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Nota Bene: Il Cugliettu o Coeru o Collette era una sopravveste di pelle ben conciata, molto usata dai sardi nel 1700 e nel 1800 ed oggi quasi scomparsa. L'indumento deriva dei "cojeti" rinascimentali usati come protezione del corpo dai ferri delle corazze.
A parte diverse ricostruzioni, oggi e' ancora indossato dai "novizi" del Gremio sassarese dei Viandanti e dal Componidòri, il capocorsa della Sartiglia oristanese.



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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
MarcelloS Inserito il - 14/06/2008 : 01:07:55
Segnalo agli utenti interessati questo articolo tratto dagli atti del VI incontro della rivista Archeologia Viva in cui Louis Godart e Maria Ausilia Fadda analizzano il commercio nel Mediterraneo tra il II e il I millennio (con uno sguardo alla Sardegna) e i contatti tra le genti micenee e quelle nuragiche.

Il link:
http://www.archeologiaviva.it/index...a_Fadda.html
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
kigula Inserito il - 08/08/2008 : 20:40:14
Ragazzi stiamo andando un po' fuori tema, riusciamo a riprendee il filo del discorso?
Grazie!
Gemma Inserito il - 08/08/2008 : 12:04:37
L'origine dei shardana pare fossi asiatica, che ne dici di confrontarci con questa civiltà che pare più idonea, coi sardi mi pare sia fuori luogo.
Anche i Romani nascondevano la sconfitta ci avevano bollato Mala Insula.
La lupa fa parte della leggenda romana.
La Grecia con le sue mire espansionistiche, è ormai parte di Roma.
shardanaleo Inserito il - 07/08/2008 : 19:03:22
Gemma ha scritto:

xshardanaleo: interessante, ma su quello che dicono gli egizi mi fiderei poco, i Faraoni ci tenevano molto a farsi belli nascondendo la verità sull'esito delle loro battaglie. A nor videre


INVECE ROMANI e GRECI sarebbero attendibili?
SHAR
ROMOLO E REMO.LO ALLATTATI DA ... UNA LUPA... SARDA!
SHAR
Gemma Inserito il - 07/08/2008 : 12:32:04
xshardanaleo: interessante, ma su quello che dicono gli egizi mi fiderei poco, i Faraoni ci tenevano molto a farsi belli nascondendo la verità sull'esito delle loro battaglie. A nor videre
shardanaleo Inserito il - 07/08/2008 : 09:02:36
Ciao gemma... NON cambierebbe una virgola del fatto che la parola SRDN signifiacava
SARDANA
SARDINIA
SERDANU
SARDENU
la parola Sardegna è la corruzione della parola SARDINIA in francese e in spagnolo (SARDAIGNE e CERDENA).
un acosa è certa. nei Testi antichi SRDN significava SARDANA... chiedi agli EGIZI.... da loro, lo dice anche il sommo ARISTOTELE, diversi nomi derivarono. fra questi SARDINA, SARDINIA, SARDONIO...
Io giocchetto quindi degli ARCHEOBUONI sulla famigerata B che segue (ma anticiperebbe) ... e che indicherebbe LUOGO DI PROVENIENZA ... oltre a essere RIDICOLO (caso mai indica luogo di arrivo) è anche fuorviante. per il semplice fatto che se io uso la parola SARDO non è che si può negare che indica il PROGENITORE DEI SARDI, obbiettando che invece indicherebbe un abitante della Sardinia. Inoltre quella stele, al di là dall'essere FENICIA, inteso come Fenici invasori arrivati nell'VIII sec. a.C. essa è SHARDANA (Carta Raspi) e databile almeno al XIII sec. a.C. ultima indicazione (che diventerà prova scientifica) QUELL'ALFABETO NON E FENICIO. Per il semplice fatto che contiene almeno DUE lettere 2 che nell'alfabeto fenicio NON esistevano.
E' accaduto anche alla stele in basalto nero ritorvata a TELL DAN in israele. data per fenicia, è risultata essere EBRAICO ANTICO e appartenuta a gente della Tribu di DAN. essa contiene un alfabeto identico a quello della STELE DI NORA.
SHAR
Gemma ha scritto:

Forse sarebbe il caso di decifrare la terza riga della enigmatica stele di Nora, sarà Shardana o in Sardegna? Ciao a tutti.
Gemma Inserito il - 06/08/2008 : 23:39:28
Forse sarebbe il caso di decifrare la terza riga della enigmatica stele di Nora, sarà Shardana o in Sardegna? Ciao a tutti.
maurizio feo Inserito il - 11/07/2008 : 09:37:50
Pier Paolo Saba ha scritto:

Caro Maurizio feo,
... evidentemente non hai prestato la debita attenzione ai post precedenti..

