Forum Sardegna - Pillole di Stattica N - Il Malefico Portello
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La Sardegna ha anche la maggior superficie boschiva per abitante, ben 0,59 ettari (5.900 mq) per ogni sardo.



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Autore Discussione
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CodicediSorres

Utente Medio


Inserito il - 11/04/2010 : 20:20:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di CodicediSorres Invia a CodicediSorres un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
C'è anche da dire che è vero che almeno visivamente sembrerebbe che la situazione dal punto di vista delle sollecitazioni interne non sia cambiata molto. Ma in generale nella scienza delle costruzioni le apparenze possono ingannare; e dai calcoli può scaturire una radicale differenza dal punto di vista della resistenza di un'elemento, anche con piccole modifiche dei carichi distribuiti, anche in condizioni di simmettria come questa.
E ci sarebbe da chiedersi cosa accadrebbe se si apportasse con due tagli tutta la parte sospesa dell'architrave.
Di fatto l'architrave diverrebbe l'elemento simile orizzontale situato più in alto.






Modificato da - CodicediSorres in data 11/04/2010 20:23:27

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: CAGLIARI  ~  Messaggi: 471  ~  Membro dal: 29/05/2008  ~  Ultima visita: 05/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

MirkoZaru

Utente Senior


Inserito il - 11/04/2010 : 21:00:31  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MirkoZaru Invia a MirkoZaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Da profano, tenderei a dire che almeno apparentemente qualche cosa è cambiato: il peso della pietra "B" non grava più centralmente sull'architrave, bensì viene scaricato (come tutti gli altri pesi, del resto,lungo i due piedritti). Si tratta, probabilmente, di piccola cosa, sia rispetto a tutto il resto del peso che comunque si scarica verso il basso, sia rispetto all'effettiva sottrazione di peso effettuata in assoluto.
Insomma: la parte centrale dell'architrave - secondo me - ne risulta un po' meno sollecitata, credo.


Maurizio, ti prego di non limitarti anche tu al bidimensionale!
il peso dei conci soprastanti non scarica sui piedritti (nel caso dei nuraghes "piedriti" veri e propri non ce ne sono) ma scarica diagonalmente su tutta la struttura. Ogni concio regge il suo peso.
Ammettiamo che ci fossero due architravi l'uno sull'altro (quello superiore del peso della somma dei tre del disegno di desi)... come graverebbe sul sottostante?
Non graverebbe! Ogni concio, a qualsiasi altezza in un nuraghe è come se fosse direttamente poggiato in terra, il peso è completamente scaricato.
Gli architravi si fratturano perchè si muove il terreno ...e si fratturano solo ed esclusivamente per quel motivo!
Quando il terreno si muove l'architrave subisce una "torsione" e quindi si spezza, con o senza "finestrino"!






Modificato da - MirkoZaru in data 11/04/2010 21:04:19

  Firma di MirkoZaru 
Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire.

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Oristano  ~  Messaggi: 1349  ~  Membro dal: 31/12/2007  ~  Ultima visita: 21/06/2013 Torna all'inizio della Pagina

Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 11/04/2010 : 22:36:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Gli architravi si fratturano perchè si muove il terreno ...e si fratturano solo ed esclusivamente per quel motivo!
Quando il terreno si muove l'architrave subisce una "torsione" e quindi si spezza, con o senza "finestrino"!


Centro!



T.







  Firma di Trambuccone 
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

 Regione Sardegna  ~ Città: Nord Sardegna  ~  Messaggi: 1509  ~  Membro dal: 16/09/2007  ~  Ultima visita: 07/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

Lessa
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 11/04/2010 : 23:46:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bisognerà far rientrare anche il tanto difeso (da Desi perlomeno) Laner anche tra i fantaX (per me lo è di sicuro)...visto che è strenuo difensore della teoria contro l'utilità del finestrino...


Il quale comunque non è sempre presente e questo è un dato da non scartare.







