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Nota Bene: Seulo è un piccolo paese della provincia di Cagliari, che dà il nome alla zona inferiore della Barbagia (detta, appunto, Barbagia di Seulo). Posto sulla valle del Rio Medau a 790 metri slm, e ai piedi del Monte Perdedu.



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lucio
Salottino
Utente Attivo


Inserito il - 19/02/2008 : 23:23:42  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lucio Invia a lucio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao a tutti!
Vorrei sentire qualche parere sulle novità riguardo all'uso della scrittura dei nuragici.
1) La stele di Nora era scritta in caratteri fenici ma in lingua nuragica, oppure come? e cosa si pensa che significasse la scritta?
2) si può avere una foto con le scritte di a) is locius santus b)ilsigillo di s Imbenia c) il concio di s Pietro di Bosa. Cosa fa ritenere che si tratti di scrittura nuragica?
Ringrazio anticipatamente






 Firma di lucio 
L.

 Regione Sardegna  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 516  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 08/05/2022

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MirkoZaru

Utente Senior


Inserito il - 20/02/2008 : 11:03:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MirkoZaru Invia a MirkoZaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Messaggio di lucio

Ciao a tutti!
Vorrei sentire qualche parere sulle novità riguardo all'uso della scrittura dei nuragici.
1) La stele di Nora era scritta in caratteri fenici ma in lingua nuragica, oppure come? e cosa si pensa che significasse la scritta?
2) si può avere una foto con le scritte di a) is locius santus b)ilsigillo di s Imbenia c) il concio di s Pietro di Bosa. Cosa fa ritenere che si tratti di scrittura nuragica?
Ringrazio anticipatamente


Sarebbe veramente bello se qualcuno finalmente riuscisse a spiegarlo!
Ma la verità mi sembra moolto lontana!






  Firma di MirkoZaru 
Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 1349  ~  Membro dal: 31/12/2007  ~  Ultima visita: 21/06/2013 Torna all'inizio della Pagina

lucio
Salottino
Utente Attivo


Inserito il - 22/02/2008 : 20:00:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lucio Invia a lucio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
si può avere una foto con le scritte di a) is locius santus b)ilsigillo di s Imbenia c) il concio di s Pietro di Bosa. Cosa fa ritenere che si tratti di scrittura nuragica?
Ringrazio anticipatamente


E se qualcuno provasse a spedirle le foto?

Grazie!







  Firma di lucio 
L.

 Regione Sardegna  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 516  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 08/05/2022 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 22/02/2008 : 20:03:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Qualcuno sostiene che la stele di Nora non sia fenicia... ma dei Shardana... e lo dimostra.

Ma chi è per la versione fenicia ha frecce al suo arco.
E lo dimostra.

A chi credere?







  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

MirkoZaru

Utente Senior


Inserito il - 22/02/2008 : 22:43:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MirkoZaru Invia a MirkoZaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E come lo dimostra chi pensa sia shardana?





  Firma di MirkoZaru 
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asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 22/02/2008 : 22:50:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
MirkoZaru ha scritto:

E come lo dimostra chi pensa sia shardana?


Con studi comparati, da quello che ho visto, e con la passione.

Immagino che tu sia per la teoria Fenicia.

Vuoi sapere come la penso io?
Te lo dico ugualmente... sono possibilista nei riguardi dei Shardana... ma sembra che siano gli unici popoli del mare degni di menzione.

Temo che per alcuni possano diventare un feticcio ingombrante... a tal punto che finiscono per vederli dappertutto.







  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

MirkoZaru

Utente Senior


Inserito il - 22/02/2008 : 23:18:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MirkoZaru Invia a MirkoZaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Quindi i Fenici non erano un popolo degno di menzione???





  Firma di MirkoZaru 
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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 22/02/2008 : 23:54:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mirko, non mi pare che Asia volesse dire questo...e comunque la discussione riguarda altro. Torniamo alla scrittura.





Modificato da - Adelasia in data 22/02/2008 23:56:35

  Firma di Adelasia 

Castello di Burgos

Burgos (Ss)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Città: nuoro  ~  Messaggi: 2881  ~  Membro dal: 23/05/2006  ~  Ultima visita: 18/08/2023 Torna all'inizio della Pagina

n/a

deleted


Inserito il - 26/02/2008 : 17:50:25  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Per comprendere cosa accade nella zona semitica dobbiamo fare riferimento a cio’ che accade attorno ad essa. Per prima cosa nel III millennio a.C., sappiamo che attorno ad essa gravitavano tre principali zone con i loro tre tipi scrittori: la mesopotamia (con il cuneiforme), l’egitto (col geroglifico o lo ieratico), Creta (con la lineare A).

