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Nota Bene: A Villacidro aveva sede il comando della X Brigata Aerea Marte, composta da due stormi da bombardamento l'8° che stazionava al campo di Trunconi e il 32° di stanza a Decimomannu, per un totale di 70 Trimotori Savoia Marchetti SM 79, detti SPARVIERI.
Comandante della Marte era il generale Cagna, che morì proprio nel 1940.
Il campo di Trunconi era il più vasto campo di aviazione in Sardegna durante la II guerra mondiale, tanto che una rivista specializzata dell'epoca ("Le vie dell'aria") ebbe a definirlo: "un campo che ha le dimensioni dell'orizzonte".



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Paradisola

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Inserito il - 25/03/2010 : 11:47:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Paradisola Invia a Paradisola un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tutte le info veloci inserite ad oggi..aspetto anche i contributi dei nuovi utenti

# Il nuraghe Ura 'e Sole che si trova sulla sommità di Bruncu Nurage nel territorio comunale di Desulo, rappresenta il nuraghe che si trova alla maggiore altitudine della Sardegna: ben 1331 metri sopra il livello del mare! Seguono il nuraghe Orotzeris (al confine fra i territori comunali di Talana e Villagrande Strisaili) con 1268 m. s.l.m., quindi il Nuraghe Nostra Signora de Su Monte (Fonni; 1252 m. s.l.m.), il complesso nuragico di Ruinas (Arzana; famoso per il villaggio nuragico più in alto della Sardegna 1205 m. s.l.m.) e il recinto megalitico di Santa Vittoria (Esterzili; 1200 m. s.l.m.).

# Perda Liana è il più conosciuto e il più alto fra i tacchi calcarei d'Ogliastra, raggiunge i 1293 metri slm si trova in territorio di Gairo ma è più facilmente raggiungibile partendo da Seui. Dai suoi piedi un panorama mozzafiato a 360°.

# Il Mont'Albo di Lula, coi suoi 1127 mt di Punta Catirina e punta Turuddò, è la quarta cima più alta della Sardegna.

# La Giara di Gesturi è un altopiano basaltico con una superficie di 42 Kmq e un'altitudine di circa 600 m. Famosa per la popolazione di Cavallini allo stato brado, merita di essere visitata in primavera, quando, decine di laghetti chiamatti Puli si tingono di bianco per la fioritura del ranuncolo e nelle loro acque è possibile scorgere il Lepidurus, piccolo crostaceo considerato un fossile vivente.

# Il menhir di Monte Curru Tundu, che si trova a Villa S. Antonio (OR), si caratterizza sopratutto per la notevole altezza, ben 5,75 m, con i quali è uno dei menhir più alti della Sardegna.

# Oasi di Monte Arcosu, area protetta di proprietà del WWF. Tra le Oasi italiane del WWF è la più estesa con i suoi 3600 ettari. Situata nella montagne del Sulcis a pochi chilometri da Cagliari, nasce nel 1985 per la salvaguardia del Cervo Sardo.

# La Sardegna non è solo mare…La Sardegna è anche…Stupendi percorsi di trekking, pareti per il free climbing, sentieri per mountain bike, per l’ equitazione…

# Nel territorio di Castelsardo sulla strada che collega Sassari con Santa Teresa Gallura a 1,5Km dalla galleria si trova LA ADDI DI L'INFERRU, (la valle dell'inferno); un bosco di lecci, quercie e olivastri secolari dove nel periodo della dominazione spagnola i domenicani tenevano i processi alle streghe documentati negli archivi diocesani della diocesi di Ampurias e da questi eventi prese il nome tutto il bosco!

# Seulo - Su Stampu 'e Su Turrunu. E' un particolare fenomeno carsico sul rio Su Longufresu, Il ruscello scompare in una cavità nel terreno per ricomparire decine di metri più in basso in una cavità a forma di grotta, con una bella cascata che forma un laghetto d'acqua fresca, da cui riparte il corso del ruscello dopo il salto. Da qui in poi ha origine il rio Trassadieni, che continua a scorrere fra i tavolati calcarei fino al Narbonnionniga, dove c'è la foresta omonima.

# Su Crastu de Santu Eliseu (Mores). sulle pendici inferiori del Monte Santo, e' un imponente masso erratico in cui, in età neolitica, venne scavata una domus de janas. Successivamente, in età cristiana, la tomba preistorica venne ristrutturata e ampliata per trasformarla in chiesa rupestre dedicata, appunto, al santo bizantino Eliseo. Il suo asptto attuale fa pensare davvero ad una favolosa "casa di fate"!!

# Seulo - Sa Stiddiosa. Dall'alto di una parete calcarea a picco sul Flumendosa, coperta da delicati Capelvenere, le acque di una sorgente cadono a pioggia, creando ai primi raggi solari un suggestivo fenomeno di iridescenza.

# Seulo - Stampu Erdi. Si apre in un caratteristico canalone con due ingressi dai quali fanno capolino rigogliose felci che hanno suggerito il nome da attribuire alla cavità.

# I bottoni d'argento del bolero, nel costume femminile festivo di Ittiri (Sassari) sono i più grandi usati in Sardegna. L'intero complesso dei bottoni portato da una sola donna (20; 10 per manica) può arrivare anche al peso complessivo di 3 chili!. Alcune buttoneras sono realizzate completamente in filigrana d'oro.

# Proviene da Nule (Sassari) un bronzetto nuragico , unico nel suo genere, rappresentante un "toro androcefalo", ovvero un toro con testa umana, una sorta di minotauro. E' la probabile rappresentazione di una divinità o di una figura mitica dei nuragici.

# Aritzo - Su Texile (tezile, termine barbaricino di origine preromana che indica un cocuzzolo isolato) sorge a 974 m slm. E' una formazione calcarea del Giurese che sovrasta, con la caratteristica forma di un fungo sbrecciato e le compatte pareti verticali/strapiombanti, un rilievo coniforme modellato nel complesso scistoso del paleozoico.

# Alla periferia di Goni (Ca) in località Peinconi a circa 400 m s.l.m. è presente una zona fossilifera di scisto nero a Graptoliti, minuscoli animali marini vissuti tra il Siluriano ed il Ludlow Inferiore, che formavano colonie in fondali argillosi. Si ritiene che da essi siano scaturiti gli antichi esseri marini.

# L'abbazia di NOSTRA SIGNORA DI GERICO nel comune di Tergu, vanta il titolo della più importante chiesa cassinese della Sardegna chiamata casa degli angeli per il raccoglimento che uno trova all'interno; tanto importante che una lapide marmorea sul portale dell'abbazia di Montecassino la cita come " Domus angelorum Sancte Mariae in Gerico" la montecassino della Sardegna.

