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Nota Bene: Il Museo Nazionale Giovanni Antonio Sanna di Sassari , riallestito dal prof. Ercole Contu nel 1974, e' il primo museo didattico creato in Italia.
Il "museo per tutti" conserva un'importantissima collezione di reperti archeologici ordinata con criterio cronologico.
Il visitatore,percorrendo le sale, compie un viaggio dal Paleolitico sino al Medioevo, accompagnato da chiarissimi pannelli esplicativi.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Andros Inserito il - 01/10/2009 : 20:28:49

Il sardo canta dappertutto…
Canta perché si sente bene forse? Non so. So che canta le cose più noiose e tristi…
Nel canto le note sono tenutissime, esteticamente cattive, ma filtrano tanto in chi sente come in chi canta melanconia e tristezza.
Nel ballo ha le stesse fissità. Ad Oliena li ho potuti osservare con calma, a lungo. Stretti tutti così in cerchio, donne e uomini, formanti un vero muro vivente, legati, si abbandonano a se stessi e godono, godono infinitivamente. Le mosse vanno uguali uguali con un andare come d’onde flottanti. Quando balla come quando canta, si sente felice il sardo. Egli vuol essere condotto: la politica lo insegni. Che poi egli sogni nei suoi cullamenti, non credo assolutamente. Anche il sogno è pensiero ed ho detto che non pensa.



Questo è solo uno stralcio tratto dall’opera edita a Roma nel 1896 “Psicologia in Sardegna” di Paolo Orano, romano di nascita, ma particolarmente interessato alla Sardegna. Della sua biografia si sa che politicamente fece parte del Partito sardo d’Azione, fu redattore dell’”Avanti!” e poi aderì al fascismo.
L’opera dell’Orano, che tenta di studiare ed analizzare il popolo sardo attraverso quei tratti d’identità come il ballo e il canto, contiene altre considerazioni sui sardi molto negative e nasce in pieno periodo Positivista (movimento filosofico e culturale ispirato ad alcune idee guida fondamentali riferite in genere alla esaltazione del progresso e del metodo scientifico).
Altri pseudo-studiosi quali Lumbroso, Sergi e Niceforo, che seguirono le nuove scuole di pensiero a cura di tanti altri studiosi internazionali della stessa stregua, contribuirono in maniera massiccia a diffondere le prime “teorie” sulla superiorità della “razza bianca”. Questi stessi “sistemi dottrinali sulle razze”, che gli intellettuali e i ceti dominanti italiani avevano accolto e fatte loro, furono quelli che crearono anche in Italia i grandi preconcetti verso il mezzogiorno ivi compresa la Sardegna.
Io, nel leggere queto testo, rimasi scioccato...poi mi ripresi eh!

Mi piacerebbe leggere le vostre considerazioni!
Andrea
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
gab Inserito il - 23/10/2009 : 16:49:29
[quote]Andros ha scritto:

Giuseppe, a conferma di ciò che dici, circa Orano e Ex combattenti, ti riassumo quel che ho trovato in una nota inedita di Camille Mallarmè
Un pensatore geniale: Paolo Orano, in “L’Eloquenza”, anno XXXVIII, marzo|aprile 1948, n. 3-4

Nel 1919, l'Orano appare nelle liste del Partito dei combattenti sardi. Egli scrive nel “Giornale d’Italia”, dove invita i sardi ad imporsi nel Governo Italiano attraverso le proprie capacità...nello stesso anno, poi, il giornale “Il Popolo sardo” ne propone la sua candidatura nella lista di Cagliari degli ex combattenti...candidatura appoggiata dallo stesso Lussu...come già detto più volte. Questo, nonostante gran parte della stampa popolare e radicale si mostrava fortemente contrariata proprio per il libretto del 1896...

Dubito, invece, che il Lussu non sapesse dei trascorsi letterari dell'Orano perchè "Psicologia della Sardegna" fu ripubblicato n.b. a Cagliari proprio nel 1919...

