Forum Sardegna - Petrolio: Lotta per salvare Platamona
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Nota Bene: IL TRENINO VERDE è un piccolo treno turistico che attraversa le zone più selvagge della Sardegna. Viaggia per luoghi dove la natura è ancora intatta, foreste e laghi, coste e siti archeologici. Viaggierai su eleganti carrozze d'epoca per raggiungere le piccole stazioni di fine Ottocento.



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Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 19/01/2011 : 14:43:37  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Grazie TURRITANO per il tuo intervento... e mi dispiace immensamente che i miei sospetti si stanno rivelando giusti...

Organizzatevi dal basso... e mettete spalle al muro i ""rappresentanti"" del popolo sardo. Che salti fuori la verità e tutti sappiano ! TUTTI !!

Se ci sono importanti e eglatanti iniziative datecene notizia per tempo... un salto lo si può sempre fare !

Mi spiace

E' ORA DI FINIRLA !!








 Regione Piemonte  ~ Città: Torino  ~  Messaggi: 661  ~  Membro dal: 22/11/2010  ~  Ultima visita: 24/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

antonellocor
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 19/01/2011 : 15:37:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di antonellocor Invia a antonellocor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Oggi si legge che l'onda nera è arrivata a S. Teresa di Gallura (a 100 hm da P.Torres): un tratto di costa troppo grande per essere stata provocata solo da 10, 20 o 50 mila litri.


Ciao Turritano,
torniamo sempre al mio discorso iniziale di come vengono fornite le informazioni. Certo se parlassimo di quel tratto di costa completamente coperto dal petrolio (come le immagini che abbiamo visto nel golfo del Messico di recente) allora sarei d'accordo con te ma se parliamo di grumi di catrame sparsi allora il discorso cambia. Si può parlare di decine di km interessati dall'inquinamento ma tra quelli interessati così:


Immagine:

90,26 KB

e quelli interessati così:


Immagine:

77,79 KB

c'è una certa differenza! Tanto per fare un esempio.

L'uccello impetroliato? Quelle immagini non le ho viste potrebbero anche essere vere come potrebbero non esserlo. Mi viene in mente un fatto accaduto in Svezia qualche anno fa: a causa di un incidente su una nave ormeggiata finirono in mare diversi metri cubi di soda caustica (che al freddo cristallizza e va a fondo). Nei tg locali giravano immagini di un uccello completamente imbrattato di petrolio... peccato che era un uccello tropicale e che fossero immagini di repertorio, ma sai com'è, più la notizia è catastrofica più tira!

Ciao
Antonello

P.s. entrambe le immagini sono prese dal web









Modificato da - antonellocor in data 19/01/2011 15:39:06

  Firma di antonellocor 

Non c'è rimedio ne per la nascita ne per la morte, ciò che ci resta è cercare di goderci l'intervallo

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: San Sperate  ~  Messaggi: 1294  ~  Membro dal: 25/02/2009  ~  Ultima visita: 12/07/2013 Torna all'inizio della Pagina

Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 19/01/2011 : 15:47:14  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Non ci siamo !

La cosa fondamentale non è la veridicità delle foto o la portata dei litri di petrolio: NON DEVE ACCADERE E BASTA !

Ne questo ne altri casi più o meno gravi.
Dato che sostieni la notizia venga gonfiata illuminaci sul perchè ? A quale scopo ? La tiratura di un giornale ?



NE DUBITO !










 Regione Piemonte  ~ Città: Torino  ~  Messaggi: 661  ~  Membro dal: 22/11/2010  ~  Ultima visita: 24/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/01/2011 : 15:51:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Insomma una sciochezza quasi quasi dovremmo anche ringraziare perché ci hann dto migliaia di litri di petrolio gratis. Un bel regalo, bisogna riconoscerlo: non so se in Liguria, Sicilia, Romagna (tanto per fare degli esempi a caso l'avrebbero gradito)
Gli ucelli morti erano gabbiani, ma chi sa quanti cosmorani e altro, ben incatramati, si troveranno nei pressimi giorni. Pesci morti e spiaggiati non sono certo pesci migratori.
Non sarà certò una marea nera che ricopre tutta la costa, ma il danno ambintale c'è, grave, intollerabile e certo. E non solo ambientale: diversi alberghi del Golfo continuano a ricevere disdette per prenotazioni già fatte per la prossima estate. Meno male, avremo diversi intrusi in meno la prossima stagione turistica? vuol dire che ci godremo le nostre spiagge tutte per noi
Turritano








  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

antonellocor
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 19/01/2011 : 15:57:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di antonellocor Invia a antonellocor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nostalgia ha scritto:

Non ci siamo !

La cosa fondamentale non è la veridicità delle foto o la portata dei litri di petrolio: NON DEVE ACCADERE E BASTA !

Ne questo ne altri casi più o meno gravi.
Dato che sostieni la notizia venga gonfiata illuminaci sul perchè ? A quale scopo ? La tiratura di un giornale ?



NE DUBITO !





