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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
pollo mannaro Inserito il - 08/03/2012 : 17:30:21
Tesi di laurea (Università di Sassari)

Il complesso archeologico di Newgrange: il monumento, la valorizzazione ai fini turistici e la sua applicabilità ad altri siti archeologici
di Bruno Cattari; Relatrice Anna Depalmas
link:
http://www.issuu.com/110elode/docs/bruno.cattari

Il presente lavoro tratta la valorizzazione del sito archeologico di Newgrange, in Irlanda, e ha come obiettivo lo studio del modello organizzativo messo in opera in questo sito, nella prospettiva di valutare la sua applicabilità nel sito archeologico di Monte Baranta in Sardegna.



Conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico sono slogan molto usati (spesso a proposito).
Comunque la si pensi riguardo questo tema, resta il fatto della necessità di progettare con attenzione i criteri di conservazione/valorizzazione.
Una tesi di laurea molto ben fatta (di Bruno Cattari, relatrice Anna Depalmas) si è occupata dello studio del famoso sito Irlandese di Newgrange al fine di esaminare i criteri di conservazione/valorizzazione adoperati laggiù, con l’ipotesi di trasferirli alla realtà della Sardegna, in particolare è stato esaminato il caso di Monte Baranta.

Mi spiace non poter condensare i contenuti in alcune citazioni (il file non è direttamente scaricabile) ma ne suggerisco un’attenta lettura da parte di coloro che sono interessati a valutare la coesistenza della conservazione di un sito con la sua fruibilità turistica in senso sostenibile.

Personalmente, l’esempio di Newgrange mi piace poco (così come non ho apprezzato particolarmente il lavoro fatto a Stonehenge; decisamente meglio Carnac, in Bretagna), tuttavia non si può glissare sulla necessità di impedire una fruibilità indiscriminata (non protetta) né si può negare l’impossibilità di caricare sulla collettività tutte le spese di conservazione.
Lo studio in oggetto suggerisce una possibile soluzione.
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Trambuccone Inserito il - 21/03/2012 : 19:03:24
@ Sto pensando a cosa rispondere. Ma al momento la questione mi par proprio un nastro di Moebius.....

T.
pollo mannaro Inserito il - 20/03/2012 : 09:03:44
Trambuccone ha scritto:


Tenendo presente che ... Trovare la soluzione a questa amara verità mi pare uno dei noccioli della questione: ce ne sono molti altri...
T.

In realtà il nocciolo vero è la trasformazione (tutto sommato recente) delle opere d'arte (considerate in senso lato) in "beni culturali".
Errore comune a tutti gli schieramenti politici che ha portato a considerarle un "bene" da"valorizzare".
Bisognerebbe partire da questo, riportare un nuraghe a ciò che è, un pezzetto del nostro passato al quale guardare per cercare una continuità con esso (e lo stesso vale per qualunque altra cosa, da una chiesa medievale a un ponte romano, una tomba fenicia, le cupae di Ricardo).
Se lo si considera solo un "bene" da "valorizzare" allora ci sono due risultati: si finisce come Voyager che buca gli affreschi in diretta e si butta alle ortiche tutto ciò chenon è "valorizzabile" e non produce reddito, quindi anche Monte Baranta.
Che un'opera d'arte debbe contribuire a "mantenersi" è positivo, ma che debba essere considerata come generatrice di un bilancio in attivo una grande sciocchezza (e in ogni caso non funziona con quello che abbiamo noi in Sardegna, funziona con l'affresco del Vasari bucato da Gaicobbo con la complicità di Renzi!)
Trambuccone Inserito il - 20/03/2012 : 00:46:07
@ Mungetta

Ma non puoi mettere calzature ai gasteropodi...Li farai morire di inedia...
Non te l'ha detto la mamma che le lumache devono andare al pascolo scalze?????

T.
Trambuccone Inserito il - 20/03/2012 : 00:31:39
Tornando a bomba......
Tenendo presente che ... in generale, il turismo sulla nostra isoletta è (ancora quasi esclusivamente) di tipo balneare, quindi stagionale, la vedo dura per Monte Baranta, come per molti altri siti che si "vorrebbe" valorizzare. Tenendo presente anche che le "lucertole" che vengono qui per il sole, hanno quello che io chiamo "rigurgito culturale", solo in caso di avverse condizioni meteo, tipo temporali estivi o burianate di vento, non so quanto valga la pena investire un paccaccio di soldi in strutture sia in c.a. o legno che sia, formazione del personale e relativa retribuzione degli addetti alla custodia, biglietteria, accompagnamento visitatori/servizio di guida etc. per pochi giorni di lavoro effettivo. Mentre negli altri giorni starebbero lì a far nulla...e incassare ZERO. Trovare la soluzione a questa amara verità mi pare uno dei noccioli della questione: ce ne sono molti altri...