# L’Alta Marmilla, terra dell’oro nero dell’antichità: l’ossidiana, lo scuro vetro vulcanico tanto prezioso per i nostri antenati del neolitico. Facilmente raggiungibile ma ancora sconosciuta: un viaggio tra natura, storia e tradizioni.

# La Sardegna con i suoi 976.500 ettari è la Regione con la maggiore superficie boscata d’Italia di cui ne rappresenta l’ 11,3%; questa superficie è maggiore dell’intera regione Marche. La Sardegna ha anche la maggior superficie boschiva per abitante, ben 0,59 ettari (5.900 mq) per ogni sardo.

# In Sardegna, nell’area del Supramonte, abitano ben 13 specie di pipistrelli - delle 35 presenti in Italia - attirate dall’ampia copertura boschiva e dalla ricchezza di grotte e fessurazioni nelle rocce che offrono un grande numero di rifugi.

# L’Ente Foreste della Sardegna gestisce circa 220.000 ettari di bosco (pari a oltre i 2/3 della superficie dell'intera Valle d’Aosta) , divisi in 170 perimetri nei quale operano 6.800 addetti.

# I Centri di Recupero della Fauna Selvatica sono gestiti dall’Ente Foreste della Sardegna ed effettuano oltre 600 ricoveri l’anno la maggioranza dei quali (530) riguardano gli uccelli selvatici, ma anche ungulati selvatici (cervi, daini, cinghiali, mufloni), piccoli mammiferi selvatici e anche tartarughe.

# Villa S.Antonio pr. di OR, un altro meraviglioso angolo della Sardegna, situato nell'alta Marmilla a 265 m. sul livello del mare. Il territorio è prevalentemente collinare e ricco di sorgenti. Fra le testimonianze archeologiche, oltre ai nuraghi e i menhir, meritanto particolare attenzione le necropoli a Domus de Janas situate nelle località "is Forrus" e "Genna Salixi".

# In Vallermosa , nella località "Matzanni" si trovano tre pozzi sacri a breve distanza l’un dall’altro Quasi tutti hanno il medesimo schema costruttivo: Il pozzo vero e proprio ricoperto dalla tholos o cupola ,il tutto in pietre più o meno lavorate , la scala e l’ atrio o vestibolo. Quali cerimonie religiose civili o terapeutiche si celebrassero non è dato sapere con precisione:studi e ricerche hanno tentato di dare spiegazioni più o meno convincenti, probalbimente si praticava il culto dell’acqua.

# La voragine di origine carsica chiamata "Su Sterru" nell'altopiano di Golgo in territorio del comune di Baunei è con i suoi 295m la più profonda in Europa ed è monumento naturale.

# Fortezza Fenicio-Punica Monte Sirai - Abitato dalle epoche più antiche per la sua particolare posizione dominante. Nuragici, Fenici e quindi Punici, occuparono in tempi diversi questo sito di particolare interesse essendo l’unico che non sia stato occupato, dopo i Punici, da altri popoli. Abbandonato improvvisamente forse a causa di mancanza d'acqua è arrivato fino ai giorni nostri come loro lo hanno lasciato.

# L'Altare Prenuragico di Monte d'Accoddi, fra Sassari e Porto Torres, e' una struttura unica in tutto il Mediterraneo Occidentale. Si tratta di un'alta piramide tronca costruita in tecnica megalitica che risale all'età del rame ( 2900 a.C.) . Quel che la rende straordinaria e' che all'interno si trova un'altra piramide, più antica, risalente al Neolitico Finale ( 3200 a.C.) . E' il " Tempio Rosso" , così denominato, dalla pittura rossa che ne ricopriva interamente le murature. Sulla sommità della piramide restano le tracce di un monumentale tempietto rettangolare, forse dedicato ad una divinità femminile.

# Il Museo Nazionale Giovanni Antonio Sanna di Sassari , riallestito dal prof. Ercole Contu nel 1974, e' il primo museo didattico creato in Italia. Il "museo per tutti" conserva un'importantissima collezione di reperti archeologici ordinata con criterio cronologico. Il visitatore,percorrendo le sale, compie un viaggio dal Paleolitico sino al Medioevo, accompagnato da chiarissimi pannelli esplicativi.

# Gesturi possiede la più grande casa patrizia della Marmilla, un'oasi al centro del paese circondato da giardini, piante esotiche, fontane in stile raffinato. Decine di case rurali e nobiliari conservano intatto il fascino e la magia del tempo passato. Caratteristici sono i portali d'accesso, che venivano costruiti con diversa cura, con diversi materiali e dimensioni, soprattutto ad arco, risalenti al XVII sec., periodo della dominazione spagnola in Sardegna.

# Seulo - Su disterru de Addolì. E' impostato su un incrocio di strette diaclasi verticali che, con due salti, raggiungono la profondità di 43 metri. Camminando sul fondo, verso Nord si sbuca all'aperto a metà di una parete verticale. Verso Sud diventa impercorribile per la ristrettezza dopo 128 metri. Data la genesi della cavità sono del tutto assenti concrezioni.

# Monumento naturale Pan di Zucchero (Concali su Terràinu) - si erge nella magnifica insenatura di Masua, è uno scoglio di calcare cambrico le sue misure sono 133 m altezza e 3,72 ha superficie, è uno dei più grandi e affascinanti faraglioni d'Europa.

# Ales - Piccolo centro della Sardegna centrale. Situato ai piedi del Monte Arci su una depressione naturale attraversata da un fiume (ora incanalato), ha sempre rivestito un ruolo determinante nell'economia della Marmilla ospitando scuole, sedi di importanti enti pubblici e privati, di forza pubblica e uffici vari. E' probabilmente la più piccola sede Vescovile d'Italia . Il paese è noto a livello internazionale soprattutto per aver dato i natali ad Antonio Gramsci.

# Monte Arci - è un massiccio isolato che si erge nella piana di Uras nella pianura del Campidano in Sardegna. L'altitudine massima è di metri 812. Le sue vette sono tre torrioni basaltici di origine vulcanica "Sa Trebina Longa" (m.812) , "Sa Trebina Lada" (m.703) e "Su Corongiu de Sizoa" (m.463). Queste tre vette rocciose formano una specie di treppiede da cui deriva il nome di "Sa trebina". Il Monte Arci è stato importantissimo nella storia della Sardegna e specificamente nella sua storia mineraria preistorica per via dell'ossidiana, molto abbondante nelle sue falde.

# L'ossidiana - detto anche l'oro nero della Sardegna, è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapido raffreddamento delle lave. Ha contribuito a far nascere e crescere i primi commerci oltremarini della Sardegna, che hanno portato contatti con popoli lontani, utili al formarsi di una notevole civiltà.