La Mesopotamia aveva adottato un sistema scrittorio sillabico (i sumeri utilizzavano vocali a differenza degli egizi) con per segno fitti reticoli a cuneo.
L’Egitto a quel tempo aveva ideato due tipi di metodi scrittori. Uno, il geroglifico, (centinaia di segni pittografici di cui solo alcuni avevano valore fonetico consonantico -monoconsonantico, biconsonantico e triconsonantico) che era una scrittura tipicamente monumentale e architettonica; l’altra, lo ieratico, era una scrittura corsiva, usata dagli scribi in ambito sacerdotale.
A Creta, in ultimo, era utilizzata una scrittura fonetica sillabica, la Lineare A, a cui ogni segno corrispondeva una sillaba (questa scrittura non resta del tutto completamente decifrata). In questo periodo dunque, nella zona semitica troviamo documenti sia in cuneiforme sia in geroglifico, considerando che questa zona era sotto diretto dominio di Egitto (da una parte) e Mesopotamia (dall’altra).
Tra il III e il II millennio, con gli influssi provenienti da queste zone, accade che nella zona semitica si tenti di trovare il modo di inventare un sistema grafico che potesse essere differente da quello dei grandi vicini. Nasce cosi’ a Biblo (una citta’ della Libia), un nuovo sistema grafico di ispirazione (per gli studi effettuati) cretese ed egiziano. Una sorta di scrittura simile alla lineare A, sillabica. Interessante e’ che questa scrittura sia utilizzata in questa zona fino al XIII sec. a.C, quando si afferma l’alfabeto fenicio, non senza evoluzioni.
Sempre in questo stesso periodo, si pensa che sia stata inventato un’ulteriore tipo di scrittura in Palestina (di dominio Egiziano) e quindi ispirata al geroglifico, con l’intento di semplificarlo ulteriormente.
Questa scrittura forse ha delle connessioni con quella che compare nel XV secolo a.C. nel Sinai (e che solo qui trova testimonianza), in iscrizioni trovate a Serabit El-Khadim, in una miniera di turchese sfruttata dagli egiziani. Questa scrittura e’ detta protosinaitica (riprende dalla scrittura egiziana geroglifica 25 segni, i monoconsonantici, e sempre mantenendo il rapporto tra significante significato, al significato egiziano del geroglifico sostituiscono il significato in semitico prendendo come valore la prima consonante del nome in rapporto al pittogramma). Questa scrittura secondo alcuni studi sembra avere collegamenti con un fenicio molto arcaico.



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Io ho il libro di Sanna che traduce oltre alle tavolette che lui definisce nuragiche una serie di figure e incisioni applicando proto-alfabeti orientali vari e diversi tra loro.
mah io non sono per niente convinta dal suo lavoro perchè traduce protomi taurine , incisioni varie, spirali, menhir di Laconi, is locius santus, il sigillo di s Imbenia, motivi a clessidra delle ceramiche etc. antropomorfi, pugnaletti etc. con delle lettere che riporterebbero la religiosità ad un Dio unico nuragico tipo Yahweh.

Ecco io mi chiedo perchè si utilizzino le incisioni studiate dal Prof. Anati nel Sinai che risulterebbero del XV a.c. per fare raffronti con segni presenti nella nostra isola .
Il Neolitico Recente (circa 3.500 - 2.500 a.C.) e' rappresentato dalla Cultura di Ozieri, diffusa in tutta l'Isola. Gli insediamenti si moltiplicano e gli abitati assumono spesso dimensioni notevoli. E' in questa fase che si sviluppera' l'architettura ipogeica funeraria con migliaia di tombe - le "domus de janas" - nelle quali talora vengono rappresentati i simboli della spiritualita' (protomi taurine, spirali, false porte etc.) o anche gli elementi architettonici delle case dei vivi (pilastri, travi del tetto, sedili, focolari etc.). La ceramica presenta un ricco repertorio di forme vascolari e di motivi decorativi realizzati con tecniche diverse. La "Dea Madre" e' rappresentata in numerose statuine non piu' "volumetriche" ma di tipo geometrico-astratto (idoletti "cicladici").

