Sa carapigna
Stampato da: Forum Sardegna
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Stampato il: Oggi
Discussione:
Autore Discussione: Marialuisa
Oggetto: Sa carapigna
Inserito il: 16/05/2008 17:16:11
Messaggio:
NB:Non ho trovato altri post sulla carapigna , se fosse argomento già trattato scusate !
La carapigna è un sorbetto che anticamente faceva le veci del gelato o del sorbetto.
E' un'invenzione sarda , peraltro antichissima che risale al 1600 , e pare abbia avuto origine a Aritzo . Questa preparazione era anche molto importante nell'economia del paese .
Si conservava la neve -durante l'inverno - in grosse buche che venivano ricoperte con felci e arbusti .
D'estate si trasferiva una quantità di neve in un contenitore ( su barrile) di legno ,e sopra in un contenitore di zinco ( sa carapignera ) venivano versati gli ingredienti del sorbetto : acqua , limone e zucchero.
Il lavoro de "is carapigneris " era lungo e faticoso , si doveva mescolare il tutto fino a ottenere il sorbetto , una massa non gelata ma omogenea e senza grumi.
Occorrevano circa due ore per completare il lavoro e molto spesso a farlo erano dei bambini .
Si vendeva soprattutto durante le feste .
Ps :Anche oggi è altrettanto buona e facile da preparare !
Risposte:
Autore Risposta: Ela
Inserita il: 16/05/2008 17:49:29
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veramente ne avevamo parlato ed anche a lungo con foto varie....ma anche io non sono riuscita a trovare la discussione....forse è andata persa!!!!

Autore Risposta: annika
Inserita il: 16/05/2008 17:56:19
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Sinonimi:
Astròre (in sardo: neve)
Territorio interessato alla produzione:
Intero territorio regionale con particolare riferimento
alla zona di Tuili, di Aritzo e delle Barbagie.
Descrizione sintetica del prodotto
Sorbetto al limone di colore bianchissimo e dalla caratteristica
consistenza simile a quella della neve fresca.
Descrizione delle metodiche di lavorazione,
conservazione e stagionatura
Si prepara una limonata con acqua, zucchero e limone. La
limonata viene inserita in un contenitore d’acciaio (un tempo
di piombo e poi di alluminio) detto sorbettiera, che viene
chiuso ermeticamente con un coperchio d’acciaio e dei panni.
La sorbettiera viene inserita in un altro contenitore di
legno a forma di barilotto (in sardo: barrile).
Sul fondo del barilotto e intorno alla sorbettiera viene inserito
del ghiaccio a pezzi, che viene poi cosparso di sale. A
questo punto si inizia a girare la sorbettiera molto velocemente
e con energia, di modo che il contenuto cominci a
ghiacciare.
Dopo circa 40 min. la sorbettiera può essere aperta e il contenuto
sminuzzato, con delle palette d’acciaio prima e poi di
legno, affinché il prodotto sia il più soffice possibile, di consistenza
simile a quella della neve fresca.
Materiali e attrezzature per la preparazione e
il condizionamento
La carapigna viene preparata e servita al momento (normalmente
all’aperto, durante le feste paesane). La limonata
può essere preparata all’interno di locali chiusi, e trasportata
dentro contenitori sigillati, per essere lavorata vicino
al punto vendita, spesso appunto in bancarella di una
festa paesana.
Metodiche omogenee e regole tradizionali da
oltre 25 anni
La carapigna è sicuramente un prodotto molto antico. Questo
fatto è testimoniato sia dagli anziani che dichiarano di
averla conosciuta fin da bambini, sia dall’arcaicità della tecnica
di lavorazione.
(fonte)
Regione Autonoma della Sardegna - Ersat, Ente Regionale di Sviluppo e Assistenza Tecnica in agricoltura.
Autore Risposta: Ichnos
Inserita il: 17/05/2008 00:37:34
Messaggio:
Quando la sardegna insegna...........sapete amici che anni fà,su una mia scommessa personale sono voluto andare a conoscere la storia del sorbetto (essendo la carapigna di casa) e sentite sentite il sorbetto è proprio la carapigna originariamente si trattava infatti di acqua e limone,ma.......non zuccherata,come dissetante nei periodi di grande caldo,lo zucchero è arrivato molto tempo dopo e x dire il vero nei primi periodi della comparsa dello zucchero,il sorbetto non era tanto gradito,veniva considerata cosa pro is erriccos e quindi in parte anche boiccotata,ma i gusti cambiano amici miei.......w sa carapigna e w sa sardigna
Autore Risposta: Marialuisa
Inserita il: 17/05/2008 11:36:53
Messaggio:
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ICHNOS ha scritto:
Quando la sardegna insegna...........sapete amici che anni fà,su una mia scommessa personale sono voluto andare a conoscere la storia del sorbetto (essendo la carapigna di casa) e sentite sentite il sorbetto è proprio la carapigna originariamente si trattava infatti di acqua e limone,ma.......non zuccherata,come dissetante nei periodi di grande caldo,lo zucchero è arrivato molto tempo dopo e x dire il vero nei primi periodi della comparsa dello zucchero,il sorbetto non era tanto gradito,veniva considerata cosa pro is erriccos e quindi in parte anche boiccotata,ma i gusti cambiano amici miei.......w sa carapigna e w sa sardigna
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Grazie Maestro Ichnos , veramente fonte inesauribile !

Sorbettiere in stagno o zinco [ source Museo Etnografico Aritzo]
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 02/05/2009 19:49:47
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Chiedo scusa per il ritardo, con cui intervengo alla discussione, ma avendo letto solo ora.....non posso non dire la mia......apportando alcune precisazioni a quanto detto da altri sull'argomento. Premetto che....sono uno dei pochi "carapigneris" ancora in attività, di origini aritzesi, discendente diretto di Sebastiano Onano detto Tiu Tanu (n.01/02/1884 m.15/12/1969)(mio nonno Materno) e di Salvatore Pranteddu detto Litteddu (n.03/04/1919 m. 04/09/1986) (mio Padre), Ultimi Carapigneris della vecchia tradizione, e quindi a tutti i titoli erede di questa antica tradizione, per la quale nutro profonda passione.
I° Sa Carapigna non è un sorbetto ma bensì una granita
II° Su Barrile non è un contenitore per il trasporto del ghiaccio(neve conservata), ma bensì uno strumento atto a contenene la sorbettiaera detta anche carapignera circondata ai lati ed in basso da un' insieme di ghiaccio e sale. Il trasposto del ghiaccio veniva fatto con dei sacchi in cui lo stesso veniva impagliato per coibentarlo, protegendolo così dal caldo e dal vento, che poi venivano posti a dorso di un cavallo.
III° La massa deve essere gelata al punto giusto tanto che, a lavorazione ultimata, la carapigna rimanga attaccata in modo considerevole alla paletta di legno, senza scivolare via.
IV° Non è assolutamente vero che molto spesso a fare la lavorazione della Carapigna fossero dei bambini, in quanto molto faticosa, è invece vero che anche io, sin da bambino, ho iniziato ad apprendere i segreti di quest'arte, guardando sempre e provando di rado, quando gli adulti potevano dedicarci del tempo all'insegnamento.