Per il pensiero del Lussu sull'Orano deldopo...bhe, aspetto anche io Adelasia, ma penso che sia più che palese la sua risposta!

Andrea

Ciao a tutti,
scusate innanzitutto per il precedente e fallimentare tentativo di intevenire nella discussione...
In realtà scrivo solo in relazione all'intervento che sto quotando perché ho la necessità di porre una domanda relativa all'articolo citato. Mi spiego: sto finendo di stilare uno studio storico per il quale ho iniziato a lavorare tempo orsono e che spero di vedere pubblicato al più presto. Durante un rapida ricerca on line mi sono imbattutto in questo forum e non avendo la possibilità di procurarmi nell'immediato l'articolo di Mallarmé cui si fa cenno, ho deciso di iscrivermi per chiedervi l'immensa cortesia di aiutarmi. In breve, in quell'articolo Mallarmé cita un incipit di una lettera di Bruno Buozzi ad Orano, quel che vorrei sapere e se Mallarmé ne dà il riferimento archivistico o indica qualcos'altro riguardo il resto della lettera.
Spero vorrete aiutarmi. Ringraziandovi in anticipo mi scuso per l'intrusione. Gabriele
gab Inserito il - 23/10/2009 : 16:28:43
Andros ha scritto:

Giuseppe, a conferma di ciò che dici, circa Orano e Ex combattenti, ti riassumo quel che ho trovato in una nota inedita di Camille Mallarmè
Un pensatore geniale: Paolo Orano, in “L’Eloquenza”, anno XXXVIII, marzo|aprile 1948, n. 3-4

Nel 1919, l'Orano appare nelle liste del Partito dei combattenti sardi. Egli scrive nel “Giornale d’Italia”, dove invita i sardi ad imporsi nel Governo Italiano attraverso le proprie capacità...nello stesso anno, poi, il giornale “Il Popolo sardo” ne propone la sua candidatura nella lista di Cagliari degli ex combattenti...candidatura appoggiata dallo stesso Lussu...come già detto più volte. Questo, nonostante gran parte della stampa popolare e radicale si mostrava fortemente contrariata proprio per il libretto del 1896...

Dubito, invece, che il Lussu non sapesse dei trascorsi letterari dell'Orano perchè "Psicologia della Sardegna" fu ripubblicato n.b. a Cagliari proprio nel 1919...

Per il pensiero del Lussu sull'Orano deldopo...bhe, aspetto anche io Adelasia, ma penso che sia più che palese la sua risposta!

Andrea

Giuseppe Inserito il - 21/10/2009 : 09:49:38
Andros ha scritto:

Giuseppe, a conferma di ciò che dici, circa Orano e Ex combattenti, ti riassumo quel che ho trovato in una nota inedita di Camille Mallarmè
Un pensatore geniale: Paolo Orano, in “L’Eloquenza”, anno XXXVIII, marzo|aprile 1948, n. 3-4

Nel 1919, l'Orano appare nelle liste del Partito dei combattenti sardi. Egli scrive nel “Giornale d’Italia”, dove invita i sardi ad imporsi nel Governo Italiano attraverso le proprie capacità...nello stesso anno, poi, il giornale “Il Popolo sardo” ne propone la sua candidatura nella lista di Cagliari degli ex combattenti...candidatura appoggiata dallo stesso Lussu...come già detto più volte. Questo, nonostante gran parte della stampa popolare e radicale si mostrava fortemente contrariata proprio per il libretto del 1896...

Dubito, invece, che il Lussu non sapesse dei trascorsi letterari dell'Orano perchè "Psicologia della Sardegna" fu ripubblicato n.b. a Cagliari proprio nel 1919...

Per il pensiero del Lussu sull'Orano deldopo...bhe, aspetto anche io Adelasia, ma penso che sia più che palese la sua risposta!