Inoltre

Fonte http://www.cuec.it/recensioni/rec_atzeni2.html

Gli ultimi aggiornamenti sulla scoperta delle statue-menhir. (2005)


In Europa, tra la fine del Neolitico e l'inizio dell'età del Rame, la preistoria conobbe uno straordinario fenomeno: dal Mar Nero all'Anatolia, alla Grecia, alla Sardegna, alla Corsica, alla Lunigiana, alle Alpi, alla Francia, alla Penisola Iberica, si sviluppò in modo sorprendente la cultura dei menhir antropomorfi e delle statue-stele. Una cultura che si espresse, in Danimarca, in Irlanda, in Inghilterra, sino alle lontane Isole Orcadi, anche con ciclopici circoli di pietra, i cosiddetti cromlech, come il famoso ed enigmatico monumento di Stonehenge, nello Wiltshire. A questa cultura la nostra isola partecipò, circa 5000-4700 anni fa, in modo tutt'altro che marginale. Ora, dopo 30 anni d'intensa ricerca, Enrico Atzeni, il più importante studioso del megalitismo neo-eneolitico sardo, offre un quadro aggiornato degli studi, delle scoperte, dei monumenti che raccontano la storia affascinante di "uomini e dèi di pietra", dentro la nuova ideologia che vide sovrapporsi sul credo religioso della dea madre neolitica il mito del pastore-guerriero-eroe. Questo quadro è stato raccolto, in modo organico, a cura dell'archeologo Giorgio Murru, direttore del museo di Laconi, in una nuova pubblicazione di circa 250 pagine, La scoperta delle Statue-Menhir. Trent'anni di ricerche archeologiche nel territorio di Laconi, di cui è autore lo stesso Atzeni. Edita dalla Cuec, verrà presentata a Laconi, sabato alle 17,30, nel Centro Culturale di via S.Ambrogio. I contenuti del volume, anticipati da un'interessante e approfondita prefazione del curatore, ripercorrono le tappe fondamentali delle acquisizioni scientifiche, puntualmente codificate, a partire dal 1972, in riviste specializzate e in pubblicazioni di settore. In tutto sono riportati 16 contributi, riproposti ?precisa Murru- nel pieno rispetto della successione cronologica originaria". Il libro riporta, nelle ultime pagine, nell'appendice dedicata alle "Ricerche in corso sul fenomeno della statuaria preistorica antropomorfa", pure le nuove, recenti scoperte, compiute nel corso del 2004, a Sorgono, nella località di Biru 'e Concas, dove è stato individuato un sito megalitico che raccoglie, come scrive Atzeni, "uno straordinario assembramento di monoliti, nella connotazione di un santuario all'aperto, in prossimità di riaffioranti circoli lapidei, ricco di oltre un centinaio di sculture in gruppi e allineamenti". Nel sito sono state individuate anche statue-menhir di "inedita tipologia", con il volto non a bassorilievo, come in quelle di Laconi, ma inciso e con un pugnale privo di pomolo nel manico, graffito orizzontalmente all'altezza della cintola. Il maggiore interesse, però, sempre nell'appendice, si concentra, sul capitolo che propone una prima attenta descrizione, anche se sintetica, del circolo megalitico di Circuìttus, individuato in territorio di Laconi, non lontano dalla strada asfaltata per Asuni. "Al centro della piana di Circuìttus-Mandareddu evidenzia Atzeni - è attualmente in corso il rilevamento di un inedito contesto megalitico di precipuo carattere cultuale, imperniato su una sorta di cromlech di grandi massi portati anche da notevoli distanze". Il circolo megalitico è "affiancato da allineamenti di menhir protoantropomorfi" (che richiamano, cioè, la sagoma umana, ma non hanno ancora alcun elemento antropomorfo), ben sagomati, con affioramenti di probabili tombe e di "una singolare struttura subquadrangolare a elementi ortostatici, di probabile carattere cerimoniale". Frammenti ceramici e strumenti in ossidiana rinvenuti nell'area richiamano la cultura eneolitica di Abealzu-Filigosa, che mostra di sovrapporsi su un più antico contesto di cultura Ozieri, cui apparterrebbero i menhir protoantropomorfi. L'ipotesi che il cromlech di Circuìttus, in analogia con altre realtà