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Presentazione libri

Stampato da: Forum Sardegna
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Stampato il: Oggi

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Autore Discussione: Agresti
Oggetto: Presentazione libri
Inserito il: 05/12/2006 12:20:58
Messaggio:

Oggi, martedì 5 dicembre alle ore 18.30,
presso il Centro Comunale Area 3 in via Carpaccio a Cagliari,
sarà presentato il libro-disco di Clara Murtas
"Sante e Sciamane".


Per informazioni e iscrizioni:

Lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16,00 alle 20,00
Tel 070/542979 ; arcoes@tiscali.it: www.arcoes.it


Mercoledì 6 dicembre, all’ExMa’ di Cagliari (ore 11)
la presentazione alla stampa di “Unu de Danimarca benit a carculai”.
Un libro e due Cd sul mondo poetico di Ortacesus nelle registrazioni
e negli studi di Andreas Fridolin Weis Bentzon tra il 1957 e il 1962.

Un’altra pagina della Sardegna di ieri torna a vivere grazie all’opera di Andreas Fridolin Weis Bentzon, l’antropologo danese che tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta sbarcò a più riprese nell’isola dei Nuraghi per compiere i suoi studi e le sue ricerche sulla musica tradizionale del posto. Registrazioni, documenti e immagini sulle launeddas da lui raccolte sul campo all’epoca, costituiscono oggi una fonte indispensabile per conoscere il magico mondo dello strumento simbolo dell’etnofonia isolana, grazie anche all’attività di divulgazione portata avanti da Iscandula, il sodalizio culturale cagliaritano guidato con passione da Dante Olianas: come la pubblicazione in italiano (nel 2002) di “Launeddas”, autentica “bibbia” per gli appassionati e studiosi del settore, frutto delle spedizioni di Bentzon in Sardegna; o come la produzione del film “Is Launeddas, la musica dei sardi”, realizzato dal regista Fiorenzo Serra con i materiali sonori e i filmati registrati dall’antropologo danese nel 1962 e ritrovati da Olianas a Copenaghen vent’anni più tardi.

Meno nota, invece, la ricerca che Bentzon tratteggiò, senza peraltro mai portare a compimento, sulla poesia popolare di uno dei paesi più interessanti per le sue ricerche musicali: Ortacesus, nel cuore della Trexenta, a pochi chilometri dall’area metropolitana di Cagliari, ma ancora ricco di tradizioni antiche. Insieme alle musiche di uno dei più grandi maestri di launeddas, quel Dionigi Burranca - scomparso undici anni fa - che seppe far proseliti anche fuori dalla Sardegna, fra il 1957 e il 1962 il danese registrò infatti rime e versi in campidanese che tanto dovettero affascinarlo, se a questi pensò di dedicare un progetto specifico. Progetto poi abbandonato, come detto, ma di cui restano documenti e testimonianze sonore preziosissimi.

Partendo proprio da questi materiali, vede ora la luce “Unu de Danimarca benit a carculai”, un libro e due cd pubblicati ancora da Iscandula grazie al contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma della Sardegna, della Presidenza del Consiglio Regionale e all’interessamento dell’Amministrazione Comunale di Ortacesus. E se i dischi raccolgono registrazioni inedite accanto ad altre già pubblicate (nel precedente “Launeddas”), tanti e diversi sono i contributi contenuti nel libro: la penna di Aristide Murru ricostruisce la genesi della ricerca di Bentzon – di cui fu collaboratore - e cura la trascrizione e la traduzione in italiano delle poesie di Ortacesus raccolte dall’antropologo; poesie di cui Paolo Zedda analizza forme metriche, contenuti e prassi esecutiva; di Sebastiano Vacca e Renzo Zucca sono invece le trascrizioni su pentagramma, accanto a quelle dello stesso Bentzon, dei materiali audio documentati sui cd; e poi documenti originali, schede di catalogazione, lettere, e una bella serie di fotografie, tra cui quelle scattate dal poeta danese Jorgen Sonne, l’amico di Bentzon che l’accompagnò nella sua spedizione in Sardegna del 1962.