In un mondo fantastico non deve accadere e basta, nel mondo reale gli incidenti succedono e se le persone sono intelligenti li si sfrutta per trarne una lezione, analizzare le cause e mettere in atto delle azioni correttive atte ad evitare (o almeno limitare le probabilità) che quell'incidente si verifichi nuovamente in futuro. Il numero dei metri cubi, i danni causati ecc. c'entrano eccome! Si chiama informazione corretta! Ci adiriamo tanto se i reali danni causati da un incidente vengono nascosti, dovremmo compiacerci se venissero gonfiati?
Spettacolarizzare una notizia per aumentare la tiratura di un giornale lo trovi così strano? Io no! Accade tutti i giorni!









  Firma di antonellocor 

Non c'è rimedio ne per la nascita ne per la morte, ciò che ci resta è cercare di goderci l'intervallo

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: San Sperate  ~  Messaggi: 1294  ~  Membro dal: 25/02/2009  ~  Ultima visita: 12/07/2013 Torna all'inizio della Pagina

antonellocor
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 19/01/2011 : 16:00:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di antonellocor Invia a antonellocor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Insomma una sciochezza quasi quasi dovremmo anche ringraziare perché ci hann dto migliaia di litri di petrolio gratis. Un bel regalo


Non capisco perché io provo a fare un ragionamento (con cui si può essere d'accordo o meno ovviamente) e mi si continua girare il discorso come se dicessi che non è successo niente o che dovremmo esserne contenti.
Boh!

Ciao
Antonello









  Firma di antonellocor 

Non c'è rimedio ne per la nascita ne per la morte, ciò che ci resta è cercare di goderci l'intervallo

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: San Sperate  ~  Messaggi: 1294  ~  Membro dal: 25/02/2009  ~  Ultima visita: 12/07/2013 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/01/2011 : 16:09:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nostalgia ha scritto:

...
La cosa fondamentale non è la veridicità delle foto o la portata dei litri di petrolio: NON DEVE ACCADERE E BASTA !

Ne questo ne altri casi più o meno gravi.
Dato che sostieni la notizia venga gonfiata illuminaci sul perchè ? A quale scopo ? La tiratura di un giornale ?



NE DUBITO !

Ti quoto, cara Nostalgia.
Notizia "gonfiata"? i fatti dimostrano il contrario. Si tendeva semmai a minimizzare (visto che non si poteva negare): prima erano solo 10 mila litri (un metro cubo) una sciochezza! poi questi pochi litri sono aumentati sino ad arrivare alla estremità orientale del Golfo. Peccato che tutto questo, con contorno di uccelli e pesci morti, non è "gonfiare" i fatti, ma sono semplicemente cose che non si possono nascondere
Alla Regione dicono: "situazioni come questa non si devono più ripetere". E ON dice: "bonificheremo tutto il territorio"
E io chiedo: "E i danni ecologici? e i danni economici?"
Intanto la procura di Sassari apre un'inchiesta.
Turritano








Modificato da - Turritano in data 19/01/2011 16:12:24

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

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Gianni_g

Utente Medio



Inserito il - 19/01/2011 : 16:38:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gianni_g Invia a Gianni_g un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E-On è potente....molto potente !
Un gruppo multinazionale con interessi ovunque può ben bloccare
la propalazione della notizia. Guarda caso, sono interessati alla costruzione
del secondo e terzo gruppo, guarda caso in questi mesi c'è una trattativa
in regione per le autorizzazioni...la notizia stranamente non viene data
sui TG nazionali.

foto scattata da giornalisti indipendenti domenica scorsa,
a più di 30 km dalla zona di Fiumesanto:









Modificato da - Gianni_g in data 19/01/2011 16:43:52

  Firma di Gianni_g 
Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 215  ~  Membro dal: 22/06/2010  ~  Ultima visita: 05/12/2014 Torna all'inizio della Pagina

Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 19/01/2011 : 16:42:56  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Spero sappiate che sono TUTTI una manica di mangiasoldi a tradimento.... Sinistra Destra Centro dicono solo quello che la gente vuole sentire !
Ma di multare gravemente i responsabili e obbligarli a bonificare a loro spese ? Di vietare PER SEMPRE il transito di navi petrolifere e quant'altro ? Chi lo dice ??
E se anche lo dicono.. chi rende le parole in fatti concreti ????

Diciamola tutta: le poche fabbriche esitenti nell'isola sono INTOCCABILI perchè danno da mangiare a famiglie che altrimenti andrebbero in rovina !
E questo è un semplice sporco ricatto chiamato MAFIA. Sostenuto e protetto da un giro politico e sociale che rende la situazione difficile da sbrogliare, ma NON IMPOSSIBILE !

Se chi lavora per le navi petrolifere e per le relative fabbriche invece di avere paura si facesse un bell'esame di coscenza e lottasse contro le porcate mafiose tutto sarebbe più pulito e vivibile, migliore !

Bisogna iniziare dal basso... e ribadisco sempre che l'unione fa la forza sopratutto del popolo sardo.

Il mondo fantastico può esistere o almeno arrivarci vicino !








 Regione Piemonte  ~ Città: Torino  ~  Messaggi: 661  ~  Membro dal: 22/11/2010  ~  Ultima visita: 24/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 19/01/2011 : 16:48:25  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
[quote]Gianni_g ha scritto:

E-On è potente....molto potente !
Un gruppo multinazionale con interessi ovunque può ben bloccare
la propalazione della notizia. Guarda caso, sono interessati alla costruzione
del secondo e terzo gruppo, guarda caso in questi mesi c'è una trattativa
in regione per le autorizzazioni...la notizia stranamente non viene data
sui TG nazionali.

foto scattata da giornalisti indipendenti domenica scorsa,
a più di 30 km dalla zona di Fiumesanto:


QUOTO IN TOTO !!








