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Tessuti antichi e moderni...

Stampato da: Forum Sardegna
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Stampato il: Oggi

Discussione:


Autore Discussione: maniscialli
Oggetto: Tessuti antichi e moderni...
Inserito il: 29/07/2009 18:36:39
Messaggio:

Come consigliatomi apro una nuova discussione per riuscire a capire in parte il " mondo" dei tessuti il loro nome nella nostra tradizione e il loro corrispettivo in italiano.
Riporto alcuni frasi estrapolate da tre diversi documenti il primo datato 1851 e gli altri due datati il 1854

……….“mastruca nera e sottoposti giponi e corpetto alla foggia di ………. ,solite vesti di lino, camicia cioè, mutande, calzoni di sayale e calze oltre alle scarpe e uno sperone al piede sinistro, tenendo alla cintola la sua cartochiera e coltello con fodera”……….

…….”Berretto nero e sovrapposto fazzoletto rosso sul capo, gianchetta di sayale nero, corpetto in velluto di cotone azzurro, calzoni e calze di sayale, camicia e mutande di tela nostrale e cartocchiera


………”vestito di capotto zipone, corpetto, calzoni e calze di sayale alla foggia di ……..camice e mutande di tela nostrale, scarpe rustiche e cartochiera alla cintola”………

Non sono esperto in tessuti ,perciò chiedo l’aiuto di quanti in materia sanno più di me.
I calzoni e le calze descritte sopra sono di sayale,non riesco a capire come si possano confezionare due indumenti così differenti per fattura e uso con la stessa stoffa,a meno che per calze non si intendano le classiche “pezz’ ‘e pei”?
Non sono riuscito a inquadrare bene cosa si intenda per sayale.

Risposte:


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/07/2009 08:47:37
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mani: sono una vecchia volpe di archivi.. pensavo a documenti in catalano o spagnolo maccheronico dificilissimi... questi per me sono facili..

calze.. corrispondono a calzas o mesas calzas, ovvero ghette... per calzoni si intende il gonnellino ( nota che sono spesso associati e/o confusi con la biancheria ... mutande o calzoni di tela bianca , che assieme alle ghette formavano un "insieme")
sayale= orbace a volte lo indicano come sayale gentile ed è il panno o sayale nostrale ed è l'orbace.. ma genericamente indica l'orbace.. la classe dei rustici era spesso definita furesados (furesi orbace in sardo settentrionale e quindi vestiti d'orbace) a volte viene tradotto in " i vestiti di sayale o sajale o saiale"... tela nostrale è la tela di lino tessuta in casa... gippone il giubbetto, cartocchiera, la cintura detta garrighera.. perchè aveva scomparti per le cartucce o "dosi"contenute entro tubetti di canna per il fucile ad avancarica...


a che centro si riferiscono?? ciau


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 30/07/2009 11:04:10
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Lo so benissimo che sono difficilissimi,se eventualmente non riuscirò nella traduzione di qualche righa ti farò sapere.
Quindi il sayale nostrale corrisponde all'orbace,più o meno spesso come tessitura.
Altro dubbio: la sayetta era un sayale più leggero? Potrebbe corrispondere al sayale gentile?Con questa stoffa venivano confezionate giacche e gonne.ciau


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/07/2009 11:53:54
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saietta o saililla era una saia ( tessuto di importazione ad armatura diagonale tipo un pannetto raso di cui si vede la struttura ) anch'essa di importazione,ma più leggera
la trovi, credo, citata per giacchette femminili sopratutto e gonne.. a volte nei centri che ho indagato (prevalentemente del sassarese) siene detta saia franzesa, romana, mabruc o mabruk... a volte viene citasto il colore ruia, cfè, nera, groga, virde, colore 'e nuscu ecc comunque in genere quando si cita saiale e basta, anche se non vi è nostrale o de domo o de pobidda, si intende l'orbace.... ti sarai accorto che i dati non sono univoci e uniformi, ma che dipendevano da chi diceva i nomi, probabilmente in sardo e da chi traduceva.. a volte ci sono evidenti confusioni e svarioni,, perchè i notai non erano mercanti di stoffe o sarti ... quando hai dubbi ( che non tutto si può chiarire al mille per mille) usami pure e quel che so ti dico.. ciau..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 30/07/2009 16:56:02
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Ho capito fino ad un certo punto…….. la mia confusione continua nel consultare altri documenti. Cosa mi sai dire di questo tipo di saya, ha forse a che fare con quello che abbiamo detto fino adesso? Oppure e un altro tipo di tessuto con struttura e materiale diverso e ….. buio totale…. ciau





Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/07/2009 17:39:55
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credo che bisogni iniziare da qualche nozione di tecnica di tessitura: saia,, ancora in italino indica un tipo di tessuto ed l'armatura della tessitura che la determina... in pratica guardando il tessuto lo si vede composto da tante righette oblique,,, il tessuto dei jeans , tecnicamente è una saia... l'orbace è una saia per cui è detto saiale , molti panni lo sono, anche se la peluria mimetizza le diagonali ... nella merceologia sette ottocentesca saia indica un tessuto sostenuto, morbido più spesso di lana ,, maanche di seta o lino..
quindi negli atti hasi la saia di seta, la saia imperiale ( molto pregiata) e la saia proveniente da nimes , in francia ( saia franzesa ti dicevo) la saia di lana più pregiata è quella deta escarlattina ( rosso scarlatto)
saietta il diminutivo indica maggior leggerezza e , a volte, minor pregio... mi risulta oscuro , invece saya sanflu???rossa


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 30/07/2009 22:33:16
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Quindi ricapitolando ….. la saya e il nome del tipo di struttura della stoffa (tante righette oblique) a prescindere dal materiale con cui e confezionata, saia di seta, saia imperiale, saia di lana………
Dico bene o dico fesserie…………. ciau


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 31/07/2009 09:08:22
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bene meda naras!!! ma la saia più diffusa in sardegna nei secoli passati era di lana..... ( anche l'orbace tecnicamente parlando è una saia, ma così non veniva generalmente chimata. per distinguerla dalla stoffa di importazione)


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 31/07/2009 16:20:22
Messaggio:

Per quanto riguarda la saya Sanflu, non potrebbe essere la località dove veniva prodotta???
Penso che sia come la tela:
Tela de Roma, tela dovernia o dorvegno, tela di Chiavari,ecc.ecc..
Ma scusa se il nominativo era in generale tela , e il nome della località ne indicava la provenienza. quale era la differenza sostanziale fra tutte queste tele….?????


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 31/07/2009 16:57:27
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era la qualità che cambiava, a volte per sfumature... sanflu ?? forse si, ma dove sarà questo luogo???


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 02/08/2009 15:08:31
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Se per alcune stoffe il nome garantiva il riconoscimento sia per provenienza e sia per qualità,per quanto riguarda il materiale dei “Sombreri” vale la stessa regola…..?????
oppure hanno un diverso nome per come si usavano......?????



Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/08/2009 16:08:09
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materiali e provenienze sancivano l qualità.. 1 sombrero di medio castorino ... castorino tipo di panno di qualità 3 bolsa de cabellos... cuffia o reticella 4 sombrero di melagia.. ovvero di misto... probabilmente lana e seta o di lane di diversa qualità..

medias .. calze di seta nera .. il problema è stabilire quanto è vestiario alla moda.. e quanto sardo
ciau


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 02/08/2009 17:43:14
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Alcuni capi possono essere della moda corrente, ma si sa che gli uomini e le donne sardi (come del resto da tutte le parti) appartenenti alle classi subalterne hanno sempre copiato dalle classe più elevate.
La mia ricerca e curiosità, consiste nel capire che tipo di materiale era usato nel confezionare alcuni capi o accessori facenti parte dell’abito tradizionale.Sai meglio di me che alcuni indumenti e accessori d’importazione “straniera” hanno fatto parte del nostro vestiario per molto tempo vedi i “sombreros, bolsa de cabellos, ecc ”, scusa le calze non facevano parte della mia curiosità, perché appagata già nelle prime discussioni, ho dimenticato solamente di………..toglierle. Ciau


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/08/2009 15:51:13
Messaggio:

mani...toglile: è estate... mi sa che sei abbastanza preparato per non aver bisogno del mio aiuto....


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 03/08/2009 19:33:33
Messaggio:

O babbo……. nel profondo sud esiste un proverbio che dice “ Su becciu non sentiada ca moriada, ma cantu imparu olliada “.
Sai benissimo che nelle continue ricerce e ricognizioni, molte certezze che ormai avevi e date per certe ,vengono meno di fronte a nuove “scoperte”…….
Quindi non si smette mai di imparare,ma se le nostre convinzioni non le metti a confronto con le persone che hanno la tua stessa Passione...... allora con chi...!!!!!!


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 04/08/2009 10:23:08
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mani di dove sei? sei di qualche luogo vicino a vallermosa? la direzione delle tue ricerche è simile alla mia. p.s. complimenti per la stellina.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 07/08/2009 11:25:59
Messaggio:

Sono di una località del Campidano di Cagliari, no non sono tuo vicino e la distanza da Vallermosa e parecchia.
Nell’area campidanese i modi di portare, utilizzare, e confezionare alcuni indumenti e accessori dell’abito tradizionale ci accomuna. Sabry oltre te chi devo ringraziare per la stellina …..non so come funziona...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 07/08/2009 12:19:40
Messaggio:

peccato perchè, io, mi stò adentrando da poco nel mondo dell'abbigliamento popolare, e ho bisogno di dritte. comunque tra te, babborcu, layer, altri paradisolani e il mio istinto sto iniziando a fare attenzione a molti particolari. grazie... anch'io vorrei la stellina, come si ottiene?


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 23/08/2009 23:02:33
Messaggio:

io vorrei rifare il mio abito in orbace.. dove posso trovare una buona stoffa ???prezzi ???


Autore Risposta: esme
Inserita il: 24/08/2009 15:32:55
Messaggio:

meurreddu ha scritto:

io vorrei rifare il mio abito in orbace.. dove posso trovare una buona stoffa ???prezzi ???
io ti consiglierei qualcuno a samugheo..il prezzo dipende ce nè grossa e fine ...non saprei cmq ti posso dare il num di telefono di un artigiano se ti interessa...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 24/08/2009 16:29:15
Messaggio:

esme ha scritto:

meurreddu ha scritto:

io vorrei rifare il mio abito in orbace.. dove posso trovare una buona stoffa ???prezzi ???
io ti consiglierei qualcuno a samugheo..il prezzo dipende ce nè grossa e fine ...non saprei cmq ti posso dare il num di telefono di un artigiano se ti interessa...


Se fai parte di un gruppo folk e siete stati invitati per Bestiris e Prendas a Isili per inizio Settembre,potresti vedere qualcosa lì, perchè di solito per questo evento degli artigiani provenienti da varie parti della Sardegna espongono l’orbace da loro prodotto (tra cui l’artigiano di Samugheo). Troverai varie tonalità di rosso,o di marron, e l’immancabile nero nelle loro diverse varianti sia di colore che di “spessore”.


Autore Risposta: tonia
Inserita il: 24/08/2009 17:30:15
Messaggio:

anch'io ho acquistato da pochissimo da un artigiano di samugheo...ottimo l'orbace secondo me...ha diversi spessori e tonalità di colore...posso fornirti l'indirizzo..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 25/08/2009 11:29:13
Messaggio:

Scusate se mi inserisco in questa discussione già avviata ma l'argomento mi interessa e vorrei chiedere qualche informazione agli esperti dell'abbigliamento tradizionale GIUSTO P3..

sapete dirmi con precisione in che periodo furono introdotti in Sardegna i tessuti in .. bordau e indiana franzesa? Da quanto ne so credo nella prima metà dell'ottocento o sbaglio?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 25/08/2009 11:34:10
Messaggio:

Riscrivo il messaggio correttamente .. e mi scusa per la poca dimestichezza nel forum ..

Scusate se mi inserisco in questa discussione già avviata ma l'argomento mi interessa e vorrei chiedere qualche informazione agli esperti dell'abbigliamento tradizionale giusto per rompere il ghiaccio ..

sapete dirmi con precisione in che periodo furono introdotti in Sardegna i tessuti in .. bordau e indiana franzesa? Da quanto ne so credo nella prima metà dell'ottocento o sbaglio?

Per Maniscialli: in che data precisa si svolgerà la mostra di Isili? Lo chiedo perché mi pare che a Sestu ne stiano allestendo un'altra nello stesso periodo e vorrei vederle entrambe?



Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 25/08/2009 11:54:07
Messaggio:

credo che ti possano rispondere i "sudisti" meglio di me...
per quanto riguarda

l'indiana è molto probabile parlare della prima metà dell'ottocento.. negli atti logudoresi viene citata spesso s'andaina, su calansà, sa mussolina.. ma in amiera fortissima, la saia..
non ho mai visto un documento ( per quanto ne so) che parlasse del bordau anteriore grosso modo al 1850...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 25/08/2009 12:05:00
Messaggio:

Ciau babborcu per quanto riguarda l'ndiana anche io ho trovato dei documenti archivistici che ne attestano l'utilizzo già dai primi decenni dell'800 mentre dubbi mi restano per .. su bordau. Credo cmq che avrò bisogno del tuo aiuto e anche di qualche altro utente per quanto riguarda altri dubbi che ho su certe indicazioni riscontrate i documenti del 700 e fine 600. Ma per ora andiamo con ordine e spero di avere qualche indicazione temporale più precisa sul bordau e .. perché no? anche sul bordatino
a presto
musthayoni


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 25/08/2009 15:40:07
Messaggio:

Musthayoni, anche per me la stessa storia dei “nordisti” per l’indiana. Per su bordau i documenti che ho consultato all’incirca anno più anno meno 1870-1880 non lo citano.
Su bordau era un tessuto usato sopratutto nel campidano per confezionare le gonne, mentre in altre parti della Sardegna veniva usato come fodera (vedi Costumi ritrovati dell’Ilisso, pag 196 Sorgono vestito femminile da mezzo lutto anno 1909), poi viene citato da D.H. Lawrence nel racconto del suo viaggio fatto in Sardegna nel libro “Mare e Sardegna” dal 4 al 10 gennaio 1921, pubblicazione sempre dell’Ilisso pag.112.Quindi penso che sia un tessuto importato alla fine dell’800.
I due eventi che tu citi sono due cose diverse anche se tutte due gli eventi si interessano degli abiti tradizionali. Il primo “Is tempus de is ajajus mannus” si svolgerà dal 7 al 20 settembre 2009 a Sestu ed è una mostra etnografica sull'abbigliamento Sestese,il secondo “Bestiris e Prendas” si svolgerà a Isili il 5 Settembre
e si tratta di una serata televisiva sui costumi e gioielli (di tutta la sardegna) in passerella.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 25/08/2009 15:46:44
Messaggio:

babborcu ha scritto:

credo che ti possano rispondere i "sudisti" meglio di me...
per quanto riguarda

l'indiana è molto probabile parlare della prima metà dell'ottocento.. negli atti logudoresi viene citata spesso s'andaina, su calansà, sa mussolina.. ma in amiera fortissima, la saia..
non ho mai visto un documento ( per quanto ne so) che parlasse del bordau anteriore grosso modo al 1850...



Frugando tra vecchi documenti che ormai non consultavo da tempo ... ho trovato una causa penale risalente al 1841 .. nella quale si fa riferimento ad una grassazione subita da un certo Piras .. il quale denunciava di essere stato depredato tra le varie cose: di dieci palmi di panno verde, di dieci palmi di indiana di Francia di due diverse qualità .. e meraviglia delle meraviglie .. di dieci palmi di bordato rosso ..

una domanda .. quando negli atti notarili settecenteschi leggiamo la parola .. basquiña .. mi confermate che la medesima è riferita alla gonna?
musthayoni


Autore Risposta: Aguzza
Inserita il: 25/08/2009 15:57:49
Messaggio:

Salve a tutti..sono una nuova iscritta, quindi la mia dimestichezza col sito è scarsa!sono appassionata di abiti sardi..(non di certo esperta ma qualcosa sto imparando) nel mio paese esiste il costume, tra l'altro ancora indossato da donne anziane, ma è stata avviata qualche anno fa una ricerca per la ricostruzoine di un abito di cui sono presenti pochissimi esemplari in paese. tuttavia credo che ci siano diverse imprecisioni nella ricostruzione. Qualcuno di voi sa dirmi dove potrei recarmi per trovare documenti attendibili per la mia ricerca?spero di non aver sbagliato discussione..vi ringrazio anticipatamente per le informazioni


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 25/08/2009 16:18:51
Messaggio:

l'ideale sarebbe consultare i documenti d'archivio (atti testamentari e di donazione matrimoniale .. ma non solo) però bisognerebbe capire a quale periodo si vuol fare riferimento anche perché nel tempo il vestiario ha subito delle modificazioni (vedi tessuti ad es.) di non poco conto


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 25/08/2009 16:42:37
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

babborcu ha scritto:

credo che ti possano rispondere i "sudisti" meglio di me...
per quanto riguarda

l'indiana è molto probabile parlare della prima metà dell'ottocento.. negli atti logudoresi viene citata spesso s'andaina, su calansà, sa mussolina.. ma in amiera fortissima, la saia..
non ho mai visto un documento ( per quanto ne so) che parlasse del bordau anteriore grosso modo al 1850...


Frugando tra vecchi documenti che ormai non consultavo da tempo ... ho trovato una causa penale risalente al 1841 .. nella quale si fa riferimento ad una grassazione subita da un certo Piras .. il quale denunciava di essere stato depredato tra le varie cose: di dieci palmi di panno verde, di dieci palmi di indiana di Francia di due diverse qualità .. e meraviglia delle meraviglie .. di dieci palmi di bordato rosso ..

una domanda .. quando negli atti notarili settecenteschi leggiamo la parola .. basquiña .. mi confermate che la medesima è riferita alla gonna?
musthayoni


I dieci palmi di bordato rosso ,non penso che siano riferiti a su bordau, potrebbe essere qualsiasi altra stoffa "bordato rosso".Bisogna vedere come è inteso bordato. nel senso che è bordato il bordo, o nel senso che è la stoffa bordata di rosso?. (scusa il bisticcio di parole,spero di farmi capire). Si conferma per basquiña




Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 25/08/2009 17:16:15
Messaggio:

Aguzza ha scritto:

Salve a tutti..sono una nuova iscritta, quindi la mia dimestichezza col sito è scarsa!sono appassionata di abiti sardi..(non di certo esperta ma qualcosa sto imparando) nel mio paese esiste il costume, tra l'altro ancora indossato da donne anziane, ma è stata avviata qualche anno fa una ricerca per la ricostruzoine di un abito di cui sono presenti pochissimi esemplari in paese...


Ciao Aguzza, bene arrivata. Io ho iniziato una ricerca sul costume, quello vero, dell'Oristanese, se mi spieghi di che paese sei magari posso esserti di qualche aiuto, altrimenti sarà utile scambiarci delle informazioni.
Fammi sapere
Ciao


Autore Risposta: leonardo
Inserita il: 25/08/2009 17:28:03
Messaggio:

Ciao. Penso che il miglior orbace lo potete trovare a Desulo (l'ho comprato per un paio di ragas e gabbanella). E' ancora tessuto a telaio manuale, dell'altezza di circa 50 cm, a differenza di quello di M.G. di Samugheo, tessuto con telaio meccanico, dell'altezza superiore al metro e tinto con coloranti sintetici a Prato. La differenza c'è e si nota (prezzo compreso).


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 25/08/2009 17:45:15
Messaggio:

ah! se si riuscisse a trovare del fresi de tres in pettene osilese!! quello si che è orbece.. qualcuno che vende qualche metro.. ma , giustamente, costa un cifretta!
anche quello di dorgali , antico, è molto brelo.. leoardo a ragione per la differenza fra telai.. aggiungo: il problema è la filatura non manule.. l'ordito grosso dà l'orbace grosso,,,


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 25/08/2009 18:34:49
Messaggio:

leonardo ha scritto:

Ciao. Penso che il miglior orbace lo potete trovare a Desulo (l'ho comprato per un paio di ragas e gabbanella). E' ancora tessuto a telaio manuale, dell'altezza di circa 50 cm, a differenza di quello di M.G. di Samugheo, tessuto con telaio meccanico, dell'altezza superiore al metro e tinto con coloranti sintetici a Prato. La differenza c'è e si nota (prezzo compreso).

Posta qualche foto per renderci conto..... per vedere come la filatura, la consistenza, ecc. e parlaci anche del prezzo e chi lo tesse.
babbo anche tu vuota il sacco........


Autore Risposta: Aguzza
Inserita il: 25/08/2009 20:25:59
Messaggio:

ciao santobevitore, grazie di avermi risposto..il mio paese è in provincia di oristano, quindi diciamo che il modulo del costume è molto simile a quello dei paesi circostanti, con qualche variante per alcuni particolari. per quanto riguarda il costume oggetto della ricostruzione (in paese esiste un esemplare della fine del 1700 che però è di un privato e io non ho mai visto!), personalmente il primo dubbio che mi viene è sul il velo se non erro quello ricostruito è tulle francese (?) e se non ricordo male avevo letto da qualche parte che in sardegna non si usava questo tipo di velo..sbaglio?..invece la tua ricerca è mirata proprio al costume di oristano o di tutta l'area dell'oristanese?


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 25/08/2009 21:50:48
Messaggio:

Bè, non so se riuscirò a fare tutto come vorrei, in modo serio e quanto più possibile accurato, però vorrei includere anche Oristano (e per questo escludo il costume che portano oggi)e tutti i paesi che hanno costumi riconducibili alle stesse foggie (questo prima del restyling portato avanti dai gruppi folk). Cabras (io sono di qui) Nurachi, San Vero, Milis etc..
Parli del costume con gonna di panno nero, velo e scialle di seta? Per il velo, Babborcu ha spiegato bene la cosa in abbigliamento popolare qualche tempo fa, trovi tutto li. I veli nella nostra zona sono arrivati alla fine dell'800, erano di tulle o di una stoffa più consistente, un pò più spessa del tulle, ricamati a macchina (niente a che vedere con le tendine da bagno che si vedono oggi però!).
Per quanto riguarda la datazione a fine del '700 bisogna andare cauti. Ti hanno detto com'è questo costume? mi incuriosisce parecchio...Tienimi aggiornato.
Poi ci sarebbe tutto il capitolo del costume da uomo...Ciao


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 27/08/2009 12:43:22
Messaggio:

aguzza.. si tende sempre a retrodatare calcolando generazioni di cento anni con gli antenati che partoriscono a cento anni... quel velo magari sarà della secondametà del 18oo... per cui già mio bisnonno viveva nel 1700.. ( ajo')
e' molto difficile che sia della fine del settecento, a meno che non appartenesse ad una nobile di rango ( e qui il costume non c'entrerebbe) e sia fatto tutto a mano rete compresa..
perchè la basecon cui sono fatti i veli popolari è tulle meccanico.. e la macchina per eseguirli iniziò a funzionare, inventata in ighilterra, attorno al 1810,.. calcoliamo un po' di il tempo affinchè il materiale si affermasse sul continente e poi giungesse in sardegna.. e direi che siamo lontani dal 1700 ( magari!!)...
e' ovvio che i primi ad acquisire quei veli furono i cittadini,, e questo probabilmente quando si affermo' il dogma dell'immacolata concezione e , di conseguenza, gli abiti da sposa aristocratici e borghesi divennero bianchi ed il velo indice della purezza della sposa...


mani. non ti nascondo niente sull'orbace di osilo ( sai bene che era ritenuto il migliore dell'isola) se ne trova qualche metro , con un po' di fortuna e conoscenze giuste e rapporti diplomatici delicati.. è alto 55 cm circa... nero, fine come garza, senza la minima gobba, compatto come gabardin, senza in pelo in superficie, coriaceo giusto ,,, e' bellisimo , ma costa, trovandolo ripeto, attorno ai 250 euro al metro!! ( Li vale tutti eh!)


Autore Risposta: Aguzza
Inserita il: 27/08/2009 13:20:54
Messaggio:

babborcu..in realtà non sono affatto certa sulla datazione fine 1700..questo è ciò che mi è stato detto, chi l'ha visto dice che sia molto antico e usurato..tornando al velo se avrete occasione gradirei molto che mi venissero mostrate delle foto..ripeto, non credo prorprio che quelli adottati attualmente dal nostro gruppo siano quelli giusti, anzi in realtà ho dubbi sull'esistenza stessa del velo..


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 27/08/2009 16:15:59
Messaggio:

figurarsi!! non siete sicuri e li avete gia adottati! ( perchè è "bello " vero?) se per tulle francese intendi il pizzo scintilly,,, che ha una base di tulle e fiorami fitti , quasi in rilievo apunto pieno contornati da un cordoncino lucido,, mi sa che non va proprio bene...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 27/08/2009 16:38:31
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

musthayoni ha scritto:

babborcu ha scritto:

credo che ti possano rispondere i "sudisti" meglio di me...
per quanto riguarda

l'indiana è molto probabile parlare della prima metà dell'ottocento.. negli atti logudoresi viene citata spesso s'andaina, su calansà, sa mussolina.. ma in amiera fortissima, la saia..
non ho mai visto un documento ( per quanto ne so) che parlasse del bordau anteriore grosso modo al 1850...


Frugando tra vecchi documenti che ormai non consultavo da tempo ... ho trovato una causa penale risalente al 1841 .. nella quale si fa riferimento ad una grassazione subita da un certo Piras .. il quale denunciava di essere stato depredato tra le varie cose: di dieci palmi di panno verde, di dieci palmi di indiana di Francia di due diverse qualità .. e meraviglia delle meraviglie .. di dieci palmi di bordato rosso ..

una domanda .. quando negli atti notarili settecenteschi leggiamo la parola .. basquiña .. mi confermate che la medesima è riferita alla gonna?
musthayoni


I dieci palmi di bordato rosso ,non penso che siano riferiti a su bordau, potrebbe essere qualsiasi altra stoffa "bordato rosso".Bisogna vedere come è inteso bordato. nel senso che è bordato il bordo, o nel senso che è la stoffa bordata di rosso?. (scusa il bisticcio di parole,spero di farmi capire). Si conferma per basquiña



.. ciao eccomi di nuovo ..
le tue considerazioni non fugano i miei dubbi .. anzi!!!
E' vero potrebbe essere qualsiasi stoffa rossa con bordo .. bordato o forse meglio orlato? .. o stoffa bordata appunto di rosso .. ma anche queste sarebbero delle potenziali supposizioni .. e non matematica certezza .. o no?
detto questo riscrivo alla lettera il contenuto del documento .. sperando in qualche miracolo ...
.. inoltre ci depredarono di:
dieci palmi di panno verde, a reali tre e mezzo il palmo;
dieci palmi di bordato rosso a soldi cinque il palmo;
palmi dieci di indiana Francia di due diverse qualità, porzione di colore rosso e porzione di colore pallerino (leggi paglierino) a soldi cinque pure il panno.
Ora non so se il prezzo del tessuto possa essere d'aiuto o meno .. ciononostante è vero che mentre nel caso dell'indiana la descrizione sembra essere più specifica .. lo è meno per quanto riguardo la tipologia del primo panno .. definito tout court bordato rosso .. senza altre specificazioni. E allora alla luce di quanto riportato .. si può escludere che potsse trattarsi anche del nostro .. bordau arrubiu ?
Una cosa cmq è certa .. i dubbi restano e ciò significa che la meta non è dietro l'angolo .. ma c'è ancora del cammino da fare .. vedremo!!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 27/08/2009 16:59:43
Messaggio:

beh, penso che non si tratti del nostro .. bordau arrubiu …………
perché nella descrizione avrebbero scritto il colore reale (non la moneta) del tessuto rosso e blu,e non solo rosso……..dubbi 50/100 certezze 50/100
Babbo,che ne pensi?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 27/08/2009 17:11:14
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

musthayoni ha scritto:

babborcu ha scritto:

credo che ti possano rispondere i "sudisti" meglio di me...
per quanto riguarda

l'indiana è molto probabile parlare della prima metà dell'ottocento.. negli atti logudoresi viene citata spesso s'andaina, su calansà, sa mussolina.. ma in amiera fortissima, la saia..
non ho mai visto un documento ( per quanto ne so) che parlasse del bordau anteriore grosso modo al 1850...


Frugando tra vecchi documenti che ormai non consultavo da tempo ... ho trovato una causa penale risalente al 1841 .. nella quale si fa riferimento ad una grassazione subita da un certo Piras .. il quale denunciava di essere stato depredato tra le varie cose: di dieci palmi di panno verde, di dieci palmi di indiana di Francia di due diverse qualità .. e meraviglia delle meraviglie .. di dieci palmi di bordato rosso ..

una domanda .. quando negli atti notarili settecenteschi leggiamo la parola .. basquiña .. mi confermate che la medesima è riferita alla gonna?
musthayoni


Si conferma per basquiña



Anda beni .. la parola l'ho trovata spesse volte scritta anche con la V iniziale .. vasquiña .. (sia in catalano che in castigliano) ma il significato è il medesimo .. a parte il colore della stoffa con la quale veniva confezionata.
Piuttosto un'altra cosa .. la baschina .. in uso al costume di Quartu S.E. .. che gonna non è (vedi libro: I costumi di Quartu S.Elena - nel panorqama dell'abbiglimento sardo - Stef Ediz.) .. avrebbe qualche correlazione con la parola hispanica .. magari dovuta a qualche corruzione interpretativa della medesima parola nel tempo?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 27/08/2009 17:22:26
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

beh, penso che non si tratti del nostro .. bordau arrubiu …………
perché nella descrizione avrebbero scritto il colore reale (non la moneta) del tessuto rosso e blu,e non solo rosso……..dubbi 50/100 certezze 50/100
Babbo,che ne pensi?



dimenticavo un altro particolare ... il derubato era di Pimentel .. e andando a rivedere il costume di quel paese .. ho constatato che la gonna era di .. bordau .. con il colore rosso a prevalere .. arricchito con una stretta balza di velluto nero e bordata con fettuccia di colore verde.
La grassazione invece avvenne nelle campagne di Sestu ed erano abbigliati alla sestese ... (?)


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 27/08/2009 17:27:19
Messaggio:

Anche se era a prevalere il rosso nella parte esterna (come del resto nella stragrande maggioranza dei centri del campidano) le righe blu non erano mica invisibili.....


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 27/08/2009 17:51:03
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Anche se era a prevalere il rosso nella parte esterna (come del resto nella stragrande maggioranza dei centri del campidano) le righe blu non erano mica invisibili.....


certo che no .. ed è anche per questo che i dubbi permangono .. seppure bisogna evidenziare che non sempre i documenti archivisti sono così minuziosi in termini assoluti nelle descrizoni delle cose ...
.. e cmq concordo per il 50/50 di calcolo probabilistico ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 27/08/2009 19:36:31
Messaggio:

e' molto difficile interpretare... e' vero gli atti sono a volte minuziosi, a volte più disinvolti,, ma forse gli atti penali e giudiziali sono più affidabili come precisione..
provo a ragionare con voi ..
bordato, bordati,,, trovo questa parola in atti e documenti non sardi , in genere assieme alle parole ,,caroline, pritaneiere,, che indicano robuste stoffe di cotone ( a ittiri ed uri un tipo di gonne di cotone sono dette calorinas),, e con tutti i tipi di colore,,, per cui in linea generale penso che bordato non significhi esclusivamente la stoffa righe rosse e blu...

se il bordato tipico ed unico fosse stato quello a righe blu, attenzione!!! sarebbe bastato definirlo bordato e bo' e non era necessario aggiungere rosso...

poi.. secondo voi uno dei motivi per cui è stata adottata la stoffa rossa e blu qual è: credo cge facilitasse l'esecuzione di perfette e fitte pieghettature,, ora.. questa esigenza soprattutto nelle gonne feriali non è vecchissima ed è collegata ad esigenze di assottigliamento della figura anch'esse "moderne... le gonne di tipo più antico in campidano, infatti, sono a pieghe larghe...

ancora.. io ho stimato l'introduzione della stoffa dopo la metà ottocento.. ammesso è non concesso che fosse quella.. a due colori .. cosa cambiano circa 10 anni in più

ancora,, documento isolato.. magari stoffa di uso non estesissimo.. altrimenti sareste subissati di atti con la citazione della bicolore.. se fosse stata usata a fondo e capillarmente come conosciamo oggi..

vasquina ( leggi vaschigna) in spagnolo = gonna... non c'è dubbio anche negli atti logudoresi il termine è associato a dati che ne indicano l'essere gonn..

baschina.. termine di sartoria indica parti pieghettate, a volante, o tagliate ad alette attaccate a giacche ( leggi: come una piccola gonna)

baschina: giacchetta tipica del 1800 , stertta, con maniche variamente ornate e con baschina ( quel che ho deto prima) il dettaglio ha dato il nome all'indumento.. per cui baschina .. giacca in campoidano,, spensu.. da spencer,, altra giacca ottocentesca..e vellada .. da velada .. giacca settecentesca..
è chiaro che bisogna approfondire,.. ulteroiormente.. si intravvedono soltanto possibilità.. ma non tanto campate in aria..


Autore Risposta: Aguzza
Inserita il: 28/08/2009 12:47:10
Messaggio:

i costumi ricostruiti non sono proprio recentissimi.. almeno 30 anni..io non ero ancora nata figuriamoci..perciò non so bene quali siano state le fonti della ricerca..comunque il dubbio mi sorge anche dal fatto che numerose persone a cui ho chiesto non ricordano che in paese si usasse il velo in occasione del matrimonio, ma altri tipi di copricapo..comunque babborcu grazie mille per le preziossissime informazioni..mi farebbe piacere in futuro poter avere nuove "consulenze" in proposito.. a presto!!


Autore Risposta: Aguzza
Inserita il: 28/08/2009 12:48:46
Messaggio:

i costumi ricostruiti non sono proprio recentissimi.. almeno 30 anni..io non ero ancora nata figuriamoci..perciò non so bene quali siano state le fonti della ricerca..comunque il dubbio mi sorge anche dal fatto che numerose persone a cui ho chiesto non ricordano che in paese si usasse il velo in occasione del matrimonio, ma altri tipi di copricapo..comunque babborcu grazie mille per le preziossissime informazioni..mi farebbe piacere in futuro poter avere nuove "consulenze" in proposito.. a presto!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 28/08/2009 12:55:53
Messaggio:

a disposizione..
il fatto che gli anziani non ricordino comunque, e' un indizio,, ma non una prova assoluta,,, gli anziani, per mia esperienza, a volte ricordano gli ultimi esiti e non sanno di fasi precedenti...
quando a ittiri fu presentato il costume colla gonna d'orbace.. autentico eh!
quasi nessuno lo ricordava, si parlo' di "invenzione" ... poi ne sono stati trovati diversi e qualcuno ha cominciato a offrire tasselli e "far memoria"... cosi' per il cosidetto abito da pastore... poi ne è saltato fuori anche un esemplare autentico... la memoria popolare è spesso labile e sovente registra una parte della realtà... va integrata e confrontata con altre attestazioni e "ragionata",,


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 29/08/2009 18:48:24
Messaggio:

babborcu ha scritto:

e' molto difficile interpretare... e' vero gli atti sono a volte minuziosi, a volte più disinvolti,, ma forse gli atti penali e giudiziali sono più affidabili come precisione..
provo a ragionare con voi ..
bordato, bordati,,, trovo questa parola in atti e documenti non sardi , in genere assieme alle parole ,,caroline, pritaneiere,, che indicano robuste stoffe di cotone ( a ittiri ed uri un tipo di gonne di cotone sono dette calorinas),, e con tutti i tipi di colore,,, per cui in linea generale penso che bordato non significhi esclusivamente la stoffa righe rosse e blu...


il dubbio ci sta tutto ed è per questo che ne stiamo parlando .. e cmq ti ringrazio per l'apporto che hai dato e stai dando anche in altri topic .. che induce ancora a riflettere .. e a perseguire nella ricerca ..

quote]babborcu ha scritto:
poi.. secondo voi uno dei motivi per cui è stata adottata la stoffa rossa e blu qual è: credo cge facilitasse l'esecuzione di perfette e fitte pieghettature,, ora.. questa esigenza soprattutto nelle gonne feriali non è vecchissima ed è collegata ad esigenze di assottigliamento della figura anch'esse "moderne... le gonne di tipo più antico in campidano, infatti, sono a pieghe larghe...


.. infatti .. per quanto ne so .. le gonne in bordau o bodrau erano e sono caratterizzate da fitte plissettatture che a seconda dei casi mettevano in evidenza la parte rossa (più festivo e/o cerimoniale) o la parte blu (più seria e correlata a situazioni tristi) ..
.. si la descrizone dei tessuti e dei colori indicati negli atti settecenteschi (e anche del '600) mettono in evidenza un vestiario molto diverso rispetto a quello meglio conosciuto (?) che è andato in uso a partire dalla seconda metà dell'800 .. e fin oltre i primi decenni del novecento ..
e a proposito di .. bordau .. se uno volesse riprodurre il più fedelmente possibile taluni costumi con gonna appunto .. in bodrau .. dove si potrebbe acquistare della buona stoffa .. che si accosti il più possibile a quella originaria? ... Maniscialli .. potresti dare qualche consiglio al riguardo? ..

babborcu ha scritto:
ancora.. io ho stimato l'introduzione della stoffa dopo la metà ottocento.. ammesso è non concesso che fosse quella.. a due colori .. cosa cambiano circa 10 anni in più


.. anch'io pensavo che l'introduzione del tessuto potesse ricollegarsi a metà 800 ... (la datazione suggerita da maniscialli - fine 800 se ho capito bene - mi sembra troppo lontana .. e il rompicapo non è l retrodatazione al 1840 .. ma è correlata all'esistenza di una certa fotogtafia, risalente al 1879/80 che raffigura una giovane di 14/15 anni abbigliata con il vestito di sua nonna. La ragazza è nata nel 1865 .. e dunque se il vestito che indossa (con gonna di bordau - spensu e scialli) è quello di sua nonna .. azzardando qualche calcolo arriviano al 1840 e .. forse anche qualche anno prima .. e stando così le cose in una maniera o nell'altra qualche conto .. o informazione non torna .. .
E cmq a scanso di equivoci cercherò di verificare qualche data anagrafica delle nonne della nostra ragazza .. poi vedremo ..

babborcu ha scritto:

vasquina ( leggi vaschigna) in spagnolo = gonna... non c'è dubbio anche negli atti logudoresi il termine è associato a dati che ne indicano l'essere gonna..
baschina.. termine di sartoria indica parti pieghettate, a volante, o tagliate ad alette attaccate a giacche ( leggi: come una piccola gonna)

baschina: giacchetta tipica del 1800 , stertta, con maniche variamente ornate e con baschina ( quel che ho deto prima) il dettaglio ha dato il nome all'indumento.. per cui baschina .. giacca in campoidano,, spensu.. da spencer,, altra giacca ottocentesca..e vellada .. da velada .. giacca settecentesca..
è chiaro che bisogna approfondire,.. ulteroiormente.. si intravvedono soltanto possibilità.. ma non tanto campate in aria..
[/quote]

.. si anche io ero convito di questo .. anche perché talvolta è associata alla parola .. faldeta .. però i dubbi sono sempe legittimi a scanso di equivoci.
Nell'elencazione dei capi di abbigliamento .. spesso mi è capitato di trovare la parola .. velada .. e presumo fosse lo stesso giacchino in uso a Quartu .. Sinnai .. Settimo .. ecc. .. e che vediamo indicato nelle tavole del La Marmora e del Tiole come abito nunziale e/o da gala .. o sbaglio?
e prima di concludere vorrei porre una domanda .. vi è capitato di trovare la parola .. rodapies ... tout court senza la specificazione .. de cama .. e questo implica altri dubbi .. perché le due parole possono avere significato diverso o no? .. (rodapies .. era anche una sottogonna ) ... Aspetto per qualche delucidazione ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 29/08/2009 18:57:58
Messaggio:

dev'essere successo qualche disguido tecnico .. mi scuso e riscrivo il post ..


il dubbio ci sta tutto ed è per questo che ne stiamo parlando .. e cmq ti ringrazio per l'apporto che hai dato e stai dando anche in altri topic .. che induce ancora a riflettere .. e a perseguire nella ricerca ..

.. infatti .. per quanto ne so .. le gonne in bordau o bodrau erano e sono caratterizzate da fitte plissettatture che a seconda dei casi mettevano in evidenza la parte rossa (più festivo e/o cerimoniale) o la parte blu (più seria e correlata a situazioni tristi) ..
.. si la descrizone dei tessuti e dei colori indicati negli atti settecenteschi (e anche del '600) mettono in evidenza un vestiario molto diverso rispetto a quello meglio conosciuto (?) che è andato in uso a partire dalla seconda metà dell'800 .. e fin oltre i primi decenni del novecento ..
e a proposito di .. bordau .. se uno volesse riprodurre il più fedelmente possibile taluni costumi con gonna appunto .. in bodrau .. dove si potrebbe acquistare della buona stoffa .. che si accosti il più possibile a quella originaria? ... Maniscialli .. potresti dare qualche consiglio al riguardo? ..

.. anch'io pensavo che l'introduzione del tessuto potesse ricollegarsi a metà 800 ... (la datazione suggerita da maniscialli - fine 800 se ho capito bene - mi sembra troppo lontana .. e il rompicapo non è l retrodatazione al 1840 .. ma è correlata all'esistenza di una certa fotogtafia, risalente al 1879/80 che raffigura una giovane di 14/15 anni abbigliata con il vestito di sua nonna. La ragazza è nata nel 1865 .. e dunque se il vestito che indossa (con gonna di bordau - spensu e scialli) è quello di sua nonna .. azzardando qualche calcolo arriviano al 1840 e .. forse anche qualche anno prima .. e stando così le cose in una maniera o nell'altra qualche conto .. o informazione non torna .. .
E cmq a scanso di equivoci cercherò di verificare qualche data anagrafica delle nonne della nostra ragazza .. poi vedremo ..

.. basquiña eo vasquiña ... si anche io ero convito di questo .. anche perché talvolta è associata alla parola .. faldeta .. però i dubbi sono sempe legittimi a scanso di equivoci.
Nell'elencazione dei capi di abbigliamento .. spesso mi è capitato di trovare la parola .. velada .. e presumo fosse lo stesso giacchino in uso a Quartu .. Sinnai .. Settimo .. ecc. .. e che vediamo indicato nelle tavole del La Marmora e del Tiole come abito nunziale e/o da gala .. o sbaglio?
e prima di concludere vorrei porre una domanda .. vi è capitato di trovare la parola .. rodapies ... tout court senza la specificazione .. de cama .. e questo implica altri dubbi .. perché le due parole possono avere significato diverso o no? .. (rodapies .. era anche una sottogonna ) ... Aspetto per qualche delucidazione ... saluti ..


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 29/08/2009 19:16:52
Messaggio:

velada.. guarda la trovo anche in atti di thiesi e sassari,, sempre in vesti di gala di donne benestanti... e' ovvio pensare che un indumento,derivato dalla moda clta, fosse più diffuso nel settecento-primo ottocento.. e poi la sua diffusione si sia ristretta al campidano di cagliari---
direi che gli abiti settecenteschi erano molto diversi dai costumi che conosciamo, in genere, l'esame dele fonti fa intuire che il quel periodo non di fossero verificate quelle canonizzazioni che apprezziamo in seguito e di nota una lenta progressiva evolusione e arricchimento...
comunque ti posso assicurare che la tipologia dell'abito festivo ricco femminile del logudoro ,, quello tipo thiesi, ittiri, villanova ,, era già strutturata nell'ottocento...
per quanto rigurda bordau e generazioni: fai bene ad assicurarti delle date di nascita e ad assicurarti che l'abito fosse propio della nonna.. potresti postarlo???
rodapies.. è un mio rompicapo,, negli atti del nord significa: il giraletto del baldacchino.. ma anche qualcosa associato alla gonna,,, a volte è citato assieme alla gonna... una vaschina con su rodapies... altre volte ,, da solo ,, ma non è una sottogonna di tela bianca, essedo di svariati tessuti relativamente pregiati...

ah! nel sassarese l'equivalente delle gonne di bordatino sono quelle di teletta... quelle a quadrettini rimaste a ittiri tanto pe r capirci.. sino sd oltre il 1840 non risultano negli atti


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 30/08/2009 00:59:39
Messaggio:

Musthayoni, riuscire a trovare una buona riproduzione della stoffa per su bordau o bordattinu è molto difficile, perché il tessuto di cotone in origine era molto più consistente del tessuto odierno, l’antico era un tessuto double facce, infatti, se noti nel tessuto antico i due versi del tessuto sono identici ambedue i versi hanno le stesse caratteristiche, sia come colore e tessitura……..Nel passato nel confezionarle non si aveva il problema di quale fosse il dritto o fosse il rovescio.Per il momento in commercio esiste solo il tessuto ad un verso ed il colore lascia alquanto a desiderare.
Per le date anagrafiche cerca di sapere anche l’anno in cui si è sposata la mamma della ragazza,non sia che l’abito che indossa sia l’abito nuziale della mamma , oppure in molti dei casi l’abito veniva prestato da parenti o vicine. L’abito fotografato è rimasto,oppure sono rimasti solo alcuni capi ,le persone che indichi di quale paese .Posta delle foto sia della ragazza oppure se puoi dei capi………


Autore Risposta: esme
Inserita il: 30/08/2009 08:16:42
Messaggio:

io ho preso la riproduzione de su bordau a samugheo penso che tra tutti quelli che ho visto in giro sia quello che assomiglia di piu' all'originale almeno come colori...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 30/08/2009 14:45:52
Messaggio:

La consistenza del tessuto come....... penso che sia la metà dell'originale.
Hai confezionato una gonna?
Come è venuta?
Come si procede per il confezionamento della gonna in abbordau, mi hanno detto che da zona a zona cambia........... chi mi saprebbe fornire notizie dettagliate.......


Autore Risposta: esme
Inserita il: 30/08/2009 15:37:05
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

La consistenza del tessuto come....... penso che sia la metà dell'originale.
Hai confezionato una gonna?
Come è venuta?
Come si procede per il confezionamento della gonna in abbordau, mi hanno detto che da zona a zona cambia........... chi mi saprebbe fornire notizie dettagliate.......
si è piu' fine dell'originale ma non eccessivamente..la gonna viene benissimo diciamo che puo' passare benissimo per un pezzo antico.. qua in zona dopo aver foderato su bordau e rifinito giu' si procede alla plissettatura con la stoffa umida non viene assolutamente imbastita poi fatta asciugare sotto un peso.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/08/2009 17:03:17
Messaggio:

babborcu ha scritto:




rodapies.. è un mio rompicapo,, negli atti del nord significa: il giraletto del baldacchino.. ma anche qualcosa associato alla gonna,,, a volte è citato assieme alla gonna... una vaschina con su rodapies... altre volte ,, da solo ,, ma non è una sottogonna di tela bianca, essedo di svariati tessuti relativamente pregiati...




adesso siamo in due ad averlo ... e a proposito hai .. avete .. mai trovato la parola .. guardapies ... ? in questo caso dovremo parlare di gonna .. interna ............ ??????


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/08/2009 17:18:44
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Musthayoni, riuscire a trovare una buona riproduzione della stoffa per su bordau o bordattinu è molto difficile, perché il tessuto di cotone in origine era molto più consistente del tessuto odierno, l’antico era un tessuto double facce, infatti, se noti nel tessuto antico i due versi del tessuto sono identici ambedue i versi hanno le stesse caratteristiche, sia come colore e tessitura……..Nel passato nel confezionarle non si aveva il problema di quale fosse il dritto o fosse il rovescio.Per il momento in commercio esiste solo il tessuto ad un verso ed il colore lascia alquanto a desiderare.
Per le date anagrafiche cerca di sapere anche l’anno in cui si è sposata la mamma della ragazza,non sia che l’abito che indossa sia l’abito nuziale della mamma , oppure in molti dei casi l’abito veniva prestato da parenti o vicine. L’abito fotografato è rimasto,oppure sono rimasti solo alcuni capi ,le persone che indichi di quale paese .Posta delle foto sia della ragazza oppure se puoi dei capi………



.. si conosco il tessuto originale .. de su bordau .. e la sua qualità double face ... d'altro canto possiedo due gonne di .. bordatino .. che hano la stessa caratteristica .. ma purtroppo mi manca .. su bodrau
e per questo .. se non riuscirò a trovare una gonna originale .. vorrei della stoffa il quanto più possibile similare ...

circa le anagrafiche .. il matrimonio dei genitori della ragazza risale al 1860 .. e quello della nonna paterna .. al 1826 .. mi manca la data nunziale della nonna materna .. e i dati di nascita di entrambe le nonne. La cosa straordinaria (a mio parere .. ma non solo) è che della stessa ragazza .. ho un'altra foto .. sempre in costume (gonna de bordau e giaccu a pizzicorrus .. diverso de su spensu) scattata una cinquantina d'anni dopo .. che la ritrae anziana (forse 62 o 65 anni) .. che mette in evidenza l'evoluzione dell'abbigliamento nel tempo ...

un'ultima cosa .. che ripropongo anche a te che sei campidanese .. la velada così come riportata negli atti notarli ... è ricollegabile al giacchino nero in velluto .. mezza manica .. simile a quello riportato negli abiti nunziali di Quartu .. sinnai .. Settimo .. Selargius .. e via dicendo ?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/08/2009 17:20:54
Messaggio:

esme ha scritto:

io ho preso la riproduzione de su bordau a samugheo penso che tra tutti quelli che ho visto in giro sia quello che assomiglia di piu' all'originale almeno come colori...


.. se non sono indiscreto dove l'hai comprato? ... forse da M. Garau .. che vende pure l'orbace?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/08/2009 17:24:32
Messaggio:

esme ha scritto:

maniscialli ha scritto:

La consistenza del tessuto come....... penso che sia la metà dell'originale.
Hai confezionato una gonna?
Come è venuta?
Come si procede per il confezionamento della gonna in abbordau, mi hanno detto che da zona a zona cambia........... chi mi saprebbe fornire notizie dettagliate.......
si è piu' fine dell'originale ma non eccessivamente..la gonna viene benissimo diciamo che puo' passare benissimo per un pezzo antico.. qua in zona dopo aver foderato su bordau e rifinito giu' si procede alla plissettatura con la stoffa umida non viene assolutamente imbastita poi fatta asciugare sotto un peso.


a me hanno detto che del buon ... bordau .. si trova pure ad Assemini ... e forse a Serramanna ... ne sai qualcosa?
.. per il resto .. hai qualche foto della gonna che hai/avete rifatto?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/08/2009 17:41:07
Messaggio:

muatayoni,, posta quelle foto per favore e se puoi...
velada -- nel nord -- una velada niedda con sos manghittos... mi sa che i dati danno indizi significativi persino fuori dal Campisano la struttura sartoriale dell'indumento è decisamente settecentesca, a differenza di quella delle baschine spensu ,,ecc posteriore... l'anello di congiunzione con gli atti settecenteschi potrebbe essere rappresentato salle figure campidanesi del de la marmora ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/08/2009 17:46:11
Messaggio:

si : trovo la parola guardapies... ed ho il sospetto che possa essere sinonimo di rodapies.... ma è un rompicapo...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/08/2009 18:31:33
Messaggio:

babborcu ha scritto:

muatayoni,, posta quelle foto per favore e se puoi...
velada -- nel nord -- una velada niedda con sos manghittos... mi sa che i dati danno indizi significativi persino fuori dal Campisano la struttura sartoriale dell'indumento è decisamente settecentesca, a differenza di quella delle baschine spensu ,,ecc posteriore... l'anello di congiunzione con gli atti settecenteschi potrebbe essere rappresentato salle figure campidanesi del de la marmora ...


.. si credo anch'io che l'accostamento più attendibile delle descrizioni riortate negli atti notarili del settecento siano le tavole del La Marmora e quelle del Tiole ... conosci quest'ultima pubblicazione ?

la parola guardapies .. l'ho trovata spesso inserita in lasciti che riguardano solo capi d'abbiglimento ... d'altro canto ho consultato dei siti spagnoli .. relativi ai capi d'abbigliamento sei/settecenteschi .. e la parola è riferita ad una sottogonna .. unitamente ai termini basquina e ... saya che pure viene indicata genericamente come gonna ..

babbay .. mi spiace e non volermene .. ma al momento non posso inserire le foto .. per una questione d'esclusiva correlata a questo evento

http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=12929


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/08/2009 18:41:43
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

babborcu ha scritto:

muatayoni,, posta quelle foto per favore e se puoi...
velada -- nel nord -- una velada niedda con sos manghittos... mi sa che i dati danno indizi significativi persino fuori dal Campisano la struttura sartoriale dell'indumento è decisamente settecentesca, a differenza di quella delle baschine spensu ,,ecc posteriore... l'anello di congiunzione con gli atti settecenteschi potrebbe essere rappresentato salle figure campidanesi del de la marmora ...


.. si credo anch'io che l'accostamento più attendibile delle descrizioni riortate negli atti notarili del settecento siano le tavole del La Marmora e quelle del Tiole ... conosci quest'ultima pubblicazione ?

la parola guardapies .. l'ho trovata spesso inserita in lasciti che riguardano solo capi d'abbiglimento ... d'altro canto ho consultato dei siti spagnoli .. relativi ai capi d'abbigliamento sei/settecenteschi .. e la parola è riferita ad una sottogonna .. unitamente ai termini basquina e ... saya che pure viene indicata genericamente come gonna ..

babbay .. mi spiace e non volermene .. ma al momento non posso inserire le foto .. per una questione d'esclusiva correlata a questo evento

http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=12929


... però forse si può trovare un piccolo sortefugio ... et voila ..

http://www.prolocosestu.it/Pannello...p?idprod=555


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 30/08/2009 18:48:50
Messaggio:

cess nn sapevo che Sestu avesse un abito comè quello con sa Gunnedda de Brocau! Molte somiglianze con su Fordallinu di Monserrato cambia il colore del broccato da bianco a verde!


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 30/08/2009 18:50:59
Messaggio:

la giacchina però secondo quanto ho trovato in foto e negli abiti originali che ho potuto vedere è a Siguredda e il colore è marrone!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 30/08/2009 19:05:36
Messaggio:

Mustayoni, la foto non essendo molto chiara e per giunta al computer ,è molto difficile da analizzare......comunque il tessuto del grembiule e un tessuto in uso (almeno dalla datazione dei capi da me visti) dalla metà 800 in poi.
Babbo, cosa ne dici!!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 31/08/2009 09:36:47
Messaggio:

è poco poco chiara si: non mi sembra di notare eccessive differenze ( se non maggior rigore formale e semplicità) rispetto a quamto noto, ma quella stoffa del grambiale, la conosco bene.. secondo me mani sei stato anche eccessivamente retrodatante ma, per quanto ne so .. era in uso dopo il 1870 circa.. la struttura dell'abito nel suo complesso, per me si colloca davvero con difficoltà negli anni 2/ 30 del 1800--- come farebbe supporre il calcolo delle generazioni...
certo che conosco il tiole..
si sapevo di guardaopies in spagnolo... il problema è capire cosa fosse in sardegna.. se una sottogonna di tela ( difficile) o una gonna che stava sotto ( tipico del vestiatio ottocentesco) ho avuto anche il sospetto che fosse una sorta di volante.. ma...
kolipo qualche altra volta abbiamo parlato de fordallinu... e mi pare che dai pochi dati che ci sono sappiamo che non era soltanto verde.. in campidano.. a quartu ( ma era di quartu nonostante le assicurazioni?) vidi un fordallinu a fondo bianco , ma con disegno diverso,, di quello color petrolio ...
il nome, te lo dissi, ritorna in barbagia per gonne di lusso leggere ( in confronto all'orbace) e un po' corte ( ollolai)... anche in atti di sassari, per donne di ceti notabili, trovo la citazione di vardeglinu de broccadu ,, assieme a velada e manghittos.. ciao


Autore Risposta: Pigiamino
Inserita il: 31/08/2009 10:24:01
Messaggio:

ora non per muovere nessun tipo di critica, ma i costumi della pro loco di sestu sono bellissimi, sicuramente più di quelli che lo rappresentano nelle sfilate! non credevo sestu avesse tutti questi abiti!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 31/08/2009 10:31:03
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pigiami',, già.. quelle immagini sono davvero belle e rendono onore al sistema vestimentario di sestu: il tuo stesso pensiero lo ho avuto io.. che conoscevo qualcosina... ma non tutto..
questo significa che alcune località hanno un "bacino di fogge" sommerso,, e che nelle sfilate a volte emerge solo la cima di un monte... per tanti motivi,, ma a volte per una sorta di pigrizia mentale, che porta di anno in anno a ripetere l'anno precedente ....
per la mia zona penso ad ossi, dove ci sono abiti originali con forme che nelle sfilate non compaiono,, le gonne di tutte di terziopelo o quelle dette a limbas per es ... e nelle sfilate si vedono quasi esclusivamente due fogge festive..
per contrasto altri fanno i salti mortali per spingere oltre l'immaginabile e il dovuto le "novità"


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 31/08/2009 10:42:50
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debbo confessarlo: non ho mai visto da vicino una gonna di abordau vera e nemmeno una finta.. ne ho visto un paio di bordatino 8 se non faccio confusione con i nomi, ovvero delle gonne più leggere a righine sottili che da lontano sembrano viola..
da quello che desrivete capisco questo..l'abordau vero dovrebbe forse essere una stoffa consistente " tinta in filo" ( ovvero tessuta con fili di colore diverso.. in cui l'ordito è formato da fasci successivi di fili rossi e azzurri) mentre quekllo falso è una stoffa stampata, più leggera.. quest'ultima caratteristica credo "spinga" ad amumentare il metraggio della stoffa per far si che le pieghe accostate raggiungano la larghezza del girovita, che con una stoffa più grossa, invece, richiedeva meno stoffa.. mi sbaglio???


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 31/08/2009 11:07:15
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No,non ti sbagli descrizione perfetta,con quello attuale necessita più stoffa …...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 31/08/2009 11:25:02
Messaggio:

babborcu ha scritto:

è poco poco chiara si: non mi sembra di notare eccessive differenze ( se non maggior rigore formale e semplicità) rispetto a quamto noto, ma quella stoffa del grambiale, la conosco bene.. secondo me mani sei stato anche eccessivamente retrodatante ma, per quanto ne so .. era in uso dopo il 1870 circa.. la struttura dell'abito nel suo complesso, per me si colloca davvero con difficoltà negli anni 2/ 30 del 1800--- come farebbe supporre il calcolo delle generazioni...


Babbo, sai benissimo che dare una datazione dei capi dell'abbigliamento é alquanto difficile, quando come si è detto varie volte si tende ad retrodatare gli indumenti per attestarne l'antichità (molte volte per talune persone tra madre, figlia, nonna, ci passano 100 anni per ognuna).Volutamente mi sono “allargato un minimo” per le informazioni in mio possesso.....


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 31/08/2009 11:43:27
Messaggio:

mustayoni ,,e.. lo so... a volte mi hanno fatto vedere indumenti che secondo le propietarie risalivano al 1700..( magari!!). contando per cento anni, come dici tu,, ingenumente e non per malizia,, e poi erano cuciti a macchina o erano di stoffa sintetica.. e non c'era verso di convincere della cosa i proprietari...


Autore Risposta: esme
Inserita il: 01/09/2009 13:51:58
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

esme ha scritto:

io ho preso la riproduzione de su bordau a samugheo penso che tra tutti quelli che ho visto in giro sia quello che assomiglia di piu' all'originale almeno come colori...


.. se non sono indiscreto dove l'hai comprato? ... forse da M. Garau .. che vende pure l'orbace?
esatto!propio da lui!


Autore Risposta: esme
Inserita il: 01/09/2009 13:56:43
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

esme ha scritto:

maniscialli ha scritto:

La consistenza del tessuto come....... penso che sia la metà dell'originale.
Hai confezionato una gonna?
Come è venuta?
Come si procede per il confezionamento della gonna in abbordau, mi hanno detto che da zona a zona cambia........... chi mi saprebbe fornire notizie dettagliate.......
si è piu' fine dell'originale ma non eccessivamente..la gonna viene benissimo diciamo che puo' passare benissimo per un pezzo antico.. qua in zona dopo aver foderato su bordau e rifinito giu' si procede alla plissettatura con la stoffa umida non viene assolutamente imbastita poi fatta asciugare sotto un peso.


a me hanno detto che del buon ... bordau .. si trova pure ad Assemini ... e forse a Serramanna ... ne sai qualcosa?
.. per il resto .. hai qualche foto della gonna che hai/avete rifatto?
allora se nn hai fretta cerco di fare delle foto decenti...per il resto ti consiglio quella di samugheo perchè il risultato è garantito..io personalmente ne avevo preso ad oristano..e il risultato è che ora me la rifaccio perchè quella era talmente sintetica che è bastata un po' di umidita' a farla quasi arricciare ..soldi buttati....


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 01/09/2009 17:18:18
Messaggio:

Per caso era così.....

Con orrore in giro se ne vedono parecchie.........


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 01/09/2009 18:27:45
Messaggio:

puzzi puzzi!! e cosa? ci ha camminato sopra una mandria di buoi? non è possibile che qualcuno abbia il coraggio di sfilare con una gonna cosi' "iscordiolada"!


Autore Risposta: esme
Inserita il: 01/09/2009 19:44:39
Messaggio:


Con orrore in giro se ne vedono parecchie.........

allora..questa mi sa che addosso ha anche poca manuntenzione ma si il risultato aimè si è questo!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/09/2009 09:07:55
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se mia nonna, che passava tutto il duo tempo libero a "infilare" le sue gonne feriali, avesse visto questi obrobri ne avrebbe preso spavento! di fronte a queste cose a volte mi domando se i tentativi di "ricchiappare l'antico arrampicandosi agli specchi" siano da incoraggiare,,, riannodare le tradizioni dimenticate è davvero un'operazione difficile e qualche volta controproducente,,


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 09:59:09
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Mustayoni, la foto non essendo molto chiara e per giunta al computer ,è molto difficile da analizzare......comunque il tessuto del grembiule e un tessuto in uso (almeno dalla datazione dei capi da me visti) dalla metà 800 in poi.
Babbo, cosa ne dici!!!


.. scusate per l'assenza .. ma sono gli ultimi giorni di ferie e allora non c'è forum che tenga ..
si in effetti la foto riportata nel sito della Proloco sestese non è molto chiara .. anzi ... ciononostante il rompicapo resta .. e dopo la tua osservazione alcuni dubbi aumentano ... e cmq so per certo che le foto della nostra ragazza saranno esposte alla mostra .. e quindi quale buona occasione per vederle più chiare e ingrandite?
.. maniscialli pensi di andare a Sestu per vedere l'esposizione?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 02/09/2009 10:01:43
Messaggio:

Lo penso anche io,le nostre antenate si rivoltano nella tomba. Per riacchiappare l'antico non basta contattare una qualsiasi sarta e dirgli fammi un “costume”,spesso si pecca di pressapochismo, non si è consapevoli (o non lo si vuole essere )che spesso la “copia di un abito tradizionale” è una serie di ragionamenti spesso lunghi ed elaborati come le analisi del periodo storico,della stoffa, dei vari colori, ceto di appartenenza,ecc. ecc.
Spesso mi capita di vedere indossati “pout pourri” di capi di varie epoche ed provenienze che di tradizionale hanno solo la denominazione “costume sardo”.Dei corsi ad hoc per pro loco,gruppi folk,appassionati non guasterebbero.......


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 02/09/2009 10:04:59
Messaggio:

Si, faro una capatina per vedere dal vivo.......


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 10:06:43
Messaggio:

Pigiamino ha scritto:

ora non per muovere nessun tipo di critica, ma i costumi della pro loco di sestu sono bellissimi, sicuramente più di quelli che lo rappresentano nelle sfilate! non credevo sestu avesse tutti questi abiti!


... se non sono indiscreto ... critica per cosa e a quale sfilate fai riferimento?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 10:11:27
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Si, faro una capatina per vedere dal vivo.......


.. anda beni .. se vieni lunedì all'innaugurazione .. ci sarò anch'io ... se poi decidi per un altro giorno ... e ti fa piacere ... possiamo concordare e magari ci scambiamo qualche opinione ... poi vedi tu!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 02/09/2009 10:15:56
Messaggio:

Mi sta bene,ti farò sapere.......
L'inaugurazione lunedì a che ora?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 10:22:36
Messaggio:

esme ha scritto:

musthayoni ha scritto:

esme ha scritto:

maniscialli ha scritto:

La consistenza del tessuto come....... penso che sia la metà dell'originale.
Hai confezionato una gonna?
Come è venuta?
Come si procede per il confezionamento della gonna in abbordau, mi hanno detto che da zona a zona cambia........... chi mi saprebbe fornire notizie dettagliate.......
si è piu' fine dell'originale ma non eccessivamente..la gonna viene benissimo diciamo che puo' passare benissimo per un pezzo antico.. qua in zona dopo aver foderato su bordau e rifinito giu' si procede alla plissettatura con la stoffa umida non viene assolutamente imbastita poi fatta asciugare sotto un peso.


a me hanno detto che del buon ... bordau .. si trova pure ad Assemini ... e forse a Serramanna ... ne sai qualcosa?
.. per il resto .. hai qualche foto della gonna che hai/avete rifatto?
allora se nn hai fretta cerco di fare delle foto decenti...per il resto ti consiglio quella di samugheo perchè il risultato è garantito..io personalmente ne avevo preso ad oristano..e il risultato è che ora me la rifaccio perchè quella era talmente sintetica che è bastata un po' di umidita' a farla quasi arricciare ..soldi buttati....


.. no esme ... nessuna fretta in queste cose .. e ti dirò che se riuscissi a trovare una gonna originale .. per me sarebbe l'ideale.
Qualche anno fa .. quando andai a Samugheo .. per acquistare orbace .. mi fu presentata anche .. il nuovo bordau ... adesso è passato molto tempo tempo da allora .. ma ricordo che non restai per molto convinto del tessuto ... e adesso non so se continua con la medesima partita oppure se commercia un tessuto migliore. Attendo cmq .. per vedere le tue foto. Per il resto ho visto un pezzo di stoffa .. del nuovo bordau .. venduto ad Assemini .. e per carità .. meglio passare. Mi hanno detto anche che nello stesso negozio ne vendono un altro tipo di qualità migliore .. però tra le righe rosse e blu .. si staglia una fine cucitura bianca .. che lo rende dissimile dall'originale. Al riguardo ho visto delle gonne .. plissetate a Sinnai .. e quseta righina non si vede .. a meno che non si aprano le pieghe ... ! Tu per caso hai mai visto questo stoffa a cui faccio riferimento? ... e del bordau .. venduto a Serramanna .. che ne pensi? ... scusa per tutte le domande ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 10:24:19
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Mi sta bene,ti farò sapere.......
L'inaugurazione lunedì a che ora?


... alle ore 19,00 ... Locali Proloco .. via Roma


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 10:47:00
Messaggio:

babborcu ha scritto:

è poco poco chiara si: non mi sembra di notare eccessive differenze ( se non maggior rigore formale e semplicità) rispetto a quamto noto, ma quella stoffa del grambiale, la conosco bene.. secondo me mani sei stato anche eccessivamente retrodatante ma, per quanto ne so .. era in uso dopo il 1870 circa.. la struttura dell'abito nel suo complesso, per me si colloca davvero con difficoltà negli anni 2/ 30 del 1800--- come farebbe supporre il calcolo delle generazioni...


.. ciau babbay ... volevo chiarire al riguardo alcune cose ..
1) .. tra i miei rompicapi .. (ma a quanto sembra non sarei il solo) .. vi è quello di capire .. in che periodo dell'ottocento è stato introdotto il bordau nell'isola ..
2) .. le notizie sulla foto in questione parlano di una ragazza di 14/15 anni .. vestita con gli abiti della nonna (la foto pertanto risale al 1879/80) .. tanto è vero che guardando la foto originale .. si vede che la ragazza è in piedi sopra un cuscino .. per far scendere meglio la gonna (che cmq era di bordau) .. visto e considerato che la medesima doveva restarle lunga .. essendo di una persona adulta ..
3) .. non credo di aver cmq detto che quello indicato nella foto era l'abito nunziale della nonna (anche se poi non ho specificato altro al riguardo e ciò poteva indurre a pensarlo) .. e cmq dalle informazioni sembrerebbe un abito festivo .. e pertanto potrebbe essere stato confezionato in seguito. Il matrimonio della nonna paterna (l'abito sarebbe il suo) è del 1826 .. ma per quanto mi riguarda quella data è da escludere .. sia per quanto detto prima .. sia per la presa visione dei modelli indicati dal Lamarmora e dal Tiole.
In ogni caso siccome i dubbi restano .. e sono tanti .. anche dopo le vostre osservazioni sul grembiale .. la settimana prossimo avrò modo di avere cognizioni più precise sull'anagrafe della nonna paterna .. e a questo punto anche della nonna materna .. poi ne riparleremo .. chissà se riusciremo a scuarciare la fitta nebbia che avvolge questa intrigante storia. Babbay .. se mi permetti però .. avrei bisogno di qualche altra precisazione su certi termini .. riportati negli atti notarili citati e allora ti chiedo quando sarà il momento .. di darmi una mano. Se poi magari decidi anche tu .. di farti un viaggio nel Capo di Sotto .. nel profondo sud dei suddisti .. facci un fischio ... la mostra sestesa resterà aperta dal 7 al 20 settembre .. dunque avrai tempo per riflettere alla bisogna .. e forse per far passare qualche rompicapo ......


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 02/09/2009 11:06:16
Messaggio:

a quale foto fate riferimento?
ho sentito dire anch'io che il bordau du serramanna è buono, la titolare del negozio si chiama cesarina ed è di origine sestese.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/09/2009 11:42:26
Messaggio:

mustayoni: adesso, con le tue precisazioni. la cosa che riguarda nonna e nipote è più chiara... 1879- 1880 si fa la foto e se la nonna avesse confezionato quell'abito dieci o ventanni prima ? comunque bisognerebbe domandarsi come mai un indumento cosi' diffuso e caratteristico non trova iconografie prima del 1850..
se è per questo tempo fa una paradisolana che si è ritirata aveva avuto una discussione con me perchè asseriva che aveva sentito che qualcuno aveva un libro del settecento dove era descritta la confezione della gonna di bordau( io espressi molti dubbi,, ma del libro.. nessuna traccia finora)... vabbe' chi vivrà vedrà..
mi pacerebbe "scendere2 io adoro il campidano e mi interessano molto le vostre tradizioni.. ma temo che non sarà possibile.. cercate di documenteare l'avveniemento,, come abbiamo fatto loddorinu ed io per l'ittiri folk festa, con l'insostituibile apporto dei mac curry..

per atti, terminologie,, sono qui.. dalle tue domande,, esperienze ecc, attingo notizie e occasioni di ragionamento,, cari saluti...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 11:45:11
Messaggio:

ciau .. stiamo parlando di due foto d'epoca .. di una ragazza sestese .. fotografata in abiti tradizionali all'età di 14/15 anni e all'età di 62 anni .. che saranno esposte nella mostra di sestu ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 11:57:22
Messaggio:

babborcu ha scritto:

mustayoni: adesso, con le tue precisazioni. la cosa che riguarda nonna e nipote è più chiara... 1879- 1880 si fa la foto e se la nonna avesse confezionato quell'abito dieci o ventanni prima ? comunque bisognerebbe domandarsi come mai un indumento cosi' diffuso e caratteristico non trova iconografie prima del 1850..
se è per questo tempo fa una paradisolana che si è ritirata aveva avuto una discussione con me perchè asseriva che aveva sentito che qualcuno aveva un libro del settecento dove era descritta la confezione della gonna di bordau( io espressi molti dubbi,, ma del libro.. nessuna traccia finora)... vabbe' chi vivrà vedrà..
mi pacerebbe "scendere2 io adoro il campidano e mi interessano molto le vostre tradizioni.. ma temo che non sarà possibile.. cercate di documenteare l'avveniemento,, come abbiamo fatto loddorinu ed io per l'ittiri folk festa, con l'insostituibile apporto dei mac curry..

per atti, terminologie,, sono qui.. dalle tue domande,, esperienze ecc, attingo notizie e occasioni di ragionamento,, cari saluti...


anda beni .. la mia retrodatazione cmq .. non andava oltre il 1840 .. e l'accostamento a quella data era in funzione di quella famosa grassazione subita da quel signore di Pimentel .. che parlava .. di bordato rosso .. di indiana. Ad ogni modo una cosa è certa .. che l'introduzione dell'indiana sembrerebbe cmq antecedente al .. bordau .. o no?
.. quanto alla mostra .. cercherò di fotografare quanto più possibile ... ;)]


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 02/09/2009 12:14:43
Messaggio:

ho bisogno di andare anch'io alla mostra. mi sai dire se l'esposizione comprende anche una descizione di ciò che vedremmo?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/09/2009 12:51:59
Messaggio:

le indiane hanno iniziato a circolare già a fine settecento almeno...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 02/09/2009 12:54:44
Messaggio:

avete mai sentito parlare di un tessuto chiamato gir'è sobi


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/09/2009 13:02:25
Messaggio:

si.. si usa in alcune gonne del meridione.. nel notd è detto girasoladu ogni tessuto con effetto di righe, anche ondulate, damascate..


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 02/09/2009 13:14:18
Messaggio:

Vero. Nell'Oristanese è detta unnedda a girasoi una gonna confezionata con un tessuto a righine sottili blu e rosse, alternate (quella che si chiama bordatino?). Vista da lontano sembra color fucsia, più da vicino fa l'effetto cangiante, su girasoi appunto.
Si usava molto fino a Marrubiu -Terralba; da Cabras in su invece era una tipologia di gonna feriale o festiva non particolarmente diffusa, anche se Costa la descrive come tipica ne La bella di Cabras (almeno m sembra questa stoffa)


Autore Risposta: esme
Inserita il: 02/09/2009 14:55:17
Messaggio:


[/quote]

.. no esme ... nessuna fretta in queste cose .. e ti dirò che se riuscissi a trovare una gonna originale .. per me sarebbe l'ideale.
Qualche anno fa .. quando andai a Samugheo .. per acquistare orbace .. mi fu presentata anche .. il nuovo bordau ... adesso è passato molto tempo tempo da allora .. ma ricordo che non restai per molto convinto del tessuto ... e adesso non so se continua con la medesima partita oppure se commercia un tessuto migliore. Attendo cmq .. per vedere le tue foto. Per il resto ho visto un pezzo di stoffa .. del nuovo bordau .. venduto ad Assemini .. e per carità .. meglio passare. Mi hanno detto anche che nello stesso negozio ne vendono un altro tipo di qualità migliore .. però tra le righe rosse e blu .. si staglia una fine cucitura bianca .. che lo rende dissimile dall'originale. Al riguardo ho visto delle gonne .. plissetate a Sinnai .. e quseta righina non si vede .. a meno che non si aprano le pieghe ... ! Tu per caso hai mai visto questo stoffa a cui faccio riferimento? ... e del bordau .. venduto a Serramanna .. che ne pensi? ... scusa per tutte le domande ..
[/quote]figurati!i quel poco che so dico.....allora quel signore di samugheo su bordau lo ha rifatto piu' di una volta! noi l'abbiamo preso x tutto il gruppo..la righina bianca..c'è anche nelle gonne antiche ma è quasi invisibile..ho per mano una gonna da vendere antica se ti interessa ne possiamo parlare dipende molto dalla misura della signora..(altezza caviglia fianco) perchè è brutta troppo lunga o troppo corta!attenzione anche alle gonne fatte con le macchine a caldo cuociono la stoffa e se viene storta addio te la devi tenere cosi!nn conosco le stoffe che vendono a Serramanna e Sinnai e so che quella che ha riprodotto Samugheo nn la vendono altrove sò però che un altro gruppo ha riprodotto le gonne con questa stoffa ed è Burcei prova a vedere se trovi qualche img io le ricordo bellissime.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 02/09/2009 15:11:08
Messaggio:

se la gonna antica è troppo lunga ( ma in genere purtroppo sono troppo corte) se in vita non c'è la soppia ribattirura delle pieghe.. cosa costa accorciarla salvando e riutilizzando il cinturino.. oppure accorciarla da sotto salvando e riutilizzando la stoffa di orlatura? quanto può costare?
pieghe a macchina.. ho sempre visto risultati insoddisfacenti ,,per lo meno in quelle di panno.. e le pieghe, se non imbastite successivamente all'antica e bagnate ecc scampaiono velocemente.. molte tedono a prendere un andamento curvilineo,, poi sono a spigolo vivo e non arrotondato e non fanno l'effetto "morbido" di quelle fatte all'antica...


Autore Risposta: esme
Inserita il: 02/09/2009 15:56:34
Messaggio:

babborcu ha scritto:

se la gonna antica è troppo lunga ( ma in genere purtroppo sono troppo corte) se in vita non c'è la soppia ribattirura delle pieghe.. cosa costa accorciarla salvando e riutilizzando il cinturino.. oppure accorciarla da sotto salvando e riutilizzando la stoffa di orlatura? quanto può costare?
pieghe a macchina.. ho sempre visto risultati insoddisfacenti ,,per lo meno in quelle di panno.. e le pieghe, se non imbastite successivamente all'antica e bagnate ecc scampaiono velocemente.. molte tedono a prendere un andamento curvilineo,, poi sono a spigolo vivo e non arrotondato e non fanno l'effetto "morbido" di quelle fatte all'antica...
si in genere sono corte..ma dipende da chi la deve indossare..io per esempio nn ne trovo una per me....sono alta 1,70 ho i fianchi alti e mi ci vogliono 103 cm di gonna...uffa


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 16:31:50
Messaggio:

esme ha scritto:




figurati!i quel poco che so dico.....allora quel signore di samugheo su bordau lo ha rifatto piu' di una volta! noi l'abbiamo preso x tutto il gruppo..la righina bianca..c'è anche nelle gonne antiche ma è quasi invisibile..ho per mano una gonna da vendere antica se ti interessa ne possiamo parlare dipende molto dalla misura della signora..(altezza caviglia fianco) perchè è brutta troppo lunga o troppo corta!attenzione anche alle gonne fatte con le macchine a caldo cuociono la stoffa e se viene storta addio te la devi tenere cosi!nn conosco le stoffe che vendono a Serramanna e Sinnai e so che quella che ha riprodotto Samugheo nn la vendono altrove sò però che un altro gruppo ha riprodotto le gonne con questa stoffa ed è Burcei prova a vedere se trovi qualche img io le ricordo bellissime.


.. si in effetti anche tra le originali si intravede la righina bianca .. ma è talmente sottile che è quasi irrilevabile. Nei tessuti più recenti invece si nota di più. Al riguardo però voglio precisare che la gonna con bordau più recente che ho visto spulciando tra le pieghe è stata piegata a Sinnai .. però non ho mai detto che in quel paese vendono del bordau moderno .. è più probabile invece trovare gonne seminuove originali.
A Seramanna mi hanno parlato di due tipi di bordau .. bisognerebbe andare a vederli.
Certo che per chi è alta un metro e settanta .. è più difficle trovare gonne originali .. e certamente quando il bordo è più alto della caviglia .. a mio parere l'indumento fa perdere qualcosa in eleganza .. pur essendo piacevole la persona che la indossa.
A casa ho due gonne di bordatino originali ... e una purtroppo e appena più corta dell'altra .. ma davvero non possono essere indossate dalla stessa persona ... perchè la differenza anche se poca è visibile ... e si nota che c'è qualcosa che stona ...
Una domanda ... le gonne rifatte di cui parli (per Pula e Burcei) .. sono visibili negli appositi volumi che stanno pubblicando con l'unione?
La gonna originale che citi ... bisognerebbe vederla .. e magari se vuoi .. mi puoi dire il costo mediante .. MP ...


Autore Risposta: esme
Inserita il: 02/09/2009 16:50:28
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

esme ha scritto:




figurati!i quel poco che so dico.....allora quel signore di samugheo su bordau lo ha rifatto piu' di una volta! noi l'abbiamo preso x tutto il gruppo..la righina bianca..c'è anche nelle gonne antiche ma è quasi invisibile..ho per mano una gonna da vendere antica se ti interessa ne possiamo parlare dipende molto dalla misura della signora..(altezza caviglia fianco) perchè è brutta troppo lunga o troppo corta!attenzione anche alle gonne fatte con le macchine a caldo cuociono la stoffa e se viene storta addio te la devi tenere cosi!nn conosco le stoffe che vendono a Serramanna e Sinnai e so che quella che ha riprodotto Samugheo nn la vendono altrove sò però che un altro gruppo ha riprodotto le gonne con questa stoffa ed è Burcei prova a vedere se trovi qualche img io le ricordo bellissime.


.. si in effetti anche tra le originali si intravede la righina bianca .. ma è talmente sottile che è quasi irrilevabile. Nei tessuti più recenti invece si nota di più. Al riguardo però voglio precisare che la gonna con bordau più recente che ho visto spulciando tra le pieghe è stata piegata a Sinnai .. però non ho mai detto che in quel paese vendono del bordau moderno .. è più probabile invece trovare gonne seminuove originali.
A Seramanna mi hanno parlato di due tipi di bordau .. bisognerebbe andare a vederli.
Certo che per chi è alta un metro e settanta .. è più difficle trovare gonne originali .. e certamente quando il bordo è più alto della caviglia .. a mio parere l'indumento fa perdere qualcosa in eleganza .. pur essendo piacevole la persona che la indossa.
A casa ho due gonne di bordatino originali ... e una purtroppo e appena più corta dell'altra .. ma davvero non possono essere indossate dalla stessa persona ... perchè la differenza anche se poca è visibile ... e si nota che c'è qualcosa che stona ...
Una domanda ... le gonne rifatte di cui parli (per Pula e Burcei) .. sono visibili negli appositi volumi che stanno pubblicando con l'unione?
La gonna originale che citi ... bisognerebbe vederla .. e magari se vuoi .. mi puoi dire il costo mediante .. MP ...

no non ci sono nell'enciclop..quelle sono originali penso in entrambi i casi...appena possibile faccio delle foto alla gonna e ti dirò il prezzo


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 02/09/2009 16:57:25
Messaggio:

babborcu ha scritto:

se la gonna antica è troppo lunga ( ma in genere purtroppo sono troppo corte) se in vita non c'è la soppia ribattirura delle pieghe.. cosa costa accorciarla salvando e riutilizzando il cinturino.. oppure accorciarla da sotto salvando e riutilizzando la stoffa di orlatura? quanto può costare?
pieghe a macchina.. ho sempre visto risultati insoddisfacenti ,,per lo meno in quelle di panno.. e le pieghe, se non imbastite successivamente all'antica e bagnate ecc scampaiono velocemente.. molte tedono a prendere un andamento curvilineo,, poi sono a spigolo vivo e non arrotondato e non fanno l'effetto "morbido" di quelle fatte all'antica...