# I Mamuthones - con visera lignea nera(maschera facciale) fermata da un fazzoletto scuro, mastruca nera (pelle di pecora senza maniche) e garriga (gruppo di campanacci), si dispongono incolonnati su due file, creando uno spazio all'interno. Una fila procede a piccoli passi, andando avanti col piede sinistro, retrocedendo col piede destro; la fila opposta, avanza col piede destro e retrocede col sinistro. Entrambe le colonne modificano il passo di danza con una variante di tre piccoli passi eseguiti più velocemente.

# Gli Issohadores - con un corpetto rosso e pantaloni bianchi, panno frangiato, cintura di piccoli sonagli, lungo laccio ( soha ) e cappello nero ad ampia falda, si dispongono all'esterno, davanti, al centro e dietro, lasciando solo a uno il compito di coordinamento e di guida. La funzione esteriore appare quella di garantire lo svolgimento del rituale e di catturare prede, oggi prevalentemente femminili, con la soha . quasi a riaffermare e riproporre le modalità dell'azione che ha portato al dominio del gruppo che controllano

# Is Fassõis - ossia "I fascioni (di giunchi)", è il nome sardo di origine latina che si assegna alle straordinarie imbarcazioni degli stagni di Santa Giusta. Il "Fassõis", lungo quattro metri e largo, al massimo, un metro, è composto, come dice il nome, da "fascioni" di giunchi che crescono sulle rive lacustri, detti "su fenu" e "sa spadua", legati in modo da rendere appuntita la prua e tronca la poppa.

# Pau - è un comune di poco più di 300 abitanti della provincia di Or, situato nell'area geografica denominata Alta Marmilla, sul versante occidentale del massiccio vulcanico del Monte Arci, noto come paese dell'ossidiana e nel territorio è presente il campeggio montano Sennixeddu.

# Is Lorighitta - pasta tipica preparata a mano attorcigliando tra le dita un doppio filo di pasta fino a creare una treccina chiusa a formare un anello (loriga, in sardo), tipica del comune di Morgongiori

# Bottarga - Polvere d'oro che profuma di mare. La bottarga è un alimento costituito da uova di pesce essiccate. Viene ricavato dalle uova di muggine o di tonno prodotti principalmente a Cabras e Carloforte

# Il nuraghe Ruiu di Chiaramonti con i suoi conci di raccordo posti nel vano scala e tra le nicchie d'andito e di camera, pone in evidenza il fatto che la costruzione della tholos e della torre esterna facciano parte del medesimo momento di costruzione, avendo faccia a vista all'esterno della torre e all'interno della tholos.

# Is pastissus - Nome campidanese per dolcini molto delicati, diffusi praticamente in tutta la Sardegna. In un contenitore di pasta sottilissima si nasconde un impasto di mandorle, uova, zucchero e il tutto riposa sotto un delicato strato di glassa di zucchero. Molto spesso la superficie è impreziosita da minuti decori floreali oltre che da leggeri ricami fatti con gassa reale.

# In località "S'Acqua Cotta" a dieci chilometri da Villasor vi è una sorgente tra le più antiche del Campidano. Già migliaia di anni fa, le popolazioni nomadi beneficiavano degli effetti di quest'acqua durante la transumanza. Essa è un'acqua termale che sgorga a una temperatura di circa 46° c. perché a poco più di mille metri sotto il livello del mare alcuni serbatoi vulcanici emettono gas e vapori che la mineralizzano.

# I PIRICCHITTOS di Ittiri ( Sassari ) si differenziano da tutti gli altri dolci omonimi della Sardegna anche per la loro forma "ad osso di morto". Sono costituiti da una friabilissima pasta di farine scelte e ben miscelate e sono ricoperti da una rete di glassa candida ( sa cappa). Anticamente erano il dolce tipico della ricorrenza dei defunti ed, in particolare, venivano offerti, assieme a melagrane e frutta secca, nella questua " a su mortu " che i bambini effettuavano per uso antico bussando alle case di parenti, amici e vicini.

# In alcuni paesi dell'OGLIASTRA , in un passato non tanto lontano, si confezionava e mangiava un raro PANE DI GHIANDE. Le ghiande, opportunamente tostate e macinate, erano mescolate con argille, che ne moderavano l'acidità ed il sapore allappante. Questo tipo di pane viene collegato da alcuni studiosi a riti magico-propiziatori che prevedevano la "geofagia", ovvero l'ingerimento di terra, ma e' stato probabilmente conservato anche per l'atavica penuria alimentare che affliggeva i poveri delle popolazioni dell'Interno.

# I costumi femminili di Aritzo, Belvì, Desulo e Gadoni conservano uno straordinario "fossile vestimentario ". Non comprendono, infatti, gonne a ruota, amplissime, pieghettate o increspate come tutti i restanti costumi femminili dell'Isola, ma una singolare gonna a sacco. Questo tipo di gonna e' formata da due stretti teli d'orbace raccordati ai lati da due esigui gheroni trapezoidali. Si ritiene che l'indumento derivi da arcaici capi drappeggiati o formati da due pannelli rettangolari separati, utilizzati per coprire il corpo femminile dalla vita in giu.

# La Necropoli di Anghelu Ruju ( ALGHERO) e' il più vasto sepolcreto di " domus de janas" ( case delle fate) della Sardegna centro-settentrionale. Comprende ben 38 grotticelle artificiali pluricellulari e più di 300 stanzette scavate nella roccia. Gli ipogei vennero escavati su una collinetta di arenaria calcarea da genti del Neolitico Recente che, non conoscendo metalli, per eseguirle utilizzarono picchi di pietra scheggiata. Molti di questi picconi sono stati ritrovati all'esterno delle tombe e dentro una di esse venne in luce lo scheletro di un individuo circondato da numerose piccozze litiche. Si tratta forse di ella sepoltura di un antico scalpellino che si portò nell'oltretomba gli strumenti del suo mestiere!

# La Tomba Dipinta di Mandra Antine a Thiesi e' una straordinaria "domus de janas" (casa delle fate) decorata con rilievi dipinti di nero, rosso giallo e bianco. Sulla parete di fondo della cella maggiore e' rappresentata una "porta dei morti" sovrastata da amplissime corna taurine color ocra che recano dischi "oscilla" tinti di nero. Al centro del suolo e' la rappresentazione di un focolare rituale a cerchi concentrici. Il soffitto, campito di nero, e' decorato con cerchi concentrici, semicerchi e spirali. L'esecuzione dello straordinario monumento si data al Prenuragico, attorno al 3000 a.C.