T.
Peppi Mungetta Inserito il - 19/03/2012 : 09:30:53
maurizio feo ha scritto:
mi allaccerei meglio i mocassini


Che coincidenza. Anche le mie lumache usano i mocassini (si chiamano lumacassini). Non ho mai capito perché però è una bella comodità. Prima che li usassero passavo mezza mattinata ad allacciare le stringhe degli scarponi e arrivavamo sempre in ritardo al pascolo.
maurizio feo Inserito il - 19/03/2012 : 08:32:17
Conversazione molto interessante, alla quale assisto senza partecipare attivamente, perché non ne ho titolo.
Tra l'altro, delle "grandi muraglie" fino ad oggi ho solo letto, senza vederle di persona. E' una mancanza a cui devo rimediare...
Se qualcuno di voi possiede il segreto per amplificare il tempo a disposizione, modificando i parametri obbligati dello spazio-tempo secondo la teoria delle stringhe, non soltanto mi allaccerei meglio i mocassini, ma andrei anche a Monte Baranta, la prossima volta che torno in Sardegna.
Trambuccone Inserito il - 19/03/2012 : 00:12:48
....Nudda. Chi tace acconsente...

T.
Trambuccone Inserito il - 12/03/2012 : 17:00:23
Orticaria?
Va bene, per il momento soprassiedo...
Che mi dici sul resto dei miei post?

T.
pollo mannaro Inserito il - 12/03/2012 : 09:52:43
Trambuccone ha scritto:

L'idea sottesa a "case d'epoca" non è male... Ci dormo su...
Domani ...magari...
T.


Trambuccone Inserito il - 12/03/2012 : 01:41:33
L'idea sottesa a "case d'epoca" non è male... Ci dormo su...
Domani ...magari...

T.
Trambuccone Inserito il - 12/03/2012 : 00:25:00
ad esempio come scegliere una valorizzazione funzionale alla conservazione


Stai scherzando, vero? Mica la gente in genere ama farsi venire il mal di testa con quisquilie del genere... Salvo poi berciare come ossessi quando le cose non sono come se le aspettano.

Per far quello che dici tu occorre studiare, avere consapevolezza delle problematiche le quali non possono essere risolte "agglutinando" le più disparate citazioni...
Attenzione che anche esagerare con il glutine può causare l'insorgere della celiachia...

T.
Trambuccone Inserito il - 12/03/2012 : 00:01:49
Ne possiede "altre", ma sono, per così dire, molto più "sottili"


Ho dimenticato : "altrettanto spettacolari".
Escusez-moi...

T.
Trambuccone Inserito il - 11/03/2012 : 23:39:18
la tesi non vuole dimostrare che il “metodo Newgrange” si applica a M. Baranta, ma l’esatto contrario!)


Il laureando mi pare si esprima in modo favorevole, nel senso che ritiene la cosa fattibile, tanto è vero che si è premurato di buttar giù un progetto di massima per l'edificio... Cioè, è partito dal "tetto" anzichè dai "plinti"...
A prop., non so quanto sia possibile costruire in legno in aperta campagna e in un luogo sferzato da tutti i venti come Monte Baranta. Credo proprio che i VV.FF. una volta analizzato progetto e materiali avrebbero da ridire sul legno, a meno che esista un tipo di legno ignifugo (!) e sulle uscite di sicurezza inesistenti! Dubito che possano concedere il nulla osta.

T.
Trambuccone Inserito il - 11/03/2012 : 23:22:07
Allora, vediamo, in linea generale Monte Baranta non possiede le stesse caratteristiche "spettacolari" di Newgrange. Ne possiede "altre", ma sono, per così dire, molto più "sottili": per apprezzarle occorre aver letto qualcosina in più di una brochure turistica, per quanto essa possa essere esauriente e completa. Quindi il target non può essere il turismo di massa. Da qui l'utopia.
Chi può apprezzare Monte Baranta? Coloro i quali hanno già un minimo di dimestichezza, se non altro culturale, con siti megalitici. Tutti gli altri vedranno esclusivamente "pietre in fila, in cerchio o ammuntonate".
Questi ultimi diranno ai loro amici che Monte Baranta è una delusione, non vale la pena di andare nel treno posteriore dei canidi selvaggi per vedere quattro pietre! Ma se ci fosse l'edificio come prospettato nel progetto, probabilmente in quest'ultimo ci passerebbero più tempo di quello impiegato a visitare le strutture antiche...
Non si capisce dove vorrebbero sistemare il centro servizi. Al momento, dallo pseudo-parcheggio si impiega un quarto d'ora buono, erbacce e zecche permettendo, per raggiungere le strutture su un sentiero stretto, quasi da capre, totalmente inadatto per persone con "walking issues", che se vogliamo, sono poi quelli che effettivamente fanno arrivare la maggior parte degli introiti, in qualsiasi periodo dell'anno.
Prendo fiato un attimo...

