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Nota Bene: Lo Zafferano di Sardegna (Crocus sativus L.) veniva usato sin dall’antichità sia come colorante per gli abiti e sia come pregiato condimento gastronomico. Ogni ettaro di terreno è in grado di produrre circa sette kg di preziosi stimmi che essiccati e polverizzati danno luogo alla spezia. Per avere un kg di stimmi occorrono circa 120.000 fiori che devono essere raccolti all’alba prima che il fiore si apra. Per le sue eccellenti qualità da qualche anno è stata riconosciuta la D.O.P. per la zona di produzione San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca nella provincia del Medio Campidano.



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 Canne d'organo di Guspini

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Jana87 Inserito il - 18/02/2009 : 16:35:42
Qualcuno mi sa dire qualcosa delle cosě dette "Canne d'organo" di Guspini?

Dovrebbero essere in un giardino privato... ma vorrei maggiori informazioni su come e da cosa sono composte...

Se non sbaglio sono le uniche presenti nell'Isola e forse anche in Europa...
Grazie
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le piů recenti)
Nevathrad Inserito il - 18/02/2009 : 20:23:21
Verosardo ha scritto:

I basalti come si vedono quando si sta arrivando al sito



Un capolavoro della natura...
callas Inserito il - 18/02/2009 : 17:39:48
...ed io vado dietro la lavagna...perchč non le conoscevo proprio...e non sapevo ci fosse anche l'effige di...Verosardo!!!
Jana87 Inserito il - 18/02/2009 : 17:36:22
Grazie Nura... e anche oggi abbiamo imparato una cosa nuova
Io le conoscevo ma non le avevo mai viste... ora finalmente ho rimediato!
Nuragica Inserito il - 18/02/2009 : 17:34:16
Ma sono stupendi.. sembra quasi che ci sia stato l'intervento della mano dell'uomo...
E pensare che a Guspini ci son stata un bel po' di volta quando
ci abitava una mia sorella.. ma non me aveva mai parlato nessuno...
Brava jana per averr aerto il post
Grazie Verosardo e grazie ad Arrizzoi per foto e schede illustrative...
Jana87 Inserito il - 18/02/2009 : 17:24:38
Che forte!!!
Grazie Mr Verix!
Verosardo Inserito il - 18/02/2009 : 17:23:02
I basalti come si vedono quando si sta arrivando al sito

Immagine:

95,4 KB

visione d'insieme

Immagine:

82,66 KB

dettaglio



Immagine:

74,09 KB
Jana87 Inserito il - 18/02/2009 : 17:15:26
Ok...ti aspettiamo!
Verosardo Inserito il - 18/02/2009 : 17:13:58
Jana87 ha scritto:

Grazie mille anche della spiegazione... se hai voglia di postare altre foto...noi siamo tutt'occhi!


Ok, janixedda ...
datemi il tempo di aprire il mio archivio, griffare le foto e sono tutte per voi ...
Arrizzoi Inserito il - 18/02/2009 : 17:12:12
Ecco qua: basalti colonnari di Guspini
(non sono riuscita ad allegare la foto perchč sono ............. imbranata)
ll Monte Cépera (Cuccureddu 'e Zéppara, Monte Zéppara, 167 m slm), oggi raggiunto dall'abitato di Guspini, č un piccolo cono basaltico originatosi dalle manifestazioni vulcaniche plio-quaternarie. Interessato in passato da attivitŕ estrattive, il colle offre sul fronte di cava una parete affiorante di prismi basaltici verticali, accostati secondo la caratteristica forma a “canne d’organo” ed alti una ventina di metri, che rivestono un grande interesse scientifico e paesistico. I prismi hanno avuto origine dal raffreddamento della lava pliocenica che, avvenuto molto lentamente, ha creato una perfetta fessurazione verticale delle colonne. Pur non mancando nell’isola altre simili formazioni basaltiche -Marghine del Gollei, Cabu Nieddu presso Oristano- gli esemplari guspinesi sono particolarmente apprezzabili per la straordinaria nettezza del taglio.

