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Nota Bene: Capoterra Era il 1655, il barone Gerolamo Torrellas metteva a disposizione parte del suo feudo per la nascita di un nuovo paese che ne avrebbe accresciuto il valore socio-economico. Dopo un anno si contavano nel piccolo villaggio 7 famiglie, ogni famiglia veniva conteggiata per un numero medio di 4 persone per cui possiamo considerare che la villa di Sant’Efisio (attuale Capoterra) poteva essere abitata da circa 28-30 persone. Possiamo notare da un censimento effettuato 22 anni dopo cioè nel 1678 le famiglie erano 39 per una popolazione di 156 persone.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Adelasia Inserito il - 16/10/2007 : 22:58:27
Non sapevo dove piazzare questo post ….è un po’ da “personaggi di sardegna”, un po’ “tradizioni popolari”, un po’ “sardegna in edicola” e in tv….
Ho optato per la sezione calderone che tutto può racchiudere, anche un certo Girolamo Silverio Calisi.

Se ne parla da giorni con curiosità mista (per fortuna) a sano scetticismo e incredulità... da quando il quotidiano La Stampa lo ha buttato in pasto alla notorietà, non credo ci sia molta pace intorno a lui, ormai sotto i riflettori della tv che impietosamente ne registra le difficoltà di linguaggio e l’aria di chi non si rende assolutamente conto cosa gli stia succedendo.
Tutta l'Italia lo ho conosciuto così, attraverso l’articolo di Elio Pirari su “La Stampa “del giorno 11 di questo mese:

”Lo terrorizzano molto più di quanto lui terrorizzi loro, ma come sentono il suo nome i medici locali sbiancano, sbandano, dicono di non conoscerlo, manco fosse Frankenstein o Craig Venter, manco avesse decifrato il genoma umano…... Al di là del comprensibile imbarazzo dei «sapienti locali», esistono le testimonianze dei «guariti».Girolamo Silverio Calisi, noto Cilormo, nato a Ponza nel giugno del 1914, ex pescatore. Nessuno qui lo immagina santo, ma qui ha fatto felice un po' di gente. Cilormo non ha commercialisti o fatturati in nero, anzi non ha fatturati. Non fa pubblicità ingannevole, è un uomo mite, la sua è una storia senza ombre…..non ha mai preteso un centesimo da nessuno. A 93 anni è povero e ormai quasi cieco, da quando ne aveva 13 abita in via Bellavista in una casa color rosa, bassa e stretta, vive con una pensione sociale e qualche «pensiero dei sanati»: buste di caffè, frutta, pesce, olio, zucchero e vino.. Il primo «sanato ufficiale» è Giuseppe Piras detto Peppineddu, un pastore che i ponzesi (i Cristo, i Calmieri, i Mattera e i Mazzella, gli Aversano, i Romani e i Calise), sbarcati qui negli Anni Trenta per caricare carbone sulle motozattere, convertirono alla pesca. ……Quando la tracina gli taglia il piede Piras ha 18 anni. Strilla così forte che lo sentono a Baunei. Per farlo smettere Cilormo centra la ferita con uno sputo e lui, guarito, comincia a saltare sulle acciughe…..il giorno dopo lo sa tutto il paese, quelli di Arbatax lo dicono a quelli di Tortolì, che lo dicono a quelli di Girasole e Lotzorai. La vita di Cilormo ha già preso un'altra direzione. La «terapia ufficiale» dura tre giorni. Per 72 ore al «paziente» è fatto divieto di mangiare carne di maiale e bere acquavite. ……….Guglielmo Persico, 52 anni, antiquario, romano: «Una sera al bar mi dicono di questo vecchio, rido e penso che qui la birra va via ch'è una bellezza. Poi vengo a sapere che dal vecchio vanno anche quelli delle basi di Perdasdefogu e Maddalena, americani, tedeschi, olandesi. Persico rilancia: «Da Cilormo vanno anche medici e mutuati: ustionati gravi e meno gravi, lui mette a posto tutto, calli, eritemi, pestoni, abrasioni e piaghe». Paola De Lucia, 49 anni, romana, dipendente della Camera dei deputati. Cinque anni fa l'herpes Zoster, il fuoco di Sant'Antonio….: «Avevo le lacrime agli occhi, tre sedute e Cilormo m'ha guarita. Non mi sono mai chiesta nulla. Ma una certezza ce l'ho, non siamo di fronte a una allucinazione collettiva. Qui arrivano anche dal Centro grandi ustionati di Sassari. Perché arrivano?».