V° Il prodotto è di origine araba, ma arrivò in Sardegna con gli spagnoli, che a loro volta ne appresero l'arte durante la dominazione araba in Spagna, nel 1600. Gli Aritzesi ne carpirono i segreti presso i palazzi della nobiltà spagnola a Cagliari, dove erano costretti a recarsi per il trasporto del ghiaccio proveniente dalle nevi conservate del Gennargentu. Cosa che iniziarono, con l'industriosità che è da sempre loro riconosciuta, a far conoscere presso la popolazione durante le feste patronali dei nostri paesi. Quanto detto prima è dimostrato da una lettera reperita c/o l'archivio regio di Cagliari. Infatti in una lettera del 4 luglio 1800 L'arrendatore neviero Ghiani si lamentava con l’intendente perché due cavallanti, Sebastiano Mereu e Antonio Maria Nieddu, si erano rifiutati in quanto miliziani di effettuare il trasporto della neve, quando invece si poté appurare che uno se n’era andato per i suoi affari e l’altro «se ha hido à hacer carapiña à San Constantino» (Se n’è andato a fare carapigna alla festa di San Costantino).
VI° (Con tutto il rispetto per il Maestro Vacca e per la sua professionalità) La bevanda è sempre stata zuccherata, in quanto, tecnicamente parlando, senza lo stesso non ne sarebbe possibile la produzione, si otterrebbe un qualcosa di completamente diverso nella sua struttura, sicuramente non una granita ( il maestro su questo ci può insegnare qualcosa).
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 02/05/2009 22:41:59
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queste sono alcune mie foto mentre faccio la carapigna
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Autore Risposta: saludos
Inserita il: 02/05/2009 22:58:51
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altra foto della Carapigna
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Autore Risposta: saludos
Inserita il: 02/05/2009 23:33:15
Messaggio:
altre immagini della carapigna...stessa manifestazione
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Autore Risposta: saludos
Inserita il: 02/05/2009 23:46:32
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altra e per oggi ultima immagine della carapigna
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Autore Risposta: Grodde
Inserita il: 03/05/2009 00:08:49
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Penso che in origine non fosse tipica della sola Barbagia, ad esempio qui nel cuore del Mejlogu sulla cima del monte Pèalu si conserva "sa niera" che è una sorta di pozzo largo una decina di metri e profondo 4 o 5, con le pareti rivestite di mura a secco, dove veniva conservata e pressata la neve fino a farla diventare ghiaccio compatto, poi sa niera veniva coperta con vari strati di paglia e terra e in queste condizioni il ghiaccio poteva conservarsi per molti mesi. E veniva poi utilizzato per la preparazione de "sa carapigna".
Ora non nevica più come una volta e sa niera è in stato di abbandono da tempo immemorabile
Mi sembra che anche sulla cima del Montiferru ci sia una località detta sa niera, immagino che anche li ci fosse uno di questi pozzi per la conservazione del ghiaccio, è possibile che ci fosse una niera in ogni zona della Sardegna dove è presente un monte piuttosto alto, che grazie alle basse temperature garantite dall'altezza poteva permettere una migliore conservazione del ghiaccio
Autore Risposta: McCurry
Inserita il: 03/05/2009 00:11:55
Messaggio:
Ho assaggiato Sa Carapigna in varie manifestazioni, l'ultima volta a Sestu, fatta da Aritzesi DOC,, devo dire che è Buonissima!! 
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 03/05/2009 00:40:04
Messaggio:
GIUSTO GRODDE ......INFATTI COME HO SCRITTO PRIMA ...E' UNA GRANITA DI ORIGINE ARABA........LA CUI RICETTA GLI ARITZESI CARPIRONO AGLI SPAGNOLI.......E POI SICURAMENTE CI SONO STATE ALTRE IMITAZIONI PIU' O MENO REALI...PER QUANTO RIGUARDA LE NEVIERE.........ESISTEVANO IN PIU' PARTI DELLA SARDEGNA ....MA LE UNICHE CHE GARANTIVANO.......L'APPROVVIGIONAMENTO OGNI ANNO....ERANO QUELLE DI FUNTANA CUGNADA....AD ARITZO ...SUL GENNARGENTU
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 03/05/2009 00:45:26
Messaggio:
CARO McCurry, CHISSà COSA DIRAI....QUANDO ASSAGERAI LA CARAPIGNA DOC..................DICO QUESTO PERCHE' SO DI CHI PARLI..........BRAVI RAGAZZI....VOLENTEROSI.....INTRAPRENDENTI......CON TANTA INVENTIVA.........MA A CUI NESSUNO A MAI DATO LA VERA RICETTA DELLA CARAPIGNA........QUELLA SI TRAMANDA SOLO DI PADRE IN FIGLIO...........E LORO ....PURTROPPO PER LORO.......NON HANNO ANTENATI CHE ABBIANO POTUTO FARLO.......
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 03/05/2009 21:13:04
Messaggio:
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN STUDI SARDI
P. FILIGHEDDU, L. GASPERINI, P. MARCIALIS
LA CARAPIGNA, GRANITA DI ARITZO. PRIMI RISULTATI DI UNA RICERCA ETNOGRAFICA
(Estratto da STUDI SARDI - Vol. XXIX - Anno 1990-91)
Origini della privativa della neve in Sardegna
La privativa della neve in Sardegna nacque ad Aritzo nel 1636 da un’iniziativa imprenditoriale privata degli aritzesi Gerolamo Pirella, Antonio Cuy Lay e Giovanni Bachisio Fadda.
Il documento che certifica la nascita de1l’«arbitrio della neve», datato 1696 ma relativo ad avvenimenti del 1636, è conservato presso l’Archivio di Stato di Cagliari.
Secondo l’importante fonte, che qui riportiamo nell’ampio re-gesto del Pinna, Gerolamo Pirella, Antonio Cui Lai e Giovanni Bachisio Fad¬da scavarono a proprie spese alcuni pozzi nelle montagne di Aritzo per conservarvi la neve» Chiesero indi al re Filippo IV nel 1636 di stabilire l’arbitrio, o privativa, per la provvista della città di Cagliari, e ne ottennero essi stessi la concessione regia, versando all’uopo alla regia cassa la somma di 35.000 reali. La durata della concessione era per tutta la loro vita ed, in seguito, per quella di altre due persone designande da loro. Ben presto rimase però unico concessionario Gerolamo Pirella, che acquistò i diritti dei suoi consoci. Essendo egli morto senza designare i suoi due successori, usufruì della concessione la sua figlia primogenita Margherita Pirella e, deceduta questa, avanzò le sue pretese la secondogenita Antonia, cui si oppose il Regio Fisco. Ne segui una lunga lite, che fu troncata però da una carta reale di transazione, in data 11 ottobre 1666, con la quale si asse¬gnava la metà dei proventi dell’arbitrio alla Pirella, e l’al¬tra metà all’erario. Così rimase devoluta al R. Patrimonio questa gabella. In progresso di tempo la presa e la conser¬vazione della neve si faceva anche sulle montagne di Parte Olla ed in quelle di Fontana Cungiada, e si avanzò pure il numero di pozzi sul Gennargentu, tanto che nel 1704 si rinnovarono i sette pozzi già esistenti e se ne costruirono altri tre .