Andrea


Una stranezza: quella del 1919 fu una ristampa "non corretta" (?), a Cagliari, della edizione del 1892 (!).
Sono meno conosciuti gli articoli "sardi" pubblicati da Orano nel 1899, nel 1914 (su "Sardegna") e nel 1919.
Confesso: so che esitono ma non li ho letti. Colmerò, appena possibile, questa imperdonabile lacuna.
Giuseppe
Andros Inserito il - 20/10/2009 : 22:33:27
Giuseppe, a conferma di ciò che dici, circa Orano e Ex combattenti, ti riassumo quel che ho trovato in una nota inedita di Camille Mallarmè
Un pensatore geniale: Paolo Orano, in “L’Eloquenza”, anno XXXVIII, marzo|aprile 1948, n. 3-4

Nel 1919, l'Orano appare nelle liste del Partito dei combattenti sardi. Egli scrive nel “Giornale d’Italia”, dove invita i sardi ad imporsi nel Governo Italiano attraverso le proprie capacità...nello stesso anno, poi, il giornale “Il Popolo sardo” ne propone la sua candidatura nella lista di Cagliari degli ex combattenti...candidatura appoggiata dallo stesso Lussu...come già detto più volte. Questo, nonostante gran parte della stampa popolare e radicale si mostrava fortemente contrariata proprio per il libretto del 1896...

Dubito, invece, che il Lussu non sapesse dei trascorsi letterari dell'Orano perchè "Psicologia della Sardegna" fu ripubblicato n.b. a Cagliari proprio nel 1919...

Per il pensiero del Lussu sull'Orano deldopo...bhe, aspetto anche io Adelasia, ma penso che sia più che palese la sua risposta!

Andrea
Giuseppe Inserito il - 20/10/2009 : 11:58:02
Andros ha scritto:

Adelasia ha scritto:


E’ proprio quell’indubbio prestigio di Lussu a non farmi avere neanche un barlume di perplessità: sarebbe infatti credibile immaginare una candidatura di Orano senza il consenso di Lussu??? Vero è che questi successivamente avrebbe detto che Orano se lo sarebbe trovato per strada senza capire bene perché e per che cosa… ma siccome non ricordo dove ho letto questa sorta di imbarazzata spiegazione, e non sono perciò in grado di citare le fonte, ve la riporto con beneficio d’inventario.




Adelasia, se posso permettermi ti segnalo io la fonte...

Essere a sinistra : democrazia, autonomia e socialismo in cinquant'anni di lotte / a cura del Collettivo Emilio Lussu di Cagliari
...dove il Lussu così si espresse per la candidatura di Orano:"Sardo continentalizzato che ci era caduto tra i piedi e di cui non sapevamo che fare"
Ciao, Andrea

Poche volte un dialogo su questi argomenti di "storia patria" mi ha appassionato tanto. Ma il merito è anche vostro.
Sulla candidatura sardista di Paolo Orano credo che che si possa dare (forse) questa spiegazione:
Orano era un combattente e la prima candidatura ed elezione l'ebbe non con i sardisti (quella venne dopo, nel 1922) ma con e per gli ex-combattenti. Quella fu (forse) per Lussu una buona carta di credito? Era un combattente e portava voti.
Conoscendo Lussu la risposta non può essere che affermativa.
Del resto...scusatemi. Dubito che Lussu conoscesse il libro di Orano sulla psicologia dei sardi e, pure conoscendola, non gliene sarebbe importato un bel niente. Anche perché quel libro non meritava molta attenzione, come insegna Grazietta.
Non per giustificare, ma per capire.
Non so bene (purtroppo!) cosa ne pensasse Lussu "dopo". Ad esempio quando Orano, da ebreo, si fece promotore della campagna antirazziale e delle leggi contro gli ebrei.
Sono certo che Adelasia ne sa qualche riga in più.
E non mancherà di dircelo.
Giuseppe
Andros, grazie per la citazione di un libro che a me pare poco o non abbastanza conosciuto. Andrò a riprenderlo appena possibile.
Andros Inserito il - 19/10/2009 : 22:26:56
Adelasia ha scritto:


E’ proprio quell’indubbio prestigio di Lussu a non farmi avere neanche un barlume di perplessità: sarebbe infatti credibile immaginare una candidatura di Orano senza il consenso di Lussu??? Vero è che questi successivamente avrebbe detto che Orano se lo sarebbe trovato per strada senza capire bene perché e per che cosa… ma siccome non ricordo dove ho letto questa sorta di imbarazzata spiegazione, e non sono perciò in grado di citare le fonte, ve la riporto con beneficio d’inventario.