Già perchè arrivano? L’articolo, redatto abilmente e intenzionato evidentemente a colpire l’attenzione, si intitola “La leggenda del santo con lo sputo”.
Il tg, più gentile, raccontava di guarigioni con la saliva…

Personalmente sono più scettica di Piero Angela, anche se non è la prima volta che in Sardegna si raccontano storie strane di questo tipo, che paiono appartenere ad altre epoche…eppure….
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
UtBlocc Inserito il - 15/11/2007 : 13:49:29
Bella testimonianza.

C'è una storia nella vita di ogni uomo.

Shakespeare
Monteferru Inserito il - 14/11/2007 : 00:18:12
Di seguito, riporto un’articolo relativo a questa discussione

Maurizio


La strabiliante testimonianza di un famoso primario romano di neonatologia andato a farsi curare da un “guaritore”

AVEVO UN’INFEZIONE AL PIEDE, ME LO BAGNO’ CON LA SALIVA E MI GUARI’

“I farmaci erano inefficaci e mi rivolsi a un pescatore sardo: mi sputò sulla parte malata e il giorno dopo stetti bene”

Arbatax (Ogliastra), Ottobre.

Non avrei mai pensato di rivolgermi a un guaritore per farmi curare, io che sono un medico e dovrei credere soltanto al rigore della scienza. Eppure quello che è accaduto a me dimostra come, a volte, le cure naturali sono più efficaci delle terapie ufficiali.
In giornate come queste, in cui si parla tanto di premi Nobel, della Medicina, fa scalpore sentire notizie che riguardano persone che dimostrano doti extranaturali in grado di risolvere molti problemi di salute, senza medicine e senza interventi chirurgici. In questi giorni ha fatto scalpore la notizia di un famoso medico, il Dott. Maurizio Ricci, 59 anni, uno dei più noti pediatri italiani, primario del reparto di Neonatologia dell’ospedale San Giovanni di Roma, il quale ha confessato di essersi rivolto, tanti anni fa, a un guaritore sardo e di averne ricavato benefici. “Si”, ribadisce il luminare, sono testimone in prima persona dei poteri di guaritore di Girolamo Silverio Calisi, un pensionato di Arbatax, in Sardegna, Girolamo Calisi è un ex pescatore di 93 anni che da trentasei, oggigiorno, cura centinaia di persone arrivate da ogni parte d’Italia nella speranza di un miracolo. Uomini e donne che si mettono pazientemente in coda per essere ricevuti e tornano a casa guariti o con la certezza di esserlo nel giro di qualche giorno o dopo qualche seduta, senza più traccia di eritemi, bruciature, piaghe, ustioni, porri, verruche, ferite profonde, psoriasi croniche, herpes zoster, più noto con il nome di S. Antonio, malattie che Calisi cura sputando sulle ferite. A 93 anni Girolamo Calisi, nonostante la fama raggiunta, è povero e ormai quasi cieco. Vive infatti in una modesta casa con una pensione sociale. E continua a ricevere pazienti. Capisco che sia un metodo stravagante, dice il Dott. Maurizio Ricci, ma quell’anziano pescatore è ancora una leggenda vivente. L’ho conosciuto venticinque anni fa. Allora ero un giovane medico ed ero andato in vacanza ad Arbatax. Da qualche tempo avevo una micosi al piede che mi faceva soffrire molto. Una infezione dovuta a funghi che ormai interessava tre dita e mi impediva di camminare. Sentivo un male terribile, trascorrevo le giornate a letto per il dolore. Così un giorno, dopo aver provato inutilmente a guarire cospargendomi di pomate e prendendo analgesici e cortisonici, una mia cugina che abitava ad Arbatax mi disse : “Maurizio, non puoi continuare così. Prova a farti visitare da Girolamo; è un vecchio pescatore del mio paese che da anni cura tutto quello che brucia con la saliva”. Con la saliva? Ma il dolore era troppo forte e decisi di fare anche questo tentativo. Il Dott. Ricci arrivò di sera nella casa colorata di rosa del guaritore: qui da alcuni anni Girolamo Silverio Calisi, che di mestiere faceva il pescatore, riceveva di nascosto chi non sapeva più a chi votarsi. Lo faceva da quando, anni prima, aveva chiuso la ferita che quasi un due il piede di un altro pescatore centrandolo con uno sputo. Arrivai e lo vidi che stava riparando le reti da pesca di fronte casa, racconta il famoso neonatologo. Ci sedemmo fuori, si mise di fronte a me, mi guardò il piede con molta attenzione, poi disse: Questa micosi ti è venuta perché vai al mare; è stata l’umidità dell’acqua a provocartela: devi stare all’asciutto per qualche giorno se vuoi guarire. Poi cominciò a dire qualcosa che non capii a bassa voce, si bagnò il pollice con la saliva , mosse le mani sul piede dove c’era la ferita provocata dalla micosi quasi a volerlo benedire e mi disse: Stai tranquillo, guarirai”. Ma il Dott. Ricci era un giovane medico scettico, così cominciò a tempestarlo di domande in modo da capire cosa si nascondesse dietro quella sua arte della guarigione. “Non mi benda il piede in modo di proteggerlo?”, gli domandai , perché così facciamo noi dottori. “Le infezioni come la tua devono asciugare, per questo ti lascio il piede libero”, mi rispose. “E non mi dà degli antibiotici per debellare i microbi e le infezioni?, continuai ad insistere, ma lui mi guardò con aria pacata dicendomi: I microbi del tuo ospedale sono cattivi, quelli di qui, delle nostre case, della nostra terra, non fanno male a nessuno”. Tecnicamente le sue risposte erano ineccepibili, ma io me ne andai ancora più scettico per quello che gli avevo visto fare, e anche un po’ imbarazzato perché per il suo disturbo Girolamo non aveva voluto niente. Il Dott. Rcci tornò in campeggio in preda a dolori fortissimi, maledicendo il momento in cui si era fatto convincere ad andare dal guaritore. Ma quando la mattina mi svegliai dopo una notte insonne e mi guardai il piede ero a dir poco incredulo, perché mi accorsi che la ferita non c’era più, che la pelle si era cicatrizzata in poche ore, grazie proprio alla saliva di quel pescatore.