Modificato da - Monteferru in data 19/01/2011 17:49:15

 Regione Piemonte  ~ Città: Torino  ~  Messaggi: 661  ~  Membro dal: 22/11/2010  ~  Ultima visita: 24/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

Gianni_g

Utente Medio



Inserito il - 19/01/2011 : 16:49:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gianni_g Invia a Gianni_g un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

http://lanuovasardegna.gelocal.it/m...7847428/1/18









  Firma di Gianni_g 
Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 215  ~  Membro dal: 22/06/2010  ~  Ultima visita: 05/12/2014 Torna all'inizio della Pagina

Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 19/01/2011 : 17:17:42  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
ANTONELLOCOR questo articolo è tutto per te ! Leggi bene tutto...


http://www.ventirighe.it/index.php?...a&Itemid=459

A Porto Torres nuova perdita inquinante dal pontile liquidi. E ON snobba gli enti locali e va da Cappellacci

Martedì 18 Gennaio 2011 23:21


"Autorità Unica Regionale" per la tutela ambientale, la propone il gruppo dei consiglieri regionali della Sinistra. La posizione della Lega Nord Sardinia che solelcita la punizione dei responsabili. Un nuovo incidente nel polo industriale di Porto Torres, dopo quello di una settimana fa quando una perdita nell'impianto portuale della E.On ha causato il riversamento in mare di circa 18 mila litri di olio combustibile, e' avvenuto stamattina nel pontile liquidi.L’incidente odierno, sempre nel Porto Industriale di Porto Torres di fronte al petrolchimico riguarda una perdita di alcune centinaia di litri di acque contaminate da residui di gasolio pesante, provenienti dal circuito delle acque reflue oleose.La sostanza, secondo la Polimeri Europa, si e' riversata nello specchio d'acqua interno al Porto Industriale. La perdita e' stata localizzata presso la piattaforma B del pontile, durante le operazioni di drenaggio dell'acqua di una linea, attualmente non in esercizio, che e' oggetto di operazioni di scollegamento dai sistemi di carico. Dopo il nuovo allarme e' intervenuta la Capitaneria di Porto e insieme alle strutture della Polimeri Europa presenti, sono state disposte le operazioni dei mezzi antinquinamento, che hanno provveduto a isolare preventivamente con panne galleggianti l'imboccatura del porto industriale e a organizzare le operazioni di recupero.Sono, inoltre, in corso operazioni di controllo e pulizia dell'intero specchio d'acqua interno al porto industriale. La Polimeri, attraverso un comunicato stampa, fa sapere che l'incidente non ha coinvolto suolo, sottosuolo e acque sotterranee e prevede di completare entro la serata odierna le operazioni di recupero del prodotto. Saranno predisposti successivi ulteriori controlli e attivita' eventualmente necessarie sino al completo ripristinoLa Procura della Repubblica di Sassari ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di reato di danno ambientale per far luce sul nuovo incidente avvenuto stamattina nel porto industriale di Porto Torres.Gli uomini della Capitaneria di Porto hanno avvisato dell'accaduto il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu che ha disposto accertamenti a terra e in mare per chiarire le cause ed eventuali responsabilita' dello sversamento di alcune centinaia di litri di acque contaminate da residui di gasolio pesante, provenienti dal circuito delle acque reflue oleose. La sostanza, secondo la Polimeri Europa, si e' riversata nello specchio d'acqua interno al Porto Industriale.L'incidente si e' verificato poco prima delle 9. L'allarme e' stato dato dal personale dello stabilimento Polimeri Europa che ha avvisato la sala operativa della Guardia Costiera, che ha inviato sul posto una motovedetta per il monitoraggio del bacino e la chiusura dello stesso, dal fanale rosso a quello verde, con l'apposizione di panne galleggianti. Confinato il prodotto inquinante e' stato disposto l'intervento dei battelli disinquinanti per la bonifica delle acque.'Al momento - fa sapere la Capitaneria - non e' quantificabile con precisione il liquido sversato nel bacino. Le operazioni di bonifica sono tuttora in corso e, l'assenza di movimentazione di navi, contribuisce alla buona riuscita delle bonifiche'. Al momento dell'incidente non erano presenti navi al pontile impegnate in operazioni commerciali.
Disastro E.ON. Incontro tra il Presidente Cappellacci e i vertici della multinazionale
Si è svolto questo pomeriggio l'incontro tra il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Ugo Cappellacci, ed i vertici della multinazionale E.On per discutere dei danni provocati dallo sversamento in mare di migliaia di litri di olio combustibile destinati alla centrale di Fiume Santo. 'Abbiamo fatto il punto della situazione sulle bonifiche, su tutti gli interventi necessari a eliminare i danni sulle coste e su tutte le iniziative da porre in essere affinche' situazioni come questa non si ripetano in futuro'. Lo ha detto il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, al termine del vertice con il direttore generale di E. On, Paolo Venerucci e l'assessore regionale dell'Ambiente Giorgio Oppi, oggi a Cagliari. 'Abbiamo fatto il punto anche sugli interventi infrastrutturali per una soluzione radicale del problema: in particolare - ha precisato Cappellacci - sulla realizzazione del cosiddetto quinto gruppo e sulla eliminazione delle centrali a olio combustibile. In queste ore siamo in contatto con gli enti locali interessati e stiamo organizzando un incontro per condividere sia le scelte immediate sia quelle di prospettiva'.'Oggi stesso - conclude il governatore - sentiro' il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, per sensibilizzare il Governo sul progetto del quinto gruppo. Su quest'ultimo aspetto abbiamo chiesto a E. On di accelerare, affinche' conseguentemente possa esaminarsi la parte di impianti da bonificare, dismettere e riconsegnare al territorio'. Al vertice non sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni locali del territorio.