# I più antichi manufatti rinvenuti in Sardegna risalgono al Paleolitico inferiore. Si tratta di oggetti in selce e quarzite databili tra 450.000 e 120.000 anni fa, rinvenuti nell’Anglona nella parte settentrionale dell'isola.

# Nel corso del XIX secolo alcuni architetti sardi formatisi a Torino, tra i quali spicca il cagliaritano Gaetano Cima, diffondono nell’isola il nuovo gusto neo-classico in voga nelle principali città europee. A lui si deve la progettazione dell’imponente santuario di Santa Maria Assunta a Guasila realizzato tra il 1839 ed il 1852.

# All’alba del 14 agosto di ogni anno a Guasila si tiene “sa cassa de s’acchixedda”, una sorta di gara a cavallo di significato beneaugurale di origine pagana la cui origine si perde nella notte dei tempi. Gli scapoli del paese, ostacolati dagli ammogliati, devono catturare con un laccio una giovenca “a corrus limpius” cioè il laccio deve prendere solo le corna. Al vincitore spetta un fazzoletto di seta ed una catenina d’oro. In passato le carni dell’animale catturato venivano cucinate e distribuite ai meno abbienti ora invece l'animale viene restituito indenne al proprietario.

# Le launeddas è sicuramente lo strumento musicale più rappresentativo della Sardegna. Esso è composto da tre canne del tipo comune che vengono chiamate basciu o tumbu, mancosa manna e mancosedda. E’ uno strumento a fiato di origine antichissima ed è in grado di produrre polifonia.

# Già dal 1405 il popolo di Serramanna ottenne dalla feudataria della Curatoria di Gippi donna Aldonsa de Besora delle concessioni che in un certo qual modo precorsero principi che saranno espressi in Francia ed in Italia solo nel XVIII secolo, ed in Sardegna nel 1829 con l'abolizione dei feudi.

# Seulo è un piccolo paese della provincia di Cagliari, che dà il nome alla zona inferiore della Barbagia (detta, appunto, Barbagia di Seulo). Posto sulla valle del Rio Medau a 790 metri slm, e ai piedi del Monte Perdedu.

# Is Arutas - La spiaggia si trova nella penisola del Sinis e presenta una sabbia molto particolare, composta da granellini di quarzo con sfumature di colori tra il verde, il rosa ed il bianco. Il mare su cui si affaccia è trasparente, assume colori tra il verde intenso e l'azzurro e presenta un fondale piuttosto profondo fin dalla riva.

# Baradili - (in sardo Baradìle) è un comune con meno di 100 abitanti nella provincia di Oristano. È noto per essere il più piccolo comune della Sardegna.

# Gonnosnò - è localizzato nella parte della Marmilla ai piedi dell'altopiano della Giara..Situato a m. 175 sul livello del mare si stende per 15,45 Km quadrati. Comprende la borgata di Figu, frazione di Gonnosnò Il toponimo del paese pare derivi dall'unione dalla radice "gonnos" significante collina, con il termine "nò" genitivo di "nèos" significante "del tempio". Un'altra teoria ci porta alla conclusione che il nome Gonnosnò significa "colle nuovo".

# L'isola Serpentara-Villasimius è una piccola isola situata 4 km a sud-est della Sardegna. La superficie è di 134 ettari ed è disabitata. Le rocce dell'isola sono granitiche ed il nome deriva dalla forma della costa orientale, che ricorda un serpente. Sul punto più alto dell'isola (54 m s.l.m.) si trova la Torre di San Luigi, usata durante la dominazione spagnola per l'avvistamento delle navi saracene che infestavano le coste del Sarrabus.

# La Sardegna è anche, tradizione, canto, ballo, musica e poesia...... Il canto a chitarra o gara a chitarra è uno dei bellissimi canti tradizionali della Sardegna, dove il suono della chitarra e fisarmonica si unisce per accompagnare le voci de is'cantadorisi che si esibiscono a gara nelle piazze Isolane.

# Nata a Ozieri nel 1887, Maria Rosa Punzirudu è stata fra le prime donne sarde a esibirsi sul palco nel canto a chitarra. Il suo esordio risale ai primi anni venti, mentre le incisioni sono del 1930, cantando con Nicolino Cabizza e Gavino Delunas. Fra le sue esibizioni più importanti, da ricordare quella avvenuta in Vaticano, davanti a Papa Pio XII, dove propose una toccante interpretazione di Deus ti salvet Maria.

# All'estremità sud della penisola del Sinis, presso Capo San Marco e subito dopo San Giovanni di Sinis, troviamo un’altra testimonianza della civiltà Fenicio-Punica in Sardegna: i resti dell’antico porto commerciale di Tharros.

# Il territorio del Sinis si estende dal paese di Cabras fino all'estrema punta nord del Golfo di Oristano. Il Sinis, non è solo bellissime spiagge di quarzo bianco o mare cristallino, ma anche una natura incontaminata ricca di vegetazione e di specie animali che vivono ancora allo stato selvaggio.

# Domus de Janas Il nome popolare significa letteralmente "case delle fate" ma in realtà esse sono delle tombe scavate nella roccia dalle popolazioni che vissero in Sardegna nel Neolitico, prime fra tutte quelle della cosiddetta "cultura di Ozieri", che fiorisce nel periodo compreso fra il 4000 e il 3000 a.C.

# Il tesoretto di manufatti bronzei da località Camposanto di Olmedo recuperato nel 1934, ha restituito un modellino di nuraghe complesso quadrilobato che fornisce l'immagine ideale di come dovevano essere le torri nuragiche nel momento del loro massimo splendore. E' conservato presso il museo Sanna di Sassari.

# Orgosolo - è un comune della provincia di Nuoro, nella regione della Barbagia di Ollolai. Il paese, immerso nel cuore del Supramonte, è caratterizzato da uno spettacolare paesaggio naturale, da costumi di gran fascino e dai tipici murales che abbelliscono e arricchiscono i muri delle case illustrando le problematiche vecchie e nuove di un popolo legato alla pastorizia e all'agricoltura.

# Siddi - è posto al confine della provincia di Cagliari, nella Marmilla. La Giara di Siddi è un interessante altopiano che offre numerose testimonianze preistoriche, prenuragiche e nuragiche: lungo il margine i ruderi di 17 nuraghi e la tomba dei giganti "Sa dom’e S’orcu". Siddi ha un territorio di 11 kmq, ed è a 184 metri sul mare. Nella parte alta ci sono i rilievi "Sa conca ‘e sa cresia", "Tresnuraxis" e "Sa fogaia", dove nascono le fonti "Sa mitza ‘e s’acqua salza", "Sa mitza de Franciscu" e "Sa mitza de Bareci", da cui scendono le acque verso la prosciugata palude di Sitzamus, villaggio abbandonato nel 1728 a causa di un saccheggio che costrinse i suoi abitanti a trasferirsi a Siddi e nei centri circostanti.