VOLEVO CAPIRE IL SUOSEGRETO

Il Dott. Ricci non poteva crederci. Mai mi era accaduto di assistere a una guarigione così rapida, senza medicinali, senza niente. Io non ero certo un credulone, uno di quelli c che gli stregoni sanno fare miracoli, eppure a me, il miracolo, era accaduto, spiega ancora sorpreso il dottore. “Così decisi di tornare da Girolamo, di provare a interrogarlo ancora con la scusa dio portargli un regalino di ringraziamento, come facevano tutti i suoi pazienti, e mi presentai da lui con del caffè e dei cioccolatini. Come ha fatto a curarmi la micosi che neppure le medicine hanno saputo guarirmi? La prego, mi sveli il segreto, gli chiesi. Girolamo mi disse allora che che quello che faceva lo aveva appreso da sua madre e che anche lui non sapeva spiegarsi perché la sua saliva riuscisse guarire. Il Dott. Ricci finì le vacanze senza avere più problemi al piede, tornò a Roma, riprese la sua attività di medico, continuando però a domandarsi perché la ferita si fosse cicatrizzata. Quando racconto la storia che ho vissuto, in prima persona, molti credono che mi sia lasciato suggestionare, che sia pazzo, convinti che lo siano tutti quelli che si rivolgono ai guaritori . E invece da uomo di scienza, da medico che vive ogni giorno in mezzo a bambini che rischiano di morire appena nati,, sono convinto che quando la medicina non riesce a curare è lecito tentare tutte le strade, che siano le preghiere, i guaritori, i santi protettori, dice il neonatologo. So che dall’anziano pescatore di Arbatax si recano ancora numerosi pazienti che hanno a che fare con le piaghe, fuoco di S. Antonio e altre infezioni o irritazioni cutanee. Mi didicono addirittura che da lui arrivano grandi ustionati che aspirano al suo miracoloso sputo. Certo non so ancora oggi dopo venticinque anni come Girolamo Calisi abbia fatto a guarirmi, ma in tutto questo tempo mi sono convinto di una cosa: il vecchio pescatore, con i suoi modi pacati, con quelle parole di conforto solidali, “stai tranquillo , guarirai”, riesce non solo a a curare ma anche a dare un’iniezione di fiducia, a infondere la certezza psicologica della guarigione, cosa che nessun medico, purtroppo, può assicurare, e io del suo metodo di cura con lo sputo, ormai diventato una leggenda, sono testimone vivente.