Il documento è importante, anche perché ci mostra come l’origine del demanio fosse legata alle necessità di approvvigionamento della città di Cagliari, così che nello stesso tempo in cui nacque la privativa della neve, così nacquero anche i cavallanti, ossia i trasportatori che quotidianamente, spesso viaggiando anche di notte, portavano la neve alla Corte Viceregia e alle pubbliche rivendite della città di Cagliari.
Detti cavallanti altro non erano che gli abitanti di Aritzo e di Belvì proprietari di animali da trasporto, comandati a turno dall’appaltatore per far fronte alle quotidiane esigenze del trasporto della neve.
In altre parti del documento, non riportate dal Pinna, si afferma che quello del 1636 fu il primo tentativo di sfruttamento della neve nell’isola. Si ricorda inoltre, a dimostrazione della necessità di un regolare approvvigionamento di neve nei mesi estivi, che nel corso di un importante ricevimento a corte si dovette ricorrere al salnitro nero per rinfrescare le bibite.
Queste notizie sono in parte confermate da un lungo resoconto del 9 febbraio 1757, con il quale l’Intendente Generale comunicava al Re le richieste notizie «sull’origine, progresso ed economica direzione della Gabella della neve» .
Risulta da questo documento che la nascita della gabella risa¬le al 1703, quando dopo la morte dell’ultima concessionaria Antonia Pirella «si è devoluto al Regio Patrimonio il suddetto diritto, e Giuseppe Mammelli di Orani lo prese in arrendamento». Al Mammelli succedette «un certo Marcello del detto luogo di Orani associato con Leonardo Detori di lui suocero, e Cristoforo Lecca [.....] poscia subentrò Salvador Espanu colla Sigurtà del Conte di Monteaguto e di Don Giovanni Carmicer, e terminato il contratto di questo si è deliberato altra volta l’arrendamento a farsi dei suddetti Detori, e Lecca nel qual tempo segui l’ingresso delle gloriose armi di S.M. in questo Regno».
Il documento specifica che dal 1723 in poi non «si è potuto sapere le circostanze a cagione che questo genere della neve è sempre stato insieme con tutti gli altri redditi patrimoniali arrendato»»
La successione degli arrendatori, tuttavia, è da considerarsi parziale e non priva di diverse inesattezze, e contrasta in più parti con un altro documento, proveniente dal medesimo fondo, il quale riporta invece, in ordine cronologico dal 1693 la 1754, i seguenti nominativi: Giuseppe Pirella (poi riconfermato); Ignazio Balia; Cristoforo Lecca; Angelo Animondo; Baldassarre Almerin; Angelo Animondo; Salvatore Loy; Cristoforo Lecca; Tommaso Belloni; Pietro Giovanni Minello; Giuseppe Camedda; Michele Guessa; Ignazio Pisà; Paolo Sando; Giovanni Battista Postillon; Giovanni Battista Pranteddu; Domenico Valeri, Tutti con incarico triennale tranne gli ultimi due, che ottennero l’appalto per sei anni. In un atto del 1750, tuttavia, l’arrendatore per quell’anno risulta invece essere tale Juan Estevan Massa, evidentemente subentrato prima della naturale scadenza del 1754 al Valerio.
Prima del 1693 . ferma restando la titolarità di Antonia Pirella nel godimento della metà dei proventi della neve, l’altra metà era stata appaltata di tre anni in tre anni a Giovanni Bellot¬to (1663); Giovanni Gallus; Ambrogio Nau; Giovanni Seque; Pietro Ibba (per due trienni); Salvatore Lay; Luigi De Medina; Salvatore Lay …
Di certo comunque sappiamo che nel successivo 1755 si passò alla gestione cosiddetta in economia, e l’Intendente Generale tentò per conto del Regno un’incetta di neve nei monti di Olla, che tuttavia si chiuse con delle perdite «per la cattiva qualità della neve caduta in detti monti» .
Fu forse in seguito a questi negativi risultati che nel 1757 si decise di reintegrare la gabella della neve, e di affiggere i relativi «filetti invitativi» avendo cura che fossero pubblicati anche «in Aritzo, dove cade la neve più condensata ed in maggiore quantità»
........................dei nuovi appalti venne così concesso nel 1759 a Marco Antonio e Giuseppe Agostino Guiani, di Aritzo, che lo mantennero fino al 1763 .
Seguirono nel periodo 1764-1775 il notaio Giorgio Podda, di Aritzo; nel 1775-1780 Giovanni Antonio Frau Calvo di Cagliari; nel 1781-1786 ancora Giorgio Podda; nel 1787-1792, senza licitazione per mancanza di concorrenti, Don Emanuele Guiani, di Aritzo (Ghianio Giani in altre carte), ancora in carica nel 1793-74, sempre per mancanza di concorrenti, e poi riconfermato per gli anni 1795-1798, 1799-1804, 1805-1810; nel 1811-1814 Don Antonio Galisai, di Aritzo; nel 1815-1820 Cristoforo Onanu; nel 1821-1826 Carlo Corona, che nel 1822 cedette l’appalto a Michele Aledda Virdis e Pietro Antonio Sulis di Aritzo; nel 1827-1844,
………..omissis…….
I karapigneris oggi ancora in attività sono due, rimasti soli a coltivare con la bontà e la genuinità del loro prodotto, il piccolo spazio lasciato libero dalla grande industria, che ormai vende i suoi alimenti gelati fin nelle più sperdute località dell’isola.
Sono gli ultimi eredi delle grandi dinastie dei karapigneris di Aritzo, quelle dei Paba, dei Mameli, dei Pranteddu, fino a ieri acerrimi concorrenti e oggi associati per tener viva, nella piena coscienza del valore anche culturale del proprio mestiere, una tradizione a cui è legata la storia stessa di molte delle generazioni che nel succedersi dei secoli hanno popolato questo estremo lembo della montagna sarda.
PIERANGELO FILIGHEDDU
LUISA GASPERINI
PIERO MARCIALIS
Nota a margine (di Graziano Pranteddu)
. I Pranteddu sono eredi della dinastia degli Onano. In Quanto il primo dei Pranteddu Karapigneri, Salvatore Pranteddu detto “Litteddu”, di professione torronaio ambulante, mio padre, era genero di Sebastiano Onano detto “Tiu Tanu” (figlio di Giuseppe Onano) (fratello di Tiu Cabanu ) che, essendo padre di cinque figlie femmine Angelina, Maria, Giuseppa (Peppina), Bonaria Giovanna (mia madre) e Gesuina, ebbe in lui l’unico genero disposto a seguire la tradizione familiare, grazie al quale tramite i suoi figli e nipoti ancora oggi continua e viene divulgata anche tramite i moderni mezzi di comunicazione
(www.carapigna.it e-mail : g.pranteddu@carapigna.it g.pranteddu@tiscali.it )
Altri link da visitare:
http://www.marellagiovannelli.com/m...eetisane.php
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 03/05/2009 21:57:07
Messaggio:
Oggi due foto antiche sempre sul tema de Sa Carapigna
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Autore Risposta: Nevathrad
Inserita il: 04/05/2009 01:16:33
Messaggio:
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saludos ha scritto:
altra e per oggi ultima immagine della carapigna
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Foto molto belle! Ne hai qualcuna a dimostrazione della giusta consistenza finale?