Provvedimento istitutivo: Decreto Assesorato Difesa Ambiente n. 23 del 18.01.94

L’interesse culturale
Il toponimo zéppara (o cépera), indicante un cocuzzolo isolato in pianura, ricorre in piů luoghi della Sardegna meridionale, per esempio sulla Giara, dove si trovano Zéppara Manna e Zepparedda (MANCOSU, 1979).
Non si conoscono resti di monumenti archeologici nelle immediate vicinanze del monumento naturale. Nel rimanente territorio si conservano numerosi nuraghi (Crobus, Ominis, Porcus, Bacchis, Crabili, Argiola, Santa Sofia, Gentilis) e monoliti (Su Caddu de su Pirau Mascu, Prunas, San Simplicio, Perdas Longas). Testimonianze di fortificazioni preistoriche rimangono sul monte Saurecci.
L’abitato di Gůspini, pur profondamente rinnovato nell’edilizia abitativa, conserva alcune chiese notevoli (S.Nicola di Mira, S.Maria).

Tutela e valorizzazione
Il sito dove si apre la parete di cava che meglio permette di apprezzare la struttura a colonne dell’affioramento basaltico si trova in un’area tenuta ad orto/frutteto, in pratica aperta al pubblico. Purtroppo, le case costruite recentemente tra la strada e il fronte di cava ne impediscono una visione d’insieme a media distanza. Buona invece la visibilitŕ a pochi metri. Un eventuale diradamento della vegetazione arborea ed arbustiva ne migliorerebbe l’osservabilitŕ e la fotografabilitŕ.
Sospesa l’attivitŕ di cava, che paradossalmente ha reso piů godibile l’emergenza dei prismi verticali, i rischi cui puň essere soggetta l’area d’insidenza sono praticamente scarsi se non improbabili, essendo vigente la destinazione urbanistica di rispetto del verde. Non si dovrebbe tuttavia rimboschire il colle per evitare di nascondere la sua forma, e l’eliminazione di ricoveri di animali, attrezzi e oggetti vari che oggi ingombrano il sito ne migliorerebbe l’immagine.

L’emergenza naturale e il suo ambiente
La collinetta isolata di Monte Cépera (varianti: Cuccureddu ’e Zéppara, Monte Zéppara), oggi raggiunta dall’abitato guspinese, č costituita interamente da basalti olivinici, a grana molto fine, caratterizzati da fessurazione colonnare, ben evidente in una piccola cava abbandonata. Il fronte di cava mostra un affioramento di prismi basaltici verticali, alti una ventina di metri, che sono il monumento che si vuole tutelare, di grande interesse didattico. L’altitudine dell’affioramento va da 110 a 156 m slm e il colle raggiunge un massimo di 167.
Della Marmora, che lo disegnň nello stato precedente all’apertura della cava, notň che i prismi basaltici di Monte Cépera per la loro verticalitŕ si differenziano dai prismi visibili in piů punti sull’Arcuentu, che invece giacciono in posizione orizzontale.
Le misure per il singolo elemento sono mediamente di 20-30 cm di diametro e di 0,8-1,3 m di altezza sul suolo della collina. Uno dei prismi era stato piazzato a mo’ di limite all’entrata del villaggio. Un altro colle non lontano (Montixeddu) pure presenta analoghi prismi, verticali e inclinati, seppur meno regolari di quelli di Monte Zéppara.

Il fronte esposto della cava oggi permette di cogliere un’immagine diversa: si č in parte perduta la naturalitŕ dell’emergenza, ma si possono apprezzare meglio la forma e la giacitura dei prismi che, stretti in mazzo, tendono verso l’alto a disporsi a ventaglio. Lo scavo, fatto per estrarre materiali da costruzione (blocchetti e materiale di risulta) ha messo in evidenza la struttura interna della lava, non ancora alterata.

Monte Cépera (superficie di 0,038 ha) č un piccolo cono basaltico la cui origine č legata alle manifestazioni vulcaniche plio-quaternarie impostate lungo le fratture, prevalentemente distensive, che hanno determinato lo sprofondamento del Campidano. La lava č fuoriuscita da un serbatoio magmatico profondo legato al complesso apparato vulcanico dell’Arcuentu. Il conetto poggia sul substrato scistoso paleozoico, in corrispondenza di una frattura dalla quale la lava č risalita. Al contatto con le lave, si trovano anche lembi di calcare dolomitico fossilifero di dubbia attribuzione al Trias. La struttura prismatica ha avuto origine dal raffreddamento lento della lava pliocenica, con formazione di fessure che delimitano prismi a sezione poligonale perpendicolari alle superfici equipotenziali di raffreddamento.