Scritto da Caterina Pozzi e pubblicato sul settimanale DIPIU’ del 29 ottobre 2007.
annika Inserito il - 30/10/2007 : 22:47:44
luna ha scritto:

ricordo anch'io ziu loisu cossu.....
mamma mi ha sempre raccontato che il padre di ziu loisu, mi aveva guarito anche dall'ernia ombelicare.....
è vero la medicina la fanno ancora, ma non c'è più la fila che diceva ichnos.....
in paese c'era un signore che faceva la medicina per i porri,io sono stata una sua paziente..
prendeva una lumaca e mentre recitava delle preghiere,la passava sui porri...
ultimata la preghiera, diceva "come si asciugherà la lumaca i tuoi porri spariranno,e così è stato...


luna


Verissimo, questo della lumaca, lo faceva anche mia nonna...

e i porri sparivano davvero !!!
Adelasia Inserito il - 30/10/2007 : 22:43:06
luna ha scritto:
...diceva "come si asciugherà la lumaca i tuoi porri spariranno,e così è stato...



Che carina questa formula! La lumaca...altro che sim salabim!
luna Inserito il - 30/10/2007 : 15:15:46
ricordo anch'io ziu loisu cossu.....
mamma mi ha sempre raccontato che il padre di ziu loisu, mi aveva guarito anche dall'ernia ombelicare.....
è vero la medicina la fanno ancora, ma non c'è più la fila che diceva ichnos.....
in paese c'era un signore che faceva la medicina per i porri,io sono stata una sua paziente..
prendeva una lumaca e mentre recitava delle preghiere,la passava sui porri...
ultimata la preghiera, diceva "come si asciugherà la lumaca i tuoi porri spariranno,e così è stato...


luna
Ichnos Inserito il - 30/10/2007 : 12:53:18
Da bambino abitando proprio vicino ad un uomo ormai già vecchio mi meravigliavano le lunghe file che si formavano davanti alla sua casa,forestieri di ogni parte,non solo sardegna comunque........(infatti solo alcuni di questi aveva la macchina)in paese ancora si vedevano i carri trainati da buoi,l asino carico di legna da ardere,il pastore che faceva un rapdo rientro x poi scappare di nuovo dalla sua greggia,Intanto mi chiedevo chi fosse quella gente,cosa facesse,domande la cui risposta veniva data automaticamente da chiunque.eh figgiu meu funti enios po si curae s isciatica infatti La sciatica era impossibile da curare in quel periodo,i dottori potevano ordinarti si qualche calmante ma.............Quest uomo aveva la capacità di guarirla,si guarirla davvero,io stesso mi ricordo di persone entrate in barella nella sua casa ed uscita con le proprie gambe,non un santone comunque ma una persona qualunque,uno di noi insomma,vissuto anche lui nella povertà Ziu Loisu Cossu era il suo nome,il paese a cui mi riferisco è ortueri
mai più sentito dei miracolati anche se so che tuttora questa "medicina" viene svolta da un altra persona
mario vacca
bulma Inserito il - 30/10/2007 : 10:09:54
grazie miss damiante...se ottieni altre informazioni fammi sapere...io mi informo sulla base di queste notizie che mi hai scritto...
ancora grazie
UtBlocc Inserito il - 30/10/2007 : 09:30:57
Si, so di due vecchiette mi sembra verso Tempio che con delle erbe raccolte personalmente da loro curano ustioni, eczemi ecc. Però sono talmente gelose che non fanno sapere a nessuno il tipo di erba. Perchè farlo rimanere segreto?

C'è una storia nella vita di ogni uomo.

Shakespeare
Adelasia Inserito il - 29/10/2007 : 20:46:54
Siamo nella stessa lunghezza d'onda...raccontiamo, ma con somma prudenza.
P.S.- Qualche Santo in Paradisola è un'espressione deliziosa: sembra il titolo di un film. Di successo, naturalmente.