Adelasia, se posso permettermi ti segnalo io la fonte...

Essere a sinistra : democrazia, autonomia e socialismo in cinquant'anni di lotte / a cura del Collettivo Emilio Lussu di Cagliari
...dove il Lussu così si espresse per la candidatura di Orano:"Sardo continentalizzato che ci era caduto tra i piedi e di cui non sapevamo che fare"
Ciao, Andrea
Adelasia Inserito il - 19/10/2009 : 21:39:26
Giuseppe ha scritto:


Ho capito che il nome di Adelasia "nasconde" qualcuna che ha mangiato pane e cultura (scusate l'espressione, ma rende l'idea).


Grazie!In realtà ho avuto la fortuna di avere ottimi docenti

e di incontrare compagni di viaggio quali te e Andros. Giusto per citarne due....

Adelasia Inserito il - 19/10/2009 : 21:31:06
Giuseppe ha scritto:

A questo punto la "sponsorizzazione di Lussu", che fu impietoso anche con Paolo Pili, merita una qualche spiegazione se non, proprio, una giustificazione.



Diverse sono le fonti a sostegno di questa tesi: vorrei citare la prima che mi è venuta in mente e che posso documentare con precisione.
Si tratta degli Atti del Convegno di studio “Emilio Lussu e la cultura popolare della Sardegna” svoltosi a Nuoro i giorni 25-26 aprile del 1980 e pubblicati a cura dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico del capoluogo barbaricino, che comprendono le relazioni di quello che definirei il gotha del panorama intellettuale sardo di quegli anni: Michelangelo Pira, Francesco Masala, Clara Gallini, Leonardo Sole, Mario Ciusa Romagna. Ferdinando Pilia ecc. ecc.

Gli Atti raccolgono anche diversi interventi tra cui quello di Federico Francini, il quale fa risalire la Brigata Sassari, con la sua aggregazione di militari di “stirpe sarda”, alle

“sedimentazioni della filosofia positivistica che negli ultimi anni dell’’800 aveva guidato le indagini antropologiche sulla <<zona delinquente>> di A. Niceforo che ad essa applicava i più generali schemi interpretativi di C. Lombroso (<< atavismo>>) e di Giuseppe Sergi (la <<stirpe mediterranea>>.
Tale universo teorico reca all’interno del proprio impianto categoriale anche concetti come <<razza >> e << sangue>>……
In Sardegna poi ceti dominanti ed intellettuali si inchinarono senza esitare di fronte alle opere di Sergi, di Niceforo e di Paolo Orano che vengono tenuti in conto di amici illustri dell’isola…………..
C’è chi addirittura tenta d’impadronirsi dell’armamentario razzista cercando di ribaltarlo nel suo complesso, come fa Egidio Pilia. Questi non ha dubbio nel definire la Sardegna una <<nazione>>.....
Che poi Pilia abbia adottato l’impostazione e la metodologia che conosciamo non deve per niente meravigliare perché il movimento degli ex combattenti e il Psd’A accolsero tra le loro fila un personaggio screditato come Orano.
Lo stesso Lussu, nel 1919, adoperò il suo già grande prestigio affinché l’ex compagno di viaggio di Niceforo ed ex socialista venisse eletto deputato.


La nota a margine riporta la citazione di un pezzo che dovrebbe essere illuminante: Sulla candidatura di Orano, di Sechi.

E’ proprio quell’indubbio prestigio di Lussu a non farmi avere neanche un barlume di perplessità: sarebbe infatti credibile immaginare una candidatura di Orano senza il consenso di Lussu??? Vero è che questi successivamente avrebbe detto che Orano se lo sarebbe trovato per strada senza capire bene perché e per che cosa… ma siccome non ricordo dove ho letto questa sorta di imbarazzata spiegazione, e non sono perciò in grado di citare le fonte, ve la riporto con beneficio d’inventario.