Modificato da - Lessa in data 11/04/2010 23:48:07

  Firma di Lessa 
"La storia scritta dai vincitori non può dire cose giuste"

Il mio Blog sulla rievocazione storica, il combattimento, e la ricostruzione Nuragica: http://sardinianwarrior.blogspot.com

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 941  ~  Membro dal: 20/01/2009  ~  Ultima visita: 19/01/2018 Torna all'inizio della Pagina

Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 12/04/2010 : 05:52:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non è contestabile il fatto che un architrave si possa rompere anche per i movimenti del terreno ma questi dovrebbero essere piuttosto consistenti anche se, in linea di massima, si potrebbero incrinare anche per semplice assestamento prolungato nel tempo laddove l'architrave fose stato posizionato scorrettamente.
Poi mi piacerebbe anche capire la frase di Mirko dove asserisce che " ogni concio regge il suo peso"







Modificato da - Tharros in data 12/04/2010 05:58:16

  Firma di Tharros 
E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!!

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Trento  ~ Città: Trento  ~  Messaggi: 4702  ~  Membro dal: 02/12/2006  ~  Ultima visita: 22/03/2020 Torna all'inizio della Pagina

desi satta

Utente Medio


Inserito il - 12/04/2010 : 07:08:20  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
CodicediSorres ha scritto:

Secondo me con l'ultima struttura é effettivamente cambiato qualcosa rispetto alla struttura immediatamente precedente.
…………………
Ma cmq non mi intendo di torri nuragiche o costruzioni antiche ecc...

Esatto, qualcosa è cambiato. Basta entrare nel merito e si vede. Adesso vediamo come si possono valutare i cambiamenti
maurizio feo ha scritto:

Da profano, tenderei a dire che almeno apparentemente qualche cosa è cambiato: il peso della pietra "B" non grava più centralmente sull'architrave, bensì viene scaricato (come tutti gli altri pesi, del resto,lungo i due piedritti). Si tratta, probabilmente, di piccola cosa, sia rispetto a tutto il resto del peso che comunque si scarica verso il basso, sia rispetto all'effettiva sottrazione di peso effettuata in assoluto.
Insomma: la parte centrale dell'architrave - secondo me - ne risulta un po' meno sollecitata, credo.

Appunto: basta guardare…. e non continuare a non entrare nel merito delle cose con affermazioni apodittiche. E comunque adesso procediamo.
CodicediSorres ha scritto:

C'è anche da dire che è vero che almeno visivamente sembrerebbe che la situazione dal punto di vista delle sollecitazioni interne non sia cambiata molto. Ma in generale nella scienza delle costruzioni le apparenze possono ingannare; e dai calcoli può scaturire una radicale differenza dal punto di vista della resistenza di un'elemento, anche con piccole modifiche dei carichi distribuiti, anche in condizioni di simmettria come questa.
E ci sarebbe da chiedersi cosa accadrebbe se si apportasse con due tagli tutta la parte sospesa dell'architrave.
Di fatto l'architrave diverrebbe l'elemento simile orizzontale situato più in alto.

Sono felice della tua osservazione, che avevo previsto ed è corretta (ho una testimone, eh eh).
MirkoZaru ha scritto:

Maurizio, ti prego di non limitarti anche tu al bidimensionale!
il peso dei conci soprastanti non scarica sui piedritti (nel caso dei nuraghes "piedriti" veri e propri non ce ne sono) ma scarica diagonalmente su tutta la struttura. Ogni concio regge il suo peso.
Ammettiamo che ci fossero due architravi l'uno sull'altro (quello superiore del peso della somma dei tre del disegno di desi)... come graverebbe sul sottostante?
Non graverebbe! Ogni concio, a qualsiasi altezza in un nuraghe è come se fosse direttamente poggiato in terra, il peso è completamente scaricato.
Gli architravi si fratturano perchè si muove il terreno ...e si fratturano solo ed esclusivamente per quel motivo!
Quando il terreno si muove l'architrave subisce una "torsione" e quindi si spezza, con o senza "finestrino"!

