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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Sarvadore Asara Inserito il - 01/01/2007 : 11:39:51
Cari amici, augurando un buon anno a tutti voi, vorrei sottolineare che una delle cose che auspico maggiormente che succedano nel 2007 è la scomparsa dei soliti chiacchieroni ipocriti che si riempiono la bocca (rigorosamente in italiano) in favore della lingua sarda ma poi non fanno un tubo per valorizzarla... sono decenni che sentiamo le stesse ciance, lo stesso ciarpame, e quali progressi ha fatto il sardo in tutto questo tempo? Zero, anzi semmai è addirittura regredito. Per fortuna ci siamo io e la mia associazione... poi, come ho già avuto modo di sottolineare, vi lascio liberissimi di scegliere tra chi agisce sistematicamente e chi chiacchiera e, quando ha bisogno di sprizzare veleno contro chi ha voglia di fare e scrive veramente in sardo, i tre quarti del suo insulso messaggio li verga in italiano perché certi concetti per lui sono troppo difficili da spiegare in sardo (parlare una lingua è una cosa seria e richede impegno ed aggiornamento costanti, ma gli inetti rancorosi non potranno capirlo mai).
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Giovannino Inserito il - 05/05/2007 : 16:29:57

SU SARDU PROCCHEDDIU (Ne avete mai sentito parlare?

Ma cosa c'è di più bello della lingua appresa dal padre e dalla madre? Quando io sentivo una certa Tzia Peppa dire "Nereo (il figlio) viei qui che la trottoia della podda l'ho fatto in cassoa, e se non lo pappi subito s'infrida" - facezie in buona fede senza dubbio di una madre che voleva far imparare l'italiano al figlio ma che s'imbrogliava con le parole. Oppure di una pugliese sposata con un sardo che chiamava il marito: "O Craminu benni a noga e serra la porta che se no mi prendo un arramadiu e mi tocca ricoverarmi in s'Uspidai. Mangia sa pasta che è ancora callenti callenti".
Oppure di quel tal sergente sardo che esortava i suoi subordinati continentali:"Arritiratevi di lì - che se passa il carro di boschi e vi appettiga, e poi chi ne pranghe ne pranghe".
Ragazzi non prendiamoci in giro, la lingua è una cosa seria ed in mezzo a tanto marasma è difficile districarsi.

Da Juvanne che vi saluta craccandovi la mano in meda amicizia.
Baroniesa Inserito il - 03/05/2007 : 00:01:52
Petru, ce lo riporti qui il commento che Giulio Angioni ha fatto sulla Nuova? me lo son perso e penso che sia interessante ed "integrante" nel discorso di questa discussione, affascinante anzichenò perfino per me che sono solo una lettrice di questa appassionante diatriba

http://www.hobby.diablogando.it/mai...?blogid=1177
guilcier Inserito il - 02/05/2007 : 19:17:13
Bakis ha scritto:

guilcier ha scritto:

Sono Abbasantese e ho dato una mano ad un amico a tradurre in abbasantese un libro su Ugone III riguardante una ambascieria del duca D'Angiò presso la corte d'Arborea...Ho avuto critiche da parte di qualche vecchio del mio paese per il linguaggio, mi sono rifatto dopo aver citato il modo di dire di certe persone(anziane).
unu saludu a Bakis a Perdu e sos sardos chi letzent custas rigas
Fortza Paris

Minnìa
Immagino a tali e quanti stravolgimenti avrai dovuto dare atto e vedere cosi l’evoluzione , data anche dalla perdita per ovi motivi di certi vocaboli, che la variante del tuo sardo ha subito durante solo due generazioni.
Io nell’evoluzione della parlata sarda e in qualunque sua variante, vedo soprattutto i lati positivi dati dall’ingresso di nuovi vocaboli come telefono,computer e così via per tutti gli altri, dei quali a parere mio è ridicolo trovare in essi a tutti i costi anche inventandoseli con radici cosi poco semantiche che “no’ apitzicana né a muru né a janna”, ripeto rischiando di cadere nel ridicolo, dei sinonimi in sardo,in sardo non esistono e basta!