Il sottoscritto... se pur nell'ipotesi possibilista ha risposto alle tue domande,
... dalla prima all'ultima... 1) Chi sono i popoli del mare?
2) Da dove provengono?
3) Qual è il motivo che li spinge?
4) Perché non cercano di sottomettere permanentemente le civiltà che distruggono?
Ma soprattutto:
5) Dove sono finiti?

Vai a rileggere quanto ho dtto in tema...

Ciao



Caro Pier Paolo: ho cercato ma non trovato quello che tu mi dici. La mia "disattenzione" è dovuta ad una mia assenza di qualche giorno. Potresti indicarmi dove cercare?

In ogni modo, vorrei confermare che ben pochi archeologi e storici specializzati nel periodo e nell'area geografica dei PdM sarebbero disposti a rispondere "ufficialmente" a quelle domande assumendo un'aria di certezza.

Ciao.
Maurizio.
Pier Paolo Saba Inserito il - 08/07/2008 : 17:39:47
Caro Maurizio feo,
... evidentemente non hai prestato la debita attenzione ai post precedenti..

Il sottoscritto... se pur nell'ipotesi possibilista ha risposto alle tue domande,
... dalla prima all'ultima... 1) Chi sono i popoli del mare?
2) Da dove provengono?
3) Qual è il motivo che li spinge?
4) Perché non cercano di sottomettere permanentemente le civiltà che distruggono?
Ma soprattutto:
5) Dove sono finiti?

Vai a rileggere quanto ho dtto in tema...

Ciao

maurizio feo Inserito il - 30/06/2008 : 19:42:27
Chiedo scusa per il ritardo: nel frattempo la conversazione è andata altrove, ma vorrei riprendere il mio accenno sui Popoli del Mare.

E’ ovvio che chiunque abbia letto l’espressione “Popoli del Mare”, prima o poi, si sia anche trovato a porsi almeno qualcuna delle seguenti domande:
1) Chi sono i popoli del mare?
2) Da dove provengono?
3) Qual è il motivo che li spinge?
4) Perché non cercano di sottomettere permanentemente le civiltà che distruggono?
Ma soprattutto:
5) Dove sono finiti?

A parte la provocatoria introduzione (“I popoli del mare sono un’invenzione di Maspero”), che voleva però significare una protesta nei confronti dell’uso troppo spesso improprio del loro nome e della loro entità, oltre che della loro potenza e del loro concreto raggio d’azione, in sostanza, vorrei riprendere il discorso forzatamente interrotto a causa viaggio, che mi ha tenuto lontano dal computer per circa una settimana.

L’alleanza di numerosi piccoli regni e d’eserciti, causa di quello scenario di crisi che noi ci rappresentiamo con le vicende della guerra di Troia (Iliade ed Odissea possiedono un piccolo nucleo di verità, sotto il fascino ispirato dell’invenzione e della poesia epica e malgrado il fatto che gli autori fossero più tardi di circa 400 anni rispetto ai fatti), ebbe risultati pressoché “mondiali” per allora, interessando tutto il Mediterraneo Orientale e modificandone definitivamente l’aspetto linguistico, sociale e politico (alcune lingue scomparvero, insieme ad alcuni stati; l’organizzazione aristocratica secolare, diffusa in tutti gli staterelli a gerarchia quasi feudale della zona, fu quasi immediatamente sostituita da altrettante società pastorali e agricole). Città e porti furono distrutti e saccheggiati, ma non conquistati (alcuni di essi furono in piccola parte ricostruiti). Molti sono i quesiti ed i dubbi e l’unica affermazione CERTA è che nessuno può formulare un’ipotesi sostenuta da prove, che chiariscano almeno un poco le numerose ombre di questo tormentato periodo.
L’ultima fase di questa crisi totale è quella che noi (con Maspero) attribuiamo volentieri ai Popoli del Mare ed alla loro strana invasione.