Spesso l’orlatura delle gonne, e il giro vita sono in seta (altre in broccato, o terziopelo), il tessuto è talmente delicato che l’operazione diverrebbe alquanto difficile,poi sarebbe un vero peccato tagliare il tessuto antico,per utilizzarli poi,per cosa? Le gonne diceva mia nonna devono arrivare a “s’ossu arrabiosu” (caviglia) e non deppinti mundai sa ia………….
Esme,penso che antica non la troverai…..tutte le gonne in bordau antico che ho visto non superano il metro,e se lo superano su nella vita erano aggiunte. L’altezza originaria del bordau non superava il metro.
Prima volta che sento che a Sinnai vendono la stoffa per le gonne………dove?
La gonna che hai sottomano quanto ha di lunghezza,e quanta stoffa ha di circonferenza,le pieghe come sono, l’orlatura, come rifinito “su potollitu” ecc,ecc. ci sarebbero mille domande potresti postare delle foto per i particolari?oppure fammi sapere per MP.



Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/09/2009 17:08:16
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.. a Sinnai vendono bordau? ... maniscialli è stato il frutto di un equivoco ... leggi di nuovo i post .. mi sembra di aver già chiarito che le gonne di cui parlavo erano state plissettate a Sinnai .. ma non che la stoffa fosse stata acquistata la ..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 02/09/2009 17:12:46
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Ok,l'ultimo messaggio che hai scritto l'ho letto poi....risolto


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/09/2009 09:54:45
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già1, avete davvero ragione.. meglio non toccare i pezzi antichi..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/09/2009 10:24:57
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.. ciao Babbay .. parliamo di copricapo ... tra le varie cose vorrei capire meglio la differenza sostanziale tra:
escofia .. e cambuxu .. visto che entrambe le cose sono parte dell'abbigliamento di una stessa persona ...
poi abbiamo ancora la dicitura .. tocado de estupilla ... un belo poco usado (e va behh per il poco usato) e ancora per il resto del corpo .. jubon de raso verde .. guardapies de raso verde (ancora la famosa parola inserita tra i vari capi d'abbigliamento) .. una basquina de media saya roja .. una camisa de canfar con su randa .. e via discorrendo ...
.. a te dunque il bandolo della matassa .. e naturalmente se maniscialli vorra dire la sua .. è sempre gradita la sua partecipazione ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/09/2009 11:14:29
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escofia, caretta, cambuxu.. indicano sempre cuffie... purtroppo non è facile fare differenze ,, perchè ho notato una mancanza di uniformità per località---

ti posso dire che a ittiri oggi iscòfia indicala cuffia a sacco del costume... caretta una cuffia per bambini... a osilo caretta indica ache la cuffia delle donne ( che non è a sacco ma di tipo sagomato come quella dei bambini ) è un indizio.. ma..
cammuxu o cambuxu.. che credo derivare da capuccio.. in alcune zone del nuorese e masime ad oliena indica la cuffia femminile sagomata.. ma cappucciu a gavoi e ololai indica la piccola cappa rossa copricapo..

tocadu.. dall'italiano tocca =cappello cuffia e spagnolo toca = cuffia soprattutto di materiali sottili... a sassari lu tucchè indicava un fazzoletto di tela acconciato come il cenciu gallurese, a sennori il primo fazzoletto che stringe i capelli...

estupilla - legato a log: istuppa .. filato di lino di seconda qualità..
qui' nel nord si trova anche barrettina e liacabu.... il liagabu è una benda, anche decorata che stringe la testa come un turbante e si porta soto altri fazzoletti

belo: velo.. non cadere nella trapola della parola,, non senpre indica qualcosa di traspatente, ma un fazzoletto o ampia benda , anche di lino o cotone , anche stampato o operato..

giubbone = uguale giubbetto
per media saia leggi quello che ho gia scritto...

canfar.. mi risulta nuovo,, non è che è cambray??? tela di cotone pregiata di importazione.. eh! è dura! ma è affasciante..ciau


Autore Risposta: drFolk
Inserita il: 03/09/2009 12:04:31
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Babborcu, ho una curiosità: come mai esistono due tipi di terziopel? Intendo quello con le rose nere e i boccioli rosa su fondo colorato: ne ho visti alcuni che hanno i fiori neri in rilievo su una matrice di raso di seta, mentre altri sono semplicemente stampati... E la distinzione c'era già in antico!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/09/2009 12:28:11
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parli del velluto operato doct.. quello che in logudoro si chima terziopelo fioradu?
non ho capito la domanda.. cosa vuoi dire come stampato?'
in antico.. esistevano due tipi di terziopelo.. utti su un fondo tipo raso.. ma uno era con disegni neri pelosi su fondo nero o colorato: verde, viola, cannella ecc
l'altro uguale( più pregiato) detto da noi terziopelo gemmadu o a gemmas.. che ha un colore peloso dentro parti nere pelose.... il motivo più diffuso è quello con foglie ripo ciclamini rosetta nera e margheritina colorata dentro... quello solito di bitti... poi c'erano tante varietà di motivi che risvcuotevano meno successo, ma ugualmente usate trigogli, rulipani, rosette ecc..
in un momento di crisi della produzione si è affiancata un produzione minore, meno pregiata.. penso negli anni 25-4o.. con fondo lorato cangiante tipo taffetta, ma consistente,, e motivi solo neri pelosi ma stampati con un collante che sovrappone una peliria nera non tessuta, incollata,,, dagli anni 40 anche un terzioplo a due colori sintetico con fondo clorato,,, molto usato in baronia,, pi c'è il caracu' ( dagli anni venti) che ha fondo di seta, ma trasparente e fiorami pelosi di vari colori...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/09/2009 12:53:21
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babborcu ha scritto:

escofia, caretta, cambuxu.. indicano sempre cuffie... purtroppo non è facile fare differenze ,, perchè ho notato una mancanza di uniformità per località---

ti posso dire che a ittiri oggi iscòfia indicala cuffia a sacco del costume... caretta una cuffia per bambini... a osilo caretta indica ache la cuffia delle donne ( che non è a sacco ma di tipo sagomato come quella dei bambini ) è un indizio.. ma..
cammuxu o cambuxu.. che credo derivare da capuccio.. in alcune zone del nuorese e masime ad oliena indica la cuffia femminile sagomata.. ma cappucciu a gavoi e ololai indica la piccola cappa rossa copricapo..

tocadu.. dall'italiano tocca =cappello cuffia e spagnolo toca = cuffia soprattutto di materiali sottili... a sassari lu tucchè indicava un fazzoletto di tela acconciato come il cenciu gallurese, a sennori il primo fazzoletto che stringe i capelli...

estupilla - legato a log: istuppa .. filato di lino di seconda qualità..
qui' nel nord si trova anche barrettina e liacabu.... il liagabu è una benda, anche decorata che stringe la testa come un turbante e si porta soto altri fazzoletti

belo: velo.. non cadere nella trapola della parola,, non senpre indica qualcosa di traspatente, ma un fazzoletto o ampia benda , anche di lino o cotone , anche stampato o operato..

giubbone = uguale giubbetto
per media saia leggi quello che ho gia scritto...

canfar.. mi risulta nuovo,, non è che è cambray??? tela di cotone pregiata di importazione.. eh! è dura! ma è affasciante..ciau



.. grazie babbay .. come al solito puntuale e disponibile ...

escofia - coffia - cambuxu .. aggiungo questri particolari ..
cambuxu de saya blanca esalopada y en medio estofa amarilla ..
cofia color nasco con su sinta .. (entrambe appartenenti alla stessa persona)
.. cambuxu de saya roja ..
.. cofia de seda roja ..
.. cofia con su randa ..

.. canfar .. o canfaro .. la parola sembra proprio questa ...
.. una camisa randada de canfar con un par de botones de plata ..
.. panuelo de canfaro ..
.. una camisa de canfaro con polaynas (o polaynos) .. (cos'è?) ..
.. un papello de canfar ...

.. belo .. anche io avevo pensato ad un fazzoletto normale .. pittosto che alla mantiglia trasparente ...

.. ma cosa mi potresti dire ancora su ..
un rebossillo de scarllat guarnit ab su randa negra de seda ...

un mantu negre de spomilla ses guarnission ..
.. una faldeta de reversa vermella ...
.. tracabocas suesta de pibireddu ..
.. un capialy vulgo dicho de iscarlatu rojo ..
.. una fascadroxa roja (e va bene) insalasada .. cun angiulu in gloria (?)
questa definizione l'ho trovata anche per altri indumenti .... tipo .. un cosso verde de angiulu in gloria .. etc . etc. ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/09/2009 12:59:39
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.. ah dimenticavo .. una mantilla de Angiulu in in gloria nueva y guarnesida de sinta roja ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/09/2009 14:00:04
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angiulu in gloria.. è una stoffa di seta damascata con effetto "nuvole"
amarillo giallo..
tracabuco o silimia... tovagliolo al telaio operato a forma di grani di pepe,, in logudoro frobbeucca a ranos de pibere..
rebosillo o reborsillo o borsiglio,, borsa,, tasca tipo sacchetto

cappiale.. cuffia .. a ollolai capiale la caratteristica cuffia.. ( forse era questo il nome locale)
reversa reversu reversillo.. stoffa di lana di mediocre qualità con lato peloso
polainas, pulanigas pulainas,, volante, stoffa molto increspata, in genere dei polsini della camicia, in logudoro, ma anche a oliena cobtraddistingueva il vestiario da "dama"


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/09/2009 14:58:09
Messaggio:

ah! colore nuscu o de nuscu.... = color muschio.. verde marcio, vwerde oliva

canfar.. mai trovato negli atti nordici ma intuisco che deve essere un tipo di tela

sinta, _ cintutino, nastro di orlatura, nastro per legare .. es: nel nord sinta de capichola


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 04/09/2009 13:02:23
Messaggio:

ieri sono andata da una signora che confeziona costumi sardi da vendere e affittare e mi ha detto che su gir'e sobi è un tessuto a righine sul senape e marrone che riprende appunto i colori del girasole. boh. dove posso trovare il tessuto che dite voi?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/09/2009 13:25:20
Messaggio:

e' un tessuto a righe, di qualsiasi colore ( si fa per dire),,, è come il vardellinu ( da guarnello... varrellu che è di qualsiasi colore,, a ollolai rosso.. ma poichè a monserrato è verde deriverebbe da verde-- non so se mi spiego


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 04/09/2009 16:13:12
Messaggio:

Babbo nelle mie continue ricerche, questi ultimi giorni ho avuto il tempo di consultare la nota delle merci importate in Sardegna dal 1800 al 1820, tra tante mercanzie, mobili, chincaglierie, arnesi, ecc.ecc.
Ci sono anche i tessuti gli indumenti che andavano in voga all’epoca, sto cercando di identificare vari tipi di tessuto, ci riuscirò?????
Per i fazzoletti non ci sono riuscito tu riusciresti a identificarli con i vari tipi di fazzoletti usati negli abiti tradizionali?
Fazzoletti a fazione d’ubernas
Fazzoletti a fazione corsali
Fazzoletti delle Indie
Fazzoletti di seta a sciallo
Fazzoletti tabarchini
Fazzoletti di tull ricamati in seta (penso di averli individuati, ma dimmi pure)
Fazzoletti di Germania
Fazzoletti di Francia
Fazzoletti calicots
Fazzoletti di mussolina di Germania
Fazzoletti tabarchini

Con i fazzoletti non centra nulla :
Bindelli per scuffie
In questi elenchi per il momenti non ho ancora trovato traccia di scialli di seta.


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 04/09/2009 16:31:28
Messaggio:

sabry ha scritto:

ieri sono andata da una signora che confeziona costumi sardi da vendere e affittare e mi ha detto che su gir'e sobi è un tessuto a righine sul senape e marrone che riprende appunto i colori del girasole. boh. dove posso trovare il tessuto che dite voi?

Sabry, scusa ma questa cosa che la stoffa a girasoi si chiama così perché riprende il colore del girasole mi sembra assai poco probabile, visto che in antico il fiore del girasole non era molto noto mentre il termine girasoi si usa per indicare l'effetto cangiante di un tessuto, un pò in tutta la Sardegna. Quella stoffa che dico io, a righine sottilissime rosse e blu, dall'effetto cangiante, io l'ho vista a Cagliari ma penso on sia difficilissima da trovare anche in altri negozi.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/09/2009 16:39:52
Messaggio:

bindello.. nastro di seta, anche a più colori ,anche operati,, in piemonte bindell è un nastro come il "tirolese"
ho trovato anch'io alcuni di questi tipi di fazzoletti nel nord,, ma non mi ci sono mai raccapezzato.. perchè la denominazione locale non coincide... fazzoletti a sciallo perchè non potrebbe corriscondere a scialli ( magari perchè se erano di seta l'avrebbero specificato ) gli scialli ( oliena ecc) sono detti mucatores ovvero fazzoletto..
sai qul è il grosso problema? capire a quale classse sociale erano destinate le merci.. perchè immediatamente noi ci figuriamo uno sparut onumero di persone in abiti civili ,ma non era cosi' esattamente e queste persone , per censo , ricambiavano i loro abiti e accessori in maniera maggiore rispettoa al popolo... per cui le importazioni per loro non erano cosi' limitate ,,ciau


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 04/09/2009 17:57:36
Messaggio:

babborcu ha scritto:

bindello.. nastro di seta, anche a più colori ,anche operati,, in piemonte bindell è un nastro come il "tirolese"
ho trovato anch'io alcuni di questi tipi di fazzoletti nel nord,, ma non mi ci sono mai raccapezzato.. perchè la denominazione locale non coincide... fazzoletti a sciallo perchè non potrebbe corriscondere a scialli ( magari perchè se erano di seta l'avrebbero specificato ) gli scialli ( oliena ecc) sono detti mucatores ovvero fazzoletto..
sai qul è il grosso problema? capire a quale classse sociale erano destinate le merci.. perchè immediatamente noi ci figuriamo uno sparut onumero di persone in abiti civili ,ma non era cosi' esattamente e queste persone , per censo , ricambiavano i loro abiti e accessori in maniera maggiore rispettoa al popolo... per cui le importazioni per loro non erano cosi' limitate ,,ciau


Penso per chi importava le merci il baccino di smercio era molto variegato dalla media borghesia al popolino, per i nobili le loro "importazioni" erano una cosa a se stante.........
Dal numero di capi,varietà,metrature di stoffe buone o meno buone anch'io penso che le merci non fossero per un numero ristretto di persone.
Per gli scialli in lana invece lo specificano.........


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 05/09/2009 18:21:06
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babborcu ha scritto:

angiulu in gloria.. è una stoffa di seta damascata con effetto "nuvole"
amarillo giallo..
tracabuco o silimia... tovagliolo al telaio operato a forma di grani di pepe,, in logudoro frobbeucca a ranos de pibere..
rebosillo o reborsillo o borsiglio,, borsa,, tasca tipo sacchetto

cappiale.. cuffia .. a ollolai capiale la caratteristica cuffia.. ( forse era questo il nome locale)
reversa reversu reversillo.. stoffa di lana di mediocre qualità con lato peloso
polainas, pulanigas pulainas,, volante, stoffa molto increspata, in genere dei polsini della camicia, in logudoro, ma anche a oliena cobtraddistingueva il vestiario da "dama"




.. ciau babbay .. il tempo è sempre tiranno ma eccomi qui .. e grazie per le precisazioni ...

.. nasco .. in Sardegna .. è un vitigno e anche io avevo pensato al colore del suo fogliame (su pampini) .. ma sentire il parere degli altri è sempre utile ...

.. tocado .. rebossillo ... leggi qui e dimmi che ne pensi ..

http://es.wikipedia.org/wiki/Tocado

http://www.mallorcaweb.net/eixam/NO...ARIA%202.htm

.. hasta luego


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 05/09/2009 19:42:20
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

.. guardapies de raso verde (ancora la famosa parola inserita tra i vari capi d'abbigliamento)


Mustayoni, vedi se ti può essere utile questa definizione..........

Falda o guardapie: son faldas confeccionadas en seda, con la misma estructura que las enaguas en el modo en que se anudan a la cintura, y normalmente están realizadas con colores lisos, predominando sobre todos el azul. También en damasco con grandes motivos florales…Del mismo tejido que el “gipo” (corpiño) recibía el nombre de “basquinya”, haciendo un traje completo, que en el siglo XIX quedará como nombre para las faldas polisonadas, confeccionadas en seda. Sagalejo: este es el nombre que recibían las faldas realizada con algodón y que se ajustaban totalmente al guardapie..


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 05/09/2009 20:31:28
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musthayoni... direi che per tocado e toca vi è corrispondenza con quanto ho affermato,,, so bene che tocado feminino vuol dire "acconciatura femminile " e, come ho detto toca vuol dire tela a forma di cuffia.... chedo che tocado derivi da questo.. fra l'altro so che quando l'arquer fu torturato,, avvenne in spagna,,, gli si i nfilo' una toca di garza in gola ,che intrisa d'acqua.. non continuo...

rebosillo... errore mio... ti ringrazio per avermi corretto, per la fretta ho letto borsillio.... e quindi borsa, tasca staccata o anche cuffia o reticella...
ti ringrazio anche per aver indicato quel sito, che ignoravo e che è molto interessante... certe somiglianze sono innegabili..
rebosillo è diminutivo si reboso... telo, anche scialle... " canzone popolare messicana di origine spagnola " la llorona " ".. tapame con tu rebosos pochè me muero de frio..."

guardapies.. si intuisce che in sardegna è un tipo di gonna,, il problema è la traduzione dal sardo che fanno i notai... confondendo, affiancando, assimilando , falda, vasquina, faldetta, falda ,sayone ecc Ohi quanto è comlpicato!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 07/09/2009 09:18:32
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

musthayoni ha scritto:

.. guardapies de raso verde (ancora la famosa parola inserita tra i vari capi d'abbigliamento)


Mustayoni, vedi se ti può essere utile questa definizione..........

Falda o guardapie: son faldas confeccionadas en seda, con la misma estructura que las enaguas en el modo en que se anudan a la cintura, y normalmente están realizadas con colores lisos, predominando sobre todos el azul. También en damasco con grandes motivos florales…Del mismo tejido que el “gipo” (corpiño) recibía el nombre de “basquinya”, haciendo un traje completo, que en el siglo XIX quedará como nombre para las faldas polisonadas, confeccionadas en seda. Sagalejo: este es el nombre que recibían las faldas realizada con algodón y que se ajustaban totalmente al guardapie..




.. maniscialli l'utilità dell'infromazione c'è tutta .. e negli atti notarili la parola è quasi sempre inserita tra i vari capi d'abbiglimento .. per cui non vi sarebbe dubbio su questo aspetto ... mentre i dubbi mi restano dal punto di vista della sua destinazione d'uso qui da noi in Sardegna ... gonna .. o anche sottogonna (?) .. tu che ne dici? .. e tu babbay ?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 07/09/2009 09:51:55
Messaggio:

La mia idea è questa : chi rogava i testamenti,o chi annotava i capi d'abbigliamento non capiva l'uso e il nome di molti capi,perciò fra guardapies, falda ecc., per loro le sottogonne con ricami passamaneria e pizzi non cera differenza,e quindi venivano scambiate per gonne, e viceversa per le gonne con una fattura semplice.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 07/09/2009 11:07:17
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sotoscrivo appieno quel che dice mani... il notaio o chi per lui doveva barcamenarsi in un campo che non conosceva appieno, che veniva spesso riferito anche confudamente e spesso tradurlo nella lingua ufficiale..

comunque per il vestiario settecentesco e del primo ottocento,, dobbiamo tener presente che la sua struttura e concezione travalicava quella del costume attuale, dove la sottogonna è spesso di tela o è una gonna feriale,,, la matrice secentesca, apprezzabile ancora in barbagia ( ollolai, orgosolo, sarule,, ecc) prevedeva l'uso di vere e propie gonne sovrapposte, visibili perchè di lunghezze diverse e, non di rado di una sopragonna aperta, nonna degli attuali grembiali posteriori rialzati sul capo ( busachi, isili ) ,,, fra tutto questo i notai impazzivano.. l'ho natato per osilo.. dove a volte si parla di faldettas semplicemente,, a volte di faldetta de supra e de sutta, a volte di faldettas e suttanas.... la gona aperta, solitamente nera .. presente in atti gia secenteschi è detta sebojana.. ciau


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 09/09/2009 09:13:37
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.. ciau maniscialli .. ti ho posto una domanda nell'apposita sezione .. eventi .. circa la mostra sestese .. ma se vuoi puoi rispondere anche qui .. per il resto ho controllato a casa quel famoso grembiule di cui ti dicevo .. e in effetti ha la tasca .. l'altro invece ne è privo.
Ieri poi sono tornato con più calma a rivisitare le cose esposte .. e ho preso qualche appunto sui dati anagrafici delle persone citate .. che indossavano i vari capi originali esposti .. anche per capire meglio l'eventuale corrispondenza temporale dei pezzi .. e cmq tra le varie cose ho notato anche unu devantali .. con tasca .. che grosso modo dovrebbe risalire ad un periodo compreso fra il 1930-40 ... cosicchè ho pensato che anche il mio potrebbe essere di quel periodo .. se non più recente ... tu che ne dici?


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 09:57:58
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avete notizia di bordau di diverso colore rispetto al classico rosso-blu?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 09/09/2009 10:23:51
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.. ciau Sabry .. potrebbe essere il .. bordatino ... (a sfondo prevalentemente blu e cmq anche con sottili righine rosse) .. o altro tessuto? ..
.. per quanto riguarda il bordatino dai uno sguardo alla seconda foto riportata in questo forum .. sulla mostra sestese ..

http://www.andreapisu.it/phpBB2/vie...c.php?t=2796

.. tra le varie gonne cmq .. ce n'era una .. tutta plissettata come quelle di bordau .. ma era completamente blu ... e in verità era la prima volta che vedevo una gonna simile in campidano ... maniscialli confermi?


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 10:37:55
Messaggio:

grazie musta, quindi potresti escludere la possibilità che qualcuno la producesse di colore verde/rosso o verdone/brdeax?
appena posso vi posto una fotografia dove ci sono delle gonne confezionate con il bordau identico, nella consistenza e nella tessitura, a quello classico che tutti conosciamo ma di colore rosso/verde.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/09/2009 12:26:46
Messaggio:

Sono stato a Sestu all'inaugurazione della mostra,mi sono ripromesso di riandarci, perché il tempo è
stato tiranno...c'è tanto da vedere, osservare,e approfondire che il tempo non basta mai. Nel percorso nella mostra sono reppresentate varie fasi ed eventi della società Sestese che abbraccia un arco temporale che va dalla fine dell'ottocento a metà novecento. Secondo me è una mostra da non perdere.
Musta..il grembiule con la tasca potrebbe essere un grembiule cucito a partire dal 1920-1930, le tasche eterne ai grembiuli vengono applicate all'esterno intorno a quel periodo,in quanto le donne pian piano incomminciano a dismettere l'uso de “sa busciacca” sia estera e sia interna alla gonna …
Per dare un giudizio più corretto bisognerebbe vederli..

Per la gonna non posso esprimere nessun giudizio e fare nessun commento perchè è stata la prima volta che ne ho visto una così.....

Sabry non ho mai sentito dell'esistenza di un colore diverso per il bordau e bordattino da quello tradizionale a strisce rosse e blu...ciau


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 09/09/2009 12:57:26
Messaggio:

nei paesi del logudoro le tasche applicate ai grembiali sono state introdotte attorno al 1925 e soltanto in quelli da lavoro.. in genere neppure nell'abito feriale utilizzato per la messa, le visite, ecc. c'è quella tasca... la tasca tradizionale era sempre la busciacca separata, portata sotto la gonna...
anni fa in una casa del meridione mi mostrarono una gonna ,certamente antica. tipo bordau , ma a righe granato spento -verde scuro, mi dissero che la gonna era stata lavata varie volte e plissettata ex novo ed aveva assunto quel colore,, ma mi sembro' strano...debbo confessare che, per la fretta e per la presenza di molte cose che mi parvero più interessanti, non mi soffermai molto sulla cosa...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 13:06:43
Messaggio:

[http://img43.imageshack.us/i/img0164vn.jpg/][/img]
vedi foto


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 13:07:12
Messaggio:

http://img43.imageshack.us/i/img0164vn.jpg/


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 13:07:46
Messaggio:

perchè non si vede la foto? uffa


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 13:09:32
Messaggio:

http://img43.imageshack.us/i/img0164vn.jpg/


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 09/09/2009 13:13:36
Messaggio:

sabry.. si vede!! sei bravissima ( almeno più di me )
si: era simile, più malridotta,, questa a me non sembra una cosa vecchia e stinta dall'uso se posso esprimere un giudizio aldilà della "proprietà"storico-etnografica.. la tovo bellissima


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 13:15:01
Messaggio:

http://img44.imageshack.us/i/img0164zx.jpg/


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 13:16:33
Messaggio:

quindi non sarebbe sacrilego riprodurla babbo?
evviva!!! foto + stellina
sono paradisolanaaaaaa


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/09/2009 13:21:47
Messaggio:

babbai ti scongiuro. fai mente locale e dimmi dove hai visto la gonna.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/09/2009 13:28:18
Messaggio:

Io ci andrei molto cauto.....


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 09/09/2009 13:36:39
Messaggio:

.. mani .. anche io ho visto quello gonna blu plissettata per la prima volta .. bisognerebbe saperne di più .. e cmq se deciderai di riandare alla mostra fammelo sapere .. magari concordiamo e così potrei farti vedere anche i grembiali ...

sabry .. sono d'accordo .. con mani .. anche io non aveva mai visto prima una gonna tipo bordau di colore verde/rosso .. e pertanto non saprei che dirti oltre al fatto di andare più a fondo sulla questione .. e cmq ripeto in tanto tempo che ho militato in un gruppo folk .. che di spettacoli .. rassegne .. sfilate ect ect .. ne ha fatti a iosa .. non mi è mai capitato di vedere niente di simile .. stesso discorso sulle pubblicazioni ... mais on verra bien ..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/09/2009 13:44:16
Messaggio:

ok,se e quando ti farò sapere.... leggi email.........ciau


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 09/09/2009 15:58:00
Messaggio:

certo che ci andrei a fondo anch'io!!! e ovvio... queste "anomalie vanno prese con le pinze .. non ricordo di preciso ... purtroppo è passato tanto tempo... almeno 20 anni era forse un paese della marmilla? booh! comunque esteticamentge è bella.. secondo me.. ma non è questo che conta!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 09/09/2009 17:51:51
Messaggio:

Facendo prte del gruppo folk da 10 anni mi è impossibile ricordare tutto e tutti ma di questo particolare ne sono certo: ad una manifestazione giù verso il campidano una donna indossava una gonna simile a queste di cui andate parlando ma i colori non erano rosso e blu ma blu e nero. Notai molti altri costumi con le gonne a righe rosse e blu ma questa mi colpì in modo particolare in quanto il nero con l'azzurro scuro la rendevano maggiormente elegante.
In testa portava un fazzoletto di quelli pitturati di colore marrone e sopra la camicia un gilet. Sto facendo mente locale ma proprio non ricordo in quale occasione anche perchè non essendo ancora appassionato di costumi, non cucivo ne ricamavo e per menon c'era differenza da un costume all'altro. Prometto che se riesco a ricordare qualcosa ve lo comunico immediatamente. Diei due colori sono sicurissimo anche perchè feci una battuta ad un'amico in quanto interista e gli dissi che la gonna era adatta a lui.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 09/09/2009 23:20:16
Messaggio:

ahi! compare un altro tipo di bordato oltre il solito... ampuriesu e' affidabile, se ha notato una cosa se la ricorda bene,, e anch'io credo di non aver sognato con quella gonna granato e verde .... mistero!!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 10/09/2009 07:52:50
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Babbo,una rondine non fa primavera... tempo fa mi descrissero un tipo di gonna di bordato rosso e blu in tessuto di seta invece che in cotone,pensai vuoi vedere che esistono altre varianti della “solita” gonna!…… tempo dopo la vidi,effettivamente esisteva ... ma non era una gonna dell’abito tradizionale...mah...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 10/09/2009 09:14:56
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mani.. lo so bene... uso anch'io quel modo di dire.. bisogna valutare...
ho trovato un'altra definizione per bordato: vorrebbe dire rigato ... listato.. ho visto e osservato da vicino una gonna "vera", posseduta da una signora sassarese di origini selargine, debbo correggere quello che ho scritto preceddentemente.. non era l'ordito del telaio ad essere rosso e blu, ma la trama..

integro, inoltre, quello che ti dissi per tocca, toccado ecc: fonti letterarie ottocentesche ( le conoscerai) ... attestano il nome tocau per il meridione.. come copricapo componente del copricapo maschile.. ciao


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 10/09/2009 09:31:03
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certo che bisogna valutare e documentarsi, se così non fosse avrei già cucito la gonna senza chiedere a voi (che ne capite più di me). però visto che su bordau veniva tessuto artigianalmente, e che qualcuno pur non avendo prove ricorda colorazioni diverse dal rosso/blu, non è possibile che qualcuno in casa potesse aver prodotto un tessuto della medesima struttura del bordau ma di colorazione differente?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 10/09/2009 09:57:24
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sabry .. qui sta il problema... credo che il tessuto fosse importato.. e che non lo si producesse in sardegna... tu hai notizie contrarie????


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 10/09/2009 10:00:23
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Sabry,il bordau veniva importato,era un tessuto a lavorazione "industriale" e non tessuto artigianalmente....


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 10/09/2009 10:02:53
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non non ho nessun tipo di notizia. ma la considerazione è la stessa per i colori.


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 10/09/2009 10:05:51
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anzi visto che ci siete, parlatemi de su bordau nel senso origini e commercializzazione.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 10/09/2009 10:17:58
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... mani e babbai .. stavo per dire le stesse cose ma mi avete preceduto .. e per quanto si dice la stoffa arrivava dalla Francia .. da Bordeaux .. e per questo bordau (confermate?) ... circa l'introduzione di questo tessuto .. siamo ad un guado ... e proprio qualche giorno fa parlavamo di questo argomento .. per ora non chiarito .. (seconda metà dell'ottocento cmq resta la datazione più plausibile .. fino a prova contraria) ..

babbay .. chiedo venia ma al momento mi sfugge la documentazione ottocentesca sul tocau a cui fai riferimento .. delucidami per favore .. quanto al resto la citazione da me riportata sul toccado .. era inserita in un atto di donazione matrimoniale del 1720 .. e faceva parte del corredo apportato dalla sposa ... cher ne pensi? .. mi sembra che siamo in tema con quanto detto prima .. o no?

.. mani .. ho preso ulteriori informazioni .. sulla famosa gonna blu plissettata tipo bordau .. ma a quanto sembra è di un tipo di indiana .. che dici?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 10/09/2009 10:22:23
Messaggio:

AMPURIESU. non rieso ad aprire i tuoi messaggi "badoo" che e'???

sabry,, si sa poco.. non ci sono studi approfonditi,, ma è una stoffa di importazione.. una teoria la vuole proveniente dalla francia... come per tutte le stoffe di fuori.. e' ovvio che all'inizio non fossero prodotte esclusivamente per la sardegna.. poi quando quel tipo di stoffa si è affermata su un'area isolana vasta... è probabile che la produzione si dirigesse quasi esclusivamente qui' secondo le richieste.. è avvenuto cosi' con gli scialli, per il terziopelo, per certi broccati,, ecc.. quindi nei colori del tessuto non vi è una "diretta creatività locale" ma una stoffa "gradita e fissata dall'uso tradizionale " che veniva costantemente richiesta ( questo fatto porta a non scartare l'ipotesi che in antico vi potesse esistere una scelta più ampia di tipi e colori)...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 10/09/2009 10:28:59
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bene babbo come sempre sei determinante nelle tue spiegazioni. da buona scolara avrei bisogno di una spiegazione dettagliata sui tessuti di indiana. e di indicazioni circa qualche testo da consultare


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 10/09/2009 11:21:19
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Musta...la gonna in questione ho potuto vederla solo da lontano,cosi di indiana plissettata fine ed a colore unico non ne ho mai viste,fino ad ora ho visto gonne con grinzitura semplice,o a piegoni e in svariate fantasie,indagherò anchio....


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 10/09/2009 11:34:09
Messaggio:

.. o babbai e dato che ti ci metti .. chiedo consulenza anch'io ... fermo restando che Sabry ha la precedenza ..

.. las latzadas .. intendiamo fasce per neonato .. ma anche per abiti .. tipo cinta ?

.. capialy vulgo dicho de iscarlatu rojo .. cosa s'intende con la parola capialy ..

.. manta .. è da intendere sempre come coperta .. o talvolta anche come scialle? .. ecco alcuni esempi

una manta chilos raya .. una manta de saya rodeada de cinta amarilla .. una manta de chillony (o chilony) sardo .. (chilony cosa sarebbe?)

.. cossu de perciana de oro rojo ...

.. fascadroxa de galliscu ...

.. fascadroxa guarnecida de droguete en seda amarilla, por ser ganarciales (o gavarciales) .. quest'ultima parola non la interpreto per niente .. (?)

.. faxa de pilonis (o silonis) sarda ..

cincuenta palmos de tela Gavoi .. (che sarebbe? .. siamo nel 700) ..

.. in ogni caso dai uno sguardo qui .. e vedi se può esserti utile ...

http://www.nacion.com/ln_ee/ESPECIA...losario.html


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 10/09/2009 13:30:49
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avete visto il mio avatar? è una mia paesana


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 10/09/2009 20:24:18
Messaggio:

Babbo,qual è la definizione esatta che intendi per bordato…
se ho capito vorrebbe dire rigato…listato…rigato rosso-blu…listato rosso-blu
Fammi capire un po’ di più…..


Autore Risposta: amada
Inserita il: 10/09/2009 22:20:24
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da noi per capialy o capiabi si intende cuffietta o cappuccio
per cossu de perciana de oro rojo ... corsetto di broccato rosso


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 11/09/2009 15:31:01
Messaggio:

amada ha scritto:

da noi per capialy o capiabi si intende cuffietta o cappuccio
per cossu de perciana de oro rojo ... corsetto di broccato rosso


.. amada grazie per le precisazioni molto utili ..
.. e circa il capialy .. potresti anche precisarmi che tipo di cuffia adottate nel tuo paese .. o meglio la tipologia è simile a quelle in uso nel campidano .. o a quelle del nuorese .. (vedi Desulo .. Ollolai) ?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 11/09/2009 15:32:27
Messaggio:

.. o babbai .. sei in sciopero?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/09/2009 19:09:43
Messaggio:

non ero in sciopero, ma non so per qule motivo non riuscivo ad aprite questa dicussione...
cerco di rispondere alle vostre domande.. per lo meno a quelle di cui ho qulche risposta-- dunque termini vari.
capialy viene da caput lat. e da capo ... cuffia.. capiali .. ancora ad ollolai quella cuffia a punta sagomata--

latzada... certamentecollegabile con laso, laccio fascia.. so che è quella fascia di gallone in uso nel campidano di cagliari... cosi' anche specie di fasce maschili di stoffa.. vedi abito del pescatore cagliaritano
manta.. solitamente in logudoro è coperta da letto... manteddu a ploaghe è la cappa con la croce..in log. anche copertine per neonati,, c'è una connessione fra cappe femminili e copertine da battesimo.... manteddu pizonatu.. sorta di gonna " a portafoglio" per bimbe a bitti. Da come sono descritte nei tuoi atti si direbbe sia che sono cappe femminili.. sia il chilloni ( stoffa rustica tipo orbace,, cillonarios erano detti i gavoesi che le vendevano nelle fiere) fa pensare ad una coperta da letto.. quindi valutare!!

cossu de ( giusto! 9 corsetto di broccaro con fili d'oro... prezia' e' detto in campidano il broccato
piloni... prob. stoffa tipo panno con un verso peloso ...

tela di gavoi... gavoi produceva e diffondeva, coperte, tele ecc.. deve essere una tela di lino

droghette .. forse intendeva doghette o doghetto, una specie di gallone.. l'altro mi è oscuro...


bordau.. si dice francese come luogo di produzione ( non provato) non vorrei ( consideriamolo perchè si fa bordau bordeaux.. dal 1940 il bordau (datavicina è vero9)lo produceva la ditta fossati di modena..
nome consultate il vocabolario del sardo campidanese del porru e per es diz. enc. treccani 1970 vol II p.402 e il devoto oli .. diz.lingua italina,1971,p. 305... bordato..tessuto resistente ...... bordato..participio passato di bordare, cioè orlato rigato...
per i tocau e la berriola... citero' appena potro' consultarla la fonte ...comunque..consulta il libro illisso dove si parla del vestiario maschile ..copricapo..dovresti trovare indizi,,, ricordo che ilo madao,,parla di una sacchetto di tela che stava sotto la berritta...



Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 11/09/2009 19:51:31
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Nel consultare alcune note di carico delle merci importate in Sardegna dal 1789 al 1830 da navi provenienti da Genova, Livorno, Napoli,Marsiglia,Malta,ecc. ho trovato nelle varie note dei termini che (forse) riguardano il bordato e il bordatino…ma questi termini non so se si possano riferire ai tessuti che si usavano per il confezionamento delle gonne…
con le definizioni bordato o bordatino non si riesce a capire se questi termini si riferiscano a un tessuto che abbia lungo due dei suoi lati un bordo più o meno largo.....
bordo....inteso come cimosa, o come bordo tessuto in diverso modo ma dello stesso colore,
o bordo di diverso colore?

Bordato largo
Bordato stretto
Bordato di Levante
Bordato largo di Genova
Bordato di Malta
Bordato di Malta avvantagliato
Bordato quadrigliato di Malta avvantagliato
Bordatino d’inglesa avvantagliato
Bordatino a quadretti
Bordatino di Francia
...e per non farci mancare niente pantaloni di bordato…forse anche per
gli uomini si impiegava il famoso tessuto rosso-blu per confezionare i pantaloni?
Riusciranno i nostri eroi a uscire da questo ginepraio......aiutoooooo


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/09/2009 20:02:36
Messaggio:

non facciamoci deviare dal nome che oggi in campidano e dintorni definisce la stoffa rossa e blu--- è evidente... i documenti di mani lo chiariscono con evidenza e lo lasciava intuire quanto ho detto indietro che bordato ne 700 800 indicava una categoria di stoffe di varia provenienza e di vari colori e motivi... infatti quadrigliato significa una specie di decoro tipo scozzese e vi si parla di stoffe a quadretti... è probabile che questa stoffadosse prevalentmente un rigato donde il nome .. secondo vari dizionari della lingua italiana ... con il pasare del tempo si è affermato soprattuo un tipo q


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/09/2009 20:08:40
Messaggio:

continuo e mi scuso,,, un tipo quello a righe rosse e blu e il nome bordato ha finito per indicare solo quello... direi che l'ipotesi è percorribile,,

quasi nello stesso periodo a sassari e nel sassarese si impongono stoffe analoghe ma più leggere (a quadretti e a righe ) per l'abito popolare feriale... sono dette telettas e calorinas e distinte in rigadinos, a mattones, a costas de appiu ecc. ma non compare il nome bordato...

quei calzoni sono forse da identificare con quelli del tipo dei pescatori di porto torres e alghero attestati dalle stampe?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 11/09/2009 20:14:04
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Perfetto..almeno questi termini sono stati chiariti...vedrò di spostare le indagini verso altre fonti..


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 11/09/2009 21:17:36
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Interessante questo che scrivete: mi aiuta a far quadrare una cosa. Da noi, aveva una certa diffusione una gonna a piccolissimi quadretti sul verde, sa unnedda 'e brodantinu. Evidentemente il bordatino non era solo quello a sottili righe rosso-blu (presente anche qui, con un altro nome) ma ve n'era un altro di diversa qualità, utilizzato per gonne feriali per lo più, e designato proprio col nome specifico.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 11/09/2009 23:48:14
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Sono felice, almeno un passo in avanti tu l'hai fatto.
Per rendermi conto del tessuto delle due gonne che dici,potresti postare delle foto,sai anche la data del periodo nel quale venivano usate .......


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 12/09/2009 09:11:42
Messaggio:

santo: potresti trascivere il termine di cabras per stoffa rossa e blu? si stanno chisrendo delle cose davvero..

poi: e se? ... avvantagliato ( vantaglio e ventaglio nell'italiano desueto) avvantagliato volesse dir pieghettato? e si importavano stoffe gia pieghettate? e' un azzardo ma.... nel sassarese antico avvantarigaddu voleva dire increspato, non diritto, obliquo ( magari nulla ci entra..

bibl. di TOCAU ... : D.B. ( e' un anonimo) L'italia descritta e dipinta con le sue isole, sicilia e sardegna .. 1837-38 vol V pp, 123 e segg.

per berriola.. vedi lo smyth


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 12/09/2009 10:24:31
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Dunque: de sa unnedda 'e brodantinu non ho l'immagine ma potrei procurarmela. Da quanto mi hanno detto, dovrebbe risalire, grosso modo agli anni '80-'90 dell'Ottocento.
Mentre la gonna a sottilissime righe rosso-blu (credo sia il vostro bordatino ,Mani), come ho detto qualche giorno fa, era detta unnedda 'e girasoi per l'effetto cangiante del tessuto. Questa gonna credo sia quella descritta da E. Costa ne La Bella di Cabras (pubblicato per la prima volta nel 1887):
"La Cabrarissa indossa una gonnella (gunnedda) di semplice frustagno, a piccole righe rosse ed azzurre, alternate, ridotta a minutissime pieghe, in modo da offrire all'occhio un color cangiante di non troppo buon gusto, e piuttosto antipatico". (eh vabbè - mi viene da dire- nessuno è perfetto!)
Ora, non essendo attestata a Cabras alcun tipo di gonna di bordau classico, mentre esistono alcuni esemplari (rari) di unnedda a girasoi, peraltro ricordata pure dalla gente, come gonna feriale, mi viene da pensare che Costa descriva la gonna di bordatino e non quella di bordau. Che ne pensate?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 12/09/2009 11:20:43
Messaggio:

Nel confezionare le gonne veniva cucito all’interno una balza di tela di cotone che arrivava quasi fino al ginocchio, veniva bordato con nastro di seta l’orlo, e solo dopo venivano fatte le pieghe, e rifinita la cinta….. quindi babbo non penso sia stato possibile che il bordau fosse venduto già con le pieghe….
Santo si penso anch’io che sa unnedda a girasoi sia la nostra gonna in bordatino….con un diverso spessore delle righe del tessuto, perché a differenza del bordau in cui le righe avevano sempre lo stesso spessore, invece nel bordatino variava lo spessore e il colore più o meno carico….


Autore Risposta: esme
Inserita il: 12/09/2009 15:00:54
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musthayoni era a te che interessava la gonna di bordau antica?già piazzata mi spiace! x quanto riguarda il bordatino io ho una gonna antica a cui è stato aggiunto su un altra striscia sempre di bordatino però leggermente diverso..cerco di fare delle foto


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 12/09/2009 21:34:02
Messaggio:

mani... tu parli di quello che conosciamo.. so che le pieghettavano il loco nella tradizione..
. ma alla fine del settecento, inizi ottocento puoi escludere assolutamente che il tessuto non potesse provenire gia pieghettato in qualche caso? io non me la sento. proprio di negarlo ..altrimenti cosa vorrebbe dire avvantagliato? io ho la grossa impressione che volesse dire : lavorato a modo di ventaglio...
guarda . oltrettutto che la "fodera interna" e la rifinitura finale si potrebbe applicare anche a pieghettatura avvenuta,, per le gonne di panno nel nord è normale,, prima le si pieghetta e poi a pieghe fissate si aggiungono balze, fodere orlini e poi si rifissano le pieghe..
non dobbiamo considerare come un dato assoluto" l'attuale.".. vedi: tu pensavi solo a bordau con righe rosse e blu e invece....


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 12/09/2009 23:56:17
Messaggio:

Si mi riferisco a quello che sappiamo per il metodo di lavorazione del tessuto del bordau..
non sono in grado di dirti se qui nel sud si usasse una simile procedura per confezionare le gonne come al nord..
Qualcuno del forum saprebbe spiegarci il metodo di lavorazione delle gonne in bordau. Allora che ci siano vari modi per confezionarle?
Metodi a confronto………


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 13/09/2009 07:50:57
Messaggio:

il metoso i confezionamento delle gonne di panno del nord è motivato dal fatto che una volta imbastite , con le pieghe fermate da fili che le attraversano orizzontalmente ogni due cm circa dall'alto verso l'orlo inferiore, vengono immerse in acqua... se lo si facesse con balze ,galloni ecc si formerebero macchie,aloni, differenze di tensione e bolle nei diversi tessuti ,ossidazione dei fili metallici ecc.. per cui a pieghe fatte si aggiungono le guarnizioni e si reimbastisce... questa volta è il tempo e adefuate pressioni, sotto tavole con pietre e sotto il materasso.. che fermano la plissettatura... le gonne di velluto (osilo) invece vengono piegate inteponendo strisce di carta pressata fra le piegne ed avvicinandole e col tempo..
quelle di teletta a ittiri vengono immerse nell'acqua essendo fatte di stoffe simili anche le balze, a gonna confezionata( dopo si aggiunge soltanto il cinturino)... ma quando la balza si usura viene tranquillamente sostiruita e si reimbastisce la parte inferiore delle sottane..
per le gonne d'orbace si usa il solito sistema, ma l'acqua deve essere caldissima e ci si mescola aceto.. in qualche paese circostante si imbastiscono le pieghe anche verticalmente, qualcuno riferisce di steli di giunco messi dentro le pieghe e le contropieghe.... questi metodi, con piccole varianti, sono usati anche nel nuorese.. ho notizie di uan signora cche in ohliastra pieghetta qualsiasi gonna senza imbastire, ma bagnado e sistemando sopra tavole e sassi ...
nel passato una paradisolana , non più presente?, per il campidano di cagliari parlava di inbastiture per il bordato, di immeszione in acqua e sale e di impredadura...
altri mi hanno detto che era possibile non imbastire, ma lavorare tipo la camicia a perra e canna e impredare...


queste notizie tecniche( da integrare credo) ci fanno spaziare... ma non credo sottendano la negazione assolutache in passato venissero usate stoffe foresas gia pieghettate..


calcoliamo che in tempi vicini.. 1920-60 stoffe leggere gia pieghettate venivano importate in sardegna per certe gonne domenicali ploaghe, nuorese) ciau


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 13/09/2009 12:19:51
Messaggio:

Sul metodo del confezionamento delle gonne sia del nord sia del sud sapevo qualcosina, ma notizie così senza mai aver approfondito la cosa…. Come ho detto i metodi si potrebbero mettere a confronto…..

Bizio,nella vostra zona ci sono ancora valenti sarte che eseguono la plisettatura della gonne in bordau, ci sapresti dire……


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 14/09/2009 10:42:38
Messaggio:

esme ha scritto:

musthayoni era a te che interessava la gonna di bordau antica?già piazzata mi spiace! x quanto riguarda il bordatino io ho una gonna antica a cui è stato aggiunto su un altra striscia sempre di bordatino però leggermente diverso..cerco di fare delle foto


.. ciau esme .. non preoccuparti per la gonna .. pazienterò ancora in attesa della prossima occasione ...

.. per quanto riguarda le gonne di bordatino .. appena posso posterò qualche foto delel due che possiedo ..

.. circa la preovenienza del tessuto .. bordau .. ecco un sito nel quale si sposa ancora .. la route francese ... e cmq è interesante la rassegna fotografica ivi contenuta ...

http://ggf.jimdo.com/

.. sul modo di confezionare la gonna di bordau .. so anch'io che la fodera interna veniva applicata prima della plissattatura .. ma a questo punto l'approfondimento è d'obbligo ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 14/09/2009 11:17:33
Messaggio:

Tutte due sono delle ipotesi.. la provenienza dalla città di Bordeaux,e la denominazione del tessuto che veniva bordato con delle fettucce sia di seta che di cotone, stiamo cercando di scoprire la data della sua importazione in Sardegna e il luogo di produzione...per il momento siamo dentro ad un circolo vizioso,come un cane che si morde la coda..da queste due ipotesi non riusciamo ad andare avanti..
Musta,nel consultare il sito che consigli, mi viene un dubbio se le ipotesi che fa l'autore sono avvallate da prove scritte, e/o fotografiche,oppure siano le solite ipotesi che ho detto sopra...

Per la plissettatura della gonna sarebbe utile sapere le varie modalità di realizzazione nelle varie "aree" campidanesi...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 14/09/2009 11:52:27
Messaggio:

.. ciau mani .. il problema dei siti .. ma non solo .. resta sempre quello della reale verifica delle fonti .. in riferimento alle quali certe informazioni vengono poi divulgate al pubblico ... e ahimè .. in tal senso le carenze si sprecano ... per cui circa quello sopra indicato non saprei davvero cosa risponderti ... .. però ripeto .. a prescindere da ... ho voluto inserirlo per le foto ... che non mi sembrano male ..


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 14/09/2009 12:16:10
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Per quanto riguarda il confezionamento dell gonne, nell'Oristanese il procedimento dovrebbe essere questo (dico dovrebbe perché non tutti lo sanno e si vede...): si attaccano i teli (si preferisce a mano) e si attacca la balza interna in cotone pesante (si può fare a mano o a macchina); si tagliano le due aperture davanti e si rifiniscono (a mano) poi, con tre aghi contemporaneamente (ma qualcuno anche con cinque) si esegue sa frungidura della vita. Dopodiché, una volta che, piegando a metà la gonna nel senso della lunghezza, gli attacchi dei teli risultano combaciare simmetricamente, si attacca sa chinzera, il bordo superiore che serve per legare in vita.
In ultimo si attacca il nastro di velluto nero o la fettuccia di lana nell'orlo e si procede alla creazione delle pieghe. Tre persone, una nell'orlo, una al centro e una alla vita, misurano contemporaneamente le pieghe con un metro o meglio con tre pezzetti di canna della stessa dimensione, in modo da far si che tutte le pieghe siano uguali, poi si passa il ferro caldo. Quando tutte le pieghe sono fatte, si mette un panno umido e si ripassa il ferro. Quindi si mette sotto un peso, meglio sotto il materasso.
Per le gonne di panno, si segue il metodo nordico e ho sentito di bagni in acqua e sale (anche se ho visto una gonna di panno piegata nel modo di cui ho parlato sopra). Scusate la lungaggine, Ciao


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 14/09/2009 12:23:29
Messaggio:

tutte le ipotesi sono aperte.. anche quella di una possibile leggenda metropolitana vecchia.. con l'associazione di bordau a bordeaux.. poi ripetuta e ripetuta,,,

un po' come qualcuno associa sereniccu a su sereno...

in realtà nei diversi libri antichi che ho avuto l'occasione di consultare e non solo per la sardegna, mai e poi mai si parla di bordeaux.. il documento trovato da mani da' provenienze varie,, ma nulla vieta che la stoffa inizialmente provenisse da bordeau donde il nome.. in tempi recenti lìho detto la faceva una ditta di monza.. le telette di ittiri provenivano dalla lombardia..
a margine: la somiglianza linguistica e' stretta con il sardo bordau brodau.. bordeaux.. ma solo se scritto perchè si pronuncia bordò..
ma non con l'italiano bordato ...
la storia della fettuccia d'orlo mi sembra una tale inezia,, non significante, che farebbe escludere la derivazione di un tessuto e gonna da un dettaglio.. e per l'italia??? ma..

per quanto rigurda il fatto che la fodera nella confezione venisse messa prima della pieghettatura.. mi pare ovvio.. io farei cosi' ( confronta quel che ho detto per le telette di ittiri) ma, dal punto di vista tecnico, si badi bene, nulla impedirebbe di applicarla dopo...
e se qualcuno fuori, a buon prezzo, mi manda la stoffa gia pieghettata.. perchè no ? magari anche con la fodera cucita ( domanda- offerta) .. mi può tornare comodo ...oppure posso fare lo "sforzo" di applicarla..
oppure... e magari :quando lem700-800 se ne portavano molte stratificate.. era assolutamente necessaria quella fodera? booh!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 14/09/2009 17:02:48
Messaggio:

babborcu ha scritto:




e se qualcuno fuori, a buon prezzo, mi manda la stoffa gia pieghettata.. perchè no ? magari anche con la fodera cucita ( domanda- offerta) .. mi può tornare comodo ...oppure posso fare lo "sforzo" di applicarla..
oppure... e magari :quando lem700-800 se ne portavano molte stratificate.. era assolutamente necessaria quella fodera? booh!!



No lo escludo che vendessero il tessuto già compreso di fodera interna..nelle varie gonne che ho potuto vedere il lavoro di cucito lascia alquanto a desiderare come rifiniture, come punti del cucito come filo, diverso di colore e di spessore...nei primi del novecento anni in cui si è sposata mia nonna,lei raccontava quanto aveva speso per la stoffa,poi le rifiniture,le pieghe,ecc.ecc. le fece lei con le sue mani...
I pezzi del tessuto sia di bordau che di bordattino rimasti dal confezionamento delle gonne sono tutti senza pieghe....la fodera penso che servisse per “tirare le pieghe”, e per contenere l'usura nella parte inferiore della gonna... (scusate la terminologia da esperto sarto)


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 14/09/2009 17:19:05
Messaggio:

.. si anch'io per quanto ne so .. ho sempre sentito dalle anziane che la fodera interna veniva cucita al tessuto prima della plissettatura .. e non già confezionata all'atto dell'acquisto ... poi se ci sono prove contrarie al riguardo ... ben vengano le stesse ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 14/09/2009 17:22:31
Messaggio:

Musta hai fotografato su bordatinu......


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 14/09/2009 17:44:14
Messaggio:

.. si mani .. ho fatto alcune foto .. che posterò quanto prima .. e vista la discussione fodera in corso .. stavo pensando di farne qualche altra proprio alla parte bassa interna alle gonne ... perché al momento ho ripreso solo quella superiore per evidenziare che la stoffa era double face ..


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 14/09/2009 18:37:31
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santo,, nel nord il ferro sa stiro si usa nelle gonne quotidiane di poco pregio,, a pijas bettadas,, quelle sia si panno che di teletta o seta con pieghe a fisarmonica "in piedi" aborrono( ohi! che termine) il ferro da stiro anche per semplici manutenzioni.. solitamte la pieghettatura è compito si una sola persona perchè le differenze di "mano "e quindi di tensione creerebbero pieghe a zig zag,,, ogni luogo ha le proprie tecniche ,evidentissimamente

credo anch'io che la fodera inferiore servisse per dare consistenza alla gonna in basso, per aumentarne il volume e quindi conferite l'aspetto a campana e per sostenere meglio le pieghe... ed anche per rinforzare e far durare nel tempo.. anche perchè quelle gonne mancano di una balza esterna...

la disquisizione sui metodi di confezione attuali e delle vostre nonne (arriverà cronologicamente ai primi del 1900) è utile, ma può essere fuorviante rispetto a documenti delgli anni a cavallo fra 1700 e 1900,, a cui si riferiscono i documenti di mani,,, che si inseriscono in una situazione che gia la presenza anche di quadrigliature e quadretti rispetto al classico rosso e azzurro che conosciamo fanno intuire potesse essere diversa... ripeto : nessuna difficoltà tecnica impedisce di attaccare la fodera su una stoffa gia' pieghettata...
domandiamoci , continuo petrignamente, cosa vuol dire: avvantagliate?
lo scarso grado di finitura, di quelle che avete visto, comunque , fa propendere per certe manifatture domestiche,,, ricordiamoci che il feriale non indica una sola situazione..ma vari gradi che possono motivare gonne di confezione più o meno accurata.. daltronde posso testimoniare di aver visto indumenti di gala antichi certamente eseguiti in loco che nelle finiture interne erano spaventosamente trasandati..



Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 14/09/2009 21:58:55
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.. ecco le gonne di bordatino …

.. vista posteriore …



… vista anteriore con parte interna …



.. vista posteriore seconda gonna …





.. vista anteriore …



.. vista di insieme …



.. a si biri ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 15/09/2009 00:26:00
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Belle mustha, la prima un po "vissuta"...
Mi sembra dalle foto che le gonne siano confezionate con due tipi di bordattino diverso..se puoi posta i particolari del tessuto..
La seconda protrebbe essere dello stesso tessuto?


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/09/2009 10:21:44
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In gallura invece la gonna invece si confeziona in questo modo: Si prendono tre altezze di stoffa (solitamente tibet di lana oppure seta per l'abito del matrimonio), si divide in tre e sitaglia ottenendo così tre teli da 1,5 mt. cadauno. Da un telo si taglia una striscia di circa 10 com che servirà per il cinturino.
Si attaccano i tre teli con la macchina da cucire; si prende una striscia alta 35/40 cm di silesia, si attacca all'orlo e a un cm di distanza dall'attaccatura della silesia con la stoffa si cuce il battitacco.
Si rigira la silesia verso l'interno e si procede all'orlatura a mano. Nel caso di gonne con una piccola passamaneria l'orlo si può fare anche a macchina in quanto andrà coperto dalla passamaneria.
Dopo che la gonna è orlata si parte dal pannello più piccolo (mancante dei 10 cm di stoffa utilizzata per il cinturino) e si confeziona il pannello di davanti (il nostro costume è privo di grembiule quindi il davanti deve essere perfetto). Si eseguono una serie di pieghe a ferro da stiro partyendo da un pannello liscio centrale di solito largo 20/25 cm, dal quale partono una serie di pieghe sovrapposte che vanno verso i fianchi sino a coprire l'allacciatura della gonna.
Fatto il pannello si eseguono i tagli di la pultighesa che essendo posizionati prorpio sotto l'ombelico (se la gonna è perfetta) andranno coperti dal pannello centrale.
dopodichè si prende il resto della stoffa e eseguono delle pieghe a ferro da stiro, alterando logicamente una piega dal diritto e una da rovescio a una distanza di 6/7/8 cm a seconda del gusto.
Fatta tutta questa stiratura si prende la parte posteriore e si plissetta con pieghe più piccole solo la parte centrale della schiena 15 cm circa. Questa plissettatura si aprirà mettendo in mostra le pieghe stirate quando la donna indossa il gilet che nel lato posteriore è munito di due cuscinetti che andranno sistemati proprio sotto questo lavoro.
Il resto della gonna è tutto fatto a pieghe sovrapposte che partono dal davanti e vanno a finire verso in centro della schiena.
Sembra facile da fare ma invece non è cosa semplice. Se una persona non è esperta e sbaglia i cm della plissettatura posteriore o sbaglia il pannello di davanti, le pieghe non cadranno mai in modo armonico ma tutte sbilenche.
Scusate la tiritera...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 15/09/2009 10:47:35
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Ampurie,sei stato molto chiaro, a parole sembra facile…..io non saprei spigarmi così,forse perche non sono addentro al settore "tessile"...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/09/2009 10:52:56
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perdonate gli errori di scrittura
Non controllo mai prima di postare, ed ecco ciò che ne viene fuori!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 15/09/2009 10:57:35
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ma non siamo a scuola di scrittura,penso che negli errori di battitura incappiamo un pò tutti...


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 15/09/2009 11:19:55
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babborcu ha scritto:

santo,, nel nord il ferro sa stiro si usa nelle gonne quotidiane di poco pregio,, a pijas bettadas,, quelle sia si panno che di teletta o seta con pieghe a fisarmonica "in piedi" aborrono( ohi! che termine) il ferro da stiro anche per semplici manutenzioni.. solitamte la pieghettatura è compito si una sola persona perchè le differenze di "mano "e quindi di tensione creerebbero pieghe a zig zag,,, ogni luogo ha le proprie tecniche ,evidentissimamente



Babborcu, mi ero dimenticato che le vostre gonne di teletta, come quelle postate da Mustayioni, hanno le pieghe a organetto. Le pieghe, da noi, sono "coricate", più larghe, e vanno da destra a sinistra. Per questo non si procede con l'imbastitura e ci vogliono tre persone per prendere le misure bene. Il metodo con ferro si usa per tutte le gonne, da quelle giornaliere in cotonina o lanetta, a quelle in seta (escluse, come dicevo, quelle in panno).


Maniscialli, la prima gonna che ha gentilmente postato Mustayoni è sa unnedda a girasoi, con righe sottilissime, che ad una certa distanza non si distinguono, dando un colore violaceo. Il secondo tipo invece non l'avevo mai visto... Saluti


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/09/2009 11:32:23
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Santo... secondo me il fatto delle tre donne che vai dicendo mi sembra eccessivo o meglio... ci vogliono tre donne perchè forse poco pratiche.
Considerata la confidenza che ho con il ferro da stiro penso sia in grado di confezionare da solo quella gonna senza l'ausilio di altri.
Ti dico questo non per vantarmi, lungi da me... ho molto da imparare, ma il mio metodo di confezionare abiti e un metodo industriale, vale a dire che taglio la stoffa con una precisione estrema e con altrettanta precisione utilizzo il ferro da stiro e la macchina da cucire senza mai imbastire i pezzi. ecco perchè dico che ho molta confidenza con il ferro da stiro. Babborcu ha visto qualcosa confezionata da me e Sostro mi ha addirittura visto all'opera e stentava a credere che non imbastissi i pezzi e nonostante ciò le cuciture risultano perfette.


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 15/09/2009 12:05:04
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Ampuriesu, lo so bene che ne saresti in grado, preciso e bravo come sei! Mi hanno detto così una donna che vestiva in costume e e che ne ha cucito parecchie; personalmente, credo che tutto dipendesse dalla disponibilità di gente pronte ad aiutare; Infatti molte si mettevano in due, sicuramente altre da sole, la dfferenza sta nel fatto che il lavoro si fa bene ugualmente ma più velocemente, tutto qui. Tieni conto poi che questa operazione si fa solo una volta perché se la gonna è conservata bene, le pieghe durano più della stoffa stessa!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/09/2009 12:37:16
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santo e ampuriesu: si le nostre telette di pregio hanno le pieghe" in piedi " a sonette.. le vostre assomihgliano a quelle da lavoro che noi definiamo a pijas bettadas... non so se ci sia questa differenza per le gonne campidanesi di bordau...
ampuriesu: nell'uso tradizionale, lo sai bene non si disponeva di taglia e cuci, a volte non si aveva il metro e molte donne non sapevano neppure che esisteva il gesso da sarta.. per cui procedevano come potevasno... credo che la presenza di due o tre persone fosse anche "occasione di incontro " e rassicurasse sul buon esito dell'operazione.. perchè se tu sbagli hai un danno certo ma se sbagliavano loro, in quel contesto scociale misero era un danno davvero grosso...
poi dipende dall'abilità: e ovvio che se una donna prova un qualcosa che non sa fare perfettamente , chiede, si fa assistere ecc, se una è una "maestra è un altro conto... una delle maestre anziane di ittiri che faceva gonne,, dalla misura del giro vita calcolava immediatamente l'ampiezza della gonna ed il numero di pieghe che ci volevano... era capace di riassettare una gonna iscordiolada ( ovvero disfatta )perfettamente nel giro di un'oretta e la riconsegnava "accannonada", cioe' arrotolata in un telo,, dopo un mesetto la gonna poteva essere indossata ...alcune donne, per es. in caso di lutto, imbastivano , ma non strettamente una gona chiara, la tingevano di nero preservandone perfettamente la plissettatura, alcune riuscivano a calcolare la tensione dell'imbastitura per far si che, tingendole di grigio scuro, risultassero a trattini regolari chiari.. erano tutti saperi non improvvisabili..
certo che con i potenti mezzi moderni ( ferri a vapore un po' di apretto, ecc) e con l'attenzione , l'istinto e la passione persone come ampuriesu fanno miracoli...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/09/2009 12:57:04
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ah! quando imbastiscono le gonne a ittiri appuntano la stoffa con spille di sicurezza ad un cusciuno gonfio e duro e l'operatrice si dispone, seduta su una sedia, davati e procede...
un lavoro in due o in tre viene fatto, invece, quando la gonna "si ponet in pannu" cioe' si stringono ulteriormente le pieghe che hanno " perso un po'": si dispone un telo di cotone bianco sul tavolo, sopra ci si mette la gonna e , accostando man mano le pieghe son le dita, si arrotola la gonna a tubo, interponendo e "stringendo" la tela sino ad ottenere un cilindro.. le gonne di teletta possono essere anche inumidite un po'.. mia zia riutilizza una bottiglia di vetril piena d'acqua tiepida e poi mette il cilindro entro una calza di nailon.... come si vede i mezzi moderni vengono costantemente affiancati a quelli tradizionali per migliorare la manutenzione..


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/09/2009 15:11:10
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Santo... sicuramente anche tu hai ragione nel dire che prima ci si aiutava uno con l'altro ed è altrettanto vero che non si disponeva di ferri da stiro proffessionali che solo con il pensiero di fare la piega, la stoffa prende forma. Di certo con i ferri a carbone l'impresa era più ardua e la stoffa se non immobilizzata a dovere si sarebbe di certo spostata con conseguenti pieghe storte, e sarà proprio questo il motivo della richiesta di aiuto.
Oggi se qualcuna ancora chiede aiuto mi sembra un po eccessivo; se si chiede aiuto giusto per farsi dare una mano e chiaccherare o per tramandare l'arte, questo lo accetto volentieri, ma se si chiede aiuto perchè da soli non si riesce, mi rimane difficile da accettare anche se c'è da dire che non tutti disponiamo della stessa manualità.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 15/09/2009 15:58:03
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.. bene bene .. che bella discussione .. e quante nuove informazioni sto apprendendo .. (eh si è proprio vero che la vita è un continuo aggiornamento e non si finisce mai di imparare) ...
.. mani .. appena posso posterò altre foto più particolareggiate .. e magari anche qualcosa dei due grembiuli ... e cmq in effetti una delle due gonne era più usurata e vecchia (?) dell'altra ... ma ti assicuro che le foto non rendono davvero i colori .. e indossate sono altra cosa .. questo aspetto lo ribadisco anche a Santo .. perché già con l'uso del flash le tonalità dei colori cambiano sul tessuto della stessa gonna ..


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 15/09/2009 16:02:34
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Ma quanti errori faccio quando scrivo? Mamma mia, non rileggo con attenzione e il risultato è pessimo! Me ne scuso e cercherò di far meglio.
Si Ampuriesu, capisco cosa intendi. Io mi riferivo ad un contesto domestico, dove si confezionavano (e, in qualche caso, ancora si confezionano) gonne solo saltuariamente; ovviamente, una maista che cuce per mestiere o una donna molto pratica sono assai più abili e veloci e non hanno bisogno di aiuto. E tu sei ormai del mestiere a tutti gli effetti!
Babborcu, interessante il metodo di piegatura delle gonne, ora so che lavoro c'è dietro a quelle gonne a quadrettini che tanto mi piacciono. Certo che la manutenzione doveva occupare un bel pò di tempo...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 15/09/2009 16:09:14
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Si non si impara mai abbastanza… il metodo nordista non lo conoscevo, pensavo che i metodi fossero tutti più o meno simili…invece no…
Ora aspettiamo di conoscere le varie tecniche sudiste… da quel poco che so e ho capito sono varie…


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/09/2009 16:22:44
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Mani... il metodo nordista che dici tu è derivato dal fatto che il costume non avendo grembiule, sul davanti deve avere la gonna perfetta. Se riesco posterò qualche foto e ti renderai conto che il pannello centrale funge quasi da grembiule in quanto va ad occupare quasi tutta pa parte anteriore della donna.
Pensa, forse sarò troppo pignolo, prima di cicire i teli uno con l'altro tiro le trame in modo che la stoffa sia completamente dritta e non abbia da qualche lato cm in più. Qualcuno critica questo metodo che utilizzo dopo aver sperimentato sulla pelle cosa ne viene fuori se la stoffa e sbilenca e però ogni tanto mi ritrovo a dover ritoccare gonne non confezionate da me in quanto le pieghe cadono storte e anche cercando di raddrizzarle con il ferro da stiro non si ottiene un buon risultato.
Tra l'altro in una gonna plissetata in piccolo come quella di ittiri, sennori ecc i diffetti si vedono meno e l'effetto ottico di tutte quelle piegoline ti rapisce la vista, mentre nella nostra si vedono molto bene essendo ognuna di 14 cm circa e vederle storte proprio non è gradevole.


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 15/09/2009 16:58:12
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da noi a gonnesa ci sono due metodi per realizzare le gonne ... a frungias e a tavellas ..
a frungias è semplicemente arricciata invita , la lavorazione viene effettuata con 3 o 5 fili ( il piu delle volte lavorata a punto vano ) mentre la seconda a tavellas è a pieghe che partono da dietro . metto delle foto delle due gonne perchè non mi sono spiegato bene

sono tutte gonne che ho trovato a Gonnesa durante la mia ricerca .

gonna festiva lavorazione a frungias ( in tela bengalina seconda metà dell'800)


gonna giornaliera


sa frungia lavorata con il punto vano


a tavellas in seta fine 800


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/09/2009 17:18:32
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Ohiohiohi che meraviglia quella gonna bordeaux ricamata a punto vano. Quanto mi sarei sbizzarrito con ago e filo


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/09/2009 17:22:02
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Meurrè toglimi una curiosità... che stoffa è quella utilizzata per confezionare la gonna rifinita a punto vano?
Mi sembra un pannaccio ma anche un'orbace sottile
Illuminami...


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 15/09/2009 17:24:45
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dovrebbe essere crespo .. cosi mi disse la padrona ..


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/09/2009 18:17:49
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meurreddu grazie!! sono tutti splendidi esemplari.. anche la più semplice... ampuriesu ,maestro e cultore del punto vano si è lasciato conquistare di conseguenza, io sono conquistato soprattutto dalla prima.... la piegatura a tavellas corrisponde al nostro pijas bettadas...
ampuriesu, si quando le pieghe sono larghe e poche il difetto salta all'occhio,, ma ti garantisco che nelle nostre è uguale anche nelle gonne a quadretti la minima sfalzaturacambia il tono di colore della gona perchè porta fuori il colore che nelle altre sta dentro...
in paese sono le donne sono sempre state ossessionate dall'ordine delle pieghe.. perchè il cattivo assetto delle pieghe manifestava disordine e sciatteria non solo fisica...
per questo le manutenzioni erano continue,, non tanto per le gonne di scarlatto o di panno .. che si mettevano di rado e si conservavano bene accannonadas, ma nelle gonne di teletta, usate continuamente, l'attenzione era massima..io ho il ricordo di mia nonna che nelle ore di riposo non faceva altro che inbastire e pieghe di queste gonne...

ad ogni modo la plissettatura è divenuta , a ittiri, sempre più minuta e fitta con il passare degli anni.. alcune gonne di teletta e d'orbace molto vecchie sono plissate fittamente nella metà superiore e nell'inferiore con pieghe più larche ( si fa per dire 2cm.) .. qualche elegantona possedeva gonne nere di seta.. la tecnica per queste consiste nell'imbastitura con fili sottili e nel lasciar passare passare il tempo con adeguate pressioni, ma non con bagni. checreerebbero aloni . ne posseggo una che si era iscordiolada e ci sono voluti 5 anni di tempo perche' fosse perfetta..

santobevitore... ed io ti abbiamo suggerito, ampuriesu, quello a cui sei arrivato.. una cosa sono l'ambitodomestico nella confezione e determinati strumenti "rudimentali"un'altra è il professionismo,, ferri a vapore, righe numerate gessetti ecc...

non scusarti per gli errori ,santo: guarda me.. sono una vergogna.. ma da vicino non ci vedo e batto velocemente.. ciau ,
suvvia: siamo in ansiosa attesa di sapere le tecniche del sud!!



Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 15/09/2009 21:29:28
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Meurreddu,spendide le gonne che avete… alcune delle nostre sono cosi dette a frunzas …. per poi essere stirate con o senza piegoni…
Gonna semi-festiva


Gonna feriale


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 16/09/2009 10:06:52
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.. bellissime gonne mani .. a che periodo risalgono? ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 16/09/2009 10:53:11
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La prima è una gonna dei primi del novecento, la seconda ultimi ottocento…


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/09/2009 12:03:22
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come non deliziarsi della bellezza "silenziosa" e raffinata, della povertà "colta" e fine , delle gonne postate da meurreddu, santo e musta? e perchè tenere sempre gli occhi superficialmente puntati soltanto sugli abiti che "riempiono l'occhio" ? occorre fermarsi sulle cose, guardarle non solo vederle, apprezzarle con calma... ne possiedo una in qualche modo simile alla prima postata da mustajoni.. ma sui toni del ruggine... proviene dalla zona di cabras,, ma non la ho mai fotografata... bisogna che mi decida a documentare le mie" carabattole"


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 16/09/2009 13:47:16
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bella la gonna a quadretti .. da noi le gonne a quadri venivano usate molto spesso con abiti festivi .. ho notato una cosa gli abiti da festa ritrovati in paese sono tutti di colori molto chiari e vivaci ( dal rosso al verde pisello fucsia viola rosa giallo grigio ) solo quelli giornalieri erano scuri ... come mai ?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/09/2009 15:30:29
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la moda delle stoffe a quadri e "scozzesi" ha il suo apice alla metà dell'ottocento .. si usavano anche prima intendiamoci, e arrivava al massimo lusso con i tessuti di seta madras... questo tessuto compone la gonna di iglesias nell'abito di gran gala raccolto per la mostra del 1911...
( le righe conoscono invece alterne fortune nel 1700, alla fine del 1800)
la preferenza per alcuni colori e il loro "codice per occasioni" viene raggiunto da una "moda interna" propria di ogni centro.. a volte, quando si impone il dettame dalla moda borghese, gala vuol dire nero o scuro, altre volte quando sopravvive il gusto rinascimentale -secentesco sono i colori fortissimi a segnare la festa e la classe dominante, i colori pastello, invece, se si conserva l'influenza aristocratica del settecento.. tuttavia non è cosi' semplice perchè tutti questi suggerimenti a volte sono frammentati per indumenti...

vedi, nel sassarese, ad esempio, il quadrettato vuol dire feriale... da voi il contrario..

gli abiti quotidiani sono spesso scuri e a volte di colori neutri per motivi funzionali,,, lo sposco si vedeva di meno ... ma potrebbe conservarsi il residuo dei tempi in cui i colori vivaci permanenti erano un lusso.. per questioni di difficoltà di tinture..


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 16/09/2009 16:04:26
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Mi piace questo confronto tra aree con gusti e codici diversi.
Anche da noi i quadri andavano forte, da quelli piccoli gonne giornaliere (ricordo una mia zia, in casa, con una eterna unnedda a mattoneddus), a quelli grandi per le occasioni festive.
Però, contrariamente a quanto ha detto Meurreddu per il Sulcis -Iglesiente, nella mia zona i colori vivaci e appariscenti sono arrivati tardi, negli anni '40 e '50. Prima i colori più amati comprendevano tutta la gamma dei marron, dal tortora fino al color prugna, del grigio e del nero, talvolta del verde (già più raro).
Credo che le ragioni stiano in un "codice" diverso: colori chiari per bagadias e spose, meno vivaci o scuri per mezza età e anziane. Con la scarsità dei mezzi di allora, meglio investire su colori portabili tutta la vita, magari sostituendo, con l'andare del tempo, fazzoletti e grembiuli più vivaci con altri più scuri. Non a caso i colori più vivaci si sono imposti col miglioramento delle condizioni economiche.


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 16/09/2009 16:28:06
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beh da noi le donne facevano la gara per chi aveva l'abito piu bello e particolare .. le anziane mi raccontano che andavano di nascosto a comprare le stoffe in modo tele che la vicina di casa non copiasse ... una donna mi ha raccontato di questa signora che aveva gusti tremendi nel vestire .. dice che usava una gonna verde pisello a fiori rossi corpetto verde e scialle di seta viola a nero ..


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/09/2009 16:41:27
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santo si: son è bello confrontare queste differenze -similitudini .. anche da noi, dove i quadroni grandi erano esclusi,, esiste il temine a mattonee e a mattoneddos per talune gonne... anche da noi il tono ( talora quello festivo per le poverissime) era dato dagli accessori, dai fazzoletti serios o allegros...dai grembiali ecc.. neppure il lutto cambiava l'abbigliamento sino al 1920,, si portava un fazzoletto bianco o nero, si lallacciava il busto con un nastro scuro, si girava la camicia dalla parte con il collettino non ricamato,, si calava di più la gonna copricapo sul volto,, tutto qui...bisogna fare i conti con la diffusa miseria di un tempo..

per il gusto cromatico, aldilà di tutte le implicazioni storiche ecc, a volte mi pare di intuire un'influenza del paesaggio circostante,, come un nascosto condizionamento psicologico nel senso che talora si tende ad imitarlo a volte a giocare a contrasto..

meurreddu: da noi alcune ricche appena arrivava una pezza di stoffa nuova arrivavano a comprarla tutta ( chena bin de mancare mancu unu prammu) per assicurarsi l'esclusiva.. o pagavano di più i settori dei broccati con la rosa, lasciando a chi poteva spendere meno il fogliame..
quelle "originali " nei colori ed accostamenti erano definite "fantastigas" i colori troppo vistosi "ispasimados" .. spessissimo le balie che lavoravano in città quando tornavano portavano cose fatte con stoffe , anche di riciclo, regalate dai datori di lavoro.. e mi dicono che quelle erano le più criticate...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 16/09/2009 19:21:27
Messaggio:

meurreddu ha scritto:

bella la gonna a quadretti .. da noi le gonne a quadri venivano usate molto spesso con abiti festivi ..


Anche da noi venivano usate in giorni festivi,per poi essere usate nei gioni feriali quando queste perdevano di "tono" o passavano di moda.....
chi se lo poteva permettere....


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/09/2009 21:55:18
Messaggio:

mani; che cosa somo quegli oggetti? non so come definitli chiari chespiccano su un lato del grambiale?
debbo precisare che anche a ittiri le non poche che non possedevano le gonne rosse e nere degliabiti festivi... portavano una gonna di teletta, magari alla rovescia dal lato pulito, aggiungevano un giubbetti non quotidiano e l'abito di gala era pronto!!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 17/09/2009 01:25:04
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Babbo..non sono ancora certo dalle informazioni che ho reperito,sono dei pon-pon colorati in filo di seta...devo andare più affondo.....
come non sono riuscito ancora a risalire al tipo di collana che sta sopra alla collana con i vaghi classica....tu cosa ne dici ?


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 17/09/2009 12:39:21
Messaggio:

possibile che la signora facesse parte di qualche confraternita ??? prima le donne non avevano una veste da consorelle...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 17/09/2009 13:03:57
Messaggio:

ti stavbo per suggerire quel che dice meurreddu,, anche da noi quelle nappe erano portate dalle consorelle sul costume domenicale.. ma potrebbe essere anche un "vezzo" per arricchire il grembiale..
la signora porta molto probabilmente un colliere signorile, già semindustriale, di importazione.. come il pendente a goccia , che conosco bene perchè in uso anche nel sassarse ,dello stesso tipo e origine , ma messo in senso orizzontale ( sotto la "margherita") perchè questi pendenti avevano un ardiglione posteriore , come le spille..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 17/09/2009 15:11:57
Messaggio:

Per la confraternita non credo....cercherò di saperne di più...
Per quanto riguarda le gonne a quadri ...com'erano confezionate sul davanti nella vostra zona.........nel modo classico con le due aperture ai lati e su pottolittu al centro...o solamente con un'apertura su un lato?


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 17/09/2009 15:38:04
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Come promesso ecco l gonna di Aggius appena ricostruita da una vecchia esposta al museo.
Come potete vedere davanti è completamente liscia con il pannello frontale che funge da grembiule, mentre psteriormente porta un seri di pieghe larghe realizzate con il ferro da stro.
Questa riprduzione è fedelissima all'originale ia per quanto riguarda il tessuto, il colore , le due piccole balze e la rifiniture dell'orlo.
All'interno per la ripiega dell'orlo è stata applicata una balza di 25 cm di silesia.
Dai.... non mi sembra poi così male come riproduzione e se qualche diffetto ci fosse non mi imputo alcuna colpa, anche perchè non solo ci ho messo glio occhi e le mani per confezionarla, ma ci ho messo anche l'anima e di più non sono tato capace di fare.






Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 17/09/2009 16:07:32
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Dio mio quanti errori nel post precedente
Che vergogna...sembra che non riesca ad usare la tastiera o addirittura che abbia bisogno di un logopedista che mi aiuti a evitare errori nello scrivere.


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 17/09/2009 18:03:29
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Per la confraternita non credo....cercherò di saperne di più...
Per quanto riguarda le gonne a quadri ...com'erano confezionate sul davanti nella vostra zona.........nel modo classico con le due aperture ai lati e su pottolittu al centro...o solamente con un'apertura su un lato?



con una apertura sul lato .. solitamente sotto l'apertura c'era una tasca simili a quelle che voi usate nel campidano .
ecco guarda (Gonnesa - gonna festiva 1920 circa )


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 18/09/2009 14:46:15
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Da noi su usavano ambedue le tipologie,e con ambedue si utilizzavano internamente “is Fusciacca frassas”









Posto un altro particolare del pannello anteriore della gonna verde con le balze…. Chi mi saprebbe indicare dov’ è possibile reperire questo tipo di ornamento…..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 22/09/2009 09:08:40
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..X sabry ... mi scuso per il ritardo ... ecco le foto con i pezzi di abbiglimento che probabilmene mi richiedevi ... e cmq ritornerò in seguito per il commento ... corpetto maschile in terzio pelo .. e scialle in seta operata .. ricamato come quelli in tibet ...







Autore Risposta: sabry
Inserita il: 22/09/2009 09:49:07
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grazie


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 22/09/2009 11:31:19
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Musta,per gli scialli in tibet e in seta,è possibile postare i particolari dei ricami di ambedue....


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 22/09/2009 11:42:14
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l'uso del terziopelo era esteso in tutto il campidano? per cosa veniva usato prevalentemente?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 22/09/2009 11:50:25
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Si era usato nell’area campidanese, corpetti, cossus, busciaccas ,rifiniture per spenzus,giro vita in gonne abbordau/tino,ecc.ecc. l’uso era vario…..


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 22/09/2009 12:40:40
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si trova ancora in vendita? e dove posso trovarlo?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 22/09/2009 12:59:58
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il terziopelo era usato in tutta l'isola.. si trova una sua versione in cotone, con i disegni un po' più grandi e "sgranati" nei negozi in cui vendono tessuti per costuni si trova a sassari so sa viale.. ne ha uno a fondo nero discreto --- ma ha tutti i colori di sfondo,, putrtoppo la stoffa non è quella antica tutta di seta..


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 22/09/2009 13:12:48
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babbo finalmente sei tornato!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 22/09/2009 17:05:51
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musthayoni ha scritto:

..X sabry ... mi scuso per il ritardo ... ecco le foto con i pezzi di abbiglimento che probabilmene mi richiedevi ... e cmq ritornerò in seguito per il commento ... corpetto maschile in terzio pelo .. e scialle in seta operata .. ricamato come quelli in tibet ...









.. darò qualche indicazione sulle foto ..

il corpetto maschile della prima foto è uno dei tre in terzio pelo di quel colore conservati a Sestu .. due dei quali appartengono alla stessa famiglia. Quello sopra indicato .. con collettino rifinito e piegato all'esterno è di fattura differente rispetto a quello esposto nella teca, in quanto quest'ultimo pur essendo dello stesso tessuto e colore è privo completamente del colletto ... è a taglio dritto e quindi meno elegante rispetto al primo ..