i vecchi mi avevano criticato perchè ho usato un termine antico,
il titolo del libro "su zuighe in cambales" scritto da Gigi Sanna, conteneva questo zuighe o zuze a seconda del contesto, e identificava il giudice d'arborea, non era piaciuto a certi anziani che avendo fatto la prima guerra mondiale o la seconda erano acculturati in modo mussoliniano, abiurando quasi fosse fede politica la parlata antica, perchè ritenuta troppo "rozza".
Per il resto del discorso essendo io un tecnico elettronico ho dovuto per forza di cose affrontare i termini che sardi non erano (e manco italiani) facendo diventare così "su transistor"
o "su circuitu integrau" o " su compiuter" e non "su computer" etc etc.
Da ciò si evince che sono perfettamente daccordo con te


Minnìa
Bakis Inserito il - 02/05/2007 : 17:10:54
guilcier ha scritto:

Sono Abbasantese e ho dato una mano ad un amico a tradurre in abbasantese un libro su Ugone III riguardante una ambascieria del duca D'Angiò presso la corte d'Arborea...Ho avuto critiche da parte di qualche vecchio del mio paese per il linguaggio, mi sono rifatto dopo aver citato il modo di dire di certe persone(anziane).
unu saludu a Bakis a Perdu e sos sardos chi letzent custas rigas
Fortza Paris

Minnìa
Immagino a tali e quanti stravolgimenti avrai dovuto dare atto e vedere cosi l’evoluzione , data anche dalla perdita per ovi motivi di certi vocaboli, che la variante del tuo sardo ha subito durante solo due generazioni.
Io nell’evoluzione della parlata sarda e in qualunque sua variante, vedo soprattutto i lati positivi dati dall’ingresso di nuovi vocaboli come telefono,computer e così via per tutti gli altri, dei quali a parere mio è ridicolo trovare in essi a tutti i costi anche inventandoseli con radici cosi poco semantiche che “no’ apitzicana né a muru né a janna”, ripeto rischiando di cadere nel ridicolo, dei sinonimi in sardo,in sardo non esistono e basta!


guilcier Inserito il - 02/05/2007 : 15:48:07
mi sono assentato dal forum per 5 giorni (ero fuori)ma non ho trovato molti interventi....eppure l'argomento è avvinciente.
Due piccole risposte una per Bakis e l'altra per Petru.
Bakis: non avevo capito che il termine mezzanìa fosse un pensiero tuo e intendesse la lingua di AD MEDIAS(Abbasanta).Sono Abbasantese e ho dato una mano ad un amico a tradurre in abbasantese un libro su Ugone III riguardante una ambascieria del duca D'Angiò presso la corte d'Arborea...Ho avuto critiche da parte di qualche vecchio del mio paese per il linguaggio, mi sono rifatto dopo aver citato il modo di dire di certe persone(anziane).
Questo per dirti che un pochino conosco la mia "parlata" e ho visto che molte parole di mio padre(logudorese) sono vicinissime alla lingua di mia moglie (campidanese) e in "netto contrasto" con la mia parlata, come che il mio linguaggio fosse una sorta di cuscinetto tra le due culture. Quindi, dico io, due lingue come il campidanese e il logudorese credo che possano esere insegnate a scuola.
Petru: ricorda, amico mio, che a noi hanno offerto solo un uovo(cioè la possibilità di insegnare la lingua sarda) e solo dopo averla insegnata possiamo dire ora abbiamo la lingua(la gallina). E tu che sei un paladino dei tanti idiomi, tanti quanti sono i paesi, dovresti sapere che non esiste un "logudorese" o un "campidanese", ma in ordine semmai dovremmo avere il dialetto di montacuto,nughedu o cost'adde o meilogu e poi per il sud montis, usellus, nuraminis o trexenta o gippi, oppure cixerri, colostrai
Il tutto si può riassumere in logudorese o campidanese perchè così si esprimevano nelle verie piazze dei paesi sardi "sos cantadores".
unu saludu a Bakis a Perdu e sos sardos chi letzent custas rigas
Fortza Paris

Minnìa
Petru2007 Inserito il - 28/04/2007 : 23:00:56
guilcier ha scritto:

ci offrono un uovo oggi e la gallina....domani(dipende da noi , se ci sappiamo gestire e migliorare noi stessi)

