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 Amsicora: scheletro umano più antico di Sardegna

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Stone Pages Inserito il - 09/10/2011 : 23:27:31
Annunciato oggi il "più antico ritrovamento umano in Sardegna nel periodo di transizione tra il Neolitico e il Mesolitico". Articolo disponibile su ADN Kronos.

Nel nostro piccolo, abbiamo diffuso sul nostro sito la notizia per i lettori in lingua inglese.
10   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
DedaloNur Inserito il - 11/10/2011 : 20:30:24
santa mariedda ha scritto:

[quote]pollo mannaro ha scritto:
Infine faccio notare che uno scheletro completo era già stato ritrovato e molto opportunamente del tutto rovinato da persone che avrebbero fatto assai meglio a dedicarsi alla fotografia
giusto ben detto guarda questi ravanatori

peccato a non esserci passati voi il giorno
sarà mica un test sperimentale per la resistenza agli attacchi umani


Ottimo gioco di squadra tra Pollo che il giorno prima segnala, e Santa mariedda che il giorno seguente posta la foto più pertinente.

bravi!
santa mariedda Inserito il - 11/10/2011 : 19:33:04
tholoi ha scritto:

@ santa mariedda
dopo l'mp anche in pubblico che serve sempre per tutti, mettiamo la fonte delle immagini postate. Muchas gracias e buona permanenza...

non ho potuto modificare il msg, metto la fonte qui http://safigu.altervista.org/
scusate ancora
tholoi Inserito il - 11/10/2011 : 15:29:26
@ santa mariedda
dopo l'mp anche in pubblico che serve sempre per tutti, mettiamo la fonte delle immagini postate. Muchas gracias e buona permanenza...
santa mariedda Inserito il - 11/10/2011 : 10:08:22
pollo mannaro ha scritto:
Infine faccio notare che uno scheletro completo era già stato ritrovato e molto opportunamente del tutto rovinato da persone che avrebbero fatto assai meglio a dedicarsi alla fotografia (che almeno, in genere, danneggia poco i siti, sebbene abbia visto spesso baldi giovanotti camminare su murature a secco senza rendersi conto dei danni che possono provocare). Se qualcuno ritiene che questa frase sia una critica a coloro che per un verso o per l’altro si mettono a ravanare nei siti senza averne la competenza, ha perfettamente ragione.

giusto ben detto guarda questi ravanatori

peccato a non esserci passati voi il giorno
sarà mica un test sperimentale per la resistenza agli attacchi umani
Trambuccone Inserito il - 10/10/2011 : 12:48:16
sebbene abbia visto spesso baldi giovanotti camminare su murature a secco senza rendersi conto dei danni che possono provocare). Se qualcuno ritiene che questa frase sia una critica a coloro che per un verso o per l’altro si mettono a ravanare nei siti senza averne la competenza, ha perfettamente ragione.





T.
pollo mannaro Inserito il - 10/10/2011 : 11:12:48
Doverosamente premesso che ciò che intendeva dire Melis e ciò che ADN riporta sono due animali differenti (il che non è grave) l’affermazione che raggiungere la Sardegna o la Sicilia necessitasse di tecniche ‘marinare’ diverse è del tutto campata per aria (personalmente non ritengo che Melis intendesse dire questo). Anche senza tenere conto del livello marino presumibilmente inferiore nel corso del periodo che vide l’arrivo nel blocco Sardo-Corso dei cacciatori-raccoglitori del tardo Magdaleniano, il ponte dell’arcipelago toscano permetteva comunque la navigazione a vista. L’uso di barche/canoe/piroghe nelle popolazioni magdaleniane (o a maggior ragione quelle tardo magdaleniane) è noto da lungo tempo.
Allo stesso modo, sebbene il reperimento di resti ossei sia un fatto eclatante, esso non è certo il primo segnale di un popolamento mesolitico (o tardo paleolitico). A memoria, ricordo ad esempio il bel lavoro (proprio di Mussi) sui ritrovamenti di Santa Maria Is Aguas. In questo lavoro si definiva la presenza di cacciatori-raccoglitori tardopaleolitici in Sardegna (originariamente provenienti da nord) e si suggeriva una revisione dell’interpretazione dei corredi litici provenienti da ritrovamenti di superficie (e non) dell’area di Mogoro (in particolare le conclusioni di Luglié). Sebbene la cosa non mi apparisse particolarmente convincente, Mussi discuteva in merito alla poca probabilità che un gruppo umano di piccole dimensioni, quale quello riferibile ai reperti ritrovati, potesse avere chance di sopravvivenza e dunque essere collegato alla successiva colonizzazione/transizione neolitica. Noto per inciso che nessuno degli utensili ritrovati era di ossidiana: pare che i primi visitatori pienamente Sapiens non si siano accorti della sua presenza anche se la calpestavano.
Infine faccio notare che uno scheletro completo era già stato ritrovato e molto opportunamente del tutto rovinato da persone che avrebbero fatto assai meglio a dedicarsi alla fotografia (che almeno, in genere, danneggia poco i siti, sebbene abbia visto spesso baldi giovanotti camminare su murature a secco senza rendersi conto dei danni che possono provocare). Se qualcuno ritiene che questa frase sia una critica a coloro che per un verso o per l’altro si mettono a ravanare nei siti senza averne la competenza, ha perfettamente ragione.
DedaloNur Inserito il - 10/10/2011 : 09:48:37
Però....dev'essere l'autunno....tante scoperte in un solo mese
http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=17757

i più vecchi resti umani mai trovati in Corsica permetterà di conoscere in maniera più esaustiva la storia del primo popolamento dell’isola e del Mediterraneo nel Mesolitico.

