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Nota Bene: Maria Lai, una grande, fantastica e dolcissima ARTISTA Sarda. Nasce a Ulassai il 27 settembre 1919. Nel 1939 lascia la Sardegna per iscriversi al liceo Artistico di Roma con Marino Mazzacurati. Dal 1943 al 1945 frequenta il corso di scultura dell'Accademia di Belle Arti di Venezia con Arturo Martini e Alberto Viani. Nel 2004 le viene conferita la Laurea Honoris causa in Lettere dall'Università degli Studi di Cagliari, discutendo la tesi: Sguardo, Opera, Pensiero. Con gli anni Ottanta la ricerca sui segni e sui materiali assume una più accentuata connotazione ambientale: 1981, il suo straordinario intervento ambientale: Legarsi alla montagna, Ulassai (NU);



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 Il Progetto Eleonora della SARAS: nuovo saccheggio

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Antoi Inserito il - 18/03/2012 : 21:48:56


Il Progetto Eleonora della SARAS: nuovo saccheggio coloniale dei Moratti

Cinque anni di ricerche di gas nell’Oristanese costate 10 milioni di euro. Altrettanti saranno necessari per arrivare allo sfruttamento ipotetico del pozzo.

La Saras dei Moratti è ben nota in Sardegna a causa delle morti di tumore di Sarroch, dei fanghi rossi, degli omicidi bianchi e del modello di sviluppo basato sul colonialismo industriale a tutto beneficio dei grandi capitalisti italiani.
Ora la Saras, invece di smantellare e di andarsene, vuole occupare e violentare nuove zone, anzi rilancia e scopre le carte pubblicizzando la sua creatura: il Progetto Eleonora. Per tale scopo è stata creata ad hoc la società Sargas .
I dati diffusi ieri nella conferenza stampa della Saras stimano la produzione in 170 milioni di mc annui per 20 anni con una royalty di 3,15.000/anno (una royalty è prevista dalla legge regionale n.20 /59). I dati diffusi sul ritorno economico del territorio a parere dei responsabili Saras parrebbe assolutamente “entusiasmante“. La Saras prevede di ottenere le autorizzazioni entro dicembre e mira a scavalcare la “VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE” in modo da iniziare a trivellare entro l’estate 2012.


La Saras è un colosso capitalista e sa ovviamente come aggirare gli ostacoli nel caso non ottenga le autorizzazioni necessarie. Ciò è già successo con l’Eni a Capo Colonna (Crotone) dove il colosso a maggioranza statale è riuscita a saltare tutti i passaggi intermedi e ad ottenere le concessioni direttamente dal Ministero.
Ciò che aldilà dei dati lascia interdetti è la fretta da parte della Saras di diffondere le sue due parole d’ordine: “tranquillizzare” e “collaborare”.


La Saras afferma che il sottosuolo arborense è ricco di gas metano e presenta questo come una miniera d’oro per i sardi. Ma anche se così fosse? Il popolo sardo non ha il diritto di sperimentare nuovi modelli di sovranità energetica invece di continuare ad affidarsi a multinazionali come la Saras che hanno dimostrato tutto il loro disprezzo per la terra e per la gente di Sardigna?
La Saras vuole apparire tranquillizzante e collaborativa soprattutto sotto il profilo della sicurezza. Ma come mai se non c’è pericolo di fuoriuscita di gas i primi cento metri saranno rivestiti con un triplo strato d’acciaio e cemento? Forse per evitare l’inquinamento delle falde acquifere? E se ciò accadesse non sarebbe irrimediabilmente compromessa l’economia di un intero territorio come quello di Arborea che ha fatto la sua fortuna sulla produzione di generi agroalimentari?


Non possiamo inoltre non tenere in considerazione la reale possibilità di un interfacciamento tra pozzo Eleonora e Galsi che passerà (se non lo fermiamo!) a meno di 10 km dal pozzo. Nel qual caso la beffa sarebbe doppia, distruzione dell'ecosistema e dell’economia locale e convogliamento del gas estratto verso l'Italia e il nord Europa.
Insomma si profila lo scenario che A Manca pro s’Indipendentzia ha sempre denunciato, l’isola utilizata dallo stato italiano e dai grossi colossi energetici come piattaforma energetica da spremere per assicurare le forniture al nord Italia ed Europa in chiave anti araba e anti russa.
Ultima questione da sottolineare è quella relativa alla salvaguardia ambientale. Il pozzo è previsto all'interno della zona naturistica di S 'Ena Arrubia, zona umida con uno stagno in cui nidificano varie specie di volatili fra cui l'airone rosso, molto raro. Sarebbe costruito insomma all'interno di una zona ecologica dall’equilibrio molto precario e dovrebbe convivere con la zona umida, un campeggio, la pineta di Arborea, alcune colonie estive per bambini, la zona turistica marina di Arborea, e molte aziende agricole e di allevamento. Se la pressione del gas non fosse quella necessaria (sistema CBM) si dovrebbe utilizzare il sistema ECBM, cioè iniettare CO2 nel terreno perche il gas raggiunga la pressione necessaria per la fuoriuscita dal pozzo di estrazione, con conseguente costruzione di serbatoi contenenti CO2 e quindi ulteriore sfruttamento del terreno antistante il pozzo.
La sinistra indipendentista sarda denuncia il progetto di questa ennesima rapina coloniale e si impegna per costruire una fitta mobilitazione sul territorio per impedire che i predoni italiani possano continuare a distruggere la nostra terra, a depredare le nostre risorse, ad avvelenare la nostra gente e il nostro ambiente e a fare profitto sulla nostra pelle!

fonte
A manca pro s'indipendentzia
7   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Adelasia Inserito il - 19/01/2014 : 16:46:58
Anto, dici bene, divulghiamo.