Autore Risposta: Barbaricina
Inserita il: 04/05/2009 07:33:35
Messaggio:
beh.... io quella consistenza finale la vorrei proprio assaggiare... 
Autore Risposta: Nevathrad
Inserita il: 04/05/2009 10:34:51
Messaggio:
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Barbaricina ha scritto:
beh.... io quella consistenza finale la vorrei proprio assaggiare... 
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Affermazione decorosamente nascosta nella domanda...
Non mi capita spesso nei confronti di dolci e gelati, ma ogni tanto ho dei rigurgiti di dignità...
Autore Risposta: Barbaricina
Inserita il: 04/05/2009 12:54:07
Messaggio:
saludos....
c'è qualche manifestazione dove la si può assaggiare??? (intendo a breve)...
che so, magari tipo Foreste Aperte...

Autore Risposta: Tranquillo
Inserita il: 04/05/2009 13:41:08
Messaggio:
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Barbaricina ha scritto:
saludos....
c'è qualche manifestazione dove la si può assaggiare??? (intendo a breve)... che so, magari tipo Foreste Aperte... 
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In una manifestazione come "Foreste aperte" dovrebbe esser più facile assaggiare la caraGhianda che la caraPigna....
mi sa che dovrai aspettare "Pinete aperte"



Autore Risposta: Barbaricina
Inserita il: 04/05/2009 13:46:26
Messaggio:
...
lààààààà Tranquìììì... torradu sesi??? eheheheheh bella questa... 
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 04/05/2009 14:36:13
Messaggio:
ecco la dimostrazione della consistenza
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Autore Risposta: saludos
Inserita il: 04/05/2009 14:45:48
Messaggio:
l'ultima volta che l'ho fatta quest'anno è stato
Ad HISTORIA SARDISKA
Per il V° Raduno Regionale Multiepoca dei gruppi storici Sardi
dal periodo Nuragico al XVIII secolo.
che si è tiene a Las Plassas il 25 APRILE di ogni anno
D'ora in poi vi terrò sempre aggiornati sulle date delle manifestazioni in cui la faccio
La prossima ...tempo permettendo......Sabato 9 maggio e domenica 10 maggio.....a Sanluri per la festa di S.gnazio.....mentre la Mattina di domenica 10 Maggio ....a Sanluri Stato ..per il raduno cinofilo...."UNA GIORNATA DA DI CANI.........OK?
Autore Risposta: lucina
Inserita il: 04/05/2009 19:06:05
Messaggio:
Bravo Graziano !
Siete i numeri 1 per carapigna e turroi !!!
Autore Risposta: lucina
Inserita il: 04/05/2009 19:15:47
Messaggio:
Una carapigna non dolcissima ,profumo e sapore di limone di una delicatezza
super ,che solo gli eredi di ziu Lalloi Pranteddu sono capaci di
fare !!!!
Le altre solo imitazioni !
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 04/05/2009 19:27:49
Messaggio:
Prima si andava a vendere nelle feste con baracche di questo tipo
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Autore Risposta: saludos
Inserita il: 05/05/2009 23:54:34
Messaggio:
Il mezzo di trasporto agli inizi dello scorso secolo per i carapigneris, Torronai e ambulanti in genere
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Autore Risposta: Incantos
Inserita il: 06/05/2009 18:39:58
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lucina ha scritto:
Una carapigna non dolcissima ,profumo e sapore di limone di una delicatezza super ,che solo gli eredi di ziu Lalloi Pranteddu sono capaci di fare !!!! Le altre solo imitazioni !
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Gnam gnam confermo!!!
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 07/05/2009 16:37:39
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Nevathrad ha scritto:
| Barbaricina ha scritto:
beh.... io quella consistenza finale la vorrei proprio assaggiare... 
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Affermazione decorosamente nascosta nella domanda... Non mi capita spesso nei confronti di dolci e gelati, ma ogni tanto ho dei rigurgiti di dignità... 
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....e allora non pensarci due volte.....la Carapigna ......merita........
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 07/05/2009 23:24:04
Messaggio:
Un po' di vanità non guasta....che ne dite?


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Autore Risposta: saludos
Inserita il: 07/05/2009 23:59:56
Messaggio:
oggi me la tiro un po'
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Tanto ...credo di non fare danni.....pochissimi partecipanti a questo forum........peccato .....perchè ci tengo tanto.......soprattutto per coloro che mi hanno preceduto.........
[red]Mio Padre e Mio Nonno[/red].........perchè non vada dimenticato chi ....con il suo lavoro.......ha Salvato Questo prodotto dall'oblìo.
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 08/05/2009 00:29:52
Messaggio:
Mio nonno, Sebastiano Onano, conosciuto come "Tiu Tanu Onanu"
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Mio Padre, Salvatore Pranteddu, conosciuto come "Tiu Liteddu" ad Aritzo (paese di Nascita) e come "Tziu Lalloi" a Tuili (paese in cui sono nato io)
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Autore Risposta: Nevathrad
Inserita il: 08/05/2009 07:58:19
Messaggio:
Quando si svolge la propria professione in maniera accurata, con il riguardo dovuto anche ai più piccoli dettagli, con amore anzi passione, i risultati e i riconoscimenti non possono non arrivare!
Magari qualcuno farà un po' fatica a capire che molte cose che provengono dal passato non sono "passate", ma riconquistano sempre e continuamente una propria specifica attualità, grazie all'intelligenza ed alle capacità di chi le porta avanti con orgoglio e determinazione... Ma per ogni "qualcuno" superficiale, ci saranno in contrapposizione molti "qualcuno" che invece apprezzeranno, eccome!!!
Autore Risposta: lucina
Inserita il: 08/05/2009 16:01:16
Messaggio:
Quanta strada hai fatto !!
Complimenti !!!!!
Autore Risposta: lucina
Inserita il: 08/05/2009 16:05:06
Messaggio:
Io ricordo che avevate dei blocchi di ghiaccio
nella paglia !
Ma a cosa serviva,per non far sciogliere il ghiaccio???









Autore Risposta: saludos
Inserita il: 08/05/2009 19:22:12
Messaggio:
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lucina ha scritto:
Io ricordo che avevate dei blocchi di ghiaccio nella paglia ! Ma a cosa serviva,per non far sciogliere il ghiaccio???         
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Si, essendo un'ottimo isolante, la paglia veniva utilizzata per questo scopo
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 08/05/2009 19:35:11
Messaggio:
Storie di attività montanare di G. Pranteddu
La via della neve
“Su camminu de is niargios”
Nell’antichità, utilizzando il ghiaccio delle neviere di Aritzo le “Domos de su nie” ingegnosi artigiani inventano la prima Granita della Sardegna: “Sa Carapigna”
Risalgono al milleseicento le prime notizie sulla costruzione di pozzi per la raccolta della neve, dislocati nel massiccio del Gennargentu.