Ecco un classico esempio in cui ci si deve affidare al criterio di massima verosimiglianza, o di verosimiglianza competitiva, quando si addiviene alla scelta di una ipotesi ricostruttiva…
Massima verosimiglianza significa: eliminare, man mano che si procede nella cernita delle varie ipotesi, tutte quelle ipotesi che possiedono elementi meno credibili, che non reggono al confronto con quelli più probabili presenti in un’altra, anche abbandonando dolorosamente alcune fra quelle che magari ci sono più care, se necessario.
Quello che abitualmente succede, in questi casi, è che qualcuno salta puntualmente su col dire: “Ma allora, di questo, mi devi dare le prove!”, che è un controsenso, visto che stiamo invece parlando di competitività di ipotesi…

Ecco, “in nuce”, di seguito l’ipotesi, che comparirà presto in un più vasto e completo articolo che non può essere riprodotto qui per intero, per la sua estensione eccessiva non adatta al Forum…
Hatti (il regno centro-anatolico Ittita) perse le zone metallifere del confine orientale, per un attacco Assiro dalla Mesopotamia Superiore (1236 a.C). Piuttosto che confrontarsi in modo campale con forze probabilmente superiori, il Gran Re di Hatti s’ingegnò a conquistare Cipro (bersaglio più facile ma altrettanto ricco di rame delle miniere che aveva appena perduto) e la Siria. Nel fare questo, però, s’inimicò quelle popolazioni degli staterelli anatolici occidentali, a cui sbarrò la strada verso detti siti, con i quali intrattenevano relazioni e commercio. Essi interpretarono tale occupazione né più né meno che come faremmo noi oggi: un atto di aggressione. Probabilmente, i primi scontri avvennero per via terra, ma furono con ogni probabilità iniziative precocemente abbandonate, per via della preponderante forza di Hatti. Fu deciso – dagli strateghi di detti piccoli stati – di attaccare per l’appunto Cipro e la Siria, con una manovra diversiva di aggiramento (diremmo oggi). Questo attacco navale avvenne nel 1195, più probabilmente, ed è conosciuto come “invasioni dei Popoli del Mare”.

Probabilmente, non scopriremo mai se i Popoli del Mare Anatolici miravano a porre fine al regno di Hatti ed alla sua egemonia sull’Anatolia Centrale, oppure se intendevano rispondere all’aggressione, sperando unicamente di riacquistare partners e vie commerciali perdute. Ciò che la storia ci dice, però è che – malgrado una prima fase indecisa – in seguito i Popoli del Mare ricevettero un aiuto da Kashka, che sfruttò la “distrazione” di Hatti verso di essi, per sferrare un attacco verso la capitale Ittita, lasciandola in cenere (1190 a.C.).

Gli Stati Anatolici Occidentali si trovarono così, estromessa dal gioco Hatti, improvvisamente a comandare un’area che si estendeva dall’Egeo alla Palestina. S’impegnarono allora in una serie di battaglie di razzia, come quella descritta sulle colonne di Medinet-Habu. Persino l’Egitto – indebolito com’era da disordini interni – non poteva fronteggiarli validamente.
Restava solamente uno stato forte abbastanza da potere rivaleggiare con gli alleati Anatolici, che erano capeggiati da Troia: i Greco-Micenei.

Ed eccoci, quindi alla guerra più cantata al mondo. I Greci approfittarono dell’assenza del grosso delle forze degli Anatolici (occupati altrove) per colpire al cuore la loro alleanza nella città più rappresentativa, distruggendola. L’alleanza anatolica fu costretta a fare ritorno ed abbandonare le terre saccheggiate (e non conquistate) . Ma la realtà – ben oltre i versi epici – fu che, in una guerra per allora mondiale, non vi furono vincitori: Molti aristocratici elleni persero la vita, altri non ebbero più un regno o un principato ove fare ritorno (perché nel frattempo altri disordini o conquistatori ne avevano preso il posto). Ciò che restò, dopo, fu una società più primitiva ed incolta, nell’Età del Ferro, con problemi pratici da risolvere subito e sogni e superstizioni da tramandarci per sempre.