# La festa di Nostra Signora delle Grazie si celebra a Nuoro il 21 novembre. Preceduta da una novena molto partecipata dai fedeli di Nuoro e dei paesi vicini, il giorno della festa i rappresentanti della Municipalità si recano alla messa solenne con un corteo in costume, recando in dono 12 ceri (secondo il numero degli antici rioni della città) per sciogliere il voto perpetuo fatto nel 1812 dal Consiglio Comunale come ringraziamento alla Madonna per aver scampato la città da un'epidemia di peste.

# Laconi - Il parco Aymerich è senza dubbio il luogo ideale dove coniugare il desiderio di pace e bellezza con i profumi che sanno di giardino delle fiabe.

# Scrinia Sacra è un museo d’arte sacra realizzato a Guasila presso le ex carceri mandamentali in pieno centro storico. Le opere, molte delle quali in oro ed in argento e altri materiali preziosi, sono esposte in ordine cronologico (dal XVI al XX secolo) lungo un percorso di sei ambienti tematici che raccolgono un’importante collezione di oggetti liturgici, devozionali e paramenti sacri provenienti sia dalla parrocchiale della Vergine Assunta che dalle altre chiese guasilesi.

# Lo Zafferano di Sardegna (Crocus sativus L.) veniva usato sin dall’antichità sia come colorante per gli abiti e sia come pregiato condimento gastronomico. Ogni ettaro di terreno è in grado di produrre circa sette kg di preziosi stimmi che essiccati e polverizzati danno luogo alla spezia. Per avere un kg di stimmi occorrono circa 120.000 fiori che devono essere raccolti all’alba prima che il fiore si apra. Per le sue eccellenti qualità da qualche anno è stata riconosciuta la D.O.P. per la zona di produzione San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca nella provincia del Medio Campidano.

# La Tomba I o Tomba dei Vasi Tetrapodi di Santu Pedru, nella strada provinciale tra Alghero e Uri , e' il primo ipogeo preistorico Sardo ed il primo del Mediterraneo ad aver restituito una "stratigrafia". Cioè una successionedi strati di riempimento intatti che ne attestano diversi momenti di uso. La tomba , preceduta da un lungo corridoio scoperto, ha un'anticella semicircolare, una grande cella centrale sostenuta da pilastri scavati nella trachite e varie celle secondarie . La cella principale presenta corna taurine scolpite ed una finta porta. Sino alla scoperte di questo bellissimo monumento , databile alla cultura prenuragica di Ozieri ( 3200 a.C.) , si riteneva che queste grandi tombe fossero nuragiche e fossero contemporanee agli etruschi. La denominazione dell'ipogeo si deve alle grandi ciotole a quattro piedi , della cultura del Vaso Campaniforme , che restitui', i "vasi tetraposi" appunto.

# L'unico capo del costume sardo confezionato con seta non importata dal continente e' la benda della veste femminile di gala di Orgosolo, detta " su lionzu". Ancor oggi alcune donne si dedicano all'allevamento del baco da seta , che appartiene ad una varietà speciale, detta "Orgosolo" , i fili vengono tinti in trama con lo zafferano, che conferisce un bellissimo colore giallo ocra al caratteristico indumento.

# Nel Condaghe di San Pietro di Silki , codice dei sec. XII-XIII scritto in sardo, si trova la prima citazione delle "tiliccas" , i caratteristici dolci di pasta ripieni di un composto di "saba".

# Nella Sala Nuragica del Museo Sanna di Sassari si trova la prima attestazione diretta della filatura in Sardegna. Da S'Adde 'e s'Ulumu - Usini provengono vaghi di collana in bronzo, di età nuragica , che conservano i residui di una cordicella di fibre vegetali filata a più capi.

# Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde - Fu costituita a Londra il 2 Giugno 1863 per l’esecuzione della legge 4 gennaio 1863 n. 1105 che prevedeva la costruzione di 122 miglia di strade ferrate nell’isola da parte della Società Smith, Knight & C. per diversi motivi, nel 1874 furono ultimate solo le linee Cagliari - Oristano, Decimo - Iglesias, Porto Torres – Sassari –Ozieri . Comunque, a fine secolo erano in esercizio 422 chilometri di linee principali e 560 chilometri di linee secondarie.

# La prima ferrovia della Sardegna - Congiungeva la miniera di San Leone al pontile della maddalena (Capoterra) dove il minerale era imbarcato su appositi velieri con destinazione Marsiglia e Corsica. La ferrovia che aveva una lunghezza totale di 15 chilometri e 400 metri fu inaugurata il 20 novembre 1862 dal principe Umberto di Savoia.

# A Orani (Nuoro) si tesseva una singolare stoffa con ordito di lino e canapa e trama di lana nera di pecora, mediante una tecnica ,diversa da quella dell'orbace, che dava una superficie lucida e quasi iridescente. Il tessuto era utilizzato per la gonna nuziale e festiva ed era detto ISCARRAMAGNU , con termine che deriva dal bizantino " scaramanion" riferito a preziosi abiti di corte. La medesima stoffa si ritrova in costumi popolari spagnoli.

# Nella zona di Perfugas ( Sassari) e' stata ritrovata l'unica statua di "dea madre" preisorica dell'Isola e del Mediterraneo Occidentale che raffiguri una donna con bimbo in braccio. La bellissima statuetta, databile al Neolitico Medio ( circa 4000 a.c.) e' eposta al Museo Archeologico di Perfugas. Proviene da Sa Binza Manna ( Ploaghe), la più piccola statuina di" dea madre" del Mediterraneo. L'idoletto, del tipo cruciforme, e' eseguito in terracotta, misura meno di 2 cm di altezza e, con l'ausilio di una lente piazzata nella vetrina che lo ospita, e' visibile presso il Museo Sanna di Sassari.

# Risale agli anni immediatamente successivi al 1860, una delle prime raffigurazione del treno e della ferrovia in Sardegna. La si trova nella tavola intitolata "Mih! Su caminu de ferru" , eseguita all'acquerello da Simone Manca di Mores per illustrare i costumi di Ploaghe.

# Sa Domu Nosta è il museo archeologico realizzato a Senorbì in una antica casa padronale ristrutturata nei primi anni ’80. Il museo ospita principalmente reperti provenienti dal territorio di Senorbì (Monte Luna, Santu Teru e altri) ma sono presenti anche ritrovamenti di altri centri della Trexenta.