Mirko hai la pessima abitudine di non leggere. Il caso non è bidimensionale (ovviamente).
Inoltre, come al solito, le tue sono affermazioni apodittiche (vedere su wiki il significato) e non giustificate da un numero, una formula, un esempio.
Il tuo problema è che non possiedi il corredo analitico sufficiente a difendere le tue idee.
Perché non provi a dire cosa ci sarebbe di sbagliato nelle cose che ho scritto?
Trambuccone ha scritto:

Gli architravi si fratturano perchè si muove il terreno ...e si fratturano solo ed esclusivamente per quel motivo!
Quando il terreno si muove l'architrave subisce una "torsione" e quindi si spezza, con o senza "finestrino"!


Centro!
T.

Trambu,
un elemento resistente si rompe quando in una sua parte la sollecitazione supera la resistenza meccanica del materiale di cui è costituito. Per cui, se fosse vero ciò che dici, dovresti dirmi attraverso quale meccanismo ciò avvenga. In caso contrario si tratta di una suggestione.
E comunque, con calma, ci arriveremo.






  Firma di desi satta 
desi
desi.satta@alice.it

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 309  ~  Membro dal: 16/04/2009  ~  Ultima visita: 16/04/2010 Torna all'inizio della Pagina

desi satta

Utente Medio


Inserito il - 12/04/2010 : 07:15:07  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Mah, dal punto di vista dei piedritti, non c’è dubbio: il peso è rimasto lo stesso e per loro il dio del sacro pertugio potrebbe anche non esistere, ma per l’architrave no: lui nel dio del sacro pertugio ci crede, e come. Vediamo perché
1) I due conci A e C, stanno dove stavano prima; quindi non è cambiato nulla; inoltre il loro baricentro è puntato esattamente sui piedritti, quindi non hanno alcuna influenza sulla flessione dell’architrave (a spanne);
2) Il concio D sta dove stava prima, quindi non è cambiato niente (sembra); e anche lui non ha alcuna influenza sulla flessione dell’architrave; ma è proprio vero? No che non è vero e lo vedremo in dettaglio in seguito; di certo possiamo dire che il suo contributo al peso scaricato sull’architrave trasmesso dalla presenza di B, ora non c’è più; teniamone conto (anche se non sappiamo quanto sia) e proseguiamo;
3) e il concio B? Beh, le cose non sono come prima: in precedenza i suo peso P/2 stava proprio sulla mezzeria dell’architrave e partecipava direttamente alla flessione. In pratica era come se il peso dell’architrave fosse maggiore del 50% (da P aumenterebbe a 3/2 P) però la sua sezione resistente rimaneva (ovviamente) la stessa. Dunque in quel caso era assai più carico ed in questo il portello ha svolto un’azione egregia ed efficace; senza contare quanto detto al punto 3) che ancora non abbiamo valutato e vedremo in seguito.
Dunque il portello di scarico “scarica”e come, perché se prima l’architrave doveva sopportare un peso di 3/2 P, con l’accorgimento del portello ne sopporta solamente P (ed inoltre c’è il contributo di D che ancora non abbiamo valutato); per una volta, Tziu Segamentu ha ragione: il dio del sacro pertugio è utile per contribuire alla stabilità della torre dando una mano ad alleviare il carico sull’architrave.
In somma il portello di scarico scarica!! Finito?
No! Naturalmente ci sono subito due obiezioni:
A) la prima verrà di sicuro da chi ha visitato un sacco di torri e dirà che non ce n’è neppure una fatta esattamente così; ergo sono tutte balle e bisognerebbe piantarla con i disegnini e mettersi le gambe in spalla; (poi non si spiega un accidente, però fa nulla: si tratta di frasi che fanno effetto).
B) la seconda, assai più logica, che dirà: brava: e che hai fatto? Hai spostato il problema dell’architrave sul concio D; l’architrave sarà più tranquillo, però hai inguaiato lui: bella forza! Per scaricare un architrave ne hai usato un altro, e per di più lo devi anche portare più in alto!
Bene: si tratta di due obiezioni abbastanza ragionevoli, sebbene la prima sia ovviamente inconcludente. Però esaminiamole entrambe, anche perché alla seconda si risponde con la prima.
Primo punto: quando si desidera mostrare come funziona un sistema, si possono seguire diverse strade. Ad esempio avrei potuto prendere il rilievo di una torre e lavorare su quella usando le dimensioni dei conci.
Risultato? Avrei scritto dieci volte ciò che ho scritto in questa pillola e non lo avrebbe letto nessuno; non è detto che questa pillola sia stata letta, ma quella di certo non avrebbe suscitato il minimo interesse. Troppi calcoli e considerazioni apparentemente astruse.
Invece, almeno qui, ho mostrato (con alcuni semplici numeretti) quale sia il meccanismo attraverso il quale effettivamente il portello “scarica” il concio; ma soprattutto ho fatto vedere come avviene la scomposizione dei carichi sui piedritti. Insomma come il carico può essere “deviato” per evitare di caricare la mezzeria dell’architrave.
Però c’è un altro punto molto più importante del semplice peso del concio B che sparisce, e precisamente la sua funzione di “trasmettitore di carico”. Vediamo quale.
Nel mio esempio, i tre conci A, B, C, sono figure geometriche di altezza assolutamente identica. Nella realtà delle costruzioni a secco, non è assolutamente così: le tre altezze sono diverse, ed anzi ha poco senso parlare di “altezza” (in senso geometrico) perché si tratta di conci irregolari (per quanto possano essere ben lavorati); al massimo si può parlare di altezza massima. In questo caso ha veramente senso passare dalla grammatica alla pratica, perché nella realtà dei fatti ci sono tre possibilità:
1) l’altezza massima del concio B è inferiore a quelle di A e C;