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Il grosso delle neviere, oltre venti buche scavate in canaloni naturali, dove la neve si ammassa per effetto del vento, si trovano dislocate su tre piani molto riavvicinati della montagna FUNTANA CUNGIADA a 1459 metri di quota.
L’operazione di raccolta della neve era affidata ad una nutrita schiera di uomini detti “NIARGIOS”, i quali con sacchi e ceste raccoglievano la neve che veniva poi pressata nelle fosse a forza di piedi o di pali. La neve veniva poi ricoperta con uno spesso strato di felci, che venivano raccolte dai fanciulli, detti PICCIOKOS DE FILIXE” e infine da uno strato di terra.
Legati a quest’attività erano, come si apprende da testimonianze
scritte ed orali, una serie di riti religiosi che meritano essere menzionati.
A marzo, quando non era ancora nevicato, arrivata la festività di San Giuseppe, larghi strati di popolazione imploravano la neve come una benedizione. Quando tale implorazione non bastava “is niargios” ricorrevano al loro santo protettore “San Cristoforo” (Santu Cristolu), il quale veniva portato in processione lungo il paese con il proposito di sortire l’effetto desiderato.
I vecchi raccontano ancora di aver sentito dai loro padri, che nel secolo scorso quando la neve, nonostante le processioni, non era ancora caduta gli Aritzesi trasportavano la statua di San Cristoforo con un carro al Flumendosa per immergerla nel fiume, praticando così un vero e proprio rito propiziatorio.
Come si è detto tutta l’attività risale ai primi del 1600, quando ad avere l’esclusiva del prodotto, erano i privati. Ma nel 1663 viene introdotto il sistema dell’appalto, in questo periodo la rendita della commercializzazione della neve era elevata sia per l’appaltatore sia per il fisco spagnolo.
Sarà poi il governo piemontese a riprendere la gestione diretta. Nel 1757 si ha la restituzione dell’attività ai privati che però non risolve del tutto la crisi dell’economia montana Aritzese.
Dalla metà dell’Ottocento, infine il ghiaccio viene importato direttamente dal nord Europa, ciò nonostante, lo sfruttamento delle neviere continua ad essere praticato sia pur marginalmente fino ai primi decenni del 1900, esclusivamente per la produzione de “Sa Carapigna” (la prima Granita prodotta in Sardegna) che ancora oggi continua a comparire sporadicamente nelle feste del campidano e ad Aritzo ad opera di alcuni artigiani ambulanti Aritzesi trasferitisi nella marmilla.
“SA CARAPIGNA”
Sa Carapigna è una granita composta da acqua, zucchero e limone, impiegando come refrigerante la neve ed un ingegnoso strumento costituito da un mastello di legno “su barrile”, da una sorbettiera in alluminio (oggi in acciao inox) “sa carapignera” ed infine da due palette rispettivamente in ferro (oggi in Acciaio) e in legno. Questo prodotto della gastronomia montana è stato l’elemento forte dell’ industria artigiana aritzese che, grazie a forme di commercio itineranti è stata, nell’antichità, sempre presente in tutte le feste dell’isola. Una festa non era festa, infatti, se mancava la Carapigna di Aritzo.
Come si prepara la Carapigna?
1) preparare una miscela di acqua, zucchero e limone in una sorbettiera “Carapignera” di metallo tipo stagno (oggi in acciao inox);
2) inserire la sorbettiera nel mastello “barrile”;
3) introdurre scaglie di ghiaccio con alcune manciate di sale fine nello spazio tra la sorbettiera e il mastello, fino a riempirlo interamente;
4) lavorare manualmente con moto semirotatorio e rotatorio per circa un’ora fino a quando gli ingredienti non raggiungono il punto di gelo. Il sale ha la funzione di contrarre i tempi di reazione, abbassando il punto di fusione del ghiaccio;
5) la fase conclusiva consiste in un procedimento di omogeneizzazione della Granita, con l’ausilio di una paletta di ferro e successivamente con una paletta di legno, con le quali viene amalgamata e lavorata la soluzione che, a procedimento ultimato, non deve presentarsi granulosa, affinché “Sa Carapigna” possa dirsi riuscita.
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 09/05/2009 23:38:15
Messaggio:
Produzione della carapigna
Logistica (Sa barraka e sa kasha)
Lo spazio fisico dove hanno luogo le varie fasi di preparazione, lavorazione e consumo della carapigna viene chiamato sa parada o sa barrakka.
Con tale termine, in verità, si suole più genericamente indicare — in varie parti della Sardegna — qualsiasi banco smontabile utilizzato per la vendita ambulante, altrimenti comunemente chiamato bancarella.
Tuttavia sa parada utilizzata dai karapigneris presenta un elemento distintivo costituito dalla copertura (solitamente in tela di colore chiaro, per respingere il calore dei raggi solari) suddivisa in due spioventi di diseguale misura, il maggiore dei quali destinato a tenere in ombra la vasta area retrostante il banco adibita alla preparazione e alla lavorazione della carapigna, mentre il più piccolo ricopre la minore superficie utilizzata per la mescita.
Sa parada di cui parliamo è una struttura mobile, facilmente smontabile e trasportabile, costituita da un grande tendone (ca.7 m x 7 m) sorretto da uno scheletro di sottili listelli metallici saldati, legati e/o incastrati tra loro, che ha anche il compito ditener sollevata di circa un metro da terra sa mesa (129), costituita a sua volta da due lunghe tavole di legno (ca.2 m x 0,80 m
Anticamente tutta la struttura era in legno (130), ).Immagine:

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e veniva trasportata su di un carro trainato da cavalli (131).
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Oggi i karapigneris in attività fanno uso di moderni autoveicoli furgonati.
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Accanto a sa parada viene anche preparata sa kasha: una rudimentale ghiacciaia formata da poche assi di legno fissate con chiodi sul terreno e disposte perimetralmente intorno alla catasta dei blocchi di ghiaccio («lastre» o «lastroni», del peso di circa 25 kg ciascuno), accuratamente imballati così da potersi conservare per il tempo necessario.
Le dimensioni della kasha variano a seconda della quantità di ghiaccio che si intende immagazzinare, che in particolari occasioni può essere anche superiore a 10 quintali (132).
La tecnica dell’imballaggio consiste nell’isolare le lastre dal terreno sottostante con un abbondante strato di segatura di legno (133).
Le lastre vengono poi posate sulla segatura a stretto contatto l’una con l’altra, onde evitare inutili dispersioni di calore, e quindi ancora ricoperte con segatura pressata con le mani e poi con tela di sacco (di juta), così che il vento non possa asportare i trucioli.
Il ghiaccio bene imballato può facilmente conservarsi per periodi anche di 15-20 giorni.
Dalla kasha si preleva il ghiaccio man mano che serve, per poi frantumarlo e disporlo nell’intercapedine che viene a crearsi tra su barrili e sa karapignera.