T.
pollo mannaro Inserito il - 11/03/2012 : 15:46:32
Trambuccone ha scritto:

Mah! Ti dirò, l'unica cosa buona che ci ho trovato è il progetto dell'edificio in parte interrato, meno impattante dal punto di vista paesaggistico. Se questo era l'intento, allora perchè non farlo completamente interrato?

Questo è il primo punto: secondo me non si deve usare il cemento armato perché non ce n’è motivo. Il c.a è impattante “a prescindere” ed è funzionale ad una sola cosa: far guadagnare chi costruisce e sostenere il sistema perverso delle commesse pubbliche affidate agli “amici degli amici”. Non a caso ho fatto l’esempio di Carnac: quando ho visitato il entro visitatori era realizzato in legno.

Non mi piace neanche l'ingresso che ricalca gli ingressi del recinto semicircolare (???). Avrei l'impressione di essermi arrampicata su per il dirupo...
La fissa dei 240.000 visitatori l'anno.

Sarà una fissa, ma deve far riflettere: tutti coloro che vorrebbero la Sardegna un luogo di villeggiatura in cui la valorizzazione dei siti archeologici giochi un ruolo attivo, devono anche capire che tutto passa da questo: se non ci sono i visitatori, allora la “valorizzazione” ha poco senso (parliamo pure di protezione, ma è altro!).

Il laureando non mi pare si sia chiesto il perchè di così tanti visitatori. E' proprio la dimensione del "tempo del sogno" evocata dal raggio di sole al solstizio il magnete che attrae i visitatori. Cosa che avviene per soli 17 minuti ogni anno, per cui si è ovviato ( intelligentemente o furbescamente?) con un bel faro elettrico...
Ora, qual'è l'attrattiva di Monte Baranta?

Esatto: questa è la domanda fondamentale: se si vuole “valorizzare” in senso turistico, allora bisogna domandarsi come fare a convincere la gente che valga la pena andare fin laggiù.

Per i nuraghi si è pensato di rimuovere le pietre apicali delle tholoi a colpi di piccone, oppure di attribuire fantomatici orientamenti quando poi altri edifici dello stesso tipo sono orientati...altrove. O anche di improbabili "matrimoni mistici della luce solare o lunare con l'acqua nei pozzi sacri"......Si riuscirà ad inventare qualcosa anche per M. Baranta? Qualcosina c'è già stata, sulla funzione del recinto semicircolare (???) E' stato proposto che servisse per il geronticidio...sarebbe un'attrattiva alquanto macabra, oltre che campata in aria.
Santu Pedru non è stato scavato del tutto, anche se ci stanno pensando da tempo tombaroli e altri "viandanti" con scopi ben diversi dall'ammirare e/o studiare il sito, ricettacolo ormai di un'amplissima gamma di pattume, fatta salva la tomba principale, ben difesa da un cancello metallico. Il nuraghe non l'ho visitato, ma visto da lontano pare proprio che abbia necessità di interventi di vario genere, non ultimo uno scavo scientifico.
Monte Baranta & C. capaci di attrarre 240.000 visitatori all'anno?
Per i motivi sopraelencati e per altri che sarebbero OT, pura utopia. L'ennesima cattedrale nel deserto.
T.


Condivido sull’utopia. Meno sulla possibilità di gestire i siti in modo da aiutare la conservazione attraverso la valorizzazione. È un po’ la stessa differenza tra costruire un nuovo inutile albergo da 200 stanze (facendo guadagnare il costruttore e basta con l’illusione di dare un posto di lavoro a un po’ di muratori) oppure recuperare le case d’epoca con la filosofia dell’”albergo diffuso”.
Bisognerebbe discuterne, ad esempio con una tesi di laurea (De Palmas è tutt’altro che una sprovveduta e proprio questo lavoretto lo dimostra: lei il problema se l’è posto; la tesi non vuole dimostrare che il “metodo Newgrange” si applica a M. Baranta, ma l’esatto contrario!). Ecco perché ti dicevo di leggere questa tesi con in testa la necessità di parlare del problema. Se si parlasse meno di scemenze shardanike e più di cose serie (ad esempio come scegliere una valorizzazione funzionale alla conservazione) si potrebbe anche progredire. Prova a contare quanti incontri sono centrati sulle sciocchezze che citi tu e quanti si dedicano, al contrario, ai problemi veri (ad esempio la conservazione): troverai un sacco di pseudodilettanti fantarcheologi e pochissimi davvero preoccupati del patrimonio archeologico!

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