“Unu de Danimarca benit a carculai” verrà presentato alla stampa mercoledì 6 dicembre, a Cagliari, nella Sala Conferenze dell’ExMa’ (in via san Lucifero). All’incontro con i giornalisti, con inizio alle ore 11, parteciperanno Aristide Murru e Dante Olianas, presidente dell’associazione culturale Iscandula.







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Risposte:


Autore Risposta: Nuragica
Inserita il: 11/12/2006 10:49:52
Messaggio:

Questi giorni trascorsi in Sardegna sono stati molto fruttuosi..
son rientrata con una valigia di libri a seguito.. tra gli altri Il libro "Unu de Danimarca benit a carculai"
Il libro narra la storia di Bentzon ,dal primo giorno in cui mise piede nella nostra isola, i suoi progetti di ricerca, le amicizie con pastori e contadini, molti stralci tratti dal suo "diario di bordo " e fotografie. Il tutto corredato da due cd con registrazioni originali che ai tempi furono eseguite su nastri magnetici.



(Currentina de obertura)

Unu de Danimarca benit a carcullai
Cànticus e sonus de tempus antigus,
Chi varia genti lassànt tramontai.
po son'e launeddas teneus cincu sprigus
Chi m'est doverosu a ddusu nomenai,
A igussu tempus femus prus amigus
Massimu a s'ora de si spassiai.


Il titolo del libro, presentato il 6 dicembre al ExMa
e il 9 dicembre ad Ortacesus, è stato ispirato da "sa repentina"
cantata da Angelo Pili accompagnato da Dionigi Burranca con le launeddas, entrambi di Ortacesus.

"Unu de danimarca" è lui, Andreas Fridolin Weis Bentzon.
Mette piede in Sardegna la prima volta nell'estate del 1953: ha 17 anni, da poco ha finito la scuola superiore, a Copenaghen, e viene in vacanza in Italia con la madre, guida turistica per danesi;
ma sulle rive del bel lago di Garda, fra i turisti vacanzieri, si annoia, lascia la madre,cerca contrade lontane, luoghi esotici ignoti al turismo di massa: e li trova. Trova anche di più di ciò che cercava: a Santa Giusta, nei pressi di Oristano, l'incontro folgorante, le launeddas.Torna a casa completamente soggiogato dal fascino della nostra terra , del suo popolo e della sua musica.
Quattro anni più tardi,è il 1957, rieccolo tra noi: ma non è piu' un'avventurosa vacanza: ha già fatto scelte decisive, frequentando i corsi di antropologia all'univerità di Copenaghen : Il suo interesse scientifico è rivolto alle popolazioni del lontano Tibet, troppo lontano per un giovane che vuol mettere alla prova i metodi di ricerca antropologica appresa nelle aule universitarie, e la Sardegna sempre viva e presente nel suo cuore, non è meno ricca di misteri, anzi è forse un campo ancor più inesplorato e sconosciuto.

Come sia arrivato ad Ortacesus nessuno lo sa di preciso.
Si sa per certo che è stato attratto dalla fama del suonatore di launeddas Dionigi Burranca.





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... vegno del loco ove tornar disio


Autore Risposta: Agresti
Inserita il: 12/12/2006 23:26:26
Messaggio:

Nurà come mai hai preso proprio questo libro???

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Autore Risposta: Nuragica
Inserita il: 13/12/2006 08:32:17
Messaggio:

Agresti ha scritto:

Nurà come mai hai preso proprio questo libro???

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Mel'ha regalato un mio parente di Ortacesus Agre'..(mica per niente son trexentese.. ho parenti in tutto il circondario )
Mi ha parlato della presentazione del libro, lui vi ha partecipato.. allora io con fare sfacciato gli ho detto:<< pero' avresti potuto portarmi il libro!!>>, il giorno dopo si è presentato col pacchetto regalo..
Al rientro a Milano ne ho letto un bel po' durante il volo.. Molto interessante.
Purtroppo devono avere sabgliato ad allegare i due cd.. i miei sono identici!!

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