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Nota Bene: Is Fassõis - ossia "I fascioni (di giunchi)", è il nome sardo di origine latina che si assegna alle straordinarie imbarcazioni degli stagni di Santa Giusta.
Il "Fassõis", lungo quattro metri e largo, al massimo, un metro, è composto, come dice il nome, da "fascioni" di giunchi che crescono sulle rive lacustri, detti "su fenu" e "sa spadua", legati in modo da rendere appuntita la prua e tronca la poppa.



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 Costruzione dei nuraghi: problemi di cronologia

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
kigula Inserito il - 16/07/2008 : 19:12:30
Visto che se ne parlava già in altre discussioni vorrei dedicare uno spazio a questo tema: quando furono costruiti i nuraghi?

Il dibattito esiste anche nel mondo scientifico, non tutti concordano con la cronologia tradizionale sull'inizio della costruzione dei nuraghi.
Cosa ne pensate?
Secondo voi è accettabile la cronologia ufficiale o i nuraghi sono più antichi/recenti?

15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Trambuccone Inserito il - 31/08/2008 : 16:12:20
Veramente sarebbe una parte della risposta che devo ad Alfonso...
Mica sono veloce come lui...!
T.
kigula Inserito il - 31/08/2008 : 15:19:44
Non ti preoccupare Trambu, sennò se continuiamo il discorso finiamo fuori tema. A meno che non voglia riprenderlo a parte in una nuova discussione.
Non ho controllato perchè no ne ho proprio il tempo, però ci ho pensato. Quando tornerò in Sardegna e sarò un po' più libera mi riguarderò quelle dispense sugli studi sull'ossidiana che dovrei avere lì.
Trambuccone Inserito il - 31/08/2008 : 15:03:41
Grazie per l'attenzione. Ne desumo che tu abbia controllato.
Nel caso, aiutino: proprietà chimico-fisiche...
Forse ho ancora qualcosa da aggiungere, ma devo scartabellare un po'.
A... fra un'oretta.
T.
kigula Inserito il - 31/08/2008 : 14:41:56
Ipotesi interessante!
Trambuccone Inserito il - 31/08/2008 : 14:26:02
vocabolario lingua italiana...


In questo caso, accettabile anche Wiky ...

L'argilla, cioè un buon 50% della polvere "volante", è un colloide...
T.
Trambuccone Inserito il - 31/08/2008 : 13:22:14
So però che lo sviluppo dello stato di idratazione dipende molto dai fattori climatici e dallo stato di conservazione.


Centro!
Provo....
Il principio dell'osmosi potrebbe essere d'aiuto nel risolvere questo problema.

L'ossidiana sepolta è isolata dall'ambiente esterno e quindi si trova in un particolare tipo di ambiente "locale".
Ora, occorrerebbe sapere se l'ossidiana continua comunque ad assorbire acqua dal terriccio che la ricopre. E in che quantità. Cio' è una variabile importante determinata dalle caratteristiche dei sali minerali e degli eventuali colloidi presenti nel terriccio.
E in ogni caso bisognerebbe anche tenere conto della capacità di penetrazione della pioggia e della velocità di evaporazione media annuale del tipo di terriccio che ingloba l'ossidiana.
Quindi lo sviluppo dello strato di idratazione rallenta o si ferma in presenza di un terriccio con ridotta soluzione circolante , riprende in presenza di aumento di umidità. Quanto
Sarebbe interessante se e come un incendio possa incidere sul terriccio presente all'interno di un ambiente.

referenze: vocabolario lingua italiana...
Renfrew- Bahn : Archeologia: teoria, metodi, e pratica;
un po' di farina del mio sacco...
T.
kigula Inserito il - 31/08/2008 : 00:13:10
Ciao Trambu!
Sinceramente non so cosa succede se il pezzo si conserva in uno strato umido. So però che lo sviluppo dello stato di idratazione dipende molto dai fattori climatici e dallo stato di conservazione.
Se la presenza d forti fonti di calore può danneggiare lo strato di idratazione e causare quindi degli errori nella datazione, mi vien da supporre che anche la forte umidità crei problemi.
Tu che ne pensi? Io mi son sempre posta più il problema del fuoco che dell'acqua.
Comunque una cosa è certa, vista l'affidabilità non sempre garantita questo metodo non è considerato tra le datazioni assolute.
Trambuccone Inserito il - 16/08/2008 : 18:22:44
Dicevo io che c'era qualcosa che mi suonava male.......

Al momento i sistemi di datazione dell'ossidiana non sono così affidabili, a meno che il materiale non si conservi in condizioni molto protette.


Se ricordo bene, l'ossidiana viene datata tramite la profondità raggiunta dall'umidità dal momento della scheggiatura fino ad oggi.
Ma cosa succede nei casi in cui il pezzo sia sigillato in uno strato umido?
E se lo strato è asciutto???
T.

tholoi Inserito il - 13/08/2008 : 18:43:05
...
X Tholoi
Coraggio, il file è in spagnolo, lingua neolatina.
Se fosse stato in tedesco o russo, allora si che sarebbero stati dolori...!
T.

...cando su tempu est pagu... comente fatto a mi lu tradurre puru ?
Trambuccone Inserito il - 11/08/2008 : 23:37:08
P.S. Per Trambuccone, su che base riporti la fine dei nuraghi al 1400?



Sulle basi di quanto scrive A. Carandini in "Storie dalla terra" nelle pagine 30, 67, 174, 190, 200.
Sui tempi di formazione degli strati, sui tempi di decadimento delle strutture.
Come vedi, ho seguito il tuo consiglio.
E' stato sorprendente applicarlo ai nuraghi.
E anche alcune cose che mi hai fatto notare a S'Uraki sono state illuminanti. Mi riferisco in particolare alla trincea.
Grazie.
Dopo S'Uraki, ho fatto un salto a Duos...
Ora sto leggendo il file che , parafrasando Maurizio, ci/ mi hai cortesemente rifilato....
So che sarai paziente.