.. nella seconda foto .. oltre al corpetto originale .. sono visibili altri due modelli rifatti sullo stesso taglio dell'orginale ... il tessuto fu acquistato cercando di restare fedeli il quanto più possibile a quello storico ...

.. per quanto riguarda gli scialli .. sono ambedue antichi .. e la caratteristica di quello in seta operata è che la padrona ha voluto ricalcare lo stesso motivo floreale .. con un tocco di fantasia propria .. di quelli più conosciuti in tibet. A dire il vero quello scialle (a Sestu) è per adesso .. un pezzo più unico che raro .. ed è veramente di fattura pregevolissima ...

.. mani .. ho fatto qualche foto .. ma davvero non rendono giustizia a ciò che hai visto di persona ... e cmq .. le posterò appena posso ...

.. saluti ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 22/09/2009 22:15:36
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maniscialli ha scritto:

Musta,per gli scialli in tibet e in seta,è possibile postare i particolari dei ricami di ambedue....


... ciau mani .. eccoli qua ... anche se le foto non sono molto nitide .. ta lastima ...







.. e questa è la riproduzione della foto oggetto di discussione di qualche temo fa ... con il manicchino che indossa sopra ogni cosa .. un altro scialle in tibet nero ...





Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 01:21:15
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Musta….. sesi unu dannu,ti tremmi sa manu…… sono ambedue molto belli,anche se come ricamo e colori preferisco lo scialle in seta……


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 08:32:14
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Musta….. sesi unu dannu,ti tremmi sa manu…… sono ambedue molto belli,anche se come ricamo e colori preferisco lo scialle in seta……


.. o Mani .. quando ho visto le foto sfuocate ... non ci podemu crei ... .. ma purtroppo le ho dovute fare in fretta perché qualcuno/a alla Proloco aveva deciso che non si potevano fare foto .. e allora anche tra mugugni ... di qualche testolina zelante .. ho fatto quel che ho potuto .. e cmq .. in un modo o nell'altro riuscirò a fotografarli decentemente .. ci podis contai ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 09:22:38
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Ma la regola valeva per tutti…… perché quando ci sono stato ho visto alcune persone che fotografavano …... ma … poi per quale motivo non si poteva fotografare ne filmare…
Della mostra è stata fatta qualche pubblicazione,oppure un catalogo…


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 09:36:32
Messaggio:

... penso che vogliano repertoriare il materiale per fare qualche pubblicazione ... mais on verra bien ...
.. per quanto mi riguarda mi sto rimettendo al lavoro anche io (compatibilmente col tempo) .. e sto cercando di scrostarmi la ruggine di dosso ... dopo un lungo periodo di pausa per cause di forza maggiore ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 09:56:24
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perfetto,se eventualmente qualcosa verrà alla luce...sarei interessato...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 23/09/2009 09:56:28
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partendo dal fatto che da me non ci sono abiti antichi da cui partire .... che tipo di tessuto potrei usare per confezionare un abito festivo (no bordau) non troppo ricco?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 10:01:52
Messaggio:

Sabry,così sei troppo vaga… che tipo di abito si usava...se da te non ci sono abiti, potresti risalire cautamente dalle fotografie d’epoca…ma almeno qualche pezzo dell’abito potrebbe essere sopravissuto….


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 23/09/2009 10:06:43
Messaggio:

no non c'è niente. ho l'abito da sposa di mia nonna ma ha soltanto 80 anni, è in crespo di seta e di taglio moderno, non so se posso utilizzare informazioni che derivano da questo. ho comunque delle foto, se le posto potreste aiutarmi a decifrarle?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 10:10:00
Messaggio:

ci potremmo provare...anche con l'aiuto di babbo...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 23/09/2009 10:10:49
Messaggio:





queste sono alcune.


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 23/09/2009 10:15:35
Messaggio:




Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 10:30:00
Messaggio:

Sabry...è un problema..le foto non sono molto chiare e non si riesce bene ad ipotizzare il tipo di tessuto e fattura...l'unica la gonna in bordau della donna seduta...alcuni abiti non fanno parte dell'abbigliamento tradizionale....


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 10:34:59
Messaggio:

sabry ha scritto:




queste sono alcune.


... io partirei da queste due .. dove a mio parere ci sono già degli indizi precisi .. mani che ne pensi?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 11:09:01
Messaggio:

Sabry dice no bordau, la gonna della prima foto è in bordau….
nella foto della bisnonna non si vede l’abito al completo… anche quello è un abito festivo ...per te musta quali sono gli indizi…
sabry se come materiale hai solo questo … no bordau …no… parti….


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 23/09/2009 11:23:05
Messaggio:

eddai possibile che ai tempi del bordau ci fosse solo bordau, da noi passavano i mercanti di tessuto! cosa avevano in quei carri? mani .... parti!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 11:36:04
Messaggio:

No non c’era solo bordau… c’erano vari tipi di sete, indiane,lane,tele e telette…
Bisogna sapere che tipo di tessuti da te si usavano…disegni…colori…


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 11:41:48
Messaggio:

.. indizi .. behh .. intanto abbiamo scialle e fazzoletto per la testa .. ben identificati ... poi su giaccu .. che dalla foto ingrandita .. sembrerebbe similare a quelli in uso nei primi del novecento in vari paesi del campidano .. il tessuto non è a fiorame come quelli della mostra di Sestu .. però la fattura sembra molto similare .. il colore .. (?) .. sabry .. hai provato a chiedere ai parenti della persona fotografata .. ulteriori informazioni ? .. anche il grembiule per quel poco che si vede sembra simile ad altri (in indiana?) cmq esposti nella mostra .. gonna (bordau .. niente .. categoricamente?) .. potresti cmq .. ripensarci un attimo .. confezionandone una in questo tessuto .. magari in attesa di acquisire ulteriore informazioni al riguardo .. poi non so!!! In questo modo potresti avere una tipologia .. molto simile a quella in uso in vari paesi del campidano .. di cui si trovano anche molto foto similari ... .. dai mani adesso dimmi la tua ...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 23/09/2009 11:47:47
Messaggio:

stasera vedrò di fare domande più precise su quelle due foto.
bordau no perchè a me non piace, esteticamente preferisco il bordatino, poi per diversificare visto che la maggior parte delle ricostruzioni son in bordau.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 12:01:33
Messaggio:

Si Sabry fai così…il problema è reperire dati certi,nella memoria degli anziani non è rimasto qualche ricordo di persone che vestivano l’abito tradizionale…oppure reperire foto che ti permettano di individuare meglio la fattura dell’abito…
Musta, a mio parere non si tratta di unu giaccu ma di una blusetta… sul petto sembra che ci siano delle piegholine , poi per essere unu giaccu è troppo attillato...il grembiule…ma per l’indiana ci andrei un pò cauto… ripeto la fotografia…hai ...hai…


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 12:30:40
Messaggio:

.. mani .. non so cosa intendi tu per .. giaccu ... però se ben ricordi .. in paese di quella tipologia ce ne sono diversi .. come quelli rappresentati in varie foto .. sono tutti molto attillati e diversi modelli sono .. cun is pizziccorrus .. però in verità non mi risulta che fossero definiti blusetta .. ma mi informerò meglio .. non si sa mai ... per il resto concordo sul grembiule .. infatti ho messo il punto interrogativo per l'indiana ..

.. sabry .. acquisisci ulteriori informazioni .. se proprio il bordau non ti ispira ... e informati se il bordatino era in uso da voi ..


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 23/09/2009 13:00:04
Messaggio:

penso che il bordatino si usasse perchè anziani parlano de su gir'e sobi e da quanto ho capito potrebbe trattarsi del bordatino. i colori che venivano usati in prevalenza erano le sfumature del marrone, verde prevalentemente scuro, bordeax, alcune persone dicono blu.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 17:19:20
Messaggio:

maniscialli ha scritto:



Musta, a mio parere non si tratta di unu giaccu ma di una blusetta… sul petto sembra che ci siano delle piegholine , poi per essere unu giaccu è troppo attillato...il grembiule…ma per l’indiana ci andrei un pò cauto… ripeto la fotografia…hai ...hai…



.. o mani ... acciderbolina ... ho rivisto il libro .. i costumi di Quartu S.Elena .. per cercare di individuare meglio .. la blusetta ... ma non ne parla affatto .. solo spenzus .. giaccus .. baschinas e veladas .. bohhh ...
.. ho riguardato poi la .. ciclopedia (cara a babbai) per Settimo , Selargius .. e ancora nada poi ho rivisto Sestu .. e mi sono detto vuoi vedere che la blusetta .. è quel giacchino marron grinzito sul davanti .. che indossa la modella ? ... potresti consultare e confermare al riguardo? . e voi babbai e Andros fate uno sforzo .. e dite la vostra.
.. mani .. cmq ho rivisto ancora la foto di sabry ingrandita .. e a me parrebbe pure che la donna indossi unu pannu de pitturra biancaccio sul davanti .. può essere? .. la foto è un po sbiadita .. ma non lo escluderei categoricamente ... sabry .. informati e prova a capire in loco .. di che indumento può trattarsi e se la zona bianca che si vede .. e ricollegale ad un muncadori de pitturra o no.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 17:35:30
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

sabry ha scritto:




queste sono alcune.


... io partirei da queste due .. dove a mio parere ci sono già degli indizi precisi .. mani che ne pensi?



.. guardate queste due foto .. e ditemi se ci possono essere elementi similari ... fermo restando che in queste ultime manca lo scialle .. ma il giacchino e il grembiule ..chissà ...??????!!!!!!!!









Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 17:40:07
Messaggio:

Musta,la blusetta e un diverso capo … se ricordi nella mostra nessun giaccu aveva le pieghe sul petto…
Su giaccu è bordato sia sulla parte anteriore che posteriore, e nelle maniche dal polso fino al gomito con una striscia di velludu operau … rifinito con trine in seta o cotone,e passamaneria con perline nere…scusatemi ma nei termini sartoriali sono una frana completa… in ultimo poterebbe essere unu gipponeddu...ma giaccu no...da quel che si può vedere dalla foto non mi pare unu pannu de pitturrasa, ma ripete mi sembrano delle piegoline in verticale ...
sestu gipponeddu marron...


Autore Risposta: Andros
Inserita il: 23/09/2009 19:50:42
Messaggio:

Se si parla della foto (ignoro la provenienza) che è anche l'avatar di Sabry , mi sembra, da quanto si può vedere, unu "gipponi". Non può essere una blusetta perchè è troppo aderente e non compare il volant dalla vita in giù...non può essere una baschina perchè mancano le sue caratteristiche e neanche unu spensu perchè la manica non presenta nessuna lavorazione tipica di esso...(manica lavorata, passamanerie, volant)
Preciso che non sono proprio un'esperto in costumi ma dalle poche cose che so e che ho visto...deduco questo!
Un caro saluto a tutti, Andrea

p.s.: cosa intendete per giaccu? Da noi...su giaccu è una giacca da uomo...

Sabry...per poterti dare idee valide su come farti l'abito tradizionale bisognerebbe sapere il paese di provenienza...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 21:18:18
Messaggio:

... Andros per giaccu intendiamo questo modello di giacchino da donna ... che poi è rappresentato anche nelle foto sopra indicate.. anche se in una (quella di gruppo) si intravede anche .. su spenzu .. che cmq è un indumento di fattura precedente a su giaccu ..



Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 21:21:30
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Musta,la blusetta e un diverso capo … se ricordi nella mostra nessun giaccu aveva le pieghe sul petto…
Su giaccu è bordato sia sulla parte anteriore che posteriore, e nelle maniche dal polso fino al gomito con una striscia di velludu operau … rifinito con trine in seta o cotone,e passamaneria con perline nere…scusatemi ma nei termini sartoriali sono una frana completa… in ultimo poterebbe essere unu gipponeddu...ma giaccu no...da quel che si può vedere dalla foto non mi pare unu pannu de pitturrasa, ma ripete mi sembrano delle piegoline in verticale ...
sestu gipponeddu marron...


... no mi ddu neris .... .. e una dì ti contu sa paristoria ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/09/2009 22:10:39
Messaggio:

sabry ha scritto:

penso che il bordatino si usasse perchè anziani parlano de su gir'e sobi e da quanto ho capito potrebbe trattarsi del bordatino. i colori che venivano usati in prevalenza erano le sfumature del marrone, verde prevalentemente scuro, bordeax, alcune persone dicono blu.


.. a proposito di bordatino .. ecco le foto che avevo promesso anche con la finitura interna ... ...











Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/09/2009 23:39:50
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Musta,la blusetta e un diverso capo … se ricordi nella mostra nessun giaccu aveva le pieghe sul petto…
Su giaccu è bordato sia sulla parte anteriore che posteriore, e nelle maniche dal polso fino al gomito con una striscia di velludu operau … rifinito con trine in seta o cotone,e passamaneria con perline nere…scusatemi ma nei termini sartoriali sono una frana completa… in ultimo poterebbe essere unu gipponeddu...ma giaccu no...da quel che si può vedere dalla foto non mi pare unu pannu de pitturrasa, ma ripete mi sembrano delle piegoline in verticale ...
sestu gipponeddu marron...



Andros… ho detto in uno degli ultimi post che poteva essere una blusetta o unu gipponi…per via della qualità della foto…per quanto riguarda la blusetta dici che non compare il volant..può essere sotto il grembiule …due modi di portare il grembiule legato sopra o sotto la blusetta.. anche le blusette potevano essere attillate…

Giaccu…una giacca da uomo…dimmi di più

grembiule legato sopra blusetta


Autore Risposta: Andros
Inserita il: 24/09/2009 07:40:35
Messaggio:

Dalla foto che mi proponi vedo che la blusetta è aderente, ma il volant sotto il grembiule come fai a dirlo? Cmq da noi non si usavano aderenti...Il volant sotto? Perchè nasconderlo? Tutto può essere, tuttavia, e cmq può darsi che anche tu abbia ragione per ciò che concerne il tuo paese di provenienza (che non so)...Io parlo per quello che so e per quello che ho visto...e ripeto... non è il mio campo d'azione ...nel folklore. Mustha mi ha chiesto un mio parere alcuni post fa e ho detto la mia...
Giaccu...appena trovo la foto...la posto... provo a descrivertelo ( giacca corta da uomo con colletto e rifiniture con passamaneria o velluto nelle maniche e nel bordo della giacca) colore nero o marrron in orbace...
Mustha...per noi quel che tu chiami giaccu è una variante de su gipponi...
Vi saluto, Andrea


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 24/09/2009 11:59:47
Messaggio:

Andros, come ho detto c’erano due modi di legare il grembiule,sotto o sopra la blusetta o baschina, dipendeva dalle rifiniture più o meno ricche del capo portato…meno ricco copro…ricco esibisco…
dipendeva anche dai grembiuli… molti dei quali erano ricamati tutto
attorno al giro vita…
per i pareri ben vengano, così possiamo confrontare e capire se certe usanze erano o sono ristrette a una piccola area o molto più estese…


Autore Risposta: esme
Inserita il: 24/09/2009 17:04:15
Messaggio:

a proposito di grembiuli..ho per le mani una bella seta e vorrei confezionarmi un grembiule..non sono una sarta esoerta ma qualcosina la faccio...il problema in questo caso è che in vita dovrei realizzare alcuni cm di "nido d'ape" ma non l'ho mai fatto ,qualcuno mi puo' dare qualche dritta?


Autore Risposta: Nevathrad
Inserita il: 24/09/2009 18:05:30
Messaggio:


Vedi se questo ti può essere utile...

http://www.creareinsieme.it/corsi.asp?arg=72&id=93


Autore Risposta: esme
Inserita il: 24/09/2009 20:00:39
Messaggio:

Nevathrad ha scritto:


Vedi se questo ti può essere utile...

http://www.creareinsieme.it/corsi.asp?arg=72&id=93
guardo subito grazie!!!!


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 25/09/2009 08:49:54
Messaggio:

Andros ha scritto:


Sabry...per poterti dare idee valide su come farti l'abito tradizionale bisognerebbe sapere il paese di provenienza...

sono di vallermosa


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 25/09/2009 08:56:41
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allora, la ragazza indossa u gipponeddu o blusetta ... che differenza c'è tra i due? ... è di vallermosa.
i colori non si sanno. quel che è certo è che la famiglia non era particolarmente ricca, diciamo normale.
guardate anche questa foto che ho reperito ieri


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 25/09/2009 09:06:53
Messaggio:

esme ha scritto:

a proposito di grembiuli..ho per le mani una bella seta e vorrei confezionarmi un grembiule..non sono una sarta esoerta ma qualcosina la faccio...il problema in questo caso è che in vita dovrei realizzare alcuni cm di "nido d'ape" ma non l'ho mai fatto ,qualcuno mi puo' dare qualche dritta?

devi prima preparare il tessuto (lavoranzo al rovescio) con una filzina facendo in modo che le pieghe siano completamente parallele. per fare questo lavoro io mi sono preparate uno schema su carta che poi riporto sul tessuto con la velina, in questo modo eviti errori di misurazione. dopo procedi come indicato nello schema suindicato.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 25/09/2009 09:17:00
Messaggio:

sabry.. laier a meurreddu confermerennao, quello è un costume sulcitano--

blusetta,, anch'io mi domandavo..dove sono queste grandi differenze? ma tacevo tacciandomi di superficialità nordiata.. ma a lume di naso quellegiacchette son talmente influenzate dalla moda cittadian,, a volte nopn assimilate per nulla dal guato paesano.. che mi pare difficile che in poco tempo siano divenute cosi' canoniche nella tradizione da rappresentare una rigidità assolutissima... quella che intravvedo sotto i lembi dello scialle,, secondo me è una blusa cittadinesca con il petto a pieghette orizzontali cucite e maniche strette e sagomate.. non c'entrta ,per me , con su spenseu... che poi si chiami baschina o isciaccu o in altri modi .. mi sa che non e' costante in tutti i paesi,, anche nel nord si chiama isciacca..una giacchetta simile,, acquisita non in antico e orecchiante la moda delle "signore" ciao..


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 25/09/2009 09:38:54
Messaggio:

babborcu ha scritto:

sabry.. laier a meurreddu confermerennao, quello è un costume sulcitano--


di quale costume parli?
ieri ho trovato i volumi del banco di sardegna a cui hai lavorato. stò iniziando a studiare quello dei tessuti ..... mi si stà aprendo un mondo

grazie a tutti quelli che mi stanno aiutando


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 25/09/2009 09:41:15
Messaggio:


guardate la donna con il bambino in braccio. che tipo di tessuto ha usato per confezionare l'abito? potrei trarne qualcosa?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 25/09/2009 11:30:40
Messaggio:

parlo della foto con la ragazza senza copicapo e scialletto copriseno... non a caso è scattata ad iglesias..

tessuti dell'ultima foto,,sabry... quelli non sono costumi,,hanno di tradizionale soltanto il fazzoletto,, al tuo paese,capisco il punto di demarcazione fra borghese e sardo è labile,, stai attenta!!


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 25/09/2009 11:35:13
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

... Andros per giaccu intendiamo questo modello di giacchino da donna ... che poi è rappresentato anche nelle foto sopra indicate.. anche se in una (quella di gruppo) si intravede anche .. su spenzu .. che cmq è un indumento di fattura precedente a su giaccu ..

Musta, potresti darmi qualche informazione in più su questo modello di giacchino? Dove era diffuso? Quando e, eventualmente, chi lo usava? In che colori e tessuti veniva confezionato? E, soprattutto, quando è entrato in uso?
Scusa la sfilza di domande ma mi aiuterebbe a capire qualche cosa per la mia zona...Saluti


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 25/09/2009 12:16:13
Messaggio:

babborcu ha scritto:

parlo della foto con la ragazza senza copicapo e scialletto copriseno... non a caso è scattata ad iglesias..

si ma la ragazza è di vallermosa, potrebbero averle prestato lo scialle per la foto? mi informo.

[/quote] tessuti dell'ultima foto,,sabry... quelli non sono costumi,,hanno di tradizionale soltanto il fazzoletto,, al tuo paese,capisco il punto di demarcazione fra borghese e sardo è labile,, stai attenta!!
[/quote]
tessuti borghesi ok. e cosa mi dici del modello del parte superiore dell'abito (non so come definirlo) sotto c'è una camicia.


Autore Risposta: laier
Inserita il: 25/09/2009 12:20:03
Messaggio:

sabry confermo quello scritto da babborcu
la donna da te postata ha la perra è gioielli tipici iglesienti


Autore Risposta: laier
Inserita il: 25/09/2009 12:23:16
Messaggio:

dimenticavo, come detto in altre discussioni, qui si usava il piccolo fazzoletto annodato sotto il collo quando ormai si perse l'uso della scoffia e degli altri copricapi
mia nonna l'ha sempre usata, era del 1904, per le ricorrenze e per andare a messa usava sopra lo scialle ma più che altro in inverno
per il matrimonio dei miei genitori aveva solo il piccolo fazzoletto


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 25/09/2009 12:46:38
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Si Sabry fai così…il problema è reperire dati certi,nella memoria degli anziani non è rimasto qualche ricordo di persone che vestivano l’abito tradizionale…oppure reperire foto che ti permettano di individuare meglio la fattura dell’abito…
Musta, a mio parere non si tratta di unu giaccu ma di una blusetta… sul petto sembra che ci siano delle piegholine , poi per essere unu giaccu è troppo attillato...il grembiule…ma per l’indiana ci andrei un pò cauto… ripeto la fotografia…hai ...hai…



Babbo finalmente… forse riusciamo con il tuo aiuto a trovare il bandolo della matassa….
Blusetta o giaccu… nei post forse si è creata un pò di confusione...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 25/09/2009 12:46:44
Messaggio:

la ragazza sarà di vallermosa.ma per la foto si deve essere vestita da iglesiente... nelle foto di vedono male i dettagli..ma quei giacchetti mi sembranop proprio alla maniera delle città' ciau


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 25/09/2009 13:00:13
Messaggio:

Sabry,quale abito vuoi ricostruire...l'abito di tua bisnonna o un abito iglesiente...perchè nelle foto che hai postato non si capisce cosa tu voglia fare...
devi decidere una linea da seguire,e di conseguenza anche una scelta dei soggetti delle fotografie....


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 25/09/2009 13:24:58
Messaggio:

io voglio ricostruire un abito tradizionale festivo che sia consono con l'ambiente in cui vivo. le foto che ho postato sono quelle che trovo e che sottopongo a voi affinchè mi diate una linea da seguire, ti ricordo che io non sono esperta e non sempre capisco la demarcazione tra tradizionale e no.


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 25/09/2009 13:33:50
Messaggio:

maniscialli ha scritto:


questo modello, blusetta, ricorre anche in altre fotografie che ho a casa, è di tipo tradizionale?, se si potresti inviarmi qualche altra foto così la meto a confronto con le altre che ho ed evito di inviare cose non inerenti.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 25/09/2009 14:36:27
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NO non è tradizionale(puo' esserlo divenuto in un'area poco conservativa) e'mla classica blusa citadina molto in vofa negli anni a cavallo del 1900 e fino al1920.. che in un solo indumento ne simula due.. una sorta di giacchina con baveri e un altro che copre la "scollatura... leggi una specie di eh!... a v..


Autore Risposta: esme
Inserita il: 25/09/2009 14:40:06
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sabry ha scritto:

esme ha scritto:

a proposito di grembiuli..ho per le mani una bella seta e vorrei confezionarmi un grembiule..non sono una sarta esoerta ma qualcosina la faccio...il problema in questo caso è che in vita dovrei realizzare alcuni cm di "nido d'ape" ma non l'ho mai fatto ,qualcuno mi puo' dare qualche dritta?

devi prima preparare il tessuto (lavoranzo al rovescio) con una filzina facendo in modo che le pieghe siano completamente parallele. per fare questo lavoro io mi sono preparate uno schema su carta che poi riporto sul tessuto con la velina, in questo modo eviti errori di misurazione. dopo procedi come indicato nello schema suindicato.
grazie ora è un po' piu' chiaro...ovviamente provero' prima su un pezzetto di tessuto...che filo mi consigli di usare?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 25/09/2009 14:49:20
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questo tipo di capo dell’abbigliamento adottato dalle nostre nonne, viene copiato e riadattato alla moda sarda da capi della moda borghese europea ottocentesca…prevalentemente confezionate con seta nera operata o marron scuro… e pian piano sostituiscono i capi più antichi… per poi abbandonare gli abiti tradizionali e adottare gli abiti alla moda continentale… molte delle tue foto postate testimoniano questo periodo di “transizione”… come ai giorni nostri anche le nostre nonne cercavano di seguire le mode…sono dolente non possiedo altre foto da poter postare…


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 25/09/2009 20:11:20
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.. vediamo di tracciare una sintesi di tutto …

Quello che da noi si chiama giaccu o giacchettu a pizzicorru .. e un giubbino da donna che ha la fattura di quelli riportati nelle foto … con più o meno arricchimenti personali di trine .. passamaneria ecc. ecc . Questo indumento è successivo a su spensu .. e sembra attestarsi in paese a fine ottocento .. ma è in uso anche nel primo trentennio del novecento. E sono sempre le foto d’epoca ad testimoniarne l’uso tra le donne di una certa età ...







.. ritengo che tra baschina e blusetta ci sia cmq una differenza di fattura .. in quanto a mio parere la prima è più lunga rispetto alla seconda in quanto continua oltre la vita per una decina di cm allargandosi poi nei fianchi. La baschina cmq è più lunga anche rispetto a su giaccu e a su spensu che si differenzia da questo (su giaccu) perché pur arrivando sino alla vita .. finiva sul davanti con una punta smussa .. e per le maniche che sono anche attillate ma all’altezza del gomito presentano uno sbuffo a palloncino a cui sono applicati dei volant circolari (due o tre pieghettati e a punte sfalsate).
Sa blusetta come sa baschina presenta delle pieghette nel petto ma ripeto termina alla vita ..senza allargarsi nei fianchi .. (si veda quella riportata nella pubblicazione dell’unione .. per Sestu). E cmq come dice babbai … questi due indumenti sono influenzati dalle moda cittadina novecentesca .. più dei precedenti modelli che a mio parere sono precedenti rispetto a questi ultimi modelli più moderni.
D’altro canto anche le diverse specificazioni date a Sinnai .. sui differenti .. bistiris . sembrano attestare delle differenziazioni tra i vari capi d’abbigliamento .. cosicché abbiamo :
Bistiri a Spenzu e muncadori biancu
Bistiri a Spenzu cun linguas o senza
Bistiri a Giaccu
Bistiri a Gipponi
Bistiri a Blusetta
Bistiri a Baschina.

.. questo per quanto mi riguarda .. se poi ci sono ulteriori osservazioni modificative .. ben vengano perché siamo qui per confrontarci … e imparare sempre e cmq .. anto spero di esserti stato utile .. ma se non sono stato esaustivo .. chiedi pure ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 25/09/2009 20:20:54
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... scusate ... intendevo dire .. Santo .. e non anto ...


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 26/09/2009 10:57:48
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Musta ti ringrazio, adesso è più chiaro. Ti spiego: partendo dal modo di indossarlo, con i lembi superiori accostati e quelli inferiori liberi, avevo pensato a una "parentela" con su gipponi della mia zona (che è comunque corto tipo bolero), così come è raffigurato in un acquerello degli anni '70 dell'Ottocento. In realtà, grazie alle foto che hai inserito, mi sono accorto che la fattura è diversa e i nostri gipponis restano, anche quando sono sganciati, molto più aderenti al corpo.
Una'altra curiosità: com'è fatto quello che voi chiamate gipponi?
Ancora grazie per la chiarezza, saluti


Autore Risposta: Nevathrad
Inserita il: 26/09/2009 12:24:41
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Ho notato che alcuni di voi oscurano i visi delle persone nelle foto. Avete la richiesta precisa da parte di chi ve le ha date? Altrimenti... è così bello vedere i volti delle vecchie generazioni ed è un peccato non metterle a disposizione completamente...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 27/09/2009 16:43:05
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.. lo so .. ka est una lastima ... oscurare il viso di queste persone .. ma queste foto erano esposte con tanto di ingrandimento alla mostra di Sestu .. e allora ... per quanto riguarda le foto più recenti .. il problema è sempre legato alla Privacy ... e l'inserimento in rete non potrebbe essere gradito .. alle persone .. onde per cui è sempre meglio adotare una certa prudenza ...
Saluti


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 27/09/2009 16:52:55
Messaggio:

santobevitore ha scritto:

Musta ti ringrazio, adesso è più chiaro. Ti spiego: partendo dal modo di indossarlo, con i lembi superiori accostati e quelli inferiori liberi, avevo pensato a una "parentela" con su gipponi della mia zona (che è comunque corto tipo bolero), così come è raffigurato in un acquerello degli anni '70 dell'Ottocento. In realtà, grazie alle foto che hai inserito, mi sono accorto che la fattura è diversa e i nostri gipponis restano, anche quando sono sganciati, molto più aderenti al corpo.
Una'altra curiosità: com'è fatto quello che voi chiamate gipponi?
Ancora grazie per la chiarezza, saluti


.. ciao Santo ... su giaccu .. tipo bolero era in uso anche nel mio paese .. e la foto sottoindicata ne evidenza l'utilizzo ..



.. per il resto .. e se non ti dispiace .. potresti postare qualche foto .. per capire meglio la fattura del gipponi in uso nella tua zona .. in modo da avere un'idea più plausibile al fine del confronto .. e del possibile utilizzo nelle rispettive aree territoriali di pertinenza?


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 28/09/2009 09:17:31
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Come promesso, considerato che qualchuno del forum mi ha chiesto di postare le foto, anche se non attinente alla discussione posto le foto del vestitino del mio Gesù Bambino appena ultimato. Il ricamo è il tipico ricamo in canutiglia che si trova in tantissimi costumi della Sardegna come Senori, Osilo, oliena Ittiri ecc. Spero sia di vostro gradimento...anzi che sia di gradimento alla persona che lo indossa!




Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 28/09/2009 09:22:07
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... bellissimo ampuriesu ... non ho parole ...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 28/09/2009 09:55:27
Messaggio:

Altra cortesia agli amici del forum... Santobevitore a altri mi hanno chiesto di una seta pura che si può acqistare da Arte Sacra a Cagliari adatta al confezionamento di grembiuli.
Vi posto qualche foto così v rendete conto di cosa si tratta.
Unica cosa... non so il prezzo




Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 28/09/2009 10:12:41
Messaggio:

Ampuriesu...complimenti...ci sai fare...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 28/09/2009 11:35:40
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probabilmente l'interessato sono io..ma ho avuto la fortuna di vederlo dal vero... e' davvero un lavoro fatto con cura e perizia .. ma forse con qualche strass in meno...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 28/09/2009 11:47:38
Messaggio:

Babborcu...non solo tu! Santo ha visto solo il ricamo e mi ha raccomandato di postare le foto.
Si mi hai già fatto la critica di qualche pietra in più ma come ben sai mi piace un po il pacchiano e quindi...
Pensavo di metterne altre e invece l'intervento di mamma ha fatto si che mi bloccassi così iltrimenti ci sarebbe voluta la carriola a spostare la culla.
Vabbè dai, essendo un pessimo cristiano e ribadisco PESSIMO almeno così posso venerare e rendergli onore e chissà che con il sacrificio e l'amore che ci ho messo per ricamarlo e confezionarlo qualche sconticino me lo faccia.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 28/09/2009 15:07:21
Messaggio:

ah! pensavo di essere l'unico ammiratore della tua arte!
non è questione di sconticini,ti conosco, quella è la scusa..
est chie ses pazosu e fantastigu ... certo a furia di frequentare ittiresi e senneresi anche tu... ci"tieni"!


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 28/09/2009 16:03:50
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

.. per il resto .. e se non ti dispiace .. potresti postare qualche foto .. per capire meglio la fattura del gipponi in uso nella tua zona .. in modo da avere un'idea più plausibile al fine del confronto .. e del possibile utilizzo nelle rispettive aree territoriali di pertinenza?


Come no, ecco qui alcune immagini:
Un gipponi senza ganci, Cabras anni '30


Un tipo con accenno di scollo: poteva essere usato agganciato o no. San Vero Milis, Periodo Prima Guerra Mondiale.



Un gipponi inganciau, Cabras anni '50.





In generale i nostri gipponis non arrivano mai alla vita e sono un pò più corti dietro che davanti.


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 28/09/2009 16:12:46
Messaggio:

ampuriesu ha scritto:

Babborcu...non solo tu! Santo ha visto solo il ricamo e mi ha raccomandato di postare le foto.


Ampuriesu, grazie per averci mostrato le immagini. Il lavoro terminato è bellissimo, qui ancora se ne parla.... Forse anche io avrei messo qualche gemma in meno o forse solo di un colore, trasparenti, ma è questione di gusto (non sei pacchiano!).
Grazie anche per la foto della stoffa, come colore è perfetta, dovrei vedere la consistenza e la grandezza dei fiori, appena capito a Cagliari ci faccio un salto.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 28/09/2009 16:44:18
Messaggio:

santobevitore ha scritto:

musthayoni ha scritto:

.. per il resto .. e se non ti dispiace .. potresti postare qualche foto .. per capire meglio la fattura del gipponi in uso nella tua zona .. in modo da avere un'idea più plausibile al fine del confronto .. e del possibile utilizzo nelle rispettive aree territoriali di pertinenza?


Come no, ecco qui alcune immagini:
Un gipponi senza ganci, Cabras anni '30


Un tipo con accenno di scollo: poteva essere usato agganciato o no. San Vero Milis, Periodo Prima Guerra Mondiale.



Un gipponi inganciau, Cabras anni '50.





In generale i nostri gipponis non arrivano mai alla vita e sono un pò più corti dietro che davanti.


.. anda beni Santo .. ho capito il modello .. anche se avevo pensato ad un bolerino con estremi tondeggianti sul davanti .. come quello della prima foto mi pare di interpretare ... gli altri modelli aderenti senza pizziccorrus .. corti fino alla vita .. venivano chiamati gipponeddus .. ma a questo punto mi viene un dubbio in relazione a una foto che ho visto in questo stesso forum .. postata da piagiamino .. e allora chiedo lumi al riguardo .. forse che a Settimo .. su spenzu .. veniva chiamato anche gipponi? ..

Pigiamino ha scritto:

bellissima manica di un gipponi del mio paese!

una cosa è certa, che le sarte di prima avevano una grande fantasia nella realizzazione degli abiti è poco ma sicuro.
gli abiti di una volta erano davvero belli.


.. Piagiamino puoi dare ulteriori informazioni al riguardo? ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 28/09/2009 17:20:14
Messaggio:

... Santo .. ho dimenticato una cosa ... da noi le donne usavano abbottonare il giacchino nella parte alta .. per lasciare scoperto su muncadori de pitturras .. da voi invece? ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 28/09/2009 23:29:18
Messaggio:

Musta anche da noi...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 29/09/2009 09:10:54
Messaggio:

.. giusto un attimo per postare questa foto .. dove il secondo manicchino indossa unu giaccu tundu .. tipo bolerino ... similare a quello riportato nella foto di famiglia con due donne .. l'uomo e il bambino ..
.. babbai .. al riguardo vorremo un parere .. da magister .. da parte tua .. sulle influenze della moda esterna al riguardo ...



.. si mani .. non mettevo in dubbio dell'usanza delle donne anche nel tuo paese . di abbottonare il giacchino nella parte alta sotto il fazzoletto ... del resto mi apre che ne avessimo parlato anche di persona durante la visita alla mostra ... o no?


Autore Risposta: Pigiamino
Inserita il: 29/09/2009 12:44:57
Messaggio:

musthayoni ha scritto:


.. Piagiamino puoi dare ulteriori informazioni al riguardo? ...


a me piacerebbe potervi dare ulteriori informazioni, purtroppo non ne so molto, per quanto mi riguarda, quando ho fatto una ricerca sull'abbigliameto del mio paese mi era stato detto e l'ho pure letto in un libro, che quel giacchino si chiamava gipponi, ora non so se sia così.
mi spiace.


Autore Risposta: Pigiamino
Inserita il: 29/09/2009 12:48:41
Messaggio:

se ci rifletto un po su, posso avere alcune considerazioni in merito, per quanto mi riguarda posso definire gipponi un giacchino con manica liscia senza nulla di particolare (es. giacchini postati nelle foto di musta), definirei quei giacchini con maniche a sbuffo (tra cui quelle del mio paese) come spensu per via del fatto della manica.
ora questa era una mia riflessione, così guardando foto ecc..


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 29/09/2009 14:18:57
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

... Santo .. ho dimenticato una cosa ... da noi le donne usavano abbottonare il giacchino nella parte alta .. per lasciare scoperto su muncadori de pitturras .. da voi invece? ...


Musta, da noi non esistevano gipponis con estremi tondeggianti, sono sempre tagliati dritti. Abbottonare su gipponi nella parte superiore penso fosse praticamente impossibile perché gli estremi superiori non si toccano ma restano anzi ben distanziati, probabilmente per mostrare il ricamo della camicia che, dalla fine dell'800, è diventato sempre più grande; sotto su gipponi sganciau si poteva anche usare un fazzolettino da naso (non da testa come mi sembra si usasse da voi) ma nella maggior parte dei casi il suo uso era limitato solo all'abbigliamento giornaliero, abbinato a camicie con ricami più semplici. Saluti


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 29/09/2009 14:55:25
Messaggio:

Pigia, le tue considerazioni sono in parte giuste...si può definire gipponi un giacchino con manica liscia senza nulla di particolare...ma fattura completamente “liscia” sia sulle maniche che da altre parti è da cosiderarsi un modello giornaliero...cosa che non possiamo riscontrare nelle fotografie postate perchè sono modelli festivi...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 29/09/2009 15:44:56
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influenze della moda colta.. premetto che non sono profondo conoscitore del vestiario del sud.. che mi pare ottimemente discusso ed illustrato dagli amici.. perciò faccio un discorso generale i meccanismi dell'influenza della moda" colta- urbana " dalla metà dell'ottocento sull'abito popolare sardo
le influense riguardano:
colori: scuri, nero, marrone, viola, ecc
tessuti: vastissimo uso di damaschi e sete operate.. indiane, telette..
decorazioni: ricami desunti dai paramenti sacri e dalle tecniche per biancheria,,, massiccio uso di passamnerie seriche... dalla fine 800 anche con perline nere i oridescenti ec
fogge. tendenza a snellire la figura ed a restringere il volume della gonna dalla fine del 1800-
tendenza ad abbinare, anche uniformando i diversi capi...
tendenza ad acquisire giacchette che nascondano o lascino meno in evidenza la camicia

fra quei giaccus e quelli della fine del 1800 usati in città non v isono differenze apprezzabili ,,anche l'uso di abbottonate in alto e persino anche in basso ,lasciando un "buco" non era assente nella moda borghese..
vellada e spenzu, invece, sebene di provenienza colta, si rifanno ad ambiti vestimentari più arcaici e la vellada segnatamente settecenteschi...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 29/09/2009 16:29:24
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Finalmente riesco ad inserirmi in questa bella discussione! Vorrei porre a vostra disposizione le mie umili conoscenze in materia. Per primo in riferimento a quanto scritto da pigiamino: non c'e da preoccuparsi, in molti paesi si è perso o dimenticato il nome corretto per ciascun ciascun capo d'abbigliamento, quello postato nell'ultima foto è chiaramente unu spenzu (o spensu) solo che per " ignoranza" viene impropriamente chiamato gipponi. La stessa cosa è successa anche al mio paese dove praticamente nessuno, neanche le persone più anziane si ricordavano tale nome solo per caso abbiamo appurato che avevano perso tale termine: Gipponi era per loro un modo piu arcaico di chiamare un giacchino a prescindere di quale fosse la sua foggia. Allo stesso modo gli anziani per definire le loro nonne o mamme vestite alla sarda dicono "bistias a giaccu e gunnedda" a prescindere che fossero veramente a giaccu, blusetta, gipponi , spenzu o baschina. Concludo dicendo che almeno nella realtà che conosco io la differenza tra giaccu e gipponi non è data dalle maniche piu o meno attillate o dalla mancanza in queste ultime di applicazioni quali passamanerie, trine o terziopel ma fondamentalmente dal fatto che su gipponi è adatto per esser utilizzato chiuso, tant'è che la parte del bustino è sagomata con delle pence o delle pieghe e le maniche possono essere sagomate oppure no, piu o meno attillate ecc mentre su giaccu se non ricordo male ciò che ho visto alla mostra di sestu ha il bustino nella parte anteriore completamente dritto e mal si presta pertanto ad essere utilizzato abbottonato o agganciato, chi ne capisce piu di me se sbaglio mi corregga. Perdonatemi oltretutto per la prolissità!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 29/09/2009 17:14:34
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Babbo... come tuo solito preciso e conciso...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 29/09/2009 17:32:31
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ciao manu benvenuta...lo scambiare il nome di un indumento con un altro è molto comune in tanti paesi della Sardegna, perché le persone che adesso sono anziane non tutte hanno conosciuto chi portava l'abito tradizionale,e ormai sono pochissimi...molti ricordano solamente quello che raccontavano le persone più anziane... quindi facendo confusione molto facilmente...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 29/09/2009 17:53:59
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Grazie maniscialli per l'accoglienza ma visto che sono un maschietto avrei preferito essere il benvenuto: ringrazia che tra i tanti diffetti che ho non sono anche permaloso! Complimentandomi con babborcu per la sua preparazione, volevo allacciarmi al discorso dell'influenza della moda colta o continentale nel vestimentario tradizionale. Se si osserva bene la foto di sestu dove sono ritratte due donne a giaccu, con un uomo ed un bambino al centro (so che erano due cognate) si noterà che probabilmente non indossano il grembiule. Il volant nell'estremità inferiore dell'abito tra l'altro utilizzato per il vero anche in alcuni deventalis mi sembra piu il bordo della gonna . Insomma queste donne sono vestite nella parte superiore palesemente alla sarda (hanno i capelli con la scriminatura centrale, il fazzoletto, su giaccu con su pann'e pitturra sotto ecc) mentre nella parte inferiore con una gonna alla moda, ovviamente senza grembiule che è un elemento essenziale dell'abbigliamento tradizionale o meglio popolare. Insomma se i miei occhi non mi ingannano indossano un'abbigliamento di transizione.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 29/09/2009 17:55:58
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Mudu seu...leggo solo ora pardon...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 29/09/2009 18:01:42
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ah, ah, ahhhhhhhhhhhhhhhhhh !!!!!!!! maniscialli scuse accettate anche se non c'era bisogno!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 29/09/2009 18:17:17
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A me pare di scorgere delle piccole diversità...anca destra donna di sinistra...anca destra donna di destra(per lei potrebbe essere un'ombra)...per me sono deventalis...ma tutto può essere... musta potrebbe dirci qualcosa...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 29/09/2009 18:22:28
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quanto segnalato da manu accade anche inpaesi del sassarese, per thiesi ad esempio ,sono numerose le foto di donne nell'abbigliamento "domenicale" che indossano boleri e bustini tradizionali e gonne prese dalla moda cittadina, più aderenti al corpo e spessissimo senza grembiale... in tutto il circondario hanno grande diffusione, parlo degli inizi del 1900, i corittos serrados,, nei quali le maniche divengono aderentissime ,senza squrti e senza la "buttonera".. si diffondono parallelamente le bluse ,dette isciaccos o gippones..
la confusione che cita manu e' consueta a volte all'inteno delle medesime comunità a volte tra comunità diverse ...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 29/09/2009 19:51:36
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mah! potrei anche sbagliarmi d'altronde le fotografie spesso ingannano: il dubbio che io stesso ho non è tanto quello delle ombre ma piuttosto di alcuni segni di piegature orizzontali presenti nella donna di sinistra, questi mi fanno pensare che possa avere ragione maniscialli -i grembiuli venivano prima piegati in senso verticale e poi in senso orizzontale per essere conservati, le gonne non so sino a che punto potessero avere piegature orizzontali - . Considerato comunque il fatto che su giaccu entra nell'uso comune a sestu ai primi del novecento e perdura fino agli anni 20/30 al massimo, non vedo l' abbinamento con una gonna " de sennora" così impossibile. La fotografia credo che sia scattata intorno al 1910, o comunque è in quegli anni che si usava vestire i bambini delle famiglie benestanti alla marinara. Durante le mie ricerche ho imparato che in questo campo tutto è possibile, purtroppo le fotografie che sono uno strumento utilissimo per questo genere di studi spesso diventano un'arma a doppio taglio per coloro che poco attenti e preparati in materia, pretendono di ricostruire un'abito partendo soltanto da un'immaggine senza averne mai visto uno antico dal vivo o senza fare un confronto con le realtà dei centri vicini, del periodo storico ecc per questo in giro ci sono tanti minestroni viventi e ambulanti! Ma nessuno mi dà la conferma delle diferenze sartoriali tra su giaccu e su gipponi?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 29/09/2009 23:31:52
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Manu… ti risulta che intorno al periodo che stiamo analizzando non abbiamo valutato anche un’altra cosa…ai deventalis viene fatta aumentare la loro dimensione,confronta delle foto degli ultimi anni dell’800 con delle foto del primo trentennio del 900… nelle foto potrebbero per la loro ampiezza sembrare gonne… sulle cautele che esprimi mi trovi perfettamente d’accordo…ben venga il documentarsi con le fotografie ma bisogna assolutamente documentarsi anche e soprattutto sui capi antichi… ma attenzione se si visiona solamente un capo dell’abito tradizionale che sia gonna,baschina blusetta,spenzu,ecc.,ecc., si corre il rischio di fare una ricostruzione dell’abito in serie tipo fotocopia,stessi tessuti,stessi colori,stesse trine,stessi capi… in giro vedi vari gruppi in queste condizioni… e l’analisi dei vari ceti sociali dove la mettiamo… non tutti potevano essere agiati possidenti terrieri,o ricchi allevatori…


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/09/2009 09:45:22
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ho osservato con attenzione le foto.. propendo per grembiali,,, a parte le pieghe orizzontali, gia osservate, nella figura a sin in alto presso la vita un'obra scura farebbe pensare ad una gonna scura.. comunque entrambe le ipotesi sonovalide e da supportare con altre prove,,ma .cosi' a naso mi sa che sono grembiali...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/09/2009 10:40:18
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... babbai .. babbai ses unu dannu .. e puru mani portat s'ogu puntu ...
.. scusate ma ho qualche contratempo che mi impedisce di essere più presente alla discussione ... ma per il momento dico .. mai sentito parlare .. de devantalis a prafaliu ? .. bene quelli della foto sono di quel tipo ... e cmq a scanso di equivoci mi sono rivisto la documentazione in mio possesso fatta durante le interviste .. e le due donne vestvano in bordau .. e per i momenti importanti e festgas nodias .. indossavano anche questi grembiuli .. ma non solo .. d'altro canto il bambino della foto è nato nel 1905 .. dunque la data della foto è del 1910 circa (come è stato già rilevato) .. io intervistai il bambino alla fine degli anni ottanta e anche nei primi novanta .. e vien confermato quanto detto. Poi ho sentito anche altri anziani tra cui mio madre ce oggi ha 92 anni .. ed era vicina di casa ... e ricorda che le donne vestivano cmq con gonne di bordau .. ed inoltre ho sentito un altro figlio dei signori riportati in foto ..classe 1911 .. il quale con foto in mano mi dato conferma di quanto sopra indicato .. e mi ha ripetuto che alcuni indumenti vennero seppelliti al momento del decesso delle donne .. per le altre cose tornerò con più calma ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/09/2009 10:43:26
Messaggio:

manu79 ha scritto:

mah! potrei anche sbagliarmi d'altronde le fotografie spesso ingannano: il dubbio che io stesso ho non è tanto quello delle ombre ma piuttosto di alcuni segni di piegature orizzontali presenti nella donna di sinistra, questi mi fanno pensare che possa avere ragione maniscialli -i grembiuli venivano prima piegati in senso verticale e poi in senso orizzontale per essere conservati, le gonne non so sino a che punto potessero avere piegature orizzontali - . Considerato comunque il fatto che su giaccu entra nell'uso comune a sestu ai primi del novecento e perdura fino agli anni 20/30 al massimo, non vedo l' abbinamento con una gonna " de sennora" così impossibile. La fotografia credo che sia scattata intorno al 1910, o comunque è in quegli anni che si usava vestire i bambini delle famiglie benestanti alla marinara. Durante le mie ricerche ho imparato che in questo campo tutto è possibile, purtroppo le fotografie che sono uno strumento utilissimo per questo genere di studi spesso diventano un'arma a doppio taglio per coloro che poco attenti e preparati in materia, pretendono di ricostruire un'abito partendo soltanto da un'immaggine senza averne mai visto uno antico dal vivo o senza fare un confronto con le realtà dei centri vicini, del periodo storico ecc per questo in giro ci sono tanti minestroni viventi e ambulanti! Ma nessuno mi dà la conferma delle diferenze sartoriali tra su giaccu e su gipponi?


.. manu concordo su certe cose da te evidenziate .. ma su altri aspetti sono necessarie altre precisazioni ... saluti ...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 30/09/2009 15:02:58
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Ok Musthayoni! Se la fotografia in questione è supportata da delle testimonianze orali tra l'altro dei diretti interessati accetto ben volentieri la conferma che si tratti di deventalis a prefalliu ! So benissimo dell'esistenza di questo tipo di grembiuli e del fatto che come detto da Maniscialli i modelli piu recenti (a partire dal primo novecento)sono solitamete molto piu lunghi -tanto da arrivare e talvolta superare il bordo inferiore della gonna- ed ampi nella misura del cinturino, rispetto ai modelli piu antichi ottocenteschi, corti e di forma trapezoidale con la vita strettissima sufficente appena a coprire l'apertura de "su spottellitu" delle gonne. Ciò fa parte di quei cambiamenti di stile evvidenziati da babborcu, ossia figure meno svasate rispetto all'ottocento, con meno sottogonne e per contro anche grembiuli meno svasati e più lunghi. La mia intenzione, sia chiaro, non era assolutamente quella di sminuire una testimonianza fotografica che, con grembiule o senza rimane comunque validissima. Sul discorso poi de su bordau utilizzato dalle due donne: a cavallo tra l'ottocento ed il novecento c'era chi utilizzava due canoni vestimentari diversi a seconda delle occasioni. Così alcune donne utilizzavano gunneddas de bordau per la domenica e abiti più signorili in qualche cerimonia piu importante. Talune pur conservando tutti i canoni tradizionali dell'abbigliamento, sopratutto tra le donne nate intorno al 1880 non hanno mai portato gunneddas de bordau perchè ormai essendo anche " su bordau" una moda, questa era già in fase di declino e vestivano si, con gipponis e giaccus ma con gonne di teletta, indiana o tessuti serici (quindi quasi un ritorno a prima che facesse la sua comparsa su bordau) ecc. Insomma i casi sono molteplici e le combinazioni idem. Musta quali aspetti sono da precisare?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/09/2009 16:00:01
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musthayoni ha scritto:

.. vediamo di tracciare una sintesi di tutto …

Quello che da noi si chiama giaccu o giacchettu a pizzicorru .. e un giubbino da donna che ha la fattura di quelli riportati nelle foto … con più o meno arricchimenti personali di trine .. passamaneria ecc. ecc .





... mani ecco lo stesso giacchino visto dal davanti ... i colori possono ingannare .. ma ti assicuro che è lo stesso ...



Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/09/2009 16:08:50
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manu79 ha scritto:

Ok Musthayoni! Se la fotografia in questione è supportata da delle testimonianze orali tra l'altro dei diretti interessati accetto ben volentieri la conferma che si tratti di deventalis a prefalliu ! So benissimo dell'esistenza di questo tipo di grembiuli e del fatto che come detto da Maniscialli i modelli piu recenti (a partire dal primo novecento)sono solitamete molto piu lunghi -tanto da arrivare e talvolta superare il bordo inferiore della gonna- ed ampi nella misura del cinturino, rispetto ai modelli piu antichi ottocenteschi, corti e di forma trapezoidale con la vita strettissima sufficente appena a coprire l'apertura de "su spottellitu" delle gonne. Ciò fa parte di quei cambiamenti di stile evvidenziati da babborcu, ossia figure meno svasate rispetto all'ottocento, con meno sottogonne e per contro anche grembiuli meno svasati e più lunghi. La mia intenzione, sia chiaro, non era assolutamente quella di sminuire una testimonianza fotografica che, con grembiule o senza rimane comunque validissima. Sul discorso poi de su bordau utilizzato dalle due donne: a cavallo tra l'ottocento ed il novecento c'era chi utilizzava due canoni vestimentari diversi a seconda delle occasioni. Così alcune donne utilizzavano gunneddas de bordau per la domenica e abiti più signorili in qualche cerimonia piu importante. Talune pur conservando tutti i canoni tradizionali dell'abbigliamento, sopratutto tra le donne nate intorno al 1880 non hanno mai portato gunneddas de bordau perchè ormai essendo anche " su bordau" una moda, questa era già in fase di declino e vestivano si, con gipponis e giaccus ma con gonne di teletta, indiana o tessuti serici (quindi quasi un ritorno a prima che facesse la sua comparsa su bordau) ecc. Insomma i casi sono molteplici e le combinazioni idem. Musta quali aspetti sono da precisare?


... non ho pensato che tu volessi sminuire la foto .. anzi ti ringrazio per aver posto l'accento sulla questione dei grambiuli .. perché davvero anche io quando mi consegnarono le foto .. ebbi lo stesso dubbio. Poi tornai per parlare con i parenti .. anzi prima con il bambino .. al tempo dell'intervista .. ormai più che ottantenne .. e poi con suo fratello minore .. attualmente alla venerando età di 98 anni .. e loro mi dissero quanto sopra riportato .. conferma che a distanza di tempo ho avuto anche oggi .... per il resto pazienta un po .. perché vorrei riprendere la questione giaccus e gipponis .. senza problemi di tempo col rischio di scrivere cose inesatte .. saluti ..


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 30/09/2009 19:53:41
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Mustha, l'ultima foto che hai postato, mi pare confermare ciò che mi ricordavo d'aver visto alla mostra della pro-loco. Nella parte anteriore del bustino de su giaccu, non sono presenti pence, pieghe o sagomature di alcun genere, per tale motivo in presenza delle protuberanze del seno é impossibile utilizzare questo modello completamente chiuso. La ragazza (o ragazzina) che lo indossa nella foto in questione, non me ne voglia, ma è evidentemente poco protuberante ed il modello che indossa è stato confezionato per una donna con misure molto diverse. L'utilizzazione de is giaccus abbottonati solo nella parte superiore, mi fa venire in mente il discorso delle aperture laterali delle gonne in su spottellitu, un valido sistema per poterle utilizzare agevolmente anche al variare delle misure di chi le porta, non ultimo in occasione della gravidanza! E' lo stesso discorso de is cossus! Alcune delle foto da te postate, dimostrano chiaramente che talvolta a seconda della corporatura delle persone, avrebbero potuto usare su giaccu anche completamente abbottonato. Su gipponi o giupponi è tutta un'altra cosa: rimane più o meno attillato al busto, presenta la sagomatura nella parte anteriore per raccogliere il seno, le maniche possono essere sagomate o meno, con polsino o senza, confezionate con il taglio alla maschile oppure dritte (oltrettutto sempre dall'ultima foto mi pare di vedere che anche su giaccu ha le maniche con la cucitura frontale), con le spalline basse o leggermente a palloncino (i modelli più vicini a noi), corto in vita ma sempre abbastanza attillato al corpo, arrichito con passamanerie di vario genere, piccoli volants cuciti al posto dei polsini, oppure lungo l'apertura frontale, oppure ancora lungo lo scollo, oppure nei modelli di tessuto damascato nero, di maggior ispirazione continentale e più recenti, con applicazioni in cordonetto nero o anche tipo pizzo rebrodè o macramè;sempre nei modelli più recenti con applicazioni di rever ai lati dell'apertura, tanto da assomigliare al busto delle baschine ecc. Insomma le guarnizioni erano le più disparate. Anche la parte posteriore é sagomata, con le spalle costituite da tre pezzi di tessuto aggiunti a formare all'altezza delle scapole due archetti, esattamente come le spalle de is spenzus (ora mi sfugge il termine tecnico di questo taglio) Si utilizza sempre chiuso e la chiusura frontale è realizzata sempre con i gancetti (almeno fino ad ora non ne ho mai visto con i bottoni e nemmeno con applicazione di lustrini tipo i vostri giaccus)). Aspetto con ansia delle novità!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 01/10/2009 09:28:47
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manu79 ha scritto:


Mustha, l'ultima foto che hai postato, mi pare confermare ciò che mi ricordavo d'aver visto alla mostra della pro-loco. Nella parte anteriore del bustino de su giaccu, non sono presenti pence, pieghe o sagomature di alcun genere, per tale motivo in presenza delle protuberanze del seno é impossibile utilizzare questo modello completamente chiuso.

La ragazza (o ragazzina) che lo indossa nella foto in questione, non me ne voglia, ma è evidentemente poco protuberante ed il modello che indossa è stato confezionato per una donna con misure molto diverse. L'utilizzazione de is giaccus abbottonati solo nella parte superiore, mi fa venire in mente il discorso delle aperture laterali delle gonne in su spottellitu, un valido sistema per poterle utilizzare agevolmente anche al variare delle misure di chi le porta, non ultimo in occasione della gravidanza

E' lo stesso discorso de is cossus! Alcune delle foto da te postate, dimostrano chiaramente che talvolta a seconda della corporatura delle persone, avrebbero potuto usare su giaccu anche completamente abbottonato.
!


.. ciao Manu ... è proprio su questo aspetto dei giaccus .. chiusi e/o aperti che volevo riprendere il discorso .. anche perché le generalizzazioni in termini assoluti .. a mio parere sono spesso fuorvianti e non corrispondenti in tutto alla realtà .. non credi?
.. mi spiego .. anche perchè (e non volermene) mi pare di cogliere nelle tue considerazioni da me sottolineate .. qualche leggera contraddizione .. (vedi prima frase evidenziata .. e vedi poi la seconda) .. in quanto in primo momento dici che .. "in presenza delle protuberanze del seno é impossibile utilizzare questo modello completamente chiuso" .. e poi prosegui facendo notare giustamente che .. " L'utilizzazione de is giaccus abbottonati solo nella parte superiore, mi fa venire in mente il discorso delle aperture laterali delle gonne in su spottellitu, un valido sistema per poterle utilizzare agevolmente anche al variare delle misure di chi le porta .." .. e a questo punto dico che l'osservazione più starci a tutti gli effetti .. ma credo anche che molto dipendesse .. oltre che dalle misure del petto .. e non solo .. anche dei gusti individuali .. tanto è vero che se ben ricordi le foto esposte nella mostra sestese .. vi sono molte donne che usano su giaccu abbottonato solo sulla parte superiore del petto .. in modo da lasciar intravvedere su muncadori de pitturras ... ma ve ne sono altrettante .. che lo tengono completamente abbottonato .. come quello indossato dalla ragazza ... che peraltro (a titolo informativo ) è abbastanza protuberante di sopra ma .. meda skinza de sinziu .. onde per cui dopo averlo abbottonato .. gli resta pure largo.
Detto questo .. ritengo che in taluni casi (e qui torniamo anche alla condizione sociale di ciascun individuo .. e quindi di possibilità economiche sottolineata più volta da maniscialli) .. alcune donne utilizzavano i propri capi di abbigliamento anche dopo le mutate condizioni fisiche perché magari non potevano permettersi più di tanto .. ma io non escluderei che forse talvolta c'era anche un pizzico di moda da seguire (alcune foto in cui vi sono delle giovinette denotano ad es questa particolarità de su giaccu abbottonato solo sopra ... anche tra le medesime) e per questo l'abbottonatura superiore .. ma in altri casi pur essendo le donne attempate .. abbiamo un'abbottonatura completa (pur essendo il modello di giaccu similare) .. a dimostrazione che poi il tutto era soggettivo ...
.. spero di essere stato chiaro .. e mi scuso per la lunghezza del post .. ma d'altro canto ho ben visto che anche tu sei andato come un fiume in piena (pensa al nostro e vostro Rio Matzeu) .. e ti ringrazio cmq per le molte precisazioni tecniche che hai dato sui capi d'abbigliamento ... come ad esempio su gipponi ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 01/10/2009 09:37:13
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.. scusami ho dimenticato un pezzo da mettere ... subito dopo le prime citazioni ... cosicchè avremo ...

in quanto in primo momento dici che .. "in presenza delle protuberanze del seno é impossibile utilizzare questo modello completamente chiuso" .. e poi prosegui facendo notare giustamente che .. " L'utilizzazione de is giaccus abbottonati solo nella parte superiore, mi fa venire in mente il discorso delle aperture laterali delle gonne in su spottellitu, un valido sistema per poterle utilizzare agevolmente anche al variare delle misure di chi le porta .."
.. e infine ... "Alcune delle foto da te postate, dimostrano chiaramente che talvolta a seconda della corporatura delle persone, avrebbero potuto usare su giaccu anche completamente abbottonato" ...

... spero di non aver ingarbugliato .. le cose ... fammi sapere ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 01/10/2009 09:37:46
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.. scusami ho dimenticato un pezzo da mettere ... subito dopo le prime citazioni ... cosicchè avremo ...

in quanto in primo momento dici che .. "in presenza delle protuberanze del seno é impossibile utilizzare questo modello completamente chiuso" .. e poi prosegui facendo notare giustamente che .. " L'utilizzazione de is giaccus abbottonati solo nella parte superiore, mi fa venire in mente il discorso delle aperture laterali delle gonne in su spottellitu, un valido sistema per poterle utilizzare agevolmente anche al variare delle misure di chi le porta .."
.. e infine ... "Alcune delle foto da te postate, dimostrano chiaramente che talvolta a seconda della corporatura delle persone, avrebbero potuto usare su giaccu anche completamente abbottonato" ...

... spero di non aver ingarbugliato .. le cose ... fammi sapere ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 01/10/2009 10:00:17
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... sulla questione .. gipponi .. non vi nascondo che alla luce di quanto sto leggendo mi sta venendo qualche dubbio .. sulla sua cincreta fattura .. anche perché rovestando tra le vecchie interviste .. ho trovato un caso in cui la parola non dava troppe specificazioni sulla concreta fattura dell'indumento (forse un giubbino tipo .. giaccu ?) mentre in un altro caso .. si parlava di gipponi .. ma la fattura del medesimo era ricollegabile .. a su spenzu ... per via degli sbuffi al gomito e quant'altro .. onde per cui mi tornano in mente anche le considerazioni di piagiamino .. per Settimo ... e allora? .. ci sarà ancora da lavorare al riguardo ...

.. manu .. visto che tu ci hai dato una descrizione molto precisa de .. su gipponi .. presumo in uso a Elmas ... avresti anche la possibilità di postare qualcosa (pur anche un modello rifatto) .. giusto per capire meglio di cosa stiamo parlando? .. l'ubicazione territoriale dei nostri paesi .. è vicinissima .. per cui eventuali introspezioni analogiche .. pur con le dovute precauzioni ... non sarebbero del tutto fuori luogo ..

.. d'altro canto e atitolo d'esempio ... a Sestu ... sa baschina .. pur essendo in uso nel paese .. non veniva chiamata così come a Quartu e altri centri viciniori .. ma era denominata .. giaccu a coa .. pur avendo la medesima fattura degli altri luoghi ...

.. ma gli esperti cosa dicono al riguardo?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 01/10/2009 11:18:32
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... guardate questa foto (oramai abusata .. ) .. e ditemi le vostre impressioni sull'abbigliamento delle donne (parte superiore e inferiore) che partecipano al ballo ... dai babbai ... mani .. manu .. etc. etc. sbizzarritevi ..



.. ahhh .. come ho già detto la foto integrale .. può essere vista più accuratamente anche nel libro " Fotografie della Sardegna" .. pubblicato dal Banco di Sardegna ... babbai .. a te non può sfuggire visto che ... sotto certi aspetti giochi in casa ...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 01/10/2009 13:15:40
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che indumento indossano sulla camicia la prima donna sulla destra e quella con la gonna con decorazione geometrica?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 01/10/2009 13:16:18
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mi state facendo venire l'esurimento con i vostri ragionamenti si giaccus e giacchettus!! che mi aprono pero' un mondo di conoscenze sul vestiario della vostra zona... grazie!!! per il giacchetto abbottonato su... lo ripeto... si usava nella moda cittadina .... ma le considerazioni che fate su adattamenti a taglie diverse ecc. sono ineccepibili
.. foto ... e' ovvia la fase di transizione delle vesti femminili..alcune indossano gonne cittadine, persino cpon il tipico cinturino in vita... alcune bluse allacittadina, due due boleri di tipo tradizionale .. uno pare sguire la moda di cabras e circondario tanto e' corto l'altro arriva sino alla vita... resta il dubbio se una delle donne porti un ampio frambiale, con volante???


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 01/10/2009 15:22:01
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Per me... deventali a prafallu...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 01/10/2009 15:37:50
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si, d'accordissimo, ma lealtre sono gomme alla moda.. i due giagghetti direi che rientrano nella categoria dei boleri, intuisco sulle atre giacchettedei fazzoletti copriseno indossati come gli scialli di iglesias...
debbo confessarlo? ame questa foto piace molto, tramanfda un ambiente vivo, vero, non cristallizzato pue nella transizione vestimentaria... forse se fosse stata unafoto con uomini in ragas, done con spensu e abordauo pannus arrubius,, mi sarebbe piaciuta meno...


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 01/10/2009 15:44:20
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Manu, mi associo alla richiesta di Musthayoni: Potresti postare l'immagine de su gipponi di cui hai parlato?
E chiedo: Babborcu ha ragione, anche a me uno dei giacchini della foto è sembrato davvero un gipponi a sa crabarissa, ma cosa ci fa li? Nè la foggia della gonna nè il modo di portare il fazzoletto sono di Cabras o comunque dell'Oristanese in generale. Accidenti, l'immagine è un pò lontana e non si vede benissimo...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 01/10/2009 16:00:49
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santo,la fotografia potrebbe essere stata scattata per un matrimonio... presenza della donna come invitata...sposata o fidanzata con persona del luogo... musta la foto in quale occasione è stata scattata...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 01/10/2009 16:59:03
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.. manu .. .. a titolo di esempio su quanto detto sopra ..

... donna in giaccu con abbottonatura superiore ..



… donna in giaccu con abbottonatura totale …



.. ed ecco infine una via di mezzo .. a significare la discrezionalità personale di come abbottonarlo ..




Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 01/10/2009 17:16:34
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maniscialli ha scritto:

santo,la fotografia potrebbe essere stata scattata per un matrimonio... presenza della donna come invitata...sposata o fidanzata con persona del luogo... musta la foto in quale occasione è stata scattata...


.. bene siccome c’è abbastanza consenso .. e richiesta .. riposto la foto con prospettiva integrale .. e do qualche informazione al riguardo .. che cmq avevo già dato nel topic .. ballittu .. dove si discute di ballo sardo …



.. babbai .. ora con la foto più ampia .. potresti chiarire meglio quanto detto sopra circa le donne con bolero ... e via dicendo ? ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 01/10/2009 17:41:05
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vedo meglio, ma vorrei vedere di più..mi accontento: e' evidente, sia con colore contrastante sia intono un cinturino sopra quasi tutte le gonne...ca volte si intuisce una fibbia,, quasto era un accessorio delle gonne alla continentale che in genere diero avevano alcune pieghe a coa de puzone sotto il punto vita... i corsetti tipo bolero sono, santobevitore potrà confermarlo, simili a quelli di cabras... presumo fatti di damascati neri o comunque scuri,, nel caso dell'ultima donna a destra mi domando se non si trtti di una bluso coperta da un fazzoletto chiero con corto volante sotto la vita..


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 01/10/2009 18:45:22
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Mustayoni, Mustayoni, candu tenisi arrexoni, tenisi arrexoni (ca doi torra puru!) Effettivamente volendo dire tante cose "mi seu trobeddau" e inavertitamente contraddetto! Vediamo un po di rimediare: lungi da me fare "delle generalizzazioni in termini assoluti", l'argomento trattato non lo permette e del resto avrai tu stesso notato dal tenore dei mie precedenti interventi che ho una apertura mentale tale da consentirmi di accettare o mettere in discussione non solo quelle degli altri ma anche le mie stesse posizioni, preciso oltretuttu che sono entrato a far parte del forum come alunno e non come docente. Nello specifico, il problema del giaccu aperto o chiuso si risolve in una disquisizione sartoriale: ho peccato nel dire che, l'assenza di pence o sagomatura nella parte anteriore (e a proposito mi devi dare ancora una conferma) rende impossibile raccogliere l'ampiezza del seno, per correggere è giusto che aggiunga, ..... del seno o l'aderenza del bustino al giro vita. Per cui, se su giaccu è confezionato prendendo come misura massima l'ampiezza del petto si potrà anche utilizzare completamente abbottonato (vedi la foto della ragazza che tu dici particolarmente skinzada) ma rimarra comunque larghissimo in vita; se invece viene confezionato dando al bustino la misura massima solo leggermente più larga del giro vita (piu larga comunque del giro vita anche perchè essendo dritta l'apertura frontale un po di comando sulle dimensioni sono date anche dall'ampiezza delle spalle), allora si potrà indossare solo ed esclusivamente aperto. A me sembra comunque che la ragazza skinzada lo porti in vita eccessivamente largo rispetto alle altre foto postate, forse perchè il modello essendo antico non è stato confezionato a sua misura. Anche a me è venuto lo stesso dubbio, se l'uso di portarlo così aperto fosse una moda a se stante o dovuta alle motivazioni estrinseche di cui tu stesso parli, ossia le mutate condizioni fisiche della persona e le sue condizioni economiche che per contro non le permettono di confezionare un nuovo capo, entriamo però qui nel campo delle ipotesi, per la serie -sarà nato prima l'uovo o la gallina?- Io comunque, propendo più per la versione che sia una moda, ho visto esempi simili in fotografie di Villasor e di Sinnai, solo che in questi casi il fazzoletto era sopra il giacchino. Appena riesco ad organizzarmi, mando qualche foto dei gipponis, ne sto giusto riproducendo uno al momento. In attesa, se volete si puo dare uno sguardo in www.sardegnadigitallibrary.it dove nel video "Su contu'e Su Masu" si hanno come esempio sia su gipponi che su spenzu, oppure nella recente enciclopedia del costume dell'unione sarda alla pag. 123-124 IV volume.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 01/10/2009 18:48:56
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maniscialli ha scritto:

santo,la fotografia potrebbe essere stata scattata per un matrimonio... presenza della donna come invitata...sposata o fidanzata con persona del luogo... musta la foto in quale occasione è stata scattata...


... gli uomini in divisa sono così vestiti perché facevano parte della fanfara locale (diventata poi banda musicale) .. ed erano stati invitati sicuramente in occasione della visita di Cesare Pascarella a Sestu nel 1905 .. in casa di Ranieri Ugo .. casa a cui pervenne a suo tempo anche la nostra Grazia Deledda (anno 1898) .. ma questa è un'altra storia ..
.. e cmq se vuoi guarda anche ...

http://www.gentedisardegna.it/topic...&whichpage=4


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 01/10/2009 21:02:29
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Il mio commento alla foto del ballo sardo sestese: bellissima! Ho sottomano anche la stessa scena scattatta con un'angolatura leggermente diversa e mi sa proprio che di donne in costume ce ne sono poche o nessuna! La donna dell'estrema destra, oggetto particolare della discussione è presente anche in primo piano, nella foto di gruppo sbiaditissima postata alcuni giorni fa da Musta con affianco una donna a spenzu (un'altro utente del forum mette la stessa fotografia in un altra discussione, affermando erroneamente che sia stata scattata intorno al 1915) ritratte all'uscita di chiesa. L'unica cosa certa che può avere di sardo questa donna è la capigliatura ed il fazzoletto. Il giacchino che indossa potrebbe essere:
- "Unu Gipponi" (simile a quello indossato nella foto inviata da maniscialli in un suo intervento precedente e che lui chiama blusetta per via del volant che si direbbe nascosto sotto il grembiule o delle piegoline sul davanti - poi in seguito mi esprimerò in merito) degli ultimi realizzati simile ad una blusa cittadina ("una sorta di giacchino con baveri e un'altro- in questo caso di differente colore- che copre la scollatura" giusto per riportare la descrizione di Babborcu) a patto che sia corto in vita caratteristica appunto dei gipponis.
- "Una blusa cittadina" secondo la descrizione di babborcu e riportata in precedenza.
- "Una blusetta" se avesse un volant oltre la vita (e qui dilemma grembiule su e grembiule giù!), anche se la fattura delle blusette nel bustino è diversa e almeno quelle che ho visto io non hanno ne baveri ne rever ma soltanto un collettino circolare molto semplice.
-"Una baschina" sempre con baveri e con la parte sottostante di diverso colore, chiamando baschina un giacchino con le stesse caratteristiche de su gipponi ma con il volant oltre il giro vita (per mustayoni "giaccu a coa" se ti è piu familiare.
Andando per esclusione eliminerei sicuramente "sa blusetta" sia per il modo in cui è fatto sia per il periodo in cui è scattata la foto (per le blusette il 1905 è forse troppo presto). La scelta verte fra le tre opzioni "gipponi recente", che babborcu definirebbe " Blusa cittadina" oppure ancora "baschina" con il possibile abbinamento gonna signorile o grembiule a prefalliu (anche con la gonna signorire il volant della baschina poteva essere infilato dentro) Non so proprio cosa dire perchè ritengo valida ogni ipotesi! Strano però che essendo in pieno periodo di "giaccus" nessuna lo indossi!


Autore Risposta: furittu
Inserita il: 02/10/2009 07:46:36
Messaggio:

questa donna e la stessa che vedete nel ballo sardo scattata a sestu nel 1905(la prima a destra)e una mia prozia assunta farris mi sapete dire il suo vestiario


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/10/2009 09:48:59
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.. ecco le due foto accostate per un miglior confronto ...






... si effettivamente la persona in discussione è la stessa .. ed è una lontana parente di furittu ... in effetti trovavo qualcosa di familiare tra le due .. però la data indicata per la seconda (1915) .. unitamente alla poco nitidezza della medesima .. infine mi ha tratto in inganno facendo si che non mi rendessi conto che fossero state scattate per la stessa occasione. Manu .. grazie per la felice intuizione ... e po no potai s'ogu puntu ..tui puru ... a questo punto resta ancora aperto il problema interpretativo ... con le tre opzioni sopra indicate .. fermo restando che la donna indossa cmq unu devantali a prafaliu .. sopra la gonna ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/10/2009 09:58:03
Messaggio:

furittu ha scritto:

questa donna e la stessa che vedete nel ballo sardo scattata a sestu nel 1905(la prima a destra)e una mia prozia assunta farris mi sapete dire il suo vestiario


.. ciau furittu .. fuemu po ti tzerriai .. gèì ka sa femmina in kistioni est tziedda tua de attesu .. a donnia manera as biu ka sa data est isballiada de dexia annus .. e duncas torrat a s'arribu de Pascarella a bidda.
Toga s'urtima ki as postu .. perou dda podis scannerizzai mellus? ..
a si biri .. e faimì sciri kandu podeus castiai is ateras fotografias ki tenis ..
... e bosatrus totus kantus sesi .. perdonaimì po essi andau .. OT .. perou nddi balliat sa pena .. o no?


Autore Risposta: furittu
Inserita il: 02/10/2009 11:40:06
Messaggio:

festa in onore a cesare pascarella anno 1905 a sestu


Autore Risposta: furittu
Inserita il: 02/10/2009 11:45:21
Messaggio:

nella foto del ballo sardo ho notato che le mani tra uomo e donna non si toccano ma sono tenute da un fazzoletto da chi e competente vorrei una spiegazione grazie


Autore Risposta: furittu
Inserita il: 02/10/2009 11:51:22
Messaggio:

musta sempre foto fata a sestu il costume dell suonatore e di sestu o no ciao


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 02/10/2009 12:44:24
Messaggio:

Manu...tutto questo blusetta o non blusetta...giaccu o non giaccu...gipponi o non gipponi...il tutto nasce dalla fotografia della bisnonna postata da sabry, le opinioni man mano si sono incanalate in varie direzioni...forse alcune hanno dato vita a delle incomprensioni per come sono state dette o interpretate...[
Fammi capire per te il “gipponi recente” che babborcu definisce “blusa cittadina” non potrebbe essere per me una blusetta... perchè il 1905 è troppo presto per le blusette...alcuni capi portati dalle donne nell'ultima fotografia postata da furittu per te cosa sono...gipponi recenti...o baschine...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/10/2009 12:49:04
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furittu ha scritto:










.. furittu .. le rimetto insieme per quewstioni dicomodità ..

.. nella prima foto si sta ballando .. su ballu de'ogai .. infatti i ballerini sono in cerchio a copia .. senza formare una catena unita .. come nell'altro ballo (ballu tundu) riportato nella prima foto ...

.. nella seconda .. il ballo è eseguito da soli uomini .. e pertanto con tutta probabilità si stava dando inzio a .. sa scimpitta ..

.. per quanto riguarda il suonatore .. non mi pare di Sestu .. però mi posso informare .. e vedremo ...

.. per quanto riguarda la modalità di tenersi per mano o meno dei ballerini .. ti rimando all'apposito topic .. ballittu .. giusto per non mischiare troppi argomenti ... anda beni ?

Po s'arrestu torra a fai mellus sa foto de tziedda tua dde manna .. e faimì sciri su t'appu pregontau ...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 02/10/2009 13:08:30
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bravo mani, giusto per ritornare all'argomento iniziale ..... spiegami cose dovrei cucire per avere un abito tradizionale festivo non eccessivamente sfarzoso a maniche lunghe.
o voi campidanesi, vicini di casa mia, potreste dare il giudizio sul mio abito postato nell'altra sezione e magari consigliarmi eventuali modifiche?


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 03/10/2009 04:41:32
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Allora cara sabry, ti scrivo visto l'orario "in notturna dall'Italia" o meglio "in notturna da Elmas", nella mia presentazione ho avvertito che sono un nottambulo!!!
Ho visto la foto dei costumi da te realizzati, e non mi sento di aggiungere molti commenti in più rispetto a quelli che ti hanno già fatto i colleghi del forum, sopratutto per quanto riguarda i bottoni del corpetto di tuo figlio (li puoi tranquillamente sostituire in qualsiasi momento, è un lavoro facile ,facile!). Anche a me non piace il broccatello della donna di sinistra utilizzato per confezionare su cossu quello che indossi tu non si vede bene in che tessuto è confezionato. Per il resto, vista la distanza alla quale è scattata la fotografie, non posso esprimere un giudizio per ciò che concerne la fattura degli abiti: a questa distanza sembrano fatti bene, bisognerebbe vederli più da vicino per giudicare meglio. Un osservazione per is cossusu: volevo sapere se sei partita visionando un modello originale di vallermosa o se hai fatto di testa tua; le brettelle a mio giudizio, anche a questa distanza, mi paiono troppo larghe rispetto a tutti i modelli antichi che finora ho visto, ma ciò può dipendere chiaramente dai modelli che erano presenti al tuo paese. Ti sei informata inoltre se anche da voi come quasi in tutto il campidano si usava il fazzoletto sopra il corsetto, quello chiamato "panneddu " o "pann'e pitturras"? Mi pare che tu stessa abbia tirato in ballo Villasor, da loro, tra l'altro non così lontano da vallermosa, lo usavano sia sopra is cossussu che sopra i giacchini (contrariamente alla moda di Sestu, a Villasor é messo sopra il giacchino onde per cui non si sa se si tratta di gipponis o giaccus ma vedrò di informarmi). Un'altra piccola osservazione: mi pare che tu abbia il fazzoletto legato ad un lato, qualcuno ti ha specificamente indicato che si usava portato così o era uno dei tanti modi di portarlo che magari tra le anziane si è conservato fino ad oggi? Lo usava messo in quel modo una particolare categoria di persone o un determinato ceto sociale, si legava cosi in occasioni particolari o solo in abbinamento a quel tipo di vestiario? Insomma è stata una tua scelta o ti è stato consigliato da qualcuno? Hai visto per caso delle foto in cui lo portavano in quel modo?
Ed infine, mi par di vedere l'altra signora con indosso uno scialle ricamato, vedo bene? Se così fosse, a me non convince assolutamente l'uso dello scialle a manica di camicia, mi suona un pò come portare la cravatta sulla maglietta polo invece che sulla camicia e con la giacca! Su quest'ultimo argomento credo che aprirò una nuova discussione ben presto( non abboccate adesso per favore perche prima dobbiamo risolvere il problema della distinzione tra i vari giacchini, grazie!) Oltretutto anche tua bisnonna, nella foto "inquisita", indossa lo scialle ricamato, ma non mi che sia a manica di camicia e tantomeno ce l'abbia indossato così scusami se te lo dico, buttatto all'indietro! o in qualche altra foto che non ci hai postato l'hai visto messo in quel modo? Non preoccuparti comunque, sono cose che si affinano con il tempo, anch'io ho ancora molto da imparare e non ti dico come si vestivano le mie amiche all'inizio che ci siamo occupati di abbigliamento tradizionale!
Se riesci, la prossima volta che ti rivesti, pettinati facendoti la riga in mezzo e ricorda che quella al tempo dei costumi era l'unica pettinatura nota! Riga in mezzo e crocchia bassa, sotto la nucca, una regola valida per tutto il campidano. Non offenderti se sono stato per certi aspetti un pò troppo puntiglioso, serve per spronarti a migliorare.
Questo anche per Maniscialli: appena riesco mando le foto per sbrogliare il discorso gipponi, blusetta, giaccu.... baschina..... Ma voi avete dato uno sguardo dove già vi ho indicato? Ciao a presto!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/10/2009 08:21:05
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... ciao sabry .. mi sbaglio o l'abito che indossi ha molte similitudini con quello di Villasor ? .. vedi gonna ad esempio .. può darsi che non sia così ma il fatto che per il disegno floreale dello scialle prendi a spunto anche quel paese .. mi fa pensare che esite una correlzione con la stesso .. forse di tipo affettivo? ... e cmq per il resto vale quanto già detto dagli altri.

.. manu .. ho visitato il sito da te indicato .. e pure il libro inerente Elmas dell'unione ... ma devo confessarti che al momento sono fermo al guado (sic) ..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 03/10/2009 09:08:33
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Manu... ho visitato il sito...anchio aspetto sulla riva..prima o poi passerà una blusetta o unu giaccu...
Cosa mi rispondi per l'ultima domanda fatta...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 03/10/2009 13:12:53
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Datemi ago e filo, con questi riesco a fare dei miracoli (talvolta non lo nego , incontrando qualche difficolta)! Ma quando si tratta di tecnologia informatica, sono veramente impedito! La difficoltà nel postarvi delle foto che renderebbero tutto più semplice è legata a questo: devo attendere che qualcuno mi metta a disposizione i suoi strumenti e le sue conoscenze tecniche in merito, per cui pazientate ancora un pò.
Hai ragione maniscialli, dove vi ho detto di dare uno sguardo, non vi sono ne blusette ne giaccus ma bensì unu spenzu (nel video su contu de Su masu) e due gipponis (uno nel video su contu de Su Masu ed uno alle pag. 123-124 della pubblicazione dell'unione Sarda). Scusami, ma qual'è l'ultima domanda fatta alla quale ti riferisci? Quella in cui mi chiedi cosa intenda per gipponi più moderno o perchè il 1905 mi sembri un pò presto per le blusette??