L’unitŕ paesaggistico-geomorfologica di appartenenza di Monte Cépera č il complesso del Monte Arcuentu, la cui mole tormentata č attraversata da grandi filoni basaltici in direzione E - O. Il colle risalta nella fascia pedemontana che orla l’Horst paleozoico cristallino di Montevecchio - M. Candelazzu - M. Margherita, al bordo occidentale del Graben campidanese.
Il basamento paleozoico, rappresentato da alternanze di metarenarie e filladi, attribuite da Carmignani et al. (1987) al Cambrico p.p. - Ordoviciano p.p., e dal plutone granitico dell’Arburese, costituito da un nucleo centrale di leucograniti a due miche circondato da tonaliti e granodioriti tonalitiche, affiora nel settore occidentale. Lungo i contatti le rocce incassanti sono caratterizzate da una marcata aureola metamorfica con abbondanti prodotti di metasomatismo.

Il complesso filladico č interessato da dolci piegamenti ad asse ENE-ONO, e da fratture e faglie con la stessa direzione o coniugata, mentre il corpo intrusivo č affetto da fratture ad andamento radiale. Alcune delle manifestazioni filoniane, che con chimismo da persilicico a femico si sono iniettate lungo i sistemi di frattura, sono mineralizzate a solfuri di Pb e Zn. Ricoprono le formazioni paleozoiche piccoli lembi di sedimenti trasgressivi, rappresentati da arenarie e conglomerati a cemento rossastro, calcare cavernoso e calcare grigio compatto passante verso l’alto a calcare rossastro e a calcare a Rhyzocorallium, Myophoria goldflussii Zicht. del Trias, e da conglomerati ed arenarie rosso violacei, in facies continentale dell’Eocene. Nel settore dell’abitato di Gůspini si rinvengono marne siltose ed arenarie mioceniche, parzialmente obliterate da brecce vulcaniche, in parte stratificate con elementi di basalto in cemento tufitico, e colate basaltiche.

Ad E dell’abitato di Gůspini degrada dolcemente la piana del Campidano, modellata nei terrazzi delle potenti coperture detritiche, in prevalente facies alluvionale, del Plio-Quaternario.
D’interesse naturalistico č anche il quasi omonimo colle vulcanico di Sa Zéppara (87 m slm), un altro piccolo cono non lontano.

Buona lettura
Jana87 Inserito il - 18/02/2009 : 17:09:06
Grazie mille anche della spiegazione... se hai voglia di postare altre foto...noi siamo tutt'occhi!
Verosardo Inserito il - 18/02/2009 : 17:07:01
I BASALTI COLONNARI DI GUSPINI

Il monumento naturalistico č costituito da una parete di prismi basaltici verticali, accostati secondo la caratteristica forma a "canne d’organo". I prismi, alti circa 20 m, hanno avuto origine dal raffreddamento graduale della lava, che ha creato una perfetta fessurazione verticale delle colonne. La particolare conformazione e nettezza dei tagli fa del monumento guspinese uno degli esempi di maggior rilievo nell'isola.
Tratto dal sito:
musei.provincia.cagliari.it/

Jana87 Inserito il - 18/02/2009 : 17:06:35
Ooooooooohhhhhhhhhhhhh...
Grazie Vero!
Verosardo Inserito il - 18/02/2009 : 17:03:44
... tranquille ragazze ci pensa il vecchio Verosardo a togliervi dall'impaccio. Questa l'ho postata in cattura la sardegna.

http://www.catturalasardegna.it/dis...bum=39&pos=1


ne ho pure delle altre, non molte che poi alla lunga mi vengono a noia le foto tutte uguali ... miga seu bravixeddu cummenti a attrus dus o tres ... chi pratiganta innoi!!!
Jana87 Inserito il - 18/02/2009 : 16:58:08
callas ha scritto:

..sembra sia una parete di roccia con fessurazione a colonna...guspini (Ca).
...le vedo anch'io per la prima volta...


Esatto Callas
callas Inserito il - 18/02/2009 : 16:56:02
..sembra sia una parete di roccia con fessurazione a colonna...guspini (Ca).
...le vedo anch'io per la prima volta...

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