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Nota Bene: Scrinia Sacra è un museo d’arte sacra realizzato a Guasila presso le ex carceri mandamentali in pieno centro storico. Le opere, molte delle quali in oro ed in argento e altri materiali preziosi, sono esposte in ordine cronologico (dal XVI al XX secolo) lungo un percorso di sei ambienti tematici che raccolgono un’importante collezione di oggetti liturgici, devozionali e paramenti sacri provenienti sia dalla parrocchiale della Vergine Assunta che dalle altre chiese guasilesi.



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 Fermiamo il degrado di Antigori.

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Paradisola Inserito il - 05/11/2007 : 12:42:54
Vi riporto un comunicato stampa inviatomi da "Amici di Sardegna ONLUS"




Fermiamo il degrado di Antigori.
Proprio dietro la Saras in territorio di Sarroch, località Antigori (in sardo luogo di cose antiche), c’è una testimonianza storica archeologica unica nel suo genere in Sardegna, che molti non conoscono, È il sito archeologico che sovrasta la collina. In questa area insiste una fortezza micenea (avamposto fortificato) realizzato da questo popolo, ancor prima che venisse utilizzato dai nuragici.

Ne sono testimonianza non solo le tecniche costruttive (vedasi la Tholos del nuraghe principale) ma anche la significativa quantità di reperti archeologici rinvenuti, fra cui frammenti di vaso policromo con figure geometriche e stilizzazioni di animali e la piccola ascia bipenne rinvenuta negli anni ‘80 dal presidente dell’Associazione Amici di Sardegna, già ispettore onorario della Soprintendenza Archeologica di Cagliari, proprio in una delle tante cavità della collina .

Dopo la doverosa segnalazione alla Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano e i relativi studi curati dalla Dottoressa Cerruti, il sito di Antigori è stata abbandonata all’incuria.

Recentemente, nel corso di un ennesimo sopralluogo si è potuto appurare che tutta l’area è oggetto di scavi abusivi, asportazioni di reperti, danneggiamenti alle strutture con scritte (realizzate con vernice bianca) sulle pareti della collina.

Come se non bastasse, degli sconosciuti, hanno sfondato la parete della struttura, che fra l’altro ci risulta essere l’unica struttura micenea la cui copertura a volta (tholos) è ancora intatta, indebolendo non poco la già precaria staticità dell’intera costruzione.

Per tutto questo l’Associazione Amici di Sardegna chiede un urgente intervento finalizzato alla salvaguardia della struttura la cui conservazione non può e non deve essere ulteriormente procrastinata.



Ulteriori informazioni
Sito Internet
http://www.amicidisardegna.it

E-mail: amicidisardegna@tiscalinet.it
13   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
DedaloNur Inserito il - 05/07/2013 : 16:16:34
bella la gallery ma come si fa avederla in 3d?
Montearcosu Inserito il - 04/07/2013 : 19:29:58
http://www.suscruxoxu.it/index.php?...380&Itemid=2

MarcelloS Inserito il - 14/11/2007 : 18:20:59
EdoSardo ha scritto:

Per fortuna altrettanti funzionari sono persone serie e corrette!


Si infatti. Probabilmente sei incappato nell'imbecille di turno!
EdoSardo Inserito il - 14/11/2007 : 15:54:47
Nel senso che fui invitato a non ficcare il naso dove non mi riguardava. Un cittadino che va in giro per siti archeologici e denuncia situazioni di degrado o di mancata tutela del patrimonio archeologico è visto come un "ficcanaso", perchè ci sono funzionari che considerano il patrimonio archeologico come res personale. Per fortuna altrettanti funzionari sono persone serie e corrette!
MarcelloS Inserito il - 14/11/2007 : 14:51:59
EdoSardo ha scritto:

venni redarguito e invitato cortesemente a "farmi gli affari miei",


In che senso?
EdoSardo Inserito il - 14/11/2007 : 14:46:59
In merito al fatto che tanti. troppi materiali consegnati alle autorità competenti rimangano poi chiusi in scatole, talvolta anonime, e mai pubblicati, posso dire che Roberto ha ragione. Anni fa consegnai un reperto di età medievale raccolto in superficie. Non solo non seppi più nulla del reperto in questione, ma venni redarguito e invitato cortesemente a "farmi gli affari miei", sinceramente mi sarei aspettato almeno un ringraziamento...ma siamo, ahimè, in italia!
Per quanto riguarda la statuetta "cicladica" posso dire che il termine "cicladico" è sempre meno usato nella letteratura scientifica, le statuette sarde, in qualche caso, sono più antiche di quelle cicladiche di quasi mille anni. Posso sapere come era fatta questa statua in arenaria? quanto era grande?
amicidisardegna Inserito il - 14/11/2007 : 08:22:03
Non capisco perchè siano sgradevoli le cose affermate.
Mi sembra assai più sgradevole che non si sappia dove finiscano centinaia di reperti consegnati alle autorità.
Sono anni che chiedo notizie e nessuno sa' nulla...
Quanto alla presenza della dea madre (cicladica?) io non ho detto che questo proverebbe la presenza di un (chiaramente successivo) insediamento miceneo, semmai questo ritrovamento aprirebbe interessanti ulteriori ipotesi sulla ricostruzione del passato di questo sito.
Condivido quanto scritto in merito alla democraticità della scrittura anche se confermo quanto detto sulla qualità e democraticità dell'accesso alla scrittura e alle sue modalità di divulgazione.
Per il resto sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni su quanto affermato.

Roberto Copparoni
alfonso Inserito il - 08/11/2007 : 16:50:19
Non capisco bene il discorso di Copparoni, soprattutto con accenni che se riferiti alla Ceruti, che non è più tra noi, sono abbastanza sgradevoli oltre che privi di sostanza.
Per quanto riguarda la statuetta se si tratta effettivamente di dea madre di tipo cicladico, ma bisognerebbe vederla, non avrebbe niente a che fare con i materiali micenei, decisamente più recenti e rinvenuti in strato misti a materiale nuragico ben definito.
Alla segnalazione dei fratelli Copparoni, sempre ricordati dalla prof. Ceruti, di materiali provenienti da contesti di rimestamento, seguirono negli anni scavi che interessarono i vari vani dell'insediamento e che hanno portato ad avere stratigrafie e associazioni più complete e di chiarire la provenienza dei materiali. Gli scavi e i materiali nuragici e micenei sono stati pubblicati, con tanto di schede, disegni, foto e rilevamenti, quindi perfettamente verificabili; i dati confermano la presenza di un insediamento nuragico, frequentatro da Micenei. E in campo archeologico, come in qualsiasi campo scientifico, gli scritti fanno testo perché sono quelli che mettono i lettori nelle condizioni di poter verificare i dati, correggerli, contestarli ecc. Gli scritti sono, cioè sono uno strumento democratico.
Va aggiunto che sui materiali dello scavo furono realizzate varie tesi di laurea e sono attualmente in corso di revisione da parte degli allievi della Ceruti, che in ricordo della loro maestra hanno ripreso e proseguito quegli studi.

alfonso
alfonsostiglitz@libero.it
amicidisardegna Inserito il - 08/11/2007 : 16:05:30
Sono consapevole del detto, ma sono altrattanto convinto che chi scrive, non è detto che abbia sempre ragione. Spesso viene spinto dal solo interesse che non sempre è rappresentato nobili fini come lo sviluppo delle ricerche e per effetto la crescita delle conoscenza e dei saperi. Spesso si scive al solo scopo di far prevalere una tesi rispetto ad un altra.
Infatti quasi mai uno scienziato, un ricercatore, nello specifico un archeologo, ha chiesto "venia", ammettendo i propri errori di valutazione.
Spesso si scrive al solo scopo di avere ragione e in un certo qual modo al fine di dire l'ultima parola in argomento. Niente di più!
Quante cose sono state scritte e offerte come delle verità assolute e poi sono risultate destituite di fondamento.
Peraltro è noto che chi scrive molto spesso ha dalla sua la forza del baronati professionali o sindacali o dell'appartenenza politica e possieda anche discrete capacità economiche, dirette o indirette.