in questo caso l’unico ruolo di B è quello di pesare sull’architrave, dunque non ha alcun senso lascialo là perché non ha funzioni; (in pratica non ha contatti con D, quindi non contribuisce alla trasmissione dei carichi soprastanti). In tal caso il portello c’è anche se non sembra e il concio B rompe solamente le scatole pesando sulla mezzeria dell’architrave; fortunatamente il meccanismo del portello funziona comunque e i carichi vengono deviato sui piedritti;
2) l’altezza del concio B è superiore ad almeno una delle due altezze di A e C;


in questo caso, D pesa in parte su B, che trasferisce il peso verso la mezzeria dell’architrave (più o meno, si parla a spanne!). Si tratta di una sciocchezza, perché poi la mezzeria non è sostenuta da nulla e la struttura è sotto carico eccessivo, per il semplice motivo che sopra il concio D ci saranno gli altri conci soprastanti, il cui peso finirebbe in gran parte sulla mezzeria dell’architrave (la situazione è però leggermente più favorevole del caso precedente perché in generale il carico non arriva esattamente sulla mezzeria);
3) l’altezza del concio B è superiore ad entrambe le altezze di A e C;



si tratta della situazione peggiore in cui la mezzeria dell’architrave (la parte più critica di tutta al torre) si trova sovraccaricata, attraverso B, da tutti i conci sovrastanti.
Naturalmente si noterà che ho esagerato le luci per essere chiara (nella realtà basta una luce da un millimetro per raggiungere gli stessi risultati).
Pertanto il portello di scarico (che c’è sempre, anche se a volte non sembra) serve ad impedire che la mezzeria dell’architrave (la parte probabilmente più critica di tutta la torre) debba sopportare un peso eccessivo. Il meccanismo di scarico è quello dell’esempio con i numeretti: il peso soprastante viene “deviato” per quanto possibile sui piedritti, soprattutto con un’accorta gestione della dimensione e disposizione dei conci.
Se si va sul campo a vedere le varie soluzioni adottate, si trovano molte varianti:


N. Tossilo/N. Porru/N. Mura Sauccu/ N. Crabarida
Portelli di dimensioni variabili che consentono lo scarico sui piedritti; chiaramente ciò che importa non è il contributo del “Concio B mancante” (evidentemente piccolino), bensì il fatto che la mezzeria dell’architrave sia scarica.