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 03/10/2009 15:04:32
Messaggio:

Fammi capire per te il “gipponi recente” che babborcu definisce “blusa cittadina” non potrebbe essere per me una blusetta... perchè il 1905 è troppo presto per le blusette...alcuni capi portati dalle donne in questa fotografia per te cosa sono...gipponi recenti...o blusette...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/10/2009 15:28:01
Messaggio:

dico la mia:
guardando il dettaglio ingrandito :vedo delle "bluse" ( ormai non so più come chiamarle) che sono aderenti al corpo, sembrano avere una decorazione quasi di folanti, a forma di V, sul petto in tre casi almeno sono ampie, quasi a volante più in giu del gomito e dall'orlo inferiore delle stesse spunta un pilsino a fascia(?) dello stesso "giacchetto" ( idem) o di una camicia indossata sotto? questa e' la descrizione adesso leconsiderazioni,,se non poertassero il fazoletto copricapo le donne potrebbero essere le abitanti di una qualsiasi area urbana, mentre la penultima a destra porta certamente gonna e grembiale.... l'ultima ho l'impressione che porti una gonna non sarda, per le altre permangono dubbi .. comunque mi sembra che sia evidente, proprio per questi dubbi, la volontà di imitare almeno la linea delle gonne cittadine anche con i grembiali,, nella maggior parte si osserva quel tentativo di coordinamento di capi di cui ho gia detto,,caiu


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 03/10/2009 15:49:11
Messaggio:

Mustayoni ha detto:

... sulla questione .. gipponi .. non vi nascondo che alla luce di quanto sto leggendo mi sta venendo qualche dubbio .. sulla sua cincreta fattura .. anche perché rovestando tra le vecchie interviste .. ho trovato un caso in cui la parola non dava troppe specificazioni sulla concreta fattura dell'indumento (forse un giubbino tipo .. giaccu ?) mentre in un altro caso .. si parlava di gipponi .. ma la fattura del medesimo era ricollegabile .. a su spenzu ... per via degli sbuffi al gomito e quant'altro .. onde per cui mi tornano in mente anche le considerazioni di piagiamino .. per Settimo ... e allora?

ha poi aggiunto:

.. d'altro canto e atitolo d'esempio ... a Sestu ... sa baschina .. pur essendo in uso nel paese .. non veniva chiamata così come a Quartu e altri centri viciniori .. ma era denominata .. giaccu a coa .. pur avendo la medesima fattura degli altri luoghi ...

Perdonami Mustayoni, se mi permetto, ma nell''ultima tua affermazione riportata asserisci che il modo di chiamare a Sestu "is Baschinasa" sia "Giaccu a coa" (cioè giacchino con la coda, corregimi se sbaglio). Il nome di questo capo d'abbigliamento così espresso, mi sembra una forzatura, mi suona un pò come chiamare in maniera scorretta un giacchino che per foggia sia chiaramente unu" Spenzu o spensu"(per via degli stessi sbuffi nel gomito che tu citi, ossia il pallocino di tessuto e applicazioni ) Giusto per ricollegarmi al tuo primo intervento che ho riportato e a quello di Pigiamino, sarebbe come chiamare su spenzu "su gipponi cun sa boccia in su guidu"(ossia, il giacchino con il palloncino nel gomito). Tecnicamente parlando potrebbero essere due nomi appropriati, intendendo per "giaccu" un qualsivoglia giacchino, e con "giaccu a coa" un qualsivoglia giacchino con il volant più lungo posteriormente(sa coa, la coda). Allo stesso modo , intendendo per gipponi un qualsiasi giacchino, e per "gipponi cun sa boccia in su guidu" un qualsiasi giacchino con la palla nel gomito (preciserei palla, intendendo proprio "rigonfiamento del tessuto della manica""e non tanto i volant e applicazioni varie che in alcuni modelli di posti diversi non sono presenti, denotando una fattura più semplice ed antica dello stesso indumento)! Si tratta ovviamente di una forzatura, perche si stanno chiamando impropriamente e con nomi sbagliati , capi di vestiario che hanno caratteristiche di altri: "sa baschina" definisce un giacchino più o meno attillato e sagomato, provvisto di un volant oltre il giro vita (sua caratteristica peculiare), cosa che is giaccus poco aderenti al corpo, essendo di taglio dritto evvidentemente non hanno, mentre "su spenzu" nei modelli presenti nei nostri centri, oltre che le maniche con il palloncino (ed aggiungo, sempre a spalline basse) ha il bustino terminante anteriormente con una pronunciata punta (talvolta accennata anche posteriormente) cosa che "su gipponi" essendo un giacchino corto in vita non ha. Secondo il mio parere quindi, a Sestu potrebbe essere successo per il nome delle baschine, ciò che ad Elmas è accaduto per gli spenzus: ci si è dimenticati del nome particolare con cui veniva chiamato quel tipo di giacchino e si è sopperito a tale mancanza coniandone uno nuovo che rendesse l'idea su che cosa si riferisse. Se a Sestu anzichè giaccus fossero stati maggiormente diffusi gipponis probabilmente avrebbero chiamato is baschinas, "gipponi cun sa coa" e forse sarebbe stato già più appropriato..........
Maniscialli stesso in un suo intervento mi conferma quanto ho supposto, egli infatti dice:

...........lo scambiare il nome di un indumento con un altro è molto comune in tanti paesi della Sardegna, perché le persone che adesso sono anziane non tutte hanno conosciuto chi portava l'abito tradizionale,e ormai sono pochissimi...molti ricordano solamente quello che raccontavano le persone più anziane... quindi facendo confusione molto facilmente...

Maniscialli, lo stesso discorso che ho fatto in primo luogo per Elmas (a riguardo degli "spenzus") e ora per Sestu (a riguardo delle "baschinas") potrebbe essere valido anche per te nel momento in cui chiami blusetta o "sa brusetta" come dicono da noi alcuni anziani, il giacchino della bisnonna di sabry o mi sbaglio?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 03/10/2009 17:04:05
Messaggio:

Manu…non hai risposto ancora alla domanda …per cercare di capirci…non puoi rispondermi con un'altra domanda...ti ricordo che io non sono esperto di ago e filo...non so esprimermi in termini sartoriali...
Comunque tutto questo can-can di definizioni e partito da questo post…



musthayoni ha scritto:

maniscialli ha scritto:

Musta,la blusetta e un diverso capo … se ricordi nella mostra nessun giaccu aveva le pieghe sul petto…
Su giaccu è bordato sia sulla parte anteriore che posteriore, e nelle maniche dal polso fino al gomito con una striscia di velludu operau … rifinito con trine in seta o cotone,e passamaneria con perline nere…scusatemi ma nei termini sartoriali sono una frana completa… in ultimo poterebbe essere unu gipponeddu...ma giaccu no...da quel che si può vedere dalla foto non mi pare unu pannu de pitturrasa, ma ripete mi sembrano delle piegoline in verticale ...
sestu gipponeddu marron...


... no mi ddu neris .... .. e una dì ti contu sa paristoria ...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 03/10/2009 20:54:09
Messaggio:

Spero di non combinare qualche casino con il computer!!!

Erano queste due, le fotografie dalle quali è scaturita la discussione giaccu-gipponi-blusetta?


file:///C:/Documents%20and%20Settin.../111qo2g.jpg
file:///C:/Documents%20and%20Settin...one0001n.jpg


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 03/10/2009 21:07:15
Messaggio:

Il messaggio precedente, per coloro che non l'avessero eventualmente capito, era una prova tecnica di trasmissione.

Perdonatemi ma sono proprio un disastro con il pc!!!! Non si vede nulla!

Non è che qualcuno di buona volontà mi spiega come posso trasferire le foto già inserite da altri durante la discussione, in questa pag? .................... A meno che, non sia necessaria una laurea in ingegneria informatica!!!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/10/2009 21:25:35
Messaggio:

manu. non ti angustiare. sei in ottima compagnia.io non posto immagini perchè non lo so dare , batto malissimo e faccio un cacco di errori e a volte mi mangio intiere frasi.vedi mio ultimo intervento,, che correggero' prossimamente.ora sono stanco..ciau.


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 03/10/2009 21:34:35
Messaggio:

Grazie babbo!!!! Almeno tu mi consoli!!!!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 03/10/2009 23:23:23
Messaggio:

Sono queste...spero che con questo ultimo post riusciamo a trovare il bandolo della matassa...


maniscialli ha scritto:

Manu…non hai risposto ancora alla domanda …per cercare di capirci…non puoi rispondermi con un'altra domanda...ti ricordo che io non sono esperto di ago e filo...non so esprimermi in termini sartoriali...
Comunque tutto questo can-can di definizioni e partito da questo post…



musthayoni ha scritto:

maniscialli ha scritto:

Musta,la blusetta e un diverso capo … se ricordi nella mostra nessun giaccu aveva le pieghe sul petto…
Su giaccu è bordato sia sulla parte anteriore che posteriore, e nelle maniche dal polso fino al gomito con una striscia di velludu operau … rifinito con trine in seta o cotone,e passamaneria con perline nere…scusatemi ma nei termini sartoriali sono una frana completa… in ultimo poterebbe essere unu gipponeddu...ma giaccu no...da quel che si può vedere dalla foto non mi pare unu pannu de pitturrasa, ma ripete mi sembrano delle piegoline in verticale ...
sestu gipponeddu marron...


... no mi ddu neris .... .. e una dì ti contu sa paristoria ...


Vorrei un ulteriore chiarimento se fosse possibile su gipponi come ha la abbottonatura esterna...per caso ne esiste anche una interna...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 04/10/2009 03:25:44
Messaggio:

Grazie maniscialli erano ovviamente proprio queste due le fotografie che avrei voluto far apparire. Ma come hai fatto a fare questa magia ?
Secondo il tuo parere e non ricordo più se anche secondo quello di qualche altro, queste due donne indosserebbero delle blusette. Negli ultimi due giorni ho chiesto qualche informazione maggiore proprio inerente questo indumento. In particolare mi sono rivolto ad un'anziana sarta mia conoscente ( mi pare abbia 82 anni) figlia di una donna nata nel 1883, la quale indossava abitualmente sino alla morte, avvenuta nei primi anni settanta, la famosa blusetta "sa blusetta o brusetta"; essendo sarta gliele confezionava la figlia copiando i vecchi modelli . Ho avuto quindi nuovamente la descrizione di questo capo d'abbigliamento con la conferma di quanto già sapevo e con qualche informazione in più (oltretutto da una fonte autorevole e certa). Premetto che la stessa mi ha parlato di modelli piu vecchi e modelli più moderni di blusetta...........(cercherò di approffondire in seguito pure tale aspetto; ci sarebbe da fare infatti un discorso ancora più ampio cioè quello delle mode dentro le mode, ma rischio al momento di ingarbugliare ulteriormente le cose) , ed ecco la descrizione: un'indumento, realizzato in tessuto leggero, solitamente cotone (quindi indianina, teletta, i classici tessuti della vestaglietta e del grembiule della nonna giusto per intenderci, a colori solitamente scuri, marron, blu, verdone, senape, ocra ....... ovviamente completamente nero se la donna è vedova), abbastanza largo sia nel busto che nelle braccia -comunque mai aderente- con o senza un volantino finale lungo la vita( che poteva essere utilizzato sia sopra che sotto il grembiule oppure infilato dentro la gonna), con piegoline verticali sopra il seno teminanti queste ultime quando presenti, sul carrè frontale (anche esso non sempre presente) nel caso di modelli senza piegoline o in ambedue i casi provvisto di una leggera arricciatura in vita, collettino tipo grembiulino d'asilo di forma circolare o squadrata, allacciatura frontale. Spallucce basse o leggermente arricciate (quindi lievemente a palloncino) . Il polsino realizzato con un semplice risvolto della manica. Assenza totale di applicazioni di qualsiasi genere. Nessuna differenza tra modelli festivi e modelli feriali. E per concludere, udite udite gente: assenza di fodera! Dopo quest'ultima informazione la signora mi ha detto ........... "insomma fiada a tipu camicetta la (testuali parole)!" E'di questo particolare mi ricordavo benissimo, perche fortunatamente qualcuno a conservato una blusetta originale della nonna, morta sempre negli anni settanta. Mi ripropongo ora di chiedere anche ad un'altra sarta ultra ottantenne per vedere se i conti tornano........ Quello delle blusette era un argomento che finora avevo poco approffondito in quanto nella nostra ricerca le abbiamo escluse dal vestiario tradizionale ed inserite nell'abbigliamento di transizione. Ma una curiosità, nei vostri centri l'avete mai visto unu gipponi o unu giaccu senza fodera?
Ho cercato a modo mio di approffondire ulteriormente il discorso: il termine blusetta deriva inequivocabilmente dalla parola blusa, piccola blusa per l'esatezza . Ho cercato su Wikipedia cosa si dice al proposito:

La blusa (dal francese: blouse) è un tipo di camicia femminile, particolarmente ampia e spesso trattenuta in vita da una cintura o una fascia.
Inizialmente la blusa nasce come un indumento da lavoro d'ufficio femminile durante gli ultimi periodi dell'età Vittoriana( periodo della storia inglese compreso nel lungo regno della Regina vittoria, cioè dal 1837 al 1901) . All'inizio del ventesimo secolo la blusa si "evolve" a capo d'abbigliamento più elaborato e raffinato, ed entra a far parte del guardaroba casual di molte donne.................

mentre l'enciclopedia della moda cita:

Dal francese blouse. In origine una grossolana camicia di tela usata per lo più come indumento da lavoro..................

Tra le descrizioni riportate per ciò che era in origine la blusa e quella delle nostre blusette c'e sicuramente qualche cosa in comune, ciò è stato per me un riscontro sulla veridicità delle informazioni avute. Oltretutto ripeto, ho visto dei modelli originali (non solo di Elmas), delle fotografie ........... le mie stesse bisnonne vestivano così. Se qualcuno cortesemente mi desse una dritta su come inserire le foto durante i miei interventi............ almeno non continuo a parlare di aria fritta!!!!! Nell'attesa, voi tutti, che avete la "bellissima" enciclopedia dei costumi di Ambra Pintor end compani, date uno sguardo alla pag. 42 del IV volume, gli amici di Decimomomannu ( o forse quelli dell'enciclopedia) si sono un pò confusi chiamando gipponi una blusetta del 1920!

Musta, leggi bene in caso non abbia fatto altri "trobeddus"!

In ultimo, per Maniscialli: ti garantisco che in tutti i modelli da me visionati, non ho mai visto "unu gipponi" con abbottonatura esterna, ma solo chiusure interne realizzate con i gancetti, esattamente uguali a quelle de "is spenzus". Se sarà chiaro il discorso delle blusette, potremmo finalmente definire su gipponi e dare un'aiuto più concreto a Sabry. A presto!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 04/10/2009 12:00:47
Messaggio:

Manu…e no… non hai letto bene i post … la mia era la riposta a musta,che ippotizzava che la bisnonna di sabry indossasse una blusetta,un giaccu, o unu panne de pitturrasa… poi i post hanno preso direzioni diverse, pareri,opinioni,risposte, e si sono frammentate in una direzione alquanto equivoca…

Musta,la blusetta e un diverso capo … se ricordi nella mostra nessun giaccu aveva le pieghe sul petto…
Su giaccu è bordato sia sulla parte anteriore che posteriore, e nelle maniche dal polso fino al gomito con una striscia di velludu operau … rifinito con trine in seta o cotone,e passamaneria con perline nere…scusatemi ma nei termini sartoriali sono una frana completa… in ultimo potrebbe essere unu gipponeddu...ma giaccu no...da quel che si può vedere dalla foto non mi pare unu pannu de pitturrasa, ma ripeto mi sembrano delle piegoline in verticale ...


Altra risposta ad andros
Andros… ho detto in uno degli ultimi post che poteva essere una blusetta o unu gipponi…per via della qualità della foto…per quanto riguarda la blusetta dici che non compare il volant..può essere sotto il grembiule …due modi di portare il grembiule legato sopra o sotto la blusetta.. anche le blusette potevano essere attillate…

Per me il discorso delle blusette e gipponis è abbastanza chiaro, come hai detto bisogna anche tener conto delle mode dentro le mode, e tener in considerazione le varie tipologie usate in diverse realtà locali. Il 1905 quindi non è troppo presto per le blusette come da te asserito in precedenza.

Non possiedo foto de gipponis posto quella dell’enci riguardante Sestu gia citata precedentemente,e erroneamente definito come spenzu.


Posto l’unica foto che possiedo dell’abbottonatura di una blusetta…
Spero che ci sia stato un chiarimento perché rischiamo di fare una discussione solamente a due… che, per altro si potrebbe anche fare a quattocchi o anche a piu di quattro


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 04/10/2009 14:01:42
Messaggio:

salve.. posso?

forse cambiano i nomi per cose uguali.. come per il ballo, che viene chiamato in moltissimi centri "ballo tondo" o "ballo sardo" e poi magari uno è unu brinchidu e un altro è un campidanese, o una danza..
si potrebbe dire che gipponisi e spensusu nell'area intorno a cagliari cambiano solo per il gomito, normale nei gipponisi e a sbuffo negli spensusu. forse 'i giaccusu' di cui parla musthayoni si potrebbero ascrivere ai gipponisi, con un altro nome. mi sembrano simili le cuciture, le decorazioni.
la blusa no.
la blusa è un indumento sicuramente del 'vestiario intermedio', quello di quando le donne hanno abbandonato il vestiario tradizionale ma ovviamente non sono passate a quello 'moderno'. e le date cambiano, in alcuni centri - ad esempio quelli intorno a cagliari - ci si è arrivati prima, ovviamente per i modelli che arrivavano dalla città, in quelli più distanti in altri momenti.

quello della parente di sabry a me sembra un gippone, per le maniche e il busto, attillati. anche per il modo di portare fazzoletto e scialle (ricamato e precedente a quello in seta, anche se sicuramente sono stati per qualche tempo contemporanei e poi è stato sorpassato), tipici di momenti ancora 'tradizionali'. le pieghe davanti potrebbero essere dovute a modelli locali o gusto personale.

saluti


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/10/2009 15:19:31
Messaggio:

sardina: mi spieghi perchè lo scialle ricamato precede quello in seta? leggi quello che è stato scritto prima pero'.
mani.: hai ragione,,, sino ad aggiornamenti significativi,...si cerchi di passare ad altro che la discuzzione acquista!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 04/10/2009 16:49:56
Messaggio:

Babbo da tempo ho un dubbio… negli scialli la scelta di ricamare una varietà di fiori invece che un altra era dovuta solo ad una scelta di ordine estetico, oppure si può attribuire la loro riproduzione ad qualche altro fattore religioso o superstizioso… anche i ricami come gli indumenti erano soggetti alle mode… nei post precedenti ho notato che i ricami degli scialli nordisti con quelli sudisti si assomigliavano stesse varietà dei fiori stessa tipologia di posizionamento degli stessi… perciò…moda, canoni da rispettare…o cosa…


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 04/10/2009 17:49:17
Messaggio:

.. allora visto che persistono vaste zona d’ombra .. vediamo di fare un po di luce sulla base di queste foto .. attribuendo loro la giusta denominazione .. e sperando di ottenere risultati concreti per tutti ..

… Su Spenzu …





.. giaccu a pizzicorrus ..





.. blusetta …(?)








baschina .. o giaccu a coa …



.. a questo punto mancherebbe il misterioso … gipponi …
.. un’ultima cosa .. manu .. ho visto l’indicazione che dai per Decimo Mannu .. mah … boohh .. non ho ben capito perché definiscono quell’indumento gipponi … d’altro canto per quanto riguarda Sestu .. denominano arbitrariamente una probabile .. blusetta .. (quella marron della foto) come Spenzu … dunque l’affidabilità in taluni casi .. lascerebbe un po a desiderare .. o no? .. del resto anche maniscialli ..ha ben evidenziato questo errore … per cui attendiamo tue delucidazioni


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 04/10/2009 18:03:26
Messaggio:

Carissimo Maniscialli , perdonami ma ho dovuto rileggere molte delle ultime pagine di questa discussione. Hai ragione, e ti chiedo venia, il problema sull'interpretazione dell'indumento indossato dalla bisnonna di Sabry é scaturito non da un tuo intervento ma da quello di Mustayoni che ipotizzava potesse trattarsi di una blusetta o di un giaccu. Purtroppo poi con i vari interventi la questione, anche a causa mia, si è talmente ingarbugliata..........
Mi hai preso comunque in contropiede, in quanto relativamente al mio ultimo intervento volevo fare delle precisazioni riguardo per esempio la collocazione temporale delle blusette. Ho affermato che il 1905, per quel capo d'abbigliamento era secondo me troppo presto. Ribadisco ora la stessa affermazione agli occhi però dell'ultima descrizione che ho dato a proposito delle blusette (specificherei in uso ad Elmas, ma anche nel caso di Decimomannu su citato, o di altri centri che non sto qui ora ad elencare .....). Le blusette, non a caso inserite secondo un mio criterio (ed anche secondo l'intervento immediatamente precedente di Sardina) nel vestiario di "transizione" entrano nell'uso comune intorno agli anni 15/20, ribadisco, mi sto riferendo alle blusette secondo la mia descrizione e secondo quell'uso e quel gusto locale (e talvolta personale) di cui spesso si è parlato.

Siamo d'accordo sul fatto che la foto tratta dall'enciclopedia dell'Unione Sarda per Sestu, rappresenti "unu gipponeddu" marron? Mi pare d'aver capito di si. Un giacchino quindi corto in vita, a taglio dritto, con le maniche ed il bustino più o meno aderenti al corpo e quidi attillato, provvisto di pences o pieghe che servono per dare l'ampiezza del seno e renderlo aderente al giro vita, guarnito con passamanerie, appicazioni varie, piccoli volant arricciati e cuciti lungo l'apertura e nei polsini etc. etc

Non sono affatto d'accordo nel definire blusetta l' indumento dell'ultima foto che hai postato. Io chiamerei quel giacchino, Baschina oppure come dice babborcu "blusa cittadina". Lo chiamerei Baschina, per la presenza del volant (appunto la baschina), qualora sapessi per certo che è stato utilizzato con su bordau e relativo grembiule. Delle baschine ha questa caratteristica peculiare ed oltretutto tu stesso affermi essere un modello attillato. Delle blusette, così come io le ho descritte ha in comune, eventualmente lo stesso volant e l'arricciatura in vita, ma si differenzia fondamentalmente per la presenza della fodera (che costituisce la chiusura interna) e mi pare di intravvedere delle applicazioni di pizzo. Si avvicina molto poco alla similitudine con una camicietta o camiciotto!
Oltretutto, é di stoffa nera, e le baschine definiscono in campidanu dei giacchini solitamente neri (o marron scuro). Se non ricordo male, ho visto dei modelli simili al tuo a Sinnai e li vengono chiamati Baschine alla stessa stregua di altri modelli ancora piu attillati di questo, di taglio superiore uguale a quello dei gipponis (con le pences per intenderci), cercherò comunque stassera di avere la conferma. Da noi non ci sono modelli uguali al tuo per quanto riguarda il colore,ma bensì color nocciola e ruggine, ed esistevano anche color granata. Un mio amico di Quartucciu li definì una volta ......gipponis a tagliu de baschina....... ( mi ricorda un pò giaccu a coa , o gipponi cun sa boccia mah?).....
La seconda ipotesi e quella della blusa cittadina. Chiedo delucidazioni in merito a Babborcu. Dipende secondo me ancora una volta dal tipo di gonna con la quale veniva utilizzato. E' un capo ovviamente, non dei più antichi (la presenza dei bottoni automatici lo dimostra), che potrebbe essere stato confezionato sia per un abito alla moda continentale sia in un contesto più tradizionalista. Lo stesso abbinamento poteva essere fatto in momenti diversi magari sia con su bordau che con una gonna moderna ........ de gustibus ..... come is giaccus di Sestu con il grembiule a preffalliu o con la gonna a volant.........

Infine, il giacchino con i baveri che ancora una volta tu chiami blusetta, è secondo me unu gipponi o al massimo una baschina (se avesse il volant sotto il grembiule). E' sempre attillato al busto ma un pò meno nelle maniche. Le piegoline che si vedono non necessariamente servono per dare la sagoma sul seno ed in vita, ma potrebbero essere un'applicazione decorativa di tessuto sovrapposto su un modello sagomato con pences, sul quale tale applicazione viene cucita insieme con i finti baveri o risvolti di cui parla Babborcu. Se il tessuto a piegoline è cucito sopra un'altro la chiusura è verosimilmente centrale (e mi pare dalla foto si noti anche). Nel caso in cui queste pieghe ed i baveri servissero proprio per simulare i due giacchini in uno, penso maggiormente possa trattarsi di un modello a baschina, realizzato con la doppia chiusura (interna ed esterna centrale con ganci o interna centrale con ganci ed esterna laterale con ganci o bottoni automatici , qui le combinazioni possono essere le più svariate). Puo esser che dalle mie parti si usino i termini per indicare i vari capi in maniera diversa che altrove, del resto "non seus miga burriccus tottunus". E' validissima l'affermazione di sardina in cui dice ......cambiano i nomi per cose uguali......io aggiungerei ....o gli stessi nomi per cose diverse....... Sul discorso della discussione a due caro Mani, non è fatto ovviamente per escludere nessuno e sull'eventualità di un'incontro a quattro o più occhi, penso che renderebbe le cose forse un pochino più semplici.

Finalmente per tornare a bomba........... concordo in todo con le considerazioni di Sardina, circa il giacchino ( con maniche e busto in questo specifico modello particolarmente attillati, onde per cui non puo essere un giaccu o una delle mie famose blusette) della bisnonna di Sabry: per il modo di portare fazzoletto e scialle ricamato (ed aggiungerei anche grembiule, di colore chiaro, non tanto stretto in vita, sempre che i miei occhi non mi ingannino) indossa verosimilmente "unu gipponi". Esprime bene Sardina l'impostazione dell'abbigliamento della bisnonna di Sabry quando riferendosi in particolare allo scialle e al fazzoletto li indica come" tipici di momenti ancora tradizionali".
In realtà ho visto delle foto in cui pur usando lo scialle ed il fazzoletto con la stessa tipicità, l' immaggine completa era quella di una donna vestita con un abito della moda continentale. In questo caso l'immaggine non è intera ............. Sarebbe utile che Sabry ci facesse sapere l'anno di nascita della bisnonna, presumo intorno al 1870?
Quindi la mia opinione è appunto Gipponi o al massimo Baschina , se avesse il volant nascosto sotto il grembiule.......(aggiungerei baschina povera, in quanto priva di applicazioni "nella baschina" appunto e quindi come qualcuno diceva...... poco elaborato o guarnito nascondo, più elaborato e ricco metto in mostra........) ma dalla foto non possiamo evincerlo e purtroppo dobbiamo limitarci ad analizzare valutare solo ciò che i nostri occhi vedono!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 04/10/2009 18:15:28
Messaggio:

... o manu .. mizziga .. e gei iscrisi pagu ... ses peus de s'arriu Matzeu in or'e unda ..
.. naturalmente scherzo .. a proposito ti ho mandato i saluti con .. Ilaria Melis .. che ieri era in paese per un servizio sul festival delle Pro-loco ..
io ci sarò anche questa sera .. e a donnia manera poita no cuncordaus una diri .. po si biri .. e chistionai facci po facci de custas cosas .. e mancai ki ddi benit a beni ddu cuncordaus puru cun maniscialli .. ita ndi naras .. narais ? ...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 04/10/2009 18:16:02
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Cavolo! Solo ora ho visto tutte le nuove foto che ha postato Mustayoni!
Va benissimo per Su spenzu (spiccigau a is nostus , esti cussu de Tzia Tattana Littera Berusu?), Va benissimo anche per "su giaccu" e "su giaccu a coa"(sa baschina). Dove tu stesso hai il dubbio e scrivi: blusetta...(?)....... Quello è "unu gipponeddu"!!!!!!!

Mi pare ci si possa finalmente intendere!?

Per babborcu anche io ho la mia teoria sugli scialli ricamati diffusi in ambito popolare prima di quelli in seta, avevo a proposito già fatto un intervento!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 04/10/2009 19:24:27
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

... o manu .. mizziga .. e gei iscrisi pagu ... ses peus de s'arriu Matzeu in or'e unda ..
.. naturalmente scherzo .. a proposito ti ho mandato i saluti con .. Ilaria Melis .. che ieri era in paese per un servizio sul festival delle Pro-loco ..
io ci sarò anche questa sera .. e a donnia manera poita no cuncordaus una diri .. po si biri .. e chistionai facci po facci de custas cosas .. e mancai ki ddi benit a beni ddu cuncordaus puru cun maniscialli .. ita ndi naras .. narais ? ...

per me va bene...ci potremmo accordare in seguito,per me questo periodo e alquanto pienotto...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/10/2009 20:04:12
Messaggio:

bellissime immagini..grazie... ho davvero goduto nel guardarle ..e imparato qualcosa....

manu: nessuno mi toglie dalla testa che quel tipo di ricamo in seta si diffonde non prima del 1870-i188o--- in tutta la sardegna... nessuno mi toglie dalla testa che gli scialli di seta sono più antichi .... cambiero' idea quando ne avro' prove ... e comunque rassegnati erano di tono minore

dubbi: stai percorrendo dei dubbi che ti ho gia risolto qundo ho parlato di sintassi decorativa, simbologia dimensioni... e' ovvio che non puoi uscire da quell'impostazione, cornidetta attorno mazzo centrale fiorellini di campitura... ne' penso fare orchidee calle e fiori improbabili... ma giocare sulle corolle tipo marcherita, fiordalisi, garofani, rose ...e che li devi realizzare con i punti tradizionali ,,sopratutto pieno... che ad es: il punto raso e' incongruo..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 04/10/2009 20:55:04
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Babbo da tempo ho un dubbio… negli scialli la scelta di ricamare una varietà di fiori invece che un altra era dovuta solo ad una scelta di ordine estetico, oppure si può attribuire la loro riproduzione ad qualche altro fattore religioso o superstizioso… anche i ricami come gli indumenti erano soggetti alle mode… nei post precedenti ho notato che i ricami degli scialli nordisti con quelli sudisti si assomigliavano stesse varietà dei fiori stessa tipologia di posizionamento degli stessi… perciò…moda, canoni da rispettare…o cosa…


babbo la risposta indirizzata a manu o a mani....


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/10/2009 21:05:56
Messaggio:

invecchio! debbo eassegnarmi: prima riga a mani.. il resto a manu--- tra mani ,mani, musta e come districarsi tra blusette, baschine, gipponis....


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 04/10/2009 21:25:48
Messaggio:

Babbo sono io che non ho capito...per tagliare la testa al toro... mi rispoderesti all'ultimo post..devo far un pò di chiarezza nel mio cervello...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 05/10/2009 02:55:21
Messaggio:

Gei seis una bella arrazza!!! Mi fate scompisciare dalle risate anche se al momento ho poca voglia di ridere :D]!!!!!!!!

Per tutto il resto mi sembra che " innoi non si cumpredit su babbu cun su fillu V]"!!!!!!!

Scusa babborcu, ho palesato il mio parere sulla precedenza temporale degli scialli ricamati (tu Sardina da che cosa lo hai dedotto?) rispetto a quelli in seta, ed ho capito che la pensiamo in maniera opposta, ciò che non mi è chiaro è quando dici ".......e comunque rassegnati erano di tono minore......" ma ti riferisci agli scialli ricamati o a quelli in seta? Se ti riferisci a quelli in seta mi pare che in un altra discussione affermavi esattamente l'opposto! E a cosa mi dovrei rassegnare? Scusa ma ultimamente sto pensando d'essere un pò duro di comprendonio, spiegami meglio per cortesia!

Grazie Mustayoni per i saluti che mi hai mandato con Ilaria, li ho ricevuti comunque prima che con lei, direttamente da te qui nella discussione!
Quando vuoi organizzare l'incontro a quattro, sei o più occhi fammi un fischio, io sono d'accordo basta che non la finiamo "a corpus e ogus nieddus!!!"
Scusa musta, devo fare una piccola correzione nell'intervento precedente: dove dico .............. Va benissimo per Su spenzu................ (spiccigau a is nostus , esti cussu de Tzia Tattana Littera Berusu?)............ la correzione è Tattana, Pittana o comunque Sebastiana.

Ma Sabry che fine ha fatto, è scomparsa? Non si sarà mica offesa per qualcuna delle mie osservazioni su i suoi costumi? Dopo tutto il maccello che abbiamo fatto per lei!


Ragazzi ma ci siamo chiariti sui vari modelli e i loro nomi? Che cosa gli facciamo riprodurre a Sabry unu gipponeddu in seta damascata nera (un po moderno magari con le piegoline orizzontali e verticali diverso insomma dai due di Sestu ultimamente visti) o una baschina ?


Autore Risposta: esme
Inserita il: 05/10/2009 08:55:10
Messaggio:

ciao ragazzi!!!mi intrometto scusate.. allora,per quanto riguarda su gipponi da noi in paese viene definito cosi' la giacca dell'abito di gala che trovate nel volume n 10 della ciclopedia..che tanto ce l'abbiamo tutti mi sa'!(visto che non riesco a caricare le immagini come al solito)per la questione degli scialli ricamati anche io ho dedotto in base alle ricerche che quelli ricamati erano considerati meno pregiati di quelli in seta; venivano usati quotidianamente x uscire di casa andare a fare le visite e per i meno abbienti anche per andare a messa;nelle foto che fino a oggi abbiamo recuperato solo in una appare una ragazza che lo indossa le altre a costo di farselo prestare indossano lo scialle in seta o il velo, eppure in paese ne abbiamo trovato almeno una decina antichi...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 05/10/2009 09:04:07
Messaggio:

Manu... non penso che siamo noi a decidere cosa Sabry debba cucire...gipponi,baschina o...anche se ha chiesto il nostro aiuto...dovrebbe ancora approfondire le sue ricerche... allo stato attuale io non mi sento di consigliarle un capo invece che un' altro...non sa e non sappiamo (almeno io) la tipologia dei modelli usati dalle sue parti,l'uso di una stoffa invece che un'altra... l'uso di passamaneria o di pizzo,il taglio dell'indumento... ecc.ecc..
Le fotografie fino ad ora postate non danno elementi sufficienti per poter dare un parere...alcune poco chiare,altre con tipologia di abiti non molto tradizionali... Ho consigliato a Sabry in post precedenti di procedere con cautela per non eseguire delle riproduzioni nate dalla fretta... Quello che mi sento di consigliarle è di continuare le interviste alle persone anziane,e approfondire la ricerca dei capi dell'abbigliamento tradizionale “sopravvissuto”...
Sabry...batti un colpo se ci sei...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 05/10/2009 09:12:50
Messaggio:

MANI: non capisco a cosa debbprispondere ( ultimo post???)
MANU: hai ragione ..nella frase ho dimenticato il soggetto... chiarisco...gli scialli ricamati erano si tono minore per quanto noi oggi siamo portati a reputarli pregiati in quanto ricamati a mano...
integro,ancora, secondo me gli scialli di seta sono precedenti come uso nell'isola a quelli ricamati....


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 05/10/2009 09:41:33
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Babbo da tempo ho un dubbio… negli scialli la scelta di ricamare una varietà di fiori invece che un altra era dovuta solo ad una scelta di ordine estetico, oppure si può attribuire la loro riproduzione ad qualche altro fattore religioso o superstizioso… anche i ricami come gli indumenti erano soggetti alle mode… nei post precedenti ho notato che i ricami degli scialli nordisti con quelli sudisti si assomigliavano stesse varietà dei fiori stessa tipologia di posizionamento degli stessi… perciò…moda, canoni da rispettare…o cosa…


Babbo...chiariscimi meglio le idee... non sono riuscito a capire bene le ultime risposte...
Non vorrei aver capito una cosa per un'altra...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 05/10/2009 12:39:50
Messaggio:

MANISCIALLI : CERCO I SINTETIZZARE
le docorazioni in fasi antiche avevano significati simbolici-magici tesi soprattutto a proteggere la persona da malattie e influssi negativi... questo in tutta la nostra arte popolare.. per cui i leoni, i pavoni, il disegno del corallo, le rose , gli uccelletti affrontati.. questi antichi significati sol tempo sono andati quasi completamente persuti a favore di quello decorativo e di "lusso"... molte tessitrici, ad esempio chimano il pavone oca o upupa o addirittura il cervo legato al cancello perchè orendono la grande coda stilizzata per una grata...
la sintassi decorativa e' il modo con cui sono disposte le decorazioni ... prevale ,direi, una cornice che segue il perimetro del trinagolo, un mazzo importante centrale e piccoli motivi di : campitura del resto dello spazio, distanziati fra loro... credo che inb questa composizione vi sia, anche se non unico, l'inflisso delle decorazioni di certi fazzoletti stampati, dei veli di tulle che piegati a tringolo sono spesso cosi' strutturati nella decorazione...
e' ovvio che, anche se con scelta ormai estetica venivano selezionati alcuni motivi, parlo degli scialli, rose, garofani foglie d'uva ecc.. e con determinate dimensioni, e' un salto azzardato fare altri fiorami ( non so: orchideee, iris calle, grossi gigli di sant'antonio) ecc) e tentare effetti" non stilizzat" per esempio a punto raso.. perchè il punto tipico è il pieno acostato al nodi..

MANU: dalla documentazione in mio possesso ,fra l'altro centinaia di a testamenti, ti posso assicurare che nella prima metà del 1800 gli indumenti popolari ricamati erano rarissimi, se non assenti, la decorazione era affidata a stoffe già decorate in fabbrica e ad applicazioni di passamanerie... sarà necessario che le donne sarde si liberino della schiavitu' della confezione del pane, della tessitura, ecc... e questo avviene dopo il 1870 grosso modo... perchè il ricamo, prima appannaggio dei ricchi e dei borghesi, scenda a livello popolare..

un documento molto interessante e' citato da leonardo.. in questo o altro post per bosa... aghli inizi del secolo a bosa erano presenti diversi tipi di scialli...ma, direi, non ricamati... le teorie vanno supportate da prove e ragionamenti, per cui se ritieni gli scialli ricamati più antichi di quelli di seta, spiega su quali basi,,ciau


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 05/10/2009 12:54:16
Messaggio:

Babbo...ora perfettamente tutto chiaro...


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 05/10/2009 13:17:57
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Allora cara sabry, ti scrivo visto l'orario "in notturna dall'Italia" o meglio "in notturna da Elmas", nella mia presentazione ho avvertito che sono un nottambulo!!!
Ho visto la foto dei costumi da te realizzati, e non mi sento di aggiungere molti commenti in più rispetto a quelli che ti hanno già fatto i colleghi del forum, sopratutto per quanto riguarda i bottoni del corpetto di tuo figlio (li puoi tranquillamente sostituire in qualsiasi momento, è un lavoro facile ,facile!). Anche a me non piace il broccatello della donna di sinistra utilizzato per confezionare su cossu quello che indossi tu non si vede bene in che tessuto è confezionato. Per il resto, vista la distanza alla quale è scattata la fotografie, non posso esprimere un giudizio per ciò che concerne la fattura degli abiti: a questa distanza sembrano fatti bene, bisognerebbe vederli più da vicino per giudicare meglio. Un osservazione per is cossusu: volevo sapere se sei partita visionando un modello originale di vallermosa o se hai fatto di testa tua; le brettelle a mio giudizio, anche a questa distanza, mi paiono troppo larghe rispetto a tutti i modelli antichi che finora ho visto, ma ciò può dipendere chiaramente dai modelli che erano presenti al tuo paese. Ti sei informata inoltre se anche da voi come quasi in tutto il campidano si usava il fazzoletto sopra il corsetto, quello chiamato "panneddu " o "pann'e pitturras"? Mi pare che tu stessa abbia tirato in ballo Villasor, da loro, tra l'altro non così lontano da vallermosa, lo usavano sia sopra is cossussu che sopra i giacchini (contrariamente alla moda di Sestu, a Villasor é messo sopra il giacchino onde per cui non si sa se si tratta di gipponis o giaccus ma vedrò di informarmi). Un'altra piccola osservazione: mi pare che tu abbia il fazzoletto legato ad un lato, qualcuno ti ha specificamente indicato che si usava portato così o era uno dei tanti modi di portarlo che magari tra le anziane si è conservato fino ad oggi? Lo usava messo in quel modo una particolare categoria di persone o un determinato ceto sociale, si legava cosi in occasioni particolari o solo in abbinamento a quel tipo di vestiario? Insomma è stata una tua scelta o ti è stato consigliato da qualcuno? Hai visto per caso delle foto in cui lo portavano in quel modo?
Ed infine, mi par di vedere l'altra signora con indosso uno scialle ricamato, vedo bene? Se così fosse, a me non convince assolutamente l'uso dello scialle a manica di camicia, mi suona un pò come portare la cravatta sulla maglietta polo invece che sulla camicia e con la giacca! Su quest'ultimo argomento credo che aprirò una nuova discussione ben presto( non abboccate adesso per favore perche prima dobbiamo risolvere il problema della distinzione tra i vari giacchini, grazie!) Oltretutto anche tua bisnonna, nella foto "inquisita", indossa lo scialle ricamato, ma non mi che sia a manica di camicia e tantomeno ce l'abbia indossato così scusami se te lo dico, buttatto all'indietro! o in qualche altra foto che non ci hai postato l'hai visto messo in quel modo? Non preoccuparti comunque, sono cose che si affinano con il tempo, anch'io ho ancora molto da imparare e non ti dico come si vestivano le mie amiche all'inizio che ci siamo occupati di abbigliamento tradizionale!
Se riesci, la prossima volta che ti rivesti, pettinati facendoti la riga in mezzo e ricorda che quella al tempo dei costumi era l'unica pettinatura nota! Riga in mezzo e crocchia bassa, sotto la nucca, una regola valida per tutto il campidano. Non offenderti se sono stato per certi aspetti un pò troppo puntiglioso, serve per spronarti a migliorare.
Questo anche per Maniscialli: appena riesco mando le foto per sbrogliare il discorso gipponi, blusetta, giaccu.... baschina..... Ma voi avete dato uno sguardo dove già vi ho indicato? Ciao a presto!

grazie manu, non mi offendi affatto con queste critiche anzi ne ho davvero bisogno. il modello de su cossu l'ho disegnato io, il fazzoletto incrociato sotto il mento perchè così lo usava mia bisnonna e anche perchè lo ricordano varie persone. de su pannu e pitturras non ho ancora nessuna notizia.
non posso trattenermi mi collegherò in seguito così inserirò anche foto dettagliate in modo che possiate dare un giudizio approfondito.

per musta ..... Vallermosa faceva parte del marchesato di Villasor per questo motivo ci sono similitudini.
ciao a presto.


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 05/10/2009 16:25:42
Messaggio:

Diffusione blusa: anni 15/20 evidentemente è così per elmas e dintorni, che stanno più distanti dai centri propulsori cittadini. Ma in altre zone l’arrivo è precedente, quindi va studiato paese per paese.
la blusa riprende modelli di gippone ma è più larga, in genere non foderata, non decorata esternamente, con chiusura ad automatici; non viene più usata con s’abodrau ma con gonne arricciate (non più plissate) in tela quadrettata, rigata, etc. E’ ancora un contesto “tradizionale”, come se si riproponesse il completo de s’abodrau, ma senza alcuni particolari, ad esempio, non si usa su trubanti nell’acconciatura né la riga centrale ma laterale.
Che intendete per “blusa cittadina”? la blusa è così in città e nel contado..
d’accordo con manu per:
gipponi quello marrone dell’enciclop., perfetto nella descrizione di manu;
Ultima foto (antica): baschina, perfetto il nero, non solo a sinnai ma in generale nei centri attorno a cagliari;
quella che maniscialli (scusa, cosa significa? ricorda i nativi americani.. ) chiama blusa, anche per me è un gippone, sia per la forma che per la decorazione. Il fatto che sia in tessuto a fiorami e non tinta unita non deve confondere.

Manu: il copricapo è un elemento che si è mantenuto a lungo anche con cambi di vestiario (soprattutto dalle anziane). Quindi si copricapo stile ‘antico’, resto dell’abbigliamento’moderno’. Ma in quello della parente di sabry tutto fa pensare a una foto fine ‘800 - primissimi ‘900.

Babborcu: dal profondo nord al profondo sud le cose cambiano.. nei dintorni di cagliari lo scialle ricamato, di cui esistono pochi esemplari, ha un uso precedente agli scialli di seta viola-nero, viola-verde ‘antico’, viola-verde ‘recente’. Quando sono arrivati quelli in seta, chi lo ha potuto fare lo ha acquistato, certamente ceti agiati, poi piano piano è diventato più frequente, associandosi a quello nero ricamato, poi lo ha soppiantato. Sappiamo dell’uso di farsi inumare con gli abiti ‘buoni’ per cui molti sono scomparsi.. e oggi forse si ha un rapporto di 2-3 ricamati ogni 8-10 in seta. Il ricamo è ‘obbligatorio’ nel momento in cui per avere qualcosa di bello e prezioso lo si deve autoprodurre. Ma quando arrivano gli scialli pronti da fuori che non hanno bisogno di nulla, lo si adotta (ma nella bella mostra di sestu c’era un meraviglioso scialle in seta ricamato). Come alcuni vestiari anche del centro dell’isola che utilizzano le passamanerie a fiorami anziché il ricamo. E siccome viene da fuori, e noi sardi siamo ‘pocos locos e male unidos’ ci piace di più e magari facciamo la cuccia al cane con quello ricamato...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 06/10/2009 04:38:19
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Bona genti salve a tutti! Ancora una volta in notturna da Elmas!
Sardina non potevi inserirti un pochino prima nella discussione? Mi avresti fatto risparmiare un bel pò di "inchiostro".............
Son felice che almeno con qualcuno riesca ad intendermi senza troppe difficoltà!
Babborcu, c'e poco di cui mi debba rassegnare! Se rileggi bene i miei interventi nell'altra discussione sull'abbigliamento, ti accorgerai che io stesso mi son battuto per affermare la minor considerazione che si aveva degli scialli ricamati rispetto a quelli in seta (tra l'altro leggo con piacere che si tratta di un'opinione diffusa). Ti dò pienamente ragione nel momento in cui chiedi ad ognuno di noi di supportare le proprie posizioni con delle prove certe ed inconfutabili ( .........le teorie vanno supportate da prove e ragionamenti........). Sul discorso degli scialli ricamati precedenti a quelli in seta, volevo dare delle spiegazioni: Sardina mi ha battutto sul tempo, solo che il suo discorso è secondo me un pò incompleto.

Non ti nascondo che in un primo momento, come Sardina, ho ritenuto causa determinante dei nostri punti di vista differenti, il fatto che ci si riferisse a realtà distanti tra loro, il sud ed il nord dell'isola.
Dove tu dici: .....................dalla documentazione in mio possesso ,fra l'altro centinaia di a testamenti, ti posso assicurare che nella prima metà del 1800 gli indumenti popolari ricamati erano rarissimi, se non assenti.......... qui io ho letto, mal pensando, che tu stessi parlando solo degli scialli (invece ti riferivi al ricamo in generale, come lo intendiamo noi). Quando parli dei testamenti (prove certe ed attendibili) il discorso non mi toccava affatto proprio perche li ritenevo inerenti realtà diverse e ragionavo cosi: babborcu è del nord Sardegna, i testamenti sono del nord sardegna e non del sud, riguardano una realtà probabilmente diversa dalla nostra solo che lui partendo da delle fonti documentarie certe ed esclusive della sua zona , fa poi un discorso generalizzato. Se invece i testamenti fossero stati campidanesi....................... (non sarebbe cambiato nulla ovviamente!!!)

Poi prosegui dicendo: .........sarà necessario che le donne sarde si liberino della schiavitu' della confezione del pane( poi questa teoria me la spieghi meglio!!!), della tessitura, ecc... e questo avviene dopo il 1870 grosso modo... perchè il ricamo, prima appannaggio dei ricchi e dei borghesi, scenda a livello popolare........... A questo punto mi son ricordato il discorso sull'evoluzione e la presenza del ricamo..........nelle camicie....giusto per esempio.........

Sai babborcu qual'è il passaggio che manca? Sardina dice: .............nei dintorni di cagliari lo scialle ricamato, di cui esistono pochi esemplari ( dipende dai centri), ha un uso precedente AGLI SCIALLI DI SETA VIOLA-NERO, VIOLA- VERDE 'ANTICO', VIOLA VERDE 'RECENTE'............ aggiungerei a quanto dice Sardina ........e tanti altri colori con la presenza o meno dello sfondo nero, che compaiono successivamente nel mercato!!!!!!!!!. Gli scialli che Sardina cita, diffusissimi in campidano (ma non solo), si trovano in grande quantità perche comunque più recenti ( a partire grossomodo proprio dal 1870); mi pare vengano classifficati come scialli "cannellati". Si diffondono sempre di più man mano che ci si allontana da tale data anche perchè, pur essendo ancora molto costosi, risultano via via sempre meno cari rispetto al passato. Come mi pare di aver già detto nell'altro forum sull'abbigliamento, a Settimo S.pietro, Maracalagonis e sopratutto Sinnai, ve ne è una quantita straordinaria, talvolta anche più di uno in ogni casa. A sinnai in particolar modo dove è sconosciuto l'uso dello scialle ricamato, si è continuato ad acquistare scialli in seta sin che erano disponibili sul mercato, anni 20/30 se non ricordo male, ed è ovvio che seppur anche in quegli anni il costo fosse alto, la disponibilita monetaria per contro, rispetto all'800 era maggiore è cio consentiva anche alle famiglie meno agiate di affrontare la spesa. A Sardina e sfuggito il particolare (o forse non l'ha evvidenziato) che prima di quel tipo di scialle in seta ne esistevano già degli altri simili per fattura, ma con disegno differente e degli altri ancora più leggeri simili a dei grandi foulard di seta affrangiati, chiamati "muncadoris a sciallu".

Per dirla tutta , l'uso comune degli scialli ricamati potrebbe essere quindi coevo a quello degli scialli di seta (quel modello che è presente in quasi tutti i paesi e che presumo tutti noi conosciamo - di particolari ve ne sono nel sulcis, ma quelli non so a che periodo risalgano) o al massimo di poco precedente solamente e ribadisco solamente a questo tipo specifico di scialle in seta. Un modello di scialle in seta più antico, su sciallu de arroda, giusto per citarne uno: di questo modello son rimasti pochissimi esemplari proprio perche è più antico e perchè la sua minor diffusione era causata probabilmente dal costo ancora troppo elevato. Aggiungerei, la tesi secondo cui più antichi degli scialli ricamati vi siano i grandi fazzoletti marron con il bordo stampato, Muncadoris mannus, muncadoris maurredinus o tanaus che dir si voglia relegati anche questi ultimi col diffondersi degli scialli serici ad indumenti quotidiani. Anche quest'ultima e comunque una teoria sulla quale discutere!

Noi campidanesi o meglio io perlomeno (giusto per non generalizzare), siamo abituati a ragionare in termini temporali di prima, durante e dopo, come se la storia del costume iniziasse con su bordau e gli spenzus (dalla seconda metà dell'ottocento quindi), e cronologicamente a seguire gipponis, ...giaccus...... baschina............. blusette e ciò spesso ci porta a dimenticare che in quel periodo inizia solamente ciò che noi abbiamo potuto conoscere , giusto perche si è conservato fino ai nostri giorni (sia con capi d'abbigliamento sia con le fotografie), ma non tutto il discorso generale sull'abbigliamento che come è ovvio seppur a volte difficilmente documentabile ha una storia molto più vecchia alle spalle. Oltretutto, lasciando perdere le veladas e simili, siamo proprio sicuri che gli spenzus siano i modelli più antichi? E i giaccus (quelli tipo Sestu per intenderci) compaiono effettivamente tra fine ottocento ed inizi novecento?


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 06/10/2009 11:23:28
Messaggio:

manu79 ha scritto:
A Sardina e sfuggito il particolare (o forse non l'ha evvidenziato) che prima di quel tipo di scialle in seta ne esistevano già degli altri simili per fattura, ma con disegno differente e degli altri ancora più leggeri simili a dei grandi foulard di seta affrangiati, chiamati "muncadoris a sciallu".


Esattamente a questi ho pensato quando Babborcu ha affermato che gli scialli di seta sono più antichi. Questo tipo di scialli, per lo più color paglierino, con o senza frangia, in seta operata e stampata, è ben descritto dal Bresciani per il costume dell'Oristanese e prima ancora dall'Angius (siamo tra gli anni '30 e '40 dell'Ottocento). Un esemplare con frangia e disegno cachemire, invece, è visibile in una stampa del costume di Oristano (1860 circa) gentilmente postata da Maniscialli qualche tempo fa. E pensare che da noi non ne è rimasto uno, accidenti!
Is muccadoris tanaus scuri dovrebbereo essere arrivati intorno agli anni '80 dell'Ottocento. Non essendo di mia competenza la butto lì, ma credo non sia un caso che gli scialli ricamati siano scuri, neri o marron, e che la sintassi del disegno sia identica a quella di un muccadori tanau.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 06/10/2009 12:39:41
Messaggio:

manu: chiedo scusa de confondo i vostri nomi.. ormai per me manu e' "quello che scrive tanto",,, cone detto da lui non è questione di nord o sud.. ( tra l'altro nella zona che conosco profondamente il sassarese, meilogu,romangia ecc gli scialli sono poco usati e compaiono quasi dappertutto dopo il 1910-20!
per il ricamo, confermo, intendevo non quello delle camicie.. ( sulla cui evoluzione il discorso esula) ma quello a fiorami in sete colorate in generale...
posso assicurare che e non parlo solo del sassarese ec c negli atti ra rissi mamente si parla di questi ricami, ma di passamanerie , applicazioni ecc. sino cl 1870 circa
per l'affrancamento dalla tessitura panificazione l'esempio sta adf osilo, uno dei centri di eccellenza del ricamo, lo afferma il tolu liperi nella sua monografia sul paese del 1913... più in generale vedi Piquereddu in : il merletto nel folkore italiano.. di una ventina di anni fa.. saggio sui ricami in sardegna...

e' evidente che la tipologia degli sialli in seta è cambiata nel tempo ... i venendo via via più ricca e abbattendo i costi... si tratta, ripeto e ripeto, di un accesorio di origine orientale, che ai tempi napoleonici è stato acquisito i e poi imitato n europa, i primi erano specie di stole.sciarpe ed erano di cachemir--- è con gli anni 30-40 dell'800 che si diffondono enormemente con "discesa"dal mondo colto a quello popolare... posso accettare la contemporaneità .. ma non la precedenza di quelli in tibet ricamati... ad ogni modo concordo sul fatto che l'iconografia ottocentesca, a parte il dalzani non ha attenzione grossa per gli scialli... comunque tutte le ipotesi restano aperte,..erchè dire i che le prove ( non i ragionamenti) sono poche poche e vanno confrontate sull'intera area isolana...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 06/10/2009 13:53:15
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Babborcu , secondo i tuoi studi, la prima comparsa dei muncadoris mannus o tanaus a che periodo dovrebbe risalire?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 06/10/2009 16:21:16
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la questione e'aperta,manu, come credo per gli scilli , in attesa di studi e prove a vasto raggio... ma nella documentazione iconografica precedente il 1840-50 grosso modo si vedono drappisimili, ma condromatismi accesi... giallo, celeste, toni di rosso.... io posseggo unacquerello inedito cheraffigura l'abito di elmas e da vari indizi presuno pia degli anni a cavallo del 1850 .60,, doce si riconosce inconfondibilmente uno di quei fazzoletti con coloti di terre e cornici decorate.. biziofolk riferiva di possederne uno ove c'è un bollo o cartellino che recita "regie gabelle" il che farebbe ipotiare un'importazione...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 06/10/2009 17:20:15
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Babborcu, siamo pienamente d'accordo, tutto è teoria e supposizione finchè non viene comprovato con documenti inconfutabili! Dai miei ragionementi e da ciò che ho potuto valutare di persona, ritengono di poter affermare con assoluta certezza che i muncadoris mannu fossero già presenti e di uso comune intorno al l 1860.
Certo i capi d'abbigliamento che sono pervenuti fino a noi non hanno lo scontrino allegato con la data d'acquisto, ma............. ci sono altri modi per stabilire a che epoca risalgano !!!!!

Scusami ma credo di non aver capito bene ....... o forse ho le traveggole:I]! Parli di un acquerello inedito raffigurante l'abito di Elmas? Siamo sicuri, che sia proprio di Elmas? Non per mettere in discussione la tua parola, ma non è che si tratta di un falso d'autore? Sai com'è, in giro se ne vedono è sentono di tutti i colori...............

Dal momento che conosco le tue difficoltà nel postare le foto, potresti almeno descrivere il resto dell'abito raffigurato in quel documento "inedito" di cui parli. Ma ha proprio la dicitura Elmas!!!!???? Capisci bene quanto sia curioso ed interessato alla cosa!!!!!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 06/10/2009 18:01:54
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invecchio ... d'ora in avanti chiedetemi conferma di ogni cosa che dico.. spero di non darti una delusione . ho confuso,,, e' PULA ... non è un falso.. GARANTITO ... fa parte di una serie di più di cento acquerelli ...ma perchè ho scritto elmas? appena avro' un po' di tempo li passo in rassegna e vedo cosa c'è del campidano..certamente ci sono sinnai e quartucciu e diversi di cagliari...


Autore Risposta: laier
Inserita il: 06/10/2009 18:11:31
Messaggio:

babborcu ha scritto:

invecchio ... d'ora in avanti chiedetemi conferma di ogni cosa che dico.. spero di non darti una delusione . ho confuso,,, e' PULA ... non è un falso.. GARANTITO ... fa parte di una serie di più di cento acquerelli ...ma perchè ho scritto elmas? appena avro' un po' di tempo li passo in rassegna e vedo cosa c'è del campidano..certamente ci sono sinnai e quartucciu e diversi di cagliari...


c'è qualcosa pure su iglesias?
qui http://www.gentedisardegna.it/topic...PIC_ID=13383
trovate il manifesto sulla mostra che curiano, incentrata sulla filiera dei tessuti e sugli abiti della Sortilla, siete tutti invitati


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 06/10/2009 18:51:51
Messaggio:

babborcu ha ragione a dire che le donne sono state schiave per troppo tempo di lavori duri e lunghi come la panificazione, che poco tempo lasciavano ad altro.. però, se non sbaglio, esistevano anche le donne che lo facevano per mestiere, quello della sartoria e del ricamo.. e poi le donne dell’alta società.. mica dovevano fare il pane..
Penso ancora che il ricamo esiste quando non esiste qualcosa che lo sostituisce. Appena arriva qualcos’altro, cambio volentieri.. no?
D’accordissimo con lo scialletto precedente a frange, santobev e manu Giustamente non l’ho messo in conto perché mi pareva si discutesse degli scialli viola, verdi e -hai ragione manu!- di altri colori, ad esempio nero-azzurro, di periodi fine otto-inizi novecento, e a questi mi pare un po’ tutti pensavamo si riferisse babborcu.
tra l'altro lo scialle in seta ricamato che citavo l'altro giorno per la mostra di sestu, potrebbe dimostrare che: 'si ricamava lo scialle, e io lo ricamo, anche se questo non è in tibet nero ma in seta e già a disegni colorati!', un pò come è successo a quegli uomini che hanno messo 's'arroda' sopra i pantaloni 'civili'.. cioè consuetudini che marcano i passaggi..
Non ho citato i muccadori’ mannusu (o tanausu..) perché non in tutti i centri intorno a cagliari si usavano..
Una cosa fondamentale mi pare appunto questa: dire si - no a cose che non si conoscono non è corretto, e a volte tutti noi ci incorriamo.. (giusto manu!) .
Non so se su spensu sia antecedente a su gipponi.. nella moda europea sono più o meno coevi, forse anzi precede il ‘jubòn’. Penso - ma potrei sbagliare - che da noi, intorno a cagliari, gipponi e spensu fossero grosso modo coevi con spensu più di gala, con le maniche a nido d’ape, sete, fiocchi, nastri e passamanerie, gipponi meno di gala, con decorazioni al polsino ed, eventualmente, sull’apertura centrale (il famoso nastrino cucito a zig-zag), quindi per ceti/ occasioni diverse.
La blusa però è l’ultimo esito, sicuro! poi viene il jeans!
Sui giaccus sestesi.. sarei felice di vederne “in stoffa e filo” per capire meglio. Probabilmente il nome è diverso per indicare qualcosa di comune agli altri centri, probabilmente su gipponi.
Manu, attenzione, non so proprio se sinnai non conosca gli scialli in tibet ricamato: ne ho visto uno splendido l’anno scorso, ma mi accerterò!
un abbraccio a tutti


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 06/10/2009 19:00:09
Messaggio:

manu79 ha scritto:
Dai miei ragionementi e da ciò che ho potuto valutare di persona, ritengono di poter affermare con assoluta certezza che i muncadoris mannu fossero già presenti e di uso comune intorno al l 1860.
Certo i capi d'abbigliamento che sono pervenuti fino a noi non hanno lo scontrino allegato con la data d'acquisto, ma............. ci sono altri modi per stabilire a che epoca risalgano !!!!!


Aspetta, io mi riferivo a quelli scuri. Quelli con un cromatismo più acceso, in seta paglierino o in mussola celeste, amaranto o rossiccia sono ben descritti dal Bresciani e questo è un dato certo.
Così come è un dato certo la loro presenza ancora negli anni '60 e '70 dell'Ottocento (v. la tempera postata da Maniscialli, un acquerello del Manca di Mores, una descrizione del costume oristanese, piuttosto dettagliata, del 1869).
La prima volta che, in una descrizione, si parla di un muccadori tanau (o mannu) esplicitamente scuro è ne La Bella di Cabras (1887). Da allora si parla sempre e solo di fazzoletti nei toni del marron, viola scuro, amaranto e, in qualche caso, verde oliva.
In altre parole, sembra che il periodo che vede il tramonto de is muccadoris mannus di colori vivaci (anche in seta) e l'affermarsi di quelli scuri sia intorno agli anni '70 dell'Ottocento.
E guarda caso, proprio in questo periodo, per i ricchi, arrivano gli scialli di seta che conosciamo anche noi.
Tra l'altro, anche nel libro Costumi della Ilisso, si dice che i muccadoris tanaus scuri siano arrivati alla fine dell'Ottocento.


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 06/10/2009 19:01:37
Messaggio:

oh, san babborcu, ti preghiamo.. posta gli acquerelli cabesuttesusu!

laier: che meraviglia! verrò sicuramente, adoro iglesias e anche sabato vi passeggiavo!
paradisolani, chi è d'accordo a fare un'allegra brigata a vedere la mostra di laier?

vorrei chiedere anche alla cara esme se ci può parlare e -magari!- postare qualche immagine, della mostra svoltasi nei giorni scorsi a pula, e che purtroppo non ho potuto vedere!

saluti


Autore Risposta: laier
Inserita il: 06/10/2009 19:06:45
Messaggio:

certo, venite tutti!
tra poco inserirò tutto il programma dell'ottobrata Iglesiente


Autore Risposta: esme
Inserita il: 06/10/2009 19:48:30
Messaggio:

sardina ha scritto:

oh, san babborcu, ti preghiamo.. posta gli acquerelli cabesuttesusu!

laier: che meraviglia! verrò sicuramente, adoro iglesias e anche sabato vi passeggiavo!
paradisolani, chi è d'accordo a fare un'allegra brigata a vedere la mostra di laier?

vorrei chiedere anche alla cara esme se ci può parlare e -magari!- postare qualche immagine, della mostra svoltasi nei giorni scorsi a pula, e che purtroppo non ho potuto vedere!

saluti
ciao sardina, la mostra che cè stata a Pula la settimana scorsa riguardava non solo abiti di Pula ma anche Teulada e mi pare qualcosa di Sarrok, è stata un iniziativa voluta da privati ..spero sia l'inizio di qualcosa di piu' grande...x le immagini devo chiedere a qualcuno se ha fotografato..cmq c'erano delle cose bellissime quasi tutti capi originali molto molto belli...BABBOORCUUU ti sei dimenticato qualcosaaa....mi dovevi spedire la copia dell'acquerello....


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 06/10/2009 20:05:16
Messaggio:

.. una toccata e fuga .. sperando di dedicare più tempo domani ..
.. esme .. sabato scorso a Sestu .. festival delle Proloco .. lc'era in esposizione M. Garau di Samugheo e mi sei venuta in mente te .. per due motivi .. c'era anche la Proloco di Pula .. con i suoi prodotti .. e soprattutto Graua aveva in esposizione tra orbaci e tessuti vari .. anche il famoso bordau di cui mi hai parlato. Si devo confermare .. che fino ad adesso è il miglio tessuto rifatto che ho visto. E' in double face .. come l'orginale .. con la striscetta bianca appena visibile tra quelle rosse e blu .. e ha davvero perfezionato la tessitura rispetto a quella che avevo visto qualche anno fa. Infine ci ho fatto un pensierino sopra .. anche se sono sempre e cmq in attesa di trovare una gonna originale. Tra le altre cose .. poi ho visto un broccato per cossusu davvero bello ... (credo che piaerebbe anche a babbai) .. ma gei costada unu soddu ... a donnia manera giai esu a biri. Per adesso abbiamo concordato di rivederci da lui anche perché mi ha fatto vedere un tipo di orbace .. molto bello .. e mi ha detto che lo aveva anche in tinta rossa. ... Po oi est totu .. a si biri!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 06/10/2009 20:15:02
Messaggio:

questo post e troppo efferevescente per un cervello vecchio è impegnato come il mio.. chiedo scusa a tutti per le falle, le dimenticanze.. e cerco di tirare le fila :

Esme: ricordo bene? era l'acquerello con la donna di pula? o altro? mandami l'indirizzo per mp.. provvedero' altrimenti sollecitami di brutto.

laier: si nella serie vi sono acquerelli di iglesias e di qualche centro sulcitano...

altri: no non posso postare che poche cose,, pazienza... per qualcosina ina mi faro' aitare da sostro e o ampuriesu,,ma occorre un po di tempo.. non posso postare tutto perchè io posseggo solo le immagini della raccolta ( che vi credevate ???) e non ho il permesso del proprietario ad una "pubblicità "vasta.. chi venisse a sassari potrà pero' incontrarmi e velderle ( povera tonia ci tenta da tanto tempo e non riusciamo a far corrispondere i tempi)
ricami... il ricamo e' antichissimo e'ovvio .. ma nel 1700 e agli inizi dell'ottocento era quasi esclusivamente (parlo di quello a fiori colorati di seta e in fili dorati ,al fusetto, canuttigli o) appannaggio delle classi aristocratiche e borghesi ,,, ci vorrà del tempo perchè "discenda alle classi " popolari...
si nell'ambito delle comunità paesane c'erano ricamatrici semiprofessioniste, ma in tempi recenti, quando si è affermata la moda del ricamo anche nei paesi,,, e spesso per le cosidette "dame" e donne abbienti... e' semplicistico affermare che si ricama quando non c'è nient'altro... c'era una asta offerta di stoffe operate... posso affermare che nella prima metà dell'ottocento giubbettim bustini, corsetti, balze erano oranti di stoffe colorate ,di fabbrica , trine metalliche, passamnerie... i ricami di cui parliamo si sono affermati dopo e sono diventati in quasi tutti i centri "popolari2" dopo il 1870..

esempi del nord; a osilo e sennori i ricami tipici erano preceduti da broccati e nastri operati commerciali... a ittiri i busti e le cuffie sino al 1930 erano di broccato,, e credo non sia un fenomeno del nord esclusivamente.. avete visto molti corsetti festivi di quartu ricamati? e si usano in campidano molte balze ricamate? meditateci.. ciao


Autore Risposta: esme
Inserita il: 07/10/2009 08:13:49
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

.. una toccata e fuga .. sperando di dedicare più tempo domani ..
.. esme .. sabato scorso a Sestu .. festival delle Proloco .. lc'era in esposizione M. Garau di Samugheo e mi sei venuta in mente te .. per due motivi .. c'era anche la Proloco di Pula .. con i suoi prodotti .. e soprattutto Graua aveva in esposizione tra orbaci e tessuti vari .. anche il famoso bordau di cui mi hai parlato. Si devo confermare .. che fino ad adesso è il miglio tessuto rifatto che ho visto. E' in double face .. come l'orginale .. con la striscetta bianca appena visibile tra quelle rosse e blu .. e ha davvero perfezionato la tessitura rispetto a quella che avevo visto qualche anno fa. Infine ci ho fatto un pensierino sopra .. anche se sono sempre e cmq in attesa di trovare una gonna originale. Tra le altre cose .. poi ho visto un broccato per cossusu davvero bello ... (credo che piaerebbe anche a babbai) .. ma gei costada unu soddu ... a donnia manera giai esu a biri. Per adesso abbiamo concordato di rivederci da lui anche perché mi ha fatto vedere un tipo di orbace .. molto bello .. e mi ha detto che lo aveva anche in tinta rossa. ... Po oi est totu .. a si biri!
ciao musta bene sono contenta di aver avuto un'altro parere positivo su quella stoffa sai la spesa x fare 15 gonne non è indifferente...ma il broccato che ti è piaciuto l'hai visto sempre da signor garau?


Autore Risposta: esme
Inserita il: 07/10/2009 08:16:42
Messaggio:

babborcu ha scritto:



Esme: ricordo bene? era l'acquerello con la donna di pula? o altro? mandami l'indirizzo per mp.. provvedero' altrimenti sollecitami di brutto.


si babborcu era l'acquerello della donna di Pula....sono troppo curiosa


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 07/10/2009 08:38:39
Messaggio:

Babborcu...sai che non ci sono problemi!
Se ti serve aiuto fatti sentire


Autore Risposta: esme
Inserita il: 07/10/2009 08:42:42
Messaggio:

allora sono riuscita a procurare qualche immagine della mostra ma...lo so che rompo non riesco a caricarle...aiutoooo!!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 07/10/2009 09:45:24
Messaggio:

esme:ampuriesu è troppo lontano da te
ampuriesu..lo so che sei sempre disponibile... allora .. spiegami ..faccio caricare le dia in mio poseeso su un cd? e poi te lo faccio avere?non illudetevi pero' :ho il permesso di mostrarne poche,,


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 07/10/2009 10:52:31
Messaggio:

esme ha scritto:

musthayoni ha scritto:

.. una toccata e fuga .. sperando di dedicare più tempo domani ..
.. esme .. sabato scorso a Sestu .. festival delle Proloco .. lc'era in esposizione M. Garau di Samugheo e mi sei venuta in mente te .. per due motivi .. c'era anche la Proloco di Pula .. con i suoi prodotti .. e soprattutto Graua aveva in esposizione tra orbaci e tessuti vari .. anche il famoso bordau di cui mi hai parlato. Si devo confermare .. che fino ad adesso è il miglio tessuto rifatto che ho visto. E' in double face .. come l'orginale .. con la striscetta bianca appena visibile tra quelle rosse e blu .. e ha davvero perfezionato la tessitura rispetto a quella che avevo visto qualche anno fa. Infine ci ho fatto un pensierino sopra .. anche se sono sempre e cmq in attesa di trovare una gonna originale. Tra le altre cose .. poi ho visto un broccato per cossusu davvero bello ... (credo che piaerebbe anche a babbai) .. ma gei costada unu soddu ... a donnia manera giai esu a biri. Per adesso abbiamo concordato di rivederci da lui anche perché mi ha fatto vedere un tipo di orbace .. molto bello .. e mi ha detto che lo aveva anche in tinta rossa. ... Po oi est totu .. a si biri!
ciao musta bene sono contenta di aver avuto un'altro parere positivo su quella stoffa sai la spesa x fare 15 gonne non è indifferente...ma il broccato che ti è piaciuto l'hai visto sempre da signor garau?


... si il broccato lo aveva Garau ... è abbastanza caro ... ma a mio parere è di buona qualita ..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 07/10/2009 11:13:17
Messaggio:

Musta...una curiosità...hai anche visto per caso dei tessuti in cotone per grembiuli o gonne,ecc... se si... dove...
Hai dei campioni dell' abbordau di garau...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 07/10/2009 11:48:42
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Bona genti salve a tutti!

Ancora una volta in notturna da Elmas!

Oltretutto, lasciando perdere le veladas e simili, siamo proprio sicuri che gli spenzus siano i modelli più antichi? E i giaccus (quelli tipo Sestu per intenderci) compaiono effettivamente tra fine ottocento ed inizi novecento?


... ciao nottambulo .. sempre sintetico .. ehhh ... mi fermo un attimo ... e mi ritrovo un poema a puntate ... con l'obbligo poi di sottopormi a letture forzate .. per starti dietro .. e non solo in questo topic purtroppo ... .. naturalmente scherzo ..

... allora monsieur Mudu .. certezze matematiche in termini assoluti nel campo della ricerca non c'è ne sono mai .. in quanto tutto può essere messo in discussione col ritrovamento di nuovi .. documenti .. e/o informazioni .. che ribaltano le certezze al momento in campo .. ciononostante ..sulle base del materiale in possesso .. mi azzardo a dire che .. su spenzu ... è precedente a su giaccu a pizzicorrus .. e che quest'ultimo è in uso in paese già dalla fine dell'ottocento.

.. su spenzu .. se hai notato le foto alla mostra .. ti sarai accorto .. che una delle persone immortalate era ritratta all'età di 14/15 anni con addosso su spenzu (di questo abbiamo già parlato nelle prime pag. del topic) .. e successivamente in età avanzata .. con su giaccu e ciò secondo il mio parere .. ma non solo.. induce a pensare che questo secondo indumento sia stato adottato successivamente a su spenzu .. deduzione che sarebbe anche avvalorata .. sia dalle interviste sul campo, in quanto diverse persone affermavano che le loro care prima de su giaccu indossavano su spenzu (ad es. interv. Angioni per quanto riguarda sua madre M. L. Mereu e interv Taris per la madre C. Spiga) .. sia dall'iconografia esistente ... che per quanto ne so riproduce su spenzu in periodo antecedente ... all'entrata in uso de su giaccu.

.. su giaccu a pizzzicorrus .. una certa signora Cau .. nata nel 1878 indossava su giaccu il giorno del suo matrimonio avvenuto nel 1899 all'età di 21 anni circa .. lo stesso per la signora Manunza del 1865 .. che indossava su giaccu il giorno del suo matrimonio avvenuto intorno al 1890 .. (questo giaccu era esposto alla mostra .. dentro una teca perchè molto rovinato .. io posseggo una foto del medesimo fatta almeno 18 anni fa e già allora non era in buone condizioni)
.. ultima segnalazione a supporto di quanto dico .. la foto delle due donne (cognate) ritratte col marito e il bambino (ricordi?) .. risale al 1909/1910 .. le due donne indossano su giaccu (una giaccu tundu tipo bolero, l'altra a taglio dritto).. e allora la domanda è questa .. credi davvero che quelli indumenti fossero stati confezionati per l'occasione .. o invece vennero fatti diversi anni prima .. ?
.. per ora questo e quanto .. vorrei cmq riprendere in seguito anche l'argomento gipponi ... perchè ho rivisitato gli atti notarili redatti nella seconda metà del 600 e nel 700 .. e la parola compare già da allora ..
... babbai .. chi altri ancora .. che ne dite al riguardo ?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 07/10/2009 11:59:21
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Musta...una curiosità...hai anche visto per caso dei tessuti in cotone per grembiuli o gonne,ecc... se si... dove...
Hai dei campioni dell' abbordau di garau...


.. no all'occasione non aveva nulla per grembiuli ... e per quanto riguarda su bordau ... non ho pensato a chiedere un campione .. mi spiace ... ... però eravamo alla sua bancarella insieme ad altri amici della proloco e a persone che hanno dimestichezza con le gonne ... e anche i loro pareri erano favoreveli. E cmq .. credo che ognuno dovrebbe prenderne visione personalmente prima di decidere .. perché su queste cose il parere degli altri può essere sempre soggettivo .. ma ripeto per me è il migliore che ho visto .. tra quelli prodotti attualmente .. e Garau è un artigiano serio .. che oltrettutto lavora riproducendo da campioni di tessuto originale .. datogli da conoscenti dell'hinterland ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 07/10/2009 12:28:56
Messaggio:

eventualmente ci puo essere un modo per averli...
Non sapevo che anche lui andasse al festival...ci avrei fatto volentieri un salto...la sua attività se non erro è a Samugheo...un pò lontanuccio...


Autore Risposta: esme
Inserita il: 07/10/2009 12:34:15
Messaggio:

babborcu ha scritto:

esme:ampuriesu è troppo lontano da te

noooooooo so che mi aiutera'...vero????


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 07/10/2009 15:08:22
Messaggio:

Cari amici, un saluto a tutti. Babborcu, non ti nascondo la delusione per il mancato acquerello di Elmas, non penso che avrebbe potuto stravolgere l'esito delle nostre ricerche sul vestirio tradizionale, ma sai, un
documento iconografico del genere fa sempre piacere, oltretutto agli occhi del fatto che il materiale fotografico a nostra disposizione è veramente esiguo: moltissime fotografie furono perse durante la disastrosa alluvione che colpì i centri di Sestu e di Elmas nel lontano ottobre 1946.
Per Sardina: vedo che con qualcuno almeno riesco ad intendermi un po di più! Eccetto che per qualche piccola divergenza......... Se non sono troppo indescreto, potresti dirci di dove sei?
Esme, quello che voi chiamate gipponi, riferendoti al giacchino della madre di fra Nazzareno e raffigurato nel volume dieci della famosa enciclopedia, è nella realtà o una baschina (secondo il nostro modo di classificare quell'indumento- di quelle più recenti-) o una blusetta (secondo il modo di classificarlo di Maniscialli -noterai infatti la somiglianza con la foto da lui postata per la presenza sopratutto della doppia chiusura, interna ed esterna). Poi se da voi veniva chiamato in altro modo.....non so proprio più cosa pensare!
E finalmente Mustayoni!!! Hai azzeccato benissimo a che cosa intendessi riferirirmi, quando ho espresso il mio parere sul fatto che su spenzu poteva non essere il capo d'abbigliamento più antico. Intendendolo non in termini assoluti, è verosimilmente la moda più vecchia, seconda metà ottocento, dalla quale tutti solitamente fanno partire le loro ricerche sul campo (escludendo ovviamente le veladas palesemente più antiche). Proprio tu, hai evvidenziato la presenza del temine gipponi (gipon, gipo se non erro) in documenti più antichi. Occorrerebbe stabilire che cosa si intendesse a quei tempi con quel nome. Il costume di Cagliari de sa panettera ha il suo gippone ( anche se possiede il volant, la baschina, e qui la cosa si complica) e non mi pare si sia attestato dopo su spenzu. Anche il costume di Iglesias ha su gipponi, ma non mi pare si sia attestato nel periodo de su spenzu. Ambedue le fogge, sia Cagliari che Iglesias hanno sa mantiglia, un copricapo più antico sia degli scialli in seta o ricamati, sia
dei muncadoris mannus (corregetemi se sto sbagliando). Se accettiamo l'idea (comprovata dai testamenti antichi, ma non solo) della presenza del termini gipponi prima della comparsa degli spenzus (se pur indicante un modello dissimile almeno in parte rispetto a quelli che noi attualmente definiamo "gipponeddus") e facile accettare anche l'idea che qualcuno "poco moderno" per quei tempi abbia continuato a chiamare così anche gli spenzus, pur trovandosi di fronte ad un capo d'abbigliamento molto differente. Is gipponeddus a questo punto potrebbero essere presenti anche in contemporanea con gli spenzus, o al massimo ridifondersi subito dopo questi, in seguito ad un breve periodo di scomparsa... per la serie .........le mode vanno e vengono!!!!!
Rimane l'inghippo dei giaccus. Mustayoni, quando parli della diffusione a Sestu dei giaccus dalla fine dell'ottocento agli anni 20/30, ti riferisci ai giaccus in generale o ai giaccus a pizzicorrus (sai, il discorso delle mode dentro le mode......)? Ti spiego, un'esperto del settore, di Sinnai, inserisce i giaccus non dopo i gipponis, ma tra gli spenzus e i gipponis, in un'epoca quindi più antica. Tu stesso, se dai uno sguardo alla foto del quadrisavolo del genero di Furittu, postata in un'altra discussione (un certo Daniele Cocco di Sinnai per l'appunto, con la consorte -Anna Mameli mi hanno detto-), noterai che anche quella donna potrebbe indossare unu giaccu, e visto che si tratta del quadrisavolo del genero di furittu........ Se riesci, documentati sul periodo in cui è stata scattata e sugli anni di nascita di quelle persone. Ma non è che a Sestu c'è stato un revival dei Giaccus a fine ottocento? Ultima curiosità e poi smetto di "alloriarvi"(come dice giustamente Mustayoni!). Mi sapete dire in base ai vostri studi se con su giaccu e con gli altri capi (Gipponi,baschina) si utilizzava portare sotto su cossu?
Ciao a presto!!!!!!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 07/10/2009 15:11:06
Messaggio:

Scusate, mi sono scordato! Dal momento che non ho il tempo di rileggere tutta la discussione, chi era interessato all'acquisto di una gunnedda de bordau antica, Mustayoni o maniscialli?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 07/10/2009 16:46:08
Messaggio:

manu: capisco la tua delusione , troppo bello per essere vero ... purtroppo mi sono confuso. risento di un momento di stress .. è più contenta esme pero' ... lasciatemi 15-20 gg. e con l'aiuto di sostro o ampuriesu... postero' queste cose di elmas e magari oschiri per tonia e la donna di assemini con s'abordau... non posso postare tutto, ho spiegato perchè..


Autore Risposta: esme
Inserita il: 08/10/2009 07:59:43
Messaggio:

manu79 ha scritto:


Esme, quello che voi chiamate gipponi, riferendoti al giacchino della madre di fra Nazzareno e raffigurato nel volume dieci della famosa enciclopedia, è nella realtà o una baschina (secondo il nostro modo di classificare quell'indumento- di quelle più recenti-) o una blusetta (secondo il modo di classificarlo di Maniscialli -noterai infatti la somiglianza con la foto da lui postata per la presenza sopratutto della doppia chiusura, interna ed esterna). Poi se da voi veniva chiamato in altro modo.....non so proprio più cosa pensare!