Con INF1-INF2.......INF6 identifichiamo gli informatori (Vecchi Karapigneris o loro figli, attuali Karapigneris, di cui si tralascia di citare il nome)
(128) Profondità superiori ai tre metri ci sembrano comunque da escludere. Un informatore (INF2), d’altronde, chiama ripetutamente “vasche", le niviere, evidentemente sulla base di un preciso ricordo che le identifica come fosse non eccessivamente profonde.
(129) “... una mesa si portava sempre. L’altra ce la prestavano" (INF6). Sul luogo si chiedeva in prestito una mesa de pani, il tavolo per impastare il pane. di ca. 1,20 m X 1,50 m).
(130) “La barrakka,.. la bancarella... i paletti di legno si conficcavano in terra. A Sanluri, dove non ci facevano bucare, portavamo dei bidoni con la sabbia. Si mettevano ai quattro fianchi dei lìstellos per la tenda, che si chiamavano anche prantones, ed erano specie di pilastri di sostegno (INF6).
(131) "Tutta l’attrezzatura si portava con la carretta” (INF6). Uno di questi carri. dono di un ex-karapigneri, è attualmente conservato presso il Museo Etnografica del Comune di Aritzo.
(132) INF6.
(133) In antico si usava più comunemente la paglia. Oggi non più, perché “adesso la paglia è poca, il grano è falciato a macchina e la buttano nel campo stesso [.....] allora la paglia era fina, possibilmente di grano, di orzo ... Era molle molle e non si guastava” (INF2).
Autore Risposta: Marialuisa
Inserita il: 10/05/2009 16:16:50
Messaggio:
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saludos ha scritto: ....Tanto ...credo di non fare danni.....pochissimi partecipanti a questo forum........peccato .....perchè ci tengo tanto.......soprattutto per coloro che mi hanno preceduto.
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Finalmente , a ringraziarti di cuore , pregandoti di scusare il ritardo, sono arrivata anche io che ho aperto la discussione .
Ho letto d'un fiato , oggi che ho ritagliato del tempo , le tue precisazioni e il tuo apporto da esperto : complimenti per la tua grande passione .
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 11/05/2009 02:07:44
Messaggio:
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Marialuisa ha scritto:
| saludos ha scritto: ....Tanto ...credo di non fare danni..... |
Finalmente , a ringraziarti di cuore , pregandoti di scusare il ritardo, sono arrivata anche io che ho aperto la discussione . Ho letto d'un fiato , oggi che ho ritagliato del tempo , le tue precisazioni e il tuo apporto da esperto : complimenti per la tua grande passione .
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Grazie a te per aver aperto questa discussione, senza la quale non sarei mai arrivato a questo forum.....è capitato per caso.....perchè cerco spesso.....su internet....tutto ciò che riguarda l'argomento.........un'argomento a cui tengo tantissimo e che vorrei approfondire con l'aiuto di voi tutti.....Graziano
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 11/05/2009 02:23:18
Messaggio:
Su barrili o barrile (fig. 1; tav. I è un mastello formato da 12-13 doghe dileguo di castagno, serrate insieme da due o tre cerchi di ferro che lo circoscrivono a differenti altezze
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Il fondo del barrili giace su un piano che seca l’asse del mastello qualche centimetro più in alto del piano d’appoggio, così che tra il fondo e il terreno si venga a creare una sorta di camera d’aria con evidente funzione termoisolante.
Su barrili misura alla bocca circa 30 cm, al fondo 25 cm. L’altezza è di circa 37 cm.
All’interno del barrili, posata su un grosso frammento discoidale di ghiaccio chiamato su funnu; si trova sa sorbettiera, detta anche sa karapignera
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Autore Risposta: Nellina
Inserita il: 11/05/2009 11:11:40
Messaggio:
Ho il disigio di Carapigna! 
Autore Risposta: spigola
Inserita il: 11/05/2009 11:26:39
Messaggio:
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saludos ha scritto:
Storie di attività montanare di G. Pranteddu
La via della neve “Su camminu de is niargios” Nell’antichità, utilizzando il ghiaccio delle neviere di Aritzo le “Domos de su nie” ingegnosi artigiani inventano la prima Granita della Sardegna: “Sa Carapigna”
Risalgono al milleseicento le prime notizie sulla costruzione di pozzi per la raccolta della neve, dislocati nel massiccio del Gennargentu.
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Io ho visto un documentario sulle neviere di Aritzo, penso tipo Geo&Geo, non so se si possa recuperare. Magari c'è su youtube o su sardiniadigitalibrary. A circai!
Autore Risposta: spigola
Inserita il: 11/05/2009 12:00:52
Messaggio:
Ecco un video (la concorrenza di Graziano). Si parla di Carapigna a partire dal minuto 11,30 circa.
http://www.sardegnadigitallibrary.i...626&id=86496
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 12/05/2009 00:52:07
Messaggio:
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Nellina ha scritto:
Ho il disigio di Carapigna! 
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desiderio che potrai soddisfare il 24 Maggio..............ma poi pretenderò in giudizio...pubblico..... tra quella e le altre che già hai assaggiato
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 12/05/2009 01:15:33
Messaggio:
Grazie per il contributo Nicola......stò cercando di scaricare il video....con la mia connessione a trazione animale.
Comunque ...non si tratta di concorrenza.....ma di ragazzi..volenterosi e intraprendenti...che stanno ....pian piano imparando......l'arte del far la Carapigna......
Sicuramente...se avessero avuto ....come me....la fortuna....di avere in famiglia ......qualcuno che tramandasse questa antica arte........beh....per loro sarebbe stato più semplice..........
Tornando ai video......tu che se esperto di ricerche su inernet.....vedi se puoi recuperare un video di "Pro Sardigna a Villanovafranca" del 23 Dicembre 2007-........in quel caso a far la Carapigna e a dare qualche piccola spiegazione....ci sono io
poi un servizio su Videolina sulla carapigna in argentina.......gennaio 2000.........ed una diretta su rai tre nel dicembre 2000.......la trasmissione mi pare si chiamasse " L'italia a mezzogiorno" o qualcosa del genere sempre con la mia partecipazione da Tuili......Grazie.......
se poi qualcun'altro trovasse altro materiale sull'argomento......è pregato di inserirlo nella discussione.....Ciao a tutti
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 12/05/2009 02:30:01
Messaggio:
Produzione della carapigna
Strumenti (Sa Sorbettiera o Sa Karapignera)
All’interno del barrili, posata su un grosso frammento discoidale di ghiaccio chiamato su funnu; si trova sa sorbettiera, detta anche sa karapignera (fig. 2; tav. I).
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Sa sorbettiera è un recipiente cilindrico alto e stretto (circa 34 cm di altezza per 17 cm di diametro, con 6-8 lt di capacità) ~Immagine:

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in lamiera zincata e saldata, dotato di un coperchio ermetico a pressione (su krobekku)
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65,08 KB con un grande manico atto a fungere da impugnatura durante alcune delle fasi di preparazione.
Sull’orlo della sorbettiera, così come in quello de su krobekku, la lamiera è ripiegata su se stessa, creando un ispessimento di sezione tondeggiante allo scopo di evitare la presenza di bordi taglienti che potrebbero ferire l’operatore.