N.Mandras/N. Pischinarza/N. Ponte
Disposizione dei conci (apparentemente senza portello) che distribuiscono i pesi sui piedritti con lo stesso principio. Sembra che il portello non ci sia, e invece i due conci immediatamente sopra l’architrave “scaricano” la mezzeria. Si tratta di un “portello” di dimensioni minime.
I tre esempi precedenti, mostrano anche un’altra particolarità: l’architrave funziona tanto meglio quanto più è massiccio rispetto alle dimensioni dell’ingresso, così come i due conci di scarico sovrastanti lavorano tanto meglio quanto più sono lunghi (e proporzionalmente massicci) (chi ha voglia di cimentarsi con due conti usando i vettori potrà divertirsi).
In sintesi:
nel Mandras, i due conci soprastanti sono piuttosto corti ed il contrappeso dei conci sfalsati superiori è debole; infatti l’architrave ha ceduto (perché non cade? Bella domanda eh? Per rispondere ci si può chiedere se anche l’architrave di NaC Cubas, mostrato dopo, resterebbe in piedi se si rompesse); c’è anche da notare che l’architrave non ha una forma regolare e, per questo, il concio di destra non riesce a scaricare bene verso il piedritto (contribuendo all’instabilità). Lo Tziu Tottoi di questa torre non era il massimo.
Nel Pischinarza e nel Ponte, i due conci soprastanti l’architrave sono lunghi e posizionati in modo che il loro baricentro cada sui piedritti, in più hanno un forte contributo dai due conci superiori sfalsati che contrastano il peso del concio centrale.

Fanno eccezione i N. a Corridoio:


NaC Crabas Ingressi Ovest-Est/NaC Santa Caterina/NaC Cubas
In molti di essi non c’è né il portello (in alcuni però sì), né i conci sono disposti in modo da distribuire i carichi sui piedritti. Il motivo è che non ce n’è bisogno, poiché i carichi sovrastanti sono ben inferiori rispetto ad una torre.
In conclusione, continuo a non capire per quale motivo ci sia tutto questo movimentismo contro il “portello” poverino, che male avrà mai fatto? Si tratta di un accorgimento assai utile, funziona anche quando sparisce (apparentemente) e pare proprio che i muratori nuragici lo usassero con cognizione di causa (sebbene non sempre con la medesima efficacia), visto che in molti casi (nei NaC) non si sono dati il pensiero visto che non serviva.
Misteri dell’archeologia misteriosa, o forse no, non è un mistero: ai FantaX servono nemici, senza i quali nessuno si accorgerebbe di loro. Visto che non ne hanno, li vanno a cercare ovunque. È toccata anche al povero portello. Però lui se ne frega e funziona lo stesso. Continuerà a farlo anche quando i FantaX si saranno estinti (e i groupies si dedicheranno a qualcosa di più interessante che non prendersela con i portelli, ad esempio andando in pellegrinaggio sulla tomba di Elvis; così potranno sbizzarrirsi ad affermare con decisione che in realtà Elvis è ancora vivo, e la sua morte è stata una congiura della CIA), è solo una questione di pazienza: le torri, e i portelli, che stanno lì da tremila e passa anni, ne hanno da vendere (beati loro).

PS - Avevo scritto la pillola (ovviamente) prima di ricevere i commenti. Ho voluto lasciare le cose com'erano per mostrare come alcune obiezioni me le fossi poste io per prima.