megalitiche europee, potesse avere la funzione, oltre che di struttura cultuale, anche di un possibile "calendario di pietra", nel capitolo non viene detto, ma in altri contesti, sebbene con molta prudenza, il delicato tema è stato più volte accennato. Saranno i prossimi scavi, più volte proposti e caldeggiati da Atzeni, a confermare o smentire la presenza anche in Sardegna di circoli megalitici-calendari in grado di "leggere il cielo", di registrare l'alternarsi di solstizi ed equinozi e il succedersi delle stagioni, come sembra ormai certo per Stonehenge e, sempre in Inghilterra, pure per un suggestivo "cromlech del mare", scoperto in anni recenti, formato però da grossi tronchi di quercia capovolti, che appare e scompare, a seconda della marea, sulle coste della contea di Norfolk, nei pressi del villaggio di Holme-next-the-sea. Spicca, al centro di questo insolito circolo, una quercia gigantesca, anch'essa capovolta, con le radici rivolte verso il cielo. Un'arcaica simbologia, questa, che sembra portare l'eco lontana di altri capovolti: quelli dei petroglifi di Sas Concas di Oniferi e, soprattutto, quelli che danno fascino e mistero, nel museo di Laconi, alle statue-menhir maschili, armate di pugnale. Quanto sia affascinante e ricca di sorprese l'archeologia preistorica della Sardegna tra il IV e il III millennio a. C., nei secoli che videro il passaggio dall'età della pietra alla cultura dei metalli, è proprio Enrico Atzeni a ribadirlo con l'instancabile lavoro di ricerca che continua a portare avanti soprattutto nel versante centro-meridionale, da Laconi, a Nurallao, a Isili, ad Asuni, a Sant'Antonio Ruinas, a Senis, ad Allai, a Meana Sardo, a Sorgono, a Goni, ma anche in altre realtà dell'isola, da San Giovanni Suergiu a Samassi, a San Vero Milis, a Silanus, a Fonni, a Mamoiada, a Sassari. Un'importante tappa di questa ricerca fu il ritrovamento, 32 anni fa, nelle campagne di Laconi, a Genna Arrele, "su un altopiano pastorale", a circa 5 chilometri dal paese, di una prima e inedita statua-menhir. "La statua, in trachite bruno-rosa locale, alta 1,45 metri -scriveva Atzeni su una rivista scientifica-, raffigura, con efficace, espressiva sintesi, un personaggio maschile, guerriero o divinità". La scoperta rivoluzionò, come evidenzia Giorgio Murru, "il punto di vista sulla Sardegna preistorica". "Dai raffronti con la Francia, la Svizzera, l'arco alpino, la Lunigiana prosegue Murru- emerge da quel momento un'isola protagonista delle vicende, non soltanto culturali, del Mediterraneo, che si contrappone a una visione che la voleva relegata ai margini di tale processo, con un ruolo poco nitido." Ancora qualche decennio fa era prevalente la falsa equazione, espressa anche da autorevoli studiosi, secondo cui "l'insularità geografica sarebbe coincidente con l'isolamento culturale rimarca Murru - mai consapevoli che proprio il mare è stato il luogo attraverso il quale le popolazioni sarde sono venute a contatto con altri popoli mediterranei." Grazie a questi contatti, già nel primo Neolitico, i sardi "hanno assorbito il pensiero e le tecnologie di altre genti conclude il curatore-, restituendo però principi, spiritualità e tecniche rielaborate e affinate, come dimostra appunto in particolare il mondo dei menhir". Quanto questa nuova verità sia fondata è proprio la ricerca archeologica a confermarlo. "Le comunità neolitiche sarde, che con tutta probabilità facevano già uso della vela, ebbero modo, lungo le rotte dell'ossidiana verso occidente spiega Atzeni - di scambiare e confrontare conoscenze, capacità tecniche, modelli di vita e di cultura, aprendosi all'ideologia megalitica di tipo dolmenico ed elaborando in modo originale le nuove acquisizioni." Il risultato di questa rielaborazione, nel tardo Neolitico, è il naturale passaggio alla successiva fase eneolitica di Abealzu-Filigosa, come dimostra ormai chiaramente il lavoro scientifico di Atzeni. Gino Camboni