X Tholoi
Coraggio, il file è in spagnolo, lingua neolatina.
Se fosse stato in tedesco o russo, allora si che sarebbero stati dolori...!
T.
alfonso Inserito il - 10/08/2008 : 08:33:38
No non esiste in italiano; salvo rare eccezioni i testi editi in riviste scientifiche restano nella lingua con la quale sono stati scritti, anche perché essendo testi estremamente specialistici presuppongono un lettore professionale che quindi ha dimestichezza con le varie lingue utilizzate nella disciplina. Per di più già è difficile pubblicare una rivista scientifica, i mezzi sono pochissimi, prevedere anche le traduzioni nelle varie lingue diventerebbe proibitivo. Il problema è che mancano ancora testi di divulgazione, intendo di buona divulgazione scientifica; ma editori che vogliano investire in questo campo, in Sardegna, non danno segni di vita.
Una precisazione per Francesco, non ho affermato la "continuità" tra muraglie e nuraghi, appartengono a epoche e culture distinte; ho detto che il nuraghe presuppone l'esperienza delle muraglie, è alla fine di un processo sorto nell'età del Rame; le muraglie, anche turrite, sono un'esperienza non solo sarda, ne troviamo dalla Spagna alla Grecia, isole comprese, ma di nuraghi ne troviamo solo in Sardegna, con esperienze similari in Corsica e Baleari (sotto forma di influenze). In altre parole l'esperienza delle muraglie ha prodotto diversi filoni architetonici, ma anche e soprattutto sociali e politici, tra cui quelle condizioni che hanno portato alla nascita della Civiltà nuragica.
kigula Inserito il - 31/07/2008 : 18:40:00
tholoi ha scritto:

...ho tirato giù l'articolo indicato da Alfonso, in "ispanico"...
...non è che per caso kigula na ha una versione tradotta ?


Mi spiace non so se esiste in Italiano. Però magari, tempo permettendo si può provare a tradurlo.
tholoi Inserito il - 31/07/2008 : 15:08:12
...ho tirato giù l'articolo indicato da Alfonso, in "ispanico"...
...non è che per caso kigula na ha una versione tradotta ?
tholoi Inserito il - 29/07/2008 : 14:54:07

Vorrei aggiungere qualche precisazione, intanto penso che Marcellos faccia riferimento alla grata del pozzo posto sul cortile, il pozzo della torre "D" non presenta nessuna grata. Il pozzo della torre "D" presenta un tamburo, almeno nella parte in alto, di forma quadrata. Inoltre è importante osservare che tra il piano basso di calpestio del pozzo, pavimentato, parte una piccola scala di quattro scalini che porta all'angusto corridoio di raccordo che collega il grande corridoio tra le torri "D" e "C" e dall'altra parte il grande corridoio tra "D" e "B". Sulla seconda foto postata da Marcellos, possono vedersi in alto a sx due dei quattro scalini. La presenza di questa scala e del corridoio di raccordo, porta a pensare che almeno il concetto del progetto di costruzione delle tre torri e relativi corridoi-gallerie può essere considerata coeva. Per concludere i "piccoli" corridoi di raccordo fra i "grandi" corridoi sono tre, e tutti e tre servono per percorrere i corridoi-gallerie senza mai entrare all'interno delle tre torri, con l'eccezione di quello sopra descritto che invece permette con le scale di raggiungere il pozzo.
Per una migliore lettura, consiglio di osservare la planimetria presente a pag.12 della guida di Ercole Contu reperibile qui: http://www.sardegnacultura.it/docum...02093835.pdf
francesco7 Inserito il - 27/07/2008 : 08:49:34
Ciao, Alfonso e ben tornato.
Dici :
Ovviamente i nuraghi e la società nuragica, non nascono dal nulla e non sono un elemento importato dall’esterno ma sono il punto di arrivo di un processo abbastanza lungo che ha il suo punto di partenza nelle modificazioni avvenute nell’eneolitico, o probabilmente già nel tardo neolitico con la comparsa dei primi oggetti di metallo e dell’evolversi della società verso forme di gerarchizzazione e di “spartizione” del territorio. E’ un processo lungo che avrà il punto culminante con l’apparire di personalità emergenti, detentrici di qualche potere e dotate del controllo delle risorse e delle armi. La manifestazione più eclatante di questo fenomeno, che non riguarda solo la Sardegna, sono le muraglie (tra cui M. Baranta), che non sono nuraghi, né come tecnica né come forma, anche se possono avere torri; e le società che le producono non sono nuragiche (pensiamo ad esempio alle radicali differenze nella cultura materiale e nei costumi funerari). Qui però sono presenti alcuni elementi che ritroviamo nel mondo nuragico: ripartizione territoriale, controllo del territorio, con il privilegiamento di punti emergenti o comunque strategici.


Sono d’accordo con te, sul fatto che le Muraglie esprimano continuità con i Nuraghi.

Lo sono meno quando parli di armi, potere, gerarchizzazione, ecc.
Armi non ce ne sono, se non “randelli” di olivastro ( molto più efficaci, a dire il vero, di sporadici coltelli di rame ).
Il potere, il controllo del territorio e delle risorse, come viene esercitato ?
Da sempre l’uso della forza è stato indispensabile.

Ma così non si rischia di ritornare alla funzione “guerrafondaia” che si voleva escludere anche per i Nuraghi ?

Secondo me, le Muraglie non sono niente di tutto questo.

Grazie ancora, per la consueta chiarezza.

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