Controllo ambientale con una “autorità unica regionale” è la proposta del Gruppo Comunisti - La Sinistra Sarda - Rosso Mori
Le coste sarde sono sistematicamente in pericolo. Le ultime vicende di Porto Torres si sommano a tante altre vissute sui litorali del sud della Sardegna, ad incominciare dalle coste del Sulcis. Le aggressioni ambientali parlano la lingua delle raffinerie, delle centrali di produzione elettrica, dei teatri della simulazione dei conflitti e della sperimentazione delle armi e dei munizionamenti. L'ultimo fatto deriva, a quanto pare dal non funzionamento degli impianti nella linea di drenaggio, che ha prodotto una importante fuoriuscita del carburante da una delle navi cisterna attraccate a Porto Torres.
La marea nera si è diffusa in modo pericoloso anche per la mancanza di protocolli di controllo adeguati e, evidentemente, anche di professionalità all'altezza delle necessità di tutela ambientale. Le questioni sulla sicurezza meritano una immediata verifica e valutazione da parte degli organi tecnici e di governo competenti, riguardino la Provincia o la Regione, o la Azienda sanitaria locale del territorio.
Il Consiglio regionale deve occuparsi subito delle misure di controllo, eventualmente intervenendo ad integrazione della normativa vigente, con una specifica legge che impedisca il ripetersi di questi casi così letali per l'ambiente naturale della Sardegna. La legge dovrebbe istituire una " autorità unica regionale" per il monitoraggio degli interventi di controllo delle attività ad alto rischio ambientale, quali quelle di esercitazione militare, funzionamento di impianti chimici e di produzione di energia.
L'Autorità dovrebbe prevenire - tramite adeguate e costanti verifiche - ogni tipo di incidente e inquinamento ambientale causato dalla inadeguatezza delle attività obbligatorie di controllo. L'autorità dovrebbe svolgere la propria funzione favorendo il coordinamento delle amministrazioni pubbliche locali e regionali e statali competenti in materia di prevenzione dei rischi ambientali, operando in stretto collegamento con le competenti autorità giudiziarie per fornire loro ogni elemento utile di conoscenza tecnica e informazione sullo stato delle attività di controllo, finalizzato anche ad individuare le eventuali responsabilità in caso di danno ambientale.
Le vicende di queste settimane su PortoTorres ripropongono il tema della sicurezza delle attività industriali, soprattutto in ambiti territoriali interessati da specifiche tutele in prossimità di riserve o parchi naturali. Pensiamo all'Asinara. Il Consiglio regionale deve decidere subito rafforzando la normativa esistente, sviluppando le strutture preposte sotto il profilo della competenza tecnica ma anche dell'impegno professionale, coinvolgendo integralmente i centri specializzati delle Università sarde. Se ancora si verficano incidenti devastanti e incontrollati fenomeni di inquinamento che mettono in pericolo la salute pubblica significa che le norme e gli strumenti in essere non sono ancora sufficienti.
Lega Nord Sardinia. “Marea Nera” la magistratura accerti le responsabilita’ e si proceda alle bonifiche
“La spontanea e viva indignazione della società civile per quanto accaduto la notte del 12 gennaio scorso nel tratto di mare antistante la zona industriale di Porto Torres, se mai residuassero dubbi, lascia intendere che invocare la "messa a regime" di tutti gli impianti del petrolchimico insieme al potenziamento della centrale di Fiumesanto, costituirebbe la dolosa condanna a perenne inquinamento per il Golfo dell´Asinara”. E’ quanto dichiara Luigi Todini, Segretario Provinciale di Sassari della Lega Nord - Sardinia. “Peraltro - prosegue Todini - dietro le finte lacrime di coccodrillo si celano forze politiche da sempre favorevoli alla scelta della grande industria, vista come la panacea per il futuro. Ciò che merita censura è il contegno omissivo di tutti gli amministratori del territorio, i quali, nonostante fin dal 1988 sapessero del benzene in mare davanti alla darsena servizi e dall´aprile 2006 conoscessero i risultati dell´indagine epidemiologica sollecitata dall´ex assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin, nulla hanno fatto. Circoscrivere l´attenzione al problema contingente sarebbe, peraltro, limitativo”.
“La zona industriale di Porto Torres, anche fuori dal petrolchimico, a poca distanza dall´attracco delle navi di linea, versa in uno stato di assoluto degrado, tale da rappresentare una vera e propria bomba ecologica, seria minaccia per la popolazione”. “E´ ormai tempo che si restituisca dignità al territorio ed il diritto alla salute a quegli operai, al giorno d´oggi, ancora schiavi del profitto e della ragion di Stato. Tale imposizione non è più tollerabile”. “E´ arrivato il momento di dire basta! Che la magistratura accerti eventuali colpe e relative responsabilità! Nel contempo, si proceda alle invocate bonifiche che, beninteso, non dovranno essere occasione per ulteriore saccheggio di pubblico denaro”. “I partiti, moralmente responsabili dell´inquinamento e dello sfascio del Nord Sardegna - conclude Todini - non vantino alcun diritto di gestione. Mai come in quest´occasione sarebbe gradita dai cittadini una gestione commissariale da affidarsi, preferibilmente, ad un magistrato della Corte dei Conti, all´uopo distaccato”.