Ultima curiosità e poi smetto di "alloriarvi"(come dice giustamente Mustayoni!). Mi sapete dire in base ai vostri studi se con su giaccu e con gli altri capi (Gipponi,baschina) si utilizzava portare sotto su cossu?
Ciao a presto!!!!!!
Ciao manu,forse mi sono spiegata male; noi chiamiamo "gipponi" il giacchino in velluto nero a maniche fesse e le risvolte in broccato; a pag 10 non c'è quello della madre di Fra Nazareno...quello le persone anziane lo chiamano appunto "su giaccu" ce ne sono parecchi in paese..poi ce "su spensu"e antichi ne abbiamo trovato 6 per ora xchè molte persone non considerandolo abbigliamento tradizionale o l'hanno buttato si avete capito bene!!!!se non l'hanno buttato non lo tirano fuori perchè non vogliono che qualcuno lo usi come abbigliamento tradizionale;mah....di "baschine" invece ne abbiamo trovato meno 4 non sono molto diverse de su giaccu le differenzia principalmente il taglio a "baschina" appunto ovvero sul davanti la giacca finisce a "punta"non so' come spiegarlo meglio;l'unica variante in cui si usa mettere sotto su cossu è su gipponi in quel caso si ,la ragazza che lo indossa ha lo scialle viola per intenderci;vediamo di riprovare a mettere qualche immagine...ciao!!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 08/10/2009 14:37:55
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Cara Esme, questo è ciò che tu hai scritto:"ciao ragazzi!!!mi intrometto scusate.. allora,per quanto riguarda su gipponi da noi in paese viene definito cosi' la giacca dell'abito di gala che trovate nel volume n 10 della ciclopedia..che tanto ce l'abbiamo tutti mi sa'!(visto che non riesco a caricare le immagini come al solito)"
Non parli ovviamente di pagina10,(.......a pag 10 non c'è quello della madre di Fra Nazareno...) ma bensì di volume 10. Hai comunque ragione, perchè se avessi letto bene parli di "abito di gala". Io nella mia imprecisione, ho dato per scontato che anche da voi il giacchino dell'abito di gala fosse chiamato "vellada"......... non ho letto però la descrizione con la dicitura "gipponi"......... E di conseguenza son passato alla pagina successiva. Adesso che ho chiarito l'equivoco avrei bisogno di un altra informazione: questo "gipponi",o "Vellada" da altre parti, nella versione pulese è a taglio dritto ho presenta oltre la vita il volant come nei modelli di Sinnai, Settimo, Maracalagonis, Quartu, Quartucciu,Selargius, Monserrato e Pirri. Se non sto leggendo ancora con poca attenzione, mi pare che nella descrizione riportata per questo indumento nell'enciclopedia, non se ne parli. Oltretutto, va bene il discorso de su cossu con questo capo d'abbigliamento (uguale a Sinnai, Settimo, Maracalagonis, Quartu ecc.), non adatto per la sua fattura ad essere indossato senza avere sotto un'altro indumento che fungesse da regiseno. Mi sai dare qualche informazione anche per l'uso de su cossu con su spenzu, sa baschina e is giaccus? A presto!


Autore Risposta: esme
Inserita il: 08/10/2009 14:57:22
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Cara Esme, questo è ciò che tu hai scritto:"ciao ragazzi!!!mi intrometto scusate.. allora,per quanto riguarda su gipponi da noi in paese viene definito cosi' la giacca dell'abito di gala che trovate nel volume n 10 della ciclopedia..che tanto ce l'abbiamo tutti mi sa'!(visto che non riesco a caricare le immagini come al solito)"
Non parli ovviamente di pagina10,(.......a pag 10 non c'è quello della madre di Fra Nazareno...) ma bensì di volume 10. Hai comunque ragione, perchè se avessi letto bene parli di "abito di gala". Io nella mia imprecisione, ho dato per scontato che anche da voi il giacchino dell'abito di gala fosse chiamato "vellada"......... non ho letto però la descrizione con la dicitura "gipponi"......... E di conseguenza son passato alla pagina successiva. Adesso che ho chiarito l'equivoco avrei bisogno di un altra informazione: questo "gipponi",o "Vellada" da altre parti, nella versione pulese è a taglio dritto ho presenta oltre la vita il volant come nei modelli di Sinnai, Settimo, Maracalagonis, Quartu, Quartucciu,Selargius, Monserrato e Pirri. Se non sto leggendo ancora con poca attenzione, mi pare che nella descrizione riportata per questo indumento nell'enciclopedia, non se ne parli. Oltretutto, va bene il discorso de su cossu con questo capo d'abbigliamento (uguale a Sinnai, Settimo, Maracalagonis, Quartu ecc.), non adatto per la sua fattura ad essere indossato senza avere sotto un'altro indumento che fungesse da regiseno. Mi sai dare qualche informazione anche per l'uso de su cossu con su spenzu, sa baschina e is giaccus? A presto!
o dio che confusioneee!!!!!!!!!scusami ho fatto un pasticcio!!!ha ha ha!!!volume num 10 pagina78....allora, su gipponi è a taglio dritto ..diciamo che è stato scritto poco di cio' che è stato detto e portato x l'enciclopedia...x il resto spensu baschine e giaccus no che io sappia non veniva usato su cossu sotto (per lo meno qui) ciao!!


Autore Risposta: esme
Inserita il: 08/10/2009 15:18:52
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miracolooo!!!!ci sono riuscita!!trattasi di "spensu" (Pula) ora ne cerco altre...


Autore Risposta: esme
Inserita il: 08/10/2009 15:52:06
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sempre immagini dalla mostra..qui c'è unu gipponi e unu cossu.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 08/10/2009 16:02:36
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manu79 ha scritto:

Cari amici, un saluto a tutti. Babborcu, non ti nascondo la delusione per il mancato acquerello di Elmas, non penso che avrebbe potuto stravolgere l'esito delle nostre ricerche sul vestirio tradizionale, ma sai, un
documento iconografico del genere fa sempre piacere, oltretutto agli occhi del fatto che il materiale fotografico a nostra disposizione è veramente esiguo: moltissime fotografie furono perse durante la disastrosa alluvione che colpì i centri di Sestu e di Elmas nel lontano ottobre 1946.
Per Sardina: vedo che con qualcuno almeno riesco ad intendermi un po di più! Eccetto che per qualche piccola divergenza......... Se non sono troppo indescreto, potresti dirci di dove sei?
Esme, quello che voi chiamate gipponi, riferendoti al giacchino della madre di fra Nazzareno e raffigurato nel volume dieci della famosa enciclopedia, è nella realtà o una baschina (secondo il nostro modo di classificare quell'indumento- di quelle più recenti-) o una blusetta (secondo il modo di classificarlo di Maniscialli -noterai infatti la somiglianza con la foto da lui postata per la presenza sopratutto della doppia chiusura, interna ed esterna). Poi se da voi veniva chiamato in altro modo.....non so proprio più cosa pensare!
E finalmente Mustayoni!!! Hai azzeccato benissimo a che cosa intendessi riferirirmi, quando ho espresso il mio parere sul fatto che su spenzu poteva non essere il capo d'abbigliamento più antico. Intendendolo non in termini assoluti, è verosimilmente la moda più vecchia, seconda metà ottocento, dalla quale tutti solitamente fanno partire le loro ricerche sul campo (escludendo ovviamente le veladas palesemente più antiche). Proprio tu, hai evvidenziato la presenza del temine gipponi (gipon, gipo se non erro) in documenti più antichi. Occorrerebbe stabilire che cosa si intendesse a quei tempi con quel nome. Il costume di Cagliari de sa panettera ha il suo gippone ( anche se possiede il volant, la baschina, e qui la cosa si complica) e non mi pare si sia attestato dopo su spenzu. Anche il costume di Iglesias ha su gipponi, ma non mi pare si sia attestato nel periodo de su spenzu. Ambedue le fogge, sia Cagliari che Iglesias hanno sa mantiglia, un copricapo più antico sia degli scialli in seta o ricamati, sia
dei muncadoris mannus (corregetemi se sto sbagliando). Se accettiamo l'idea (comprovata dai testamenti antichi, ma non solo) della presenza del termini gipponi prima della comparsa degli spenzus (se pur indicante un modello dissimile almeno in parte rispetto a quelli che noi attualmente definiamo "gipponeddus") e facile accettare anche l'idea che qualcuno "poco moderno" per quei tempi abbia continuato a chiamare così anche gli spenzus, pur trovandosi di fronte ad un capo d'abbigliamento molto differente. Is gipponeddus a questo punto potrebbero essere presenti anche in contemporanea con gli spenzus, o al massimo ridifondersi subito dopo questi, in seguito ad un breve periodo di scomparsa... per la serie .........le mode vanno e vengono!!!!!
Rimane l'inghippo dei giaccus. Mustayoni, quando parli della diffusione a Sestu dei giaccus dalla fine dell'ottocento agli anni 20/30, ti riferisci ai giaccus in generale o ai giaccus a pizzicorrus (sai, il discorso delle mode dentro le mode......)?
Ti spiego, un'esperto del settore, di Sinnai, inserisce i giaccus non dopo i gipponis, ma tra gli spenzus e i gipponis, in un'epoca quindi più antica. Tu stesso, se dai uno sguardo alla foto del quadrisavolo del genero di Furittu, postata in un'altra discussione (un certo Daniele Cocco di Sinnai per l'appunto, con la consorte -Anna Mameli mi hanno detto-), noterai che anche quella donna potrebbe indossare unu giaccu, e visto che si tratta del quadrisavolo del genero di furittu........ Se riesci, documentati sul periodo in cui è stata scattata e sugli anni di nascita di quelle persone. Ma non è che a Sestu c'è stato un revival dei Giaccus a fine ottocento? Ultima curiosità e poi smetto di "alloriarvi"(come dice giustamente Mustayoni!). Mi sapete dire in base ai vostri studi se con su giaccu e con gli altri capi (Gipponi,baschina) si utilizzava portare sotto su cossu?
Ciao a presto!!!!!!


.. ciau Manu .. credevo di esser stato chiaro .. anche in correlazione alle foto postate .. e cmq si .. mi riferivo ai .. giaccus a pizzicorrus ... e in relazione a questo ho detto che sulla base dei dati in possesso ... su spenzu è andato in uso prima del sopra citato indumento .. e poi in contemporanea con lo stesso .. ovvero c'erano donne che continuavano a usare su spenzu .. e altre invece che usavano su giaccu a pizzicorrus .. tutto dipendeva sia dalla soggettività della persona ... più o meno sensibile alle mode .. sia sopratutto dalla classe sociale d'appartenenza ....

.. per quanto riguarda l'uso .. de su cossu .. sotto su spenzu .. posso dire che anche in questo caso tutto dipendeva dalla soggettività personale .. perché abbiamo casi di donne che lo indossavano .. mentre altre lo levavano e mettevano su spenzu direttamente sopra la camicia.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 08/10/2009 16:06:04
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Scusate, mi sono scordato! Dal momento che non ho il tempo di rileggere tutta la discussione, chi era interessato all'acquisto di una gunnedda de bordau antica, Mustayoni o maniscialli?


.. manu io sono interessato alla gonna di bordau antica .. ma mi pare che anche .. mani .. avesse palesato un interesse al riguardo .. o no?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 08/10/2009 17:02:49
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Scusate, mi sono scordato! Dal momento che non ho il tempo di rileggere tutta la discussione, chi era interessato all'acquisto di una gunnedda de bordau antica, Mustayoni o maniscialli?

Mi interesserebbe...dipende da lunghezza e ampiezza...e naturalmente stato di conservazione...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 08/10/2009 17:13:14
Messaggio:

"Innoi non si cumpredit su babbu cun su fillu", ribadisco quanto detto in precedenza!
Si Esme, abbiamo chiarito tutto, anche secondo le nostre ricerche con spenzus, gipponeddus e baschinas non si usava su cossu o comunque la cosa poteva essere soggettiva (ok Musthayoni!).
Bellissimo su spenzu di Pula! Ma è prorio di Pula?Sai mi ricorda tantissimo quelli di Settimo s. Pietro!!!!!!???? Mah!!!????
Per Musthayoni, è ovvio che con "su giaccu", per via del modo in cui è fatto (ricordi il discorso, senza pences ho pieghe nella parte anteriore del bustino.......) era d'obbligo indossare il reggiseno sotto (su cossu). Il fazzoletto infatti che si intravede o vede bene, quando is giaccus sono aperti del tutto o quasi,
è ovviamente su pann'e pitturras o panneddu, incastrato nelle tirelle de su cossu e utilizzato per evitare che si vedesse il seno o comunque qualche "nudità" per via delle camicie senza bottoni.

Mustha, fammi sapere al più presto cosa vuoi fare per la gonna! Ovviamente è il caso che ne parliamo in separata sede. Se sei in casa e vuoi, ci possiamo sentire per telefono anche adesso stesso! Mi sa infatti che con il tuo nome e cognome ci sia solo tu nell'elenco! Aspetto una tua risposta!
Ciao a tutti!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 08/10/2009 22:11:01
Messaggio:

.. scusa ... ma non potuto rispondere prima per via degli impegni .... no ti sbagli nell'elenco 2008/2009 .. siamo in due .. dai mandami un MP ..
...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 08/10/2009 23:12:36
Messaggio:

questa è una prova tecnica di invio foto (non ridete delle mia imbranatezza )


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 08/10/2009 23:16:17
Messaggio:

Ancora una prova tecnica di trasmissione


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 08/10/2009 23:23:04
Messaggio:

file:///C:/Documents%20and%20Settin...0consorte%20(Forse%20Mameli%20Anna).jpg


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 08/10/2009 23:27:29
Messaggio:

Che figuraccia!!!!! Basta così, per oggi mi arrendo!!!!!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 08/10/2009 23:48:30
Messaggio:

Dai Manu...sbagliamdo si impara... hai seguito i consigli dello staff di Paradisola per postare le foto...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 08/10/2009 23:51:35
Messaggio:



Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 08/10/2009 23:58:10
Messaggio:

Foto inserite da manu tratte da Chiara Samugheo...Costumi di Sardegna ... Spenzu di Settimo...e foto Spenzu di Pula???


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 00:01:03
Messaggio:

Sono più testardo di un mulo!!!!! Ma alla fine qualche cosa riesco ad ottenerla!!!!!




Scusa Esme se insisto, ma a me sembrano troppo uguali e poi sai da Settimo S.Pietro a Pula ci sono un pò di Km..........!!!!!!!
Non odiarmi, ma sai di un certo commercio di costumi che c'è qui in zona.............


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 00:23:43
Messaggio:

Adesso che conosco i trucchi del mestiere non mi ferma più nessuno!!!!!!




Ma Sabry, tua bisnonna era di Vallermosa????

Maniscialli, non c'è secondo te una similitudine tra il giacchino della donna di Sinnai e quello della bisnonna di Sabry?
Per la questione gonna, fammi sapere come ci possiamo contattare. Se vuoi mandami una MP oppure te la invio io. Aspetto tue notizie.
Ciao a tutti!!!!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/10/2009 00:39:16
Messaggio:

Aggitoriu…accappiaiddu….
L’indumento della bisnonna di sabry non è molto visibile…ripeto unu gipponeddu o…. anche se le piegholine che s’intravedono lasciano campo ad altre ipotesi…
Scrivimi mp...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 09/10/2009 08:17:30
Messaggio:

manu79 ha scritto:







..

.. podit essi o no podit essi? .. secondo voi ci sono similitudini nella fattura dei due giacchini ? ..


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/10/2009 09:25:52
Messaggio:

si era di vallermosa. che bello l'abito della foto che hai postato! mi piace tantissimo.


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 14:18:15
Messaggio:

Si lo so Sabry, è veramente bello! La donna che lo indossa, lo porta in modo molto elegante. Del resto le Sinnaesi (ma anche Maracalagonis e Settimo S.pietro non erano da meno), "fianta nomenanadasa" per l'eleganza nel vestire alla sarda e non solo..............

Ma Sardina che fine ha fatto? Per quanto la riguarda, mi avevano riferito che gli scialli ricamati attualmente esistenti a Sinnai (attualmente due o tre, comunque pochissimi pezzi), appartenevano a donne Maresi sposate con Sinnaesi. Maracalagonis infatti, si specializzò più dei due centri vicini di Sinnai e Settimo S.Pietro, nell'arte del ricamo, applicandola a gogò nel vestiario tradizionale (negli scialli, nei grembiuli neri sia di tibet che di raso o seta, oppure di seta colorata e nei cossus)


Autore Risposta: esme
Inserita il: 09/10/2009 14:41:28
Messaggio:

Caro manu, vedo vedo...in effetti c'è molta somiglianza...questo in particolare l'ho messo perchè sono sicura delle origini ....abbiamo anche delle vecchie foto dove ce ne sono altri uguali a questo,ora guardo se trovo altre foto...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 14:57:17
Messaggio:

Sabry, sono molto contento che le tue ricerche vadano avanti . Dalla quantità di materiale fotografico che stai postando, deduco che sia alla ricerca "a tamburo battente". Questo se non altro, denota una tua passione e un attaccamento particolare al discorso del vestiario tradizionale ed il desiderio di fare un lavoro di ricerca serio!



Sinceramente, al momento non vorrei esprimermi in merito a ciò che questa donna indossa, anche se mi son già fatto un'idea. Aspetto prima che qualcun'altro più "ardito" di me dica la sua. Ad ogni modo, ci puoi dire in che periodo pressapoco è stata scattata questa foto? E' la donna di che classe è?
Qualcuno, una volta , mi aveva parlato per Vallermosa, di uno scialle con i ricami in rosso, ti risulta o era una fesseria?


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 15:14:34
Messaggio:

Si Esme, non che volessi insinuare qualche cosa di brutto, per carita, ma sai con il bacino d'acquisto che ci ritroviamo qui in zona (i soliti Settimo , Maracalagonis e sopratutto Sinnai)........... Avrei capito, se stessimo parlando di unu spenzu di Burcei() che è confinante con Sinnai, e nella moda di vestire c'era più d'una somiglianza , ma Pula ribadisco è un po lontanuccio.
Ad onor del vero però, risulta da alcune fonti che nella tua zona ci si ispirasse alle mode campidanesi.......
Insomma, tutto è possibile, sarebbe bello confrontare dal vivo unu spensu di Settimo con uno! di Pula, per vedere se c'è qualche differenza sartoriale nascosta. Dico che tutto è possibile perchè, per esempio noi ad Elmas abbiamo alcuni modelli di spenzus, spicciccati ad alcuni modelli di Sestu (solo che Sestu ed Elmas sono confinanti!), e nell'enciclopedia dell'unione gli spensus (o gipponis mi pare li chiamino loro) di Gergei
mi ricordano terribilmente quelli in uso nel vicini centro di Assemini, dei quali ho visto la presenza in più d'una fotografia antica .
Aspetto comunque che tu riesca ad inviare altre foto , più eloquenti e chiarificatrici!


Autore Risposta: esme
Inserita il: 09/10/2009 16:40:05
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Si Esme, non che volessi insinuare qualche cosa di brutto, per carita, ma sai con il bacino d'acquisto che ci ritroviamo qui in zona (i soliti Settimo , Maracalagonis e sopratutto Sinnai)........... Avrei capito, se stessimo parlando di unu spenzu di Burcei() che è confinante con Sinnai, e nella moda di vestire c'era più d'una somiglianza , ma Pula ribadisco è un po lontanuccio.
Ad onor del vero però, risulta da alcune fonti che nella tua zona ci si ispirasse alle mode campidanesi.......
Insomma, tutto è possibile, sarebbe bello confrontare dal vivo unu spensu di Settimo con uno! di Pula, per vedere se c'è qualche differenza sartoriale nascosta. Dico che tutto è possibile perchè, per esempio noi ad Elmas abbiamo alcuni modelli di spenzus, spicciccati ad alcuni modelli di Sestu (solo che Sestu ed Elmas sono confinanti!), e nell'enciclopedia dell'unione gli spensus (o gipponis mi pare li chiamino loro) di Gergei
mi ricordano terribilmente quelli in uso nel vicini centro di Assemini, dei quali ho visto la presenza in più d'una fotografia antica .
Aspetto comunque che tu riesca ad inviare altre foto , più eloquenti e chiarificatrici!
e gia' le donne di Pula tentavano d'imitare nel lusso le campidanesi..., infatti il nostro abbigliamento tradizionale è composto da indumenti che si trovano simili o uguali al circondario di Cagliari,Quartu, e in parte abbiamo in uso fogge che invece ricordano Teulada..per le foto dovrei spulciare altrove quelle che ho io non posso pubblicarle.. perchè esplicitamente vietato dai propietari(trattasi di eredita' prese piu' che ricevute ,non so' se mi spiego)e gia' un miracolo se ce le hanno fatte vedere..mi dispiace...che ti posso dire.. abbiamo anche le testimonianze orali di alcune donne anziane,che ci confermano questa foggia che cmq non ha soppiantato come in altri centri gli abiti antecedenti


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 09/10/2009 16:45:04
Messaggio:

eccomi manu.. impegni incombenti e continui.. son riuscita a inserire ieri in un altro punto del forum una risposta, poi nanna..

inoltre.. mi sa che avremmo bisogno di uno o più resocontisti parlamentari.. non ci capisco più nulla!
gli interventi si intersecano, si sovrappongono e bisogna andare indietro a rileggere cosa diceva uno dieci giorni fa!

hai ragione sulla somiglianza settimo-pula, individuata subito da maniscialli (che nick!) ma non so se tutto possa essere riportato a donne sposatesi nel paese diverso dal proprio che portano il proprio vestiario.. anche esme (simpaticissimo avatar!) dice che ne hanno altri in paese, quindi tante settimesi sposate con pulesi? mah..
certo le immagini inserite da musthayoni mostravano uno spensu più particolare. e anche quelli di sinnai sono un pò particolari, però..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/10/2009 18:37:05
Messaggio:

Manu… se ho capito bene…non vorrei fare un’altra gaffe… nel cimentarti nell’arte del cucito …hai acquistato o sai dove poter acquistare delle stoffe e passamanerie per la riproduzione di alcuni capi ad uso festivo e semifestivo…i primi due sono in cotone…e le tirolesi…si chiamano così non vorrei sbagliare…sono in seta…per le stoffe anche se non sono identiche non importa l’importante e che con il colore e la fantasia ci vadano vicino…





Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 09/10/2009 19:06:11
Messaggio:

manu79 ha scritto:



Dico che tutto è possibile perchè, per esempio noi ad Elmas abbiamo alcuni modelli di spenzus, spicciccati ad alcuni modelli di Sestu (solo che Sestu ed Elmas sono confinanti!), chiarificatrici!


.. ciau Manu .. ecco qua su Spenzu de tzia Pittana di Sestu .. e il vostro di Elmas comparso nel vol. 4 dell'unione ...






... sardina .. a Sestu cmq erano presenti anche altri modelli di spenzu differenti da questo sopra riportato .. e le fotografie ritrovate in loco ne attestano la loro fattura ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/10/2009 20:47:38
Messaggio:

Musta…questo particolare ti ricorda qualcosa…


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 20:53:58
Messaggio:

Mani no si biri nudda! D'hasi fattu apposta o a telegramma (cioè: è un messaggio solo per Mustayoni o nel forum uno impara a postare le foto e l'altro si dimentica?)


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/10/2009 21:21:40
Messaggio:

Manu a cosa ti riferisci...nella mia schermata appaiono tutte quante le foto...e allora ...o se tui chi...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 21:30:09
Messaggio:

Comunque sia, andiamo avanti con i discorsi, cercherò d'essere breve (eh!!!!!)
Ribadisco talvolta, e scusatemi se sono ripetitivo, d'aver l'impressione che in questa discussione "no si cumprendeus a pari".
Sardina, ti scuso solo perchè ultimamente sei stata un pò assente (oltretutto vedo che il tuo centro d'appartenenza rimane segretissimo): io non volevo dire che a Pula vi sono degli spensus di Settimo a causa dei matrimoni tra i due centri, ma bensi che, come giustamente ribadito da Esme, vi sono capi molto simili perchè evidentemente alle antiche pulesi piaceva ispirarsi alla moda dei centri intorno a Cagliari, ritenuti più eleganti nel vestire. Altresì, ti posso garantire che su spenzu di Sestu è appartenuto ad una donna che lo ha confezionato (o se l'è fatto confezionare) a Sestu, mentre quello di Elmas idem per Elmas. Come vedi, anche in questo caso, con dati genealogici alla mano, ti posso garantire che tra le proprietarie dei due giacchini, non c'era nessun tipo di legame, se non che quello dettato dalla moda del momento. Quella stessa moda, che non è in generale, quella degli spenzus, ma di un tipo particolare di spenzu (insomma il solito discorso delle mode dentro le mode...), è presente da ciò che finora ho potuto constatare, ad Elmas, Sestu, Monserrato, Pirri.

Mani, mi dispiace deluderti. Per quanto riguarda la richiesta di un'indicazione su dove acquistare tessuti simili a quelli da te postati, non so che dirti: me la cavo discretamente con ago e filo, ma incontro le stesse difficoltà degli altri nel reperire i tessuti e non solo........ Ho girato tutti i negozi di Cagliari, conosco benisimo Geppino a Quartu, Assemini, Serramanna, Senorbì, Sanluri, Sant'antioco, Oristano, ecc. son sincero, raramente mi sono spinto oltre. Qualche teletta o indianina (son sempre tessutti di cotone, io li chiamo "della vestaglietta della nonna") c'era anche nell'emporio di Serramanna ....... e se non ricordo male, qualcuno degli amici del forum ha parlato di un negozio di tessutti di Tempio di un certo signor..... signor.... adesso mi sfugge il nome. Spesso e volentieri, se non si vogliono costumi con tessuti tutti uguali, occorre affidarsi alla fortuna e approffitare di "scampoli" più unici che rari...........


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 21:37:51
Messaggio:

Mani puo esser che sia io "aicci imbranau"! Non so cosa vedano gli altri, potresti comunque gentilmente ripostare l'immaggine: nel mio monitor compare solamente un piccolissimo logo, tale quale a quelli che facevo apparire io quando non conoscevo "l'arte magica del postare le foto"!!!!!!!!


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 09/10/2009 21:40:45
Messaggio:

musthayoni, dici:

"... sardina .. a Sestu cmq erano presenti anche altri modelli di spenzu differenti da questo sopra riportato .. e le fotografie ritrovate in loco ne attestano la loro fattura ..."

cosa intendi? diversi in cosa, taglio o decorazione della manica?
perchè a me sembra che per taglio siano tutti più o meno simili anche tra paesi diversi (molto aderente, con pieghe, scollo rotondo e chiusura con gancetti) mentre forse alcune differenze stanno nella decorazione della manica, in alcuni casi ristretta a nido d'ape e poi decorata o a sbuffo o a campana (in questo caso simile ad alcune veladas, che però terminano al gomito e si doppiano solo con i 'manighittos').

e poi importantissimo, chiedo cortesemente a tutti voi: come chiamate il tessuto de su spensu di elmas inserito da musthayoni? (quello violetto a righe verticali grigie con ramages scuri e fiore a campanula violetto, ma ne esistono di diversi tipi).

e comunque complimenti, la vostra Tzia Tattana sicuramente la guardavano tutti quando usciva con quel gioiellino addosso!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 22:24:36
Messaggio:

Benisimo, abbiamo appurato che tutti riscontriamo le stesse difficoltà nel reperire i tessuti, ma non solo........ E' le applicazioni? L'intervento di Musta (grazie per la foto de su spenzu di Elmas!) subito dopo quello di Mani sono stati provvidenziali!
In effetti Musta ha carpito subito la sommiglianza tra su spenzu di Elmas e quello di Sestu: effettivamente, io che ho visto dal vivo quello Sestese, e che ho dentro l'armadio quello masese (visto che è di mia proprietà!), vi garantisco che la fattura è la stessa, l'unica cosa che cambia sono il tessuto e le applicazioni. A tal proposito, vi dico che il mio è incompleto:




Nel volant della manica infatti, manca una tirolese disposta a zig-zag e manca inoltre la rifinitura lungo l'apertura e intorno al giro vita. Di quest'ultima, ve ne erano rimasti dei piccolissimi pezzetti sul davanti, all'interno di due pences che furono realizzate per restringere l'indumento (evidentemente troppo largo per chi lo doveva indossare) ed era simile a quelle de su spenzu di Settimo (quasi uguale a quella fucsia presente come rifinitura nel polsino, e nella parte alta della manica, con il disegnino cachemire ma senza la frangetta)



Quella del volant, giusto per finire, era presente (baixicca poitta! boh!) solo in una manica, gioco forza son stato costretto, per rendere le maniche uguali, a toglierla anche dall'altra. Ce l'ho conservata gelosamente, nell'attesa di trovarne un pezzo uguale e poterle riapplicare al loro posto. Ecco, quella delle maniche è a sfondo viola molto simile a quelle postate da Mani



Un paio d'anni fa mi capito anche l'occasione di procurarmi questo tipo di nastri. Purtroppo non ho approffittato dell'opportunità........ Adesso ho una mezza parola con una persona che si occupa di riproduzioni di tessuto, ma non so ancora dirvi esattamente cosa ne verra fuori. In commercio già se ne trovano di simili, per alcune il nastro di base è in cotone per altre il nastro di supporto non è in seta ma in petrolio allo stato puro! Oltretutto sono piu spesse, gli manca quindi la delicatezza di quelle antiche!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/10/2009 22:55:53
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manu a quale foto ti riferivi a su spenzu...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 09/10/2009 23:28:57
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Mani, mi riferivo alla foto dove dici... ........"Musta…questo particolare ti ricorda qualcosa…


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 09/10/2009 23:39:24
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spenzu in lana in seda....


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 10/10/2009 01:11:47
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Si Sardina, si! Noterai infatti che quei modellì di spenzus (Sestu- Elmas, ma aggiungo con certezza Monserrato e Pirri) sono diversi da quelli di Quartu, Quartucciu, Selargius, Sinnai , Settimo, Mara ecc ecc
Hanno in comune il palloncino, ma il tessuto a tal scopo è raccolto, non più con la grinzitura ma con un tipo particolare di piegatura da noi chiamato "a foll'e stoia" (letteralmente "a foglia di stuoia"). Oltretutto anche nella parte superiore del bustino non c'è più la grinzitura ma una piegatura fatta ad ok. Altra differenza "sa pinta" ossia la decorazione con passamanerie lungo l'apertura ed il giro vita. Lo stesso palloncino è più ampio rispetto agli "spenzus a frunzidura" ossia con le maniche grinzite o arricciate che dir si voglia ( questi modelli comunque sia, sono presenti ugualmente sia ad Elmas che a Sestu).
Su spenzu, riprende ancora una volta una moda importata dal continente, e l'etimologia stessa del nome lo dimostra ( Spencer: giacchino corto appena sotto il seno, a maniche lunghe e accollato, usato come soprabito a cavallo fra la fine del XVIII e l'inizio del XX secolo.......). La moda delle maniche con lo sbuffo infatti non è solo sarda. Ad ogni modo, a nostre bisnonne, trisnonne ecc questa moda piace, tanto da permanere sopratutto nella zona di Cagliari fino a tempi recentissimi (a Sinnai si indossano spenzus in occasione di cerimonie importanti, come i matrimoni per esempio, fino agli anni 60). E' chiaro che in tutto questo lasso di tempo ha avuto un'evoluzione. In alcuni centri quest'evoluzione non compare proprio in quanto vi è una stabilizzazione sul modello primitivo, in altri casi questo modello lascia solo delle tracce. In alcuni centri le mode nuove soppiantano le vecchie, in altri coesistono, in altri ancora quelle che divengono via via più recenti neppure compaiono perchè con il passar del tempo viene meno l'uso del vestiario tradizionale. Il discorso è lunghissimo ma te lo schematizzo così:

Modello originale o primitivo (questa è una mia supposizione)
maniche grinzite, bustino grinzito nella parte superiore, palloncino un pò allungato sprovvisto di volant scarsità di applicazioni, bustino a punta, tessuti non serici. Modello che compare a Gergei (vedi enciclopedia unione sarda) Assemini: In questi due centri evvidentemente non si evolve ulteriormente. A Settimo e Pula(?), si arrichisce con applicazioni e perdura con il nascere di nuovi modelli. A sinnai viene progressivamente soppiantato dal modello sucessivo, fino ascomparire.

Modello classico a frunzidura
E' quello piu conosciuto. Stesse caratteristiche del precedente solo che il palloncino diventa più rottondeggiante e viene ricoperto dal volant. Aumentano le applicazioni (sui volants e nel polsino)ma sono semplici: passamanerie strette provviste di frangettina, applicazioni di pizzo nero o in colore. Si confezionano modelli in seta. Si indossa con su muncadori a intrecciu. E' presente in tutti i centri dell'interland cagliaritano, con le medesime caratteristiche. Quartu e Quartucciu mi pare si si fermino a tale modello.





Modello intermedio
Stesse caratteristiche del precedente, solo che a partire dal bustino, si sostituisce la grinzitura con delle pieghe. Sul bustino compaiono le prime applicazioni, sia lungo l'apertura che a zig zag (Mustayoni, come quello di Luigina Marcis!). L'uso del fazzoletto diventa facoltativo, a discrezione di chi lo indossa. Ancora utilizzo tessuti serici per il confezionamento.Non tutti i centri recepiscono i cambiamenti.





Modello a foll'e stoia
Stesse caratteristiche del precedente con abolizione totale della grinzitura. Le applicazioni si caratterizzano per la presenza delle passamanerie tirolesi. La punta in alcuni casi incomincia a venir rittoccata. Uso facoltativo del fazzoletto ad incrocio. Questo modello è presente solamente nei centri succitati. Mentre a Sinnai, Settimo e Mara la foggia (presente in contemporanea nello stesso indumento , con la grinzitura e con delle pieghe piu piccole )viene arrichitta sempre di più con applicazioni di paiettes , velluto operato (terziopel), ricami dorati. Ovviamente scompare su muncadori a incrociu.

Spenzu "a foll'e stoia" Monserrato


Infine, "su spenzu a giaccu"
Ormai, siamo al novecento pieno, mentre dappertutto su spenzu sta scomparendo e l'uso de su bordau incomincia a scarseggiare, a Sinnai, Settimo e Mara siamo in periodo di pieno splendore. Non ci sono giaccus, gipponis e baschine (sconosciute addirittura a Settimo) che tengano. Ormai dopo oltre cinquant'anni dalla sua prima apparizione Su spenzu è stato quasi naturalizzato. Le donne sono sempre più abili nel ricamo in generale ed anche in quello in oro, le disponibilità finanziarie maggiori rispetto all'ottoccento, purtroppo però nel bustino degli spenzus non c'è piu spazio per farci nulla, a causa delle pieghe per il seno. Cosa inventarsi allora ......
Unu giaccu con le maniche de spenzu! Bello, anzi bellissimo con il bustino tutto liscio (a taglio dritto ovviamente come is giaccus) da poter arricchire con terziopel , ricami in oro e chi più ne ha più ne metta.........................
E la carriera degli spenzus termina così!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 10/10/2009 09:43:32
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E sa manera… gei scrisi pagu…Manu…hai fatto la cronistoria e la descrizione temporale dei vari modelli de su spenzu,ma non hai fatto cenno alle varie tipologie dei tessuti usati nei modelli usati nei vari anni…potresti accennare qualcosa…
Vorrei un giudizio da parte tua su questa riproduzione de su spenzu…vorrei sostituire la passamaneria cosa mi consigli…


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 10/10/2009 12:56:50
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Mani, hai ragione ho veramente esagerato! Proprio perche mi son reso conto che stavo esagerando, ho evitato di affrontare il discorso dei tessuti. Comunque si, il famoso tessuto di cui parla anche Sardina, si chiama "lana in seda"




Si noterà la somiglianza tra il tessuto de su spenzu di Elmas e quello della foto postato da Mani. Anche il grembiule della foto antica di Luigina Marcis di Sestu è confezionato nello stesso tessuto. Anche questo di monserrato è sempre uno spenzu di lana in seda



E' un tessuto particolare, caratterizzato dalla presenza di fiorellini fucsia (bordeau) o anche viola, su uno sfondo nero a righine sottili colorate in tinta con i suddetti fiori. Tutto lo sfondo inoltre presenta un particolare ramage nero. Il motivo più diffuso è quello con i gigli fiorentini (su spenzu di Elmas) ma vi sono altri tipi con delle rose, delle specie di pallini, margheritine ecc. Questa stoffa, viene utilizzata fino al primo novecento, ed il suo grande impiego (spenzus, gipponis, deventalis, gunneddas, cossus ecc e da altre parti anche fodere interne) è dimostrato anche dal fatto che, il colore dei fiori e la dimensione di questi, pur con stoffe dello stesso identico motivo, cambiano in termini di tonalità e dimensione: la grande richiesta evvidentemente ha fatto riprodurre più d'una volta nel passato questi tipo di tessuto. Iin tempi più antichi vi erano altri tessuti di lana in seda con colori e disegni differenti. Le sete cangianti "seda camalleonti", compaiono negli spenzus solo successivamente e si affiancano all'uso de sa lana in seda. In tempi ancora più recenti, si confezionano gli spenzus con il tessuto in seta dei grembiuli (viola e nero, fucsia e nero ecc). Infine, in quei centri dove perdura a novecento inoltrato, l'uso di portare questo capo, si riccorre all'utilizzazione, sopratutto per il confezionamento delle maniche, di pezzi di scialle in seta (sono gli scialli delle nonne, divisi in due o più parti, in seguito a divisioni ereditarie, oppure gli scialli di seconda mano che le sinnaesi acquistano dalle quartesi divenute ormai "moderne")

Su spensu che hai riprodotto è molto bello!!!!! Dovrei vederlo dal vivo per poter dare un giudizio più preciso. Se riesci posta anche la foto del bustino! Ti giuro che al momento non saprei cosa consigliarti da poter mettere in sostituzione di quelle applicazioni. Non c'è nulla sul mercato, che possa assomigliare, non solo per qualità ma anche come fantasia, alle applicazioni antiche degli spenzus. Secondo me hai già scelto bene così !


Autore Risposta: esme
Inserita il: 10/10/2009 13:12:33
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Ma siete delle encilopedie viventi???eeeeeeeeee ta manera!!!!scherzo,complimenti per le belle foto che avete messo manu e mani!!bella la stampa del costume di Capoterra!!!peccato che si vestano un po' diversamente....allora,queta mattina mi sono recata dalla signora che custodisce su spensu che ho messo nella foto..io non ci avevo parlato ma ero presente quando è stata fatta la foto,la signora in questione a oggi conta 78 anni,e su spensu apparteneva alla bis nonna che a sua volta aveva una sorella che aveva lo stesso capo ma di colore verde!!purtroppo è stato sotterrato con la propietaria..mi ha anche detto pero' che non erano completamente uguali nel senso che quello verde mi ha detto "no fiada arrandau aicci" peccato non ha neanche una fotina...,eppure gli altri che ho visto sono fatti come questo viola e anche i colori vanno dal viola ciclamino al viola-nero piu' chiari e piu' scuri e solo due sono fatti con la stessa stoffa..poi mi sono resa conto anche delle dimensioni quello che ho postato potrebbe stare si e no ad una ragazzina di 12 /14 anni forse..potevano gia' a quell'eta' avere un capo di questo genere?


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 10/10/2009 13:22:25
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O Esme! E gei ndi olisi sciri de cosa! Gli indumenti antichi, sono solitamente molto piccoli, sia perchè le nostre antenate erano di corporature più esile rispetto alle ragazze d'oggi, sia perchè si procedeva a confezionare capi d'abbigliamenteo "buoni", proprio intorno ai 14/15 anni quando, terminata l'età dello sviluppo, le ragazze venivano inserite nella vita sociale adulta e si accingevano al futuro matrimonio: a quei tempi dicevano "candu 'essianta bagadieddas".


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 10/10/2009 13:34:39
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Manu..impegni familiari e lavorativi in questo momento mi impediscono come promesso a Musta e a te di incontrarci per confrontarci a quattro o più occhi...ci si potrebbe accordare per fine ottobre...posto le foto del bustino de su spenzu



Questo modello di spenzu è da indossare con su pannu de pitturrasa...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 10/10/2009 15:59:14
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Esme, scusami una curiosità: ma a Pula ci sono anche gli spenzus con i volants nello sbuffo?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 10/10/2009 16:19:49
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Manu...le foto de su spenzu sono visibili...le precedenti e ache queste le ho postate come sempre...


Autore Risposta: esme
Inserita il: 10/10/2009 18:08:10
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manu79 ha scritto:

Esme, scusami una curiosità: ma a Pula ci sono anche gli spenzus con i volants nello sbuffo?
se non ricordo male mi pare che uno abbia dei galloni dorati nello sbuffo e nei polsini ma non lo tengo in considerazione perchè non è certa l'origine...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 10/10/2009 18:47:50
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maniscialli ha scritto:

spenzu in lana in seda....



.. ciau Mani .. mi ricorda il particolare dei giaccus a pizzicorrus sestesi ..
e d'altro canto anche su Spenzu di Elmas come quello di tzia Pittana hanno la manica fatta così ... e da quanto vedo nelle foto ormai sono indotto a pensare che l'uso di questa particolarità avesse un'area di utillizzo più vasta del previsto. E' anche vero che il tuo paese come il mio faceva pare della stessa baronia feudale .. e vada per Elmas che pur non facendone parte era ad un tiro di schioppo da Sestu ... ma a questo punto è necessario riaprire di nuovo le indagini e verificare questo aspetto. .. Manu .. tui ka sesi unu dannu .. .. dici la tua ..
.. una'ltra cosa che a queto punto mi sto chiedendo e se is pizzicorrus de is manigas .. abbiano influenzato anche la tipologia de is giaccus .. che ha preso uso a Sestu ... giaccus a pizzicorrus .. appunto ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 10/10/2009 19:04:22
Messaggio:

manu79 ha scritto:


Mani, hai ragione ho veramente esagerato! Proprio perche mi son reso conto che stavo esagerando, ho evitato di affrontare il discorso dei tessuti. Comunque si, il famoso tessuto di cui parla anche Sardina, si chiama "lana in seda"




Si noterà la somiglianza tra il tessuto de su spenzu di Elmas e quello della foto postato da Mani. Anche il grembiule della foto antica di Luigina Marcis di Sestu è confezionato nello stesso tessuto. Anche questo di monserrato è sempre uno spenzu di lana in seda



E' un tessuto particolare, caratterizzato dalla presenza di fiorellini fucsia (bordeau) o anche viola, su uno sfondo nero a righine sottili colorate in tinta con i suddetti fiori. Tutto lo sfondo inoltre presenta un particolare ramage nero. Il motivo più diffuso è quello con i gigli fiorentini (su spenzu di Elmas) ma vi sono altri tipi con delle rose, delle specie di pallini, margheritine ecc. Questa stoffa, viene utilizzata fino al primo novecento, ed il suo grande impiego (spenzus, gipponis, deventalis, gunneddas, cossus ecc e da altre parti anche fodere interne) è dimostrato anche dal fatto che, il colore dei fiori e la dimensione di questi, pur con stoffe dello stesso identico motivo, cambiano in termini di tonalità e dimensione: la grande richiesta evvidentemente ha fatto riprodurre più d'una volta nel passato questi tipo di tessuto.



.. e bravo Manu .. .. mi hai preceduto su questo aspetto .. infatti proprio ieri .. riguardavo la foto di zia Luigina .. sorella di mia bisnonna ... puntavo il grembiule e riguardavo il tessuto del vostro Spenzu .. e notavo la verosimiglianza ... a quel punto ho ripreso in mano alcuni volumi della pubblicazione dell'Unione .. e mi sono reso conto che quello stesso tessuto era usato anche in tanti altri paesi .. del Campidano di Cagliari .. e pure anche in altri paesi più lontani della Marmilla .. etc .. a significare che l'uso del tessuto aveva un'area di diffusione .. molto ampia. Un'altra particolarità che abbiamo visto .. con Mani .. alla mostrea di Sestu .. e che pezzi di quello stesso tessuto erano stati utilizzati per aggiungere la parte frontale di .. un corsetto esposto nella teca a Sestu .. a dimostrazione del fatto che chi lo indossava si era ingrossata rispetto alla precedente fattura .. e aveva adattato le misure della sua nuova taglia .. aggiungendo dei pezzi di stoffa di quelli in oggetto ... che probabilmente le erano restati da qualche altro indumento ... (ciò anche a dimostrazione che allora nulla andava buttato ... e l'attuale concetto del'usa e getta .. non esisteva affatto poiché tutto veniva riciclato per altri fini ) ... :)


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 11/10/2009 03:07:55
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Salve a tutti! Dopo aver ultimato le recenti versioni de "I PROMESSI SPOSI" e della "DIVINA COMMEDIA" secondo la mia modesta interpretazione, mi accingo alla stesura della nuova edizione delle SACRE SCRITTURE (senza essere irrispettoso o blasfemo!): scherzo ragazzi! Ovviamente, e alludo alla lunghezza dei miei precedenti interventi........ Purtroppo, non ho la capacità di sintesi (ve ne siete accorti?)..... Mi deppeis cumpadessi!!!!

Mustha, non so proprio cosa dirti. Non mi viene in mente nessuna spiegazione logica per is pizzicorrus dei vostri giaccus. Non hanno alcuna funzione pratica, su questo non ci piove, e per contro l'unica valenza che possono avere è quella estetica. La tua teoria è plausibile: la presenza de is pizzicorrus come rifinitura nel polsino degli spenzus (tutti gli spenzus indifferentemente dal centro di appartenenza, hanno, almeno quelli nelle fogge più antiche, quel tipo di rifinitura del polsino) , potrebbe aver ispirato le sestesi, nella decorazione del bustino de is giaccus (dico del bustino, perche in questo caso proprio le maniche mi pare siano con il polsino dritto) . Allo stato attuale delle nostre ricerche, e che io mi ricordi, ti dico che ho visto quel tipo di rifinitura solamente negli spenzus e nei giaccus sestesi, mai in nessun altro tipo di indumento! Non possiamo sapere esattamente come siano andate le cose, ma secondo me in questo caso bisogna tirare in ballo quei famosi gusti locali e prima ancora personali, che distinguono il vestiario da un centro all'altro. Probabilmente una sestese, inventa quel tipo di decorazione per i giaccus partendo appunto dal polsino de is spenzus, la cosa piace ad altre sestesi, e via via si diffonte sempre di più, diventando una moda locale. Dalla moda locale nascono a volte anche mode allargate a più centri (vedi is spenzus a foll'e stoia, che non sappiamo da dove siano partiti). Questo discorso è simile a quanto accaduto a Sinnai con le gonne de bordau. In origine sono plissate solamente sul rosso (festa) o sul blu (lutto) come in
tutti i centri. Successivamente nasce la gonna "a sa naixedda" (a Settimo "a s'intravedada"), con la piega sulla riga rossa stretta, successivamente ancora la gonna "a tancus": questa gonna è caratterizzata nella parte superiore, da un fascione di pieghe sul rosso ed uno sul blu disposti in maniera alternata per poi diventare completamente rossa nella parte inferiore. Questo modello, nasce dall'iniziativa del singolo (gusto personale), trova il consenso generale, tanto da diventare un modello caratteristico di un determinato centro, insomma una moda locale. Successivamente questa moda sfugge all'uso locale, per attestarsi anche nel vicino centro di Burcei.
Attenzione però, il caso de is giaccus sestesi e delle gonne a tancus sinnaesi, sono evvidentemente due casi fortunati, in quanto il gusto personale era fortemente limitato dal controllo della società, e non sempre trovava il consenso degli altri, anzi! Prima di portar fuori "modas noas in terras beccias", occorreva pensarci centomila volte, in quanto l'ipercrita degli altri sfociava spesso e volentieri in manifestazioni di disapprovazione estreme: si rischiava essendo troppo fantasiosi nel vestire, di esser scherniti, ridicolizzati e venir, come ammonimento, canzonati ossia "postus in canzoni" o "in muttettus" come dicono da altre parti! Ed esser "postus in canzoni" per quei tempi, era il massimo della vergogna!
Mustha, potresti gentilmente indicarmi l'elenco di tutti i centri che appartengono alla baronia feudale entro la quale rientra anche Sestu? Ciao apresto!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/10/2009 10:13:41
Messaggio:

se ho capitpo bene, i pizzigorrus sono i "becchi" non ci sono solo nei giubbetti, ma si usano anche nelle camicie,, e non ci sono solo nel meridione, ma si usano STRANAMENTE in giacche non molto dissimili anche nel nord..ad esempio a pattada nell'abito da lutto o da festa delle dame ... credo che occorra guardare bene le giacchette femminili signorili europeee ,diciamo dal 1840 al 1890 circa... per capire se si tratta di un dettaglio"colto" ( io ipotizzo di si) e gurdare soprattutto le fiacchette dette, guarda caso!,spencer...ciao


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 11/10/2009 12:24:34
Messaggio:

esme ha scritto:

sempre immagini dalla mostra..qui c'è unu gipponi e unu cossu.


ESME Sicuramente mi puoi aiutare! Sai per caso dove POSSO TROVARE il tessuto per su fordallinu di Monserrato!!!! è praticamente identico a su cossu della mostra!!!

[URL=http://img3.imageshack.us/i/copiadisufordallinuyi2.gif/][/URL]


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 11/10/2009 13:19:54
Messaggio:

Ciao Babbo! Mi pare che tu avessi già adocchiato, proprio nella foto di Luigina Marcis di Sestu (quella in cui si dice che indossasse il costume della nonna, giusto per intenderci) il tessuto del grembiule, nella nostra zona chiamato per l'appunto "lana in seda". Secondo il tuo parere, questo tipo di tessuto, in che periodo fa le sue prime comparse?


Autore Risposta: esme
Inserita il: 11/10/2009 16:35:11
Messaggio:


[/quote]

ESME Sicuramente mi puoi aiutare! Sai per caso dove POSSO TROVARE il tessuto per su fordallinu di Monserrato!!!! è praticamente identico a su cossu della mostra!!

[/quote]kolipo!!!e magarii!!!!!no mi spiace ma non ne ho visto in vendita che assomiglino decentemente a questo....mi spiace..


Autore Risposta: esme
Inserita il: 11/10/2009 16:41:53
Messaggio:

altre immagini della mostra...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/10/2009 16:52:16
Messaggio:

lo vedo in foto dal 1890 in poi e fino al 1920 grosso modo ... questo è un indizio... non lo usavano solo da voi,ma anche a siniscola e mamoiada per esempio ... ciao


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 12/10/2009 10:23:54
Messaggio:

.. ciau Babbai .. se sei riferito (come presumo) al tessuto meglio conosciuto come .. lan'e seda .. come minimo dobbiamo anticipare il suo utilizzo .. al 1879/1880 (data della foto di Luigina Marcis) .. ma io presumo (e non solo io) che la data dell'abito che indossa (o meglio del grembiule) sia antecedente .. se è vero che la nostra indossa l'abito della nonna paterna.
D'altro canto lo stesso tipo di tessuto è usato anche a Barumini (vedi la tua cara ciclopedia ..) per confezionare un giacchino che addirittura pare risalire la 1830. Adesso non so se questa data possa essere o meno del tutto attendibile .. ma un a cosa è certa che a prescindere da ... l'utilizzo del tessuto è antecedente al 1890 da te indicato.

.. quanto al resto mi permetto di asserire che l'area di utilizzo di questo tessuto è abbastanza ampia .. e va dal Campidano di Cagliari .. alla Trexenta e alla Marmilla .. ma stando a ciò che scrivi tu era in uso anche in altre zone della Sardegna ... .. .. ma vediamo alcuni centri dove la sua attestazione è certa ..

Elmas .. (spenzu)
Sestu .. (grembiule)
Maracalagonis .. (spenzu)
Monserrato .. (Spenzu)
Quartu S.E. ...(Spenzu)
Burcei .. (Spenzu)
Barumini .. (giacchino datato 1830)
Gergei ... (Gipponi - Spenzu)
Pompu ... (grembiule .. molto simile a quello di Sestu indossato da L. Marcis)
Masullas ... (Kossu)
Curcuris .. (grembiule)
Gonnosnò (kussu)

.. per ora è tutto ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 12/10/2009 11:55:44
Messaggio:

manu79 ha scritto:



Mustha, potresti gentilmente indicarmi l'elenco di tutti i centri che appartengono alla baronia feudale entro la quale rientra anche Sestu? Ciao apresto!


.. ciau manu .. eccoti accontentato ..

.. la Baronia di San Michele era composta dai seguenti villaggi:
Burcei, Sinnai, Maracalgonis, Settimo, Selargius, Sestu, Assemini e Uta


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 12/10/2009 12:07:56
Messaggio:

babborcu ha scritto:

se ho capitpo bene, i pizzigorrus sono i "becchi" non ci sono solo nei giubbetti, ma si usano anche nelle camicie,, e non ci sono solo nel meridione, ma si usano STRANAMENTE in giacche non molto dissimili anche nel nord..ad esempio a pattada nell'abito da lutto o da festa delle dame ... credo che occorra guardare bene le giacchette femminili signorili europeee ,diciamo dal 1840 al 1890 circa... per capire se si tratta di un dettaglio"colto" ( io ipotizzo di si) e gurdare soprattutto le fiacchette dette, guarda caso!,spencer...ciao


.. si babbai ... pattada lo usa in su spenzu nero raffigurato nella ciclopedia .. però is pizzicorrus sono ricavati soltanto nella manica proprio sopra il volant che sovrasta lo sbuffo del gomito .. nel resto dell'indumento niente pizzicorrus ..
altri accenni a pizzicorrus però ricavati con la passamaneria .. li ritroviamo a Bonorva .. in quel giacchino a bolero ... a Buddusò .. dove vediamo un giubbone con la manica orlata con pizzicorrus .. ma di fattura molto più grande rispetto a quella dei giaccus sestesi .. e degli spenzus .. riportati nelle foto delle pag. precedenti ... e ancora a Lanusei dove si può osservare un altro gipponi .. con maniche orlate da passemaneria a pizzicorrus .. e cmq niente di simile a i casi sopra indicati .. ad eccezione appunto di Pattada ..
.. babbai se hai altre indicazioni facci sapere ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 12/10/2009 13:19:35
Messaggio:

1830.. ?? prendiamo per buone le date della ciclopedia.. ??? io no.... mi spiace ..quello non è un tessuto di gusto settecentesco e nemmeno neoclassico... percio' orientimoci sul dopo..
io ti ho dato date di massima.. ma ci sta molto bene quella che indichi .. senza andare oltre il 1860, a naso... la stoffa e' utilizzata in certi grembiali di mamoiada e di gavoi.. e in certi indumenti di siniscola.. sicurissimo--
pizzigorrus.. non fermarti all'enciclopedia, per pattada, io ho visto molti indumenti ( quello non è un abito da vedova comunque ma da "dama" ) sul posto e ti garantisco sos biccos, cosi' si chiamano, a volte adornano anche quella sorta di mantellina-collo cucita al giubbetto e anche le falde anteriori,,, a budduso' e' meno frequente,, ho visto qualcosa ad ala'... comunque non è un caso che una decorazione cosi' caratterstica compaia a distanze considerevoli su indumenti simili... da voi indica, credo un gala "minore" nel nord l'elite dominate...

l'indumento si ritrova a : ozieri, ala', budduso', oschiri, nule e benettuti, osidda, forse a monti ( ovviamente a pattada) ed è detto dappertutto gippone o zippone... nel nord in molti casi vi è un'esagerata ornamentazione di frange di perline, qualche volta ritornano i bottoni piatti ornamentali rivestiti di stoffa ( a nule :sos mussioleddos")... induemti che ricordano le blusette sono diffusissimi nell'area del monteacuto ( attorno a ozieri, ma non solo) indumenti che ricordano le baschine si ritrovano qua e la.. a putifigari ad esempio... tutti questi indumenti si contrappongono a giacchette a maniche squartate o a boleri , che la stessa"memoria popolare indica come più antichi)... per i becchi su giacchette continentali: sono certo di averne visto ,ma non riesco a fare memoria.


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 12/10/2009 13:21:04
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Sabry, sono molto contento che le tue ricerche vadano avanti . Dalla quantità di materiale fotografico che stai postando, deduco che sia alla ricerca "a tamburo battente". Questo se non altro, denota una tua passione e un attaccamento particolare al discorso del vestiario tradizionale ed il desiderio di fare un lavoro di ricerca serio!



Sinceramente, al momento non vorrei esprimermi in merito a ciò che questa donna indossa, anche se mi son già fatto un'idea. Aspetto prima che qualcun'altro più "ardito" di me dica la sua. Ad ogni modo, ci puoi dire in che periodo pressapoco è stata scattata questa foto? E' la donna di che classe è?
Qualcuno, una volta , mi aveva parlato per Vallermosa, di uno scialle con i ricami in rosso, ti risulta o era una fesseria?


questa è la foto di uno dei due scialli antichi di vallermosa, l'unico intero perchè dall'altro è stato tagliato il tessuto per fare un fazzoletto nero e del quale non ho ancora immaggini ma ti posso già dire che non è tutto ricamato in rosso ma a fiorami policromi per dirla alla pintore!

ditemi dell'indimento della foto per favore.


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 12/10/2009 13:28:29
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anno 1939, non ditemelo ... è moderno?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 12/10/2009 13:58:51
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babborcu ha scritto:

1830.. ?? prendiamo per buone le date della ciclopedia.. ??? io no.... mi spiace ..quello non è un tessuto di gusto settecentesco e nemmeno neoclassico... percio' orientimoci sul dopo..
io ti ho dato date di massima.. ma ci sta molto bene quella che indichi .. senza andare oltre il 1860, a naso... la stoffa e' utilizzata in certi grembiali di mamoiada e di gavoi.. e in certi indumenti di siniscola.. sicurissimo--
pizzigorrus.. non fermarti all'enciclopedia, per pattada, io ho visto molti indumenti ( quello non è un abito da vedova comunque ma da "dama" ) sul posto e ti garantisco sos biccos, cosi' si chiamano, a volte adornano anche quella sorta di mantellina-collo cucita al giubbetto e anche le falde anteriori,,, a budduso' e' meno frequente,, ho visto qualcosa ad ala'... comunque non è un caso che una decorazione cosi' caratterstica compaia a distanze considerevoli su indumenti simili... da voi indica, credo un gala "minore" nel nord l'elite dominate...

l'indumento si ritrova a : ozieri, ala', budduso', oschiri, nule e benettuti, osidda, forse a monti ( ovviamente a pattada) ed è detto dappertutto gippone o zippone... nel nord in molti casi vi è un'esagerata ornamentazione di frange di perline, qualche volta ritornano i bottoni piatti ornamentali rivestiti di stoffa ( a nule :sos mussioleddos")... induemti che ricordano le blusette sono diffusissimi nell'area del monteacuto ( attorno a ozieri, ma non solo) indumenti che ricordano le baschine si ritrovano qua e la.. a putifigari ad esempio... tutti questi indumenti si contrappongono a giacchette a maniche squartate o a boleri , che la stessa"memoria popolare indica come più antichi)... per i becchi su giacchette continentali: sono certo di averne visto ,ma non riesco a fare memoria.


.. ciau babbai .. è sempre un piacere leggerti .. però ti assicuro che non ho preso per buona quella data del 1830 .. anzi se rileggi metto appunto dei dubbi .. il fatto è che te l'ho anche buttata così un po per sfottimento (visto le tue precedenti sulla ciclopedia ) .. ma soprattutto per capire meglio se la tua fosse un'opinione rigida o contenesse in tervalli di elasticità .. che cmq hai sottolineato .. indicando il 1860 come limite maximum .. e su questo ti assicuro concordo con te ... perché stando agli indizi che abbiamo raccolto .. quell'abito potrebbe risalire al 1865/1870 .. prima del sessanta non credo neanche io ... finchè non ci sia prova contraria ...

.. quelli che tu chiami biccus ... li ritroviamo qui da noi come abbiamo già sottolineato in talune maniche degli .. spenzus .. ciononostante al momento non abbiamo riscontrato particolarità così specifiche come quelle riguardanti .. is giaccus sestesi .. raffigurati nelle foto delle pag precedenti. Cmq .. se tu hai documenti che ne attestano la presenza anche in altri centri .. faceli conoscere .. per ampliare i nostri orizzonti ... perché ripeto la domanda che ancora mi pongo e se is pizzicorrus .. presenti nelle maniche de is spenzus .. abbia influenzato o meno la fattura de is giaccus .. che is pizzicorrus presentano sia nelle maniche .. sia lungo la parte frontale dell'abbottonatura .. e sia nella parte inferiore .. della vita ...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 12/10/2009 14:27:43
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........ Sinceramente, al momento non vorrei esprimermi in merito a ciò che questa donna indossa, anche se mi son già fatto un'idea. Aspetto prima che qualcun'altro più "ardito" di me dica la sua. Ad ogni modo, ci puoi dire in che periodo pressapoco è stata scattata questa foto? E' la donna di che classe è?........

Sabry, non riesci a darci le ulteriori informazioni a riguardo della donna della fotografia? Ciao!


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 12/10/2009 15:41:10
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babborcu ha scritto:
indumenti si contrappongono a giacchette a maniche squartate o a boleri , che la stessa"memoria popolare indica come più antichi)

Siccome ora si sta parlando del Campidano di Cagliari, di cui non so molto, ho preferito leggere per imparare cose nuove che, magari di riflesso, possono essere utili anche a me. Ma questa frase mi ha fatto pensare.
Cercando in rete, ho trovato questa definizione di Spencer:
Giacchino corto appena sotto il seno, a maniche lunghe e accollato, usato come soprabito a cavallo fra la fine del XVIII e l'inizio del XX secolo.

Dunque, mi sembra, i vostri spentzus abbiano tre cose in comune con lo spencer:
- Il nome.
- L'essere (relativamente) accollati e quindi chiusi.
- Le maniche lunghe.

A questo punto, mi sono chiesto:
1 è possibile che lo spencer, una volta passato in ambito popolare (magari quando nella moda europea era già in declino), opportunamente modificato, possa essere l'origine dei boleri presenti nell'abbigliamento di molti centri?
2 E se così fosse, è possibile che, nel Campidano di Cagliari, si sia allungato fino al giro vita e, magari contemporanenamente, si sia arricchito nelle maniche?
In fondo, due giacchini nella ciclopedia (Aidomaggiore e Gergei ad es.), altro non sembrano che due spentzus, certo più semplici e "primitivi", ma corti come un bolero.
Cosa ne dite?


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 12/10/2009 16:06:59
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Dice Musthaioni: ........... E' anche vero che il tuo paese come il mio faceva parte della stessa baronia feudale .. e vada per Elmas che pur non facendone parte era ad un tiro di schioppo da Sestu ...

Io sinceramente sull'influenza delle giurisdizioni derritoriali sulle mode dell'abbigliamento, ho già espresso le mie perplessità ..........

Le baronie, di cui parla Mustha, rientravano nella divisione del territorio con assegnazione delle ville (biddas) a feudatari differenti, come era in uso ai tempi della dominazione spagnola.
Le baronie, di appartenenza, potevano anche cambiare, a seconda del "proprietario" feudale del momento.
Per cui, anche Elmas fece parte della baronia di S. Michele: ....... la Baronia di San Michele che comprende il castello di San Michele, ......... e le ville di Ceragius (Selargius), Sextu (Sestu), Uta, Arsemini (Assemini), Settimu, Mara, con altre ville spopolate, e con i termini, salti e pertinenze di ciascuno, aggiuntevi le ville del Manso(Elmas) e di Santa Maria de Claro.......... Siamo nel 1504 sotto il controllo dei Carroz e Sestu con Elmas appartengono alla stesssa baronia!

Succesivamente Elmas passa ai Sanjust e dalla baronia di San Michele a quella di Furtey, contado di san Lorenzo della quale fanno parte anche i centri di Furtei, Segariu, Nuraminis,Villagreca e Monserrato. Escluso quest'ultimo centro, gli altri sono ben lontani da Elmas.

La divisione feudale, si protrae da noi ben oltre la dominazione spagnola, ed il riscatto dei feudi, avviene grosso modo alla fine della prima metà del XIX sec. E'certo ovviamente, che all'atto dell'unità d'Italia e cioè nel 1861, non esistono più ne baronie, ne contee. In quel periodo, dalle informazioni che si son potute raccogliere, avviene la diffusone degli Spenzus (e del tessuto "lana in seda") e forse anche de su bordau ,successivamente quella degli altri capi che attualmente conosciamo. Per via delle date, non vedo sinceramente alcun nesso tra gli indumenti in uso e l'appartenenza ad una determinata baronia, piuttosto che un'altra! Vi vedo solamente il discorso delle mode, che arrivano e che si diffondono via via sempre di più, modificandosi a seconda dei gusti propri e della comunità di appartenenza.
In passato qualcuno mi fece il discorso delle baronie e contee, per giustificare o meno la reale presenza in alcuni centri della foggia de "su vardalinu" e de "is pannus arrubius". Ammesso e non concesso, che per quel tipo di vestiario, di foggia più antica, potesse esserci un'influenza legata alla giurisdizione territoriale, sarebbe plausibile ipottizzare anche ad Elmas, la presenza de su vardalinu di Monserrato. Oltretutto con Monserrato noi avevamo in comune la baronia ed anche il contado (la contea di San lorenzo), oltre il fatto d'esser centri confinanti!
Mustha, hanno abiti uguali o molto simili, pure di foggia antica (sa velada, fine settecentesca) anche centri che non hanno mai avuto nulla a che spartire in termini di appartenenza ad una determinata territorialità con altri. Quartu ha sa velada, ma non mi pare appartenesse alla stessa baronia di Sinnai, per esempio.

Dai! Babborcu e gli altri, esprimetevi in proposito!


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 12/10/2009 17:04:08
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sabry, lo scialle è molto bello, "copia" i particolari ma personalizza il tuo.
il giacchino color nocciola è una blusa, appunto molto recente e tra lei e lo scialle c'è un abisso!

esme: grazie per le foto della mostra. peccato non averla vista , bellissimi pezzi!

manu, musthayoni, maniscialli & C., siete tttrrroopppoo bravi , discutete con serietà e competenza, si vede che c'è passione e (faticosa) ricerca dietro!

vorrei chiedere se tutti concordate sul nome del tessuto "lana in seda", almeno qua in campidano. e nel nord? e si tratta di un misto lana - seta, o è solo il nome?

grazie manu per l'interessante precisazione sugli spensusu, e musthayoni per i nomi!

(io non credo che la moda e la gente si fermino ai 'territori immateriali' baronie o altro..).

cari saluti a tutti


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 12/10/2009 17:57:43
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.. io credo invece che la comune appartenenza territoriale avesse la sua importanza .. in quanto usi... consuetudini, scambi e conflitti sociali avvevano stretta correlazione tra loro all'interno della vita nel feudo .. fino al riscatto del 1840. E' anche vero che zone territoriali contermini avevano altrettanti scambi di usi .. costumi e persone tra loro .. e quindi anche altro (vedi abbigliamento) si pensi a Quartu .. Quartucciu che pur essendo nella Baronia di Quartu avevano contatti intensi con Settimo, Mara e Sinnai (che invece appartenevano ad altra giurisdizione feudale) perché confinanti tra loro. D'altro canto bisogna ricordare anche che pur essendo la feudalità abolita nel 1840 .. il suo sistema strutturale è perdurato a livello socio-economico fino ai primi decenni del novecento .. e ancora oggi in talune zone della sardegna .. sono presenti usi che affondano le proprie radici in quel di allora. Non voglio dilungarmi troppo su questo aspetto .. perché l'argomento è ghiotto ma infido allo stesso tempo perché c'è il rischio di uscire OT .. a tutti gli effetti.
Per tornare a bomba mi limito a dire .. che la mia risposta a maniscialli .. aveva una ben precisa connotazione anche perché il riferimento al.. paese sul crinale .. desumeva ad una realtà comunitaria montana relativamente isolata, che dai tempi del suo insediamento abitativo ha sempre guardato (e ancora oggi guarda) sulla piana del Basso Campidano dove cmq c'erano ubicati centri come Sinnai, Settimo, Mara etc.. Se poi andiamo a verificare che il secondo popolamento del paese ha visto come protagonisti essenziali .. gruppi familiari che venivano soprattutto da Sinnai e Settimo .. si capirà che la correlazione territoriale e sociale con quei centri era fondamentale .. e aveva stretta influenza oltre che sugli usi anche .. anche sui costumi e (possimo dirlo ?) sul modo di vestire .. anche perchè cmq quei paesi erano strettamente correlati anche con quelli della loro giurisdizione territorile .. che a loro volta avevano contatti con Cagliari .. ma anche con altri paesi viciniori. Ho scritto molto velocemente .. e non so se sono riuscito ad esplicare bene il concetto ... e per questo mi fermo qui.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 13/10/2009 01:16:48
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Musta...mi spieghi cosa centra l'ultima risposta...il problema baronie, marchesati, pertinenze territoriale mi pare che non sia stato io a tirarle in ballo...io non ho mai attestato che centri vicini non potessero avere in comune usi e costumi uguali o simili fra di loro…ma secondo me la giurisdizione territoriale che “ci azzecca”, ricordiamoci ieri come oggi c’erano i centri che dettavano moda oggi Parigi, Milano, ieri Cagliari, Sinnai, Maracalagonis, ecc, nei centri più piccoli…vicini o lontani, la moda era influenzata in parte o totalmente da questi centri…solo il gusto personale non era assoggettato a questo……e per questo che molte volte il gusto personale ha prevalso su mille mode… la “mia” moda nella moda…le pioniere delle mode come si sa erano le classi più agiate…per essere poi copiate in parte o quasi totalmente nella fattura dei capi dalle classi meno abbienti… bisogna anche dire che la moda in certi centri non era accettata subito…ma era assimilata piano piano, perché i nuovi “usi e costumi” non erano visti di buon occhio dalle persone più attaccate a su connottu…ieri come oggi..il diffondersi della moda ha i suoi tempi…quest’anno a Cagliari va di moda sa lan’e seda, o s’indiana inpratiada… probabilmente il diffondersi di questi tessuti e di conseguenza il loro utilizzo non avverrà subito, ma ci vorrà un po’ di tempo…anche se in ritardo il diffondersi delle mode da un centro all’ altro avveniva ugualmente a prescindere dall’ ubicazione territoriale… le persone avevano altrettanti scambi di usi .. costumi e persone tra loro .. e quindi anche altro… a prescindere che questi centri appartenesse al contado di sSan Michele o al contado di San Lorenzo… cosa ne pensate…
Mi spiace non essere molto presente per via del pochissimo tempo…


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 13/10/2009 03:36:41
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Sono perfettamente d'accordo con te Maniscialli! Per me è inutile tirare in ballo le divisioni feudali, per cercar di capire la diffusione e l'evoluzione dell'abbigliamento popolare, oltretutto, di un tipo di abbigliamento, che per certo ha un ispirazione "esotica", e che si sviluppa in un periodo successivo (anche se solo immediatamente successivo), a quel tipo di gestione del territorio. Certo Mustha, hai ragione, l'assetto di tipo feudale ha lasciato i segni sotto molti aspetti, e questi segni sono stati evvidenti ancora per diversi decenni dopo che è venuto a mancare. Tuttavia le dinamiche delle mode del vestire mi pare, per tutti i discorsi che noi stessi facciamo anche qui nel forum, siano evvidentemente ben altre. Comunque sia, la tua teoria è tutta da confutare, e non nego, ripeto, che la possa ritenere valida per l'abbigliamento precedente is spenzus.

Vedo comunque con piacere che qui fioccano i complimenti e gli elogi! Cara Sardina (la misteriosa Sardina, sarà una sardina dello stagno di Molentargius? Boh!, il mistero permane........) grazie per i complimenti, c'e sicuramente da parte di tutti noi la serietà, la passione e la faticosa ricerca, da parte mia per ciò che riguarda la competenza ho molto ancora da imparare e ringrazio per ciò chi è più competente di me, che se non altro con i suoi interventi, mi dà degli spunti utili per approffondire le mie conoscenze e le mie riflessioni riguardo l'affascinante tema del vestiario sardo: mi salvo un pochino in corner, solo per il fatto di saper "mettere quattro punti" con l'ago ed il filo, oltretutto, mi dicono che sono molto bravo, ma a me sembra sempre di essere un pò "improdderi" o "imbudrugheri" come dicono altrove. Mi sa che son l'unico campidanese tra i frequentatori del forum (oltre Sabry) che si occupa a largo raggio del vestiario tipico: teoria e pratica!

Ed infine Santobevitore! Ho già evidenziato il fatto che a mio avviso, i giacchini di Gergei, mi fanno pensare
ad un modello primitivo di Spenzu. Da loro, prendendo per buono ciò che dice l'enciclopedia, li chiamano gipponis, a me per comodità di classifficazione e per il fatto che hanno il palloncino sul gomito, piace chiamarli spenzus. La descrizione degli "spencer", parla di giacchino corto, sotto il seno e quelli di Gergei, sono così corti, però non sono accollati, caratteristica ques'ultima che troviamo nei nostri spenzus "a foll'e stoia" (quelli a maniche piegate e non grinzite). Ti ringrazio anche per la segnalazione di aidomaggiore, che evvidentemente mi era sfuggito: il bustino hai ragione, per via della punta, ricorca gli spensus campidanesi, ma le maniche non mi pare abbiano lo sbuffo a palloncino. Oltretutto, viene indicato come un giacchino molto antico, occorrerebbe ancora una volta stabilire se la data indicata nella ciclopedia sia veramente attendibile, io penso proprio di no. Sul discorso dei boleri poi, non so che dirti, certo l'unica etimologia del termine spenzu, spensu. spenseru è inequivocabilmente "spencer", se poi da un'unico modello di giacchino ne siano derivati piu di uno, con caratteristiche molto diverse tra loro, boleri compresi, non lo so. Ma oltretutto tu cosa intendi esattamente per bolero?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 13/10/2009 08:15:36
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sabry...grazie per i complimenti...dietro la ricerca c'è il vasto mondo degli usi e costumi popolari che con il passare del tempo si sono persi...o pian pian si stanno perdendo...le fonti della ricerca per la maggior parte delle volte è orale ...allora viene il bello riuscire a mettere con santa pazienza al loro posto i mille tasselli che hai a disposizione... e purtroppo bisogna sbrigarsi perchè le fonti si stanno “seccando”...ndi deppu pappai ancora de pani tostau....


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 13/10/2009 09:14:22
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la lunga durata della giacchetta denominata spencer nella moda europea generalizzata, ha portato a trasformazioni nel tempo da quello tardosettecentesco a vita alta, a quelli immediatamente successivo , neoclassico, a vita altissima, a quelli del II° impero più bassi di quelli tardosettecenteschi a quelli metà ottocento spesso con punta anteriore.. se non ricordo male le lezioni di storia della moda che ho avuto modo di seguire in un lontano passato il nome spencer deriva da un militare che adotto' una giacchetta simile nella sua divisa "personalizzata" il successo della foggia la fece diventare veste da caccia femminile ... e poi abito da città---
per bolero si itende un indumento, stretto e sagomato m con maniche discretamente aderenti, aperto sul petto e molto corto in corrispondenza dei lati e della schiena..
quando ho citato quest'indumento ,,, mi riferivo strettamente a quelli del sassarese, chimati corittos,, quelli tipici di ossi, thiesi, ittiri, bonorva ecc tanto perintendeci e non volevo arrivare gli ampliamenti ( interessantissimi) a cui è arrivato santobevitore... credo che sia interessante , anche per il sud,,, rissumere qualcosa di questi boleri .. delle giacchette, ed altre forme di giubbetti nel nord.. abbiate pazienza ,, l,o faro' appena possibile..presto eh!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 13/10/2009 12:58:40
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come promesso , digressione sui boleri
troviamo le immagini di questi boleri logudoresi nella collezione cominotti(1825-26) li indossano la donna d'usini , ad esempio , e la donna di Muros , rispetto alla maggior parte di quelli che ci sono pervenuti, in media, queste illustrazioni evidenziano boleri a corpo lungo, che giungono sin quasi alla vita...
e' probabile che la maggior parte dei boleri, di cui troviamo qualche descrizione nel casalis ( voce tissi e thiesi) fossero comunemente in panno scarlatto o saia.. lo dico per dati dagli atti d'archivio.. ve ne erano probabilmente in velluto ( di lusso) ve ne erano anche neri, forse in velluto o panno... molti presentavano applicazioni di sete su un verso ed erano double face..
. il modello "cassico " ha nelle maniche, sagomate e discretamente aderenti , uno squarto , spesso diviso in due da un "filo" rinforzato a punto occhiello, in corrispondenza dell' incavo del gomito ed un altro, inferiore, dal gomito al polso , sull'esterno, in zona avambraccio, vi e' la serie di asole per la buttonera...
attorno al 1870 questi boleri ritornano nelle immagini del manca di mores ( ittiri, florinas, meilogu ) con corpo più corto e sono sovente rossi o neri, probabilmente in velluto ,ed ornati di fitti ricami florali stilizzati.
in seguito in talune comunità le maniche diventano aderentissime, gli squarti divengono esigui e spesso scompaiono , a volte anche le asole ( corittu serradu)
alla fine del 1800 molti esemplari sono in velluto operato terziopelo ed accolgono o ricami floreali sfumati di grande e medio modulo o applicazioni di passamanerie ( agremani) commerciali...
la situazione centro per centro è articolata..
esempio.. a ittiri sono tuttora in uso corittos squartati in velluto di seta granato o viola.. sia con le decorazioni lineari di fili di seta a cordones più antica,, sia con agremani, sia con le costure ricamate a fiori sfumati ( raro) vi è poi la versione in velluto nero
domenicale, restano esemplari antichi, double face , in scarlatto, decaduti all'uso feriale, ma in antico ( sino al 1910 circa) anche di gala.. poi vi sono i manighiles feriali con maniche a palloncino, in stoffette commerciali, in uso dal 1920 circa..

ho potuto vedere un bolero di bonora del primo ottocento , in panmmo rosso, con pochi ricami stilizzati che nel taglio conserva la struttura perfetta degli SPENCER signorili del primo ottocento ed ha persino una sorta di basso colletto rivoltato.. dettaglio che ritorna in corittos della metà orTTocento di usini, ossi, tissi,,, dove a livello decorativo tutto lo scollo e le falde regano un'applicazione smerlata..
( i confronti sono con certe figure di majas di goia,, che occorrerebbe osservare bene ,, anche per le giacchette campidanesi).

l'esame dei testamenti, ad esempio quelli dell'anglona , con i legittimi dubbi, fa immaginare che alla fine del 1700 e sino al 1830 , grosso modo, ci fossero altri tipi di giubbetti, contemporaneamente anche in un'unica località , in quanto si citano, spesso nello stesso atto, gippones e corittos, a volte camijolas , che farebbero immaginare diverse tipologie di giacchette..
a osilo, nulvi , ploaghe e sennori permane un tipo di giacchetta lunga, sulla quale si porta il busto... a osilo e nulvi questa giacchetta è chiusa ermeticamente sul petto, in antico mediante bottoncini e asole, oggi spesso con automatici..
quelli di nulvi pervenuti preferiscono il terziopelo fioradu o sete scure, a osilo, prima dell'attuale in velluto, ve ne era uno di scarlatto , double face,,, le fonti attestano che le maniche erano molto squartate.. a sennori vi è il tipo in scarlatto ( dei poveri o di mezza festa) e quello in velluto granato, ricamatissimo , di alta gala, idem a ploaghe ( dove, più che nel coipittu di scarlatto di sennori) e' evidente l'uso double face--- ( i documenti evidenziano per entrambi i centri un'enfatizzazione massiccia dei ricami nel corso del tempo)

accanto a questi indumenti vi sono poi le" bluse signorili " dette isciaccas sia in forme lussuose con velluti, sete, passamanerie, sia dimesse in stoffette scure di cotone,
, la cui diffusione inizio' attorno al 1880... e in alcuni centri resto' ai margini ( ittiri -thiesi) in altri ( Tula, Nughedu s. nicolo') soppianto' quasi del tutto i corittos..
a putifigari , si portava un gippone, sempre di terziopelo a fiori scuro, chiuso sul petto percorso da pieghette , con punte anteriori irrigidite, e maniche "a prosciutto", a volte con passamanerie e agremani , destinato alle "ricche" e ( forse recentemente) alle anziane ... a pattada e dove ho detto prima l'abito delle dame prevedeva uno una giacchetta simile agli spensus meridionali e si contrapponeva ai corittos quasi sempre in scarlatto e con maniche squartate delle "vassalle"
specifico che a Thiesi , ai primi dell'800 le dame portabano veladas di velluto scuro,, mentre le popolane corittos-boleri...
altro che manu! ho scritto tanto anch'io, ma lascio a voi le ipotesi di tipo generale ..all'acume si santo, musta, mani , manu ecc perchè credo si intravvedano delle costanti e delle linee di convergenza interessanti
per avere un quadro più completo ..aspettiamo che Ampuriesu , pero', ci ragguagli sulle camisciolas e sui gipponi galluresi.. ciau









Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 13/10/2009 16:51:39
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Babborcu ha già detto e stradetto e anche se non cita la Gallura ha già fatto luce sui corpetti galluresi.
Premetto che in gallura già dalla prima metà dell'800 sono stati dismessi i corpetti e questo non saprei dire se a causa dell'influenza dell'abbigliamento borghese comune nel resto d'Italia o della Francia oppure, ma è solo una mia supposizione, che le donne abbiano adattato il costume ai balli rendendolo così più leggero e facilitando i movimenti alla donne durante i balli. Considerate che i balli galluresi a differenza dei balli del resto dell'isola, sanno molto di spagnoleggiante e di francese e con un busto rigido addosso sarebbe quasi impossibile per esempio ballare la danza di Aggius con il coreografico dansè.
Mi è arrivato alle orecchie che in gallura esistevano i busti e se la sorte non mi è contraria, proprio una signora di Aggius ne possiede uno granato e me lo dovrebbe dare per una fedele ricostruzione. Una canzone gallurese dice "lu to bustu di ballena cintu alla francesina" (il tuobusto di balena cinto alla francesina), infatti nel territorio sono presenti diversi corpetti stile francese irrigiditi proprio da ossa di balena.
Ritorniamo al discorso gipponis... da noi esistono due varianti di giacca femminile: la prima è detta "lu Jupponi", una sorta di giacchino molto aderente in terziopelo di seta a fiorami detto "biddutu lunatu" o in broccato di seta.
Le maniche solitamente sono strette sino all'altezza del gomito e poi vanno ad allargarsi sino all'altezza dei polsi dai quali fuoriesce un'abbondante pezzo di manica della camicia che serviva per tergere il sudore.
Altra variante ma meno diffusa porta le maniche strette e aderenti tipo un polsino di camicia.
Sul davanti è chiuso da dei ganci e sul giro vita senpre anteriormente porta una sorta di alette simile ai busti di Ploaghe, Nulvi, Sennori ecc. ma non rigidi, nei quali vanno fermati i lembi dello scialle del collo.
Altra variante invece non presenta queste alette ma il taglio è netto rifinito da passamaneria.
Con l'avvento della moda francese i mercanti francesi, attraverso la Corsica iniziarono a esportare passamanerie realizzate con del vetro e perline, ed ecco che alla fine dell'800 troviamo jupponi arricchiti nelle maniche e lungo l'abbottonatura centrale da queste passamanerie scintillanti, alternate da delle frange dorate o pizzi valencienne.
Al museo di Aggius si possono trovare anche altre versioni più rare come per esempio delle plissettature sul davanti o delle pens, inesistenti nei modelli precedenti.
Questa giacca veniva indossata dal ceto sociale povero giornalmente e in occasioni di festa o del proprio matrimonio mentre il ceto sociale alto lo indossava quotidianamente.
C'è il detto in gallura di "la femina vistuta in camisgiola" (la donna vestita in camiciola" che sarebbe la donna agiata proveniente da famiglia importante.
LA camisgijola è una sorta di giacchino double face che da un lato porta il panno rosso arricchito di una passamaneria d'argento che rifinisce i polsi e forma le finte asole dai quali pendono dei bottoni in lamina d'argento (uno per ogni finta asola), e dall'altro lato invece si trova il broccato di seta per le donne abbienti o una seta meno pregiata per quelle meno ricche.
Le maniche sono completamente aperte a partire dalle ascelle, all'infuori di due cm di cucitura nel polsino che serve per formare proprio il polsino stesso, chiuso da un gancetto metallico.
La camisgjiola è alquanto scollata, a forma di V e legata sul davanti da due lacci di fettuccia di seta rossa.Quasi all'altezza dei fianchi ha una sorta di volant sempre di panno per il lato rosso e di raso viola per il lato in broccato. Al centro, posteriormente, c'è una sorta di plissetatura che una volta indossata si apre a mo di ventaglio.
Il lato rosso veniva indossato in occasioni importanti come la domenica per la messa, il matrimonio, le feste ecc., mentre il lato in broccato veniva indossato durante la settimana. Vedendo la camisgjiola affianco al giubbetto indossato dalle giubbe rosse francesi si trovano moltissime similitudini, al punto di far pensare che la foggia adottata in Gallura provenga proprio dai militari della Francia.
Spero di non aver detto troppo e aver annoiato ma non è possibile sintetizzare quando si descrive un pezzo di abbigliamento tradizionale


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 13/10/2009 18:12:07
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ampuriesu . sei stato davvero chiaro e esauriente... già altre volte ho fatto notare come il modello di certi giubbetti sia maschili che femminili sardi, in panno rosso soprattutto... ( notiamo la somigliaza fra la camijola gallurese e i gippones femminili di nuoro, di oniferi ecc o con quelli di oliena ecc) si rifanno ad un tipo di giacca secentesca che poi resta nelle divise maschili militari e no,, ad esempio le livree dei domestici.... nel caso della gallura il giubbetto di scarlatto indica la classe sociale elevate e la gala,,, l'altro modello assimilabile in parte alle giacchette campidanesi di cui parliamo .. indicale classi sociali basse e la quotidianità... mentre il secondo modello non trova documentazione figurata ampia ottocentesca, il primo e' ben attestato sin dalla fine del 1700 esempio le donne di tempio della collezione luzietti.