# Il copricapo del costume femminile di gala di Sennori ( Sassari) è costituito da ben quattro elementi sapientemente accostati e modellati. Il primo elemento e "su tucchè ", che stringe le chiome nascondendole quasi del tutto; il secondo e' un fazzoletto di seta, detto" mucaloru de sa luisina ";il terzo e' un sottogola di pizzo (" su elu"); l'ultimo e più visibile e' "su biccu", un telo di cotone o lino ricamato a sfilato e a traforo, inamidato e piegato in maniera particolare con il ferro da stiro. Alcuni studiosi ritengono la caratteristica acconciatura di derivazione monacale.

# Le prove di fabbriche di laterizi appartenute ad ATTE, una donna sarda concubina dell'imperatore Nerone, sono date da numerosi frammenti di embrici che recano il marchio " Atte Liberta Caesaris" , che si rinvengono in una vasta area , da Olbia all'Anglona.

# La Trexenta sin dall’antichità è stata una zona votata alla cerealicoltura. Per questo ad Ortacesus è stato realizzato il Museo del Grano dove, in una vecchia casa padronale ristrutturata, sono esposti numerosi manufatti e attrezzi agricoli legati al grano ed alle sue trasformazioni.

# Il dolmen Sa Coveccada di Mores (Sassari) e' il più imponente dell'intero mediterraneo: Il monumento conserva tre enormi lastre fitte a coltello ed una grande lastra di copertura. La lastra che ne costituisce la facciata presenta un piccolo portello ben ritagliato nel masso: La maggior parte degli studiosi ascrive l struttura all'Eneolitico.

# IL TRENINO VERDE è un piccolo treno turistico che attraversa le zone più selvagge della Sardegna. Viaggia per luoghi dove la natura è ancora intatta, foreste e laghi, coste e siti archeologici. Viaggierai su eleganti carrozze d'epoca per raggiungere le piccole stazioni di fine Ottocento.

# La più antica attestazione delle launeddas ( il tipico strumento a tre canne della Sardegna) risale ad età nuragica. Il notissimo "Suonatore Itifallico" ritrovato a Ittiri , oggi esposto al Museo Archeologico di Cagliari, infatti, suona un flauto a tre canne. Questo fa presumere che i nuragici possedessero un sistema musicale che prevedeva l'accordo di tre note. Si pensi che il sistema musicale dei greci antichi accordava soltanto due note!

# La "POMPI'A" e' un delizioso, tipico dolce, esclusivo della Baronia e di Siniscola, ottenuto con una varietà di cedro che si coltiva in quella regione.

# Il Cugliettu o Coeru o Collette era una sopravveste di pelle ben conciata, molto usata dai sardi nel 1700 e nel 1800 ed oggi quasi scomparsa. L'indumento deriva dei "cojeti" rinascimentali usati come protezione del corpo dai ferri delle corazze. A parte diverse ricostruzioni, oggi e' ancora indossato dai "novizi" del Gremio sassarese dei Viandanti e dal Componidòri, il capocorsa della Sartiglia oristanese.

# A quattro chilometri dal centro abitato di Vallermosa, percorrendo la strada provinciale per Decimoputzu, troviamo il nuraghe "Su Casteddu de Fanaris". Questo è ubicato nella collina più alta della zona a guardia della pianura che si estende da Vallermosa sino ai paesi vicini. In questa zona, diverso tempo fa fu ritrovata una statuetta raffigurante la “Dea Madre” che ora si trova al museo nazionale di Cagliari.

# A Villacidro aveva sede il comando della X Brigata Aerea Marte, composta da due stormi da bombardamento l'8° che stazionava al campo di Trunconi e il 32° di stanza a Decimomannu, per un totale di 70 Trimotori Savoia Marchetti SM 79, detti SPARVIERI. Comandante della Marte era il generale Cagna, che morì proprio nel 1940. Il campo di Trunconi era il più vasto campo di aviazione in Sardegna durante la II guerra mondiale, tanto che una rivista specializzata dell'epoca ("Le vie dell'aria") ebbe a definirlo: "un campo che ha le dimensioni dell'orizzonte".

# Gli antichi TAMBURI popolari in uso nelle zone centrali della Sardegna utilizzavano una membrana fatta con pelle di cane. Diverse attestazioni riportano che, per ottenere una pelle perfettamente sgrassata, che agevolava la concia e dava un suono "bello", le povere bestie venissero " messe a die stretta " e fatte morire di fame!



# Nel castello giudicale di Sanluri è ospitato il Museo Risorgimentale “Duca d’Aosta”. Nelle varie sale sono esposti numerosi cimeli sia del periodo risorgimentale che dei due conflitti mondiali. E’ inoltre presente una collezione di ceroplastiche riproducenti cammei, medaglioni in cera d’api che viene ritenuta una delle più importanti e pregiate d’Europa.

# Capoterra Durante il periodo dell’Impero Romano, il territorio di Capoterra, vive momenti di grande splendore e di importanza strategico- militare e commerciale. Lo dimostrano tracce di antiche ville romane, di fabbriche di vetro e terra cotta, che sicuramente primi sfruttamenti delle miniere sulle montagne. Dopo la caduta dell’Impero Romano e le prime invasioni barbariche, soprattutto ad opera dei Vandali la zona di Capoterra, come tutta la costa sarda, si spopola e il territorio di Capoterra perde l’antica importanza.

# Capoterra Solo dopo l’anno 1000 e più precisamente verso il 1200 ritroviamo nuovi insediamenti abitativi, nella zona di S. Barbara dove in questo periodo viene costruita, su tracce di un antico eremitaggio, l’attuale chiesetta e poi in seguito un piccolo villaggio. Non molto lontano da S. Barbara fu costruita probabilmente nel 1625 un’altra chiesetta dedicata a S. Gerolamo. Questi due santi sono stati tra i più venerati dalla tradizione religiosa popolare capoterrese.

# Capoterra durante la dominazione Spagnola fu fondato nell’attuale paese di Capoterra un primo nucleo abitativo chiamato villa di Sant’ Efisio; fu il nobile Gerolamo Torrellas che si impegnò di fondare il nuovo villaggio nella sua baronia invitando a popolarlo dei fuoriusciti del Logudoro e della Gallura. Da qui la leggenda che vede Capoterra fondata da banditi (ex carcerati). Certo che, per i primi abitatori dell’attuale Capoterra non fu semplice affrontare i sacrifici per la bonifica del territorio da tempo abbandonato anche a causa del terreno paludoso e della malaria che già allora mieteva molte vite.

# Capoterra Era il 1655, il barone Gerolamo Torrellas metteva a disposizione parte del suo feudo per la nascita di un nuovo paese che ne avrebbe accresciuto il valore socio-economico. Dopo un anno si contavano nel piccolo villaggio 7 famiglie, ogni famiglia veniva conteggiata per un numero medio di 4 persone per cui possiamo considerare che la villa di Sant’Efisio (attuale Capoterra) poteva essere abitata da circa 28-30 persone. Possiamo notare da un censimento effettuato 22 anni dopo cioè nel 1678 le famiglie erano 39 per una popolazione di 156 persone.