oltre che isole gemelle siamo anche sincronizzati nel tipo di scoperte... .
Stone Pages Inserito il - 10/10/2011 : 08:51:35
Come da richiesta di Adelasia, riportiamo qui di seguito la traduzione del testo che abbiamo pubblicato sul nostro sito (per leggere la fonte originale fate riferimento ad ADN Kronos)

Scoperto Amsicora: il sardo più antico

Antichi resti umani sono stati rinvenuti a Pistoccu, nella Marina di Arbus, a pochi metri dalla battigia della Costa Verde, nel sud-ovest della Sardegna. La professoressa Rita Melis, geoarcheologa del Dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Cagliari, afferma che potrebbe trattarsi del "più antico ritrovamento umano in Sardegna nel periodo di transizione tra il Neolitico e il Mesolitico'', ovvero tra 10.000 e 8.200 anni fa.

È stato soprannominato 'Amsicora', dal nome di un personaggio storico tuttora presente della cultura Sarda e noto soprattutto per la sua forte opposizione al potere di Roma. La scoperta è stata effettuata dopo una breve campagna di scavo, grazie alla tenacità di Rita Melis e della sua collega Margherita Mussi del Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università la Sapienza di Roma, che da più di 15 anni portano avanti una ricerca sul più antico popolamento della Sardegna.

Il sito era già noto agli archeologi sin dal 1985, quando una prima serie di resti umani venne ritrovata in una parete di arenaria franata dopo un temporale. All'epoca, fu il Gruppo Archeologico Neapolis di Guspini a recuperare lo scheletro di un uomo di circa 40 anni di età e soprannominato Beniamino, poi conservato a Guspini. Beniamino era ricoperto di ocra rossa e venne rinvenuto assieme ad una grande conchiglia di Trion e a frammenti ossei di prolagus sardus, un piccolo roditore oggi estinto. Il recupero 'poco scientifico' e la successiva precaria conservazione causarono danni irreparabili ai resti di Beniamino. "Non fu possibile fare analisi al C14 a causa dell'assenza di collagene", ha affermato Rita Melis.

Nel corso della campagna di scavo del 2007, gli archeologi portarono alla luce ulteriori resti umani: i campioni inviati al laboratorio NFS dell'Università di Tucson (Arizona, USA) permisero agli scienziati di datare le ossa umane a circa 8400 anni fa. Questa primavera, Melis e Mussi hanno dato inizio ad una nuova campagna di scavi, seguita da una seconda proprio la settimana scorsa. "'Da subito, dopo aver ritrovato le conchiglie di un corredo funerario, abbiamo capito che c'era qualcosa di importante e abbiamo indirizzato le ricerche in un punto ben preciso. E' stata così messa alla luce la parte di uno scheletro'', ha spiegato Melis. "'Dobbiamo valutare se si tratti di una sepoltura vera e propria oppure di una deposizione funebre di un individuo lasciato in una grotta con una serie di offerte", ha aggiunto Mussi.

Le due studiose stanno conducendo una ricerca sulle condizioni paleoambientali e climatiche della Sardegna e sul popolamento delle isole del Mediterraneo durante l'Olocene antico. ''Questa scoperta permette di comprendere un aspetto ancora poco conosciuto del primo popolamento della Sardegna: un'isola lontana dal continente e che, diversamente dalla Sicilia, non è facilmente raggiungibile", ha concluso Melis.
maurizio feo Inserito il - 10/10/2011 : 07:01:29
Quindi - tra le righe - i motivi per i quali ad oggi non sono stati effettuati studi più sofisticati sul patrimonio osseo, umano e no, reperito nell'isola (ma anche spesso lasciato abbandonato ed incustodito sul posto) sarebbero economici.
Mi permetto di non essere completamente d'accordo.
Inoltre, sono - almeno per il momento - molto pessimista sull'esito degli studi con DNA: specialmente se da essi ci si aspetta troppo, come da un tocco di bacchetta magica. Tra l'altro, sono un po' troppo numerosi i casi nei quali le ossa sono state manipolate a mani nude, nel qual caso l'esame del DNA diventa l'esame genetico della persona che le ha toccate...
Sono meno pessimista per quanto riguarda l'esame chimico biologico della composizione dell'osso, che porterà a comprendere la dieta dell'antico proprietario delle ossa stesse: ma va da sè che - nel caso la datazione fosse sommaria, imprecisa o inaffidabile - le notizie sulla dieta di un mister X qualunque, non darebbero molta soddisfazione.
Comunque, una notizia interessante davvero, che promette di dare qualche frutto sostanziale. Ed è confortante rimarcare che - seppure nel loro modo fumettistico e salgariano - i mezzi di comunicazione s'interessino e diffondano.
Adelasia Inserito il - 09/10/2011 : 23:38:45
La notizia è amena: saresti così gentile da riportare nel nostro forum una sintesi dell'articolo (in lingua italiana, of course...)???

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