Giuseppe Inserito il - 18/10/2009 : 18:25:14
ADELASIA:"Giusto per non divagare troppo, il già citato Angioni mi riconduce a Deledda e ad Orano ( che non dimentichiamoci è stato sponsorizzato persino da Emilio Lussu)."
Ho capito che il nome di Adelasia "nasconde" qualcuno/qualcuna che ha mangiato per anni, giovandosene, pane e cultura (scusate l'espressione, ma rende l'idea). Infatti il suo inserimento nel dialogo ha dato una svolta e ci (ri)conduce all'apetto politico del personaggio e della sua lunga vicenda, anzi della sua evoluzione personale e professionale.
Spero che gli intervenuti in questa lunga discussione ci aiutino a capire meglio il contributo dottrinario e pratico di Orano, posto che a me pare difficile collocarlo nel quadro degli aspetti positivi di quel fenomeno che fu detto del sardo-fascismo. Posto anche il suo scarso contributo sia al positivismo sia alla conoscenza della Sardegna.
A me viene difficile collocarlo tra gli aspetti positivi proprio per aver scritto Paolo Orano quello che fu definito "un deteriore libello ", secondo Annamaria Andreasi. Viene anche difficile solo accostarlo politicamente a Vittorio Tredici, a Paolo Pili e a Enrico Endrich. Basti pensare cosa debbono Cagliari e la Sardegna a questi tre ex-sardisti.
A questo punto la "sponsorizzazione di Lussu", che fu impietoso anche con Paolo Pili, merita una qualche spiegazione se non, proprio, una giustificazione.
E', questo, un aspetto della mia conoscenza di Emilio Lussu che intendo approfondire.
Giuseppe
Andros Inserito il - 18/10/2009 : 12:36:08
Cari Adelasia e Giuseppe,
che dirvi? Sono molto, molto onorato che due "personalità di spessore e sostanza" come voi, si esprimano in questo modo nei miei riguardi! Grazie, grazie mille!
La straordinarietà di questo forum è anche questo...entrare in contatto con persone che, in qualche modo, vogliono condividere con te, tutta la Sardegna che hai dentro… "cose piacevoli e meno piacevoli".

L'argomento del Positivismo e di Paolo Orano, che ho dovuto "per forza" trattare all'interno di una mia ricerca storica qualche anno fa, mi ha portato a riflettere e, ancor di più a documentarmi, per poter dare una risposta, ad un mio quesito molto pressante :"ma la Sardegna meritava tutte queste attenzioni negative?...perchè?”
Se, per gli autori del passato che hanno parlato male dei sardi e della Sardegna, (Cicerone, Fuos, Balzac, Jourdan , Edwardes, ecc.), erano più che palesi le ragioni (invidia, positivismo, opportunismo, pura cretinaggine) del loro andar contro, per Orano – e soprattutto per lui – non riuscivo a capire il perché, dopo esser stato quasi “adottato” da alcuni intellettuali sardi, si sia potuto “esibire” in maniera così brutale contro i sardi…come poteva studiare un popolo solo dai balli e dai canti? …come poteva condurre studi sociologici senza una preparazione adeguata?
E allora giù a capire le relazioni della Deledda con autori come l'Orano, cos'era "davvero" il Positivismo, quali erano stati gli effetti, gli scitti di Niceforo, ecc., ecc....sino a farmi un'idea precisa di questo grosso polverone di teorie (scientifiche), sollevato da persone mediocri in corrispondenza delle prime teorie darwiniane…

Per Adelasia

Allora mi chiedo: paghiamo ancora lo scotto di tale stralcio razzista del pensiero positivista? E tale stralcio, per quanto ci riguarda, era sorto in quel contesto o si limitava a raccogliere e assemblare alcune teorie già in essere,”misurandole”, codificandole e fornendo loro l’imprimatur di scientificità? (Probabilmente Gramsci sceglierebbe quest’ultima tesi)...


