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Nota Bene: I bottoni d'argento del bolero, nel costume femminile festivo di Ittiri (Sassari) sono i più grandi usati in Sardegna.
L'intero complesso dei bottoni portato da una sola donna (20; 10 per manica) può arrivare anche al peso complessivo di 3 chili!. Alcune buttoneras sono realizzate completamente in filigrana d'oro.



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angiuleddu
Salottino
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Cuore Rossoblu



Inserito il - 21/11/2009 : 20:57:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di angiuleddu Invia a angiuleddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde
Fu costituita a Londra il 2 Giugno 1863 per l’esecuzione della legge 4 gennaio 1863 n. 1105 che prevedeva la costruzione di 122 miglia di strade ferrate nell’isola da parte della Società Smith, Knight & C. per diversi motivi, nel 1874 furono ultimate solo le linee Cagliari - Oristano, Decimo - Iglesias, Porto Torres – Sassari –Ozieri . Comunque, a fine secolo erano in esercizio 422 chilometri di linee principali e 560 chilometri di linee secondarie.







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Tuerredda

Teulada (Ca)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: cagliari  ~  Messaggi: 3797  ~  Membro dal: 08/09/2008  ~  Ultima visita: 13/09/2015 Torna all'inizio della Pagina

angiuleddu
Salottino
Utente Mentor


Cuore Rossoblu



Inserito il - 21/11/2009 : 21:43:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di angiuleddu Invia a angiuleddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La prima ferrovia della Sardegna
Congiungeva la miniera di San Leone al pontile della maddalena (Capoterra) dove il minerale era imbarcato su appositi velieri con destinazione Marsiglia e Corsica. La ferrovia che aveva una lunghezza totale di 15 chilometri e 400 metri fu inaugurata il 20 novembre 1862 dal principe Umberto di Savoia.







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Tuerredda

Teulada (Ca)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 22/11/2009 : 09:31:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A Orani (nuoro) si tesseva una singolare stoffa conordito di lino e canapa e trama di lana nera di pecora, mediante una tecnica ,diversa da quella dell'orbace, che dava una superficie lucida e quasi iridescente.
Il tessuto era utilizzato per la gonna nuziale e festiva ed era detto ISCARRAMAGNU , con termine che deriva dal bizantino " scaramanion" riferito a preziosi abiti di corte.
La medesima stoffa si ritrova in costumi popolari spagnoli.







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 23/11/2009 : 11:09:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nella zona di Perfugas ( Sassari) e' stata ritrovata l'unica statua di "dea madre" preisorica dell'Isola e del Mediterraneo Occidentale che raffiguri una donna con bimbo in braccio . La bellissima statuetta, databile al Neolitico Medio ( circa 4000 a.c.) e' eposta al Museo Archeologico di Perfugas

Proviene da Sa Binza Manna ( Ploaghe), la più piccola statuina di" dea madre" del Mediterraneo.
L'idoletto, del tipo cruciforme, e' eseguito in terracotta, misura meno di 2 cm di altezza e, con l'ausilio di una lente piazzata nella vetrina che lo ospita, e' visibile presso il Museo Sanna di Sassari







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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 23/11/2009 : 11:13:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Risale agli anni immediatamente successivi al 1860, una delle prime raffigurazione del treno e della ferrovia in Sardegna. La si trova nella tavola intitolata " Mih! Su caminu de ferru" , eseguita all'acquerello da Simone Manca di Mores per illustrare i costumi di Ploaghe.






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gallosu

Utente Attivo


Inserito il - 23/11/2009 : 11:39:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gallosu Invia a gallosu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sa Domu Nosta è il museo archeologico realizzato a Senorbì in una antica casa padronale ristrutturata nei primi anni ’80. Il museo ospita principalmente reperti provenienti dal territorio di Senorbì (Monte Luna, Santu Teru e altri) ma sono presenti anche ritrovamenti di altri centri della Trexenta.