# Capoterra. Ugolino di Guelfo della Gherardesca, immortalato da Dant Alighieri nei canti XXXII e XXXIII dell'Inferno, ebbe per qulache tempo in feudo la villa di Capoterra, che però venne presto ceduta ai Genovesi, dopo la sconfitta patita dai Pisani alla Meloria nel 1284.

# Un immenso patrimonio culturale e tradizionale Sardo è il canto a poesia o gara poetica. La sua origine (non della gara ma dell'improvvisazione) si perde nella notte dei tempi. La gara vera e propria sul palco, pare sia nata a Ozieri nel settembre 1896 in occasione della festa in onore della Madonna del Rimedio. L'ideatore fu Antonio Cubeddu, famoso poeta locale nato a Ozieri nel 1863 e deceduto a Roma nel 1955 all'età di 92 anni. Fino ad allora la poesia era cantata o recitata nelle feste paesane, senza un palco, una giuria, un compenso economico e senza un invito ufficiale dagli organizzatori. In un ambiente prettamente maschile, cercarono fortuna, esibendosi sul palco anche due donne, Caterina Porcu di Ossi e Maria Farina di Osilo.

# Maria Lai, una grande, fantastica e dolcissima ARTISTA Sarda. Nasce a Ulassai il 27 settembre 1919. Nel 1939 lascia la Sardegna per iscriversi al liceo Artistico di Roma con Marino Mazzacurati. Dal 1943 al 1945 frequenta il corso di scultura dell'Accademia di Belle Arti di Venezia con Arturo Martini e Alberto Viani. Nel 2004 le viene conferita la Laurea Honoris causa in Lettere dall'Università degli Studi di Cagliari, discutendo la tesi: Sguardo, Opera, Pensiero. Con gli anni Ottanta la ricerca sui segni e sui materiali assume una più accentuata connotazione ambientale: 1981, il suo straordinario intervento ambientale: Legarsi alla montagna, Ulassai (NU);

# Nella penisola di Sinis, lungo la costa che va da Is Arutas a San Giovanni, si trovano alcune antiche cave di arenaria carbonatica utilizzate già in epoca romana e localizzate in riva al mare per un più agevole trasporto del materiale su imbarcazioni. Scavate con la tipica tecnica a grandi riquadri e soggette all'erosione dei venti e del mare, attualmente sono parzialmente sommerse. Di interesse turistico è, non lontana dalla torre costiera di Seu, la così detta “Sala da ballo” che presenta un pavimento particolarmente liscio racchiuso da pareti verticali.

# A Lanusei in località Monte Armidda (Monte del Timo) si trova l'Osservatorio Astronomico Ferdinando Caliumi. L'osservatorio astronomico Ferdinando Caliumi nasce nel 1992, dalla volontà di un gruppo di astrofili, già riuniti nell'Associazione Ogliastrina di Astronomia, con l'intento di offrire a chiunque l'opportunità di avvicinarsi all'universo dell'astronomia.

# Sino ai primi del novecento si conservavano ad Ittiri diversi letti a baldacchino , di un tipo molto diffuso in tutta la Sardegna sin dal 1600 almeno e soppiantati quasi ovunque nel corso del 1800 da letti cittadini. Il caratteristico letto, detto " lettu a pabaglione ", arrivava all'altezza di oltre tre metri dal suolo ed il piano su cui si dormiva era alto circa m.1,80! Vi si saliva tramite una scaletta o una sedia e lo si addobbava con un apparto tessile molto ricercato, formato da coperte decorate e bande a filet. Nel 1908 il pittore costumbrista spagnolo Antonio Ortiz Echague dipinse a Ittiri uno di queti letti , nella tela detta "Hilandera "( la filatrice).






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Tharros
Salottino
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Ninetta Bartoli.

Ninetta Bartoli, nobildonna, nata a Borutta nel 1896 fu in assoluto la prima donna sindaco sia della Sardegna sia d’Italia. Resse le sorti del paese di Borutta per 12 anni, vale a dire dal 1946 fino al 1958.







Modificato da - Tzinnigas in data 26/03/2010 16:27:34

  Firma di Tharros 
E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!!

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forzacommo

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Nella costa del territorio del comune di Baunei,in località Mudaloru,a 12 metri di profondità,si trova l'ingresso della grotta sottomarina di Utopia.L'attività esplorativa iniziata nel 1996 da parte di un team di speleosub tedeschi,che si sono autocostruiti e perfezionata l'attrezzatura,sempre più sofisticata,che è servita per poter progredire ed arrivare ad esplorare la cavità,che ad oggi con i 6000 metri di gallerie suddivise in due rami principali,e gli oltre 80 metri di profondità raggiunti,ne fanno la grotta sottomarina più lunga d'Europa.





  Firma di forzacommo 

Santu Pedru e Olgo

Baunei (Nu)

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Paradisola

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Inserito il - 11/08/2010 : 09:48:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Paradisola Invia a Paradisola un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vi ricordo che esiste sempre la possibilità di inserire altre notizie brevi di Sardegna..appariranno su in alto nel box "Nota bene"

Se hai notizie interessanti sul tuo territorio suggeriscile qui






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babborcu
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Inserito il - 13/08/2010 : 13:29:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Le più antiche attestazioni dirette di canestri intrecciati della Sardegna provengono dal Nuraghe San Pietro di Torpe' (NU) si tratta dei resti di due ceste in giunchi o vimini risalenti al V sec. d. C. , relative ad un riutilizzo romano del sito.
Le più antiche testimonianze indirette di recipienti in materiali vegetali intrecciati dellIsola, comunque, sono date da impronte lasciate su fondi di vasi databili al Neolitico finale ( 3200 a.C.)







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radiosa

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Inserito il - 17/03/2011 : 15:46:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di radiosa Invia a radiosa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
interessantissimo!!!!





  Firma di radiosa 
Coltivo la speranza e sorrido, nonostante tutto.

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drFolk
Salottino
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Inserito il - 17/03/2011 : 17:47:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su casseddu, su cashu, su zacru, su solopàtu... Sono i nomi dell'aderente bustino in panno giallo dell'abito femminile in uso nel Bittese. Ogni paese adotta un nome diverso, e le sue donne ne rivendicano l'originale eleganza.