Modificato da - Nostalgia in data 19/01/2011 17:24:24

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Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 19/01/2011 : 17:43:39  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
E' ORA DI FINIRLAAAAA !!!!!!




http://www.ventirighe.it/index.php?...a&Itemid=459



Disastro E.On: bonifiche a rilento. Gli enti locali vogliono il carbone a Fiumesanto. Ambiente e salute: le 18 aree a rischio della Sardegna


Mercoledì 19 Gennaio 2011 16:13


Ancora sconoscita l'entità reale del disastro E.On dopo lo sversamento a mre di olio combustibile nel porto Inustriale di Porto Torres. La Provincia di sassari ha chiesto lo stato di calamità naturale. La protezione degli animali denuncia i danni all'ambiente marino. Interdetta dal Sindaco l'area prospicente il Porto Industriale: troppo alti i valori di benzene

Lo stato delle bonifiche. Sono passati 8 giorni dallo sversamento in mare di migliaia di libri di olio combustibile che hanno invaso tutte le spiagge e le costiere dal Porto Industriale di Porto Torres sino alle Bocche di Bonifacio. Ancora non si sa quanto combustibile sia stato sversato realmente durante le operazioni di scarico dalla petroliera alle condotte che alimentano i gruppi 1 e 2 della termocentrale E.On di Fiumesanto. La cifra ufficiale parla di 18.000 litri sversati, in mare, ma in realtà nessuno sa dire quanto tempo sia trascorso dall’avvio delle operazioni di scarico ai primi allarmi. Nessuno ha fornito ad esempio la portata della condotta guasta e non si possono quindi calcolare con buona approssimazione le quantità di olio combustibile fuoriuscite e la portata del disastro. Le segnalazioni delle autorità parlano di olio combustibile avvistato sino alle Bocche di Bonifacio che distano circa 100 chilometri dal Porto Industriale e nessuno sa ancora qual è il reale bilancio del disastro. E nessuno ancora ha chiesto conto ad E.oN di fornire numeri e cifre per capire anche le dimensioni dell’inquinamento causato. Accertamenti sono stati ordinati anche per capire quanto olio sia depositato nei fondali e quanto sia al largo nelle acque del Golfo dell’Asinara. Silenzio assoluto. La notizia del disastro ha colpito l’opinione pubblica ormai stanca di subire passivamente gli effetti di questi “incidenti” frutto dell’incuria, delle mancate manutenzioni e soprattutto, del fatto che ogni operazione viene effettuata senza alcuna azione di prevenzione. Lo sversamento di pochi giorni fa di parte di un carico di gasolio suona come una conferma che dentro il Porto Industriale le varie aziende, si chiamino E.On o Polimeri Europa, fanno ciò che vogliono incuranti degli incidenti che possono provocare danni alla salute dei cittadini e dell’ambiente in genere. Si sentono padroni di tutto e nessuno, al di là degli allarmi di circostanza lanciati più per incassare soldi che per per tutelare l’ambiente, vuole riportare i loro comportamenti al rispetto delle leggi sulla sicurezza. I lavori di pulitura delle spiagge da Porto Torres alla Marina di Sorso sono partiti subito. Centinaia di operai armati di guanti, rastrelli e pale hanno raccolto il catrame e l’hanno versato nei sacchi neri della spazzatura pronti per essere smaltiti in qualche deposito per rifiuti speciali. Il lavoro di ripulitura delle coste all’apparenza sembra terminato, ma il filmato che abbiamo girato oggi dimostra che il lavoro è stato fatto a metà. I sacchi neri sono ancora lì, ben allineati, lungo le spiagge e solo le buone condizioni meteo hanno impedito che il lavoro fatto fosse vanificato da una “mastrealata” che avrebbe riportato in mare tutto il catrame raccolto. Cosa aspettano a rimuovere le centinaia di sacchi neri depositati ai bordi delle spiagge? Perché nessuna delle tante autorità che vigilino il territorio sollecitanoi la rapida conclusione di tutto il lavoro? Cosa aspettano? Le ordinanze di divieto di accesso sono ben visibili e le spiagge in teoria sono interdette a tutti. Ma sono ordinanze messe lì per fare bella figura perché non c’è nessun ostacolo o vigile a impedire a chi vuole passeggiare lungo le spiagge di farlo tranquillamente. Ordinanze inutili come le famose “grida manzoniane” verrebbe da dire. Il disastro E.On, anziché essere l’ennesima lezione per definire misure adeguate per la sicurezza, al momento è servito solo a sollecitare la costruzione del 5^ gruppo a Fiumesanto come è stato sottolineato anche nel corso dell’incontro di ieri tra i vertici della multinazionale tedesca e il Presidente della regione Ugo cappellacci. Se lo scopo è quello di usare gli incidenti per fare “affari” siamo proprio messi male e se ogni idea di tutela ambientale deve passare sempre attraverso ricatti che, lungi da tutelare l’ambiente e la salute, sono solo l’ennesima occasione per fare “affari”, mascherati e ben coperti dalla magica parola “lavoro” in nome del quale tutto puù essere sacrificato, la situazione è "disperata". Anche la richiesta avanzata al Governo di proclamare lo satto di calamità naturale non si capisce in quale quadro si colloca. Servono garanzie dalle imprese e sono loro che devono pagare i danni per i disastri causati e sono sempre loro che devono rispettare le leggi in vigore. Forse gli enti locali farebbero meglio ad essere intransigenti prima degli incidenti e non pinagere dopo per i danni subiti dal sistema economico locale. Anche la richiesta di accelerare la costruzione del 5^ gruppo perchè così si chiudono impianti inquinanti e possibili incidenti è sospetta. Produrre sempre più energia con combustibili altamente inquinanti a chi serve? E’ questo il modello che serve per il futuro di questo territorio? Le energie rinnovabili sono all’ordine del giono della politica locale o servono solo alle chiacchiere dei convegni? La riprova della pericolosità di tali scelte è ben nota a tutti. Questi nuovi impianti si collocano in contesti già fortemente compromessi dal punto di vista ambientale e della salute dei cittadini. Alcuni anni fa, nel 2005, è stata resa pubblica un’indagine sul rapporto "ambiente e salute" nelle 18 aree critiche della Sardegna. L’indagine promossa dalla Giunta Soru e dall’assessore alla Sanità Nerina Dirindin doveva servire ad informare e a documentare all’opinione pubblica sugli effetti che un modello di Sardegna stava determinando sull’intero territorio e sui suoi abitanti. 18 aree a rischio che comprendevano le aree industriali, le aree militari, gli agglomerati urbani. L’argomento venne esaminato e discusso anche dal Consiglio provinciale di Sassari, ma tutto fini lì. Argomento troppo scottante per scaldare i cuori dei tanti leader responsabili degli enti locali territoriali. Se lo avessero letto forse qualche decisione utile a tutti sarebbe stata anche assunta nel frattempo. Nella sezione documenti pubblichiamo l’intero rapporto per sottolineare che per il futuro della Sardegna le strade del passato non servono più, servono ipotesi di lavoro diverse e coerenti con il fatto che i processi industriali sono sì indispensabili, ma devono essere diversi dagli attuali perché la “convenienza” dell’attuale modello imperante è stata realizzata tutta a danno della salute e dell’ambiente. La Sardegna è stata scelta dai grandi gruppi industriali perché il ricatto lavoro-salute è stato subito e accettato da tutti. Forse ieri era inevitabile per tanti fattori sociali, politici ed economici. Ma oggi no. Oggi questo ricatto va respinto altrimenti saranno sempre “gli altri” a dettare le regole del gioco e a disegnare il nostro futuro. Il disastro sociale ed economico che stiamo vivendo dovrebbe indurre tutti, a partire dalla politica, a perseguire altri modelli e altre ipotesi di lavoro. Imparare dal passato serve a costruire un futuro più stabile capace di valorizzare l’ambiente, l’agro industria e le tante potenzialità industriali coerenti con il territorio. Tutti parlano di “economia verde”: ecco è il momento di passare con convinzione dalle parole ai fatti concreti.