E poi...ora che ricordo insieme a Mio fratello, Massimo, Antonello e Ignazio, portammo alla Ceruti anche una statua in arenaria di 80 cm raffigurante una dea madre in arenaria.
Che fine ha fatto questo importante reperto?
Nessuno mi ha saputo dire qualcosa in merito.

Visto che, come è stato detto, si è scritto di tutto e di più sul sito di Antigori , come mai non si è scritto qualcosa al riguardo?
La circostanza che sia stata rinvenuta ad Antigori una dea madre, magari di provenienza cicladica, potrebbe avvalorare di molto la presenza di uno stabile insediamento di popolazioni non autoctone.
Ma forse, siccome la Ceruti non ha mai scritto nulla al rigurdo, non possiamo parlarne!




Roberto Copparoni
EdoSardo Inserito il - 08/11/2007 : 08:46:31
Salve Roberto, con la consueta correttezza la compianta Ferrarese Ceruti citò in nota gli studenti Giulio e Roberto Copparoni che rinvennero e consegnarono le ceramiche micenee, ne ero a conoscenza. Non ritengo comunque, nel modo più assoluto, che Antigori sia un sito abitato stabilmente da una popolazione egea, nelle pubblicazioni della stessa Ceruti non si fa nessun cenno riguardo l' ipotesi. Se ad Antigori c' era una presenza micenea stabile, essa fu connessa a doppio filo con la presenza nuragica. Il nuraghe fu costruito prima dell' arrivo della ceramica micenea, che tra l' altro appartiene al mic. 3B e 3C, cioè è più recente dell' alabastron del N.ghe Arrubiu e anche dei reperti di Gonnosfanadiga e di Decimoputzu. Le ceramiche micenee dell' Antigori inoltre non sono ceramiche d' uso comune, a parte i pithoi che citi ma che potevano essere tranquillamente usati per trasportare derrate e consegnarle agli indigeni...se dei micenei abitavano all' Antigori erano "ospiti" dei nuragici, e i rapporti erano pacifici. Nel bronzo recente la Sardegna era in mano alle popolazioni nuragiche, dubito che un gruppetto di micenei arroccati all' Antigori avrebbe potuto muoversi agilmente e sfruttare giacimenti minerari con i nuragici sul piede di guerra! Non mi risulta inoltre che la ceramica micenea stia sempre sotto la nuragica, dalle pubblicazioni trapela tutt' altro, scripta manent!
amicidisardegna Inserito il - 07/11/2007 : 19:43:21
Per altrettanta onestà, intervengo sull'argomento, visto che sono stato chiamato in causa.
Prima, però premetto una cosa.
Forse molti non sanno che insieme alla bun'anima di mio fratello Giulio fummo i primi ad avanzare l'ipotesi che il sito di Antigori avesse una certa rilevanza per via dei numerosi frammenti di manufatti ceramicipresenti nell'area.
Manifatti che consegnammo alla Dottoressa Cerruti ai primi degli anni '80.
La casuale scoperta avvenne nel corso di una delle abituali escursioni che organizzavamo con gli amici.
L'area era stata da poco sconvolta da scavi clandestini e affioravano cocci un po' dappertutto.
Raccogliemmo alcuni pezzi e notammo subito che, per tecnica di lavorazione, tipologia di impasto e, soprattutto, per via delle decorazioni policrome geometriche e delle stilizzazione di animali, questi cocci si differenziavano notevolmente dalle ceramiche nuragiche.
Da subito ipotizzammo che si poteva trattare di ceramiche di fattura egea. E forti di questa convinzione, avvalorata anche dal ritrovamento di una piccola ascia bipenne, ci recammo al Museo Archeologico per consegnare il materiale raccolto.
La cosa buffa, che non mi stancherò mai di raccontare, si verificò allorquando nel consegnare i reperti, manifestammo agli addetti del Museo la nostra ipotesi. Poco dopo gli stessi incaricati si misero a ridere dicendo con una certa supponenza: "Ne dovete mangiare di pane, prima di fare affermazioni di questo genere! Lasciateci lavorare ...poi si vedrà!!.
Passarono alcuni mesi e venimmo a scoprire dalla stampa quotidiana che ad Antigori erano stati rinvenuto reperti micenei!!!
Questa è la vita.