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Gallosu
http://trexentastorica.blogspot.com/

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Guasila  ~  Messaggi: 785  ~  Membro dal: 26/11/2008  ~  Ultima visita: 22/04/2014 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 23/11/2009 : 11:51:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il copricapo del costume femminile di gala di Sennori ( Sassari) è costituito da ben quattro elementi sapientemente accostati e modellati.
Il primo elemento e "su tucchè ", che stringe le chiome nascondendole quasi del tutto; il secondo e' un fazzoletto di seta, detto" mucaloru de sa luisina ";il terzo e' un sottogola di pizzo (" su elu"); l'ultimo e più visibile e' "su biccu", un telo di cotone o lino ricamato a sfilato e a traforo, inamidato e piegato in maniera particolare con il ferro da stiro. Alcuni studiosi ritengono la caratteristica acconciatura di derivazione monacale.







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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 23/11/2009 : 12:06:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Le prove di fabbriche di laterizi appartenute ad ATTE , una donna sarda concubina dell'imperatore Nerone, sono date da numerosi frammenti di embrici che recano il marchio " Atte Liberta Caesaris" , che si rinvengono in una vasta area , da Olbia all'Anglona.






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gallosu

Utente Attivo


Inserito il - 23/11/2009 : 16:21:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gallosu Invia a gallosu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La Trexenta sin dall’antichità è stata una zona votata alla cerealicoltura. Per questo ad Ortacesus è stato realizzato il Museo del Grano dove, in una vecchia casa padronale ristrutturata, sono esposti numerosi manufatti e attrezzi agricoli legati al grano ed alle sue trasformazioni.





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Gallosu
http://trexentastorica.blogspot.com/

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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 24/11/2009 : 09:44:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il dolmen Sa Coveccada di Mores (Sassari) e' il più imponente dell'intero mediterraneo:
Il monumento conserva tre enormi lastre fitte a coltello ed una grande lastra di copertura. La lastra che ne costituisce la facciata presenta un piccolo portello ben ritagliato nel masso: La maggior parte degli studiosi ascrive l struttura all'Eneolitico.







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Tzinnigas
Salottino
Moderatore




Inserito il - 24/11/2009 : 10:36:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tzinnigas Invia a Tzinnigas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
IL TRENINO VERDE è un piccolo treno turistico che attraversa le zone più selvagge della Sardegna. Viaggia per luoghi dove la natura è ancora intatta, foreste e laghi, coste e siti archeologici. Viaggierai su eleganti carrozze d'epoca per raggiungere le piccole stazioni di fine Ottocento.






  Firma di Tzinnigas 


... Este de moros custa bandera ki furat su coro...(Cordas & Cannas)


"Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” (Hodding Carter)

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Trento  ~ Città: Predazzo /Villa S. Antonio  ~  Messaggi: 4940  ~  Membro dal: 27/08/2008  ~  Ultima visita: 04/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 24/11/2009 : 10:39:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La più antica attestazione delle launeddas ( il tipico strumento a tre canne della Sardegna) risale ad età nuragica.
Il notissimo "Suonatore Itifallico" ritrovato a Ittiri , oggi esposto al Museo Archeologico di Cagliari, infatti, suona un flauto a tre canne.
Questo fa presumere che i nuragici possedessero un sistema musicale che prevedeva l'accordo di tre note. Si pensi che il sistema musicale dei greci antichi accordava soltanto due note!







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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 24/11/2009 : 10:50:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La " POMPI'A" e' un delizioso, tipico dolce, esclusivo della Baronia e di Siniscola, ottenuto con una varietà di cedro che si coltiva in quella regione.






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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 24/11/2009 : 10:55:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il Cugliettu o Coeru o Collette era una sopravveste di pelle ben conciata, molto usata dai sardi nel 1700 e nel 1800 ed oggi quasi scomparsa. L'indumento deriva dei "cojeti" rinascimentali usati come protezione del corpo dai ferri delle corazze.
A parte diverse ricostruzioni, oggi e' ancora indossato dai "novizi" del Gremio sassarese dei Viandanti e dal Componidòri, il capocorsa della Sartiglia oristanese.







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sabry

Utente Attivo



Inserito il - 24/11/2009 : 12:23:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sabry Invia a sabry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A quattro chilometri dal centro abitato di Vallermosa, percorrendo la strada provinciale per Decimoputzu, troviamo il nuraghe "Su Casteddu de Fanaris". Questo è ubicato nella collina più alta della zona a guardia della pianura che si estende da Vallermosa sino ai paesi vicini. In questa zona, diverso tempo fa fu ritrovata una statuetta raffigurante la “Dea Madre” che ora si trova al museo nazionale di Cagliari





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