La mia risposta è si! Paghiamo ancora!
Per Gramsci la scienza è un mezzo, non un fine o una classifica…

Per Giuseppe…qualora dovessi leggere il libro dal Niceforo, segnalato da Adelasia…
Le varieta umane pigmee e microcefaliche della Sardegna / Alberto Niceforo. - Roma : Tip. dell'Unione cooperativa editrice, 1896. A cAgliari lo trovi solo in via Newton…bibl. Studi sardi
Per Lussu...sono impreparato!

Tranquillo...grazie per aver messo il bollino "T" a questo post....non sarai mica il Sig. Del Monte ha detto si?

Buona domenica a tutti!
Andrea

Giuseppe Inserito il - 17/10/2009 : 08:56:08
Adelasia ha scritto:

Andros ha scritto:
In effetti prima di postare questo argomento delicato, ho dovuto rifletterci parecchio...avevo chiesto anche un parere ad una forumista (che ringrazio comunque)...ma la sua analisi non è arrivata per problemi vari...
Lo studio della Sardegna, secondo la scienza Positivista, fu avviata dall'Orano, dal Niceforo e poi dal Sergi! I punti di condivisione furono parecchi! Ad es: Zona nuorese abitata da delinquenti nati; Civiltà sarda meschina, mancante, bassa e primordiale.
Il Positivismo non è considerata una scienza! Fra l'altro, le opere degli autori precedentemente citati già da qualche tempo non sono più pubblicate perché sono considerate non-scientifiche ed esplicitamente razziste.

Gli intellettuali e i ceti dominanti italiani ed europei avevano accolto, fatte loro e fortemente strumentalizzate le idee del "progresso" con azioni "crudeli" come le invasioni armate...(civilizzatrici[;)), e furono anche quelli che contribuirono in Italia, come in Europa, a diffondere i grandi preconcetti razziali che tutt'ora resistono.
Per il sorriderci di più, invece, mi trovi completamente d'accordo! Le graduatorie... dovrebbero essere riservate solo ai residenti (come per Sicilia, Calabria e Campania)...anche perchè si dimostrano in genere, palesemente poco preparati! Ma qui si dovrebbe aprire un discorso a parte per le università d'Italia...
Andrea



Mi cospargo il capo di cenere…sono io la forumista, nonchè moderatrice –nel caso specifico è persino un aggravante- alla quale si riferisce, con eleganza, Andros.
Purtroppo sono stata assente dal forum per qualche tempo, e non l’ho potuto supportare. Me ne scuso, ma alla luce della qualità del post, ossia degli interventi che contiene, me ne compiaccio persino perché Andros ha saputo affrontare, già dall’apertura, la discussione in modo egregio, conducendola altrettanto bene .

Mentre scorrevo gli interventi mi è venuta in mente la vicenda che, qualche anno fa, aveva visto protagonista un giudice tedesco il quale aveva concesso a un imputato accusato di violenza sessuale le attenuanti in quanto sardo e pertanto dotato, diciamo così, di un particolare imprinting culturale ed etnico.
Giulio Angioni, peraltro appena citato da beriberis, aveva espresso la sua forte indignazione rimandando << a un certo scientismo cretino e positivistico>>, una sorta di <<perversione scientifica>> della quale erano state vittime anche i sardi e che era stata la causa della seconda guerra mondiale.
Allora mi chiedo: paghiamo ancora lo scotto di tale stralcio razzista del pensiero positivista? E tale stralcio, per quanto ci riguarda, era sorto in quel contesto o si limitava a raccogliere e assemblare alcune teorie già in essere,”misurandole”, codificandole e fornendo loro l’imprimatur di scientificità? (Probabilmente Gramsci sceglierebbe quest’ultima tesi)...