Modificato da - desi satta in data 12/04/2010 07:16:15

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desi satta

Utente Medio


Inserito il - 12/04/2010 : 07:23:55  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Lessa ha scritto:

Bisognerà far rientrare anche il tanto difeso (da Desi perlomeno) Laner anche tra i fantaX (per me lo è di sicuro)...visto che è strenuo difensore della teoria contro l'utilità del finestrino...
Il quale comunque non è sempre presente e questo è un dato da non scartare.


Gentilissimo ed ineffabile,
mi permetto di suggerirti di leggere attentamente ciò che dice Laner (che come ho già detto non riscuote la mia approvazione quando parla di archeologia).
Il problema è un altro, e precisamente che il meccanismo di scarico (come ho fatto vedere) risulta dalla gestione dell'aggetto dei conci, di cui il portello è un risultato.
Non sarà difficile (spero) capire che diciamo (Laner ed io) la stessa cosa, solo che io sono partita dal portello perché non essendo un docente universitario posso permettermi di scherzare, mentre lui deve dire le cose con maggiore precisione. Ed infatti io dico che il portello c'è sempre (ovvero la gestione dell'aggetto c'è sempre) mentre lui dice, altrettanto correttamente, che il portello non c'è mai (ed ha ragione).






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exdedalus

Nuovo Utente


Inserito il - 12/04/2010 : 11:28:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di exdedalus Invia a exdedalus un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sottile affabulazione, complimenti.[mi riferisco alla disputa Laner]
Ho qualche curiosità
1
Premesso che di norma scelgo la strada indicata dalla storiella Zen e cioè cerco di capire ciò che non si vede piuttosto che ciò che si vede, domando:
si hanno notizie , ossia rilievi , sul contenuto statico dei muri in elevazione? Mi spiego. È stato indicato in altra sede, che all’interno le murature sono probabilmente a sacco, ma ci sono tracce di eventuali catene? o, si é rilevata una qualche regolarità?
Chiedo questo perché occupandomi ,in altre occasioni, di murature a secco , in mattoni crudi o in terra, é quasi sempre comparsa, all’interno, una catena in legno. Studi recenti hanno indicato che anche nella Cupola del Brunelleschi, all’interno dei conci [i gusci fra i costoloni] c’è del ferro per assorbire, presumibilmente, la spinta orizzontale.
Parlo di catena perché le singole sezioni sono collegati fra di loro in modo da formare un elemento continuo.
2
Facendo una piccola simulazioni con i conci di una tholos, che ho trovato su altro sito, sono arrivato a tracciare una cuspide il cui angolo interno è di circa 72 °, qualcuno ha dei dati che lo possano confermare?


grazie
ex






Modificato da - exdedalus in data 12/04/2010 11:32:12

 Regione Estero  ~ Prov.: Estero  ~ Città: nuchis  ~  Messaggi: 44  ~  Membro dal: 11/03/2010  ~  Ultima visita: 10/09/2010 Torna all'inizio della Pagina

Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 12/04/2010 : 14:37:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Desi & Tharros
In quattromila anni succedono un sacco di cose......
E quando succedono, gli effetti generalmente vanno a scaricarsi nel punto più debole direttamente al di sopra del movimento sotterraneo (+ o -...), lungo qualcuno dei piani di cristallizzazione della roccia.
Tali movimenti vanno a turbare gli equilibri imposti della costruzione.
T.







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 Regione Sardegna  ~ Città: Nord Sardegna  ~  Messaggi: 1509  ~  Membro dal: 16/09/2007  ~  Ultima visita: 07/09/2013 Torna all'inizio della Pagina

desi satta

Utente Medio


Inserito il - 12/04/2010 : 16:39:32  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Trambuccone ha scritto:

Desi & Tharros
In quattromila anni succedono un sacco di cose......
E quando succedono, gli effetti generalmente vanno a scaricarsi nel punto più debole direttamente al di sopra del movimento sotterraneo (+ o -...), lungo qualcuno dei piani di cristallizzazione della roccia.
Tali movimenti vanno a turbare gli equilibri imposti della costruzione.
T.