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 13/10/2009 21:34:04
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babborcu ha scritto:

come promesso , digressione sui boleri
troviamo le immagini di questi boleri logudoresi nella collezione cominotti(1825-26) li indossano la donna d'usini , ad esempio , e la donna di Muros , rispetto alla maggior parte di quelli che ci sono pervenuti, in media, queste illustrazioni evidenziano boleri a corpo lungo, che giungono sin quasi alla vita...
attorno al 1870 questi boleri ritornano nelle immagini del manca di mores ( ittiri, florinas, meilogu ) con corpo più corto e sono sovente rossi o neri, probabilmente in velluto ,ed ornati di fitti ricami florali stilizzati.
in seguito in talune comunità le maniche diventano aderentissime, gli squarti divengono esigui e spesso scompaiono , a volte anche le asole ( corittu serradu).



Esattamente questo succede ai gipponis di Oristano e paesi del Sinis:

Prima un bolero lungo fino alla vita, nero (testimoniato dal Tiole) o bianco (in una tavola del Cominotti), manica stretta, spacchi posteriori, direi di foggia settecentesca.
Poi, nei disegni del Manca di Mores, appare un bolero di ridotte dimensioni, corto sotto il seno, in panno rosso oppure azzurro, in seguito sempre e solo nero, un solo bottone alla fine della manica, sempre stretta. Quest'ultimo modello dovrebbe essere quello che appare in una delle prime immagini fotografiche del costume di Cabras: usato aperto (ma probabilmente ha dei ganci), molto semplice, con qualche piega sul davanti.
Dalla fine dell'Ottocento il modello perde il bottone alla fine della manica ma si fa via via piu raffinato (il passaggio è testimoniato in due foto, una di Cabras e l'altra di S. Vero Milis). Viene confezionato in velluto, liscio o operato, seta liscia o operata, piquè, lanetta, con pieghe più sottili che si dipartono da grinziture all'altezza delle scapole, orlature in velluto, cuciture ornamentali, passamanerie, festoni di nastro di taffetà.
Mettendo insieme le nostre diverse testimonianze, per il cagliaritano si potrebbero fare due ipotesi:

- O su spentzu, essendo lungo alla vita, si rifà allo spencer modello tardo settecentesco.

- Oppure, lo spencer corto sotto il seno, pur rimanendo in uso in diverse aree del centro-nord, a Sud si è nuovamente allungato, secondo i dettami della più recente moda di metà Ottocento.

Infine una domanda: a questo punto, la moda del bolero corto verrà da Nord o da Sud?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 14/10/2009 11:48:20
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le oscillazioni della lunghezza del corpo dei boleri hanno corsi e ricorsi.. ad esempio a thiesi è provato che dopo il 1910 circa si ha un allungamento notevole, sin quasi alla vita ,, per imitazione delle giacchette borgehsi..
a ittiri sembrerebbe, rispetto a quanto dipinto dal manca di mores, invece un accorciamento sin quasi a pochi cm dall'ascella ( per enfatizzare il bustino)...
non è detto che il luogo di persistenza attuale sia quello di origine ( consideriamo che nel logudoro sono presenti da antico altre tièpologia di giacchette) comunque per il circondario di cagliari mi fano pensare quei giubbetti rafficurati nella luzietti , che pur essendo lunghi hanno le linee di taglio identiche a quelle dei boleti logudoresi ,, e l'ornamentazionelineare, per me, più antica...

è solo un'impressione , ma rivolgo l'attenzione in questo senso al giubbetto antico di osilo, di cui esistono esemplari ,,, tutto in scarlatto, double face, lungo sino alla vita, con asole all'avambraccio, chiuso sotto il collo tramite una doppia fila di asolette.... i confronti mi riamandano: a quello tardosettecentesco di nuoro al locale museo del costume, a quello di maria piras e per alcuni versi a quello da sposa antico di oliena ( in velluto granto pero') ed alle camisciole tanto care ad ampuriesu... vi è un'oscillazioni in tutti questi esemplari dello squarto delle manicahe , a volte assente, a volte presente.. ad osilo è ben chiaro che sino al 1850 almeno le maniche erano squartate... questi giubbetti hanno caratteri marcatamente secenteschi... i boleri corti parrebbero risentire della moda tardo settecentesca e di esemplari tipici della moda spagnola...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 14/10/2009 15:47:11
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... ciau ragazzi e ragazze .. .. intervengo velocemente perchè non ho davvero tempo .. a causa di impegni imminenti .. e quindi in attesa di chiarire meglio la mia posizione (sull'aspetto correlato agli usi, tradizioni e costumi nelle giurisdizioni feudali) ... invito cmq mani a riflettere meglio sul concetto di area demologica cagliaritana .. (studiata peraltro anche dall'Alziator) .. e sulle radici storiche e culturali che l'hanno strutturata ...
... per Santo ... che mi dici del giacchino tipo bolerino in uso a Sestu (vedi foto d'epoca pag. precedenti) .. ma sappiamo anche a Maracalagonis ?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 14/10/2009 15:51:02
Messaggio:

.. naturalmente la domanda sul bolero è estendibile a tutti ... babbai ... a tui prus de tottus ka ndi scisi duas crubas in prus de su dimoniu ..
.. saluti e a presto ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 14/10/2009 16:12:07
Messaggio:

mustayoni: ho fato passi indietro e ho scorso immagini belle, ripassando piacevolmente, ma non sono riuscito a dindividuare il bolero sestese.. ripostalo, se puoi.. mi interessa tanto...
nd'iscu pius de su dimoniu? esagerato!! anche tu e mani, e ampuriesu ecc ecc, non scherzate! meno male che c'è qualcuno chesi cura di queste cose, no???


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 14/10/2009 18:03:23
Messaggio:


bene, vedo che tanti vanno di fretta.. musthayoni.. e maniscialli, che ringrazia sabry per i complimenti.. che avevo fatto io!

manu dice:
grazie per i complimenti, c'e sicuramente da parte di tutti noi la serietà, la passione e la faticosa ricerca,
mi salvo un pochino in corner, solo per il fatto di saper "mettere quattro punti" con l'ago ed il filo
Mi sa che son l'unico campidanese tra i frequentatori del forum (oltre Sabry) che si occupa a largo raggio del vestiario tipico: teoria e pratica!

manu, anch'io faccio queste cose.. non mi piace troppo parlarne, e non sempre chi sta intorno capisce..

saluti


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 14/10/2009 18:47:51
Messaggio:

... babbai eccoti accontentato ... e adesso ... illuminami d'immenso ...




.. ciau sardina .. ti saluto .. en passant .. e se vuoi .. illuminami .. anche tu se vuoi ... insieme .. al nostro .. santo .. bevitore ....

... ciao .. e se avete un pomeriggio libero fate un salto nel di .. Sestu ... sentire Gian-Giacomo è sempre un buon investimento ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 14/10/2009 20:46:59
Messaggio:

Sardina...ti chiedo umilmente scusa...molte volte non è la fretta...si tratta di distrazione...dover rispondere a vari post comporta questi inconvenienti...scusami ancora...


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 14/10/2009 22:16:16
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

... per Santo ... che mi dici del giacchino tipo bolerino in uso a Sestu (vedi foto d'epoca pag. precedenti) .. ma sappiamo anche a Maracalagonis ?


Mustha, mettiti gli occhiali da sole che quello che leggerai qui sotto ti illuminerà a giorno...
Inizialmente, appena avevi postato questa bella immagine, avevo pensato a una somiglianza con i nostri gipponis, poi ho avuto modo di vedere che la fattura è diversa: questi restano più lunghi (sfiorano comunque la vita), non sono sollevati dietro, non hanno il taglio "sagomato", nè le pieghe per il seno davanti (che invece sono presenti proprio negli spentzus).
Non so se ricordo bene ma non avevate detto che questi giaccus sono più recenti rispetto a su spentzu? Magari si può ipotizzare un'ascendenza diversa (moda borghese fine '800 ?) rispetto a questo (moda borghese fine '700 -primi '800) . In altre parole, mi sembra più imparentato con lo spencer su spentzu (non solo per il nome!), piuttosto che su giaccu. Nei miei (astrusi) ragionamenti, tengo penso alla vicinanza di questi centri con Cagliari, città certo più aggiornata sulle mode borghesi rispetto ad una Oristano per esempio.
Ciò detto, credo di aver illuminato quanto una lucina fulminata dell'albero di Natale!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 15/10/2009 00:46:07
Messaggio:

Lectio Epistolae Babborcu ad paradisolanum (?):
.................influenze della moda colta.. premetto che non sono profondo conoscitore del vestiario del sud.. che mi pare ottimemente discusso ed illustrato dagli amici.. perciò faccio un discorso generale i meccanismi dell'influenza della moda" colta- urbana " dalla metà dell'ottocento sull'abito popolare sardo
le influense riguardano:
colori: scuri, nero, marrone, viola, ecc
tessuti: vastissimo uso di damaschi e sete operate.. indiane, telette..
decorazioni: ricami desunti dai paramenti sacri e dalle tecniche per biancheria,,, massiccio uso di passamnerie seriche... dalla fine 800 anche con perline nere i oridescenti ec
fogge. tendenza a snellire la figura ed a restringere il volume della gonna dalla fine del 1800-
tendenza ad abbinare, anche uniformando i diversi capi...
tendenza ad acquisire giacchette che nascondano o lascino meno in evidenza la camicia

fra quei giaccus e quelli della fine del 1800 usati in città non vi isono differenze apprezzabili ,,anche l'uso di abbottonate in alto e persino anche in basso ,lasciando un "buco" non era assente nella moda borghese..
vellada e spenzu, invece, sebene di provenienza colta, si rifanno ad ambiti vestimentari più arcaici e la vellada segnatamente settecenteschi............

Santo, Santo. Santobevitore ......... Babborcu, ci ha già illuminati al riguardo de "is giaccus", spiegandoci non solo l'origine dell'indumento in se stesso, ma anche l'uso di portarlo parzialmente o quasi aperto.......
L'origine, sembrerebbe appunto moda borghese fine '800.
Babborcu, dice anche:......per bolero s'intende un indumento, STRETTO E SAGOMATO, con maniche discretamente aderenti, aperto sul petto e molto corto in corrispondenza dei lati e della schiena.... se escludiamo .....aperto sul petto.... nessuna somiglianza vi è con is giaccus!
Is spenzus, invece, come li conosciamo noi, sono metà '800! Quindi, ricordi benissimo: prima is spenzus, poi is giaccus e poi ...... is gipponis? La cosa non è chiara! Certo il termine gipponi è più antico, sia di "spenzu" che di "giaccu", tuttavia non ho ancora capito se a Sestu, spenzus e giaccus coesistano, o se coesistono spenzus e gipponis e poi arrivano is giaccus....... insomma un mistero! Da noi ad Elmas, abbiamo prima spenzus e probabilmente in contemporanea ancora gipponis, questi ultimi poi ancora più diffusi quando passa la moda de is spenzus e prima che giunga quella de is baschinas. Is giaccus, rimangono nella memoria popolare ("bistias a giaccu e gunnedda") ma non abbiamo ritrovato nessuna testimonianza materiale al riguardo, ne un pezzo antico e neppure una fotografia con quel tipo di indumento indosso.
Si Mustha, ti confermo is giaccus a Maracalagonis nello stesso periodo di Sestu, tra l'altro molto simili nelle applicazioni ad esclusione de "is corrus e de is pizzus"! Ho già detto, giaccus anche a Sinnai dove però li collocano prima de is gipponis........

Babbo, con te sono offeso perchè non mi hai nominato esplicitamente nell'elenco dei "dotti" ma desumo (più che altro lo spero, anche se non sono "dotto" quanto te, o il moltissimo reverendo Mustha o sua eccellenza Maniscialli o Mastro ampuriesu......) mi abbia inserito nella generalità del tuo "ecc". Scherzo naturalmente! Ma il tessuto "lana in seda" o "lan'e seda" che dir si voglia, dalle tue parti come lo chiamano? Ti volevo dire infine, se è possibile mandarti un messaggio privato, avrei una cosuccia da chiederti!

E poi, e poi......... la mia cara e timida Sardina. Si scoprono gli altarini eh! Anche tu realizzi dei costumi e non ci dici nulla? Dai appena puoi, facci sapere che cos'è la tua specialità sartoriale (sempre che ne abbia una in particolare) sono curioso! Mi spieghi cosa vuoi dire oltrtutto, quando affermi: .....non mi piace troppo parlarne e non sempre chi sta intorno capisce....... ???? Perchè scusa è una cosa di cui vergognarsi??

Ampuriesu, bellissimi i tuoi interventi, si vede proprio che ne mastichi...... Se puoi, riesci a postarci qualche foto così come abbiamo fatto noi campidanesi? Almeno associamo più facilmente i nomi "Lu Jupponi" e la "camisgjiola" agli indumenti specifici.


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 15/10/2009 11:18:04
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Santo, Santo. Santobevitore ......... Babborcu, ci ha già illuminati al riguardo de "is giaccus", spiegandoci non solo l'origine dell'indumento in se stesso, ma anche l'uso di portarlo parzialmente o quasi aperto.......
L'origine, sembrerebbe appunto moda borghese fine '800.


Appunto, sennò ciò che ho scritto come lo potevo sapere?!? Non mi permetterei mai di rivendere come cosa detta da me ciò che è stato già detto da altri (figuriamoci da Babborcu!).
manu79 ha scritto:
Babborcu, dice anche:......per bolero s'intende un indumento, STRETTO E SAGOMATO, con maniche discretamente aderenti, aperto sul petto e molto corto in corrispondenza dei lati e della schiena.... se escludiamo .....aperto sul petto.... nessuna somiglianza vi è con is giaccus!

Di questo me ne ero accorto anche io da un bel pò, appena Mustha e Maniscialli hanno postato delle immagini de su giaccu visto da dietro; infatti, per togliermi ogni dubbio, a suo tempo, avevo chiesto più informazioni, che mi sono state gentilmente fornite. In risposta alla domanda che Musthaioni mi ha fatto, ho scritto ciò che pensavo, non da esperto, perché non lo sono (nella vita faccio tutt'altro, ti assicuro!), ma da persona che prova a ragionare su ciò che vede. Il mio non era un tentativo di dare risposte ma solo di dialogare con gli altri, come si fa in una normale conversazione, cercando di fare il punto attraverso un discorso generale utile a tutti, senza che la discussione si disperda in mille rivoli che vanno ognuno per conto suo. Ciao


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 15/10/2009 11:37:15
Messaggio:

Su invito di Manu vi posto alcune foto con dei giacchini in uso a Monserrato!

Aurelia Putzu Spiga (1858-1881)
[URL=http://img115.imageshack.us/i/scansione0009.jpg/][/URL]


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 15/10/2009 11:49:43
Messaggio:

Tav. LXII dal libro "COSTUMI SARDI" a cura di R. Carta Raspi
edizioni Fondazione il Nuraghe, Cagliari
[URL=http://img26.imageshack.us/i/fotolf.jpg/][/URL]


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/10/2009 12:12:32
Messaggio:

Manu79... grazie per i complimenti ma non sono poi così bravo a masticare tradizioni popolari. So giusto qualcosa sul mio territorio ma niente più, mentre mastico meglio e Babborcu ne sa qualcosa, quando sono seduto in una tavola bella imbandita. Li si che mi do da fare
Scherzi a parte, ti posto qualche foto di la camisgjiola dal lato diritto



e dal rovescio. Questa è la parte interna in broccato di seta (questo di seta non ne ha visto proprio anche perchè l'ho fatta io e quindi so che è di viscosa), ed era la camisgjiola utilizzata dalle ricche ma non prorpio le più agiate del paese.



Le più agiate invece avevano la camisgjiola foderata con questo broccato


Questa è la buttonera con le finte asole d'argento


Su questa foto si intravede lu jupponi in biddutu lunato di seta addosso al manichino con la gonna marrone. Era il più classico di li jupponi e il più usato.
Sparerei in bocca a chi nel museo ha sistemato lo scialle a mo di poncho o di mantellina


Come dicevo ieri, con l'avvento della moda borghese francese, attraverso la corsica i mercanti iniziarono ad esportare bustini e lustrini di ogni genere. Ed ecco che al classico jupponi di broccato, viene applicata una passamaneria di vetro.
Questo è lu jupponi utilizzato dai poveri per il matrimonio e le occasioni importanti. Porta le maniche scampanate dalle quali fuoriesce la camicia. Il davanti è allacciato sino alla base del collo e veniva coperto dallo scialle incrociato sul petto.

Questa invece è la versione meno diffusa e più elaborata.
Porta maniche strette, plissetattura e iniziano a spuntare le pens per modellare la parte che ricade sul seno.

Spero di esser stato chiaro. Se non lo sono stato fatemi sapere e vedo cosa si può fare


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/10/2009 12:14:06
Messaggio:

manu: faccio ammenda dell'omissione... gurda che per me chi ha la pratica può insegnare a chi ha la grammatica,, e tu hai pratica , ma anche grammatica...
comunque, essendo campidanese e non un barbaricino pellita, mi hai perdonato e non sei offeso... da noi il termine lan'inseda concerne alcune stoffe damascate di vari colori che si usano per i grembiali.. ma debbo confessare che non ho mai visto nel nord la laninseda con le decorazioni a fiorellini o motivetti rosa scuro su rigato nero di cui parliamo... ho notizxia di una stoffa simile, forse successiva, in qui vi è il rigato ma non lemicrofantasie , questa stoffa è presente nell'abiro di mamoiada e in quello di quartu del Museo arti e trad ital. di roma, mostra dell'11. ( credo che il termine in origine derivi dalla composizione della stoffa) , a ittiri vengono anche definiti laninseda.. i tessuti di alcuni scialli :una sorta di tibet a superficie molto lustra.. e quei nastri , quasi sempre sul rosa che compongono la "pancerina" del busto...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 15/10/2009 13:06:27
Messaggio:

... Santo ... dici bene .. per quanto mi riguarda .. su giaccu tundu .. (che chiamo impropriamente (?) tipo bolero per via della sua fattura rotondeggiante nella parte anteriore) è successivo a su spenzu .. e cmq questo si differisce anche dall'altro giaccu a taglio diritto (vedi foto postate) .. pur mantenendo degli stessi .. la stessa orlatura a pizzicorrus nella parte inferiore che copre la vita .. e nella parte anteriore .. lungo tutta l'abbottonatura ... salvo poi finire a taglio tondo .. anziché dritto. Che ne dite .. una variante alla moda .. sia a Sestu che a Mara ? .. pur essendo quelli maresi privi di pizzicorrus ? ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 15/10/2009 13:14:40
Messaggio:

... mizzighina Kolipo .. se non imapri a ridurre le foto .. costringendoci a gimcane di lettura .. ti asssicuro che la prossima volta vesto e ti faccio fare .. s'Orku foresu .. e cun su fusti fadeus is contus ... cunprendiu?

.. e anche tu ampuriesu ... in occasione di tavola imbandita .. per te dieta forzata ... al massimo pani e aqua ..

.. a parte gli scherzi ... belle le foto di Kolipo .. e bellissimi gli indumenti di ampuriesu .. complimenti davvero e grazie per averci dato .. virtute e conoscenza .. al riguardo ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/10/2009 13:26:09
Messaggio:

anch'io ho fatti il triplo salto mortale per vedere le foto di kolipo,, in quelle di ampuriesu, essendo indumenti e non foto che si sgranano, ho apprezzato i dettagli..
a margine: ampuriesu mangia, ma conserva una linea invidiabile!! e io lo invidio!!
si: gli indumenti postati da lui sono davvero splendidi ( come in genere tutti i pezzi antichi) e dire che qualche volta si rammarica che nella sua zona non ci sono abiti fastosissimi.. pensi alla "povera" sabry che fa i salti mortali ( anche lei) per raccattare uno straccio di notizia !!!


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 15/10/2009 13:42:13
Messaggio:

mi è venuta una splndida idea!
allora.... io mi trasferisco a valledoria con tutta la mia famiglia per un certo periodo ... quanto basta per dire che ho assimilato le tradizioni.
mi faccio unu gipponeddu come il penultimo o l'ultimo postati da ampu e il gioco è fatto!
si puo?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/10/2009 15:31:11
Messaggio:

sabry chi te lo vieta? poi magari ti trasferisci a sennori da sotro e fai le stesse cose. a ittiri da me, idem... poi nel campidano da mustajoni, manu ecc e nell'oristanese da santo e a nuoro da mekieddu e nugoresu,, così diventi la megasarta di tutti i costumi sardi.. guarda che se passi a sassari e mi avverti prima...caffe' e pasta e poi i "miei" costumi te li faccio vedere...
e.. chiedi ad ampuriesu se merita vederli.. ciao


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/10/2009 15:37:43
Messaggio:

Babborcu... sei gentilissimo e disponibilissimo e ancor di più ospitale ma vedi di accontentarti di un caffè senza pasta per te. Le paste lasciale aglia altri che possono, tu non ne puoi mangiare e lo sai bene
Sabry... vieni pure che problemi di ospitalità in Gallura non ce ne sono affatto. Se poi vuoi realizzare lu jupponi come quelli che ho postato, me lo dici e ti mando il cartamodello.


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/10/2009 15:46:02
Messaggio:

Sabry dimenticavo una cosa... una domenica sono andato da Babborcu insieme a Sostro per ammirare il poco di pezzi del costume di Ittiri che possiede, e non solo... ha iniziato a togliere roba dal mobile. Ha tolto talmente poca roba e tra l'altro di POCO CONTO che Sostro seduto su una sedia con tutto questo ben di Dio sulle gambe, ad un certo punto non si vedeva più.
C'è da rimanere estasiati da quei costumi,; uno che non se ne intende e che non è appassionato li paragonerebbe a abiti comuni e di poco valore, ma uno che sente la tradizione viva dentro l'anima rimane veramente a bocca aperta nel vedere con quanta maestria le donne di una volta riuscivano a confezionare cose del genere. Veramente una goduria...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/10/2009 16:03:30
Messaggio:

ampuriesu! sei davvero un amico!
im primo luogo perchè ti preoccupi della mia salute! in secondo luogo perchè conosci le mie debolezze ed hai capito che sono io che voglio mangiare la pasta con la scusa di offrirla..
poi perchè apprezzi i pezzi più semplici della mia "collezione" e sai che ci tengo molto..
ma , sabry guarda che ho anche i costumi di gala e quelli sono anche troppo ricchi.. e non ho solo cose di ittiri..


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 15/10/2009 17:02:21
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Ciao Babborcu! Ti ringrazio, mi hai consolato! Scusami, ma non per tediarti, non hai risposto volontariamente alla mia richiesta di poterti mandare un MP, hai fatto insomma, "origa de mercanti"..... (come fa Sardina quando le chiedo di dove sia!) o per distrazione ti sei scordato di darmi una risposa, seppur non affermativa?

Santobevitore, dal tuo precedente intervento, mi pare trapeli (potrebbe essere una mia impressione!) un pizzico di fastidio per la mia risposta in cui cito te con i riferimenti di Babborcu. Se ti ho offeso, o se dal modo in cui ho esposto le cose, ti posso in qualche modo aver irritato, scusami ma non era mia intenzione......... Sia chiaro che ogni contributo che noi diamo è utile ma non indispensabile, e come ho già affermato se talvolta non serve per chiarire in maniera esaustiva i nostri dubbi, serve comunque per confrontarci e stimolarci a ricercare meglio ed in altro luogo le risposte alle nostre domande. Considera che la maggior parte di noi, non sono studiosi di costumi di professione (e nella vita fanno ben altro), ma dei semplici appassionati del discorso esattamente come te, come me, come sabry ecc. Spero di non aver frainteso e d'aver chiarito eventuali incomprensioni!

Kolipo! Son felice che tu abbia accettato l'invito! Bellissime le foto! Quella di Aurelia Putzu Spiga, la conoscevo già (se non ricordo male è presente anche nel monumento in campo santo?) L'altra non l'avevo mai vista. Credo che tu abbia già letto tutte le pag. precedenti, che ci sai dire delle mode di spenzus, giaccus, gipponis ecc di Monserrato? Esprimi il tuo parere, insomma partecipa anche tu alla discussione. Un confronto diretto con una realtà molto vicina alla mia, farebbe molto piacere sia a me ma penso anche a Mushayoni.

Sabry, in attesa che tu incominci a confezionare anche per Vallermosa camisjgiolas, jupponis, corittus etc a sa moda cabilla ......potresti postarci anche la foto di una tua zia, che dici abbia un grembiule ricamato simile a quello della foto di Sinnai?

Ampuriesu, grazie mille per le foto! Mi hanno schiarito un pò le idee, sai, parlarndo sempre e solo in astratto e piu difficile interdersi mentre è più facile rischiare che nascano delle incomprensionie. Ma la camisgjola era double face? O per lo meno, lo è quella foderata di broccato blu?

Ciao a tutti!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/10/2009 17:19:27
Messaggio:

MAnu 79... si la camisgjiola è double face.; da un lato il panno rosso con l'argento ed è il lato festivo e di gala e dall'altro il broccato in seta di vari tipi a seconda delle possibilità economiche ed è il lato giornaliero.
Solitamente la si indossa dal lato rosso e mai dal lato in broccato e questo mi addolora anche perchè dal lato giornaliero è molto bella e signorile da vedere e se realizzata con il broccato valido da un tocco di colore al colstume da non sottovalutare.


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/10/2009 17:30:35
Messaggio:

Babborcu mi ha chiesto di postare la stampa di La MArmora dove ha immortalato lu graminatoggju di Tempio Pausania. Si vedono chiaramente i particolari del costume e sopratutto si possono notare le varianti e i mutamenti subiti dell'abbigliamento gallurese dal 700 ad oggi.
Nella stampa si vedono donne che indossano lu cenciu al posto degli scialli di seta, fazzoletti di tela o di seta al collo anziche gli attuali scialli, I busti rigidi con ossa di balena ormai inesistenti sostituiti con un gilet di broccato, le gonne con una ripiega nel cinturino e arricciate anzichè plissetate come quelle attuali, gli uomini che indossano la camisgjiola come le donne, sostituito poi con lu cossu, un gilet doppipetto di orbace, i risvolti di la gabanella in tessuto azzurro invece ora i risvolti sono di velluto nero; un uomo con la berrita bianca che porge un fiore ad una donna... che sia un segno distintivo tra lo sposato e lo scapolo mi viene da pensare questo in merito.
Vediamo cosa dice Babborcu in merito a tutto ciò


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/10/2009 17:37:58
Messaggio:

Giusto per chiarire ulteriormente anche se non molto visibile...questa foto immortala una famiglia di S. Maria Coghinas dove la donna indossa l'abito festivo di Bortigiadas del ceto sociale basso.
Lu jupponi è di biddutu lunato (terziopelo di seta) arricchito nei polsi stretti (modello meno utilizzato, mentre quelli con le maniche scampanate erano più comuni) da un vistoso pizzo che ancora non capisco come sia applicato.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/10/2009 17:57:18
Messaggio:

ampuriesu non era qui chedovevi postare, ma nel post sui nomi dei fiori.. la stampa è "sbiadita" forse l'esecutore vole va fare una berritta rosso chiara..e quello è un giovanotto in cerca di fidanzata.. leggi cosa ho scritto nel post sui fiori ..lu fiori raccumandatu...
mani: mi è sfuggito , hai ragione ... guarda adesso ti do per mp le mie mail private...


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 15/10/2009 21:06:09
Messaggio:

[red]manu79 ha scritto: [/red

Santobevitore, dal tuo precedente intervento, mi pare trapeli (potrebbe essere una mia impressione!) un pizzico di fastidio per la mia risposta in cui cito te con i riferimenti di Babborcu. Se ti ho offeso, o se dal modo in cui ho esposto le cose, ti posso in qualche modo aver irritato, scusami ma non era mia intenzione......... Sia chiaro che ogni contributo che noi diamo è utile ma non indispensabile, e come ho già affermato se talvolta non serve per chiarire in maniera esaustiva i nostri dubbi, serve comunque per confrontarci e stimolarci a ricercare meglio ed in altro luogo le risposte alle nostre domande. Considera che la maggior parte di noi, non sono studiosi di costumi di professione (e nella vita fanno ben altro), ma dei semplici appassionati del discorso esattamente come te, come me, come sabry ecc. Spero di non aver frainteso e d'aver chiarito eventuali incomprensioni!


Manu, tranquillo! Nessun fastidio e nessuna irritazione. Ho voluto soltanto chiarire, perché, in un forum, dove si può solo leggere e non vedere o sentire, può anche esserci il rischio di essere fraintesi. Condivido pienamente ciò che hai scritto, quindi tutto a posto e continuiamo con le nostre piacevoli conversazioni! Saluti


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/10/2009 22:02:22
Messaggio:

Altra oto risalente alla seconda metà dell'800 dove una donna indossa lu jupponi di broccato di seta.
Notate come dicevo in un post precedente, come le maniche della camicia vengono fuori dalle maniche di lu jupponi proprio per essere utilizzate per tergere il sudore. Che schifoooo
Questa donna era senz'altro agiata di famiglia in quanto porta li pindini completi (gli orecchini), e tutti gli anelli previsti dal costume: nella mano sinistra indossa la militaria, un'anello in oro con una piattina sulla quale sono incise le iniziali del marito, nella mano destra ha la manafidi, l'aneddu a un fiori uguale a l'auza di pettu (spilla del petto) e a l'auza di capu (spilla della testa) e infine lu granatu (anello con un grosso granato).



Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 15/10/2009 23:05:07
Messaggio:

Allora da ciò che ho potuto visionare di originale. A Monserrato vi erano diverse varianti di giacchino. Il più diffuso era SU SPENSU....i due che ho potuto visionare sono entrambi di seta viola (però visionando le foto e i racconti dei vecchietti potevano essere marrone-nocciola, verdastro o nero e con la presenza di disegni dello stesso colore a fiorami), molto attillati e irrigiditi davanti con due stecche. Chiuso con ganci fino al collo,asole realizzate con fili d'oro e la pettina lavorata a piccole pieghe.
Le maniche sono guarnite ai gomiti da 2 sbuffi a palloncino di 10-15 cm circa, ornati con trine e piccole frange. i polsini di uno sono rifiniti con broccato e del secondo con terziopelo viola e verde, entrambi chiusi con bottoncini rivestiti dalla stessa stoffa della giacca (penso che siano bottoni di metallo, mi è stato riferito anche l'uso di bottoncini di vetro).

Altro tipo di giacca trovata è SU GIPPONI (però la signora che gli ha in possesso ha origini ogliastrine, infatti erano della madrina di lanusei). Entrambi di colore scuro (marrone e vinaccio) a vita e maniche dritte.

Come risulta dalla foto della sig.Angiolina Surcis (1848-1940) si può notare l'utilizzo de SU GIACCU (appena posso posto la foto). Un giacchino corto, portato aperto, con i bordi arrotondati.


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 15/10/2009 23:19:18
Messaggio:

Elemento indispensabile dell'abito di gala detto FORDALLINU, è la giacca (a Pirri denominata SA VELADA, ma a Monserrato e a Quartu SA BASCHINA). un giacchino color marrone (in un primo momento pensavo all'invecchiamento del velluto nero), aderente corto, prevalentemente senza colletto e con scollatura a V, inferiormente ha un taglio dritto sia davanti che dietro. al collo sono applicati con fiori dorati ed pavoncelle (no come quelli ricostruiti fatti con nastri tirolesi), che pendono fino alla vita con frange di filo d'oro.
Le maniche sono aderenti e corte sino al gomito dove terminano a siguredda.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/10/2009 09:42:47
Messaggio:

ampuriesu: quell'abitudine era diffusa anche nel rinascimento e nel 1600:
esistono prescrizioni di antichi galatei: che sconsigliano di pulirsi la bocca a tavola con il polsino della camicia, di non soffiarsi il naso e detergersi il sudore, idem... ricordo che in una prescrizione si diceva.." e' preferibile, comunque questo all'usare le mani e gli avambracci" ricordiamoci che le forchette erano poco diffuse e i fazzoletti erano spesso un genere di fran lusso che si ostentava e non si usava...
nel seicento un comandante prussiano applico' file di bottoni ( elemento che penso abbia influenzato la moda della nostra bottoniera) alle amniche delle divise perchè i suoi soldati le imbrattavano soffiandosi il naso!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 16/10/2009 10:27:25
Messaggio:

Volevo fare una proposta a tutti gli utenti che partecipano alle varie discussioni sui vari argomenti dell'abbigliamento tradizionale.
Considerato che sia in tessuti antichi e moderni che in abbigliamento tradizionale si parla spesso dei gippones e le sue varianti, perchè non apriamo una nuova discussione dedicata solo ed esclusivamente a questo tipo di indumento?
A mio avviso si sta creando un po di confusione, considerato il fatto che si trovano post in entrambi i forum.
Aprendo un nuovo posto rimane tutto li e per eventuali ricerche o notizie non si deve andare a cercare da una parte all'altra.
Io apro una nuova discussione e che dire.... SEGUITEMI!!!


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 16/10/2009 12:26:14
Messaggio:

viva ampuriesu!!!


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 16/10/2009 12:31:41
Messaggio:

ragazzi non vi conviene invitarmi a mangiare da voi perchè io sono di buona forchetta, mangio e bevo per quattro!! comunque l'invito è ricambiato


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 16/10/2009 18:53:08
Messaggio:

Manu…della mia nuova scoperta le donne di casa se ne sono innamorate e vorrebbero farne una copia…. Cosa suggerisci sarebbe una cosa fattibile trovare questo tipo di passamaneria in vetro...
Per il tessuto non mi pare in seta perché troppo grossa ,posso azzardare che assomiglia come consistenza al raso duchesse…cosa suggerisci…


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 16/10/2009 19:02:56
Messaggio:

.. ciau Mani ... magari sarà una sestese andata a vivere su .. nel crinale ..
.. no dai .. a parte gli scherzi .. posta qualche altra foto perché sono curioso di vedere anche i particolari della parte anteriore lungo i bottoni .. e in quella inferiore attinente alla vita ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/10/2009 19:12:07
Messaggio:

ragazzi: non si stanno monopolizzando le discussioni con gli stessi argomenti ???l e medesime foto adesso compaiono prima in una, poi nell'altra... fermatevi un attimo e pensate se e' il caso di continuare in questa maniera cosi' inorganica...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 16/10/2009 19:29:38
Messaggio:

Beh…pensavo di non sbagliare babbo…non e stato appena richiesto di separare gli argomenti di discussione…in un post si parla di abbigliamento…in un altro di tessuti…anche se le foto sono le stesse…ma domande e argomenti diversi…cosa ne pensi…


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 16/10/2009 19:42:32
Messaggio:

.. dai babbai .. sii indulgente e con uno strppo alla regola .. facciamo in modo che i giaccus a pizzicorrus .. restino inseriti tutti nel medesimo topic ... altrimenti diventa davvero un casotto. Detto questo .. caro babbai .. la prossima volta ritornerò con i quesiti inerenti le parole castigliane e/o catalane che mi pongono dubbi ... anda beni?


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 16/10/2009 19:53:46
Messaggio:

Bel pezzo Mani, proprio un bel pezzo! Concordo con te sul tipo di tessuto, probabilmente raso duchesse, rasatello nero via....... Per quanto riguarda i lustrini, non mi son mai posto il problema se siano reperibili o meno, in quanto nei nostri capi sono sino ad ora del tutto assenti, potri cercare di informarmi, ho bisogno però di un pò di tempo, in quanto al momento ho altri impegni che mi distolgono ahimè dal discorso costumi: magari in commercio qualcosa si trova, forse non proprio di vetro ma di plastica.......... In ogni caso, posta altre foto del giacchino, mi piacerebbe avere una visuale più ampia dell'indumento. A stò punto attendo anche i commenti ed il confronto da parte di Mustha, con i giaccus sestesi.

Visto che è stata aperta una nuova discussione apposita per i giacchini, potremo continuare a discuterne li.....
Giusto Babborcu? Ma Babbo, io sono piu in crisi di te che ogni tanto ti confondi con i nomi e scrivi Mani al posto di Manu, Maty al posto di Musta etc Ma sto benedetto messaggio privato te lo posso mandare? Non è che ti debba chiedere una cosa poi così tanto personale...... Ciao a tutti, a presto!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 16/10/2009 19:59:05
Messaggio:

Dove....le foto le posso postare o...dove...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 16/10/2009 20:04:56
Messaggio:

.. innoi .. happu pediu .. benia a babbai ... pusti torraus a giassu ..


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 16/10/2009 20:10:35
Messaggio:

Mani, postale nella nuova discussione aperta da Ampuriesu "il corpetto femminile e le sue varianti"!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 16/10/2009 20:13:58
Messaggio:

.. bona notti .. fadei cumenti boleis ...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 16/10/2009 20:14:05
Messaggio:

Voila...scusate per la qualità...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 16/10/2009 20:19:53
Messaggio:

.. non c'è che dire .. somiglianza indiscuttibile ... e a questo punto ? ... mani .. pensi che il loro uso fosse alquanto diffuso tra le donne del tuo paese? ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 16/10/2009 20:22:03
Messaggio:

.. ecco l'accostamento ...







Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 16/10/2009 20:25:29
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Voila...scusate per la qualità...




.. o mani guarda qua ..




Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/10/2009 21:15:53
Messaggio:

manu.. mi confondo perchè i vostri nomi sono troppo simili..scusatemi...
certo che puoi mandare l'Mp,, non ti e' arrivato il mio messaggio? li ti ho dato persino due mie mail!! puoi anche far domande personali,,non ho nulla da nascondere
il giacchino è meraviglioso.. di un gusto squisito ..e i confronti che fate ,anche con le foto, secondo me sono pertinentissimi... maquelli non sono lustrini ( che quelle sono le paillettes9 in termine tecnico si chiamano giaietti ,,, perchè imitano un legno vetrificato fossile che cosi' si chiamava... credo che se qualcuno pasa per venezia ne troverà fili in vendita persino nelle bancherelle..

parole spagnole e catalne? ajo' inizia! quel che so ti dico,, ciau


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 16/10/2009 23:27:39
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

.. non c'è che dire .. somiglianza indiscuttibile ... e a questo punto ? ... mani .. pensi che il loro uso fosse alquanto diffuso tra le donne del tuo paese? ..

la persona intervistata racconta che simile a su giaccu della madre ne esistevano altri tre come fattura e decorazione... unu a collor'e caffei...unu in seda a collor 'e fexi...l'altro ancora nieddu a firiasa a collor'e fexi...
Musta per il momento non so altro...devo ancora approffondire il tutto...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 17/10/2009 17:00:36
Messaggio:

mi sapete dire se in commercio esiste la seta cannellata nera...spero di dire bene...per intenderci come quella degli scialli...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 17/10/2009 18:37:48
Messaggio:

many: vuoi dire la sera caneteèe nera, un tessuto morbido,ma sostenuto percorso da tante righine diritte e parallele? se e' quella rassegnati..l'ho cercata l'anno scorso a sassari per riprodurre una gonna che posseggo ( vedessi: e' bellissima quel tessuto pieghettato fittamente " acquista" moltissimo) , ma..a meno che da altre parti ... o qualche manifattura non ne riprenda la produzione


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 18/10/2009 02:51:56
Messaggio:

Mani, se ho capito di che si tratta e non ricordo male, ne dovrei avere un piccolo pezzo recuperato da dei paramenti sacri "scetti ca non c'hiada a bessiri nimmancu unu cossu"........


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 18/10/2009 10:26:32
Messaggio:

manu. ti ho risposto per la quarta volta... i miei messaggi ad altri arrivano... se non ricevi c'è forse qualcosa che non va nel tuo pc... asjo' pero' ...uff!! la tecnologia mi angoscia!!


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 18/10/2009 12:05:36
Messaggio:

Matyson, una piccola curiosità: che tessuto è quello delle gonne de Amoreu che hai citato nella discussione sugli scialli? Inserisco qui la domanda per non divagare troppo nell'altro post (Ampurié, visto che bravo sono?). Saluti


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 18/10/2009 12:39:48
Messaggio:

Durante la ricerca dei giaccus...ne ho trovato uno realizzato con la seta canetè...come babborcu giustamente mi ha corretto perchè io di tessuti ne mastico poco...per questo mottivo ho chiesto....la proprietaria avendo due figlie vorrebbe realizzarne un'altro per non subentrare la gelosia...quando mi permetteranno di fotografarlo posterò le foto...sperando che abbia azzeccato la stoffa con cui è stato realizzato...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 18/10/2009 15:12:20
Messaggio:

amoreu--- se intuisco corrisponde all'italino antico amoerro--- ovvero una faglia ( un cannetè più sottile) marezzata o meno
a ploaghe è definito ammesinu --- da ormesino-- seta orifinaria di ormuz... in goceano viene definita tabiu--- da tabi'---- sono stoffe con lievi sfumature di differenza , imparentate che poi nel linguaggio vernacolare si"confondono"- mani ci sono gonne fatte tutte di quella stoffa ? e' nera?
bravo santo! anch'io temo ampuriesu! emagari quando ha un po' ragione accende l'ira del giusto..


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 18/10/2009 15:13:09
Messaggio:

Ragazzi...chi mi sa dire il nome e la composizione di questo tessuto...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 18/10/2009 15:18:59
Messaggio:

babborcu ha scritto:

mani ci sono gonne fatte tutte di quella stoffa ? e' nera?

Babbo...no per il momento gonne di seta canetè non mi sono passate stotto gli occhi...ma piccole cose come unu giaccu...parti retrostanti de buscaccas...


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 19/10/2009 11:06:07
Messaggio:

babborcu ha scritto:

amoreu--- se intuisco corrisponde all'italino antico amoerro--- ovvero una faglia ( un cannetè più sottile) marezzata o meno


Era esattamente quello che sospettavo e volevo una conferma. Da noi questo tessuto si usava per confezionare gonne di un certo pregio. La stoffa era detta armué - una specie di via di mezzo tra amoerro e moiré credo - ma il nome più diffuso per designare questa gonna era unnedda a malladas, per via delle onde che si "muovevano" come quelle del mare. In casa ne abbiamo una color celeste-grigio.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 19/10/2009 11:51:10
Messaggio:

azzardo, non conoscendo la tua parlata , santo, malladas vuol dire macchiate? bagnate? oppure battute col maglio? picchiate? <: ecco: le "onde" nell'amoerro antico erano impresse , a volte a caldo, con magli e matrici di legno, tantoche' se la stoffa si lavava perdeva le onde.. donde la delicatezza e donde la reputazione come cosa di lusso, a parte il costo... nel sasarese è poco usata: ricordo alcuni busti di osilo.. ma era usatissima a ploaghe sia per l'azzurro del manto, sia per le pezze delle maniche giubbetto ( solitamente bianche o crema) sia per la balza della gonna.. in alternativa andavano dlle faglie "armate" ossia con fili d'oro o d'argento lamellare inseriti nella trama o nell'ordito che si intravvedono quando la persona o la luce si muove( segno di gran lusso e di famiglie "potenti")

tipico, comunque e' quello nei vari toni del rosso cupo o cremis dell'abito festivo delle donne di nuoro...


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 19/10/2009 14:40:01
Messaggio:

Babbo, is malladas sono le onde del mare (o le onde che il soffio del vento produce nei campi di grano). Si tratta di un tessuto, arrivato alla fine della Prima Guerra mondiale e diventato più diffuso negli anni '20. I colori più diffusi erano il color crema, il verde e il rosso cupo. Più rari il marron e il grigio azzurro di cui posto le foto. Si tratta della gonna usata da una mia nonna per il suo matrimonio, anno 1943. Essendo quello un periodo terribile, non si riusciva a trovare nulla, così questa stoffa fu fatta acquistare, fortunosamente, a Cagliari.




Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 19/10/2009 17:51:43
Messaggio:

grazie... santo.. vedi cosa vuol dire non conoscere le lingue?
sei sicuro che la stoffa non fosse gia' sintetica.. e' molto bella pero'... il grembiale e' dipinto? ciau


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 19/10/2009 20:42:06
Messaggio:

Bè, ora conosci una parola in più, così, quando parlerai con un cabrarese non ti farai cogliere alla sprovvista!
Non so se sia sintetica, purtroppo però comincia a deteriorarsi. Che dici?
Esatto, il grembiule è dipinto e risale agli anni '20. Quello che abbiamo a casa è più semplice di questo, gentilmente concesso in prestito...Ciao


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 19/10/2009 21:32:55
Messaggio:

il grembiule e' molto bello..anche la gonna,,se si sta deteriorando e'buon segno,,deve essere seta! non conoscevo gonne di questo tipo e colore a cabras,, a naso le avrei collocate nell'iglesiente,, vedi, non solo con le parole non si finisce mai di imparare! grazie santo!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 20/10/2009 18:15:32
Messaggio:

........ Matyson, una piccola curiosità: che tessuto è quello delle gonne de Amoreu che hai citato nella discussione sugli scialli? Inserisco qui la domanda per non divagare troppo nell'altro post (Ampurié, visto che bravo sono?). Saluti........

Dal momento che Maty è un pò latitante in questa discussione vi dico io quel che so e ciò che ho visto delle gonne de amureu di Selargius. Si Babbo e Santo, avete intuito benissimo l'origine del termine amureu; come dice Babborcu da ammoerro ossia "Marezzato o Moiré. Tessuto dai riflessi a onde o meglio dalle striature o venature del marmo o del legno prodotti mediante una speciale calandratura ..." Queste sono le stesse conclusioni a cui è giunto chi a selargius ha rivalutato questa tipologia di abbigliamento. Ad onor del vero però le gonne antiche che son rimaste de "su bistiri de amureu" abbinate a is gipponeddus (o cipponeddus a sa cerexina), non sono confezionate con quel tipo di tessuto ma in raso a "stuggius" e "gravellus" o "fruccaxias" color marroncino o in seta bordeaux e nera o bordeaux e verde etc., insomma negli stessi tessuti dei deventalis "buoni". Può esser che in antico si utilizzasse il moirè oppure che il termine "amureu" sia utilizzato impropriamente per designare quel tipo di abbigliamento...........
Quelle gonne sono diffuse un pò ovunque e anche da noi ad Elmas in abbinamento con is gipponeddus costituiscono quello che noi chiamiamo "bistir'e seda" (realizzato in seta o lan'e seda). Is gipponis sono spesso realizzati nello stesso tessuto della gonna ed arricchiti da applicazioni di nastri Bindels.

Mani potresti descrivere il tessuto dell'ultimo giaccu che hai postato in fotografia (è liscio, stampato, peloso, spesso ,sottile......)? Ciao a tutti. A presto!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 20/10/2009 18:29:31
Messaggio:

maniscialli ha scritto:

Ragazzi...chi mi sa dire il nome e la composizione di questo tessuto...


Il tessuto è sottile...il motivo in risalto...al tatto e morbido e liscio...non riesco a capire se sia seta o cotone setificato...


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 20/10/2009 19:16:37
Messaggio:

manu79 ha scritto:

........ raso a "stuggius" e "gravellus" o "fruccaxias" color marroncino o in seta bordeaux e nera o bordeaux e verde etc., insomma negli stessi tessuti dei deventalis "buoni". .



Manu per caso la stoffa che descrivi è questa...si usava anche da noi con gli stessi nomi e colori...


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 20/10/2009 19:51:32
Messaggio:

manu79 ha scritto:

........ Matyson, una piccola curiosità: che tessuto è quello delle gonne de Amoreu che hai citato nella discussione sugli scialli? Inserisco qui la domanda per non divagare troppo nell'altro post (Ampurié, visto che bravo sono?). Saluti........

Dal momento che Maty è un pò latitante in questa discussione vi dico io quel che so e ciò che ho visto delle gonne de amureu di Selargius. Si Babbo e Santo, avete intuito benissimo l'origine del termine amureu; come dice Babborcu da ammoerro ossia "Marezzato o Moiré. Tessuto dai riflessi a onde o meglio dalle striature o venature del marmo o del legno prodotti mediante una speciale calandratura ..." Queste sono le stesse conclusioni a cui è giunto chi a selargius ha rivalutato questa tipologia di abbigliamento. Ad onor del vero però le gonne antiche che son rimaste de "su bistiri de amureu" abbinate a is gipponeddus (o cipponeddus a sa cerexina), non sono confezionate con quel tipo di tessuto ma in raso a "stuggius" e "gravellus" o "fruccaxias" color marroncino o in seta bordeaux e nera o bordeaux e verde etc., insomma negli stessi tessuti dei deventalis "buoni". Può esser che in antico si utilizzasse il moirè oppure che il termine "amureu" sia utilizzato impropriamente per designare quel tipo di abbigliamento...........
Quelle gonne sono diffuse un pò ovunque e anche da noi ad Elmas in abbinamento con is gipponeddus costituiscono quello che noi chiamiamo "bistir'e seda" (realizzato in seta o lan'e seda). Is gipponis sono spesso realizzati nello stesso tessuto della gonna ed arricchiti da applicazioni di nastri Bindels.

Mani potresti descrivere il tessuto dell'ultimo giaccu che hai postato in fotografia (è liscio, stampato, peloso, spesso ,sottile......)? Ciao a tutti. A presto!


eccomi Manu... scusa hai ragione son stato un po latitante quì ma cerchero di recuperare... vi posto le foto di seguito... abbiamo scoperto tutta una serie di gonne dette de Ammureu... ma quando sono andato dal nostro sarto Ignazio abbiamo scoperto tuttto un mondo su questo tipo di gonne e non solo che Ignazio aveva già scoperto prima di noi e sviluppato! abbiamo molto pezzi conservati e tante memorie di donne che ci hanno raccontato che prima di quella de Abordau si utilizza quella de Ammureu...

in futuro organizzeremo una bella mostra con Ignazio e vi inviteremo tutti a vedere i vari capi scoperti... sottolineo scoperti da noi a selargius... non sto dicendo che si utilizzavano solo da noi! e sottolineo...


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 20/10/2009 20:11:12
Messaggio:

eccole



Autore Risposta: matyson
Inserita il: 20/10/2009 20:18:51
Messaggio:

in effeti le gonne de ammureu vere e proprie sono pochissime... una ricostruita, con il tessuto del quale hanno parlato MAnu, Babborcu e altri la sta acquistando una ragazza del nostro gruppo e appena posso vi posto la foto.
il temine con il quale si identificano queste gonne (AMMUREU) è diventato indentificativo, scusate il gioco di parole, anche per quelle gonne che effettivamente non sono fatte con quel tessuto!
comunque Manu bellissima analisi sui pezzi di selargius. noto che hai visto sicuramente tanto. ma da chi?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 21/10/2009 00:33:56
Messaggio:

manu...ho presente la stoffa a "stuggius" a "gravellus" ma per quella a "fruccaxias" quali intendi...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 21/10/2009 00:48:34
Messaggio:

....... Manu per caso la stoffa che descrivi è questa...si usava anche da noi con gli stessi nomi e colori........


Si Mani il tessuto è proprio questo io oosseggo di quel tessuto la tasca ed un grembiule (sono due marron di tonalità differenti)



Mani hai notato, il grembiulino e la fascia a denti di sega celeste-azzurrina, sono dello stesso tessuto. Un grembiule uguale a quello era presente anche da me ad Elmas. Finora ho visto il tessuto "a stuggius" (sono quelle specie di caramelle con la carta arrotolata alle estremità.....) in quattro colori: nocciola (marron chiaro), marron più scuro, celeste(azurro) e viola. Quest'ultima tonalità, l'ho vista alcuni anni fa a Sestu: si trattava di un grembiule, non ricodo bene se fosse viola-rosso o viola liturgico. Ne ho parlato anche da poco proprio in occasione della mostra sestese, e qualcuno mi ha detto che non essendo presente nell'esposizione, il capo era sicuramente di qualche privato. Mustha, ne sai qualcosa?


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 21/10/2009 01:07:50
Messaggio:

Matyson ha detto:.........abbiamo molto pezzi conservati e tante memorie di donne che ci hanno raccontato che prima di quella de Abordau si utilizza quella de Ammureu......

Matyson, conosco benissimo questa teoria, ma siamo sicuri?



Questa è una donna di Sestu, che dal giacchino e dalla lunghezza del grembiule , presumo indossi un'abbigliamento primo novecentesco (forse anche inoltrato......). Mustha illuminaci!!!!!
Non ha su bordau, ma una gonna verosimilmente de "amureu".
Certo, la foggia dei grembiuli che voi avete, fa pensare alla moda più antica (molto corti e strettissimi in vita, di forma quasi trapezoidale) e altresi vero che in alcuni posti i grembiuli si sono allungati nel tempo ma mai fino a raggiungere il bordo inferiore della gonna, rimanendo anzi talvolta meno stretti in vita ma sempre abbastanza corti.

Matyson, ci sai dire alcune date di nascita delle propietarie di questi indumenti? Quella marroncina era di una tua bisnonna, ho capito bene?
Giusto per ragionare un pò; anche io ho sempre ipotizzato l'utilizzo delle gonne in seta prima dell'arrivo de su bordau, in contemporanea ed anche successivamente..... credo che si affiancasssero a quelle più antiche rosse, di scarlato o saia..... Non credo che sia casuale il successo de su bordau, e la plissetattura sulla riga rossa.....


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 21/10/2009 02:32:43
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Matyson ha detto:.........abbiamo molto pezzi conservati e tante memorie di donne che ci hanno raccontato che prima di quella de Abordau si utilizza quella de Ammureu......

Matyson, conosco benissimo questa teoria, ma siamo sicuri?



Questa è una donna di Sestu, che dal giacchino e dalla lunghezza del grembiule , presumo indossi un'abbigliamento primo novecentesco (forse anche inoltrato......). Mustha illuminaci!!!!!
Non ha su bordau, ma una gonna verosimilmente de "amureu".
Certo, la foggia dei grembiuli che voi avete, fa pensare alla moda più antica (molto corti e strettissimi in vita, di forma quasi trapezoidale) e altresi vero che in alcuni posti i grembiuli si sono allungati nel tempo ma mai fino a raggiungere il bordo inferiore della gonna, rimanendo anzi talvolta meno stretti in vita ma sempre abbastanza corti.

Matyson, ci sai dire alcune date di nascita delle propietarie di questi indumenti? Quella marroncina era di una tua bisnonna, ho capito bene?
Giusto per ragionare un pò; anche io ho sempre ipotizzato l'utilizzo delle gonne in seta prima dell'arrivo de su bordau, in contemporanea ed anche successivamente..... credo che si affiancasssero a quelle più antiche rosse, di scarlato o saia..... Non credo che sia casuale il successo de su bordau, e la plissetattura sulla riga rossa.....


Manu è una teoria dell'ormai mio Guru Ignazio ma è anche una teoria che le nostre nonne hanno sempre espresso... la verità e che poi l'utilizzo almeno tra la fine dell'800 e inizi del 900 era parallelo a quello del tessuto de Abordau...

il colore della gonna che ho postato sono un turchese per il grembiule e tebacco per la gonna... è bellissima e mene sono innamorato... stiamo cercando questo tipo di tessuto, Ignazio non riesce a trovarlo per suo grande dispiacere, perchè devo fargliela riprodurre per la mia compagna!
il grumbiule è cortissimo ma è una moda che noi abbiamo sempre detto Selargina... lo so che mi dirai che anche in altri posti ecc ecc... ora li stiamo riproducendo tutti così corti...
appena posso vi postero un'altra gonna sempre con il grembiule corto turchese ma la gonna è de Ammureu, ma quello vero, di colore rosso... l'ha rifatta Ignazio seguendo i consigli di una vecchietta che gli ha spiegato per filo e per segno com'era... è un'opera d'arte...

mia bisnonna dovrebbe essere nata negli anni 60/70 dell'800 non sono sicuro e dovrei sentire mio padre! comunque siamo li! ti farò sapere meglio... l'altro abito nero e "viola" è sempre di fine 800 e penso anche coetaneo di quello tabacco!
ignazio è in possesso di una gonna nera e verde fatta con il tessuto degli scialli! vi posterò anche quella!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 21/10/2009 10:15:03
Messaggio:

Manu…anchio per il momento ho visto questo tipo di stoffa in grembiuli e busciaccas…a gravellus per via della qualità del fiore stampato…a stuggius per l’assomiglianza dei disegni sopra i gambi dei fiori a stuggius de agus…ma a fruccaxias non ricordo di averne mai visto…Anch’io ho notato il colore del grembiule identico alla decorazione della gonna…molto bello…la gamma dei colori era molto vasta… nella zona dell’iglesiente ne venivano usate di svariati colori…se riesco a trovare le foto le posto…posto quella di una gonna color verde del costume di S.Antioco...(Costumi di Sardegna –Chiara Samugheo)...da loro questo tipo di gonna e stoffa come si chiamerà …


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 21/10/2009 14:37:59
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Si mani, ai colori da me elencati, occorre aggiungere anche il verde. Mi ero scordato della gonna di Sant'antioco nella vecchia pubblicazione dell'unione........
Il tessuto a fruccaxias è sempre lo stesso solo che evvidentemente è stato assimilata "quella sorta di caramella con la carta ritorta alle estremita", non agli astucci degli aghi ma appunto a "is fruccaxia", dei piccoli forchetti e da qualche parte credo, anche sa cannuga per tagliare i fichi d'india. Comunque sia è una versione che mi ha dato solo una persona e il nome più conosciuto e "a stuggius". Ciao!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 21/10/2009 15:05:40
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Manu…nella stoffa della gonna de amureu se noti i motivi ambo le estremità (quelle che tu chiami per intenderci caramelle) nelle etremità terminano con una sorta di piccoli rombi…
Per quel motivo venivano chiamati stuggius per la rassomiglianza di alcuni astucci per aghi…
Forse a " fruccaxias" come dici tu ”quella sorta di caramella con la carta ritorta alle estremita"
È la stoffa color tabacco che ho postato io…se noti chi sono delle differenze…Ciao!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 21/10/2009 15:45:03
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Si , si Mani hai ragione!!!!! Sono uguali per il motivo ma fondamentalmente differenti per gli elementi che lo compongono. Quella che hai postato tu è piu verosimilmente a Fruccaxias, (fruccaxia, frucconi, con due denti, "uncini".....) oltretutto anche il fiore è similissimo ma i petali sono appuntiti. L'altra invece è verosimilmente a "stuggius". Ciao!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 21/10/2009 16:12:35
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e' una mia impressione..ma le gonneche mostrate... quella dell'ultima foto in bianco e nero e' lampante,,, sembrano ricalcare,, cosi' come a iglesias, le gonne amplissime in uso nella moda colta tra il 1859 ed il 1870 circa.. gli stessi colori non sono del "sostrato" del vestiario tradizionale sardo"cassico.." e' indubbio che parallelamente alle gonne di alta gala di scralatto se ne usassero di seta.. vedi su vardellinu... che potrebbero aver dato l'impulso all'uso di gonne di seta in colori di moda e con stoffe meno costose di quei broccati,...
credo che l'adozione del bordau , oltre che dalla facilità di pieghettalo , sia motivata, come dite , dal fatto che diventa rosso.. ho sempre avuto l'impressione ( a naso) che le ricche non lo portassero anche queotianamente e che portassero gonne rosse di saietta, di panno meno pregiato della grana--- èer cui per le popolane il bordatino era un modo di arrivare più o meno alle gonne rosse dei ricchi.. ma non copletamente, per via della differenza della stoffa e della presenza del blu... in un gioco di non è come quello dei ricchi,, si assomiglia soltanto... i meccanismi di emulazione fra le classi a volte funzionavano in questo modo...
fermando l'attenzione sul sassarese, a tissi ad ossi , si usavano gonne simili .. e in queste ritornano le fasce decorative a due palmi dall'orlo... li quelle gonne erano usate con i busti e giubbetti "classici" da donne che tendevano ad innovare l'abito tradizionale introducendo
gonne tipo quelle cittadino, ma i colori prediletti erano il viola polvere, il rosa antico, il ponso'...
successivamente le stesse donne adottano le gonne ,a coa de puzone, piuttosto strette e con un ventaglio di pieghette in vita. dietro, sia in stoffe violacee o nere sia in stoffe scure stampate... senza grembiali...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 21/10/2009 17:37:30
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..............successivamente le stesse donne adottano le gonne ,a coa de puzone, piuttosto strette e con un ventaglio di pieghette in vita. dietro, sia in stoffe violacee o nere sia in stoffe scure stampate... senza grembiali.........

Si Babborcu, nella stessa casa Ligas, era presente anche un manichino con indosso un'abbigliamento del primo novecento e la gonna era dello stesso tessuto di cui ho discusso con Mani "a stuggius" per intenderci, solo che non aveva il grembiule. Il tessuto in questione ha quindi una vita molto lunga.........

Matyson, potresti gentilmente postarci anche la foto dell'abito di cui parlo? Grazie.


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 21/10/2009 19:18:24
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ecco Manu! a tua disposizione!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 22/10/2009 09:58:10
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ho due dati interessanti sui bordati: si trovano in : A.G. Milia, in nombre de dios amen.. gli atti notarili di bosa dell'archivio di stato di nuoro dal1779 al 1848... uscito l'anno scorso pp. 59-60... 1802... bordatino azul di francia azul lineado blanco..
1845... bordato rosso di francia....bordato bianco qudrigliato... nel volume dalla descrizione generale delle gonne non pare che questa stoffa fosse destinata a gonne.. ma non si può escludere. totalmente
scialli ( ampuriesu sta buono!) l'autore li segnala dalla seconda dcade dell'800... importati frangiati sino al 1845 casecci di lana... e in diverse stoffe e colori seta, nobiltaà, seta cotonata, madras, tulle colori rosso, caffe' giallo azzurro, neri fiorati... pag 50.. ( questa notizia fu gia indicata da leonardo in qualche parte del forum)..


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 22/10/2009 10:40:48
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Scialli....?


Autore Risposta: leonardo
Inserita il: 22/10/2009 12:33:59
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Si, scialli. Anzi sciallo (singolare). "Inventario dei beni ed eredità lasciati dal fu Giovannino Baldini di questa Città di Bosa". 4 ottobre 1813. .....uno sciallo bianco......uno sciallo quadrigliato........uno sciallo di nobiltà nero. E ancora: "Inventario e descrizione dei beni ultimamente lasciati dalle fu Nobile Donna Maria Vincenza Demontis eseguito dal di lei vedovo marito Nobile Don Battista Uras della Città di Bosa". 29 aprile 1817. .....uno sciallo rosso reali 12..... uno sciallone vecchio color caffè soldi 7 e mezzo. Ancora: " Inventario di merci che fa la Signora Maria Francesca Spada, lasciate in fondo di bottega dal suo difonto marito il Signor medico Salvatore Demuro Filia quali venivano governate dal suo nipote Salvatore Demuro Cocco. Bosa 6 settembre 1819. ..... più 99 fazzoletti scialli a diverse righe e colori....
"Inventario e descrizione dei beni lasciati dalla Ill.ma Signora fù Donna Maria Antonia Passino di Bosa. 13 dicembre 1823. ...uno scialletto di maglia di seta a fiori.... uno sciallo di seta quasi inservibile.....uno sciallo di Madras bianco molto usato
"Inventario dei beni lasciati dai diffonti giugali muratore Giuseppe Simone Murgia e Maria Maddalena Carta Marras di Bosa. 18 ottobre 1827.....uno sciallo di seta con la sua cuffia....uno sciallo giallo di tullo di seta.
Segnalo inoltre .... un fazzoletto da perra per coddos bordato.... Bosa 10 luglio 1827. Ciao.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 22/10/2009 16:08:04
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Un'altra gonna della tonalità dell'azzurro...se nel campidano di cagliari...Selargius...queste gonne venivano chiamate de amureu...la definizione nell'iglesiente quale è ?


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 22/10/2009 16:18:38
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bellissima Maniscialli!
a Selargius si generalizzava utilizzando il termine Ammureu per identificare quel tipo di gonne fatte con tessuti di seta (de seda) o che richiamavano quest'ultima per effetti colore ecc.
io non ti so aiutare... e vorrei saperlo pure io!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 23/10/2009 01:41:07
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Mani, bellisima gonna di tessuto "a stuggius" in tonalità azzurra. Scusa ma è sempre il costume di Sant'Antioco o si tratta di Iglesias? Son curioso anche io, avranno un nome specifico anche da altre parti queste gonne?


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 23/10/2009 08:57:20
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Manu...non posso essere più preciso...si tratta di una fotografia 1976...
si potrebbe forse capire dalle mantiglie...forse...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 23/10/2009 09:12:55
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a me paiono di sant'antioco... anche se la cappa di panno, come certamente saprete,si usava anche ad iglesias

segnalo che, forse non a caso, a uri ed ittiri stoffe di seta a fiorami con effetti damascati ..non con quei vostri disegni pero', usate per i grembiali , vengono dette moir fioradu--- pur non essendo "amoerri o marezzati"..


Autore Risposta: laier
Inserita il: 23/10/2009 09:46:12
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sono di S.Antioco
quel panno si chiama Pannicciu de coro', ad Iglesias veniva usato dalle proprietarie terriere ma solo con la gonna rossa (o verde come nei costumi ritrovati a Roma) di orbace (solitamente) e si chiamava Mesu Grana


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 23/10/2009 11:19:49
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il pannicciu esisteva in tre principali colori: bianco. celeste, verde acqua... la" gonna di roma" e' di un verde tanto scuro che sembra quasi nero, la cuffia è celeste...
anche a sant'antioco si usa la gonna di mesu grana, ma e' solitamente abbinata ad un grambiale pesante, nero, pieghettato ed alla cappa celeste... e' la cappa verde acqua che si abbina con le gonne di seta...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 23/10/2009 16:26:09
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Ho scritto precedentemente: ........Sul discorso poi de su bordau utilizzato dalle due donne: a cavallo tra l'ottocento ed il novecento c'era chi utilizzava due canoni vestimentari diversi a seconda delle occasioni. Così alcune donne utilizzavano gunneddas de bordau per la domenica e abiti più signorili in qualche cerimonia piu importante. Talune pur conservando tutti i canoni tradizionali dell'abbigliamento, sopratutto tra le donne nate intorno al 1880 non hanno mai portato gunneddas de bordau perchè ormai essendo anche " su bordau" una moda, questa era già in fase di declino e vestivano si, con gipponis e giaccus ma con gonne di teletta, indiana o tessuti serici (QUINDI QUASI UN RITORNO A PRIMA CHE FACESSE LA SUA COMPARSA SU BORDAU) ecc.

Insomma, gonne in seta o de amureu che dir si voglia, sia come abbigliamento antico, sia come abbigliamento di transizione (prima, durante e dopo su bordau). Le gonne sulcitane, si differenziano da quelle selargine perchè sono a pieghe sciolte, onde per cui molto ampie........ Su bistir'e seda che noi abbiamo, ha la gonna a pieghe sciolte, purtroppo non sappiamo se fosse così in origine o se per una "cura troppo eccessiva" dell'indumento da parte degli attuali proprietari, si sia proceduto in tempi recenti a stirare la gonna magari prensentante delle pieghe non più "a regola d'arte".

Matyson appena puoi manda le foto che cia hai promesso: s'amureu verde e nero, la riproduzione della gonna color tabaccoe di guella marezzata rossa.....
Grazie . Ciao a tutti!


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 23/10/2009 18:14:33
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Ho scritto precedentemente: ........Sul discorso poi de su bordau utilizzato dalle due donne: a cavallo tra l'ottocento ed il novecento c'era chi utilizzava due canoni vestimentari diversi a seconda delle occasioni. Così alcune donne utilizzavano gunneddas de bordau per la domenica e abiti più signorili in qualche cerimonia piu importante. Talune pur conservando tutti i canoni tradizionali dell'abbigliamento, sopratutto tra le donne nate intorno al 1880 non hanno mai portato gunneddas de bordau perchè ormai essendo anche " su bordau" una moda, questa era già in fase di declino e vestivano si, con gipponis e giaccus ma con gonne di teletta, indiana o tessuti serici (QUINDI QUASI UN RITORNO A PRIMA CHE FACESSE LA SUA COMPARSA SU BORDAU) ecc.

Insomma, gonne in seta o de amureu che dir si voglia, sia come abbigliamento antico, sia come abbigliamento di transizione (prima, durante e dopo su bordau). Le gonne sulcitane, si differenziano da quelle selargine perchè sono a pieghe sciolte, onde per cui molto ampie........ Su bistir'e seda che noi abbiamo, ha la gonna a pieghe sciolte, purtroppo non sappiamo se fosse così in origine o se per una "cura troppo eccessiva" dell'indumento da parte degli attuali proprietari, si sia proceduto in tempi recenti a stirare la gonna magari prensentante delle pieghe non più "a regola d'arte".

Matyson appena puoi manda le foto che cia hai promesso: s'amureu verde e nero, la riproduzione della gonna color tabaccoe di guella marezzata rossa.....
Grazie . Ciao a tutti!


allora Manu... ti posto la gonna verde e nera... "notate il tessuto anche se la foto è un po piccola"... quella color tabacco l'avevo già postata per quella marezzata ci vorrà ancora un po di tempo perchè Ignazio sta eseguendo gli ultimi accorgimenti in vista dell'acquisto da parte di una ragazza del mio gruppo... la posterò al più presto


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 24/10/2009 01:01:03
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Matyson, se puoi cerca di postare delle foto migliori per s'amureu nero e verde: io già lo conosco, è veramente bello e merita d'essere apprezzato anche dagli altri amici del forum! Oltretutto, mi pare avesse anche su gipponi dello stesso tessuto, o mi sbaglio?

Insomma, nessuno sa come veniva chiamato altrove il nostro tessuto a stuggius e fruccaxias?
Babborcu, potresi gentilmente spiegare meglio cosa s'intende per grana e mesu grana: si tratta della saya o saietta? E se "pannicciu" è il nome del tessuto "de corò" cosa sta ad indicare ? Grazie!!!!!


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 24/10/2009 02:22:52
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lo so che la conosci... ma purtroppo non ho altre foto di questa gonna... appena posso crcherò di farne altre! volevo ricordare che il tessuto sembrerebbe quello degli scialli enon lo ho mai visto da un'altra parte! si questa gonna ha anche su Cipponi dello stesso tessuto
ma è ancora in mano ai suoi proprietari... che prima lo erano anche della gonna... ma so che Ignazio riuscirà a farsela dare
provo a postare questa...peccato... queste foto non le rendono giustizia!

poi provo anche questa...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 24/10/2009 15:19:47
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la gonna verde e nera e' davvero bella... èmolto interessante l'oscillazione ed il corso e ricorso del bordato,delle sete e delle tele..non e' il solo caso.. il discorso del panno, saia, grana, coro' e' complesso... appena avro' tempo e avro' deciso come sintetizzarlo efficacemente ve lo faro'.. presto eh!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 26/10/2009 07:28:18
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Mat...la stoffa della gonna nera e verde è molto bella e particolare...come tessuto e disegni non si accosta alle altre gonne di amureu... per via dei due colori...ma le gonne de amureu selargine non erano di colore unico...e i motivi del tessuto erano tono su tono... mi sapresti dire in quale anno è stata confezionata...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 26/10/2009 10:03:52
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riprendo il discorso sulla grana.. perchè credo che lo troverete interessante--
nell'antichità la tintura PERMANENTE con alcuni colori era diffilicissima, dispendiosa, costosa.. soprattutto per le tonalità più vivaci di alcuni colori... il rosso era forse il principale, a parte i significati simbolici ( fuoco, sangue, vita, calore, sangue del cristo) esso era scelto per le vesti importanti ed era lo status simbol dei "vip"
nel mediovevo e nel rinascimento, dimenticate le tinture porpora dell'antichità classica il rosso cremis o scarlatto era ottenuto da piccoli insetti KERMES parassiti di querce che si trovavano in spagna francia e alcune zone italiane...
la quantità di insetti necessari per il processo di tintura
era enorme e pertanto le tinture con il kermes pregiatissime..
con la scoperta dell'america gli spagnoli vennero in contatto con un altro insetto colorante.. parsassita di certi cactus ,la cui grana cocclinigliae era usata dai nativi per un rosso bellissimo , scarlatto... questo tipo di colorante, prezioso, divenne una risorsa che la potenza spagnola sfrutto' con attenzione... le stoffe colorate in GRANA erano molto preziose..... con il xix sec. si ritrovarono altri sistemi chimici per ottenere colori vivaci e, con Relativa facilità anche il rosso..... questo porto' al tramonto dei vecchi sistemi di tintura ed all'acquisizione di abiti rossi da partedi individui non aristocratici, con una inesorabile discesa per classi sociali..
( sto sintetizzando ovviamente!) per questo la moda classi dominanti e borghesi rinuncio ai colori vivaci ( volgari) per il nero e colori scuri ( anche il nero permanente era difficile da ottenere eh!) direi che il sardegna, ancora agli inizi dell'800
e per i centri più conservativi la moda del colore vivace per segnare la festa ed i ceti "abbienti" ( entro quelle piccole comunità) abbia resistito a lungo...
ora (premettendo che presso ogni comunità esitono situazioni diverse e "variazioni" ) succede che le stoffe scelte per alcuni colori ( nel caso del rosso vivo i panni migliori) finiscano per prendere il nome del colore.. per cui "iscralattu iscrallatta, grana e mesu grana" in realtà esistono panni azzurri, gialli e neri della medesima qualità che in qualche caso conservano il nome del cromatismo...
non direi che la saia sia da confondere con lo scarlatto e la grana... ( la saia era più scadente) perchè in moltissimi casi trovo: corittu... su dossu de saia, sas manigas de iscrallatta (perchè la parte coperta dal busto o corsetto era fatta al risparmio in stoffe meno care)
colore.. e' il nome del rosso vivo in spagnolo... probabilmente
indicava il panno scarlatto....
in ogliastra il nole colore e' dato alla cappa di panno rosso..ad orgosole l'abito di festa ( che prevede il giubbetto di scarlatto) e' detto sa 'e colore... ma per iglesias il sulcis ecc e' possibile che coroi sia rimasto al tipo di panno( una sorta di castorino) aldilà del cromatismo....
Hah! mesu grana forse indica una stofffa grana più leggera o di minor pregio... oppure potrebbe derivare da un intiero abito che, prevedeva in origine molti indumenti in scarlatto e che poi si sono ridotti alla sola gonna ( es: a ploaghe su mesu velludu definisce un abito con la gonna di panno ma il giubbetto di velluto)
pannicciu.. anche questo deriva da panno.. ma in questo caso il nome del tessuto ha finito per denominare l'indumento... non dimentichiamoci l'iberico panuelo...
( in logudoro... su furesi ( l'orbace) indica non di rado la gonna d'orbace)
come vedete l'intrico lessicale nel nostro abbigliamento tradizionale e' complesso e a volte non uniforme, ma, direi, abbastanza chiaro nelle linee generali


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 26/10/2009 12:35:09
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maniscialli ha scritto:

Mat...la stoffa della gonna nera e verde è molto bella e particolare...come tessuto e disegni non si accosta alle altre gonne di amureu... per via dei due colori...ma le gonne de amureu selargine non erano di colore unico...e i motivi del tessuto erano tono su tono... mi sapresti dire in quale anno è stata confezionata...


Mani... il tessuto come hai potuto notare è bellissimo... le gonne de Ammureu Selargine, come hai visto nella gonna color tabacco, hanno di solito quella fascia colorata che spezza oppure sono di colore unico come quella nera e viola.
quella verde e nera è una particolarità... mi piace dire più unica che rara... già Ignazio quando è riuscita ad averla è rivasto molto impressionato da questa tipologia di tessuto che voglio ricordarti è da completare con unu Cipponi dello stesso tessuto che ancora non ha potuto recuperare... voglia di distinguersi? io penso sia questo il motivo della scelta di certi tessuti invece di altri. la gonna è stata confezzionata verso gli anni 70 dell'800 ma non sono sicuro... spero di farti sapere presto delle date più certe!

comunque ci hanno informato che esiste una gonna di colr ceffelatte "particolare" che sto aspettando di vedere... vedremo se anche quella avrà qualche particolarità...


Autore Risposta: giave55
Inserita il: 26/10/2009 19:09:33
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Ciao a tutti sono un nuovo iscritto a questo forum cosi' per caso ho trovato questo sito, sono sardo ma abito a rocca di papa da più di 45 anni ma nel cuore ho sempre la mia sardegna sono appassionato di antiche tradizioni sarde ho visto delle belle discussioni tra voi sui vari costumi complimenti per la vostra conoscenza un saluto a tutti gli amanti delle tradizioni sarde


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 27/10/2009 00:32:14
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ciao Giave! benvenuto!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 27/10/2009 08:27:27
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Benvenuto tra noi carissimo Giave


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 27/10/2009 08:42:14
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ciao giave benvenuto!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 27/10/2009 11:50:45
Messaggio:

Ciao Giave benvenuto fra di noi...


Autore Risposta: esme
Inserita il: 27/10/2009 14:35:54
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ciao giave benvenuto


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 27/10/2009 14:50:15
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Ciao Giave! Beni beniu in custa cumpangia!!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 03/11/2009 18:23:11
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Ha detto Mani:
Mat...la stoffa della gonna nera e verde è molto bella e particolare...come tessuto e disegni non si accosta alle altre gonne di amureu... per via dei due colori...ma le gonne de amureu selargine non erano di colore unico...e i motivi del tessuto erano tono su tono... mi sapresti dire in quale anno è stata confezionata...

Mani, avrai notato tu stesso che tra le foto delle gonne di amureu postate da Matyson, una è damascata in tinta unita (quella a stuggius color tabacco) l'altra invece e in due colori: nero e viola, esattamente come il tessuto dei grembiuli.

Matyson, la gonna nera e viola non è quella che di casa putzu?

Nell'enciclopedia dei costumi, Selargius presenta un'altra gonna de amureu, sempre nera e viola, molto simile a quella postata in foto da Matyson, solo che mi pare non si tratti dello stesso indumento per via della presenza del bordo inferiore di seta verde.........

Insomma, gonne de ammureu, intese come gonne di seta (o raso, taffetà, lana in seta etc) sia in tnta unita che in due (forse
anche più di due) colori. Vista l'etimologia del termine "ammureu" della quale abbiamo già discusso, presumo che si tratti di un'uso improrio di questo nome, affibbiato in tempi successivi a delle gonne , che per fattura sono identiche ma si differenziano sostanzialmente dalle antiche proprio perchè non realizzate con "s'ammureu" l'ammoerro o moirè.


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 03/11/2009 18:59:25
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Ha detto Giave:............un chiarimento sempre per la rabbia di questi abiti di amureu è che un mio conoscente ha avuto proposte di acquisto di quel genere di vestiario da un signore di quartu sant'Elena che gli ha confermato che quell'abito non era originale selargino o quartese ma bensì acquistato a barcellona, quindi roba non autentica sarda e non tipicamente sarda...............

Vorrei spezzare una lancia in favore di Matyson....... Seppur l'abito de amureu verde e nero fosse come afferma Giave "barcellonese", per via delle caratteristiche del tessuto e della fattura dell'indumento (che io conosco bene), ritengo sia pertinentissimo con il resto del costume selargino e campidanese in generale, degno di essere indossato durante le sfilate: visto che dalle testimonianze orali, risulta che quelle gonne venivano confezionate in vari tessuti e colori, vi risulta così assurdo che una selargina di 130/140 anni fa, avvesse potuto acquistare un tessuto del genere e confezionarvi gunnedda e gipponi? Oltretutto non stiamo parlando di un'indumento con caratteristiche sartoriali "particolari", ma bensì semplicemente di una gonna a teli aggiunti grinzita in vita. Io che ho visto anche altre gonne originali, vi posso confermare che la fattura è la stessa.......
Se fosse capitata a voi l'occasione d'acquistare un capo del genere, ve la sareste fatta sfuggire? Io personalmente, non penso proprio...... Non avrebbe avuto nemmeno senso, disfarla per utilizzarne solamente il tessuto: a che pro, vista la quantità di stoffa, proprio di una gonna, disfarla per poi rifarla uguale? Io dico, che questo caso è molto simile a quello degli scialli di seta, dei fazzoleti, etc Posso tranquillamente acquistarli in continente e poi esporli in una mostra in loco, spacciandoli per sardi......

Ribadisco e concludo: mi danno piu fastidio, gli spenzus oriundi di......., esposti altrove senza specificarne la provvenienza, certi scialli o fazzoletti ricamati provvenienti dall'est Europa......... le gonne de bordau a tancus, dove non dovrebbero esserci, le gonne a ramos de pibere(?) logudoresi nei costumi del sud etc etc etc.

Spero di essere stato chiaro e di aver esplicitato adeguatamente e senza fraintendimenti di sorta il mio punto di vista e senza "suscitare la sensibilità di qualcuno" come dice l'amico Mustha!
Mi pare che siamo delle persone abbastanza mature per poter esprimere ciascuno il proprio pensiero senza la neccessità di nascondersi, con la paura d'essere oggetto di recriminazioni da parte degli altri!

A si biri!