Minnìa




Supponii che oggi qualcuno la gallina l'abbia già... perché dovrebbe barattarla in cambio di un uovo che magari non è nemmeno fresco di giornata...
Bakis Inserito il - 27/04/2007 : 17:24:08
Ajò minnì! Più che d’accordo con te sul conto del grande cervello di F.Masala, ma la “lingua di mezzania” è una mia personale ipotesi!
Io dal capo di sopra mi dispongo e mi sforzo sin sull’altopiano di Abbasanta, facendone mio il parlare di mezza sardegna, lo spartiacque è Oristano! E per me non mi è difficile!
Da “Casteddu”si faccia altrettanto!
Facendone anche loro il parlare da Oristano ad Abbasanta.

guilcier Inserito il - 26/04/2007 : 22:24:13
Bakis, chi Franziscu Masala fessidi una conca manna dd ischio, ma cherio cumprendere si cun mesanìa essede nau chi siada una limba chi si adattede a tottus e a ogni momentu de sa vida, puite ai cussu devimos puntare po una limba moderna( commente la pensant paritzos de custu forum). Si imbetzes cheret narrer atteru e si tue 'd'as cumprendiu mi faes su piaghere de mi du narrere.Ischimos però chi su populu est ignorante( zeo seo de su populu) e faeddada senza usare sas varias formas de sos verbos e i sos tempos puite resessidi a si fae cumprendere in su matessi modu, imbetzes su sardu de curtura zerta usaida sa grammatica e sos verbos in modu zustu e si, commente naraina tziu Frantziscu, una limba chi cricchede finzas sas raighinas grecas e latinas po faeddos chi non connoschimos ancora si no in attera limba.
Est unu campu apertu e si ischimos muntennere sas briglias, sos caddos chi tenimos che sighini fintzas a nde torrare a domo sos boes fuios


Bakis, che Francesco Masala fosse un grande cervello lo sapevo, ma volevo capire se con "mezzanìa" volesse dire una lingua che si adatta a tutti e a ogni momento della vita, perchè a questo dobbiamo puntare per una lingua moderna(come pensano alcune persone di questo forum). Se invece vuole intendere altro e se tu hai capito cosa intenda, mi faresti la cortesia di spiegarmelo. Sappiamo però che il popolo è ignorante( io sono del popolo) e parla senza usare le varie forme dei verbi e dei tempi perchè riesce a farsi capire augualmente, invece il sardo acculturato usava la grammatica e i verbi in modo corretto. Come diceva "zio" Francesco una lingua che si formi cercando anche le radici latine e greche per le parole che non esistono nel linguaggio corrente, ma in altra lingua.
E' un campo aperto e se sappiamo tenere le briglie, i cavalli che abbiamo riusciranno a raggiungere i buoi e riportarli a casa


Minnìa
Bakis Inserito il - 26/04/2007 : 20:27:42
Francesco Masala diceva:se vuoi parlare del mondo parla del posto tuo!
Per una lingua sarda comune,o meglio dire una lingua di mezzania, per me non necessaria, basta fare più traduzioni dai campi semantici, le parole le abbiamo e se una come telefono manca, si deve cercare anche nell’italiano perché hanno radici greche o latine.
Dopo la Carta de Logu nulla più si è visto scritto in sardo dalla burocrazia isolana, la colpa da sempre della intellighenzia sarda, ultimamente sempre più in conflitto con il movimento per la lingua.
Altra cosa che è mancata, a parere mio, è stato un confronto con le altre minoranze europee,esempi ne avevamo e in questi ultimi 15 anni passi avanti finalmente si sono fatti, nel senso della lingua di mezzania, che, ritorno a dire, per me non necessaria.

Franziscu Masala naraiat: si cheres faeddare de su mundu faedda ‘e su logu tou!
Pro una limba sarda comuna,o mezus narrere una limba de mesania, pro me non netzessaria, bastat fagher prus tradutziones dae sos campos semanticos, sas peraulas las hamus e si una comente telefono mancat, si depet chircare finas in s’italianu , pruitei hana raighina grecas o latinas.
Poi sa Carta de Logu nudda prus si est ‘idu iscrittu in sardu dae sa burocratzia isulana,sa neghe dae semper de s’intellighetzia sarda, ultimamente sempre prus in disamistade cun su movimentu pro sa limba
Atera cosa chi est mancada, a parrer meu, est ‘istadu unu cumfruntu cun sas ateras minoratzias europeas, esempros nd’haimis e custos 15 annos passos innantis finamentas si sun fattos in su ‘essu ‘e sa limba de mesania, chi, torro a ripitere, pro me no’ netzessaria.