Per tornare al post, hai fatto bene a raccontare la tua testimonianza: relativamente a problemi più semplici, pressochè in ogni paese c'è qualcuno che fa sparire i porri, naturalmente gratuitamente, previa recita di formule o preghiere (non so bene, veramente) rafforzate da tanta, tanta fiducia da parte...dell'utente.
Ben più comprensibili mi paiono invece le "terapie" naturali di chi coloro che, sempre gratuitamente, come se assolvessero a una sorta di missione, utilizzano le erbe che raccolgono personalmente e che trattano in dosi e modalità sconosciute per far cicatrizzare la pelle.
UtBlocc Inserito il - 29/10/2007 : 18:01:48
Quoto. Però ho voluto dare la mia testimonianza dato che era stato aperto un post su questo argomento. In ogni caso bisogna andarci piano onde evitare di illudere chi sta davvero male. I Santi si sa sono in Paradiso....qualcuno ci sarà anche in Paradisola...ma sono rarissimi.

C'è una storia nella vita di ogni uomo.

Shakespeare
Adelasia Inserito il - 29/10/2007 : 14:47:28
Vorrei suggerire di dare questo tipo di informazioni in privato...non certo perchè non ritenga la testimonianza di Miss Diamante veritiera, tutt'altro , ma perchè in assoluta buona fede potrebbe verificarsi che alcune persone in difficoltà confidino troppo su queste alternative decisamente empiriche che non sempre vengono rappresentate da personaggi disinteressati e "puri" quali zio Girolamo e certamente zio Sotgiu.
Mi sono posta questo problema all'apertura del post, poi ho deciso di scriverlo perchè le gesta di zio Girolamo ormai erano stata divulgate dai mass media nazionali, la notizia in fondo era davvero curiosa e il personaggio assolutamente particolare. Tanto onesto da scoraggiare, lui per primo, speranze di "guarigioni" per malattie che invece i giornali avevano elencato.
Un frammento di cio' che accade in Sardegna: nulla di più.
UtBlocc Inserito il - 29/10/2007 : 14:07:13
Ciao bulma, sono passati dieci anni. Ricordo che la casa era in una via abbastanza larga e non era un caseggiato, ma una casetta solo con il pian terreno. Zio Sotgiu che era un militare in pensione allora aveva oltre settant'anni e non ne so più niente. Mi informerò e ti farò sapere.

C'è una storia nella vita di ogni uomo.

Shakespeare
bulma Inserito il - 29/10/2007 : 12:30:31
monserrato?
sai di quale zona?
UtBlocc Inserito il - 29/10/2007 : 12:12:32
Ho fatto un po' di confusione era Monserrato.

C'è una storia nella vita di ogni uomo.

Shakespeare
UtBlocc Inserito il - 29/10/2007 : 11:55:34
Zio Sotgiu, cosi si faceva chiamare un signore "guaritore" vicino Cagliari, Serramanna mi pare. Mio figlio dalla nascita ha sempre sofferto di una forte allergia, sono andata avanti per qualche anno con cortisone, aerosol e tutte le cure più idonee agli attacchi d'asma. Io e mio marito di notte facevamo a turno, spesso l'asma era talmente forte da correre al pronto soccorso che provvedevano anche con tenda ossigeno e far si che il bambino potesse respirare con meno fatica. Da un anno mia madre insisteva: portalo da zio Sotgiu, io no, non ci credevo. Ma un giorno in Sardegna ha avuto una crisi fortissima e la disperazione mi spinse a fare quel nr di telefono. Mi diede appuntamento dopo tre giorni anche perchè per tre giorni dovevo sospendere tutte le terapie. Al secondo giorno senza terapia mio figlio peggiorava sempre di più e io e mio marito decidemmo di portarlo subito senza aspettare oltre. Due ore di viaggio interminabili con aerosol a batteria con solamente del palliativo "acqua". Zio Sotgiu ci ricevette, e ritornai da lui per portale un piccolo pensiero: del formaggio". Anche lui non voleva soldi, non chiedeva niente. Mio figlio è grande ora, grazie a Dio e a zio Sotgiu non ha mai più avuto un attacco d'asma. Mistero, ma da allora credo che queste persone esistono veramente e sono quelle più umili,che non chiedono ma danno.

C'è una storia nella vita di ogni uomo.

Shakespeare

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