Disastro E.On. La Provincia di Sassari chiede lo stato di calamità naturale
Dopo i due incidenti avvenuti in una settimana nel polo industriale di Porto Torres il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ha chiesto lo stato di calamita' naturale.'Basta minimizzare, il disastro prodotto dalla fuoriuscita di olio combustibile nell'impianto portuale di E.On ha assunto proporzioni devastanti - ha scritto Giudici - chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri di riconoscere lo stato di calamita' naturale'. Gia' all'indomani dello sversamento in mare del combustibile la Provincia di Sassari si era fatta carico di coordinare un tavolo tecnico permanente che nei giorni successivi si e' incontrato piu' volte per far fronte all'emergenza ambientale. Anche incontrando il direttore generale di E.On, Paolo Venerucci, il Presidente della Provincia ha ribadito la preoccupazione per una situazione che 'oltre il gravissimo danno ambientale, che e' sotto gli occhi di tutti, rischia di avere clamorose ripercussioni economiche'. Il riferimento e' al pericolo che 'se non si interviene con risorse e mezzi adeguati - ha detto Giudici - si rischia di compromettere la stagione turistica di tutta l'area del Nord Sardegna e questo sarebbe un colpo mortale per l'economia'.A indurre Giudici ad abbandonare la prudenza dei giorni scorsi e' stata la notizia che la 'marea nera' sia arrivata sino a S.Teresa di Gallura. 'Come se non bastasse ieri al porto industriale c'e' stato un altro incidente - ha aggiunto - anche se pare si tratti di un evento di proporzioni limitate, la situazione complessiva ci induce a pensare che sia il caso di alzare il livello di guardia'. Il Presidente della Provincia si e' rivolto anche a E.On per ribadire la necessita' di dismettere i gruppi a olio combustibile 'la loro incompatibilita' ambientale e' ormai dimostrata dai fatti', e per realizzare al piu' presto il nuovo gruppo a carbone.