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Alcune sorbettiere sono provviste di doppio fondo, per diminuire la dispersione di calore. Altre non sono di forma perfettamente cilindrica, ma leggermente rastremate verso l’alto, come se l’imboccatura si restringesse per consentire l’incastro con un coperchio di diametro esterno identico a quello del resto dello strumento.
Anticamente si usavano sorbettiere di stagno (134), presto abbandonate per via della tossicità (135) e della poca resistenza del metallo.
Solo nel 1988 hanno invece fatto la loro comparsa, in via sperimentale, alcune sorbettiere realizzate in acciaio
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Queste nuove sorbettiere, pur offrendo migliori caratteristiche di robustezza e igienicità, a detta degli operatori presentano ancora qualche problema per via della diversa conduttività termica e per la superficie interna troppo liscia, che rende meno sicura la presa durante la lavorazione.
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(134) Alcuni esemplari sono ancora conservati presso il Museo Etnografico del Comune di Aritzo.
(135) “Le prime sorbettiere erano di stagno, e quando si grattava con la paletta erano velenose (INF6); "...prima c’erano anche col fondo di stagno, ma era pericoloso quando si graffiava il fondo con la paletta” (IN F2).
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 13/05/2009 22:53:10
Messaggio:
Il 24 di Maggio ad Iglesias .....Si svolge la 15° Rassegna Artistico Artigianale per la Strada
Partecipa e fai partecipare
....Un ottima occasione......per divertirsi....per riscoprire le nostre tradizioni... ....e perchè nò.......per assaggiare La fresca Carapigna de Tiu tanu e il caldo torrone appena fatto de Tiu Litteddu.......nonchè per vedere tanti artigiani all'opera
Autore Risposta: spigola
Inserita il: 14/05/2009 09:08:13
Messaggio:
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saludos ha scritto:
Tornando ai video......tu che se esperto di ricerche su inernet.....vedi se puoi recuperare un video di "Pro Sardigna a Villanovafranca" del 23 Dicembre 2007-........in quel caso a far la Carapigna e a dare qualche piccola spiegazione....ci sono io
poi un servizio su Videolina sulla carapigna in argentina.......gennaio 2000.........ed una diretta su rai tre nel dicembre 2000.......la trasmissione mi pare si chiamasse " L'italia a mezzogiorno" o qualcosa del genere sempre con la mia partecipazione da Tuili......Grazie.......
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No gnente.
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 14/05/2009 12:49:15
Messaggio:
Grazie ...comunque....per la disponibilità.....Spigola
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 20/01/2010 22:45:03
Messaggio:
Due Video Sulla Carapigna.....il I° alla Festa Regionale del Cuoco tenutasi a Nuoro il 15 Nov. 2009 :
http://www.youtube.com/watch?v=3XcfE_OHsVA
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56,89 KB
Il II° alla festa del cuoco della provincia GAllura tenutasi ad Olbia presso l'aereoporto Costa Smeralda...il 29 Nov. 2009
http://www.youtube.com/watch?v=2MR1mar23XI
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97,35 KB
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 07/03/2010 17:53:21
Messaggio:
...Scusami ancora Anna.....Possiamo rendere pubblico il tuo messaggio e la mia risposta sul forum dedicato alla Carapigna...in modo che pure altri non cadano in errore?
Ciao Graziano ,,,ti mando questo ms. per dirti una cosa che ho visto quest'anno alla manifestazione la provincia produce,,,che si tiene a Cagliari alla fiera campionaria della Sardegna ,,,,,come tu ben saprai, dove partecipano artigiani ,,,mi sono soffermata su uno stend di un signore che produceva torrone e sa vera carapigna ,,,diceva lui,,,,,,,,aveva tanto di cartelli di antichi carapigneri ,,,di come portavano e conservavano la neve per poter fare questo sorbetto ,,,che spero un giorno di poter assaggiare fatto come si deve ,,,,,,,ma il lavoro e quello che è e questo mi impedisce di visitare quei posti dove c'è,,,,,,,,conoscendo qualcosa ,,come ho letto qui in gente di Sardegna gli ho fatto alcune domande ,,,,-se fosse la vera carapigna ,,,,a che ora la preparava ,,,,cosi mi sarei avvicinata per acquistarne 2 assaggi ,,,visto che li sono sempre con mia sorella,,,,,,non penso che ci sarei tornata ,,,,,si è dimenticato di tenere sotto banco le bottiglie di sorbetto che si acquista in tutti i supermercatti le teneva in bella vista in un frigo a giorno che era lì,,,,,,,,,spero tanto che non sia un tuo parente perche faceva propio una cattiva publicita ,,,,,speccialmente a me che odio gli aromi chimici ,,,nel nostro lavoro ci vuole anche serietà ,,,,,e poi tutto viene ricompesato,,,,,se e un tuo parente scusa la critica ma non si può prendere in giro la gente ,,,,a si bì cun saluri Anna
puoi farlo ,,tanto non ci sono nomi ,,,non vorrei rischiare una denuncia ,,,,ma un p'ò di riposo non mi farebbe male!!!!!!!
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 07/03/2010 18:00:05
Messaggio:
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saludos ha scritto:
...Scusami ancora Anna.....Possiamo rendere pubblico il tuo messaggio e la mia risposta sul forum dedicato alla Carapigna...in modo che pure altri non cadano in errore?
Ciao Graziano ,,,ti mando questo ms. per dirti una cosa che ho visto quest'anno alla manifestazione la provincia produce,,,che si tiene a Cagliari alla fiera campionaria della Sardegna ,,,,,come tu ben saprai, dove partecipano artigiani ,,,mi sono soffermata su uno stend di un signore che produceva torrone e sa vera carapigna ,,,diceva lui,,,,,,,,aveva tanto di cartelli di antichi carapigneri ,,,di come portavano e conservavano la neve per poter fare questo sorbetto ,,,che spero un giorno di poter assaggiare fatto come si deve ,,,,,,,ma il lavoro e quello che è e questo mi impedisce di visitare quei posti dove c'è,,,,,,,,conoscendo qualcosa ,,come ho letto qui in gente di Sardegna gli ho fatto alcune domande ,,,,-se fosse la vera carapigna ,,,,a che ora la preparava ,,,,cosi mi sarei avvicinata per acquistarne 2 assaggi ,,,visto che li sono sempre con mia sorella,,,,,,non penso che ci sarei tornata ,,,,,si è dimenticato di tenere sotto banco le bottiglie di sorbetto che si acquista in tutti i supermercatti le teneva in bella vista in un frigo a giorno che era lì,,,,,,,,,spero tanto che non sia un tuo parente perche faceva propio una cattiva publicita ,,,,,speccialmente a me che odio gli aromi chimici ,,,nel nostro lavoro ci vuole anche serietà ,,,,,e poi tutto viene ricompesato,,,,,se e un tuo parente scusa la critica ma non si può prendere in giro la gente ,,,,a si bì cun saluri Anna
puoi farlo ,,tanto non ci sono nomi ,,,non vorrei rischiare una denuncia ,,,,ma un p'ò di riposo non mi farebbe male!!!!!!!