Perchè da Oriente e non da Occidente? Occidente è assai più probabile e chi lo dice che era già scrittura e non piuttosto straordinari concetti simbolici?









Modificato da - n/a in data 26/02/2008 18:05:16

Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 184  ~  Membro dal: 24/11/2007  ~  Ultima visita: 20/11/2008 Torna all'inizio della Pagina

n/a

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Inserito il - 26/02/2008 : 18:09:27  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando

Per Lucio...la foto di Is Loccis

http://www.sardolog.org/perso/sanna/brassard.htm



DIO TORO ABI (luminoso) PADRE
il nome del sostantivo "bidente" - b d n t

ecco un esempio







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n/a

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Inserito il - 26/02/2008 : 18:53:20  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
http://www.enricopantalone.com/alfabetfenicio.html

ho dimenticato la fonte della prima parte del post






Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 184  ~  Membro dal: 24/11/2007  ~  Ultima visita: 20/11/2008 Torna all'inizio della Pagina

n/a

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Inserito il - 26/02/2008 : 19:41:38  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Non solo ci sarebbero tante e diverse scritture nuragiche.


A parte i segni logo - pittografici, di creazione chiaramente indigena ovvero sarda, le lettere nuragiche di ‘scrittura lineare' sono di matrice orientale e sono attinenti, in particolar modo, ad alcuni dei codici (con le varianti tipologiche), che ho ricordato prima: il protosinaitico (Bidente di Is Loccis Santus ), l'ugaritico ( Sigillo di S. Imbenia), il gublita (nuraghetto di Uras) ed il fenicio arcaico ( Frammento di Stele di Nora e Stele di Nora ).
La lettura procede in modo vario: da sinistra verso destra (sigillo di S. Imbenia) e da destra verso sinistra (sigillo di Pallosu di S. Vero Milis), e dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto ( menhirs di Laconi) . Essi, una volta decifrati - si tenga presente, per parare ad una facile obbiezione, che del protosinaitico e del paleocananeo si conoscono quasi tutti i valori fonetici delle lettere -, sottendono una lingua mista che oltre a dare lessico, morfemi e sintassi di tipo semitico, registra anche (e forse prevalentemente) una lingua di tipo indoeuropeo occidentale.
http://www.sardolog.org/g-sanna/index.htm








Modificato da - n/a in data 26/02/2008 19:42:16

Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 184  ~  Membro dal: 24/11/2007  ~  Ultima visita: 20/11/2008 Torna all'inizio della Pagina

n/a

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Inserito il - 26/02/2008 : 20:15:23  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando


c'è qualcosa che non mi torna nel calendario ...o Yh , il dio santo solare e luminoso padre Toro bis-bis-bisnonno di Yahweh e la scrittura sono nati in Sardegna ?










Modificato da - n/a in data 26/02/2008 20:22:55

Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 184  ~  Membro dal: 24/11/2007  ~  Ultima visita: 20/11/2008 Torna all'inizio della Pagina

lucio
Salottino
Utente Attivo


Inserito il - 27/02/2008 : 00:39:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lucio Invia a lucio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao, Valeria!
Tiringrazio per le preziose informazioni.
é la prima volta che mi interesso di q cose e, debbo dire che le trovo tuttaltro che chiare. In particolare:
1) Il prof Sanna trova nei presunti scritti nuragici la commistione di grafemi provenienti da diverse civiltà. Ma come dimostra i loro influsssi nella sardegna?
2) Se non ho capito male, riesce anche a spiegare il significato delle parole, attribuendo ad ogni grafema lo stesso fonema (si dice così, per il suono?)che possedeva nella terra e cultura originaria, ottenendo parole simili alle attuali. Non ti pare che tutto ciò sia assurdo?
3) Unisce simboli dei menhir di 3000 anni con altri molto più recenti. Con quali motivazioni scientifiche?
L'argomento è molto fascinoso, ma avrei piacere di sentire qualche parereattendibile in proposito, scusandomi per la mia incopetenza.
Ciao!







  Firma di lucio 
L.

 Regione Sardegna  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 516  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 08/05/2022 Torna all'inizio della Pagina

n/a

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Inserito il - 27/02/2008 : 13:21:51  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Ecchetipossodire

Ho i tuoi stessi dubbi!


Ho letto da qualche parte che il Prof. Anati (tra l'altro pare sia contestato per le traduzioni sinaitiche) ha partecipato ad un congresso in Sardegna ma non ho trovato il resoconto del suo intervento e ti confesso che mi piacerebbe non poco metterci le manine...perchè....se il Prof. in questione ha relazionato in Sardegna e non ha tradotto nessuna incisione vorrebbe dire che non li ha considerati scrittura proto......orientale....ma arte rupestre.






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Grodde

Utente Attivo



Inserito il - 27/02/2008 : 13:28:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Grodde Invia a Grodde un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
a proposito della stele ecco alcune interessanti informazioni, con tanto di traduzioni del testo Fenicio, perchè di questo si tratta, scrittura Fenicia di epoca piuttosto antica, circa del 1000 a.C.

http://www.linguasarda.com/htm/Ling...i%20Nora.htm

molto più rozza dell'elegante scrittura fenicia di epoca classica, come ad esempio questo testo che si trova sul sarcofago di Eshmunazar, re di Sidone, del V° secolo a.C.

http://img517.imageshack.us/my.php?...nazaroj4.gif






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