Modificato da - drFolk in data 17/03/2011 17:48:09

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Lollove

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drFolk
Salottino
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Inserito il - 17/03/2011 : 17:50:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oreste Nemi (Ciriaco Antonio Porcu Tola) nacque a Lula nel 1860, e morì nel 1901. Lasciò alcune pubblicazioni di carattere poetico e satirico, e collaborò con Grazia Deledda per la "Rivista delle Tradizioni Popolari" di Angelo De Gubernatis. A lui si deve anche un inedito e piacevolissimo "Dizionario Lulese-Italiano".






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Lollove

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drFolk
Salottino
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Inserito il - 17/03/2011 : 18:31:25  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Se capitate a Lula, auguratevi di non sentire mai su voe muliàke bussare alla vostra porta-s'èrkitu, se siete a Bitti... Egli annuncia disgrazie, e chi si imbatte in esso è preso dallo stesso destino: quello, nelle notti di luna nuova, di trasformarsi in bovino e annunciare tragedie ai vivi...






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Lollove

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Paradisola

Amministratore




Inserito il - 05/10/2011 : 09:52:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Paradisola Invia a Paradisola un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tharros ha scritto:

Ninetta Bartoli.

Ninetta Bartoli, nobildonna, nata a Borutta nel 1896 fu in assoluto la prima donna sindaco sia della Sardegna sia d’Italia. Resse le sorti del paese di Borutta per 12 anni, vale a dire dal 1946 fino al 1958.



Jomaru mi fa notare che la prima sindaco donna non fu Ninetta Bartoli ma Ada Natali quest'ultima eletta nel 1945..vi risulta?

Ringrazio Jomaru per l'attenzione dimostrata






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Tzinnigas
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Inserito il - 05/10/2011 : 10:17:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tzinnigas Invia a Tzinnigas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Paradisola ha scritto:

Tharros ha scritto:

Ninetta Bartoli.

Ninetta Bartoli, nobildonna, nata a Borutta nel 1896 fu in assoluto la prima donna sindaco sia della Sardegna sia d’Italia. Resse le sorti del paese di Borutta per 12 anni, vale a dire dal 1946 fino al 1958.



Jomaru mi fa notare che la prima sindaco donna non fu Ninetta Bartoli ma Ada Natali quest'ultima eletta nel 1945..vi risulta?

Ringrazio Jomaru per l'attenzione dimostrata





In questo link si parla delle loro elezioni... entrambe nel 1946.
http://www.comuniverso.it/index.cfm...rafie&id=399







  Firma di Tzinnigas 


... Este de moros custa bandera ki furat su coro...(Cordas & Cannas)


"Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” (Hodding Carter)

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jomaru
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Inserito il - 05/10/2011 : 11:25:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di jomaru Invia a jomaru un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tzinnigas ha scritto:

Paradisola ha scritto:

Tharros ha scritto:

Ninetta Bartoli.

Ninetta Bartoli, nobildonna, nata a Borutta nel 1896 fu in assoluto la prima donna sindaco sia della Sardegna sia d’Italia. Resse le sorti del paese di Borutta per 12 anni, vale a dire dal 1946 fino al 1958.



Jomaru mi fa notare che la prima sindaco donna non fu Ninetta Bartoli ma Ada Natali quest'ultima eletta nel 1945..vi risulta?

Ringrazio Jomaru per l'attenzione dimostrata





In questo link si parla delle loro elezioni... entrambe nel 1946.
http://www.comuniverso.it/index.cfm...rafie&id=399

Ada Natali è pressocché citata come prima donna sindaco d'Italia ovunque, se può interessare, recentemente era la risposta esatta "A chi vuole essere Milionario".

Questi sono solo alcuni siti che riportano il primato di Ada Natali:

http://www.marche-turismo.it/massafermana/ada.htm

http://www.onerpo.it/tutte-le-notiz...50-anni.html

http://www.wikio.it/italia/marche/massa_fermana

http://woman.doki.it/attualita/poli...ca-femminile

http://donne.manageritalia.it/wp-co...rzo-2011.pdf

http://www.anpi.it/donne-e-uomini/ada-natali/

http://www.cislveneto.it/2010/donne...-una-cinese/

Tuttavia, non mi stupirebbe che gli straordinari agiografi comunisti (Ada Natali era partigiana comunista, eletta sindaco nelle liste del PCI, poi deputato, ecc. ecc.) abbiano "consolidato" questa notizia con i soliti trucchetti...ma per ora non ho prove e non è giusto insinuare spinti dal campanilismo...

Personalmente se questo dato fosse vero, i meriti di Ninetta Bartoli non avrebbero alcuna scalfitura: prima donna sindaco in Sardegna, prima, prima a pari merito o seconda d'Italia, per ora non ho certezze. Dopotutto nella storia sarda, ci sono donne senza eguali, pensate a Eleonora d'Arborea, altro che donna sindaco di un paesino...

Comunque cercherò la prova inconfutabile, che probabilmente non sta su internet...

Grazie a tutti J










  Firma di jomaru 
Il mare l'abbraccia divina impronta del regale sandalo...

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jomaru
Salottino
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Paradisola ha scritto:

Tharros ha scritto:

Ninetta Bartoli.

Ninetta Bartoli, nobildonna, nata a Borutta nel 1896 fu in assoluto la prima donna sindaco sia della Sardegna sia d’Italia. Resse le sorti del paese di Borutta per 12 anni, vale a dire dal 1946 fino al 1958.



Jomaru mi fa notare che la prima sindaco donna non fu Ninetta Bartoli ma Ada Natali quest'ultima eletta nel 1945..vi risulta?

Ringrazio Jomaru per l'attenzione dimostrata


Come promesso, ho svolto una piccola ricerca, coinvolgendo i due attuali sindaci di Massa Fermana (FM) e Borutta (SS), per risolvere il mistero delle date che accerterebbero chi fu la prima donna sindaco italiana:

Giampiero Tarulli, sindaco di Massa Fermana, mi comunica gentilmente via mail che Ada Natali fu eletta esattamente il 24 marzo 1946;

Silvano Quirico Salvatore Arru, sindaco di Borutta, non mi ha ancora risposto (aspetterò pazientemente, ammesso che voglia farlo), ma la mia ricerca ha portato comunque a fissare la data di elezione di Ninetta Bartoli il 10 aprile 1946.

In attesa di quanto mi potrebbe comunicare il sindaco Arru, e dando per scontata l'esattezza del contributo del sindaco Tarulli, personalmente mi sento di poter accordare il primato ad Ada Natali (fino a prova contraria ovviamente!).

Qualora avessi ulteriori notizie non esiterò a rendervi partecipi.

Ciao a tutti J








  Firma di jomaru 
Il mare l'abbraccia divina impronta del regale sandalo...

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Paradisola

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Up!





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maurizio feo
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Accidenti! Un altro primato sardo andato in fumo!







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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