Giuseppe ha citato opportunamente Cicerone…provoco: era un positivista ante litteram, faceva molto bene il suo il suo mestiere o era semplicemente invidioso di Tigellio???
Andros ha citato Balzac, che peraltro con i positivisti ci azzecca e quindi ci sta anche in questa discussione: il suo disprezzo verso i Sardi sarebbe stato lo stesso se se gli affari minerari gli fossero andati bene, nella nostra isola???

Giusto per non divagare troppo, il già citato Angioni mi riconduce a Deledda e ad Orano ( che non dimentichiamoci è stato sponsorizzato persino da Emilio Lussu).
Nell’illuminante testo “Grazia Deledda nella cultura contemporanea” curato da Ugo Collu, è proprio Giulio Angioni che analizza, a mio parere con estrema lucidità, il rapporto della nostra con l’antropologia positivistica e la diversità della Sardegna, non nascondendo in alcun modo la sua totale avversione per quel momento <<fortunatamente datato, tra l’ottocento e il novecento>>.
Oltre la dedica, peraltro da voi opportunamente citata, de “La via del male” ad Alfredo Niceforo e a Paolo Orano, l’antropologo di Guasila riporta il seguente passo di una lettera della Deledda a tal L. De Langue (ku fu??) << per quanto ho potuto studiare ho imparato ad amare le teorie della scuola positiva italiana.>> ed esamina le influenze del positivismo che serpeggiano nelle diverse opere della scrittrice nuorese ( in "Colombi e sparvieri" persino il dottore di Orune è positivista). Ma non vorrei allargarmi troppo...

Piuttosto…qualcuno ha letto "Nani e microcefali in Sardegna", di Niceforo?



E dove li trovo altri due come ANDROS e come ADELASIA?!
Anzi: li vorrei proprio incontrare se non ne fossi impedito da diversi motivi.
Mi accontento di qualche loro precisazione o informazione supplementare.
1) Lo confesso con vergogna:Nani e microcefali non l'avevo mai sentito nominare, mi bastava tutto il resto. Andrò a cercarmelo. Cercherò di non (sor)ridere pensando ai "nani e ballerine" di ieri e di oggi.
2) Gradirei l'indicazione più precisa riferita a Lussu.
3) Resto del parere che un positivismo come quello di Orano non possa definirsi "scientifico" ma, piuttosto, "letterario" o "politico" o "giornalistico", senza offesa per i giornalisti.
4) Nel caso di Cicerone valgono tutte le tre ipotesi fatte da Adelasia: positivista, avvocato e invidioso. Aggiungo: opportunista. E' il vero, autorevole capostipite della lunga e falsa teoria della "sarda intemperie".
Giuseppe
Adelasia Inserito il - 16/10/2009 : 22:40:59
Tranquillo ha scritto:


"Nani e microcefali in Sardegna"
Che titolone da Premio Str...ega!!!

Ci aggiungerei un sottotiolo
"Nani e microcefali in Sardegna - Estate piccante in villa nel NordEst della Sardegna"




Un sottotitolo a caso, eh???

P. S.-Ogni discussione che si rispetti ha il bollino T : un marchio di garanzia che alleggerisce con grazia (ogni riferimento all'altra Grazia, pluri citata in loco, è puramente casuale)
Tranquillo Inserito il - 16/10/2009 : 22:25:59

"Nani e microcefali in Sardegna"
Che titolone da Premio Str...ega!!!

Ci aggiungerei un sottotiolo
"Nani e microcefali in Sardegna - Estate piccante in villa nel NordEst della Sardegna"

Battutaccia a parte, complimenti per la discussione, anche se non ci capisco nulla.

Non essendo nano, rivendico almeno il microcefalo... che Sardo sarei altrimenti?

Adelasia Inserito il - 16/10/2009 : 21:57:08
Andros ha scritto:
In effetti prima di postare questo argomento delicato, ho dovuto rifletterci parecchio...avevo chiesto anche un parere ad una forumista (che ringrazio comunque)...ma la sua analisi non è arrivata per problemi vari...