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Autore Risposta: saludos
Inserita il: 07/03/2010 18:10:20
Messaggio:
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saludos ha scritto:
| saludos ha scritto:
...Scusami ancora Anna.....Possiamo rendere pubblico il tuo messaggio e la mia risposta sul forum dedicato alla Carapigna...in modo che pure altri non cadano in errore?
Ciao Graziano ,,,ti mando questo ms. per dirti una cosa che ho visto quest'anno alla manifestazione la provincia produce,,,che si tiene a Cagliari alla fiera campionaria della Sardegna ,,,,,come tu ben saprai, dove partecipano artigiani ,,,mi sono soffermata su uno stend di un signore che produceva torrone e sa vera carapigna ,,,diceva lui,,,,,,,,aveva tanto di cartelli di antichi carapigneri ,,,di come portavano e conservavano la neve per poter fare questo sorbetto ,,,che spero un giorno di poter assaggiare fatto come si deve ,,,,,,,ma il lavoro e quello che è e questo mi impedisce di visitare quei posti dove c'è,,,,,,,,conoscendo qualcosa ,,come ho letto qui in gente di Sardegna gli ho fatto alcune domande ,,,,-se fosse la vera carapigna ,,,,a che ora la preparava ,,,,cosi mi sarei avvicinata per acquistarne 2 assaggi ,,,visto che li sono sempre con mia sorella,,,,,,non penso che ci sarei tornata ,,,,,si è dimenticato di tenere sotto banco le bottiglie di sorbetto che si acquista in tutti i supermercatti le teneva in bella vista in un frigo a giorno che era lì,,,,,,,,,spero tanto che non sia un tuo parente perche faceva propio una cattiva publicita ,,,,,speccialmente a me che odio gli aromi chimici ,,,nel nostro lavoro ci vuole anche serietà ,,,,,e poi tutto viene ricompesato,,,,,se e un tuo parente scusa la critica ma non si può prendere in giro la gente ,,,,a si bì cun saluri Anna
puoi farlo ,,tanto non ci sono nomi ,,,non vorrei rischiare una denuncia ,,,,ma un p'ò di riposo non mi farebbe male!!!!!!!
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Si tratta di uno dei soliti personaggi del "piatto ricco mi ci ficco"....che sfruttano per i propri interessi personali...ma senza alcun rispetto le nostre tradizioni.....molto probabilmente credo pure di sapere di ki si tratta.....hanno depositato un marchio e ... il sorbetto ....ripeto sorbetto a base di derivati del latte ....e non granita naturale di acqua zucchero e limone...la Chiamano "Karapigna con la "K"...cosa che penso non possano fare!.....purtroppo in giro si trovano tanti apprendisti stregoni....che hanno pure gli appoggi politici per fare quello che fanno....con il conseguente danno per le nostre tradizioni......La cosa che mi fa sorridere di più....è che si dichiarano maestri senza mai essere andati a scuola!......Ciao Anna.....è stato bello leggerti....e grazie per avermi consentito di pubblicare il tuo messaggio privato!
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 25/03/2010 21:19:10
Messaggio:
Un altro video Sulla Carapigna.....
http://www.youtube.com/watch?v=9SAVyyp3TqA
— La Carapigna di Graziano Pranteddu... All'antica Locanda al Castello - Backstage delle riprese per un documentario su Cagliari....il 12-02-2010.....fatte da una troupe giapponese della Nhk, la tv pubblica giapponese ..Guidata dal Regista Takehiko Fushiya...con l'ausilio della bellissima e simpatica interprete Yoshiko Tabuchi....Ospiti dei Cavalieri dell'Antica Locanda al Castello..In Casteddu de susu......Dopo le riprese....riunione conviviale....ed in ultimo....molto gradito da parte nostra.....L'invito a Partecipare ad alcune manifestazioni....in Giappone! .....La Carapigna....La VERA CARAPIGNA D'ARITZO..... si appresta a varcare nuovamente i confini della Nostra Isola! ....nemo profeta in Patria!
Autore Risposta: nik
Inserita il: 28/03/2010 17:20:54
Messaggio:
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saludos ha scritto:
Un altro video Sulla Carapigna..... http://www.youtube.com/watch?v=9SAVyyp3TqA
— La Carapigna di Graziano Pranteddu... All'antica Locanda al Castello - Backstage delle riprese per un documentario su Cagliari....il 12-02-2010.....fatte da una troupe giapponese della Nhk, la tv pubblica giapponese ..Guidata dal Regista Takehiko Fushiya...con l'ausilio della bellissima e simpatica interprete Yoshiko Tabuchi....Ospiti dei Cavalieri dell'Antica Locanda al Castello..In Casteddu de susu......Dopo le riprese....riunione conviviale....ed in ultimo....molto gradito da parte nostra.....L'invito a Partecipare ad alcune manifestazioni....in Giappone! .....La Carapigna....La VERA CARAPIGNA D'ARITZO..... si appresta a varcare nuovamente i confini della Nostra Isola! ....nemo profeta in Patria!
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io aspeterò le immagini che ci farai avere dal Giappone

Autore Risposta: saludos
Inserita il: 05/04/2010 22:39:13
Messaggio:
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nik ha scritto:
| saludos ha scritto:
Un altro video Sulla Carapigna..... http://www.youtube.com/watch?v=9SAVyyp3TqA
— La Carapigna di Graziano Pranteddu... All'antica Locanda al Castello - Backstage delle riprese per un documentario su Cagliari....il 12-02-2010.....fatte da una troupe giapponese della Nhk, la tv pubblica giapponese ..Guidata dal Regista Takehiko Fushiya...con l'ausilio della bellissima e simpatica interprete Yoshiko Tabuchi....Ospiti dei Cavalieri dell'Antica Locanda al Castello..In Casteddu de susu......Dopo le riprese....riunione conviviale....ed in ultimo....molto gradito da parte nostra.....L'invito a Partecipare ad alcune manifestazioni....in Giappone! .....La Carapigna....La VERA CARAPIGNA D'ARITZO..... si appresta a varcare nuovamente i confini della Nostra Isola! ....nemo profeta in Patria!
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io aspeterò le immagini che ci farai avere dal Giappone  
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...Se mi danno il passaporto!
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 17/12/2011 21:25:13
Messaggio:
Ecco alcuni video in cui preparo la Carapigna
http://www.youtube.com/watch?v=cfpMgHFDqNA
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 17/12/2011 21:26:41
Messaggio:
http://www.youtube.com/watch?v=nyk2...ture=related
La Carapigna su Videolina
Autore Risposta: saludos
Inserita il: 29/10/2012 19:33:19
Messaggio:
La Carapigna Sbarca in Sicilia...la patria delle Granite...
http://www.youtube.com/watch?v=7zng...ture=related
servizio andato in onda su rai 1....per il festival internazionale del gelato
Autore Risposta: Efisio_78
Inserita il: 23/02/2015 19:32:43
Messaggio:
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saludos ha scritto:
Prima si andava a vendere nelle feste con baracche di questo tipo
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