Dovresti specificare meglio cosa intendi. I post sibillini sono difficili da commentare.
Se dessi qualche dettaglio in più, potrei provare a rispondere






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desi
desi.satta@alice.it

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 309  ~  Membro dal: 16/04/2009  ~  Ultima visita: 16/04/2010 Torna all'inizio della Pagina

desi satta

Utente Medio


Inserito il - 12/04/2010 : 16:45:27  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
exdedalus ha scritto:

Sottile affabulazione, complimenti.[mi riferisco alla disputa Laner]
Ho qualche curiosità
1
Premesso che di norma scelgo la strada indicata dalla storiella Zen e cioè cerco di capire ciò che non si vede piuttosto che ciò che si vede, domando:
si hanno notizie , ossia rilievi , sul contenuto statico dei muri in elevazione? Mi spiego. È stato indicato in altra sede, che all’interno le murature sono probabilmente a sacco, ma ci sono tracce di eventuali catene? o, si é rilevata una qualche regolarità?
Chiedo questo perché occupandomi ,in altre occasioni, di murature a secco , in mattoni crudi o in terra, é quasi sempre comparsa, all’interno, una catena in legno. Studi recenti hanno indicato che anche nella Cupola del Brunelleschi, all’interno dei conci [i gusci fra i costoloni] c’è del ferro per assorbire, presumibilmente, la spinta orizzontale.
Parlo di catena perché le singole sezioni sono collegati fra di loro in modo da formare un elemento continuo.
2
Facendo una piccola simulazioni con i conci di una tholos, che ho trovato su altro sito, sono arrivato a tracciare una cuspide il cui angolo interno è di circa 72 °, qualcuno ha dei dati che lo possano confermare?


grazie
ex


Bentornato (ti ho mandato un post in PVT).
Non mi risultano elementi aggiuntivi (catene o altro) nelle torri (nel senso che non ho informazioni in merito).
A mio avviso non erano necessarie per i rapporti vuoto/pieno ottenuti (le torri sono assai tozze).
Riguardo la domanda sulla cuspide, vorrei essere sicura di avere capito. Potresti postare uno schema indicando a quale angolo ti riferisci (angolo apicale?)

Per i complimenti, ringrazio, e rilancio. Immagina Laner che tratta la Stattica con 2 t.......
ahahahahahahaahah






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desi
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exdedalus

Nuovo Utente


Inserito il - 12/04/2010 : 18:34:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di exdedalus Invia a exdedalus un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
confermo, angolo apicale.






 Regione Estero  ~ Prov.: Estero  ~ Città: nuchis  ~  Messaggi: 44  ~  Membro dal: 11/03/2010  ~  Ultima visita: 10/09/2010 Torna all'inizio della Pagina

desi satta

Utente Medio


Inserito il - 12/04/2010 : 18:55:04  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
exdedalus ha scritto:

confermo, angolo apicale.



Per come lo definisco io (angolo superiore dell'isoscele inscritto) è enorme.
Però forse intendiamo cose differenti (per questo ti chiedevo di postare uno schema).

Prova qui

http://www.sardegnadigitallibrary.i...463&id=37685

e dintorni. Troverai qualche rilievo spannometrico che ti potrà aiutare.






Modificato da - desi satta in data 12/04/2010 18:55:27

  Firma di desi satta 
desi
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Tharros
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 13/04/2010 : 09:13:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tharros Invia a Tharros un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per Tram:

non ho capito il riferimento alla cristallizzazione della roccia. In teoria, e per quanto mi ricordo, la cristallizzazione avviene quasi sempre in rocce magmatiche e in profondità. Nel momento in cui la roccia invece è in superfice la cristallizzazione non ha effetti visibili per via della velocità di raffreddamento e non ci dovrebbe essere una separazione dei vari minerali di cui la roccia si compone...







Modificato da - Tharros in data 13/04/2010 09:15:08

  Firma di Tharros 
E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!!

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