Che il nome della Sardegna derivi da Shardana è molto, molto probabile. Che i Shardana fossero i padroni del Mediterraneo è altrettanto probabile quanto che lo fossero gli Shekelesh, i Meshwesh, i Teresh, gli Ekwesh, i Lukka, i Peleset, i Denyen, o i Tjeker. Cioè non è affatto probabile, né credibile.
Questa può sembrare (ho qualcuno in mente, naturalmente) una dichiarazione di guerra, ma non lo è e non intende esserlo. I Popoli del Mare scomparvero dagli annali politici e storici, perché una disgrazia mondiale cancellò per qualche tempo anche la voglia e la possibilità stessa che annali fossero tenuti da chicchessia.
Ci hanno lasciato indubbiamente un’eredità importante, anche attraverso altri nomi: Greci, Filistei e Fenici. Al di là di ogni dubbio e con implicazioni che riguardano anche il Mediterraneo occidentale, come tutti sappiamo.
Un saluto.
Maurizio.

EdoSardo Inserito il - 30/06/2008 : 18:51:32
Vero Trambu, se mi è sfuggito qualcosa...attendo lumi! se è riferito alla cronologia possiamo direttamente aprire un altro post, sembra abbiate novità sull' uso del ferro o mi sbaglio?
MirkoZaru Inserito il - 30/06/2008 : 09:47:23
Trambuccone ha scritto:

Bhe veramente trambu queste teorie le porto avanti ormai da quasi 2 anni...di cosa parli?


Di cosa parli tu........O ti devo rinfrescare la memoria con una camionata di link??? Cosi' ti ricontrolli le tue affermazioni e....le date...
SCRIPTA MANENT!
T.


Ok, rinfrescami la memoria!
Trambuccone Inserito il - 29/06/2008 : 22:54:54
X Edo
Occhio! Mai nominato il ferro..........
T.
Trambuccone Inserito il - 29/06/2008 : 22:51:37
Bhe veramente trambu queste teorie le porto avanti ormai da quasi 2 anni...di cosa parli?


Di cosa parli tu........O ti devo rinfrescare la memoria con una camionata di link??? Cosi' ti ricontrolli le tue affermazioni e....le date...
SCRIPTA MANENT!
T.
EdoSardo Inserito il - 29/06/2008 : 21:57:18
p.s. Rassu è andato in Bulgaria già convinto delle sue ipotesi, è andato a cercare il pelo nell' uovo. Si dovrebbe ragionare al contrario...
EdoSardo Inserito il - 29/06/2008 : 21:55:19
Non conosco Sa Brecca di Tertenia, è edito? posta pure una foto se puoi, interessantissimo. Non ho citato Su Tempiesu perchè è atipico, mi riferivo ai templi a pozzo "canonici". Il discorso era solo di cronologia, non per metterli in relazione a Garlo. Rispondevo a Trambu che parlava di templi a pozzo dell' età del ferro e non attinenti ai nuraghi. In diversi casi invece al di sopra della parte sotterranea si osserva una costruzione subaerea simile ad un nuraghe classico monotorre. Is Pirois è l' esempio più eclatante. Per quanto riguarda gli esempi li ho già citati Mirko, come ho già citato le somiglianze del tempio di Ballao con il pozzo di Garlo, sembra che solo tu non le veda! Ho altri dati inediti che confermano l' appartenenza dei templi a pozzo al bronzo recente e al bronzo finale, parrebbe non solo che non siano tutti dell' età del ferro, ma che nell' età del ferro addirittura non si costruissero più. Se ragioniamo solo sulle architetture e non sui materiali rinvenuti durante lo scavo dei templi allora è diverso, ma hai già detto tu che bisogna ragionare su tutti gli aspetti! Per la persistenza di forme ceramiche in diverse fasi hai ragione, ma la classica ceramica dell' età del ferro (che qualcuno riporta al bronzo finale, come Santoni) è sempre negli strati superiori. Per quanto riguarda le nicchie nel vano scala se non sbaglio a Cuccuru Nuraxi c'è, mi pare che sia stata ritrovata anche una ciotolina con grano carbonizzato all' interno, ma non vorrei sbagliarmi.

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