Porto Torres: interdetta l'area prospiciente il Porto Industriale. Troppo alti i valori del benzene
Il sindaco di Porto Torres, Beniamino Scarpa ha firmato questa mattina l'ordinanza di interdizione dell'area prospiciente alla darsena Servizi del porto industriale di Porto Torres, che comprende la strada di accesso al piazzale antistante la darsena e lo stabilimento dell'inceneritore dell'Impresa Turritana. Il provvedimento segue quello analogo adottato nel mese di ottobre del 2010, che ha riguardato proprio la darsena in cui sono stati riscontrati alti valori di benzene. 'L'ordinanza - spiega il sindaco Beniamino Scarpa - e' destinato ad avere efficacia sino al momento in cui cesseranno le condizioni e le ragioni d'urgenza che ne rendono necessaria l'adozione'.L'ordinanza e' stata adottata in seguito alle note dell'Arpas, alla comunicazione dell'Asl e al monitoraggio aria-acqua dell'Arpas di Sassari che hanno confermato gli elevati livelli di inquinamento nelle postazioni 1 (nei pressi di un cantiere navale) e 2 (adiacente all'inceneritore). Il titolare e i lavoratori potranno accedere all'area, sia da mare, sia da terra, per brevi periodi secondo le indicazioni fornite dal Servizio di protezione e prevenzione della Asl di Sassari.L'ordinanza del primo cittadino vieta il passaggio, il transito e la sosta alle persone fino al 6 aprile 2011. L'accesso straordinario sara' consentito agli operatori che eseguono il monitoraggio per conto di Syndial, agli enti competenti, al proprietario e ai lavoratori dell'impianto di incenerimento secondo le norme di tutela e sicurezza.

Disastro E.On. Per la “protezione animali” il catrame minaccia il santuario dei cetacei
Il catrame minaccia il santuario dei cetacei. Lo afferma l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) esprimendo 'viva preoccupazione' per la 'gravissima emergenza ambientale causata dallo sversamento in mare, a Porto Torres (Sassari), di numerosi quintali di petrolio'.Al momento, afferma l'Enpa, 'il maestrale sembra aver risparmiato le famosissime spiagge della vicina Stintino e dell'Asinara ma il lungomare di Platamona e di Castelsardo, secondo quanto riferito da Emanuele Deiana, responsabile della Sezione Enpa di Cagliari, sono invasi da litri di catrame che gli operai e i volontari stanno cercando di rimuovere'.'Ci chiediamo quanti litri di petrolio siano ancora in mare, quanti abbiano soffocato la poseidonia, una pianta acquatica che provvede all'ossigenazione dell'acqua, e quanti animali marini siano morti in un'area tanto importante per la biodiversità e, in particolare, per i cetacei. Cosí importante che nel 1999 Francia, Italia e Principato di Monaco hanno ratificato un accordo internazionale dichiarando quest'area particolarmente protetta come 'Santuario dei Cetacei'', dichiara Ilaria Ferri Direttore Scientifico Enpa e già membro del Comitato Tecnico Scientifico del Santuario dei Cetacei. 'Denunciamo inoltre la mancanza di un intervento forte e la scarsa attenzione dedicata a quella che temiamo essere una vera e propria catastrofe¯, prosegue Ferri. Secondo il direttore scientifico dell'Enpa, la responsabilità di quanto accaduto è da attribuire alla politica di localizzazione degli insediamenti industriali: 'E' impensabile - conclude Ferri - conciliare le fabbriche con la tutela del territorio e della biodiversità nelle zone di maggiore interesse naturalistico. Invece, bisognerebbe lavorare per la loro valorizzazione e decidere di investire definitivamente sugli straordinari patrimoni naturali del nostro Paese'.

Porto Torres : gli Enti Locali sollecitano l’avvio della nuova centrale a Carbone
In seguito all'incidente avvenuto la settimana scorsa durante il trasferimento di un carico di olio combustibile nell'impianto portuale di E.On, che ha causato un grave danno ambientale ed economico al territorio, i sindaci di Sassari, Porto Torres e Sorso, Gianfranco Ganau, Beniamino Scarpa e Giuseppe Morghen, ribadiscono che sono proprio i fatti accaduti a confermare l'incompatibilita' ambientale dei gruppi 1 e 2 a olio combustibile.Per i rappresentanti del territorio 'non e' piu' rinviabile da parte di E.On - e' detto in una nota congiunta - una completa assunzione di responsabilita' attraverso la loro chiusura e l'immediato rispetto dell'impegno di realizzare il gruppo 5 a carbone, che garantisce il pieno ossequio delle norme in materia ambientale. Nel frattempo dovra' essere limitato l'esercizio dei gruppi 1 e 2 ai soli servizi di rete, ossia alle sole condizioni di emergenza indispensabili per il sistema energetico regionale.Inoltre E.On deve procedere alla restituzione a usi civili di tutto il litorale, previa bonifica delle aree retrostanti. Le amministrazioni locali continueranno a vigilare sulle operazioni di bonifica ambientale riservandosi ogni intervento di tutela che riterranno necessario'.