Mi cospargo il capo di cenere…sono io la forumista, nonchè moderatrice –nel caso specifico è persino un aggravante- alla quale si riferisce, con eleganza, Andros.
Purtroppo sono stata assente dal forum per qualche tempo, e non l’ho potuto supportare. Me ne scuso, ma alla luce della qualità del post, ossia degli interventi che contiene, me ne compiaccio persino perché Andros ha saputo affrontare, già dall’apertura, la discussione in modo egregio, conducendola altrettanto bene .

Mentre scorrevo gli interventi mi è venuta in mente la vicenda che, qualche anno fa, aveva visto protagonista un giudice tedesco il quale aveva concesso a un imputato accusato di violenza sessuale le attenuanti in quanto sardo e pertanto dotato, diciamo così, di un particolare imprinting culturale ed etnico.
Giulio Angioni, peraltro appena citato da beriberis, aveva espresso la sua forte indignazione rimandando << a un certo scientismo cretino e positivistico>>, una sorta di <<perversione scientifica>> della quale erano state vittime anche i sardi e che era stata la causa della seconda guerra mondiale.
Allora mi chiedo: paghiamo ancora lo scotto di tale stralcio razzista del pensiero positivista? E tale stralcio, per quanto ci riguarda, era sorto in quel contesto o si limitava a raccogliere e assemblare alcune teorie già in essere,”misurandole”, codificandole e fornendo loro l’imprimatur di scientificità? (Probabilmente Gramsci sceglierebbe quest’ultima tesi)...

Giuseppe ha citato opportunamente Cicerone…provoco: era un positivista ante litteram, faceva molto bene il suo il suo mestiere o era semplicemente invidioso di Tigellio???
Andros ha citato Balzac, che peraltro con i positivisti ci azzecca e quindi ci sta anche in questa discussione: il suo disprezzo verso i Sardi sarebbe stato lo stesso se se gli affari minerari gli fossero andati bene, nella nostra isola???

Giusto per non divagare troppo, il già citato Angioni mi riconduce a Deledda e ad Orano ( che non dimentichiamoci è stato sponsorizzato persino da Emilio Lussu).
Nell’illuminante testo “Grazia Deledda nella cultura contemporanea” curato da Ugo Collu, è proprio Giulio Angioni che analizza, a mio parere con estrema lucidità, il rapporto della nostra con l’antropologia positivistica e la diversità della Sardegna, non nascondendo in alcun modo la sua totale avversione per quel momento <<fortunatamente datato, tra l’ottocento e il novecento>>.
Oltre la dedica, peraltro da voi opportunamente citata, de “La via del male” ad Alfredo Niceforo e a Paolo Orano, l’antropologo di Guasila riporta il seguente passo di una lettera della Deledda a tal L. De Langue (ku fu??) << per quanto ho potuto studiare ho imparato ad amare le teorie della scuola positiva italiana.>> ed esamina le influenze del positivismo che serpeggiano nelle diverse opere della scrittrice nuorese ( in "Colombi e sparvieri" persino il dottore di Orune è positivista). Ma non vorrei allargarmi troppo...

Piuttosto…qualcuno ha letto "Nani e microcefali in Sardegna", di Niceforo?

beriberis Inserito il - 16/10/2009 : 13:52:24
Il positivismo a dire di Gramsci e di altri che lo criticarono duramente era piuttosto il regno della trista scienza. E le misurazioni craniali erano e sono una parte di quell'orrore perché da un indice facciale pretendevano di ricavare caratteri irreversibili di un individuo o di un gruppo (o razza, per esempio razza maledetta, come la scuola positiva di diritto penale ha definito quella sarda dell'interno, con una trista aggiunta di determinismo geografico al determinismo biologico). Il positivismo è poi in generale meglio rifiutarlo proprio in quanto naturalizzazione di tratti caratteriali infividuali e ancor di più di tratti socio-culturali collettivi.
Consiglio molto anch'io la lettura di uno straordinario libro di Giulio Angioni che tratta tra l'altro anche di queste cose narrativamente: Assandira (Sellerio 2004, mi pare).

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