Nel caso che stiamo "spulciando" la richiesta di saccheggio perviene dalla Exergia Toscana; la nostra Giunta Regionale, benedicente e accondiscendente, ne ha deliberato il via. Mi viene facile il gioco di parole: il via non alla Valutazione di Impatto Ambientale, peraltro richiesta dalle popolazioni locali (quella dopo, c’è sempre tempo, in un secondo momento…), ma in sostanza il via libera al progetto.
Uno schiaffo agli enti locali interessati, espressioni del territorio, che avevano deliberato diversamente. Ecco, tra le tante, la delibera del Consiglio del Comune di Seneghe n. 15 del 11. 4.2013:
http://egov1.halleysardegna.com/sen...servizio=26#
nella quale vengono chiaramente espresse le preoccupazioni per lo sconvolgimento di un territorio ad altissimo pregio naturalistico, le contrarietà per le sommarie informazioni pervenute all’ente locale e il mancato coinvolgimento della popolazione. Da notare, in quella seduta, la presenza dell’intero consiglio comunale e l’unanimità del voto, che ribadisce l’attenzione all’argomento.

E se quel VIA lo dessero fra un mese quelle popolazioni a coloro che dagli alti scranni lo hanno negato al loro territorio?
Un via subito, mica in un secondo momento….
Anto Inserito il - 19/01/2014 : 15:56:12
...si inizia sempre così...poi ci lasciano veleni...vedo di divulgare in altri siti. Un bacio Ade...a presto e grazie. anto
Adelasia Inserito il - 19/01/2014 : 15:13:45
Anto ha scritto:

Fammi sapere Ade...io a parte il lavoro sono sempre da queste parti....un abbraccio a.


Grazie, Anto, spero a prestissimo!
Devo purtoppo cambiare faccia e faccina. Leggi questa delibera della G.R., fresca di pubblicazione ( il 13 gennaio):
http://www.regione.sardegna.it/docu...13181052.pdf
Anto Inserito il - 17/01/2014 : 20:46:01
Fammi sapere Ade...io a parte il lavoro sono sempre da queste parti....un abbraccio a.
Adelasia Inserito il - 16/01/2014 : 23:11:39
Anto...davvero è sempre un piacere "incrociarti".

Hai ragione, sono/siamo in trincea. Con presidentini e leaderini vari (il diminutivo non è puramente casuale, ed è sinistramente trasversale) che si affannano, con contorsioni perigliose, a nascondere ossequosi inchini. Spero sia inutile, spero sia troppo tardi, spero abbiano stancato definitivamente tutti noi.
Spero ci attenda, in un alba non lontana, un reale affrancamento.
Ora è possibile!
Anto Inserito il - 14/01/2014 : 20:21:56
Un abbraccio Adelasia. Sono in trincea. Siamo in trincea. Ora dobbiamo sperare che la nave che dovrà sostare piena di veleni in Sardegna (solo per qualche giorno...!!!!!!!!) non ci lasci qualche ricordino. Siamo proprio un popolo di imbecilli !!! Il nostro presidente regionale HA AVVERTITO lo stato italiano che la nave ha il divieto di attraccare in nessuno dei porti sardi.........gli avranno drogato il caffe?..mi sembra già troppo tardi, se la staranno ridendo...
Baci tesoro e grazie. anto
Adelasia Inserito il - 12/01/2014 : 23:48:56
"Da questa nuvola/ si vedono volare gli elicotteri/ che stan giocando a far la guerra/ in mezzo ai fenicotteri./
Le truppe italiche/ mandate come antidoto al benessere/ hanno già nostalgia di casa e brufoli da crescere./
Ma per fortuna anche stanotte la notte passerà/ e finché il mare non ci inghiotte/noi resteremo qua.”


Il sempreverde Piero Marras, sempre più autorevole, sempre più saggio e disincantato poeta, ha aperto con “Si Deus cheret”, evocando i fenicotteri, il recente concerto organizzato dal “COMITATO CIVICO NO AL PROGETTO ELEONORA” tenutosi ad Arborea, dove si è esibito gratuitamente.

L’immagine di un fenicottero ingentilisce e roseggia gli striscioni, i cartelli e le lenzuola che riportano un no deciso e incondizionato al progetto e che campeggiano in ogni angolo di Arborea e in tutto il suo territorio; ma a guardarlo bene l’elegante fenicottero rosa ha una maschera a gas che getta una messaggio sinistro sul suo futuro e quello di S’Ena Arrubia e dintorni mica tanto limitrofi: perché i permessi di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi, rilasciati dalla Regione Sardegna, dovrebbero interessare ben 44.300 ha ed è proprio nei pressi dello stagno di S’Ena Arrubia che, secondo la Saras, dovrebbe troneggiare un bel pozzo esplorativo, previa trivellazione a 2850 metri di profondità in verticale.

Ha parlato di vassallaggio, Piero Marras; ma anche se il tempo dei vassalli è finito da un pezzo, noi spesso lo dimentichiamo e svendiamo la nostra bellissima terra, che è il nostro patrimonio, firmando autorizzazioni, concessioni, permessi, assecondando progetti di filibustieri che certo hanno a cuore (si fa per dire) ben altre tutele e interessi.

Impianti off shore a Is arenas, riconversione a carbone della centrale a Ottana, trivellazioni ad Arborea (giusto per citare 3 tra i tanti famigerati progetti...): vergognose eredità che dovremmo lasciare ai nostri figli, peraltro con accettazione forzata perché, disgraziatamente, gli sfortunati “beneficiari” non potrebbero neanche avvalersi della possibilità di rinuncia, come si fa normalmente in caso di sciagurate eredità passive.


"Ma per fortuna anche stanotte la notte passerà/ e finché il mare non ci inghiotte/noi resteremo qua.”






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