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antonellocor
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 19/01/2011 : 21:20:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di antonellocor Invia a antonellocor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cara Nostalgia ti ringrazio per la lettura che mi hai consigliato ma mi sembra che qui continuiamo a girare a vuoto! Mi spiego meglio: che l'incidente c'è stato, che bisogna porvi rimedio, che bisogna evitare che capiti di nuovo, sono tutte cose già dette! Anche se tu e qualcun altro avete cercato di mettermi in bocca cose diverse... Ma resta un fatto: 10, 20 o 30mila litri di olio combustibile riversati in mare fanno un danno ma non sono un disastro ecologico ne tantomeno una catastrofe, come scritto in uno degli articoli che mi hai segnalato. Questa, lo ripeto, è solo disinformazione, spettacolarizzare una notizia e piangersi addosso perché "noi sardi poverini succedono le cose e nessuno ne parla". Vogliamo parlare del santuario dei cetacei citato negli articoli? Sicuramente sai quanto si estende e a meno che tutti i cetacei del Mediterraneo fossero tutti insieme a Platamona non credo che il danno sia così catastrofico!
Poi in riferimento all'altro tuo post, pensi davvero che le fabbriche non vengono chiuse solo per non mandare in rovina le famiglie di chi ci lavora? Non ti è mai balenata l'idea che magari quelle fabbriche producono dei beni che tutti noi utilizziamo? Vuoi fermare tutte le navi "petrolifere" (che in italiano si chiamano petroliere)? Sarebbe una buona idea se fossimo pronti a rinunciare al carburante da autotrazione, da riscaldamento o a tutti i derivati del petrolio che ci circondano e magari anche al computer da cui stai scrivendo probabilmente prodotto a Taiwan e trasportato in Italia su una nave portacontainer che per viaggiare brucia 70 tonnellate di combustibile al giorno. Ovviamente dovremmo fermare solo le navi "petrolifere" e non i traghetti che ti consentono di farti le vacanze in Sardegna (e di cui in altri topic ti lamenti dei prezzi) e che per inciso, scaricano a mare molto più immondezza delle petroliere perché soggette a controlli molto meno rigorosi!
In base a quello che dici tu io mi dovrei fare un bell'esame di coscienza, visto che lavoro su navi petroliere da quasi quattordici anni (e sicuramente ai tuoi occhi questo farà di me un terrorista). Il mio prossimo imbarco inizia tra due mesi e se vuoi venire a bordo sarai la benvenuta così ti renderai conto di come certe persone che hanno una passione per il mare talmente grande da farne uno stile di vita ed hanno la consapevolezza di lavorare su un mezzo potenzialmente molto pericoloso siano ben più sensibili a certi problemi ti tanti pseudoambientalisti che popolano i forum









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Non c'è rimedio ne per la nascita ne per la morte, ciò che ci resta è cercare di goderci l'intervallo

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Nostalgia

Utente bloccato


Inserito il - 19/01/2011 : 22:30:27  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Caro ANTONELLOCOR qualcosa non va ??

antonellocor ha scritto:

Cara Nostalgia ti ringrazio per la lettura che mi hai consigliato


Figurati... sempre pronta !

Vogliamo parlare del santuario dei cetacei citato negli articoli? Sicuramente sai quanto si estende e a meno che tutti i cetacei del Mediterraneo fossero tutti insieme a Platamona non credo che il danno sia così catastrofico!


Ovviamente hai una laurea in biologia marina per saper stimare i reali danni ambientali e una in economia con specializzazione in ambito turistico per stabilire quali conseguenze porteranno tutti questi IRRILEVANTI incidenti !
Sbaglio o ce ne sono tre o quattro ogni anno come minimo ???
TUTTA SALUTE !

Vuoi fermare tutte le navi "petrolifere" (che in italiano si chiamano petroliere)? Sarebbe una buona idea


OTTIMA IDEA !! SENZA SE E SENZA MA ! Siamo pronti a fare qualsiasi cambiamento e sacrificio per non perdere l'inestimabile tesoro chiamato pianeta Terra !

Ovviamente dovremmo fermare solo le navi "petrolifere" e non i traghetti che ti consentono di farti le vacanze in Sardegna (e di cui in altri topic ti lamenti dei prezzi) e che per inciso, scaricano a mare molto più immondezza delle petroliere perché soggette a controlli molto meno rigorosi!


Grazie per la correzione... sempre gradita quando faccio un errore. Anche se... più che navi sembrano pozzi PETROLIFERI da come perdono da ogni parte !!
Le navi sono necessarie sopratutto per voi ! Sai bene quanti tir viaggiano via mare per portarvi i più disparati prodotti. Basta applicare severissimi controlli per inquinare il meno possibile !

In base a quello che dici tu io mi dovrei fare un bell'esame di coscienza, visto che lavoro su navi petroliere da quasi quattordici anni (e sicuramente ai tuoi occhi questo farà di me un terrorista)


Non sapevo quale fosse il tuo lavoro ma ora ho capito che sei tu che mi consideri una "terrorista" o meglio un'anarcoinsurrezionalista !
Insomma... una bella grana !

Il mio prossimo imbarco inizia tra due mesi se vuoi venire a bordo sarai la benvenuta


Ti ringrazio dell'invito ma a mala pena reggo il viaggio per 10 ore in traghetto !
Non mi permetto di mettere in dubbio la professionalità tua e dei tuoi colleghi ma gli pseudoambientalisti stanno diventando tanti e furiosi.. e questo fa paura !








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