Per la verità durante gli scavi, durati alcuni anni, fummo più volte invitati dalla Cerruti nel sito per segnalare alcuni aspetti relativi ai riferimenti stratigrafici della posizione dei reperti rinvenuti.
Detto questo credo di poter fare alcune osservazioni:

1) parlando di stratigrafia, non è vero che i reperti micenei siano stati rinvenuti costantemente sopra quelli nuragici. Se mai è vero il contrario.

2) non è vero che tutti reperti micenei sono stati rinvenuti in un unico spazio, ma in differenti luoghi.

3) per la tipologia delle opere murarie, per la quantità di reperti rinvenuti (fra cui numerosi pezzi di Pithos utilizzati per conservare grosse quantità di derrate alimentari) e per la presenza di una probabile area cimiteriale (all'interno della quale rinvenimmo dentro una piccolo anfratto l'ascia bipenne e altro materiale ceramico di fattura micenea) si conferma la possibile presenza di uno stabile insediamento, da porre in collegamento da un lato con il commercio di metalli provenienti dai giacimenti del Sulcis e dall'altro garantire una "padronanza territoriale" a tutta l'area, talmente ben organizzata da scoraggiare eventuali attacchi delle popolazioni locali.

Nella speranza di aver fornito ulteriori elementi di valutazione saluto tutti molto cordialmente.
Roberto Copparoni


Roberto Copparoni
MarcelloS Inserito il - 06/11/2007 : 16:16:15
Non posso che essere d'accordo con Edo.
Il sito di Antigori è nuragico a tutti gli effetti... Mi pare sopratutto inesatta la'affermazione che la fortezza fosse stata costruita dai micenei, ancor prima dei nuragici...
Beh, non solo (come ha già detto Edo) le costruzioni a tholos (che nuraghi sono) rientrano nella tradizione architettonica nuragica, sia nelle singole tecniche che nell'impianto complessivo, ma durante gli scavi sono state rinvenute anche ceramiche indigene negli strati inferiori a quelli contenenti le ceramiche micenee: il che prova che i nuragici stavano lì già prima dei micenei... Che poi, mi pare sia ancora da dimostrare che ad Anitgori vi fosse un vero e proprio insediamento miceneo, anche perchè (non vorrei sbagliarmi) le ceramiche son state rinvenute all'interno di uno stesso ambiente, a pianta rettangolare, ed in numero tale da far pensare ad un deposito...

Comunque ciò non toglie che la denuncia dello stato di abbandono e di degrado del sito sia una situazione grave, riscontrabile purtroppo in troppi siti archeologici...
EdoSardo Inserito il - 06/11/2007 : 15:30:09
Per onestà intellettuale mi permetto di fare un appunto agli amici di Sardegna: ad Antigori non esiste nessuna fortezza micenea, questo è un luogo comune che si sente in giro da anni e, purtroppo, i luoghi comuni sono duri a morire! La Ferrarese Ceruti, che ha scavato diverse strutture ad Antigori tra le quali la torre qui definita "struttura micenea con la tholos intatta", definiva la stessa come una canonica torre di un probabile nuraghe "a tancato", cioè con 2 torri affrontate ed il cortile in mezzo, simile al Nuraghe Sa Domu 'e s' Orku sempre a Sarroch. Dubito fortemente che i micenei, che usavano la tholos per costruire sepolture, sbarcarono in Sardegna e cominciarono a costruire tholoi ad uso civile. Inoltre la stessa torre ha 2 piani, in ambito miceneo non esiste niente di simile. I micenei costruivano tholoi ipogeiche totalmente diverse dai nostri nuraghi, che sono infatti strutture subaeree con anche 3 tholoi sovrapposte.

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