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 04/11/2009 15:34:46
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manu79 ha scritto:

Ha detto Mani:
Mat...la stoffa della gonna nera e verde è molto bella e particolare...come tessuto e disegni non si accosta alle altre gonne di amureu... per via dei due colori...ma le gonne de amureu selargine non erano di colore unico...e i motivi del tessuto erano tono su tono... mi sapresti dire in quale anno è stata confezionata...

Mani, avrai notato tu stesso che tra le foto delle gonne di amureu postate da Matyson, una è damascata in tinta unita (quella a stuggius color tabacco) l'altra invece e in due colori: nero e viola, esattamente come il tessuto dei grembiuli.

Matyson, la gonna nera e viola non è quella che di casa putzu?

Nell'enciclopedia dei costumi, Selargius presenta un'altra gonna de amureu, sempre nera e viola, molto simile a quella postata in foto da Matyson, solo che mi pare non si tratti dello stesso indumento per via della presenza del bordo inferiore di seta verde.........

Insomma, gonne de ammureu, intese come gonne di seta (o raso, taffetà, lana in seta etc) sia in tnta unita che in due (forse
anche più di due) colori. Vista l'etimologia del termine "ammureu" della quale abbiamo già discusso, presumo che si tratti di un'uso improrio di questo nome, affibbiato in tempi successivi a delle gonne , che per fattura sono identiche ma si differenziano sostanzialmente dalle antiche proprio perchè non realizzate con "s'ammureu" l'ammoerro o moirè.


manu la gonna che c'è nel libro e quella di casa putzu non sono le stesse!
per casa putzu intendi quella dove veniva fatta la vestizione della sposa per il matrimonio selargino dove la gonna è esposta in una vetrina?

sono comunque due differenti gonne e differente è anche quella sempre nera e viola esposta a casa Ligas... con quel tipo di tessuto a Selargius vene sono tante... e di altre ci hanno parlato ma ancora non siamo riusciti a vederle con ignazio per capire e indagare della loro provenienza.
la stessa famiglia putzu quando ha portato l'abito per la mostra ci ha detto che ne avevano uno scatolone pieno...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/11/2009 15:59:59
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avete ragione , amici: si stanno mescolando lecose , lo sporco con il pulito, dico io, anche con un po? di malafede.. conosco casi di veli acquiastati a londra a i mercati delle pulci oppure su ebay inseriti in costumi autentici e spacciati come veli della nonna,ecc. se forse questo e' ammissibile in costumi da sfilata..e dico forse.. non lo e' quendo gli abiti vengono esposti in mostre etnografiche, che hanno uno scopo documentario e didattico importante.. pensiamo al futuro,, sarà difficile dipanare questa matassa aggrovigliata e si sta consegnando alle generazioni future un falso come reperto autentico,, sarà difficile fare una storia vera del vestiario in questo modo..
munnedda a ranos de pibere ( vuol dire a grani di pepe.. con un motivo che richiama quello omonimo delle tovaglie e asciugamani di tessitura domestica) sono gonne nere o color fumo di londra in consistente tela a righe tono su tono in rilievo percorse da trattini punteggiatii orizzontali sul celeste o turchese.... si usavano soltanto nelle questue per le preghiere funebri o per andare a fare le condoglianze.. adesso le vedo in insiemi festivi del meridione con tanto di scialle di seta e giacchino... cambiare non solo località , ma subregione, e soprattutto destinazione d'uso..so persino chi le ha vendute... non va bene!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 05/11/2009 00:53:40
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Babbo, grazie per la spiegazione della gonna a ranos de pibere!

Sono perfettamente d'accordo con ciò che tu hai affermato nell'ultimo intervento: ciò che dici è quasi un completamento di quanto ho enunciato io in precedenza, ossia, passi l'utilizzo di capi "continentali" assimilabili al nostro vestiario tipico, durante le processioni e sfilate, ma non all'interno di mostre etnografiche serie (ve ne sono a volte di molto scadenti......) o di discussioni dell'argomento ad un certo livello di conoscenza, nell'ambito delle quali, per uno spirito e amore di verità, prima di tutto con se stessi, ma non in ultimo con gli altri, occorre comportarsi con sincerità e da persone serie ed adulte.......... Parlando di capi continentali "assimilabili"al nostro vestiario, intendo per assimilabili, cose molto vicine per sartorialià, tipo di tessuto e gusto estetico, talvolta magari un pò riviste per sardizzarle maggiormente.... Penso sia d'accordo con me, nell'inutilità di dover negare "l'asilo" in una mostra seria, ad uno scialle o ad un fazzoletto per esempio, solo perchè acquistati fuori dalla sardegna e pur essendo come diciamo noi "tott'unus" (identici) ai nostri! Diverso è a mio avviso, il caso dei veli britannici o di chissà dove: stiamo parlando presumibilmente di un tulle o di una mussola nel quale l'uomo ci mette di suo (disegno, tradizione, tecnica manuale........) con l'arrichimento del ricamo!
Visto che hai citato i veli, mi viene in mente anche un'altra "deformazione" del vestiario tradizionale, perpetrata introducendo in esso, capi si nostrani, ma di uso improprio nel vestiario: alcune famiglie, posseggono dei bei veli di tulle ricamato antichi ed originali, che però non furono mai indossati come copricapo, ma bensì come veli per coprire i defunti..... Oppure ancora certi copritavolo affrangiati, molto simili agli scialli di seta, utilizzati appunto impropriamente come copricapo o scialletto da spalla!!!!!! Insomma, ognuno mi sa che, in mancanza d'altro cerca di sopperire al vuoto cercando di colmarlo con ciò che fa meno a pugni con tutto il resto.......

Nel caso specifico, l'incriminato abito verde e nero selargino, ribadisco, è pertinentissimo all'interno di una sfilata o processione a prescindere che sia effettivamente di Selargius o di Barcellona......... Nel caso di quest'ultima ipotesi, solo in quel caso (affermata per ben due volte da Giave ed oltretutto ne smentita o tantomeno confermata da Matyson........) è ovvio che utilizzare quell'abito in una esposizione seria sarebbe una falsità ma non poi così tanto forviante (al fine delle modifiche di ricerche e studi seri, c'è di peggio, molto peggio!!!)! Si tratterebbe comunque di mischiare lo sporco con il pulito.................

Maty, quando ti ho chiesto se quella gonna nera e viola, fosse quella di casa Putzu (si proprio quella in cui avveniva la vestizione della sposa per il matrimonio Selargino....) mi riferivo proprio alla gonna esposta se non ricordo male insieme al grembiule (nero e viola?) all'interno della vetrina: mi confermi che quella gonna è verde e viola, sai mi stà venendo il dubbio che si stia sviluppando in me una forma di alzheimer molto precoce, per non dire proprio un rin....glio....nto(sigh!) giovanile totale? Passatemitemi l'espressione un pò colorita.......

Matyson qualora fossero offuscati, illumina i miei ricordi!!!!
Ciao a tutti!!!!


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 05/11/2009 01:25:49
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manu79 ha scritto:

Babbo, grazie per la spiegazione della gonna a ranos de pibere!

Sono perfettamente d'accordo con ciò che tu hai affermato nell'ultimo intervento: ciò che dici è quasi un completamento di quanto ho enunciato io in precedenza, ossia, passi l'utilizzo di capi "continentali" assimilabili al nostro vestiario tipico, durante le processioni e sfilate, ma non all'interno di mostre etnografiche serie (ve ne sono a volte di molto scadenti......) o di discussioni dell'argomento ad un certo livello di conoscenza, nell'ambito delle quali, per uno spirito e amore di verità, prima di tutto con se stessi, ma non in ultimo con gli altri, occorre comportarsi con sincerità e da persone serie ed adulte.......... Parlando di capi continentali "assimilabili"al nostro vestiario, intendo per assimilabili, cose molto vicine per sartorialià, tipo di tessuto e gusto estetico, talvolta magari un pò riviste per sardizzarle maggiormente.... Penso sia d'accordo con me, nell'inutilità di dover negare "l'asilo" in una mostra seria, ad uno scialle o ad un fazzoletto per esempio, solo perchè acquistati fuori dalla sardegna e pur essendo come diciamo noi "tott'unus" (identici) ai nostri! Diverso è a mio avviso, il caso dei veli britannici o di chissà dove: stiamo parlando presumibilmente di un tulle o di una mussola nel quale l'uomo ci mette di suo (disegno, tradizione, tecnica manuale........) con l'arrichimento del ricamo!
Visto che hai citato i veli, mi viene in mente anche un'altra "deformazione" del vestiario tradizionale, perpetrata introducendo in esso, capi si nostrani, ma di uso improprio nel vestiario: alcune famiglie, posseggono dei bei veli di tulle ricamato antichi ed originali, che però non furono mai indossati come copricapo, ma bensì come veli per coprire i defunti..... Oppure ancora certi copritavolo affrangiati, molto simili agli scialli di seta, utilizzati appunto impropriamente come copricapo o scialletto da spalla!!!!!! Insomma, ognuno mi sa che, in mancanza d'altro cerca di sopperire al vuoto cercando di colmarlo con ciò che fa meno a pugni con tutto il resto.......

Nel caso specifico, l'incriminato abito verde e nero selargino, ribadisco, è pertinentissimo all'interno di una sfilata o processione a prescindere che sia effettivamente di Selargius o di Barcellona......... Nel caso di quest'ultima ipotesi, solo in quel caso (affermata per ben due volte da Giave ed oltretutto ne smentita o tantomeno confermata da Matyson........) è ovvio che utilizzare quell'abito in una esposizione seria sarebbe una falsità ma non poi così tanto forviante (al fine delle modifiche di ricerche e studi seri, c'è di peggio, molto peggio!!!)! Si tratterebbe comunque di mischiare lo sporco con il pulito.................

Maty, quando ti ho chiesto se quella gonna nera e viola, fosse quella di casa Putzu (si proprio quella in cui avveniva la vestizione della sposa per il matrimonio Selargino....) mi riferivo proprio alla gonna esposta se non ricordo male insieme al grembiule (nero e viola?) all'interno della vetrina: mi confermi che quella gonna è verde e viola, sai mi stà venendo il dubbio che si stia sviluppando in me una forma di alzheimer molto precoce, per non dire proprio un rin....glio....nto(sigh!) giovanile totale? Passatemitemi l'espressione un pò colorita.......

Matyson qualora fossero offuscati, illumina i miei ricordi!!!!
Ciao a tutti!!!!


no Manu... la gonna è nera e viola nn verde e viola...

per quanto riguarda la gonna verde e nera... smentisco assolutamente che sia un tessuto recuperato a Barcellona... la gonna restaurata anni fa era di proprietà di una signora di selargius... vi ricordo che è abbinata ad unu cipponi come ho più volte detto... ma tutto sarà ben esposto durante la mostra...
giave ha parlato anche di un certo signore di Quartu... so di chi parla... è uno dei tanti che ha fatto affaroni a Selargius depredantoci(metaforicamente) di un'infinità di pezzi... so che organizza mostre spacciando per quartesi anche i pezzi recuperati a sinnai, settimo, mara, selargius ecc ecc


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 05/11/2009 01:35:47
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Matyson, non vorrei insistere, ma allora era il grembiule verde e viola? Se così non fosse mi debbo rassegnare al fatto che anche io stia invecchiando e mi stia rin.. co....ndo!!!!!

Per il resto della risposta ti ringrazio, hai chiarito l'equivoco: per la persona alla quale ti riferisci dico solo "aius che malus, che dolor!!!!!!!!!!......."


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 05/11/2009 01:36:35
Messaggio:

Nel caso specifico, l'incriminato abito verde e nero selargino, ribadisco, è pertinentissimo all'interno di una sfilata o processione a prescindere che sia effettivamente di Selargius o di Barcellona......... Nel caso di quest'ultima ipotesi, solo in quel caso (affermata per ben due volte da Giave ed oltretutto ne smentita o tantomeno confermata da Matyson........) è ovvio che utilizzare quell'abito in una esposizione seria sarebbe una falsità ma non poi così tanto forviante (al fine delle modifiche di ricerche e studi seri, c'è di peggio, molto peggio!!!)! Si tratterebbe comunque di mischiare lo sporco con il pulito.................
[/quote]

Manu da questo punto di vista sono molto categorico... se non avessi la certezza che un certo pezzo è di selargius nel mio gruppo non si vedrebbe nemmeno l'ombra! figuriamoci per le mostre!


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 05/11/2009 01:39:22
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Matyson, non vorrei insistere, ma allora era il grembiule verde e viola? Se così non fosse mi debbo rassegnare al fatto che anche io stia invecchiando e mi stia rin.. co....ndo!!!!!

Per il resto della risposta ti ringrazio, hai chiarito l'equivoco: per la persona alla quale ti riferisci dico solo "aius che malus, che dolor!!!!!!!!!!......."

mi sembra che il grumbiule sia proprio verde e viola... anche perchè con quei colori a selargius ne abbiamo trovato diversi!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 05/11/2009 10:14:12
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pezzi " compatibili" nelle sfilate.. ribadisco il "forse"..
se non ci sono e' meglio, molto meglio.. e bene fa chi e' rigoroso
ma.. tutto considerato... e' meglio ( per ipotesi ) un indumento fatto bene con una seta molto simile a quelle usate comprate fuori o riciclata da un indumento estraneo che quegli spaventosi rifacimenti con i broccatelli e veli sintetici.. d'altronde le sfilate hanno ormai una spinta spettacolare, "documentaria" si, ma non "storica"... sappiamo tutti che nell'insime gran parte degli abiti sfoggiati sono rifatti.. credo si debba comunque , usare misura e buon senso
per cui preferisco questi escamotages all'azzardo di sottoporre un abito"vero" ,delicatissimo, a stress da sfilata e ballo...
poi... mostre .. se ne vedono di belle e oneste, di così cosi' , di orripilanti...
per cui si deve distinguere tra mostre ( senza offesa per nessuno ) da sala parrocchiale o del' "artigianato"e quelle a carattere scientifico ( tutte dovrebbero essere cosi')
( e' ovvio che anche in queste , come in tutte le cose umane e' fisiologico un margine di errore..ma non e0 conceibile più di tanto)..
per inciso io amo molto un tipo di mostra un po' assettico, che concentra l'attenzione esclusivamente sugli abiti e molto meno quelle "ambientate" con mobiletti antichi, altri oggettini sfiziosi ecc..
ritornando all'argomento,, credo che dobbiamo considerare i nostri abiti popolari alla stregua degli altri oggetti di cultura..

cosa si fa quando in un dipinto,, mettiamo un trittico ,manca una parte? non la si mette,, oppure per rendere l'idea dell'originale,, si mette soltanto la sagoma del mancante.. oppure se la si completa ,,essa e' distinguibile dal vero,,, e nelle didascalie e' scritto a chiare lettere... " ricostruzione ideale" ecc.. cosi' per gli oggetti archeologici,, un museo non spedisce l'oggetto per motivi di sicurezza ad una mostra esterna,, nella mostra si epone una copia,, e si scrive "copia dell'originale"...
questo e' onesto... per cui se il fazzoletto di serie e' uguale
( lo e' poi apparentemente,, perchè magari non e' stato piegato a lungo come l'originale o rientra in "bagni di colore diversi ecc) lo si puo' anche inserire .. ma si specifica
"mercato antiquario,, non reperito in paese)
ho visto, ad esempio in russia.. costumi completati dagli allestitori prendendoli da insiemi originariamente
diversi ( io in linea di massima sono contrario a questo forse per troppo fanatismo) e le didascalie lo specificano..

comunque: est modus in rebus.. questi miscimmurreddus.. benchè specificati e chiariti debbono essere l'eccezione ( motivata dalla necessità di illustrare una foggia ed un uso e non solo per motivi estetici e di sfoggio) non la regola..

se non ci imponiamo serio rigore Tutti e' inutile che ci affanniamo tanto .. faremo solo campaniletti e parrocchiette, e l'argomento che ci sta tanto a cuore ( gia svilito da un uso turistico, mistificato, stupidamente edulcorato ed estetizzante, antiquario) resterà "minore" nella considerazione generale e quindi "terra di nessuno" per chiunque... e consegneremo una matassa inestricabile e inquinata alle future generazioni ed ai futuri studi..



"


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 06/11/2009 11:27:15
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babborcu ha scritto:


munnedda a ranos de pibere ( vuol dire a grani di pepe.. con un motivo che richiama quello omonimo delle tovaglie e asciugamani di tessitura domestica) sono gonne nere o color fumo di londra in consistente tela a righe tono su tono in rilievo percorse da trattini punteggiatii orizzontali sul celeste o turchese.... si usavano soltanto nelle questue per le preghiere funebri o per andare a fare le condoglianze.. adesso le vedo in insiemi festivi del meridione con tanto di scialle di seta e giacchino... cambiare non solo località , ma subregione, e soprattutto destinazione d'uso..so persino chi le ha vendute... non va bene!


Babbo...anche se la descrizione che hai fornito è molto dettagliata non sono riuscito a identificarle... potresti darmi notizie più precise se c'è ne sono,oppure postare delle foto..o dirmi dove posso reperirle...ti ricordo che su tempus de friscu esti passendinci ...fra pagu niada...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 06/11/2009 12:34:48
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many.. hai ragione.. non ne conosco una sola pubblicata..tu sai che non so postare immagini.. se ti dico che gruppo le porta : capisci subito,, ma sono omertoso
ma: io ne poseggo una.. la faro' fotografare da ampuriesu a fine mese, quando penso verrà a sassari , e poi la postera' lui, che e' sempre gentilmente disponibile..
dimenticavo di dirti che questo tipo di gonna e' double face,, da un lato i trattini chiari sono meno visibili dall'altra di più.. cio' permetteva di graduarle alla "serietà" delle occasioni

nevica? magari! ho capito! nella medesima occasione postero' gli acquerelli promessi..


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 06/11/2009 15:54:11
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Matyson, mi hai chiesto come mai, avendo visitato l'esposizione a casa Ligas, non ci siamo incontrati. Ma tu eri presente la domenica sera? C'è stato un ragazzo che ci ha fatto da cicerone nella casa..... eri tu?
Aspetto una tua risposta, sono moooooolto curioso! Ciao!


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 06/11/2009 16:14:51
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manu79 ha scritto:

Matyson, mi hai chiesto come mai, avendo visitato l'esposizione a casa Ligas, non ci siamo incontrati. Ma tu eri presente la domenica sera? C'è stato un ragazzo che ci ha fatto da cicerone nella casa..... eri tu?
Aspetto una tua risposta, sono moooooolto curioso! Ciao!

no Manu... io non c'ero la domenica seraquello che vi ha fatto da cicerone era mio cognato Ignazio! grande amico dei padroni di casa... lui ha allestito la mostra con noi e ha procurato i manichini... anzi diciamo che il grosso del lavoro di allestimento lo ha fatto lui visto che fa quello di mestiere! ma non è un esperto di costumi... infatti ogni tanto si fa prendere un po troppo la mano e parla troppo... spero non abbia sparato cavolate! se l'ha fatto dimmelo che lo frusto! spero abbia almeno detto una aprte delle cose che gli ha detto Ignazio Sanna!


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 07/11/2009 01:41:28
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Matyson peccato! Se fossi stato un pochino più presente in quell'occasione ci saremo gìà conosciuti di persona.... Tranquillo comunque! Puoi risparmiarti le frustate per tuo cognato e conservarle per qualcun'altro/altra......!!!!! Insomma conservale per chi ti fa piacere...........

Tuo cognato ha elogiato terribilmente Ignazio, ma alla prima "imprecisione" che ha accennato sui costumi, gli abbiamo detto che eravamo se non proprio esperti moooolto appassionati dell'argomento (concedetemi di appellarmi almeno pseudo esperto di costumi!) e così gli abbiamo stroncato la carriera sul principio.....

Chissà se prima o poi ci incontreremo personalmente da qualche parte........

Ciao, a presto!


Autore Risposta: matyson
Inserita il: 07/11/2009 02:06:47
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manu79 ha scritto:

Matyson peccato! Se fossi stato un pochino più presente in quell'occasione ci saremo gìà conosciuti di persona.... Tranquillo comunque! Puoi risparmiarti le frustate per tuo cognato e conservarle per qualcun'altro/altra......!!!!! Insomma conservale per chi ti fa piacere...........

Tuo cognato ha elogiato terribilmente Ignazio, ma alla prima "imprecisione" che ha accennato sui costumi, gli abbiamo detto che eravamo se non proprio esperti moooolto appassionati dell'argomento (concedetemi di appellarmi almeno pseudo esperto di costumi!) e così gli abbiamo stroncato la carriera sul principio.....

Chissà se prima o poi ci incontreremo personalmente da qualche parte........

Ciao, a presto!


ahahahahahahaha... Manu avete fatto bene... è un settore che a lui piace molto ma sa ancora poco! anzi pochissimo! inizia solo ora a "studiare
comunque non lo frusterò... le riserverò per il futuro... quando sparerà cavolate nonostante lo studio!
io telo concedo! per me puoi dirti esperto... cosa che io non posso fare!
ci incontreremo sicuramente!


Autore Risposta: nighed
Inserita il: 21/11/2009 12:39:47
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dove posso trovare del velluto liscio lucido in sardegna? dev'essere abbastanza spesso e resistente ma allo stesso tempo lucido ed elegante. in qualche negozio di tessuti ne ho trovato che andavano bene come lucidità ma erano poco spessi. Mi serve per degli abiti, i velluti visconti che ho visto son opachi e poco eleganti ma vanno bene come resistenza. Poi vorrei sapere se qualcuno sa dove posso trovare un velluto che si usava un tempo, è lucido e ha 3 righe e poi è liscio e poi di nuovo 3 righe e poi liscio, tutto così.


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 24/11/2009 17:15:26
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Ohhh….babbo….esaudisci il mio desidero… penso non solo il mio…facci finalmente conoscere il tessuto delle gonne a ranos de pibere…


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 24/11/2009 17:29:55
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ok! domenica verrà ampuriesu con la macchina fotografica e scatterà le foto! dipende da lui...ma lui e' disponibilissimo e gentilisssimo! ci riusciremo? spero di si!!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 24/11/2009 18:01:29
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Ohhh babbo...grazie
Ti rinfresco la memoria... ricorda anche l'altro...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 25/11/2009 12:25:11
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eh!! furbacchione.. l'altro sarà piu difficile.. perchè debbo trasformare delle vecchie diapositive in foto, farle fotografare e mi sono trascurato ( se sapessi i problemi che ho mi riterresti giustificato! ) ma batti e ribatti,, ajo' pazienta qualcosa vdrai!!1


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/11/2009 10:13:17
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nuntio vobis: ieri il gentile ampuriesu, in presenza di santobervitore, ha fotografato la gonna a ranos de pibere.. credo che la vedrete molto pteto..a presto!!!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 30/11/2009 10:38:52
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gaudium magnum…finalmente una fumata bianca….


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 30/11/2009 11:03:06
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Maniscialli e company.... date tempo al tempo. Come mi ha sempre detto Babborcu "subito e bene difficcilmente avviene" e poi,poverino, andategli incontro a Babborcu....sta atrraversando veramente un periodaccio ma come si dice da noi in gallura "è un'ommu di curria" e supererà anche questo. vero Babbò?
Posterò una serie di foto (non svilitele se sono troppe ma una integra l'altra per i particolari quindi portate pazienza) così da mostrarvi la gonna nei minimi particolari anche se, un proffessionista avrebbe fatto senz'altro un lavoro di gran lunga superiore.
spero vadano bene altrimenti la prossima volta ripeterò le foto con più attenzione.















Spero di essere stato esaudiente


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 30/11/2009 11:17:21
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è il tessuto della gonna che compare nella copertina del libro "costumi"?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/11/2009 12:54:34
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sabri : ampuriesu ha fatto miracoli.. e' un tessuto difficilissimo da fotografare soprattutto per la presenza delle pieghette... che danno un effetto optical acceccante nelle immagini..
non vorrei che pensassi as una stoffa a colori vivaci come le "telette ittiresi" più conosciute.. in realtà e' una stoffa grigio scuro percorsa da una cordonatura rilevata nera e con trattini puntinati orizzontali sul celeste, ma microscopici---

la penultima e' una macrofotografia.. l'ultima da il reale effetto della stoffa.
no non assomiglia a quella che citi,.. che ha una dominante pastello ( se ne vede una cosi' nella quarta foto spuntare sotto la montagna di gonne in cui ho seppellito il povero santobevitore..)

quella a ranos de pibere , rispetto a quelle a quadrettato sul pastello o azzurre, aveva un tono più austero e una destinazione a situzioni più serie ( andare a fare le condoglianze, partecipare alle messe dei trigesimi ecc.. comunque' e' una gonna molto elegante, a mio parere


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 30/11/2009 13:18:53
Messaggio:

si è vero è molto elegante. mi piace in modo particolare quella scura. certo che per fare quel tipo di plissetatura bisognava essere davvero abili!


Autore Risposta: maniscialli
Inserita il: 30/11/2009 13:22:54
Messaggio:

Babbo…un grosso in bocca al lupo…
splendide gonne nella loro semplicità..
Ampu… il servizio fotografico è stato molto esaustivo…grazie


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/11/2009 13:29:15
Messaggio:

quando avremo più tempo e io saro' meno affogato anche di problemi personali... faremo un servizio sulle gonne di telettta di ittiri che posseggo... naturalmente Ampuriesu sarà operatore e regista!
grazie ampuriesu:sei gentile e prezioso---


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/11/2009 13:39:34
Messaggio:

sabry: la pieghettatura era relativamente facile, perchè la regolare cordonatura rilevata nera serviva
da "griglia "per le imbastiture : le gonneittiresi di questo genere sono fatte con otto teli di una 6o di cm di larghezza giustapposti( le cimose stanno dal lato della balza, perchè la gonna era duble face ed il lato buono era quello pulito che solitamente stava all'interno, ma era girato in talune occasioni ( quando si posava per fotografie e non si era in gala per es) l'imbastitura dele pieghe richiedeva pazienza e un poco di abilità.. i fili dovevano essere tesi allo stello modo e con eguale tensione ,per evitare che le pieghe andassero a zig zag... quando la gonna doveva essere lavata ( di rado!!)o doveva essere tinta di scuro o nero ( perchè macchiata o per lutto) si procedeva ad un'imbastitura "lenta" che faceva penetrare l'acqua o il colorante bene.. poi si tiravano di più i fili e la si lasciava asciugare e le pieghe ricomparivano perfette.. lo so anche perchè mia nonna era una specialista assettiende munneddas! ciau


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 30/11/2009 13:45:50
Messaggio:

babbo non vedo l'ora.
Piano piano ricercandolo si trova sempre il bandolo.... auguri.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/03/2010 09:23:28
Messaggio:

.. nel processo ricostruttivo degli abiti tradizionali .. una volta studiata e accertata la tipologia da riprodurre .. un aspetto (ahimè) critico correlato al medesimo processo è la scelta dei tessuti da utilizzare nel rifacimento dei vari indumenti. Per quanto mi riguarda non nascondo i dubbi e le difficoltà che mi attanagliano al riguardo .. e ciononostante .. durante la mia ultima visita a Samugheo per il Carnevale .. ho rotto gli indugi ed ho deciso di acquistare una pezza di broccato per rifare .. unu Kossu o imbustu .. dell'abito femminile. Naturalmente mi sono rifatto ad un tipo di broccato in uso a suo tempo in paese .. così come indicato in queste foto che riproducono un indumento originale .. e sulla base di queste indicazioni ho comprato il broccato verosimilmente più attendibile all'originale per la ricostruzione ... Detto questo chiedo a voi esperti .. un parere sul medesimo tessuto per avere un giudizio in merito che ne dite?

.. foto con su kossu originale ... di colore verde .. molto in uso in paese..





.. foto del broccato (fronte esterno e interno) acquistato per la riproduzione ... notate che seppure il colore è diverso .. il disegno è molto similare ... che ne dite?
.. il colore azzurro era pure in uso con il verde e il rosso .. e naturalmente anche con altri colori .. a seconda dei gusti e delel possibilità economiche ..






Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 02/03/2010 10:56:54
Messaggio:

Mustha, la stoffa è molto bella, si vende anche dalle mie parti, in un negozio di Nurachi. Credo che, fra tutte quelle che ci sono in giro, sia la più credibile (forse anche perché la più naturale) e la più simile al broccato antico. Il blu è molto bello, a casa abbiamo anche noi un imbustu blu e uno verde: qui si usavano entrambi insieme al giallo e al rosso.
Se ne fa anche una riproduzione a minor costo, di media qualità, ma i motivi sono più grandi e la lavorazione non è a broccato ma a lampasso, col risultato che i fiori non appaiono in rilievo. Saluti


Autore Risposta: esme
Inserita il: 02/03/2010 12:03:59
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

.. nel processo ricostruttivo degli abiti tradizionali .. una volta studiata e accertata la tipologia da riprodurre .. un aspetto (ahimè) critico correlato al medesimo processo è la scelta dei tessuti da utilizzare nel rifacimento dei vari indumenti. Per quanto mi riguarda non nascondo i dubbi e le difficoltà che mi attanagliano al riguardo .. e ciononostante .. durante la mia ultima visita a Samugheo per il Carnevale .. ho rotto gli indugi ed ho deciso di acquistare una pezza di broccato per rifare .. unu Kossu o imbustu .. dell'abito femminile. Naturalmente mi sono rifatto ad un tipo di broccato in uso a suo tempo in paese .. così come indicato in queste foto che riproducono un indumento originale .. e sulla base di queste indicazioni ho comprato il broccato verosimilmente più attendibile all'originale per la ricostruzione ... Detto questo chiedo a voi esperti .. un parere sul medesimo tessuto per avere un giudizio in merito che ne dite?

.. foto con su kossu originale ... di colore verde .. molto in uso in paese..



.. foto del broccato (fronte esterno e interno) acquistato per la riproduzione ... notate che seppure il colore è diverso .. il disegno è molto similare ... che ne dite?
.. il colore azzurro era pure in uso con il verde e il rosso .. e naturalmente anche con altri colori .. a seconda dei gusti e delel possibilità economiche ..




bello!anche io dovrei comprarne e questo è quello che assomiglia di piu' a quello antico...


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 02/03/2010 13:02:46
Messaggio:

questo tipo di broccado assomiglia anche a questo in uso in su Sinzu di Monserrato, questa immagine è presa da Costumi e Gioielli della Sardegna, de L'Unione Sarda.
anche se ha delle sfumature diverse, nn so se causate dal tempo....

http://img46.imageshack.us/img46/15...adess009.jpg


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 02/03/2010 13:16:01
Messaggio:

Invece io cerco disperatamente questo tessuto presente di continuo sia nelle gonne dell abito di gala sia nei corpetti maschili e femminili!



[URL=http://img708.imageshack.us/i/corpettosardo2.jpg/][/URL]


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/03/2010 16:03:46
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santobevitore ha scritto:

Mustha, la stoffa è molto bella, si vende anche dalle mie parti, in un negozio di Nurachi. Credo che, fra tutte quelle che ci sono in giro, sia la più credibile (forse anche perché la più naturale) e la più simile al broccato antico. Il blu è molto bello, a casa abbiamo anche noi un imbustu blu e uno verde: qui si usavano entrambi insieme al giallo e al rosso.
Se ne fa anche una riproduzione a minor costo, di media qualità, ma i motivi sono più grandi e la lavorazione non è a broccato ma a lampasso, col risultato che i fiori non appaiono in rilievo. Saluti


.. ciao Santo .. e innanzi tutto grazie per il parere rappresentato sul tessuto che cmq conforta la mia scelta al riguardo. E ancora grazie anche per le informazioni che mi fornisci circa la possibilità di acquistare lo stesso broccato anche a Nurachi. A proposito sai dirmi se vendono anche la tonalità verde? .. e per quanto riguarda i prezzi se li conosci .. potrai se meglio credi mandarmeli via MP .. sempre che per te non ci siano problemi. Quanto al resto .. trovo interessante che i colori in uso nella tua zona .. fossero in uso anche da noi .. mentre per quanto riguarda il confronto con il broccato da me acquistato e quello originale della foto (kossu verde) .. certamente avrai notato che la differenza della rappresentazione floreale è dovuta soprattutto al taglio della stoffa nel broccato blu rispetto a quello verde. Infatti la rosa centrale .. accostata alle altre due all'altezza della spalla nell'imbustu originale verde.. compare invece nella parte bassa del tesssuto blu .. mentre le due rose accostate dalle quali si dirama il fogliame sempre nel busto verde .. sono nella parte alta del tessuto in broccato blu. Ciò a dimostrazione del fatto che le rappresentazioni floreali sono similari .. e che la differenza è data solo dalla modalità di taglio della stoffa. Infatti, prendendo una partita dell'altezza di 120 cm .. sarebbe stato possibile ricavare il medesimo disegno riportato in su kossu verde originale. Non credi?

... ed infine guarda questi modelli indicati nelle due foto e dimmi che ne pensi .. ma naturalmente la riflessione è demandata anche agli altri amici .. babbai compreso ...






... infine per Kolipo ...

potresti postare anche la parte anteriore de su kossu postato nell'ultima foto .. di cui stai cercando il tessuto? .. perché quel disegno sembra ricordarmi qualcosa ... ciao


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/03/2010 16:14:54
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... Domenico .. sei chiamato ad altro intervento tecnico .. potresti correggere la foto di Kolipo .. eliminando le due scritte laterali .. che espandono le dimensioni dei post ... grazie ...


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 02/03/2010 23:05:28
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Ho visto solamente ora...... E debbo dire d'esser veramente "strabiliato da cotanta meraviglia!!!!!!"

Bellissime le immagini delle gonne a ramos de pibere postate da Ampuriesu per conto di Babborcu: in effetti, sarebbe meglio vedere le gonne dal vivo, in quanto, come giustamente messo in evvidenza dal Babbo stesso, le foto non rendono perfetta giustizia al tipo di tessuto........ Ma.... per ora ci accontentiamo delle graditissime e lungamente attese foto che il caro Babborcu ci ha voluto inviare......

Mustha!!!!!!! Complimentissimi!!!!!!!! Il broccato da te acquistato, sembra proprio bellissimo e molto simile all'antico!!!!!!! Certo, meriterebbe esser visto dal vivo.... (crasi o pustis, seu in domu tua).... In attesa della visione diretta, potresti darci alcune indicazioni: E'in doppia altezza? Perche l'antico misurava circa 60 cm.......... Rimane molto spesso come tipo di tessuto?....... Le rose ed i fiori in generale, hanno l'effetto "ricamato", come sembrerebbe evincersi dalle immagini?

Non ho comunque ben capito, il tuo discorso sulla centralità.... direzione dei fiori...... vicinanza al bouquet centrale..... altezza del tessuto......... Se fai il confronto con la foto del primo "cossu" antico da te postata, quello in broccato verde, giusto per intenderci, vorrei esprimere il mio modestissimo punto di vista: pur apprezzando, l'originalità e l'antichità dell'indumento, quel corsetto non è stato a suo tempo confezionato "ad arte", in quanto solitamente le due rose che danno il motivo alla parte posteriore de "su cossu"si trovano posizionate grosso modo all'altezza delle scapole ed al centro quasi, del decoro realizzato con fettuccia di seta, ventaglietto dorato, gallone etc etc etc.... Nel caso specifico o l'incompetenza di chi confezionò il capo (e solitamente is cossus, venivano confezionati per la loro semplicità dalle stesse persone che poi li indossavano.....) o più verosimilmente, la disponibilità di un taglio di broccato scadente (e quindi meno costoso......) avanzato dalla realizzazione di un eventuale corsetto perfetto e con i fiori simmetrici...... hanno determinato una collocazione di tali fiori, fuori posto, tant'è che oltre al non esser centrali all'interno del suddetto decoro, risultano in parte ricoperti da esso....... C'è sicuramente in giro, anche come corsetti originali, di molto peggio, ed è risaputo che la bellezza dei capi antichi sia data pure dalla loro "non perfezione", ciò non toglie che pur nella loro semplicità, alcune donne erano anche in passato più attente rispetto ad altre, nel confezionare o farsi confezionare certi indumenti........

Ciao a presto!!!!!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/03/2010 08:57:17
Messaggio:

.. ciau Manu .. tenis arrexioni ... ho fatto una descrizione molto farraginosa .. e cmq per tagliare la testa al toro .. prendi la foto con il broccato blu .. e trasla la rappresentazione floreale di sopra .. sotto .. e viceversa quella di sotto .. mettila sopra e vedrai che il disegno complessivo diviene uguale a quello rappresentato in su kossu verde orginale. A donnia manera .. si bolis ... podeus cuncordai po cenabara ki benit ... a mengianu a ci ora dde is undixi .. undixi e mesu .. ita ndi naras? .. aicci arrexionaus puru dde is atras cosa ki m'has pregontau ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/03/2010 10:12:58
Messaggio:

kolipo ha scritto:

Invece io cerco disperatamente questo tessuto presente di continuo sia nelle gonne dell abito di gala sia nei corpetti maschili e femminili!






.. kolipo .. potresti postare la parte posteriore di questo corsetto .. rappresentato in foto ?

.. per il resto mi scuso se ho riquotato la foto .. ma evidentemente nella precedente segnalazione mi sono espresso male ..

P.S.
... Babbai e Maniscialli .. siete latitanti o annoiati ?


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 03/03/2010 11:25:10
Messaggio:

Ciao Mustha, la distribuzione del decoro nella stoffa mi sembra uguale all'antica, cambia la differenza di taglio che variava a seconda dell'abilità di chi confezionava e delle disponibilità di chi acquistava la stoffa, più se ne comprava, maggiori erano le possibilità di far apparire il decoro simmetrico e più preciso.
Per quanto riguarda le immagini che hai postato, nella prima foto, il cossu di sinistra, quello a sfondo blu, da noi era noto come "a gravellus". Molto pregiato, i colori preferiti sono il bianco e il giallo. Quello di destra, sul viola, da noi era di tipo più giornaliero e c'era anche in rosso.
Per l'altra foto invece, i tre cossus mi sembrano più recenti, specie quello a destra, e di tipo più giornaliero. Sbaglio?


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 03/03/2010 11:44:17
Messaggio:






io stò cercando un broccato come quello a dstra della foto con prevalenza marroncina (collori de pabassa) l'avete visto da qualche parte?


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 03/03/2010 12:15:04
Messaggio:

scusate il ritardo!!
Musta ! non riesco a trovare il davanti di quella foto presa da un annuncio di un collezionista!

nel frattempo ti mostro questo della gonna!!
[URL=http://img519.imageshack.us/i/copiadisufordallinuyi2.gif/][/URL]


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/03/2010 16:01:25
Messaggio:

santobevitore ha scritto:

Ciao Mustha, la distribuzione del decoro nella stoffa mi sembra uguale all'antica, cambia la differenza di taglio che variava a seconda dell'abilità di chi confezionava e delle disponibilità di chi acquistava la stoffa, più se ne comprava, maggiori erano le possibilità di far apparire il decoro simmetrico e più preciso.
Per quanto riguarda le immagini che hai postato, nella prima foto, il cossu di sinistra, quello a sfondo blu, da noi era noto come "a gravellus". Molto pregiato, i colori preferiti sono il bianco e il giallo. Quello di destra, sul viola, da noi era di tipo più giornaliero e c'era anche in rosso.
Per l'altra foto invece, i tre cossus mi sembrano più recenti, specie quello a destra, e di tipo più giornaliero. Sbaglio?



.. la tua analisi è più che plausibile ... e infatti la rappresentazione decorativa è identica sia nel vecchio tessuto che nel nuovo .. e peraltro anche la prima foto postata da Kolipo .. nella pagina precedente .. evidenzia lo stesso tipo di broccato .. identico nel colore .. ma infine ancora differente nel decoro .. a causa del taglio della stoffa. Ma ripeto la similitudine della stoffa è indiscutibile .. per i due verdi orginali.
Quanto ai tre .. kossus .. si .. sono di fattura più recente .. anche se quello centrale è più attempato rispetto agli altri (forse .. anni '40) ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/03/2010 16:05:42
Messaggio:

sabry ha scritto:

[quote]

io stò cercando un broccato come quello a dstra della foto con prevalenza marroncina (collori de pabassa) l'avete visto da qualche parte?


.. sabry al momento non mi è ancora capitato di vedere quel tipo di broccato .. mi spiace ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/03/2010 16:14:29
Messaggio:

kolipo ha scritto:

Invece io cerco disperatamente questo tessuto presente di continuo sia nelle gonne dell abito di gala sia nei corpetti maschili e femminili!




.. secondo te .. secondo voi .. potrebbe esserci similitudine di broccato .. con questo? ... che ne dite? .. a proposito la luce del flash .. ha dato tonalità verdi-bluastre .. ma il suo colore è proprio verde ..





Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 03/03/2010 16:35:01
Messaggio:

ho avuto occasione di vedere alcuni tagli originali dei broccati in questione ( uno lo possego anch'io) e si tratta di stoffe che hanno un'altezza esigua ( circa 50-55 cm) e posso affermare che alcuni, pur sembrando identici ( identico fondo, identico ramage, istesso tipo di fiorame) sono in realtà diversi uno dall'altro.. credo dipendesse dal periodo di fabbricazione e dalla manifattura.. ( un tepo per via della grande richiesta per paramaneti sacri se ne fabbricava a più riprese) : in qualcuno le rose o i garofani sono più grandi, vi sdono variazioni di colore e nel perimetro stesso dei fiori , vi possono essere fili d'argento o d'oro in diversi punti e cambiano, a volte di diversi cm, le distanze fra mazzetto centrale e iquattro rami fioriti laterali e quindi spazi e proporzioni fra di essi.. pertanto non si può pretendere che tutti i cossus, ad esempio, fossero identici e con i fiori esattamente posizionati per parti ( occorre considerare anche le proporzioni date dalle taglie ed alcune variazioni dei modelli, ora poco poco più larghi e/o alti ora meno, a seconda di gusti e periodi)
so che quando arrivava il nuovo taglio di stoffe, a volte un solo metro o poco più, nei negozi di alcuni centri, i negozianti avvertivano le propietarie benestanti , che riservavano a se la parti migliori... si misuravano a palmi ( 25 cm,circa)
ma il negoziante tentava di vendere un modulo decorativo completo ( dai rosa a rosa)
attenzione: poteva pero' succedere che si rassegnasse a vendere ad un povero un"sottomodulo" ,per cui e' giustissimo, per me, quanto afferma santo... la maggiore o minore disponibilità di tessuto motivava, perfette o meno perfette simmetrie e centralità di motivi...
ho visto, poi, pezze di broccati "sbagliate": in cui c'è un'assimmetria , osservabile con attenzione, fra destra e sinistra... queste pezze erano vendute a minor prezzo alle donne che si accontentavano..
vi e' poi da considerare gli indumenti cuciti in casa con non troppa perizia, l'utilizzazzione di avanzi e ritagli di altri indumenti ecc ecc.. ad ogni modo alcune soluzioni ,anche se non perfette sartorialmente , sono valide a livello estetico ed ancor di più a livello di documentazione antropologica,, poichè e' ovvio che non possiamo limitare il discorso ad un fatto meramente estetizzante..
per il broccato postato dal buon kolipo : ahime'!! mi risulta che sia introvabile e forse era raro anche in tempi antichi ( credo provenisse dalla repubblica veneta)...ciao cari


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/03/2010 15:09:31
Messaggio:

mi si chiede un parere sul broccato di samugheo: fermo restando che non e' la stessa cosa dell'antico, dal quale differisce,per esempio per i puntini dorati al posto dei trattini negli steli che reggonoi tralci di rose ai lari,, ma soprattutto per la"mano" della stoffa e per l'aspetto piatto
delle parti colorate, direi che e' accettabile ed adatto per una buona copia( una riproduzione resta sempre una riproduzione) ed è di gran lunga migliore di un altro simile fatto con la tecnica del lampasso, in commercio.. direi che e' grasso che cola se penso agli orribili broccatelli falsi che vanno per la maggiore..
poco tempo fa Ampuriesu me ne ha mostrato un pezzo del tipo a clavellus.. misto seta erecente, ma anch'esso assi adatto per buone riproduzioni.. ciau


Autore Risposta: leonardo
Inserita il: 04/03/2010 15:53:33
Messaggio:

Ciao. Per ilm costume di Armungia, circa 4 anni fà, è stato utilizzato del broccato altezza circa 50 cm., tessuto appositamente su telaio manuale in Lombardia. Costo? 450 euro al metro. Ciao.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 04/03/2010 16:37:34
Messaggio:

babborcu ha scritto:

mi si chiede un parere sul broccato di samugheo: fermo restando che non e' la stessa cosa dell'antico, dal quale differisce,per esempio per i puntini dorati al posto dei trattini negli steli che reggonoi tralci di rose ai lari,, ma soprattutto per la"mano" della stoffa e per l'aspetto piatto
delle parti colorate, direi che e' accettabile ed adatto per una buona copia( una riproduzione resta sempre una riproduzione) ed è di gran lunga migliore di un altro simile fatto con la tecnica del lampasso, in commercio.. direi che e' grasso che cola se penso agli orribili broccatelli falsi che vanno per la maggiore..
poco tempo fa Ampuriesu me ne ha mostrato un pezzo del tipo a clavellus.. misto seta erecente, ma anch'esso assi adatto per buone riproduzioni.. ciau



.. grazie babbai .. sei sempre prezioso .. ... e il tuo parere mi è di conforto sull'acquisto. Sai in queste cose la paura è sempre di fare .. flop .. anche in termini di qualità-prezzo .. e ti assicuro che in certi casi proprio i prezzi non scherzano affatto .. in funzione della qualità di prodotto. Quanto alla rappresentazione floreale dei due tessuti .. originale e nuovo .. direi invece che non ci sono differenze. Infatti .. come ho già sottolineato in precedenza .. se nel tessuto blu trasliamo la parte floreale di sopra .. sotto e viceversa .. noterai che negli steli che reggono i tralci di rose abbiamo proprio i trattini dorati come nell’originale .. anche se poi i puntini ai quali tu fai riferimento non gli abbiamo nell’originale perché il taglio della stoffa è avvenuto proprio sotto le rose .. che sono posizionate nella parte bassa del corsetto .. a ridosso della cinta .. impedendone a mio parere la comparsa. Non so se sono riuscito a spiegarmi .. però ripeto .. metti a confronto di due tessuti (verde e blu) traslando sotto la parte floreale superiore del medesimo tessuto blu. Per ora è tutto .. e cmq fammi sapere se ne convieni o meno .. ciao a presto ….



Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 04/03/2010 16:41:49
Messaggio:

leonardo ha scritto:

Ciao. Per ilm costume di Armungia, circa 4 anni fà, è stato utilizzato del broccato altezza circa 50 cm., tessuto appositamente su telaio manuale in Lombardia. Costo? 450 euro al metro. Ciao.



.. ciao leo .. hai qualche foto che raffigura il tessuto da farci vedere ? .. giusto per capire di cosa si tratta ...


Autore Risposta: leonardo
Inserita il: 04/03/2010 16:50:49
Messaggio:

Mustha. Guarda le foto della famigerata Enciclopedia della Pintore. Ciao.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/03/2010 21:14:50
Messaggio:

e si musta: hai ragione! ho controllato due cuffie ittiresi molto molto vecchie mio possesso fatte con quel broccato ,ma a fondo bianco... e il disegno e' coincidente sia ngli steli con pallini,che con trattini... so che queste riproduzioni costano una tombola... ma prima era peggio so che un palmo e mezzo di broccato del genere... negli anni cinquanta corrispondeva alla paga mensile di una raccoglitrice di olive!!!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 05/03/2010 10:22:42
Messaggio:

.. grazie babbai ... ancora una volta mi sei di conforto. Questo fine settimana cmq .. mi ricontrollerò i documenti d'archivio settecenteschi .. e ti porrò quell'altro quesito così come ti ho già accennato .. proprio sulla base delle indicazioni contenute nei medesimi ... ciao.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 05/03/2010 10:29:12
Messaggio:

leonardo ha scritto:

Mustha. Guarda le foto della famigerata Enciclopedia della Pintore. Ciao.


... ciao leo .. ho visto il volume a cui fai cenno .. e credo di aver individuato il corsetto di cui sopra .. acnhe se la foto ne rileva la sola parte anteriore. Appena posso cmq .. cercherò di fare una scannerizzazione .. per rendere la foto disponibile anche agli altri .. e magare stimolare qualche commento sulla probabile qualità del tessuto ... ciao!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/04/2010 18:41:46
Messaggio:

... da ieri sto navigando in rete alla ricerca di qualche sito .. dove si possano acquistare nastrini in seta di 1 cm di larghezza o anche qualcosa in più .. per fare le bordature a is Kossus .. ma senza risultati utili. Ho trovato qualcosa nei siti francesi .. ma le misure in larghezza dei nastri sono troppo piccole ... que domage ..
E allora chiedo aiuto a qualcuno di voi per qualche indicazione al riguardo .. e magari per dire se conoscete anche qui da noi in Sardegna .. negozi dove si possono acquistare questi nastri.
La banale fettuccia in cotone o in raso non è indicata ... se poi qualcuno conosce materiali più plausibili .. sono bene accetti consigli e informazioni in merito ... grazie ..


Autore Risposta: maria
Inserita il: 02/04/2010 18:49:08
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

... da ieri sto navigando in rete alla ricerca di qualche sito .. dove si possano acquistare nastrini in seta di 1 cm di larghezza o anche qualcosa in più .. per fare le bordature a is Kossus .. ma senza riultati utili. Ho trovato qualcosa nei siti francesi .. ma le misure in larghezza dei nastri sono troppo piccole ... que domage ..
E allora chiedo aiuto a qualcuno di voi per qualche indicazione al riguardo .. e magari per dire se conoscete anche qui da noi in Sardegna .. negozi dove si possono acquistare questi nastri.
La banale fettuccia in cotone o in raso non è indicata ... se poi qualcuno conosce materiali più plausibili .. sono bene accetti consigli e informazioni in merito ... grazie ..

Ciao Hai per caso una foto di quel che cerchi??
Non si sa mai che qui in Belgio


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 02/04/2010 18:57:27
Messaggio:

... ciao Maria ... ti posto la foto .. dde unu Kossu .. originale ... con evidenziata la bordatura rossa che sagoma tutta la fattura del medesimo .. nel girovita .. nelle spalle e nella sagomatura anteriore ...
.. il nastrino è di colore rosso cotto ... ma non so se si distinguono i particolari .. e cmq se fosse setato sarebbe l'ideale ... ciau ..




Autore Risposta: maria
Inserita il: 02/04/2010 19:02:01
Messaggio:

Se vuoi domani vado al negozio che ce qui vicino a casa dove si vendono che nastri e fili e ti diro quindi se ho capito tu lo vuoi rosso e nn piu di un cm di larghezza
bellino su Kozzu


Autore Risposta: folklorearbus
Inserita il: 09/04/2010 09:51:29
Messaggio:

Salve a tutti, aggiungo una richiesta sulla tela della gonna ( su Bordau o Bodrau o come la definiva lo scrittore Vaquer il tessuto di girasole.
Nei negozi della mia zona non riesco a trovarlo, i colori di cui siamo venuti a conoscenza sono; rosso e blu, rosso e verde, rosso marrone.
Grazie per le risposte-


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 09/04/2010 10:56:08
Messaggio:

folklorearbus ha scritto:

Salve a tutti, aggiungo una richiesta sulla tela della gonna ( su Bordau o Bodrau o come la definiva lo scrittore Vaquer il tessuto di girasole.
Nei negozi della mia zona non riesco a trovarlo, i colori di cui siamo venuti a conoscenza sono; rosso e blu, rosso e verde, rosso marrone.
Grazie per le risposte-


dimmi che fonti hai per su bordau rosso e verde e se nel caso hai quanlche reperto. ti spiego, nel mio paese ci sono testimonianze in tal senso ma nessuna prova.

io non ci sono ancora andata ma sò che a samugheo ne fanno di buono.


Autore Risposta: folklorearbus
Inserita il: 09/04/2010 15:46:45
Messaggio:

Ciao e grazie per la risposta, siamo partiti da alcune foto in bianco e nero dove c'erano 10 donne in abito sardo che stavano ricamando.
Di quelle 10 3 sono ancora vive, nate nel 1916-18-21.
Loro dicono che il tessuto, citato anche da uno scrittore in quell'epoca, è quello. di quale centro sei, ciao.


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 10/04/2010 17:25:02
Messaggio:

io sono di vallermosa.
ma hai anche reperti o solo testimonianze.


Autore Risposta: folklorearbus
Inserita il: 11/04/2010 11:05:32
Messaggio:

Buongiorno, materialmente ci hanno fatto fare le foto dei reperti, alla presentazione del lavoro che stiamo facendo avremmo la possibilità di esporre i pezzi, ho fatto una lunga e dettagliata ricerca storica documentale, stiamo ultimando le registrazioni video di alcune ultra novantenni immortalate in circa 20 foto in B\N dei primi del 900.
Stiamo per trasmettre ad un ricercatore sardo tutto il lavoro, dopo di che proccederemo a ricostruire fisicamente gli abiti in questione.
Puoi mica dirmi se nella tua zona esiste qualche gruppo folk che utilizza un broccato a fiori con sfondo panna e motivi floreali rossi e verdi?
A Fluminimaggiore per esempio è utilizzato nel corpetto dell'uomo, rimango molto sintetico perchè altrimanti dovrei farti il riassunto delle oltre 58 pagine della ricerca svolta sin qui, volevo inserire una foto ma non so come si fa.
Preciso inoltre che le persone ascoltate hanno riferito che con l'evento della grande guerra, che aveva interrotto il commercio fra la sardegna e il continente francia compresa ( vedasi il sardinizzato bordau e il cambricchi rispettivamente Bordeaux e Chambry ) i vestiari posseduti furono riciclati per assemblarne altri.
Ciao


Autore Risposta: folklorearbus
Inserita il: 11/04/2010 11:33:43
Messaggio:

Sabry scusa, ma una foto del vostro gruppo folk è possibile postarla


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 12/04/2010 09:23:13
Messaggio:

da noi ci sono testimonianza molto frammentate e le gelosie di tante persone non aiutano a metterle insieme. il rischio è che non si riuscirà a fare nulla. comunque ci sono notizie del bordau rosso verde, una signora ha azzardato una ricostruzione .... bella da vedere ma non documentata. ti posto la foto senz'altro. ciao


Autore Risposta: folklorearbus
Inserita il: 12/04/2010 12:28:56
Messaggio:

Ciao, forse avrei dovuto rispondere quì anzi che in privato, guarda mi sa allora che i due paesi in fatto di gelosia potrebbero gemellarsi senza problemi.
Comuque se posso darti un 'indicazione fai come mè parti dalle foto in B\N rintraccia, se ancora viventi, chi c'è sulla stessa quando le trovi armati di macchina fotografica digitale e chiedi di poter fotografare quello che hanno se poi, riesci anche a realizzare dei filamati mentyre raccontano ciò che sanno hai fatto tredici.
Sono prove documentale che nessuno può mettere in discussione, per esempio per ciò che riguarda Arbus in una precedente ricostruzione viene scritto ( sono state sentite le signore............) e che vuol dire? anche io posso dire di averne sentite 50 ma la prova di ciò che hanno asserito dovè?
La nostra è una storia travagliata, le anziane che stiamo riprendendo in video continuano a dire ( sopratutto quello con la gonna nera e la balza rossa identico a quello di nuoro) che questo, fatto realizzare nel 2001 dal comune e costati, uomo e donna, € 7.800,00 iva a parte non
non è quello che ricordano, perciò vedi un po' tu.
Saluti e grazie per la risposta.


Autore Risposta: folklorearbus
Inserita il: 12/04/2010 12:52:35
Messaggio:

Ho fatto qualche errore ortografico e non sono riuscito a corregerlo in tempo, comunque spero si capisca il senso .


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 12/04/2010 13:13:31
Messaggio:

per folklorearbus, ti ripropongo la foto della gonna rosso-verde in questione, che dici? hai qualcosa che gli assomiglia?


Autore Risposta: folklorearbus
Inserita il: 12/04/2010 16:02:08
Messaggio:

Buon pomeriggio, mi sa proprio che ci siamo vicini, ai vostri mancano i nastrini tipo tirolese che guarnisco sulla parte bassa la gonna, ora ho capito anche l'effetto cangiante descritto dal Vaquer.
Sei stata molto gentile e ti ringrazio per la tua disponbilità.
Ora devo assolutamente cercare di postarti qualche foto di quello che stiamo usando noi, questa matina in uffucio mi hanno detto che le stoffe che sto cercando le trovo a Nuoro.
Pare ci sia un rivenditore molto ben fornito, è un po' lontano ma ci dovremmo comunque andare.
Ciao e apresto.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 15/04/2010 12:48:41
Messaggio:

.. ciau babbai .. ecco come promesso il contenuto di alcuni atti notarili (lasciti testamentari e donazioni matrimoniali) .. dove tra i vari indumenti compaiono anche quelli in terziopelo.
Lo scopo .. duplice allo stesso tempo (spero di non disturbarti troppo e di non mettere troppa carne sul fuoco) è quello:

.. di capire meglio la tipologia di tessuto corrispondente al terziopelo indicato negli atti (semplice velluto anche se fine di qualità o velluto setato come quello da noi maggiormente conosciuto anche con rappresentazioni floreali);
.. di verificare le possibilità di ricostruzione degli indumenti partendo dalla descrizione dei medesimi contenute negli atti, senza dimenticare le tipologie delle fogge in uso nel settecento (per gonne, giubboni ecc. ) che sicuramente dovevano differire da quelle utilizzate dalla seconda metà dell'ottocento in poi. Le prime tav. iconografiche esistenti ad es. potrebbero darci indicazioni plausibili al riguardo, in correlazione all'abbigliamento in uso nel 1700?

.. ma andiamo per ordine .. e partiamo dal terziopelo ..

1) lascito testamentario:

un sombrero usado, bien hecho adornado de seda;
un par de medias de seda azul;
un ajustado de escarlataroja de lacayo guarnido;
un jubon de saya roja;
un corsete de terciopelo verde;
un panuelo de tafetan azul, con su randa;
un jubon de media saya;
uan fascadroxa de corbellate verde;
una chupa de fustainu usada.

2) donazione matrimoniale:

un cossu de terciopelo, eo felludu verde ab su gruniment de esterilla de oro finu;
tres muccadors novos, es a saber unu de tafetan ab sa isterilla de plata, y dos blancus ab sa randa del fill axi be nova.

3) lascito testamentario:

una vasquina de saya usada;
un jubon de tercio pelo negro, con su galon de oro;
un panuelo de tafetan azul, con su esterilla de plata;
una cuffia de estupilla, con su randa;
un manto de saya nueva, rodendo con cinta amarilla;
un cosso de terciopelo verde con doze bottones de plata y varios flucos;
un jubon de veludu negro ferrado a tilla roja esolasada a fresu de oro,
con flocus rojos.

4) lascito testamentario:

un panuelo de estupilla en sus lazos, rodrado de randa;
otro panuelo de canfaro, assi bien con su randa y lazos;
otro panuelo de tafetan azul, con su cita y randa falsa;
una camisa de tela de Roma;
una vasquina de media saya;
un par de sapatos nuevos;
una vasquina de saya nueva de seis telas;
unas fascadroxas, es a saber una verde de pano olanda, y otra roja de la misma calidad, guarnecidas una de borcate de seda verde y la otra de droguete en seda amarilla;
un devantal guarnecido de terciopelo rojo;
un jubon de media grana;
un corsete de droguete de seda azul;
un corsete de borcate de oro azul;
una faxa de pilonis sarda;
un panuelo de estupilla con su randa;
dos robas de labrar.

5) lascito testamentario:

un jubon de terciopelo negro, guarnido de galon de oro, con tres follitas, hecho a la sarda con catorze botones de plata;
un corsete de borcate de oro verde, guarnido de un galon de oro en medio las espaldas, con cinta roja;
una vasquina de saya nueva, guarnida con una passada de randa de plata, y con una cinta de color azul;
un delantal de tobi negro de seda, con una randa de plata;
una coffia de estupilla, con sus randas;
una fascadroxa verde, guarnida de estofa color amarilla;
otra fascadroxa de color rojo, guarnida de estofa verde, con sus ganchos de plata;
un panuelo de seda nuevo;
un corsete de estofa roja, usado;
otra vasquina de media saya roja, usada;
otro corsete de estofa verde;
otra vasquina de saya lustra negra;
un jubon de estamena usado;
una camisa hecha a la sarda. Guarnida de randa en el collar y con sus polanias de randa;
otra camisa de tela de chaniri;
medias rojas de lanetta;
sapatos nuevos.




Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/04/2010 13:10:09
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MUSTA.. VELLUTO terziopelo booh!! i dubbi siono aumentati dal passo in cui la poarola terzipelo e' accompagnata da " o feludu"..
dall'insieme intuisco che si usassero almeno due tipi di grambiale.. uno si stoffe morbide e ornati di pizzi e l'altro di stoffe più pesanti ,spesso rosso o verde, a volte guarnito con balze di altra stoffa... mi sembra significativo che nonsi parli di reticelle per capelli ( o questo dato c'è in altri dati) ma di cuffie sempre guarnite di pizzi... e di giubbetti con bottoniere... direi che queste descrizioni potrebbero essere confrontate con i campidanesi del verani, dell luzietti, con il ritratto di maria piras, con le figure del san lussorio di borore ,con un dipinto della parrocchiakle di samugheo.... ma e' un discorso assai delicato e che non porta certamente ad assolute certezze...
trovo interessantissimo che di parli di cose ehas a la sarda..evidentemente un canono di moda locale si era già affermato..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 15/04/2010 13:45:21
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.. dunque circa il terziopelo .. siamo in alto mare?!!!

.. per quanto riguarda invece le tavole .. mi chiedo se anche quelle del Tiole .. possono dare indicazioni plausibili ... talvolta in certe descrizioni notarili mi pare di trovare riscontri proprio in queste tavole .. e cmq le prossime volte cercherò di accostare la descrizione degli indumenti contenute negli atti a certe tavole rappresentate dal Tiole .. poi vedremo ..

prendiamo di nuovo questa descrizione ..

un sombrero usado, bien hecho adornado de seda;
un ajustado de escarlata roja de lacayo guarnido;
un jubon de saya roja;
una chupa de fustainu usada ..

saresti così gentile da specificare se il sombrero potrebbe essere assimilato a quello in uso alle spose campidanesi .. vedi Sinnai ... Quartu .. ecc. .. ed inoltre cosa intendiamo specificamente in termini di foggia per chupa .. visto che compare anche il Jubon .. e per ajustado (forse una particolare vasquina?)

.. un'altra cosa che desumo dagli atti .. è che per quanto riguarda is kossus .. i colori di alcuni broccati .. borcate verde de oro .. azul de oro e rojo de oro .. si sono protratti fino al novecento .. ed in effetti sono gli stessi colori riscontrati nelle foto che riportano gli indumenti originali .. e che io stavo cercando fino a poco tempo fa. Con questo non voglio dire che le rappresentazioni floreali sono restate immutate nel tempo .. ma di sicuro sono restati in voga i colori .. borcate de oro verde, azul y rojo .. babbai ita naras?




Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 15/04/2010 18:47:56
Messaggio:

terziopelo: in alto mare si... comunque in uno degli atti quando si parla di tercipelo ferrado.. potrebbe trattarsi di velluto operato ( certo non come quello che conosciamo non precedente il 1870 per quanto ne so) perchè in qualche località del nord si parla di belludu ferradu per indicare il terziopelo operato..
sombrero..se fosse il corredo di un uomo non avrei dubbi.. e' probabile quello che intuisci direi "cappello a tesa" la commistione fra fazzoletto o velo , o cuffia con una cappello"maschile e' presente nel costume spagnolo, e della zona di napoli e italia del sud... già nel seicento le donne aristocratiche portavano capelli con brevi tese adorni di piume..

ajustado: direi indumento che copre il tronco attillato ( intende un corsetto o qualcosa con maniche? mi sa che si può propendere per la seconda ipotesi in quanto può voler dire ( lacayu( alla maniera dei domestici,ovvero come una livrea...

giubba giubbone ... forse la differenza stava nella lunghezza e nella destinazione ad onta dell'accrescitivo credo che il giubbone fosse più corto e di maggior lusso,,, il fustagno e' una stoffa più vile,, ma per frammenti,senza aver un quadro generale degli atti ogni ipotesi e' azzardata..
broccati,damaschi, anche nel nord e' cosi': certo i motivi ornamentali dovevano essere diversi..
tiole:assolutamente si


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 27/04/2010 13:38:09
Messaggio:



smanettando su internet ho trovato:
http://www.ars-regia.com/it/catalog...egory_id=116

che ne dite?


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 27/04/2010 16:08:10
Messaggio:

sabry ha scritto:



smanettando su internet ho trovato:
http://www.ars-regia.com/it/catalog...egory_id=116

che ne dite?
<Conosco quella stoffa... ordito in cotone e trama in seta e viscosa. Bellina ma ha i motivi enormi per realizzare corpetti balze ecc.


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 07/05/2010 10:53:50
Messaggio:

ho visto alla fiera uno stand di pabillonis con dei tesuti che a me sono sembrati molto belli. li avete visti? cosa ne dite?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 07/05/2010 12:55:31
Messaggio:

.. ciau Sabri .. per caso lo stand che hai visto era al .. padiglione 1 ?


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 08/05/2010 07:41:05
Messaggio:

si, quello al piano terra. (non quello al piano superiore)


Autore Risposta: BizioFolk
Inserita il: 08/05/2010 07:48:39
Messaggio:

se a qualcuno interessa, i cinesi sono pronti a riprodurre gli sciali di seta, e il broccato,non è uno scherzo, ho chiesto io personalmente qualitativamente non so, ma ni hanno deto uguali.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 08/05/2010 09:18:15
Messaggio:

sabry ha scritto:

si, quello al piano terra. (non quello al piano superiore)


.. ciau Sabri .. questo pomeriggio andrò alla fiera ... tia Mallena sarà li e andrò a vedere la sua esposizione ... poi vi dirò ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 08/05/2010 09:21:22
Messaggio:

BizioFolk ha scritto:

se a qualcuno interessa, i cinesi sono pronti a riprodurre gli sciali di seta, e il broccato,non è uno scherzo, ho chiesto io personalmente qualitativamente non so, ma ni hanno deto uguali.


... mmhhmmm .. prendi ulteriori informazioni sui tempi .. prezzi .. e probabile qualità dei tessuti e poi facci sapere. Non ti nascondo una certa diffidenza sul detto ... uguali ...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 10/05/2010 10:34:22
Messaggio:

sabry ha scritto:

ho visto alla fiera uno stand di pabillonis con dei tesuti che a me sono sembrati molto belli. li avete visti? cosa ne dite?


.. ciau Sabri .. ho visto le due esposizioni al Padiglione I .. e in effetti .. quella ubicata al pian terreno aveva tessuti più interessanti rispetto all'altra .. e cmq insieme ai signori di Pabillonis .. c'era anche lei .. tzia Mallena .. che finalmente ho avuto il piacere di conoscere e .. di parlarle. Si i migliori broccati erano i suoi ... anche se purtroppo il campione dei tessuti esposti era limitato rispetto a quelli in esposizione nel suo negozio.
Prima o poi dovrò farci un salto .. per predere visione di tutto l'assortimento che offre ... ciao ..


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 10/05/2010 11:04:19
Messaggio:

zia mallena era la signora vestita di nero?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 10/05/2010 12:22:07
Messaggio:

guardate: che anche dei pakistani forse riproducono scialli--- provate a chiedere a ampuriesu.. credo che lui ne sappia qualcosa----


Autore Risposta: milly73
Inserita il: 10/05/2010 13:27:37
Messaggio:

babborcu, ho una domanda da porti, secondo te è possibile trovare al giorno d'oggi stoffe di ottima qualità per riprodurre il costume sardo?
Ti faccio questa domanda perchè sono rimasta alquanto perplessa parlando con una signora che realizza i costumi e lei si fa tessere i tessuti
per essere sicura che sia stoffa di ottima qualità e che assomigli il più possibile alle gonne utilizzate dai nostri avi.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 10/05/2010 15:24:05
Messaggio:

chie dile dove li fa tessere la signora deve avere guadagni eccezionali e tanti soldi in tasca.. se fa questo
nessun tessitore ( e sono tutti fuori della sardegna che io sappia) accetta di tessere i pochi metri che servono per un sarto medio... occorre ordinare decine e decine di metri di tessuto solo perchè la manifattura si prenda la briga di armare un telaio.. e di reperire i filati giusti ( cosa assai complicata) a naso ( mi sbagliero' ) ma pensar male,,, la signora e' bugiardella....


Autore Risposta: bargy77
Inserita il: 10/05/2010 15:28:56
Messaggio:

babborcu ha scritto:

guardate: che anche dei pakistani forse riproducono scialli--- provate a chiedere a ampuriesu.. credo che lui ne sappia qualcosa----


io ho visto i bottoni riprodotti dagli indiani...ho visto i classici a melagrana (tipo quelli delle buttoneras ittiresi) sia grandi che piccoli...venduti al grammo, i più grandetti d'argento costano sui 40 euro...certo è da valutare meglio la qualità...cmq ad un primo sguardo sembrano proprio uguali...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 10/05/2010 15:43:02
Messaggio:

babborcu ha scritto:

guardate: che anche dei pakistani forse riproducono scialli--- provate a chiedere a ampuriesu.. credo che lui ne sappia qualcosa----

Non ne so niente... un buco nell'acqua. Mi hanno trovato un sacco di scuse e bisogna ordinare almeno 5000 dico cinquelima pezzi.
Quando si riesce a smerciare tutta questa roba???
Con una quantità simile secondo me perderebbero anche il valore senza contare il capitale che bisogna anticipare per un numero così elevato di pezzi.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 10/05/2010 15:51:41
Messaggio:

.. gèi mi pariat ..


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 10/05/2010 16:57:44
Messaggio:

bargy... ci sono diversi gradi di borroni riprodotti: quelli che tu chiami indiani... in metallo improbabile ( in alcune nazioni non e' obbligatorio marchiare con il"titolo" gli oggetti in argento
e..... di titto un po?9 sono fatti da stampi ottenuti da bottoni fatti a stampo in sardegna... questo passaggio li rende obbligatoriamente peggiori..
poi bottoni tutti fatti con "gommine" a fusione... poi botttoni fatti con gommine e con i pallini saldati, poi bottoni fatti a mano... entro queste categorie c'è di peggio e di meglio... se l'orafo usa gommine vecchie il risultato sarà non eccezionale..se nuove meglio...
ad uno sguardo superficiale ti paiono uguali, ma c'è la stessa differenza che intercorre fra un ricamo a macchina ed uno a mano,credimi ( infatti i prezzi cambiano) se metti vicino un buon bottone manula e una culsiasi copia ti accorgi..
sarà che sono originario di un paese dove il bottone e' una specie di religione,ma io riconosco i falsi persino dal rumore che fanno!!!

ampuriesu non sa niente: qualcosa sapeva invece,visto? volevo che una testimonianza diretta vi insillasse un minimo di diffidenza verso queste avventure... se le cose costanoi poco c'è sempre un motivp.. in conta a contamentu pagamentu... con poche fortunatissime eccezioni! ciao


Autore Risposta: bargy77
Inserita il: 10/05/2010 17:55:04
Messaggio:

babborcu ha scritto:

bargy... ci sono diversi gradi di borroni riprodotti: quelli che tu chiami indiani... in metallo improbabile ( in alcune nazioni non e' obbligatorio marchiare con il"titolo" gli oggetti in argento
e..... di titto un po?9 sono fatti da stampi ottenuti da bottoni fatti a stampo in sardegna... questo passaggio li rende obbligatoriamente peggiori..
poi bottoni tutti fatti con "gommine" a fusione... poi botttoni fatti con gommine e con i pallini saldati, poi bottoni fatti a mano... entro queste categorie c'è di peggio e di meglio... se l'orafo usa gommine vecchie il risultato sarà non eccezionale..se nuove meglio...
ad uno sguardo superficiale ti paiono uguali, ma c'è la stessa differenza che intercorre fra un ricamo a macchina ed uno a mano,credimi ( infatti i prezzi cambiano) se metti vicino un buon bottone manula e una culsiasi copia ti accorgi..
sarà che sono originario di un paese dove il bottone e' una specie di religione,ma io riconosco i falsi persino dal rumore che fanno!!!

ampuriesu non sa niente: qualcosa sapeva invece,visto? volevo che una testimonianza diretta vi insillasse un minimo di diffidenza verso queste avventure... se le cose costanoi poco c'è sempre un motivp.. in conta a contamentu pagamentu... con poche fortunatissime eccezioni! ciao


boh ...io li ho visti attraverso una vetrina ma nn mi è manco venuta la curiosità di entrare...ma il discorso era per sottolineare che, a questo punto, tra scialli pakistani e bottoni indiani...hihihihiihihih...siamo proprio international!!!


Autore Risposta: milly73
Inserita il: 10/05/2010 17:56:57
Messaggio:

babborcu ha scritto:

chie dile dove li fa tessere la signora deve avere guadagni eccezionali e tanti soldi in tasca.. se fa questo
nessun tessitore ( e sono tutti fuori della sardegna che io sappia) accetta di tessere i pochi metri che servono per un sarto medio... occorre ordinare decine e decine di metri di tessuto solo perchè la manifattura si prenda la briga di armare un telaio.. e di reperire i filati giusti ( cosa assai complicata) a naso ( mi sbagliero' ) ma pensar male,,, la signora e' bugiardella....


grazie babborcu ho avuto lo stesso sospetto !!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 10/05/2010 18:48:19
Messaggio:

sospetto ben motivato Milly
bargy: gia ' internazionali... vedi per gli scialli il discorso e' quasi assurdo..... i primi scialli usati in europa provengono probabilmente dall'india .. i famosi scialli cachemire... poi la francia cerco' di contrastare l'importazione creando fabbriche francesi.. da li si sono diffusi in europa e anche in sardegna ( ne abbiano gia discusso,ricordi) adesso tentiamo di ordinanrli di nuovo in asia ahahaha! vedi: il discorso delle stoffe... che si ordinavano fuori e che sono introvabili porta di nuovo fuori,,, ma per i bottoni,ajo? ci sono fior di orafi qui che lavorano egregiamente... perchè acquistare pessime imitazioni di argentone fatte lontano? solo per un discorso economico.. dopo tutta la cura che c'è nel cucire, nel ricamare, nella ricerca delle stoffe, ci perdiamo nel gioiello... e' un dettaglio importante invece,, massime in quoi costumi "semplici" ..


Autore Risposta: bargy77
Inserita il: 10/05/2010 19:05:07
Messaggio:

babborcu ha scritto:

sospetto ben motivato Milly
bargy: gia ' internazionali... vedi per gli scialli il discorso e' quasi assurdo..... i primi scialli usati in europa provengono probabilmente dall'india .. i famosi scialli cachemire... poi la francia cerco' di contrastare l'importazione creando fabbriche francesi.. da li si sono diffusi in europa e anche in sardegna ( ne abbiano gia discusso,ricordi) adesso tentiamo di ordinanrli di nuovo in asia ahahaha! vedi: il discorso delle stoffe... che si ordinavano fuori e che sono introvabili porta di nuovo fuori,,, ma per i bottoni,ajo? ci sono fior di orafi qui che lavorano egregiamente... perchè acquistare pessime imitazioni di argentone fatte lontano? solo per un discorso economico.. dopo tutta la cura che c'è nel cucire, nel ricamare, nella ricerca delle stoffe, ci perdiamo nel gioiello... e' un dettaglio importante invece,, massime in quoi costumi "semplici" ..


sono d'accordo..soprattutto per quanto riguarda i bottoni...nn so...ma a me quei bottoni di merceria sparati sui corpetti o sulle maniche...boh...nn riesco a farmeli piacere...che poi, a ben guardare, meglio un bottone un pò più piccino ma ben fatto ke un mega bottone finto...ormai se ne vedono di ogni...
pensavo proprio ora...nn so se qualcuno mi può aiutare...tempo fa venne ad Iglesias un signore che fece un convegno proprio sul bottone sardo...disse di essere uno studioso specificamente di tale argomento...qualcuno sa darmi indicazioni o può conoscere questa persona?scrisse anke dei libri sui bottoni sardi...ma sono passati degli anni...ero piccolina e adesso nn ricordo...boh


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 11/05/2010 08:44:12
Messaggio:

Gira che ti rigira si ritorna sempre alla matrice... io la seta per confezionare li jupponi femminili di Aggius la faccio arrivare dall'India ed è uno spettacolo. Proprio alla cavalcata di quest'anno, una del gruppo indosserà un costume marrone interamente ricostruito tranne che gli scialli che risalgono al 1882 e la stoffa per il suo confezionamento è stata proprio acquistata in quel paese lontano.
Non sarà stoffa italiana ma cosa molto più importante.... non confeziono costumi con plastica acrilico e altra robaccia sintetica ma seguo i canoni della tradizione; tra l'altro molti motivi floreali sono attinenti e molto eleganti.Poasterò qualche foto appena possibile...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/05/2010 09:08:11
Messaggio:

si posta.... Ampuriesu.. so di un corpetto fatto da te megagalattico!!!
bottoni.. ah!,bargy ! vuoi dire quelli di lamierino dorato o argentato ????
pucci! che brutti!
libro sui bottoni sardi? tutto sui bottoni sardi>? ti assicuro che non esiste...
chissà chi era questo? boohh!


Autore Risposta: bargy77
Inserita il: 11/05/2010 09:17:39
Messaggio:

ampuriesu ha scritto:

Gira che ti rigira si ritorna sempre alla matrice... io la seta per confezionare li jupponi femminili di Aggius la faccio arrivare dall'India ed è uno spettacolo. Proprio alla cavalcata di quest'anno, una del gruppo indosserà un costume marrone interamente ricostruito tranne che gli scialli che risalgono al 1882 e la stoffa per il suo confezionamento è stata proprio acquistata in quel paese lontano.
Non sarà stoffa italiana ma cosa molto più importante.... non confeziono costumi con plastica acrilico e altra robaccia sintetica ma seguo i canoni della tradizione; tra l'altro molti motivi floreali sono attinenti e molto eleganti.Poasterò qualche foto appena possibile...


hiiii...che meraviglia!!!allora, visto che tu hai sicuramente più contatti di me ti chiedo una cosa: sai dove posso trovare un filato d'argento da poter lavorare all'uncinetto o, in alternativa (anzi pure meglio), conosci qualcuno in grado di riprodurmi una trina al tombolo col filo d'argento???


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 11/05/2010 10:02:01
Messaggio:

Bargy...un filato lo conosco e bene; si tratta del filo mad con anima in seta ricoperto d'oro o argento che io utilizzo per lavorare a fusetto ma non so se sia adatto per la lavorazione all'uncinetto. Lo trovi da Carlo Pusceddu (arte sacra) a Cagliari. Prova li altrimenti vedo di farti avere qualcosa io dim dorato almeno per provare e se poi va bene ti procuro quello argento. Esistono diversi spessori quindi sarebbe da provare.
Ti ricordo che costa la bellezza di €0 la rocca.
Babborcu... se stasera trovo un attimo faccio le foto e le posto; comunque credo di aver capito chi ti ha riferito la cosa... qualcuno che non si fa i Sostri suoi, e grazie a lui che rende ancora di più, avendomi dato una passamaneria color mattone che lo arricchisce ulteriormente.


Autore Risposta: bargy77
Inserita il: 11/05/2010 10:03:53
Messaggio:

ampuriesu ha scritto:

Bargy...un filato lo conosco e bene; si tratta del filo mad con anima in seta ricoperto d'oro o argento che io utilizzo per lavorare a fusetto ma non so se sia adatto per la lavorazione all'uncinetto. Lo trovi da Carlo Pusceddu (arte sacra) a Cagliari. Prova li altrimenti vedo di farti avere qualcosa io dim dorato almeno per provare e se poi va bene ti procuro quello argento. Esistono diversi spessori quindi sarebbe da provare.
Ti ricordo che costa la bellezza di €0 la rocca.


di???...sono pronta...infierisci!!!


Autore Risposta: jennifer402
Inserita il: 11/05/2010 10:58:00
Messaggio:

lo voglio anche io!!!!

bargy77 ha scritto:

ampuriesu ha scritto:

Bargy...un filato lo conosco e bene; si tratta del filo mad con anima in seta ricoperto d'oro o argento che io utilizzo per lavorare a fusetto ma non so se sia adatto per la lavorazione all'uncinetto. Lo trovi da Carlo Pusceddu (arte sacra) a Cagliari. Prova li altrimenti vedo di farti avere qualcosa io dim dorato almeno per provare e se poi va bene ti procuro quello argento. Esistono diversi spessori quindi sarebbe da provare.
Ti ricordo che costa la bellezza di €0 la rocca.


di???...sono pronta...infierisci!!!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 11/05/2010 11:23:51
Messaggio:

>Bene allora non vi resta che andare a Cagliari e chiedere filo per fusetto. Ha diversi spessori, quindi dovete controllare e scegliere quello che secondo voi è più adatto anche perchè io non sono pratico di uncinetto e non saprei consigliarvi.
Secondo me, ripeto secondo il mio parere non dovrebbe andare bene perchè rimane rigido, poi altro non saprei cosa dire...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/05/2010 12:35:42
Messaggio:

credo che kolipo,forse, ti possa dare indicazioni sul filo d'argento.. pèrchè lui gira attorno al gruppo di cagliari....e li usano una trina d'argento per le loro mantillas rosse... ma se ho capito cosa ti serve ( intuisco e forse sbaglio) e0 una trina a ventaglietti con parti filate e parti lamellari ... quella non e' difficile da trovare a roma firando per i negozi di paramenti sacri..

ampuriesu.. si non si fa i sostri suoi....ma e' perchè era ammirato! ajo'.. mica mi ha riferito i tuoi segreti intimi!!! e poi ti ha dato anche la trna! perdonalo.. e verrai perdonato..


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 11/05/2010 14:02:12
Messaggio:

Certo che lo perdono a Sostro... poi fossi stato geloso non avrei condiviso con lui
Come promesso posto un po di foto di lu jupponi realizzato con la seta acquistata dall'India... a voi il giudizio, giudizio.







Inoltre vorrei un parere su questa stoffa che ho trovato in internet... attendo notizie e se saranno positive finira come fodera per una camisgjiola duoble face altrimenti considerata la sua età vedrò di utilizzarla per qualcosa di meno impegnativo.


Autore Risposta: drFolk
Inserita il: 11/05/2010 15:33:16
Messaggio:

Cappero, che meraviglie!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 11/05/2010 16:00:10
Messaggio:

dr folk ha scritto:

Cappero, che meraviglie!

Ti piace veramente???
La manifattura avendolo confezionato io non posso giudicarla ma la stoffa mi piace molto; è una seta non molto spessa quindi ho dovuto intelarla con la pressa e così la tela adesiva è diventata una sola cosa con la seta e il colore, essendo cangiante cambia a seconda di come si guarda, a volte sembra marrone altre ancora dorata o giallo ocra con base verde. mi piace molto: Tra l'altro con la gonna marrone scura spicca molto e l'accostamento è veramente elegante.