Sarvadore Asara Inserito il - 25/04/2007 : 22:09:58
Petru2007 ha scritto:

Giovannino,
le lingue che rimangono intatte e incontaminate, sono le cosidette lingue morte, che non sono più parlate. Le lingue che si usano hanno una loro evoluzione che dipende da tutta una serie di fattori: storici, economici, socio-culturali e ambientali in genere.


Pienamente d'accordo... qui bisogna lavorare seriamente (e la mia associazione sono ormai quattro anni che lo fa) affinché il sardo diventi una lingua vera adatta a tutti i campi della vita, senza pretendere che ci sia quello che non c'è e non può esserci. Preciso poi che secondo me una lingua può avere mille caratteristiche, ma non può mai essere "razzista".
Petru2007 Inserito il - 25/04/2007 : 21:26:35

Interessante commento di Giulio Angioni, oggi su La Nuova, a proposito della ridicola truffa della Limba sarda comuna...
guilcier Inserito il - 24/04/2007 : 23:26:25
ma perchè hai fatto finta di non vedere quello che io ti ho detto? ci offrono un uovo oggi e la gallina....domani(dipende da noi , se ci sappiamo gestire e migliorare noi stessi)

Minnìa
Petru2007 Inserito il - 24/04/2007 : 23:11:59
Giovannino,
le lingue che rimangono intatte e incontaminate, sono le cosidette lingue morte, che non sono più parlate. Le lingue che si usano hanno una loro evoluzione che dipende da tutta una serie di fattori: storici, economici, socio-culturali e ambientali in genere.
Petru2007 Inserito il - 24/04/2007 : 23:04:29
guilcier ha scritto:

guarda Petru stiamo girando sull'argomento e ripetendo le stesse cose. Siamo inconciliabili in quella divergenza che ci separa e siamo legati dalla passione per la nostra lingua.
Io ho capito che sei di quelli che vogliono la gallina oggi, ma ti si offre la possibilità di avere un uovo oggi e la gallina .......domani! perciò scegli due idiomi(quelli maggiormente in uso) oppure la scuola cinese.............ma in ite limba m'as saludau , si non est gadduresu ite est? non est de sa Romangia no est de sa Nurra e mancu de sa cgaddura......ajòòòòòòòòòòòò de inue????????


Minnìa



Giusto e sano ragionamento. Però il problema e che avendo la gallina oggi possiamo avere le uova domani e altre galline; ma se hai l'uovo oggi, e non hai galline è difficile che domani tu possa avere galline o altre uova

Vedi cosa succede a globalizzare: si fa di tutta l'erba un fascio. Una cosa sembra un'altra (molto simile in verità). Evidentemente non esiste una lingua unica sarda, ma una serie di lingue ciascuna con proprie carratteristiche peculiari e talvolta anche notevoli differenze fra di loro. Affermare che in Sardegna una lingua e superiore ad un'altra e che deve essere imposta alle minoranze mi sa tanto di RAZZISMO... brutta parola che non mi piace usare però è quello che mi pare si voglia fare...
Altro che tutela delle minoranze linguistiche...
Qui si vuole eliminarle...
guilcier Inserito il - 24/04/2007 : 22:26:05
guarda Petru stiamo girando sull'argomento e ripetendo le stesse cose. Siamo inconciliabili in quella divergenza che ci separa e siamo legati dalla passione per la nostra lingua.
Io ho capito che sei di quelli che vogliono la gallina oggi, ma ti si offre la possibilità di avere un uovo oggi e la gallina .......domani! perciò scegli due idiomi(quelli maggiormente in uso) oppure la scuola cinese.............ma in ite limba m'as saludau , si non est gadduresu ite est? non est de sa Romangia no est de sa Nurra e mancu de sa cgaddura......ajòòòòòòòòòòòò de inue????????


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