Autore Risposta: maria
Inserita il: 11/05/2010 17:42:52
Messaggio:

Wauuuuuuuuuuuuuu che bello
E che bei colori Complimenti


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 11/05/2010 17:49:40
Messaggio:

ampuriesu ha scritto:

dr folk ha scritto:

Cappero, che meraviglie!

Ti piace veramente???
La manifattura avendolo confezionato io non posso giudicarla ma la stoffa mi piace molto; è una seta non molto spessa quindi ho dovuto intelarla con la pressa e così la tela adesiva è diventata una sola cosa con la seta e il colore, essendo cangiante cambia a seconda di come si guarda, a volte sembra marrone altre ancora dorata o giallo ocra con base verde. mi piace molto: Tra l'altro con la gonna marrone scura spicca molto e l'accostamento è veramente elegante.


.. ciau ampuriesu .. quel tessuto setato o qualcosa di similare si può trovare anche nero? ..
.. complimenti per il lavoro ...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 11/05/2010 17:57:23
Messaggio:

musthayoni... dovrei chiedere al venditore. Credo che tinta unita non ci sia (credo...); la seta che ho visto è sempre con più colori ma posso chiedere tranquillamente anche perchè opra che ci penso con la seta nera potrei confezionare lu jupponi della vedova.
Grazie per il complimento comunque


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/05/2010 17:59:05
Messaggio:

la seconda stoffa la vedo all'interno delle maniche di una camisciola,davvero.... la prima... mmmmmm.. non so:non mi conquista appieno,,ma forse la foto non rende.. saro' incontentabile.. voglio vederla dal vero.. ela vedro'!!!
Laier: mi sa che quella a fondo azzurro va bene per i tuoi manicotti...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 11/05/2010 18:07:25
Messaggio:

Babborcu... certo che la vedrai: il giorno della cavalcata.
perchè non ti convince? o meglio, cosa non ti convince.
Il colore? il motivo? non ti sembra seta?
Dammi delucidazioni in merito anche perchè il tuo parere sai benissimo che per me è parola di Dio in materia di stioffe e costumi.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 11/05/2010 21:46:49
Messaggio:

esagerato!!! e' un'impressione magari data dalla foto... se vuoi sapere se e' seta bruciane un pezzetto avanzato e se dafiagu de usciadrinu lo e'.. o e' lana o e' lana e seta ..altrimenti
... comunque meglio dell'abanero...


Autore Risposta: laier
Inserita il: 11/05/2010 21:56:01
Messaggio:

si...molto bello quello blu...


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 11/05/2010 23:08:22
Messaggio:

bargy77 ha scritto:
sai dove posso trovare un filato d'argento da poter lavorare all'uncinetto o, in alternativa (anzi pure meglio), conosci qualcuno in grado di riprodurmi una trina al tombolo col filo d'argento???


ciao bargy, non so se ti può essere utile ma a pirri c'è una signora che fa il filè di bosa e lo trasforma in gioielli.. magari potrebbe avere ciò che ti serve.. se vuoi ti dò l'indirizzo - n. di tel., magari la chiami e chiedi..


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 11/05/2010 23:45:58
Messaggio:

ampuriesu ha scritto:

Come promesso posto un po di foto di lu jupponi realizzato con la seta acquistata dall'India... a voi il giudizio, giudizio.
[


bellissimo, stoffa e manifattura! ampuriesu, mi sa che stavolta vengo davvero al nord!!!


Autore Risposta: jennifer402
Inserita il: 12/05/2010 08:43:21
Messaggio:

babborcu ha scritto:

la seconda stoffa la vedo all'interno delle maniche di una camisciola,davvero.... la prima... mmmmmm.. non so:non mi conquista appieno,,ma forse la foto non rende.. saro' incontentabile.. voglio vederla dal vero.. ela vedro'!!!
Laier: mi sa che quella a fondo azzurro va bene per i tuoi manicotti...

si anche secondo me quella a fondo azzurro va bene per i manicotti!


Autore Risposta: bargy77
Inserita il: 12/05/2010 09:33:07
Messaggio:

sardina ha scritto:

bargy77 ha scritto:
sai dove posso trovare un filato d'argento da poter lavorare all'uncinetto o, in alternativa (anzi pure meglio), conosci qualcuno in grado di riprodurmi una trina al tombolo col filo d'argento???


ciao bargy, non so se ti può essere utile ma a pirri c'è una signora che fa il filè di bosa e lo trasforma in gioielli.. magari potrebbe avere ciò che ti serve.. se vuoi ti dò l'indirizzo - n. di tel., magari la chiami e chiedi..


ma grazie!sei molto gentile...nn so se da questa signora troverò ciò che mi serve...ma tentar nn nuoce!!!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 12/05/2010 12:07:44
Messaggio:

babborcu ha scritto:

esagerato!!! e' un'impressione magari data dalla foto... se vuoi sapere se e' seta bruciane un pezzetto avanzato e se dafiagu de usciadrinu lo e'.. o e' lana o e' lana e seta ..altrimenti
... comunque meglio dell'abanero...
seta è seta e sono sicurissimo perchè ho fatto la prova che dici tu e infatti puzza d'usciaddu come si dice da noi; altra prova... il ferro da stiro al massimo non lo brucia come accade con l'abanero che si scioglie e si restringe ma al contrario acquista lucentezza e morbidezza.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 12/05/2010 12:22:34
Messaggio:

.. bene ampuriesu .. appurato che è seta .. quando hai notizie del tessuto in nero .. ti chiedo di farmelo sapere .. anda beni?

.. al di la della pregevole fattura dell'indumento .. che cmq non si discute .. a prima vista mi sono chiesto .. se quel colore non riporti ad una moda più moderna e cittadina .. rispetto a quelli più tradizionali. Premetto però che è una mia impressione .. e parlo da profano rispetto a certe tipologie tradizionali in uso da voi che non conosco in toto .. per cui mi scuso in anticipo se mi sono permesso questa osservazione .. d'acchito .. e però sono andato fuori pista ..... ciau ...


Autore Risposta: jennifer402
Inserita il: 12/05/2010 13:17:21
Messaggio:


Ampuriesu ma questi tessuti quanto vengono a costare? forse lo hai già scritto e me lo son persa!

ampuriesu ha scritto:

babborcu ha scritto:

esagerato!!! e' un'impressione magari data dalla foto... se vuoi sapere se e' seta bruciane un pezzetto avanzato e se dafiagu de usciadrinu lo e'.. o e' lana o e' lana e seta ..altrimenti
... comunque meglio dell'abanero...
seta è seta e sono sicurissimo perchè ho fatto la prova che dici tu e infatti puzza d'usciaddu come si dice da noi; altra prova... il ferro da stiro al massimo non lo brucia come accade con l'abanero che si scioglie e si restringe ma al contrario acquista lucentezza e morbidezza.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 12/05/2010 15:35:56
Messaggio:

ti rispondo al posto di ampuriesu Musta ( poi lui correggerà ed integrerà) nell'area di cui parliamo ( gallura e ampurias) il corsetto femminile più arcaico e' la camiciola, giacchetta double face ( che lascia in vista il petto) , con un verso in scarlatto , maniche aperte, asole evidenziate con galloncino d'argento e "buttonera"... e' un indumento di origine secentesca.. nell'uso tradizionale,a memoria d' uomo indicava l'appartenenza al ceto benestante... lu giupponi.. indicava l'appartenenza al ceto inferiore ed era confezionato con sete e-o velluti operati,, e' ornato con grangie, nastri galloni, passmanerie ,perline ecc, e' completamente chiuso sul petto .. il modello e' tipicamente tardo setteccenteso, l'ornamentazione a volte tradisce influssi della moda borghese posteriore alla metà dell'800.. poteva essere dei colori più diversi... questo a dominanti marroni era destianto a nozze di tono minore ( spose anziane, vedove che si rimaritano, matrimoni nel corso di un lutto) il marrone, come a volte il verde ed il viola, in diverse aree significa" lutto non stretto"" ciao


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 12/05/2010 15:44:30
Messaggio:

jennifer402 ha scritto:


Ampuriesu ma questi tessuti quanto vengono a costare? forse lo hai già scritto e me lo son persa!
ampuriesu ha scritto:

babborcu ha scritto:

esagerato!!! e' un'impressione magari data dalla foto... se vuoi sapere se e' seta bruciane un pezzetto avanzato e se dafiagu de usciadrinu lo e'.. o e' lana o e' lana e seta ..altrimenti
... comunque meglio dell'abanero...
seta è seta e sono sicurissimo perchè ho fatto la prova che dici tu e infatti puzza d'usciaddu come si dice da noi; altra prova... il ferro da stiro al massimo non lo brucia come accade con l'abanero che si scioglie e si restringe ma al contrario acquista lucentezza e morbidezza.


I tessuti variano a seconda del motivo e di non so che cos'altro ma variano. Questo che ho utilizzato io l'ho pagato 70 euro al metro (150 di altezza) e se non sbaglio 10 dollari di spedizione per ogni metro.
Considerati i prezzi esistenti in Sardegna non è tanto. Qualche mese fa comprai a Oristano una seta avorio per uno sciallino e mi costò la bellezza di 80 euro al metro scontata e non è da paragonare a questa ne per la consistenza ne per i motivi che portamno.


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 12/05/2010 15:47:05
Messaggio:

Babborcu... cosa devo integrare??? Il tuo discorso non fa una piega! si vede che sei bravo nell'utilizzare il ferro da stiro


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 12/05/2010 16:17:32
Messaggio:

Allora...ho chiesto alla mia amica e mi ha spedito queste tre foto. Sono tre broccati in seta pura; uno solo è completamente nero mentre gli altri sono uno con motivi floreali piccoli bianchi e l'altro con motivi più grandi baroccheggianti e nero e argento. Dalle foto poi non si capisce mai il vero colore


questo è completamente nero


questo ha motivi argentati


e questo è a fiorami bianchi


Autore Risposta: jennifer402
Inserita il: 12/05/2010 19:18:06
Messaggio:

beh non sono molto costosi considerata l'altezza della pezza....sono belli anche i motivi di queste ultime foto!


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 12/05/2010 19:36:20
Messaggio:

[/quote]
ma grazie!sei molto gentile...nn so se da questa signora troverò ciò che mi serve...ma tentar nn nuoce!!!
[/quote]

figurati, è un piacere, certo appunto non so dirti se avrà ciò che cerchi, però fa delle cose interessanti.
l'iniziativa si chiama "trina. il giardino del ricamo", e si trova all'interno del negozio di merceria e filati in via riva villasanta 176, pirri - ca, tel. 340-6811917.

spero non ci siano problemi a dare indirizzi sul forum..

queste, se (chissà) ho eseguito le giuste indicazioni per le immagini, sono alcune cose che fa.

<script src='http://img269.imageshack.us/shareab...do.jpg&p=tl' type='text/javascript'></script><noscript>[URL=http://img269.imageshack.us/i/filetsardo.jpg/][/URL]</noscript>


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 12/05/2010 19:50:58
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

.. bene ampuriesu .. appurato che è seta .. quando hai notizie del tessuto in nero .. ti chiedo di farmelo sapere .. anda beni?
.. al di la della pregevole fattura dell'indumento .. che cmq non si discute .. a prima vista mi sono chiesto .. se quel colore non riporti ad una moda più moderna e cittadina .. rispetto a quelli più tradizionali. Premetto però che è una mia impressione .. e parlo da profano rispetto a certe tipologie tradizionali in uso da voi che non conosco in toto .. per cui mi scuso in anticipo se mi sono permesso questa osservazione .. d'acchito .. e però sono andato fuori pista ..... ciau ...


mustaioni, non si usavano anche da noi quei colori? certo dalle foto in bianco e nero non si capisce molto, mentre i capi rimasti (intendo di spensu e gipponi) sono perlopiù viola, blu, ma forse anche qualche marroncino, beige, mattone.. che dici?
a me lu jupponi fatto da ampuriesu (mani d'oro) sembrerebbe ottimo anche per noi!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 13/05/2010 09:24:31
Messaggio:

babborcu ha scritto:

ti rispondo al posto di ampuriesu Musta ( poi lui correggerà ed integrerà) nell'area di cui parliamo ( gallura e ampurias) il corsetto femminile più arcaico e' la camiciola, giacchetta double face ( che lascia in vista il petto) , con un verso in scarlatto , maniche aperte, asole evidenziate con galloncino d'argento e "buttonera"... e' un indumento di origine secentesca.. nell'uso tradizionale,a memoria d' uomo indicava l'appartenenza al ceto benestante... lu giupponi.. indicava l'appartenenza al ceto inferiore ed era confezionato con sete e-o velluti operati,, e' ornato con grangie, nastri galloni, passmanerie ,perline ecc, e' completamente chiuso sul petto .. il modello e' tipicamente tardo setteccenteso, l'ornamentazione a volte tradisce influssi della moda borghese posteriore alla metà dell'800.. poteva essere dei colori più diversi... questo a dominanti marroni era destianto a nozze di tono minore ( spose anziane, vedove che si rimaritano, matrimoni nel corso di un lutto) il marrone, come a volte il verde ed il viola, in diverse aree significa" lutto non stretto"" ciao


.. grazie babbai .. come al solito sei stato prezioso nelle tue spiegazioni.
In verità la mia era solo un'impressione sul colore .. a quanto leggo certamente falsata dai riflessi della foto ... e questo mi ha indotto a pensare ad un tessuto aristocratico .. mentre al contrario tu mi dici che lu gipponi era più in uso nei ceti di minor rilevanza sociale.
Bene .. ne prendo atto ... e ringrazio ancora per le preziose delucidazioni ..

... ampuriesu .. hai proprio ragione .. babbai .. usa benissimo il ferro da stiro .. e devo dire che mi ha .. stirato per bene ... le idee ... ita naras?

.. ahhh .. dunque il tessuto nero è un broccato setato .. oppure ho capito male ?


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 13/05/2010 09:38:09
Messaggio:

sardina ha scritto:

musthayoni ha scritto:

.. bene ampuriesu .. appurato che è seta .. quando hai notizie del tessuto in nero .. ti chiedo di farmelo sapere .. anda beni?
.. al di la della pregevole fattura dell'indumento .. che cmq non si discute .. a prima vista mi sono chiesto .. se quel colore non riporti ad una moda più moderna e cittadina .. rispetto a quelli più tradizionali. Premetto però che è una mia impressione .. e parlo da profano rispetto a certe tipologie tradizionali in uso da voi che non conosco in toto .. per cui mi scuso in anticipo se mi sono permesso questa osservazione .. d'acchito .. e però sono andato fuori pista ..... ciau ...


mustaioni, non si usavano anche da noi quei colori? certo dalle foto in bianco e nero non si capisce molto, mentre i capi rimasti (intendo di spensu e gipponi) sono perlopiù viola, blu, ma forse anche qualche marroncino, beige, mattone.. che dici?
a me lu jupponi fatto da ampuriesu (mani d'oro) sembrerebbe ottimo anche per noi!


... ciau sardina .. in verità lo ripeto la foto .. soprattutto .. la prima mi ha fatto pensare ad una tonalità beige .. con influssi marron .. e proprio il beige mi ha indotto a pensare a qualcosa di aristocratico .. quando così non era. Per quanto riguarda i colori dei .. giaccus .. gipponis e spenzus .. che io ho visto ... questi sono confezionati con tessuti prevalentemente viola .. nero .. marron .. vinaccia .. mentre di colore beige .. non ne ho mai visto .. tranne il gipponi che c'era esposto alla mostra di Sestu .. che però a quanto si dice fu confezionato con stoffe provenienti direttamente da Parigi in tempi in cui la moda borghese era ababstanza diffusa in paese. E forse proprio questo ricordo mi ha spinto a fare quelle considerazioni sul .. gipponi confezionato da ampuriesu.
Per quanto riguarda questo tessuto .. devo dire che se ci fosse di colore nero .. sarebbe l'ideale per fare .. is giaccus a coa (leggi baschina) .. o anche qualche giaccu a pitzicorrus .. mentre non ce lo vedrei più di tanto per su spenzu .. ma anche questa volta la mia è una considerazione soggettiva .... ciau.

.. a proposito che mi dici del primo tessuto (dei tre postati da ampuriesu) che dovrebbe essere proprio nero .. in termini di rappresentazione cromatica dei motivi che lo caratterizzano? .. secondo te si adatta ai nostri giaccus e/o gipponis ?


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 13/05/2010 10:41:31
Messaggio:

musta: benchè di utilizzo "popolare" quella seta damascata,cosi' la chiamerei correttamente,e' certamente nata per un utizzo aristocratico e borghese... credo che nel caso specifico la demarcazione sia data non solo dal modello del giacchino ma dal panno scarlatto... che nelle fasi antiche del costume era appannaggio dei "ricchi"...
li giupponi gallurese e' imparentato conm certe fogge meridionali e anche di iglesias e vicinori,, dici bene.. nel sassarese a putifigari, il modello,di mezza gala o da anziana, veniva confezionato spesso in terziopelo a fiori : viola, granato, cannella verde, marrone o nero..
quando vedro' dal vivo la stoffa ti-vi diro'.. ma certamente puo' essere tinta agevolmente di nero all'occorrenza e, se non e' di un color caffellatte ,diventa granato o viola con facilità per tintura,,se non e' disponibile in quei colori..


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 13/05/2010 11:48:41
Messaggio:

Si, anche quel tessuto nero a fiori bianchi si potrebbe tingere in viola, ciclamino o granato; infatti il nero resterebbe nero e il bianco dovrebbe prendere quella sfumatura che ricorda le stoffe damascate in uso per giaccus, spentzus e grembiali. Il che non sarebbe male...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 13/05/2010 12:37:24
Messaggio:

a volte non si pensa mai alla tintura..ma ,quando possibile, ben studiata e' una risorsa,davvero!!!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 13/05/2010 12:45:38
Messaggio:

babborcu ha scritto:

a volte non si pensa mai alla tintura..ma ,quando possibile, ben studiata e' una risorsa,davvero!!!


.. è vero ... ma per quanto mi riguarda è altrettanto vero .. che io non ho molta dimestichezza con questo aspetto .. e allora se vuoi ancora una volta insegnarmi/ci qualcosa .. (ma mi rivolgo anche a Santo) .. sarei felice di erudirmi al riguardo e di conoscere con quale sostanze (naturali) si possono ottenere certi colori ... ciau.


Autore Risposta: thiniscole
Inserita il: 13/05/2010 12:53:35
Messaggio:

bonjurrr!!! non essendo ancora intervenuto in questa discussione ora vorrei porre un quesito agli esperti...
avevamo lontanamente visto che a siniscola negli anni 30 erano in voga alcuni strani tessuti ricamati completamente a macchina... alcuni costumi venivano interamente confezionati con queste stoffe in sostituzione del terziopelo...
ora mi domando, dove le fabbricavano? ma soprattutto non le ho mai viste in altri costumi fuorchè i zibboni da sposa siniscolesi, perchè? insomma se questi lavori provenivano dal continente non penso facessero affari solo con i miei ex concittadini, qualcun altro doveva comprare le stesse stoffe che si presentano con diversi motivi ornamentali, e in tal caso per cosa venivano utilizzate negli altri luoghi? quanto potevano valere? chi ne sa qualcosa sputi il rospo!!! (ho rubato una foto a mustay)


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 13/05/2010 13:06:17
Messaggio:

thiniscole.. le tinture naturali in sardegna rigurdano quasi esclusivamente l'orbace e sono quasi sempre toni bassi e spenti, marrone, nero, granato, fulvo, giallo senape... le altre stoffe ,di importazione erano tinte con procedimenti più complessi e gia in tempi relativamente lontani erano tinte con coloranti "sintetici" ..ci sono ottimi prodotti, si trovano nei supermercati o nelle drogherie e tingono in lavatrice ( ti sconsiglio la tintura per bollitura,relativamente difficile: sostro ne sa qualcosa)
si seguono le istruzioni e danno ottimi risultati...
e' ovvio che conta il colore di base della stoffa: un bianco prenderà il colore della tinture paro paro, un giallo la attenuerà un po' ;un colore di base più scuro della stoffa non diventerà più chiaro tingendolo, con una stoffa nero niente da fare ecc.. il sintetico a volte non tinge... attenzione alle temperature con la seta... se non tinge perfettamente alla prima,ripetere l'operazione..

quelle stoffe: sono stao io il primo a dirti che erano" meccaniche"ricordi?' secondo me sono anche più recenti.. ce ne sono di diverse qualità.. le ho viste utilizzate di rado, ma ci sono in grembiali logudoresi... ho il sospetto che non vengano dalla stessa area : possibili: america, francia,svizzera, cina, italia settentrionale..
non offenderti; alcune sono propio bruttissime,,quella a fiori celesti e' orrenda,a mio parere!


Autore Risposta: thiniscole
Inserita il: 13/05/2010 13:27:33
Messaggio:

si e proprio quella hanno portato nella ciclopedia... perchè quel grembiule con le casette cinesi non ti piace? ha un non so cjhe di orientale! si avevano dei gusti un pò rozzi a dir la verità! ah quindi i produttori di queste stoffe non campavano solo dai siniscolesi? buono a sapersi"!!!
si si ricordo, io ero allora un povero inesperto pensavo fossero ricamate a mano!!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 13/05/2010 13:33:49
Messaggio:

.. babbai .. il procedimento sulle tinture te lo ho chiesto io .. ma non preoccuparti .. i tuoi chiarimenti mi sono stati ugualmente utili.
Ti chiedo però .. qualche altra precisazione ..
.. temperature di ebollizione della seta .. quale deve essere quella ideale? oppure l'attenzione deve essere riposta sui .. tempi .. di ebollizione?

.. colori .. a me piace tanto il tessuto in seta damascata che ampuriesu ha utilizzato per lu gipponi di Aggius. Il colore se non ricordo male è marroncino ... per farlo diventare nero come si potrebbe fare? .. e ancora da quel marron si può ottenere .. il viola? ..


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 13/05/2010 14:23:40
Messaggio:

musta..scusa.. confondo i paradisolani..solo con gli pseudonimi pero'!!
con la lavatrice non ci sono problemi per la temperatura.. regola a 90 anzichè a 1oo gradi o segui le istruzioni, se diverse stampate sulla confesione del prodotto.. fai fare un ciclo come consigliato e abbonda in sale e aceto bianco,, che metterai nella vaschetta detersivi... risciacqua a mano abbondantemente con acqua e aceto bianco a circa il 30% .. poi in sola acqua, asciugare all'ombra e stirare con cura ..come normalmente per la seta.. precauzione... far fare due o più lavaggi completi con detersivo alla lavatrice ,a vuoto, dopo la tintura,prima di riusarla normalmente ( potrebbe provocare reazione allegiche alla pelle,se restano residui sulla biancheria)

cosa può diventare come colore quella stoffa? nero di sicuro usando colorante nero... granato o viola più o meno accentuati... usando coloranti di quel colore,,, dipende da quanto e' chiara.. dalla tonalità di marrone, insomma e questa si deve valutare dal vero!! ciao

thiniscole, l'uso massiccio, sino a divenire caratteristico e',a siniscola..
guarda: non solo tu, ma magari anche i negozianti locali e le acquirenti credevano fossero ricami manuali,,l'effetto gioca su questo blef.. e' fatto a macchina,ma sembra una cosa più lussuosa a mano... quello cinese e' buffo, ma se pensi ai grembiali bonesi con le faccette nere, ai fazzoletti di ittiri e cabras on le biciclette o le vedute alpine... e' nell'ordine delle cose una certa disinvoltura,,se piaceva: VAIII!!!!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 13/05/2010 17:18:10
Messaggio:

.. anda beni babbai .. conserverò in file i tuoi consigli .. come sempre del resto ..

.. ampuriesu .. se hai ancora qualche ritaglio di quel tessuto in seta damascata che hai usato per .. lu gipponi di Aggius .. perché non provi a tingerlo di nero .. o anche viola scuro .. per verificarne l'aspetto? .. e se l'operazione è apprezzabile .. magari ci ricavi tu il tuo giacchino da vedeva .. e noi qualche altro indumento del genere .. tipico della nostra area di pertinenza? .. ita ndi naras?


Autore Risposta: jennifer402
Inserita il: 13/05/2010 20:18:25
Messaggio:

per tingere la seta io non andrei sopra i 60°C.....mi sembra di averlo letto da qualche parte quando feci il corso sui coloranti all'università


babborcu ha scritto:

musta..scusa.. confondo i paradisolani..solo con gli pseudonimi pero'!!
con la lavatrice non ci sono problemi per la temperatura.. regola a 90 anzichè a 1oo gradi o segui le istruzioni, se diverse stampate sulla confesione del prodotto.. fai fare un ciclo come consigliato e abbonda in sale e aceto bianco,, che metterai nella vaschetta detersivi... risciacqua a mano abbondantemente con acqua e aceto bianco a circa il 30% .. poi in sola acqua, asciugare all'ombra e stirare con cura ..come normalmente per la seta.. precauzione... far fare due o più lavaggi completi con detersivo alla lavatrice ,a vuoto, dopo la tintura,prima di riusarla normalmente ( potrebbe provocare reazione allegiche alla pelle,se restano residui sulla biancheria)

cosa può diventare come colore quella stoffa? nero di sicuro usando colorante nero... granato o viola più o meno accentuati... usando coloranti di quel colore,,, dipende da quanto e' chiara.. dalla tonalità di marrone, insomma e questa si deve valutare dal vero!! ciao

thiniscole, l'uso massiccio, sino a divenire caratteristico e',a siniscola..
guarda: non solo tu, ma magari anche i negozianti locali e le acquirenti credevano fossero ricami manuali,,l'effetto gioca su questo blef.. e' fatto a macchina,ma sembra una cosa più lussuosa a mano... quello cinese e' buffo, ma se pensi ai grembiali bonesi con le faccette nere, ai fazzoletti di ittiri e cabras on le biciclette o le vedute alpine... e' nell'ordine delle cose una certa disinvoltura,,se piaceva: VAIII!!!!


Autore Risposta: jennifer402
Inserita il: 13/05/2010 20:29:53
Messaggio:

errato, si può arrivare anche a 90°C


Autore Risposta: sardina
Inserita il: 13/05/2010 20:39:07
Messaggio:

[/quote]
... ciau sardina .. in verità lo ripeto la foto .. soprattutto .. la prima mi ha fatto pensare ad una tonalità beige .. con influssi marron .. e proprio il beige mi ha indotto a pensare a qualcosa di aristocratico .. quando così non era. Per quanto riguarda i colori dei .. giaccus .. gipponis e spenzus .. che io ho visto ... questi sono confezionati con tessuti prevalentemente viola .. nero .. marron .. vinaccia .. mentre di colore beige .. non ne ho mai visto .. tranne il gipponi che c'era esposto alla mostra di Sestu .. che però a quanto si dice fu confezionato con stoffe provenienti direttamente da Parigi in tempi in cui la moda borghese era ababstanza diffusa in paese. E forse proprio questo ricordo mi ha spinto a fare quelle considerazioni sul .. gipponi confezionato da ampuriesu.
Per quanto riguarda questo tessuto .. devo dire che se ci fosse di colore nero .. sarebbe l'ideale per fare .. is giaccus a coa (leggi baschina) .. o anche qualche giaccu a pitzicorrus .. mentre non ce lo vedrei più di tanto per su spenzu .. ma anche questa volta la mia è una considerazione soggettiva .... ciau.

.. a proposito che mi dici del primo tessuto (dei tre postati da ampuriesu) che dovrebbe essere proprio nero .. in termini di rappresentazione cromatica dei motivi che lo caratterizzano? .. secondo te si adatta ai nostri giaccus e/o gipponis ?
[/quote]

ciao mustaioni, da noi effettivamente si usano molto i violacei e similari, però potrebbero esserci state molte altre varianti cromatiche scomparse di cui non si ha più notizia..
sarebbe interessante capire a quali 'stati' si abbinava il tale colore, conosciuto per alcuni ma non per tutti (nero blu scuro/ viola e marrone lutto), e molto variabile a seconda delle zone, es. il giallo da noi è colore 'positivo', le giovani lo mettevano (fazzoletto) mentre che so, a busachi è lutto..
se hai notato le foto di s.Efis postate qui sul forum, sia il gruppo di quartu che di quartucciu hanno una donna con spensu marroncino-beige.
mi sembra che quello fatto da ampuriesu sia fattibile anche per noi sia per il taglio che per il tipo di seta e anche il colore.. sembrava un nocciola.. poi certo ci saranno dei particolari non "campidanesi", però..
eh eh.. questo potrebbe dimostrare che le cose girano e in fondo.. siamo molto più fratelli e sorelle di quanto non ci vogliamo confessare!

quando poi ho visto i tessuti neri, ho subito pensato che il primo (quello con le forbici, per intenderci) era adattissimo alle nostre fogge, sia per baschina che per gippone.. sembra il motivo cachemire abbastanza usato nei nostri capi, quindi se puoi, prendilo e farai in figurone!

se poi posso dire qualcosina sulle tinture, tutte funzionano bene sui tessuti naturali (seta, lana, cotone..) e meno sui sintetici, sono ottimi tè e caffè, inoltre naturali e quindi non danneggianti, però ovviamente sulle tonalità marrone e simili, mentre i coloranti tipo 'antica coloreria italiana' o 'superiride' funzionano bene ma si deve sempre pensare alla cartella colori, nel senso che il colore di base più un altro colore darà una nuova nuance, ad es. se il tessuto è rosso e aggiungi blu avrai viola, etc.. però io ho ottenuto cose egregie, quindi si può!
se poi si è bravissimi, si chiama la nonna e si chiede "o nò, ita fudi su truiscu..?".. e ci si mette al lavoro..


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 15/05/2010 23:36:36
Messaggio:

Eccomi nuovamente qua a stressare gli animi sereni...
vi posto le foto del costume della vedova risposata di Aggius appena realizzato.
Vorrei pareri considerata la marea di esperti di questo forum. Solitamente non hanno galloni ne balze le gonne di Aggius o meglio sono stati ricostruiti senza anche se al museo c'è proprio una gonna marrone con la passamaneria simile a quella che ho utilizzato io.
Non mi sembra male l'accostamento tra il colore del corpetto e il marrone della gonna e sto pensando di realizzare una gonna con lo stessa seta del corpetto. Ad Aggius c'è un vestito da sosa realizzato interamente con una seta marrone dorata.








Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 17/05/2010 12:39:38
Messaggio:

direi che si presenta molto bene ,esteticamente parlando.. occore vedere dal vivo pero'
io ero convinto che le maniche del giupponi fossero un poco più aderenti dall'avambraccio in su...
anni fa ho visto una gonna aggese tutta di damasco,, più o meno su quella tonalità ,ma aveva dei fiori sul rosa cipria qua e la.. non credo che quel damasco fosse l'unico usato.. per cui credo tu possa valutare ,con l'aiuto di altri dati, la possibilità di confezionate una gonna tutta di quel materiale,, comunque a me intriga molto la ricostruzione con cenciu, gonna granata e camisciola dal lato del broccato .. perchè mpm la posti?


Autore Risposta: laier
Inserita il: 17/05/2010 16:18:44
Messaggio:



babborcu e altri,cosa ne pensate di questo tessuto?cosa sarà???


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 17/05/2010 16:36:47
Messaggio:

Laier... è un broccato di seta.
Le foglie sono in oro o argento, non si vede bene. E' il classico broccato utilizzato per confezionare piaviali, pianete e credo anche corpetti di costumi.
Babborcu ti darà senz'altro la risposta esatta.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 17/05/2010 17:36:08
Messaggio:

si e' un tessuto operato di seta a fondo raso,sembrerebbe, con ramages in filo dorato "filato" ( che hanno perso i sottilissimi fili che li fissavano al fondo ed ora sono liberi) credo sia un tessuto francese ottocentesco... produzione per parati ecclesiastici,come ben dice ampuriesu


Autore Risposta: laier
Inserita il: 17/05/2010 19:11:10
Messaggio:

andrebbe bene per noi???
se cosi fosse dovrei rubare un abito ad una statua antica...ahahahah
Mc ha fatto la foto anche a dei gioielli che vorrei farti vedere, ma non sono riguardanti gli abiti


Autore Risposta: carletto
Inserita il: 30/05/2010 13:50:27
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Matyson ha detto:.........abbiamo molto pezzi conservati e tante memorie di donne che ci hanno raccontato che prima di quella de Abordau si utilizza quella de Ammureu......

Matyson, conosco benissimo questa teoria, ma siamo sicuri?



Questa è una donna di Sestu, che dal giacchino e dalla lunghezza del grembiule , presumo indossi un'abbigliamento primo novecentesco (forse anche inoltrato......). Mustha illuminaci!!!!!
Non ha su bordau, ma una gonna verosimilmente de "amureu".
Certo, la foggia dei grembiuli che voi avete, fa pensare alla moda più antica (molto corti e strettissimi in vita, di forma quasi trapezoidale) e altresi vero che in alcuni posti i grembiuli si sono allungati nel tempo ma mai fino a raggiungere il bordo inferiore della gonna, rimanendo anzi talvolta meno stretti in vita ma sempre abbastanza corti.

Matyson, ci sai dire alcune date di nascita delle propietarie di questi indumenti? Quella marroncina era di una tua bisnonna, ho capito bene?
Giusto per ragionare un pò; anche io ho sempre ipotizzato l'utilizzo delle gonne in seta prima dell'arrivo de su bordau, in contemporanea ed anche successivamente..... credo che si affiancasssero a quelle più antiche rosse, di scarlato o saia..... Non credo che sia casuale il successo de su bordau, e la plissetattura sulla riga rossa.....
ciao manu79..volevo solamente chiederti se la signora nella foto databile primi 900,sia effetivamente di sestu???..in quanto nn mi risulta perchè la signora è la nonna di un mio caro amico paesano di villasor,e nn capisco come sia finita a sestu??..tra laltro o la serie di foto delle sorelle che si sono prestate per l'occasione sia il grembiule che gli orecchini...mi sembra troppo facile dire che sia di sestu ..chiedi informazioni piu precise,,,ciao carletto..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 30/05/2010 17:36:03
Messaggio:

.. mmhhmm .. bisognerebbe chiedere a .. furittu ... perché la prima inserzione nel forum mi pare che l'abbia fatta proprio lui.
Anche io sapevo che la donna era sestese .. ma ai fini dell'abbiglimento tradizionale mi interessava solo il grembiule per il il tessuto a foll'è pampini con il quale è confezionato.
Carletto .. se tu hai informazioni più precise facele sapere ... e però la stessa domanda faccio a furittu ... per conoscere la fonte di questa foto ... che cmq non è parte integrante della mia documentazione sull'abbigliamento tradizionale sestese .. proprio perché si nota l'influenza della moda cittadina nel suo vestire .. a parte il grembiule .. grazie!


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/06/2010 09:23:11
Messaggio:

.. allora carletto .. riesci a darci ulteriori informazioni sulla donna della foto .. a sostegno delle tue osservazioni?


Autore Risposta: carletto
Inserita il: 03/06/2010 19:42:16
Messaggio:

musthayoni ha scritto:

.. allora carletto .. riesci a darci ulteriori informazioni sulla donna della foto .. a sostegno delle tue osservazioni?
eccomi!!!!!...la signora è SORRESA,il proprietario della foto e di villasor e vive una ventina danni a sestu.. il restante dei fratelli abita sempre a villasor.. poi il vestiario ( gonna e grembiule)..sono pezzi del nostro ttipicocostume. il restante e moda piu moderna ... peccato nnonso come si metano le foto altrimenti ti mostravo la sorella di questa signora che per l'occasione si son prestate il vestito tranne il mazzolino di fiori..(molto personale)


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/06/2010 22:53:11
Messaggio:

carletto ha scritto:

musthayoni ha scritto:

.. allora carletto .. riesci a darci ulteriori informazioni sulla donna della foto .. a sostegno delle tue osservazioni?
eccomi!!!!!...la signora è SORRESA,il proprietario della foto e di villasor e vive una ventina danni a sestu.. il restante dei fratelli abita sempre a villasor.. poi il vestiario ( gonna e grembiule)..sono pezzi del nostro ttipicocostume. il restante e moda piu moderna ... peccato nnonso come si metano le foto altrimenti ti mostravo la sorella di questa signora che per l'occasione si son prestate il vestito tranne il mazzolino di fiori..(molto personale)


. ciau carletto .. sapresti dirmi anche il nome della donna?
.. quanto alla parte evidenziata in rosso vorrei cmq sottolinearti che le gonne ..dde amureu .. c'erano anche da noi in paese .. e non solo da noi .. così come c'era quel tipo di grembiule a foll'è pampini .. il cui tessuto era in uso in diversi paesi del campidano di Cagliari .. ma anche a Cabras.
A me interessava il grembiule .. perché in diverse foto d'epoca di donne in abito tradizionale del mio paese .. le stesse usano quel tessuto sia per confezionare grembiuli, sia per giaccus .. ma ripeto il tessuto era in uso anche in altri centri come Sinnai, Selargius, ecc. e nela più lontana Cabras .. a testimonianza di una diffusione più vasta di quel che si crede. Ciau.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/06/2010 08:27:46
Messaggio:

musta, anche a ossi,tissi,cargeghe,muros, uri,putifigari, ittiri, e circostanti si usava quella stoffa,,, anche se non era ritenuta canonica in senso assoluto e lasi usava in alternativa ad altre sete operate simili in varie tonalità scure e con diversi motivi.... del resto il gembiale,a volte,e' uno dei capi più variabili e legati al gusto peronale dell'intero guardaroba.. perchè facile daconfezionare, relativamente accessibile economicmente e legatoall'offerta dei commercianti


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 04/06/2010 08:44:50
Messaggio:

.. ciau babbai .. l'uso del tessuto anche nella vostra area geografica rafforza di più la convinzione di una diffusione più ampia del medesimo tessuto che sovrasta i confini di ogni singolo paese .... e cmq ecco la riproposizione di due vecchie foto per Sestu .. dove nella prima il tessuto è stato usato per confezionare unu giaccu (questo indumento è un originale ancora esistente) .. mentre nella seconda per il grembiule e il giacchino ..







Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/06/2010 12:20:31
Messaggio:

suppongo che le aree di arrivo delle stoffe fossero principalmente due: porto torres-Sassari e Cagliari... Ah! anche ad osilo! quella era una stoffa fatta per abiti signorili,, ignoro da dove venisse ( comasco? francia? genova?) e' covvio che ,a seconda dei centri, la maggiore o minore preferenza, portava a farla dicentare " variante" oppure "canone"
ciau


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 04/06/2010 12:21:31
Messaggio:

volevo dire che si usava anche ad osilo..non che osilo fosse approdo!! ahaha ceee


Autore Risposta: carletto
Inserita il: 04/06/2010 15:04:48
Messaggio:

per musthayoni..ora nn posso dare informazioni in quanto lavoro a torino..e nn posso sapere altro ..riguardo alla gonna e il grembiule:intendevo la foggia della gonna con la striscia di velluto eil tippico grembiule abbastanza lungo ..quella stoffa era usata in tutta la sardegna dal sassarese al nuorese .si sa benissimo se ti interessa comprarla so a chi rivolgermi..


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 05/06/2010 00:59:27
Messaggio:

Attenzione Mustha!!!!!! Guarda che il tessuto della foto de su giaccu (foto più recente) e quello indossato dalla donna della foto antica, hanno una fantasia differente: probabilmente, su giaccu in ambedue le foto è dello stesso tessuto, mentre quello del grembiule della foto antica, è il medesimo tessuto della foto che Carlo dice d'essere di una donna sorrese e non sestese (guarda bene la fantasia de "su pampini"). Quest'ultimo in particolare, nel suo motivo presenta non solo le foglie di vite, ma anche i tulipani, ed una sua riproduzione è già stata realizzata e la conosci tu, come la conosce benissimo Carlo........ Oltretutto, nel tessuto con i tulipani, all'interno delle foglie non sono presenti dei fiori............
Comunque sia, si tratta dello stesso genere di tessuto (è un tafetà leggerissimo, che negli esemplari di grembiuli antichi confezionati a pieghe, proprio a causa della sua particolare rigidità, fa si che la stoffa lungo le pieghe si spacchi prima a stiscie e poi si trasformi in un brandello irrecuperabile di fili, qualora l'indumento non sia restaurato per tempo......) diffusissimo nei colori cangianti con sfondo nero e fiori/foglie di colore bordeau/fucsia (chiamate quel colore come vi pare........), presente anche se più rararamente, nelle tonalità verde e fucsia e azzurro e fucsia...... Altra particorità di questo tessuto è l'effetto determinato dalla sua lavorazione, per cui le foglie hanno un effetto quasi vellutato al tatto, in contrasto con il resto della stoffa che è perfettamente liscia..... Giusto per la cronaca inoltre, le due fantasie citate, non sono neppure le uniche esistenti, ma solo alcune di una lunga serie di tessuti, utilizzati in campidano, per confezionare principalmente deventalis, giaccus, spensus, gipponis, gunneddas, bucciaccas, e se la mia memoria non mi inganna forse anche qualche corpetto maschile.....

Per ciò che concerne il discorso della foto che ha tirato in ballo Carletto: Scusami se non sono intervenuto prima, ma vale quanto affermato da Mustha, e cioè che occorrerebbe chiedere l'esatta provvenienza al caro Furittu (sestese doc!!!) che l'ha postata per primo...... traendo in inganno anche me, visto che l'ha postata in mezzo a tante foto di altre donne sestesi; non ti nascondo inoltre , che agli occhi della tua rivelazione mi son reso conto effetivamente che lo stesso grembiule tirato in questione per il discorso del tipo di tessuto, è fatto a "sa sorresa" (uguale a Decimoputzu, Villaspeciosa, e tanti altri centri......), realizzato cioè più o meno nello stile campidanese dell'interland cagliaritano, ma con solamente un telo di stoffa, per cui risulta poco ampio......

Cessssssss!!!!!!!!! Ge seu longhixeddu!!!!!!!!!!!!

Bonanotti!!!!!!!!


Autore Risposta: carletto
Inserita il: 05/06/2010 09:27:26
Messaggio:

per le stoffe che avete tolto in ballo delle giacche e dei grembiuli..precisamente la stoffa e seta, sopratutto quella de su giaccu di sestu..sono andato io personalmente per farla riprodurre a como portanto un grembiule antico,quello che ho chiesto per realizzarla era solamente di aumentare la grammatura della seta e basta ,ma vi posso assicurare e bellissima. ..una conferma vela può dare gigif...in quanto quella a folla de pampini(dite voi) da noi si chiama a frori de" tullipanusu" .e stata riprodotta ma senza ottenere quel risalto come quella antica.............

per manu79..avrei il piacere di conoscerti per vedere qualche tuo lavoro ....direi molto preciso e delicato

ciao a tutti carletto


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 05/06/2010 12:04:09
Messaggio:

manu79 ha scritto:

Attenzione Mustha!!!!!! Guarda che il tessuto della foto de su giaccu (foto più recente) e quello indossato dalla donna della foto antica, hanno una fantasia differente: probabilmente, su giaccu in ambedue le foto è dello stesso tessuto, mentre quello del grembiule della foto antica, è il medesimo tessuto della foto che Carlo dice d'essere di una donna sorrese e non sestese (guarda bene la fantasia de "su pampini"). Quest'ultimo in particolare, nel suo motivo presenta non solo le foglie di vite, ma anche i tulipani, ed una sua riproduzione è già stata realizzata e la conosci tu, come la conosce benissimo Carlo........ Oltretutto, nel tessuto con i tulipani, all'interno delle foglie non sono presenti dei fiori............
Comunque sia, si tratta dello stesso genere di tessuto (è un tafetà leggerissimo, che negli esemplari di grembiuli antichi confezionati a pieghe, proprio a causa della sua particolare rigidità, fa si che la stoffa lungo le pieghe si spacchi prima a stiscie e poi si trasformi in un brandello irrecuperabile di fili, qualora l'indumento non sia restaurato per tempo......) diffusissimo nei colori cangianti con sfondo nero e fiori/foglie di colore bordeau/fucsia (chiamate quel colore come vi pare........), presente anche se più rararamente, nelle tonalità verde e fucsia e azzurro e fucsia...... Altra particorità di questo tessuto è l'effetto determinato dalla sua lavorazione, per cui le foglie hanno un effetto quasi vellutato al tatto, in contrasto con il resto della stoffa che è perfettamente liscia..... Giusto per la cronaca inoltre, le due fantasie citate, non sono neppure le uniche esistenti, ma solo alcune di una lunga serie di tessuti, utilizzati in campidano, per confezionare principalmente deventalis, giaccus, spensus, gipponis, gunneddas, bucciaccas, e se la mia memoria non mi inganna forse anche qualche corpetto maschile.....

Per ciò che concerne il discorso della foto che ha tirato in ballo Carletto: Scusami se non sono intervenuto prima, ma vale quanto affermato da Mustha, e cioè che occorrerebbe chiedere l'esatta provvenienza al caro Furittu (sestese doc!!!) che l'ha postata per primo...... traendo in inganno anche me, visto che l'ha postata in mezzo a tante foto di altre donne sestesi; non ti nascondo inoltre , che agli occhi della tua rivelazione mi son reso conto effetivamente che lo stesso grembiule tirato in questione per il discorso del tipo di tessuto, è fatto a "sa sorresa" (uguale a Decimoputzu, Villaspeciosa, e tanti altri centri......), realizzato cioè più o meno nello stile campidanese dell'interland cagliaritano, ma con solamente un telo di stoffa, per cui risulta poco ampio......

Cessssssss!!!!!!!!! Ge seu longhixeddu!!!!!!!!!!!!

Bonanotti!!!!!!!!


.. ciau Manu .. hai fatto bene a precisare i particolari floreali del tessuto .. ma tranquillo gli stessi non mi erano affatto sfuggiti .. anche perchè degli stessi ne abbiamo ampiamente discusso seppure in altra sede col caro amico Santobevitore.
Solo che non sono voluto entrare nei particolari specifici .. perché cmq in entrambi i casi abbiamo sa foll'è pampini .. sebbene a corredo dell'una ci siano i tulipani .. e dall'altra altri fiorellini .. ma il motivo della discussione era l'origine della foto .. con quel grembiule.
E cmq ripeto .. anche a Cabras ci sono degli indumenti confezionati con quel tessuto e la descrizione minuziosa da te sottolineata trova corrispondenza nei grembiuli che Santo mi ha fatto vedere via foto. Ma se vorrà aggiungere qualcosa sarà lui stesso a fare le precisazioni che meglio crede.
Per quanto mi riguarda .. il tessuto di Gigi è molto interessante ... e in merito mi permetto di dire che anche qualche altro esperto del forum ha espresso parere positivo sul medesimo .. ciau a presto .. e a si biri martis ki benit ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 05/06/2010 12:05:27
Messaggio:

carletto ha scritto:

per le stoffe che avete tolto in ballo delle giacche e dei grembiuli..precisamente la stoffa e seta, sopratutto quella de su giaccu di sestu..sono andato io personalmente per farla riprodurre a como portanto un grembiule antico,quello che ho chiesto per realizzarla era solamente di aumentare la grammatura della seta e basta ,ma vi posso assicurare e bellissima. ..una conferma vela può dare gigif...in quanto quella a folla de pampini(dite voi) da noi si chiama a frori de" tullipanusu" .e stata riprodotta ma senza ottenere quel risalto come quella antica.............

per manu79..avrei il piacere di conoscerti per vedere qualche tuo lavoro ....direi molto preciso e delicato

ciao a tutti carletto


.. carletto ti ho mandato un MP ... proprio al riguardo .. ciau ..


Autore Risposta: carletto
Inserita il: 12/06/2010 19:56:54
Messaggio:

carletto ha scritto:

manu79 ha scritto:

Matyson ha detto:.........abbiamo molto pezzi conservati e tante memorie di donne che ci hanno raccontato che prima di quella de Abordau si utilizza quella de Ammureu......

Matyson, conosco benissimo questa teoria, ma siamo sicuri?



Questa è una donna di Sestu, che dal giacchino e dalla lunghezza del grembiule , presumo indossi un'abbigliamento primo novecentesco (forse anche inoltrato......). Mustha illuminaci!!!!!
Non ha su bordau, ma una gonna verosimilmente de "amureu".
Certo, la foggia dei grembiuli che voi avete, fa pensare alla moda più antica (molto corti e strettissimi in vita, di forma quasi trapezoidale) e altresi vero che in alcuni posti i grembiuli si sono allungati nel tempo ma mai fino a raggiungere il bordo inferiore della gonna, rimanendo anzi talvolta meno stretti in vita ma sempre abbastanza corti.

Matyson, ci sai dire alcune date di nascita delle propietarie di questi indumenti? Quella marroncina era di una tua bisnonna, ho capito bene?
Giusto per ragionare un pò; anche io ho sempre ipotizzato l'utilizzo delle gonne in seta prima dell'arrivo de su bordau, in contemporanea ed anche successivamente..... credo che si affiancasssero a quelle più antiche rosse, di scarlato o saia..... Non credo che sia casuale il successo de su bordau, e la plissetattura sulla riga rossa.....
ciao manu79..volevo solamente chiederti se la signora nella foto databile primi 900,sia effetivamente di sestu???..in quanto nn mi risulta perchè la signora è la nonna di un mio caro amico paesano di villasor,e nn capisco come sia finita a sestu??..tra laltro o la serie di foto delle sorelle che si sono prestate per l'occasione sia il grembiule che gli orecchini...mi sembra troppo facile dire che sia di sestu ..chiedi informazioni piu precise,,,ciao carletto..



eccomi dinnuovo quà per informarvi in merito alla signora della famosa fotograffia..........................................................................


la signora presente NON è DI------ SESTU-----come si stava parlando..ma di VILLASOR... HO AVUTO ESATTA RISPOSTA OGGI ..la signora si chiama angela corda la foto e degli anni 10.. e si nota il cambiamento del vestiario... tutto quà ciao a tutti carlo


Autore Risposta: manu79
Inserita il: 16/06/2010 00:42:40
Messaggio:

E fiada ora de si ddu fai isciri!!!!!!!!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 18/07/2010 18:01:52
Messaggio:

Per tutti voi ma in modo particolare per il grande Mustayoni....
Una nobile di Torino di 84 anni, era in possesso di uno scialle, appartenuta alla domestica di suo padre che poi divenne la sua tata. questa donna visse sino agli anni 80 e morì alla veneranda età di oltre 95 anni.
Era sarda, di Sestu per precisione, e quando emigrò per Torino, portò dietro di se solo 4 stracci da indossare e un ricordo di sua bisnonna.... uno scialle che di tibet marrone, finemente ricamato che questa bisnonna indossò in occasione del suo matrimonio. Mi diceva questa nobile che risalirebbe alla seconda metà del 800 verso il 1860/70.
Ora questa nobile è ormai anziana e considerato il fatto che probabilmente non verrà più in Sardegna, ha fatto in modo che questo scialle ritornasse alla sua terra d'origine; durante una manifestazione in piazza con il gruppo folk si avvicina a me e mi chiede se conoscevo qualche persona interessata a questo lascito, ma a condizione di essere una persona appassionata.
Al che le dissi che io ero ultra appassionato e che anche il nostro costume marrone prevede lo stesso tipo di scialle e che per me sarebbe quel dono sarebbe stato come ricevere un tesoro.
Morale della favola...lo scialle ora è mio, l'ho pagato l'irrisoria cifra di 150 euro e non vedo l'ora di farlo sfoggiare in occasione di qualche manifestazione importante.
Ora chiedo a Mustayoni che sicuramente conosce meglio di me questi scialli di dirmi il periodo se corrisponde, se dal disegno si riesce a capre il ceto sociale o se erano tutti uguali ecc ecc. e se ho fatto un buon affare.
Da noi gli scialli erano tutti uguali e non c'era distinzione di ceto sociale; unica cosa il filato che era di seta o di cotone a seconda della disponibilità economica.
Eccovi le foto...











Autore Risposta: milly73
Inserita il: 19/07/2010 13:07:46
Messaggio:

Che meraviglia questo scialle !!!! Sicuramente chi lo ha ricamato aveva delle mani d'oro!!!!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 19/07/2010 21:28:10
Messaggio:

ampuriesu.. direi che 150 euro sono una miseria..
non farti venire l'impulso di restaurarlo mettendo i fili colorati dove mancano..
sei sicuro che si possa inserire nei vostri abiti? io ci penserei più di un attimo.. benche' conosca scialli marrone con ricami colorati a punto pieno per la gallura..
periodo: io sono ribassista nelle datazioni: per me 1880 non più antico---- e f più probabilmente 1890 -1900---- ciau


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 19/07/2010 21:32:24
Messaggio:

ampuriè se nn va bene te lo prendo io !!!! si anche secondo me intorno al 1900 nn prima


Autore Risposta: kolipo
Inserita il: 19/07/2010 22:09:34
Messaggio:

altrimenti io nn si può lasciare a gonnesa, meglio a Sestu!


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 19/07/2010 23:17:36
Messaggio:

Babborcu che colpo al cuore che ho ricevuto... Mi fido ciecamente di te e quindi mi sto convincendo che non si debba indossare con il nostro costume anche se scialli simili ne ho visti a decine in gallura. Al museo di Aggius se ne può vedere uno che non dico sia uguale ma molto molto simile.
Anche la tipologia del ricamo è simile. Se ricordi quello che ti portai in ufficio aveva gli stessi melograni e addirittura ricamati con il filo dello stesso colore. Unica mia perplessità potrebbero essere le spighe molto grandi ma per il resto non ho trovato anomalie incompatibili con i nostri scialli a un fiori marroni. Comunque non tarderò a fare un salto da te per fartelo vedere da vicino e il tuo giudizio sarà insindacabile.


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 20/07/2010 10:58:03
Messaggio:

non darmi questa responsabilità ho detto che occorre meditarci.. e ci mediteremo,se vuoi..
. vedi: io sono talmente talebano che se un velo ad esempio proviene da putifigati ed e' uguale a quelli di ittiri ( perchè manufatto dalla stessa persona) ho remore ad inserirlo in un contesto ittirese... ma e' una posizione forse esagerata... ricordavo l'esemplare chem i mostrati.. bello e analogo..ma ... vedi? siamo su linee simili.. non so perchè anche a me lasciano perplesso le spighe... comunque: bellu colpu! hai fatto un'ottima acquisizione...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 21/07/2010 16:52:17
Messaggio:

.. ciau ragazzi .. eccomi di nuovo con voi dopo questa lunga pausa dovuta a ... motivi di forza maggiore ...di carattere ist......
.. ampuriesu .. acciderbolina .. che fortuna che hai avuto ad avere un simile reperto a prezzo davvero irrisorio .. che da noi vale un tesoro per ovvi motivi! E la cosa più interessante è che secondo quanto racconti è proprio di origine sestese. Al momento sto cercando le foto degli scialli in tibet che a suo tempo sono riuscito a catalogare con motivi similari. Mi sembra di ricordare che con i motivi correlati alle spighe e all'uva dovrei averne fotografato uno di colore nero. Un altro a sfondo marron lo ricordo ugualmente ma mi pare che la rappresentazione fosse leggermente diversa. Vedremo non appena posterò le foto per gli opportuni confronti.
Il periodo di riferimento .. potrebbe essere quello degli ultimi decenni dell'ottocento .. ma non è escluso che possa essere ancora retrodatato. Bisognerebbe avere maggiori informazioni sulla proprietaria sestese .. e allora ti chiedo se magari puoi farmi sapere come si chiamava .. e la probabile data di morte ... o cmq ogni ulteriore informazione che potrebbe essere utilealla ricerca .. lo so che è una palla .. ma per me sarebbe davvero utile reperire maggiori informazioni al riguardo.
Per quanto riguarda quel tipo di scialle sappiamo che in paese erano in uso almeno dalla metà dell'ottocento. Luigina Marcis classe 1865 ne indossava una della nonna all'età di 14 anni .. quando fece il suo primo ingresso in società .. e però era di colore nero.
Ciao a presto!

.. oh .. se gli scrupoli dovessero essere insormontabili .. io sarei sempre pronto per far rientrare il capo .. al suo luogo originale ...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 21/07/2010 17:31:36
Messaggio:

Musta... non dovrei aver problemi a risalire alla famiglia; appena vedo la signora che me lo ha dato chiedo come si chiamava la proprietaria e poi a ritroso puoi tranquillamente risalire alla bisnonna.
Scrupoi???? no no non ne ho proprio ma i consigli di Babborcu sono insidacabili. Sto cercando anche io scialli galluresi e ti devo dire che sono non dico uguali ma molto molto simili. Poi i motivi sono sempre gli stessi... melograni, uva, spighe, foglie ecc.
Comunque se organizzi qualche mostra o cosa simile, te lo rpesto ben volentieri


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 21/07/2010 17:43:37
Messaggio:

si prestarlo si poi me lo deve regalare !


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 23/07/2010 16:26:59
Messaggio:

ampuriesu ha scritto:

Musta... non dovrei aver problemi a risalire alla famiglia; appena vedo la signora che me lo ha dato chiedo come si chiamava la proprietaria e poi a ritroso puoi tranquillamente risalire alla bisnonna.
Scrupoi???? no no non ne ho proprio ma i consigli di Babborcu sono insidacabili. Sto cercando anche io scialli galluresi e ti devo dire che sono non dico uguali ma molto molto simili. Poi i motivi sono sempre gli stessi... melograni, uva, spighe, foglie ecc.
Comunque se organizzi qualche mostra o cosa simile, te lo rpesto ben volentieri


.. ciau Ampuriesu .. ecco alcune foto di scialli sestesi che sebbene di colore nero riprendono alcune particolarità (vedi spighe) di quello da te recentemente acquistato. Appena posso far anche una scannerizzazione dello scialle marron appena evidenti nella terza foto ..

..





.. ti chiedo inoltre se per cortesia potresti fare alcune foto del tuo scialle inquadrandolo interamente per tutta la rappresentazione floreale .. e poi più in particolare nella parte superiore e inferiore del disegno.
E per finire .. (e a questo punto forse sto chiedendo troppo) .. quando avrai occasione di incontrare la signora che ti ha venduto il pezzo .. potresti chiedere oltre alle generalità della donna sestese .. anche se la medesima è deceduta in continente o in Sardegna .. e se per caso la donna abbia figli o meno .. ? .. grazie ...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 23/07/2010 23:06:37
Messaggio:

musta... in parte posso esaudirti subito... la donna è deceduta a Torino, si era sposata con un piemontese e non ha avuto figli. Appena posso ti posto le foto che richiedi. Ora posto uno scialle di Aggius per vedere le similitudini e capire se può essere utilizzato o meno con il nostro abbigliamento.
ribadisco che l'unica perplessità sono le spighe che non ho trovato nei nostri scialli anche se versioni ne ho viste a decine.
Lo stile è senz'ombra di dubbio uguale così come i punti e i colori utilizzati; melograni, fiori, foglie , uva , rose sopratutto messe in evidenza ecc.
Se notate nel motivo centrale, in entrambi gli scialli sono presenti tre rose con la differenza che in quello di Aggius due sono dello stesso colore e nell'altro invece sono diverse una dall'altra; sempre nel motivo centrale, andando verso l'angolo ricamato in entrambi si vedono tre foglie allungate simili alle foglie del grano che comunemente vengono ricamate a punto ombra; entrambi hanno oltre i motivi principali dei fiori sparsi, uno a fiorellini e l'altro foglioline;
Se qualcuno riesce a vedere altre similitudini è pregato di dire la sua... comunque ribadisco che varianti di questi scialli ne ho viste parecchie e molte si discostano completamente una dall'altra.

questo è o scialle presente a Valledoria


mentre questo è quello che si trova a Tungoni, una frazione di Viddalba


Sinceramente trovo molte similitudini in quello di Valledoria con quello di Sestu e poca rassomiglianza tra quello di Valledoria e Viddalba anche se in quello di Viddalba sono presenti le spighe


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 24/07/2010 12:04:47
Messaggio:

.. ciau Ampuriesu .. belle foto.
In effetti oserei dire che lo scialle di Valledoria .. ha molte similitudini .. con lo scialle di colore marron riportato nella terza foto da me postata .. e indossato dalla ragazza di lato.
Di questo scialle ho alcune foto che devo scannerizzare .. ma che ben evidenziano la rappresentazione floreale.
Appena posso lo posterò e faremo ulteriori confronti.
Per quanto riguarda la donna di Sestu invece .. ti chiedo se puoi almeno risalire anche lla generalità dei genitori .. oltre che alla sua naturalmente.
Un abbraccio ...


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 24/08/2010 12:12:50
Messaggio:

Musthaiony... la ricerca ha prodotto un po di frutti che per te saranno preziosi per risalire alla vecchia proprietaria dello scialle in questione.
La signora che possedeva o meglio che ereditò lo scialle della nonna si chiamava PIETRINA TARIS nata a Sestu il 21/09/1894, figlia di Antonio Taris e Maria Tidu. Antonio Taris sposò in seconde nozza la signora Tidu per poi risposarsi altre 4 volte se non sbaglio.
Vedi se riesci a saperwe di più, se esistono parenti ecc. Ora la cosa mi incuriosisce parecchio.
Sicuramente per te non sarà un problema risalire.
le date comunque dovrebbero rafforzare la teoria della signora che me lo ha ceduto, quando affermava che risale al 1850 circa. Se l'ultima erede è nata nel 1894, e lo scialle era della nonna, a ritroso mettiamo il caso che madre e figlia abbiano partorito la prima volta a 14 anni, si torna indietro di 28 anni e siamo arrivati al 1866 quindi, molto vicini agli inizi della seconda metà dell'800.
Comunque tu sicuramente saprai dirmi di più. Attendo notizie...


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 25/08/2010 09:50:44
Messaggio:

.. grazie Ampu .. come al solito sei sempre prezioso .. e quanto prima riprenderò la mia frequenza nel forum con più assiduità .. per ora tanti cordiali saluti ..


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 10/09/2010 18:04:26
Messaggio:

.. ciau Ampuriesu .. rieccomi dopo tanto tempo a postare le foto dello scialle in tibet marron che ti avevo promesso ..
.. fammi sapere che ne pensi ..







Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 13/09/2010 15:19:20
Messaggio:

Mustaaaaaaa che bellezza e quanto è conservato bene. Il mio ormai ha solo qualche ricordo di frange e di macramè mentre questo è intatto. Comunque è molto sim ile a quello che ho io e a quelli di Aggius.
LA moda mi sa che era uguale in tutta la sardegna


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 30/09/2010 11:57:06
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Ho pensato di condividere con voi una curiosità che mi è venuta osservando questi scialli.
Tirando un po' le somme, da quanto ho capito, sembra che questi siano sicuramente presenti nel Cagliaritano, nel Sulcis, nella Marmilla, nella Gallura e nella Barbagia (mi pare che Tonara abbia qualcosa di non molto dissimile). Altri luoghi mi sfuggono ma se ne siete a conoscenza, aggiungete pure.
Ciò che più mi ha incuriosito, al di là delle singole differenze, dovute alla fantasia dell'esecutrice o alla moda del luogo, è l'omogeneità nel decoro, nella distribuzione del disegno, nei colori.
Si potrebbe essere portati a considerare questi scialli come un'invenzione del posto, poi diffusa in aree geografiche vicine. Eppure, è strano che anche aree così distanti (il Nord col Sud ad esempio) presentino un elemento con così tante affinità. Perciò mi sono chiesto se anche questi scialli, come altri elementi, derivassero da un capo di importazione, magari poi imitato sul posto. E se fosse così, quale sarebbe il prototipo a cui ci si è ispirati?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, ajò a s'intendi!


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 30/09/2010 13:36:32
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santobevitore ha scritto:

Ho pensato di condividere con voi una curiosità che mi è venuta osservando questi scialli.
Tirando un po' le somme, da quanto ho capito, sembra che questi siano sicuramente presenti nel Cagliaritano, nel Sulcis, nella Marmilla, nella Gallura e nella Barbagia (mi pare che Tonara abbia qualcosa di non molto dissimile). Altri luoghi mi sfuggono ma se ne siete a conoscenza, aggiungete pure.
Ciò che più mi ha incuriosito, al di là delle singole differenze, dovute alla fantasia dell'esecutrice o alla moda del luogo, è l'omogeneità nel decoro, nella distribuzione del disegno, nei colori.
Si potrebbe essere portati a considerare questi scialli come un'invenzione del posto, poi diffusa in aree geografiche vicine. Eppure, è strano che anche aree così distanti (il Nord col Sud ad esempio) presentino un elemento con così tante affinità. Perciò mi sono chiesto se anche questi scialli, come altri elementi, derivassero da un capo di importazione, magari poi imitato sul posto. E se fosse così, quale sarebbe il prototipo a cui ci si è ispirati?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, ajò a s'intendi!



da noi nel sulcis esiste una variante che non ho ancora visto in nessun'altra zona .. esistono gli scialli ricamati con un unico colore si chiamano " a matta seria " è quello in mezzo .. che mi dite ?


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 30/09/2010 15:54:07
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Meurré, e se fosse una variante locale derivata dall'altro modello? Si spiegherebbero sia la scelta del colore unico sia il motivo che, se non vedo male, è più semplice e ha un solo tipo di fiore. Però la distribuzione del disegno è sempre quella: un bordo, un mazzo al centro, qualche fiorellino sparso. Si faceva un uso particolare di questo scialle rispetto agli altri?

Curioso il nome "a matta seria": é la prima volta che sento quest'espressione fuori dalla mia zona! Infatti da noi quesi fazzoletti di seta damascata, di un solo colore, che hanno un rametto fiorito in ogni angolo, tipo broccato, si chiamano a matta in corru.


Autore Risposta: meurreddu
Inserita il: 30/09/2010 16:46:11
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santobevitore ha scritto:

Meurré, e se fosse una variante locale derivata dall'altro modello? Si spiegherebbero sia la scelta del colore unico sia il motivo che, se non vedo male, è più semplice e ha un solo tipo di fiore. Però la distribuzione del disegno è sempre quella: un bordo, un mazzo al centro, qualche fiorellino sparso. Si faceva un uso particolare di questo scialle rispetto agli altri?

Curioso il nome "a matta seria": é la prima volta che sento quest'espressione fuori dalla mia zona! Infatti da noi quesi fazzoletti di seta damascata, di un solo colore, che hanno un rametto fiorito in ogni angolo, tipo broccato, si chiamano a matta in corru.


lo scialle ricamato è il copricapo festivo della popolana , esistono due varianti a matta seria cioè con i ricami di un unico colore o a matta allirga cioè tutti colorato .ho visto in paese un esemplare di scialle da vedova che era nero con sa "matta " tutto ricamato in nero ...


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 30/09/2010 17:15:01
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scialli con ricamomonocromo, solitamente giallo o ocra o marrone o nero,, si usano anche in gallura e anche nelle zone attorno avillanova forru.. non sono un'esclusiva del sulcis.. si usano, policromi a dorgali, ollolai, ortueri...... in logudoro sono sconociuti..
fermo restando che e' un elemento posteriore al periodo neoclassico... dopo il 18o5 circa, e molto in voga dal 1840 nella moda colta,da cui certamente deriva, ( nelle fonti iconografiche solite tiole,luzietti verani non compare .. lo porta solo una sassarese nel cominotti ,ma nero e dimesso ) anche io ho il sospetto che ha santobevitore ( lo ho espresso almeno due volte in altre discussioni) i prototipi possono essere esterni... non so quali... ma la diffusione senza varianti locali macroscopiche lo suggerisce


Autore Risposta: thiniscole
Inserita il: 30/09/2010 18:38:26
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santobevitore ha scritto:

Ho pensato di condividere con voi una curiosità che mi è venuta osservando questi scialli.
Tirando un po' le somme, da quanto ho capito, sembra che questi siano sicuramente presenti nel Cagliaritano, nel Sulcis, nella Marmilla, nella Gallura e nella Barbagia (mi pare che Tonara abbia qualcosa di non molto dissimile). Altri luoghi mi sfuggono ma se ne siete a conoscenza, aggiungete pure.
Ciò che più mi ha incuriosito, al di là delle singole differenze, dovute alla fantasia dell'esecutrice o alla moda del luogo, è l'omogeneità nel decoro, nella distribuzione del disegno, nei colori.
Si potrebbe essere portati a considerare questi scialli come un'invenzione del posto, poi diffusa in aree geografiche vicine. Eppure, è strano che anche aree così distanti (il Nord col Sud ad esempio) presentino un elemento con così tante affinità. Perciò mi sono chiesto se anche questi scialli, come altri elementi, derivassero da un capo di importazione, magari poi imitato sul posto. E se fosse così, quale sarebbe il prototipo a cui ci si è ispirati?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, ajò a s'intendi!

anche a siniscola erano usatissimi nell'ottocento e novecento questi scialli, sopra sa benda, che si presentavano in dimensioni più ridotte ma sempre con la stessa tecnica di ricamo e in alcuni casi con lo stesso disegno di altre zone della sardegna


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 01/10/2010 11:57:15
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verissimo,Ale'.. ma il copricapo antico a siniscola soprattutto sopra la benda era una sorta di capuccio di scarlatto..


Autore Risposta: santobevitore
Inserita il: 01/10/2010 14:15:33
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babborcu ha scritto:

anche io ho il sospetto che ha santobevitore ( lo ho espresso almeno due volte in altre discussioni) i prototipi possono essere esterni... non so quali... ma la diffusione senza varianti locali macroscopiche lo suggerisce
i
Ho pensato a questi prototipi esterni... La moda colta aveva gli scialli cachemire o a quadri (imitati dai muccadoris tanaus o mannus ), questi sembrano più popolareschi.
Allora ho pensato ai costumi popolari spagnoli. Anche loro hanno scialli ricamati, ma non mi riferisco a quelli che si vedono in giro oggi, molto ricamati su tutta la superficie. Penso a dei modelli ricamati sì, ma più semplici, in tessuto di lana.
Babbo, e tutti gli altri, avete mai visto qualcosa di simile? Naturalmente non lo intenderei come un retaggio della dominazione spagnola - sarebbe assurdo vista l'assenza di questi scialli in tutta la prima metà dell'Ottocento - ma come capi di uso popolare, prodotti per il popolo e oggetto di una modesta esportazione.
Quindi a Iglesias era un copricapo più modesto da usare al posto della mantilla? C'erano anche a Siniscola, non lo sapevo.
A questo punto mi sembrano più i luoghi dove veniva usato rispetto a quelli dove era sconosciuto. Anche in tutto l'Oristanese, comunque, non c'è traccia di questi scialli...


Autore Risposta: laier
Inserita il: 01/10/2010 15:16:04
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lo scialle poteva esere anche non modesto, ma poi molte donne hanno sostituito la mantilla con lo scialle
anche perchè la divisione tra classi sociali a inizi 900 non era più tanto forte


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 01/10/2010 20:09:39
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occorre anche fissare la data della comparsa di questi scialli.. per capire quele sia stata l'area di procenienza esterna.. ( anche io ho pensato alla spagna) per me non va più indietro del 1870 e gia forse esagero..

in logudoro qualche donna tento' di portare scialli di tibet neri o marrone ricamati tono su tono,, ma venero subito rifiutati ,perchè considerati"rozzi"
il gusto delle comunità e' davvero fluido e non univoco..


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 02/10/2010 08:56:48
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babborcu ha scritto:

scialli con ricamomonocromo, solitamente giallo o ocra o marrone o nero,, si usano anche in gallura


Babbò non ne sapevo mica che in Gallura esistessero scialli a un fiori monocolore; anzi correggo la frase... esistono scialli ricamati monocolore ma non marroni in tibet di lana ma in seta e sono quelli recenti che risalgono alla prima metà dell'900. Sinceramente la cosa mi stuzzica un pò anche perchè, saranno belli gli scialli colorati ma il monocolore a mio parere risult molto più elegante.


Autore Risposta: Nevathrad
Inserita il: 02/10/2010 09:35:45
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ampuriesu ha scritto:

babborcu ha scritto:

scialli con ricamomonocromo, solitamente giallo o ocra o marrone o nero,, si usano anche in gallura


Sinceramente la cosa mi stuzzica un pò anche perchè, saranno belli gli scialli colorati ma il monocolore a mio parere risult molto più elegante.


Per me è lo stesso ampuriesu pur tenendo conto che i ricami policromi spesso sono capolavori di accostamento di colore e perfezione di punto, però "purtroppo" noi consideriamo la cosa con il "nostro" occhio, con il senso dell'eleganza e di stile che abbiamo oggi.


Autore Risposta: musthayoni
Inserita il: 03/10/2010 15:02:26
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meurreddu ha scritto:

santobevitore ha scritto:

Ho pensato di condividere con voi una curiosità che mi è venuta osservando questi scialli.
Tirando un po' le somme, da quanto ho capito, sembra che questi siano sicuramente presenti nel Cagliaritano, nel Sulcis, nella Marmilla, nella Gallura e nella Barbagia (mi pare che Tonara abbia qualcosa di non molto dissimile). Altri luoghi mi sfuggono ma se ne siete a conoscenza, aggiungete pure.
Ciò che più mi ha incuriosito, al di là delle singole differenze, dovute alla fantasia dell'esecutrice o alla moda del luogo, è l'omogeneità nel decoro, nella distribuzione del disegno, nei colori.
Si potrebbe essere portati a considerare questi scialli come un'invenzione del posto, poi diffusa in aree geografiche vicine. Eppure, è strano che anche aree così distanti (il Nord col Sud ad esempio) presentino un elemento con così tante affinità. Perciò mi sono chiesto se anche questi scialli, come altri elementi, derivassero da un capo di importazione, magari poi imitato sul posto. E se fosse così, quale sarebbe il prototipo a cui ci si è ispirati?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, ajò a s'intendi!



da noi nel sulcis esiste una variante che non ho ancora visto in nessun'altra zona .. esistono gli scialli ricamati con un unico colore si chiamano " a matta seria " è quello in mezzo .. che mi dite ?



.. eccone uno di Villamassargia che ho fotografato l'anno scorso al Festival delle Proloco in paese ..




Autore Risposta: Ursec Curter
Inserita il: 14/11/2010 10:50:08
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riuscireste a capire che tipi di tessuti sono stati usati per realizzare questo costume del 1850 circa? questo è un dipinto del 1929:l'originale non esiste più.
[URL=http://img43.imageshack.us/i/costumemancalibrobis.jpg/][/URL]

Uploaded with [URL=http://imageshack.us]ImageShack.us[/URL]


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 16/11/2010 13:34:32
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usec curter.. sulla base della mia esperienza direi: tela di lino finissimo perla camicia; panno srlatto finissimo per il copricapo e gros di tuour ( una sta fitta un poco opaca) azzurro per il copricapo, ugualmente panno scarlatto per il corsetto e applicazioni di groccato di seta amotivi floreali a gondo blu orlatura di nastro di taffetà di seta rosso.. in basso si intravvede un grembiale,marrone o nero di panno buono o orbace finissimo con orlatura di nastro di seta a fiorami operato a fondo scuro.. intuisco una gonna di panno marrone o nero in panno o orbace
con la medesima ormatura pe la balza,,ciao


Autore Risposta: Ursec Curter
Inserita il: 17/11/2010 16:09:14
Messaggio:

babborcu ha scritto:

usec curter.. sulla base della mia esperienza direi: tela di lino finissimo perla camicia; panno srlatto finissimo per il copricapo e gros di tuour ( una sta fitta un poco opaca) azzurro per il copricapo, ugualmente panno scarlatto per il corsetto e applicazioni di groccato di seta amotivi floreali a gondo blu orlatura di nastro di taffetà di seta rosso.. in basso si intravvede un grembiale,marrone o nero di panno buono o orbace finissimo con orlatura di nastro di seta a fiorami operato a fondo scuro.. intuisco una gonna di panno marrone o nero in panno o orbace
con la medesima ormatura pe la balza,,ciao

Grazie mille Babborcu! per il panno scarlatto de "su gipponi" e de "su mantu" confermi la documentazione scritta (qualcuno sosteneva fosse velluto). Il broccato delle maniche e dell'orlatura viene interpretato da certi come ricamo (nessuna memoria storica ne altri documenti in proposito). Per il bordo in Gros de Tour del copricapo meglio ancora...tutti pensavano solo al raso (poteva essere anche di color giallo o nero con sfondo rosso). Essendo ignorante in materia di tessuti non conoscevo né il Gros de Tour né la taffetà. Non ho messo l'immagine integrale dove si vede l'intera gonna con grembiule che (dalle fonti orali, scritte e qualche raro pezzo originale) sappiamo essere entrambe d'orbace: marrone la gonna (bordata di rosso) e nero per il grembiale con bordatura floreale. ancora grazie! ciao!


Autore Risposta: babborcu
Inserita il: 17/11/2010 17:00:53
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mi sento d i giurare che quello era broccato. fidati...quei ricami a fioroni si affermano alla fine del 18oo e mi sa che ogliatra anche con ampio ritardo.. grembiale e gonna che descrivi.. coerenti con quel che so... l'insieme ricorda una acquerello inedito di cui posseggo copia,credo del 1840,con sotto scritto "oleastra" in cui il gipponi di panno rosso, meno aderente del tuo e' aricchito con velluto nero,come quelli maschili di villagrande.. i modelli dei gipponi femminili in panno scuro o sete scure e violacee, infatti, sono di acquisizione più recente.. ciao


Autore Risposta: sabry
Inserita il: 14/12/2010 13:36:05
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ieri mi hanno regalato questo nastro, cosa ne pensate, posso utilizzarlo?


Autore Risposta: ampuriesu
Inserita il: 14/12/2010 23:04:39
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Bellissima questa passamaneria. Un bel gallone sulla gonna per quanto riguarda il nostro costume mentre per il vostro non saprei.


Autore Risposta: maurangelo
Inserita il: 10/04/2011 23:01:50
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Ciao sono mauro, un ragazzo ogliastrino che fà ricerche del costume sul mio paese.
Sono molto interessato alla foto del dipinto che ha pubblicato Ursec curter, perchè trovo dei riscontri sul nostro costume femminile.
La mia curiosità è sapere a quale paese appartiene quest'abito.
Ti ringrazio della cortese gentilezza.
Saluti dall'ogliastra!


Autore Risposta: maurangelo
Inserita il: 14/05/2011 21:12:12
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Ciao Ursec Curter, abbiamo visto il vestito che riferisci essere dell'Ogliastra.

Siccome abbiamo il dubbio che possa esser quello del nostro paese, ti chiediamo se per cortesia puoi mandaci una copia della foto del costume integrale?

Naturalmente sarebbe grande cosa se sapessi darci in proposito anche altre notizie e se sai quale sia l'appartenenza di questo costume.

Daresti una grossa mano alla ricerca del costume del nostro paese.

Ti ringrazio anticipatamente!!


Autore Risposta: drFolk
Inserita il: 15/05/2011 00:17:54
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[URL=http://imageshack.us/photo/my-images/268/jerzu.jpg/][/URL]

Uploaded with [URL=http://imageshack.us]ImageShack.us[/URL]/
Costume antico di Jerzu, da una fotografia reperita su Facebook, gruppo "Foto di Ogliastra (sardegna) eletta la Provincia più bella d'Italia".


Autore Risposta: andrea83p
Inserita il: 23/05/2011 17:03:31
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...secondo me,ci sono in giro tanti equivoci...riconducibili alla poco o alla non conoscenza...l'invito è sempre quello di leggere tanto...e continuare le ricerche non soltanto nell'ambito rionale ma anche allargandoci un pochino di più.spesso ciò che non ci piace ci è difficile da accettare.ricordiamoci che la moda europea in sardegna è arrivata un po' tardino!!!qualcuno si stupisce che a pula ci siano delle giacchine femminili(appunto su spensu) antiche molto simili a quelle che ritroviamo nell'interland cagliaritano...ma non si stupisce che ci siano anche le gonne a pieghe, i grembiuli a ventaglio(faccadroxa),quelli di seta a pieghe....gli stessi broccati le stesse stoffe gli stessi scialli di seta i fazzoletti di seta e gli scialli di tibet ricamati a fiorami ...le baschine...forse tutto questo riconducibile al fatto che stiamo parlando di un'isola, e che i venditori di stoffe erano quelli che erano...e infatti troviamo la stessa seta sia nel sud che nel nord dell'isola...e vabbè, che dire...studiamo...studiamo e studiamo ...continuiamo le ricerche perchè dobbiamo fare ancora tantissimo!!! buona giornata a tutti


Autore Risposta: Sandrognola
Inserita il: 29/08/2011 11:10:51
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Io credo che l´abbigliamento tradizionale sardo sia uno tra i piu´ belli in Italia insieme a quello siciliano. La cosa meravigliosa delle nostre isole e´ che nei paesini piu´ piccoli o in quelli meno raggiungibili la tradizione e´ ancora viva e puoi senza problemi incontrare persone che vestono quegli abiti come fossero jeans!


Autore Risposta: osil
Inserita il: 07/09/2011 12:50:25
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sandrognola:tu vorrai dire nella nostra isola perchè la sicilia mi pare che non abbia conservato niente degli antichi costumi che io sappia .


Autore Risposta: nighed
Inserita il: 26/06/2015 12:18:49
Messaggio:

saludi a tottus. in un inventario del 1687 del mio paese viene citata "una faldetta de raxetta de color vermeill". Chi è stato incaricato di ricostruire il costume lo ha tradotto con "a onde". Ma probabilmente la "raxetta" è un tessuto, mi potete aiutare a capire di quale tessuto si tratta? Viene citata la raxetta anche in un inventario di Chiaramonti che dice:"sas manigas de sa raxetta cun su groppittu de ogni die" e poi "una faldetta de raxetta rugia barrada et usada". grazie


Autore Risposta: Grodde
Inserita il: 26/06/2015 18:35:10
Messaggio:

nighed ha scritto:

saludi a tottus. in un inventario del 1687 del mio paese viene citata "una faldetta de raxetta de color vermeill". Chi è stato incaricato di ricostruire il costume lo ha tradotto con "a onde". Ma probabilmente la "raxetta" è un tessuto, mi potete aiutare a capire di quale tessuto si tratta? Viene citata la raxetta anche in un inventario di Chiaramonti che dice:"sas manigas de sa raxetta cun su groppittu de ogni die" e poi "una faldetta de raxetta rugia barrada et usada". grazie


la prima frase sembra scritta metà in Sardo e metà Catalano

- una faldetta de raxetta de color vermeill = una gonna? di raso?? di colore vermiglio

secondo me raxetta potrebbe anche indicare un qualsiasi indumento fatto di raso

- sas manigas de sa raxetta cun su groppittu de ogni die = le maniche della camicetta di raso??, col corpetto di tutti i giorni

- una faldetta de raxetta rugia barrada et usada - una gonna di raso, rossa, barrata (a righe? o plissettata?) e usata


faldetta potrebbe significare gonna o grembiule

dalle mie parti si dice "falditta" oppure "faldittedda" e significa solo grembiule, la gonna invece la chiamiamo "unnedda, gunnedda, bunnedda"

comunque raxette, per dirlo alla Catalana, o rasette per dirlo alla Sarda, dovrebbe corrispondere all'Italiano "rasetto" che a quanto mi sembra di capire è un tipo di raso

l'unico riferimento che ho trovato in internet sul termine "rasette" è in questo libro antico, e a quanto pare è un tipo di tessuto

https://books.google.it/books?id=-P...ette&f=false


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